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La principessa con gli occhiali 7
Corinne Boutry – Céline Riffard
La vita che voglio! 11
Marie Zimmer – Éléonore Della Malva
Il torneo delle principesse 15
Yoann Cabourg – Sejung Kim
La principessa chiacchierina 19
Claire Astolfi – Amélie Dufour
La principessa attaccabrighe 23
Anne-Yvonne Follio – Paku
Come si sveglia una principessa? 26
Carole Prieur – Valentina Belloni
Paolina, la principessa del bosco 30
Amélie Billo – Le Guennec – Elsa Fouquier
La scelta del principe 34
Kochka-Le Guennec – Amélie Dufour
La principessa di ghiaccio 37
Sandrine Lamour – Louise Combal
La torta della principessa Berta 41
Évelyne Blandin-Testarode – Marine Fleury
La principessa Egle abbandona la favola 45
Isabelle Provost – Valentina Belloni
S O MM A R I O
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Basta! 49
Sandrine Beau – Éléonore Della Malva
Angelina e il principe impacciato 53
Bénédicte Rauch – Amélie Dufour
Il rospo e l’unicorna 57
Zemanel – Sejung Kim
La principessa pasticciona 60
Agnès de Lestrade – Mathilde Lebeau
Cappuccina 64
Leïla Brient – Elsa Fouquier
No! 68
Claire Bertholet – Paku
La principessa delle rape 72
Gaël Aymon – Marie Paruit
Un unicorno o... niente! 78
Mathieu Pierloot – Louise Combal
I capelli della principessa Spaghetti 82
Muriel Zürcher – Marine Fleury
La principessa mai contenta! 87
Élisabeth Coudol – Marie Paruit
Gli incubi della principessa Nina 92
Mireille Valant – Mathilde Lebeau
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a principessa Guglielmina era terribil- mente maldestra. Andava a sbattere in continuazione, faceva cadere tutto ciò che toccava e perdeva sempre tutto. I suoi geni- tori erano disperati.«Guglielmina, così non troverai mai il princi- pe azzurro» le ripetevano senza tregua. «Devi comportarti come una vera principessa!»
La principessa con gli occhiali
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Un giorno, un saggio invitato a corte vide la principessa che camminava a testa bassa andare a schiantarsi contro la porta della biblioteca.
Rifletté un attimo lisciandosi i baffi, poi annun- ciò di sospettare quale fosse il problema e chiese di poter verificare la sua ipotesi.
Il re e la regina, improvvisamente speranzosi, acconsentirono alla sua richiesta.
Il professore sottopose Guglielmina a diver- si esami, uno più strano dell’altro. Dovette, per citarne solo qualcuno: cercare un ago in un pa- gliaio; contare tutti i conigli neri della fattoria;
riconoscere le forme a distanza di tre passi, poi quattro, poi cinque; leggere un testo tenendo pri- ma un occhio chiuso, poi l’altro.
Quando ebbe finito, l’erudito annunciò al re e alla regina che la figlia aveva solo bisogno di un buon paio di occhiali.
Vennero chiamati i migliori ottici del regno. La principessa si vide proporre ogni tipo di monta- tura: tonda, triangolare, quadrata… rossa, nera, trasparente, fosforescente… di legno, tartaruga, madreperla… Ma nessuna le piaceva.
Nel tentativo di accontentarla giunsero allora ottici provenienti da tutto il mondo, ma senza successo.
Un bel mattino, quando tutti avevano perso la
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speranza, al castello si presentò un ragazzo. Era da solo e senza carrozza. Arrivò a piedi, circonda- to dalla polvere che si sollevava dalla strada.
Dopo aver sentito i suoi consiglieri ed esitato a lungo, il re decise di concedere un tentativo a quello strano individuo.
Guglielmina e il giovane si intesero subito a meraviglia e passarono diversi giorni a cammina- re nel parco, persi in lunghe conversazioni. Poi il ragazzo scomparve come per incanto, non senza aver prima promesso di tornare presto.
Ma i giorni e le settimane passarono senza che desse alcuna notizia di sé.
Il re, la regina e tutta la corte si convinsero al- lora di aver avuto a che fare con un imbroglione.
Intanto, la principessa Guglielmina passava le giornate sulle mura, in trepidante attesa. Che splendesse il sole o soffiasse il vento, restò lì, drit- ta come un fuso accanto al ponte levatoio, fino al giorno in cui si ammalò e fu costretta a letto. Ven- nero chiamati al suo capezzale diversi medici, ma nessuno riuscì a capire di quale malattia soffrisse esattamente.
Una mattina in cui Guglielmina chiedeva per l’ennesima volta se ci fossero notizie dell’ottico, il suo paggio scorse una nuvola di polvere sulla strada. Era lui!
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Lo portarono subito dalla principessa, che ve- dendolo riprese un po’ di colore.
«Sapevo che sareste tornato!»
«Ve l’avevo promesso, principessa, e mantengo sempre le promesse! I vostri occhiali mi hanno richiesto parecchio lavoro, ma volevo che fossero eccezionali» aggiunse arrossendo. «Sono molto soddisfatto. Sono occhiali camaleonte, cambiano colore a seconda dell’ambiente.»
Non appena Guglielmina ebbe infilato gli oc- chiali, si accorse che l’ottico era proprio un bel ragazzo. Le guance si arrossarono… e così gli oc- chiali! Si rese allora conto che il giovane le era mancato molto.
Senza esitare, gli chiese di rimanere al suo fian- co. Commosso, lui le promise che non l’avrebbe lasciata mai più!
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« Voglio diventare garagista!»
«Gara di cosa?» Glup! Al re Carlo e alla regina Berta va il boccone di traverso!
Hanno sentito bene?
La vita che voglio!
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