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Academic year: 2021

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PARTE SECONDA

I CASI HUXLEY, DICK, BALLARD, MOORE E LLOYD,

ISHIGURO

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CAPITOLO 4

ALDOUS HUXLEY

4.1 EXCURSUS BIOGRAFICO

Aldous Leonard Huxley nacque nel 1894 a Godalming, nella contea del Surrey, in Inghilterra. Figlio dello scrittore Leonard Huxley, direttore della rivista Cornhill, e di Julia Arnold, nipote del poeta Matthew Arnold, Aldous era inoltre nipote del biologo Thomas Henry Huxley, grande sostenitore delle teorie darwiniane.

A sedici anni contrasse una malattia che lo rese quasi totalmente cieco per due anni e che ne compromise la vista anche per gli anni a seguire. Perciò abbandonò il sogno di diventare medico, anche se è curioso notare che “though he abandoned science for literature, Huxley’s outlook remained essentially scientific”1. Come scrisse il

fratello, lo zoologo Julian Huxley, “science and mysticism were overlapping and complementary realms in Aldous’s mind”2.

Nel 1916 Huxley si laureò in letteratura al Balliol College di Oxford e, dopo aver svolto un incarico governativo per alcuni anni durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1920 si dedicò alla carriera di scrittore professionista lavorando come critico per la rivista Westminster Gazette,per House and Garden e Vogue.

Nel 1921 pubblicò il suo primo romanzo Crome Yellow a cui seguirono Antic Hay (1923) e Those Barren Leaves (1925). Nel 1928 pubblicò Point Counter Point, considerato dai critici “his strongest novel”3, con cui sperimentò nuovi stili e

tematiche, confrontandosi con la “modern man’s disillusion”.4

Per gran parte degli anni Venti visse in Italia, e, proprio in questo periodo “turned increasingly toward an exploration of fundamental questions of philosophy,

1AN. “A Life of the Mind”, in A. HUXLEY, Brave New World, New York, Harper Perennial Modern Classics,

2005, p. 4.

2Ibidem p. 4. 3Ibidem p. 5. 4Ibidem.

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sociology, politics, and ethics”5. Vide così la luce il romanzo Brave New World,

pubblicato nel 1932, quando si era ormai stabilito in Francia che lasciò nel 1937 per trasferirsi con la moglie Mary e il figlio Matthew in California, dove intraprese la carriera di sceneggiatore per Hollywood.

Tra gli anni Quaranta e Cinquanta lo scrittore fu affascinato dalla spiritualità, e dal misticismo: “the initial preoccupation with moral and intellectual concepts gradually merged into a vision which was predominantly spiritual”6, come sostiene Roy

Sumita. Huxley si interessò soprattutto alla cultura indiana esprimendo ammirazione per pensatori come J. Krishnamurti e studiando i testi sacri induisti. In California si avvicinò al Vedanta Centre7 per praticare esercizi spirituali e meditazione e scrivendo

peraltro nel 1944 l’introduzione al testo sacro induista Bhagavad Gita: The Song of

God8. La ragione per cui Huxley si avvicinò alla cultura indiana, spiega Sumita, era da

ricercarsi nel sua volontà “of reconstructing the mental life of modern humanity by bridging the gulf between faith and reason on the basis of a unified view of human nature and a more adequate conception of spiritual life”9per cui “the contribution of

Indian thought was unique and lasting”10. All’esplorazione del proprio intimo

attraverso pratiche mistiche, Huxley affiancò l’uso di droghe e di sostanze allucinogene come la mescalina e l’LSD che influenzò notevolmente i suoi lavori successivi, come i romanzi Time Must Have Stop (1944), Island (1962) e opere saggistiche quali The

Perennial Philosophy e The Doors of Perception, sulla sua esperienza con la mescalina

(1954).

Ammalatosi di cancro alla laringe il 22 Novembre 1963, scelse di morire con un’iniezione endovenosa di LSD che si fece somministrare dalla seconda moglie, musa ispiratrice degli ultimi anni che accompagnò il suo trapasso leggendo alcuni brani dal

5Ibidem.

6R. SUMITA, Aldous Huxley and the Indian Thought, New Delhi, Sterling Publishers, 2003 p. 3.

7The Vedanta Society of Southern California è un centro fondato nel da Swami Prabhavananda, giovane

monaco dell’Ordine Ramakrishna, a Hollywood nel 1930. Si definiva come organizzazione non-profit “to promote harmony between Eastern and Western thought, and recognition of the truth in all the great religions of the world” ed è basato sulla Vedanta, ovvero la sesta nochè maggiore ortodossia della religione induista. vd Http://TheVedantaofSouthernCalifornia.com.

8 Bhagavad Gita: The Song of God, tradotto da Swami Prabhavananda e Christopher Isherwood,

pubblicato da The Vedanta Society of Southern California.

9R. SUMITA, op. cit., p. 2. 10Ibidem.

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Libro tibetano dei Morti, secondo il desiderio da lui espresso.

4.2 BRAVE NEW WORLD: UN ESEMPIO DI ROMANZO DISTOPICO

4.2.1 SINOSSI

Scritto nel 1932, Brave New World è un romanzo distopico ambientato nell’anno 632 dalla nascita di Ford, l’inventore della produzione industriale in serie, qui elevato a divinità. Il mondo è governato da una superorganizzazione costituita da dieci coordinatori mondiali, gli unici a sapere come sia nata la società e come essa fosse in precedenza, prima che, a causa della guerra dei nove anni, le nazioni si riunissero in un unico super stato.

Il romanzo si apre con la visita guidata dal Direttore del Central London

Hatchery Centre ad un gruppo di studenti nel centro di condizionamento degli

embrioni, una sorta di fabbrica in cui si producono e sviluppano quelle che diventeranno le future persone. La guida illustra e spiega, le fasi dell’intero processo riproduttivo, dalla fecondazione alla crescita e sviluppo del bambino. E’ una produzione in serie perché non esistono genitori né vincoli familiari e gli embrioni vengono creati artificialmente e in quantità prestabilite dai Coordinatori Mondiali. Successivamente essi riceveranno differenti trattamenti a seconda della casta a cui apparterranno. Sono previste tre caste inferiori: gamma, delta e epsilon. Gli embrioni destinati a queste fasce vengono privati dell’ossigeno per procurare loro un ritardo nella crescita al fine di renderli esseri completamente addestrabili e adatti a lavori più umili. Due, invece, sono le caste superiori: gli Alfa, destinati al comando, e i Beta destinati a ricoprire incarichi amministrativi.

All’interno del Centro si intrecciano le storie dei protagonisti, Lenina Crowne, addetta al centro d’incubazione e Bernard Marx, psicologo esperto di ipnopedia. Lenina è affascinata da Bernard, considerato da tutti strano e sovversivo.

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Savage Reservation, un’area del mondo in cui la società è rimasta all’epoca

pre-moderna, antecedente alla guerra dei nove anni. Nella riserva, mantenuta a fini di studio, la vita degli abitanti scorre secondo il corso naturale, fatto di passioni, malattie e vecchiaia, che invece sono state eliminate dal Mondo Nuovo. Qui i due conoscono John e sua madre Linda. Successivamente si scoprirà che John è figlio di Thomas Tomakin, il Direttore del Centro d‘Incubazione e Condizionamento di Londra che durante un suo viaggio nella terra proibita, perse la compagna, Linda, rimasta incinta per un errore nelle pratiche anticoncezionali. Linda quindi partorì il loro bimbo nella riserva e non tornò più a Londra. Quando Lenina e Bernard capiscono chi sono i due selvaggi in realtà, decidono di portarli con loro nel mondo nuovo e vengono così introdotti nella nuova società che reagisce con disprezzo, soprattutto nei confronti di Linda, ormai invecchiata e malata che morirà da lì a poco in ospedale. John, invece, dopo essere stato accolto con disprezzo e diffidenza, acquista sempre maggior fascino agli occhi della popolazione, diventando addirittura un’attrazione sfruttata dallo Stato e dai media. Anche Lenina subisce il suo fascino e finisce per innamorarsene, ma verrà rifiutata decisamente quando proverà ad offrirglisi carnalmente.

Piano piano John riesce ad alimentare e a far esplodere lo spirito sovversivo di Bernard e del suo amico Henry che, dopo una lunga conversazione con Mustafa Mond,

the Resident Controller for Western Europe, verranno imprigionati e portati su di

un’isola; John invece resterà da solo a vivere nella nuova società. Ma egli non intende vivere in una società di cui non condivide i valori e così si auto punisce andando a vivere in un luogo isolato, un faro posto sulla sommità di una collina dove viene continuamente spiato da giornalisti. Addirittura un giorno viene filmato colto nell’atto di frustarsi per punirsi per aver pensato a Lenina. Il video viene riprodotto ovunque e diventa un successo, tanto che la popolazione si riversa in massa all’eremo. Nell’aria si diffonde una frenesia sessuale, un’atmosfera delirante che trova eco su tutti i giornali. Il giorno seguente John si sveglia e, ricordandosi cosa aveva fatto, viene preso di nuovo dalla volontà di punirsi. La sera uno sciame di elicotteri oscura il cielo e i primi che atterrano chiamano il “signor selvaggio” a gran voce, ma, entrati nel faro, vedono nella penombra dei piedi penzolanti. Il romanzo si conclude così, lasciando

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all’immaginazione dei lettori il suicidio di John.

4.2.2 GENESI DELL’OPERA

Huxley scrisse il romanzo durante gli anni seguenti alla Prima Guerra Mondiale, tra il 1919 e il 1932, anno della pubblicazione. Il mondo si trovava di fronte ad un periodo complesso e di grandi cambiamenti: le scoperte scientifiche e l’incalzante progresso tecnologico, la crescente industrializzazione e la violenza della guerra stavano modellando una nuova società europea.

Huxley, sin dalle sue prime opere, si distinse per l’uso della satira come strumento di critica sociale; come lui stesso dichiarava, il suo scopo “was to write a novel that shall be at once personal and social, in which the central character becomes a social symbol, a paradigm of the whole life of the community”11. Lui stesso parlava

del suo intento di scrivere “novels of social history”12 per portare alla luce le

problematiche di una società scossa dalla Grande Guerra.

Con Brave New World, l’autore si distaccò dalla satira più convenzionale proiettando il romanzo in un futuro alternativo, in cui le paure del presente diventavano realtà. Come altri suoi contemporanei, tra cui H.G Wells e Y. Zamyatin, Huxley percepì il periodo di declino e crisi che l’Europa stava attraversando ed esattamente un anno prima della pubblicazione affermava: “It’s a bad world; at the moment worse than usual. One has the impression of being in a lunatic asylum, at the mercy of driveling imbeciles and dangerous madmen in a state of frenzy, the politicians”13. Queste paure sono alla base del romanzo e le ritroviamo materializzate

nella sua invenzione della dittatura scientifica a capo del nuovo mondo.

Sebbene egli rispettasse la scienza, attraverso quest’opera espresse le sue riserve riguardo la possibilità che essa venisse sfruttata dai governi per il controllo delle masse; questa era la sua principale preoccupazione e il motivo che si cela dietro

11R.S. BAKER, op. cit., p. 1. 12 Ibidem, p. 2.

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alla sua decisione di focalizzarsi non solo sulla politica totalitaria ma anche sulle potenzialità oscure delle tecnocrazie: “what he feared was the rise of the technocrat and the shift from an authoritative to a therapeutic mode of social control”14.

4.2.3 LA RICEZIONE DEI CONTEMPORANEI

Sebbene oggi Brave New World sia accreditato tra i classici della letteratura inglese, al momento della sua uscita non fu accolto positivamente dai critici e dagli scrittori contemporanei. Il romanzo uscì nel febbraio del 1932 e vendette subito tredicimila copie, cifra rispettabilissima per l’epoca, ma, nonostante ciò, la maggior parte delle critiche furono decisamente negative.

Tra i critici negativi spiccava lo scrittore H.G. Wells che scrisse una lettera ad Huxley accusandolo di “treason to science and defeatist pessimism”15, affermazione

condivisa da Wyndham Lewis, il quale considerava l’opera come “an unforgivable offence to progress”16. Sull’onda dell’indignazione, il critico M.C. Dawson, sulla rivista

letteraria Books scrisse: “a lugubrious and heavy-handed piece of propaganda”17. Un

critico anonimo osservò invece sul periodico New Statesman and Nation,

this squib about the future is a thin little joke, epitomised in the undergraduate jest of civilization dated A.F., and a people who refer reverently to ‘our Ford’ , not a bad little joke, but what it lacks in richness Mr. Huxley tries to make up by repetition; but we want rather more to a prophecy than Mr Huxley gave us18.

Altri critici definirono l’opera carente nella trama, di struttura schematica, monotona e noiosa.

Probabilmente la critica comprese il punto di vista di Huxley, ma non lo ritenne

14Ibidem, p. 8. 15Ibidem, p. 11 16Ibidem.

17 AN. “Too far ahead for its time? The contemporary response to Brave New World” in Brave New

World, cit., p. 7.

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rilevante né particolarmente originale. Ben esemplificano questa tendenza le parole del critico letterario, portavoce del Communist Party degli Stati Uniti, Granville Hicks, che attaccò Brave New World proprio dal punto di vista politico, accusandolo di essersi allontanato dai problemi reali di quegli anni: “with war in Asia, bankruptcy in Europe and starvation everywhere, what do you suppose Aldous Huxley is now worrying about? The unpleasantness of life in the utopia that, as he sees it, is just a century or two ahead”19. Tuttavia, come sappiamo, l’opera era nata proprio dalle paure provocate

dai tragici avvenimenti del tempo. Huxley, infatti, fu un acuto osservatore dei problemi che si sarebbero posti con l’instaurazione delle dittature nel mondo occidentale, quelle che lui definì “the ferocious ideologies of the interwar period”20. Ciò fa pensare che

probabilmente il romanzo fosse “troppo avanti” per la sua epoca o che avesse toccato dei nervi scoperti affrontando queste problematiche.

A sostegno dell’opera si schierarono invece critici come Rebecca West che il 5 Febbraio scrisse che Brave New World era “a work of major importance”21,

riconoscendo l’importanza delle sue implicazioni politiche e sociali: “the society which Mr Huxley represents as being founded on this basis is actually the kind of society that various living people, notably in America and Russia, have espresse a desire to establish”22. Tre mesi dopo la pubblicazione, il biochimico Joseph Needham sulla rivista Scrutiny, affermò: “one of the most horrible of Mr. Huxley’s predictions, the

production of numerous low-grade workers of precisely identical genetic constitution from one egg, is perfectly possible23.

La critica maggiormente provocatoria, tuttavia, provenne da uno scrittore, l’autore del romanzo distopico 1984 George Orwell. Orwell infatti sosteneva che l’opera mancasse di credibilità in quanto, a suo giudizio, la classe dominante descritta da Huxley sembrava non avere una vera ideologia, né motivazioni forti alla base della propria volontà di controllo sul mondo:

19Ibidem, p. 8.

20R.S. BAKER op. cit., p. 48.

21R. WEST, “Aldous Huxley on man's appalling future. Modern tendencies which might make his vision

come true”, in Daily Telegraph, 02/05/1932, cit. in R.S. BAKER, op. cit., p.12.

22Ibidem. 23Ibidem.

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the aim is not economic exploitation, but the desire to bully and dominate does not seem to be a motive either. There is no power hunger, no sadism, no hardness of any kind. Those at the top have no strong motive for staying at the top24.

Inoltre Orwell accusò Huxley di “lack of political awareness” e di aver preferito concentrarsi sulle teorie psicologiche e sui recenti studi della biologia, dimostrando così di non aver compreso appieno la retorica politica, decisamente più sofisticata.

4.2.4 BRAVE NEW WORLD: UN TESTO PROFETICO

Brave New World è oggi ritenuto un classico della letteratura distopica.

LA SCIENZA COME VALORE CENTRALE DELLA SOCIETA’

Il testo ci presenta un intero pianeta retto da un unico Stato governato da Ten

World Controllers. La nuova società si basa sul motto “Community, Identity, Stability”25,

e si configura come una società fintamente ideale, utopistica, in cui tutti vivono felici grazie al condizionamento psicofisico ricevuto sin da prima della nascita nei centri di condizionamento, per cui tutti amano la propria collocazione sociale e la vita che appartiene loro. Tuttavia questa condizione ideale è stata ottenuta sacrificando la libertà personale (“everyone belongs to everyone else”)26 e tutto ciò che è

comunemente ritenuto di valore per la vita di un individuo: la religione, l’amore, l’arricchimento culturale e la famiglia. Uno dei Ten World Controllers, Mustapha Mond, spiega la “filosofia” alla base della nuova società in questi termini:

The world’s stable now. People are happy; they get what they want, and they never

24Ibidem, p. 13.

25 A. HUXLEY, Brave New World, New York, Harper Perennial Modern Classics, 2005, p. 1. Tutte le

citazioni dal romanzo provengono da questo libro.

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want what they can’t get. They’re well off; they’re safe; they’re never ill; they’re not afraid of death; they’re blissfully ignorant of passion and old age; they’re plagued with no mothers or fathers; they’ve got no wives, or children, or lovers to feel strongly about; they’re so conditioned that they practically can’t help behaving as they ought to behave. And if anything should go wrong, there’s soma. That’s the price we have to pay for stability27.

Dunque, il progresso tecnologico e scientifico ha permesso l’eliminazione di malattie e vecchiaia, ma ciò avviene a discapito della libertà individuale e della personale ricerca di comprendere e determinare il proprio destino: “citizens of Huxley’s bourgeois dystopia lack of real individual identities, they exist pricipally as specimens of their class”28. Come dice Mond, ciò è necessario per far sì che tutti vivano felici

nell’ignoranza e nella comodità, al riparo dalla minaccia del cambiamento; tutto è “at a high price, in the form of homogenization, mediocrity, trivial pursuit, shallow attachments, debased tastes, spurious contentment and souls without love or longings“29come nota lo scienziato “bioetico” Leon Kass commentando l’opera.

Nella nuova società la vita umana ha subito un processo di de-umanizzazione in cui sentimenti e pensiero autonomo sono fortemente scoraggiati e repressi, mentre vengono incoraggiati la promiscuità sessuale e l’uso della droga “ufficiale”: il soma. Proprio come la vita ha perso valore e identità, anche la riproduzione è diventata una sorta di catena di montaggio che calcola gli embrioni per evitare il problema della sovrappopolazione e li seleziona accuratamente.

Le tecniche scientifiche, quindi, vengono impiegate a fini eugenetici e per mettere in atto un vero e proprio programma di indottrinamento ai fini di controllare la popolazione. La scienza e il progresso sono i valori centrali che guidano la nuova società e ne modellano i contorni: “the official propaganda of Huxley’s World Government glorifies science as a central value of the society, the technological capability of the giant government-industrial complex that rule the society functioning as a main symbol of its power”30. La superorganizzazione che governa il mondo è a

27Ibidem, p. 198-199.

28M.K. BOOKER, op. cit., p. 49. 29M.R. THOMSEN, op. cit., p. 43. 30M.K. BOOKER, op. cit., p. 50.

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tutti gli effetti un regime dispotico di tipo tecnocratico, una dittatura scientifica, “the reason for this lies with Huxley’s decision to focus not simply on totalitarian politics in his vision of a future world state but specifically on the power impulse within science itself”31.

Il problema per l’autore non è la scienza in sé, ma il possibile sfruttamento, o meglio il possibile abuso, del progresso scientifico da parte di un potere centralizzato.

TECNICHE DI MANIPOLAZIONE PER CONTROLLARE LE MASSE

“The most significant projects carried out by totalitarian regimes in the twentieth century are at the centre of social change carried out to create a new human” The Posthuman Condition R. PEPPERELL

Per arrivare a questa società creata ex novo occorrono precise strategie, come la soprressione della storia. Infatti la tecnocrazia che Huxley descrive ha cancellato intenzionalmente il passato. L’oblio del passato fa sì che i cittadini vivano in un eterno tempo presente perchè la dimensione temporale implica il cambiamento e, nel nuovo mondo, non deve esistere il cambiamento ma solo la stability. Ciò fa parte di un preciso piano di controllo politico e sociale: infatti la stabilità procura comodità e benessere, e insieme a libertà sessuale e droga, garantisce la soddisfazione degli impulsi generando un senso di appagamento per cui i cittadini vivono felicemente la loro condizione imposta dall’alto, senza necessità di desiderare o dover assumere responsabilità. Lo stesso Controller Mustapha Mond afferma che: “The world is stable now. People are happy; they get what they want and they never want what they can’t get32(…) we believe in happiness and stability33.”

Il passato storico è perduto, dunque. Esso è stato sostituito da una nuova società; ogni elemento negativo che affliggeva l’umanità, tra cui malattie e vecchiaia, è stato debellato ai fini di mantenere la stabilità dell’utopia. Questa società utopistica creata

31R.S. BAKER, op. cit., p. 8.

32A. HUXLEY, Brave New World, cit., p. 198. 33Ibidem, p. 200.

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ad hoc dai governi per il controllo della popolazione è la stessa di cui parlerà Jean

Baudrillard circa cinquant’anni dopo riferendosi alla società postmoderna contemporanea, ovvero la società divenuta simulacro. Alla base del simulacro vi è proprio la perdita del referente storico:

Il grande evento di questo periodo, il grande trauma, è questa agonia dei referenti forti, l’agonia del reale e del razionale, che introduce a un’era della simulazione. Oggi si ha l’impressione che la storia si sia ritirata, lasciando dietro di sé una nebulosa indifferente svuotata dei suoi referenti34.

Proprio come i cittadini di Brave New World, l’uomo postmoderno si trova dinanzi al deserto del reale; il nuovo mondo, depurato da qualsiasi germe di imperfezione ( ad esempio le malattie) restituisce in cambio una società eccessivamente reale, talmente perfetta da essere “più reale del reale” o meglio, come lo definisce Baudrillard: “iperreale”:

Non si tratta più di reale, poichè nessun immaginario lo circonda più. E’ un iperreale, prodotto di sintesi che s’irraggia da modelli combinatori in un iperspazio senza atmosfera. Il passaggio a uno spazio la cui curvatura non è più quella del reale, né quella della verità, segna dunque, l’inizio dell’era della simulazione, attraverso una liquidazione di tutti i referenti, peggio: attraverso la loro resurrezione artificiale nei sistemi dei segni35.

Riguardo ad un altro tradizionale pilastro della società, la religione, come la storia, anch’essa è eliminata dal nuovo ordine sociale. Nella nuova società, infatti, non vi è posto per il Cristianesimo, reso fuorilegge, e la Bibbia è bandita.

La spiegazione la dà sempre Mond durante il suo confronto con John The Savage,

You can only be independent of God while you’ve got youth and prosperity; independence won’t take you safely to the end. Well, we’ve now got youth and prosperity right up to the end. What follows? Evidently, that we can be independent of

34J. BAUDRILLARD, Simulacri e Impostura, Milano, PGreco Edizioni, trad. a cura di M. BREGA, 2008, p.

20.

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God. The religious sentiment will compensate us for all our losses. But there aren’t any losses for us to compensate; religious sentiment is superfluous36.

Nella società moderna civilizzata, che dispone di tutte le comodità e di un benessere generalizzato, Dio non è più necessario in quanto rappresenta il conforto ultraterreno di chi vive una vita misera. In una società votata al consumismo e alla soddisfazione dei piaceri materiali, la religione imperante è appunto il materialismo, per cui la produzione di massa e il capitalismo sono riveriti come divinità: non è un caso se God è sostituito da Ford, perchè “God isn’t compatible with machinery and scientific medicine and universal happiness. You must make your choice. Our civilization has chosen machinery and medicine and happiness”37. Questa devozione per Ford e

l’ideologia capitalista si concretizza in cerimonie che si possono interpretare come una parodia del rito Eucaristico; esse infatti si aprono con una grande coppa di gelato di soma alla fragola che dodici membri del gruppo bevono dodici volte ciascuno pronunciando la frase “I drink to my annihilation”38. Nell’aria aumentano la tensione e

l’eccitazione, il Presidente a capo del gruppo annuncia l’imminente discesa della divinità, la coppa termina il suo giro e si sente una voce potente invocare: “Oh Ford, Ford, Ford”. I presenti si agitano, piangono e dicono di sentire i passi del Greater Being avvicinarsi. Il climax di euforia e musica si manifesta nella “fusione” del gruppo mentre recita l’inno:

Orgy-porgy, Ford and fun, Kiss the girl and make them One.

Boys at one with girls at peace; Orgy-porgy gives release39

Viene qui evocata l’idea di “orgia” e “porcheria” parafrasando una popolare filastrocca inglese Georgie Porgie, che si riferiva a George Villiers, primo Duca di Buckingham, noto per le sue avventure amorose. Trasformando una popolare nursery rhyme

36A. HUXLEY, Brave New World, cit., p.210. 37Ibidem, p. 210.

38Ibidem, p. 82. 39Ibidem, p. 85.

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nell’emblema di un rito orgiastico, Huxley mostra tutto il suo intento satirico nei confronti della “religione” della società del mondo nuovo. L’intero rito risulta una parodia e “this carnivalesque travesty of Christian rituals can be taken to suggest how far from genuine Christian values this society has fallen”40, si può inoltre vedere

l’allusione all’idea marxista di religione come oppio dei popoli, “droga” intossicante e potente strumento di indottrinamento e controllo sulle masse, per cui “the numerous echoes of religion in the official ideology of this supposedly atheistic state irresistibly suggest that Christianity always already contained many of same elements of hedonism, intoxication, and mass indoctrination that inform Huxley’s dystopia”41.

Anche la sessualità ricopre il ruolo fondamentale di strumento manipolatore nella distopia di Huxley. In questa società la promiscuità sessuale è incoraggiata, non al fine di stimolare le pulsioni, ma, paradossalmente “to reduce them by making sex a virtual meaningless activity”42. Il governo dispotico favorisce la soddisfazione delle

pulsioni in modo che esse non rappresentino più una minaccia per la stabilità sociale e politica: in questo modo i cittadini sono soddisfatti e ben manipolabili.

L’idea che il sesso sia un potente strumento di controllo la ritroviamo già formulata da Freud che espone le sue teorie a riguardo ne Il Disagio della civiltà, testo chiave in cui lo studioso spiega come tale istinto sia una fonte di energie che le leggi moderne mirano a inibire e disciplinare in quanto potenzialmente sovversive, generando però nel cittadino sentimenti di insoddisfazione con conseguenti nevrosi e instabilità. Molto probabilmente Huxley aveva letto il libro di Freud, che era stato pubblicato nel 1930 e tradotto in inglese sempre nello stesso anno, e ne fu influenzato Vediamo, infatti, come in Brave New World, viene incentivata la libera soddisfazione delle pulsioni sessuali proprio per evitare la minaccia alla stabilità dell’ordine creato. Anche la sessualità infantile è ben vista e celebrata come fonte di divertimento, come spiega il direttore agli studenti durante la visita al nido:

For a very long period before the time of our ford, erotic play between children had been regarded as abnormal, and not only abnormal, actually immoral and had

40M.K. BOOKER, op. cit., p. 52. 41Ibidem.

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therefore been rigorously suppressed”. A look of astonished incredulity appeared on the faces of the listeners. Poor little kids not allowed to amuse themselves? They could not believe it43.

Questa visione richiama le fasi psicosessuali dei bambini teorizzate del celebre psicanalista nell’opera Tre saggi sulla teoria sessuale del 1905, in cui oltre alle aberrazioni sessuali e alla pubertà, egli illustra lo sviluppo degli impulsi sessuali nei fanciulli.

Risulta piuttosto evidente come Huxley fosse stato colpito dagli studi di Freud, e non è un caso se nel romanzo troviamo alcune volte l’espressione “Our Freud” al posto di “Our Ford”.

Anche la soppressione della cultura gioca un ruolo centrale nel governo dispotico descritto da Huxley. Egli rappresenta una società ultra capitalista, quella del mondo nuovo in cui tutto è divenuto merce, persone, sesso e cultura compresa e i cittadini sono indotti a comprare continuamente nuovi prodotti buttando quelli vecchi: “I love new clothes, I love new clothes, I love …”44come ripete ossessivamente Lenina,

o “ending is better than mending”45, espressioni che i personaggi ripetono spesso e

che evidenziano a che punto siano stati condizionati a liberarsi delle cose vecchie a al desiderare di averne sempre di più nuove.

La distopia capitalistica di Huxley per cui si eliminano le emozioni mentre si stimola il consumismo, anticipa ciò che Fredric Jameson chiamerà “the waning of affect” della cultura postmoderna, ossia la perdita del potere emozionale dell’arte dovuto proprio alla sua mercificazione perché nella società postmoderna anche la cultura è stata sostituita dal suo simulacro:

In postmodern culture “culture” has become a product in its own right; the market has become a substitute for itself and fully as much as a commodity as any of the items it includes within itself (…)46. Andy Warhol’s Diamond Dust or Van Gogh footgear indeed

43A. HUXLEY, Brave New World, cit., p. 39. 44Ibidem, p. 58.

45Ibidem, p. 59.

46F. JAMESON, Postmodernism or The Cultural Logic of Late Capitalism, Durham, Duke University Press,

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I am tempted to say they do not speak to us at all, however we have a random collection of dead objects hanging together on the canvas. All of which brings me to what I call the waning of affect in postmodern culture47.

Quindi, nel mondo nuovo tutto ciò che ha un legame con il passato è da cancellare in modo che la popolazione non si ponga domande, ma viva inconsapevole nel presente. Si tratta di un’altra strategia di manipolazione mentale, tipica dei regimi totalitari, che vediamo applicata anche per quanto riguarda la cultura scritta: i libri e la letteratura. Come scrive Margaret Atwood nel un suo articolo in cui riflette sulla inquietante attualità del romanzo negli anni 2000: “in a world in which everything is available, nothing has any meaning. Meaning has in fact been eliminated, as far as possible. All books except works of technology have been banned”48.

In particolare nel nuovo mondo sono le opere di William Shakespeare ad essere bandite, Mustapha Mond ne spiega il motivo a John:

“But why is it prohibited?” Asked the Savage. In the excitement of meeting a man who had read Shakespeare he had momentarily forgotten everything else. The controller shrugged his shoulders: “because it’s old; that’s the chief reason. We haven’t any use for old things here”. “Even when they’re beautiful?”

“Particularly when they’re beautiful. Beauty’s attractive and we don’t want people to be attracted by old things. We want them to like the new ones”49.

Mond confessa di aver letto Shakespeare in passato, ma, essendo il detentore del potere ai vertici della società, può permettersi di infrangere la legge e spiega a John che l’autore è tra quelli proibiti in quanto rimanda al passato che il regime si è adoperato a distruggere. Inoltre, i suoi lavori, specialmente le tragedie, sono pericolosi in quanto potrebbero suscitare le forti passioni che il governo ha voluto sopprimere per mantenere la stabilità e la happiness del popolo.

L’organizzazione mondiale del nuovo mondo domina e controlla anche la sfera

47Ibidem, p. 8-9.

48M. ATWOOD, “Everybody is happy now” in The Guardian , 11/17/2007,

https://www.theguardian.com/books/2007/nov/17/classics.margaretatwood.

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prettamente linguistica, e vi riesce in modo molto subdolo, come osserva M.K. Booker:

“Huxley’s World Government is designed above all else to prevent the development of strong emotions, and as a result they produce a language that is so devoided of any real content that it becomes almost impossible to express strong emotions in that language”50.

Ciò è stato possibile mettendo al bando classici della letteratura che favoriscono l’arricchimento espressivo, ed è per questo motivo che il governo non ha bisogno di intervenire direttamente sul controllo della lingua in quanto la povertà di linguaggio creata non consente l’uso di termini adatti ad esprimere sentimenti di qualsiasi genere, soprattutto quelli sovversivi dell’ordine costituito.

4.3 BRAVE NEW WORLD REVISITED

Sebbene si tratti di un romanzo scritto negli anni Trenta del Novecento, Brave

New World risulta straordinariamente attuale per i temi che affronta, come risultò a

distanza di circa vent’anni dalla sua stesura, lo stesso Huxley, impressionato da ciò che aveva immaginato nella sua storia, decise di analizzarlo alla luce dei cambiamenti avvenuti a cavallo di questo lasso temporale. In un’intervista per la BBC radio nel 1958, Huxley dichiarava:

It is rather alarming to find that only twenty-seven years after writing Brave New

World, quite a number of those forecasts have already come true, and come true with

vengeance. Some of them were foreseen, and I think I didn’t have the imagination to foresee, but I think is a whole armory at the disposal of potential dictators at the moment51.

La rivista Newsday commissionò all’autore una serie di articoli su come un dittatore

50M.K. BOOKER, op. cit., p. 59.

51AN. “Prophecy Fullfilled: The Contemporary Response to Brave New World Revisited” in Brave New

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avrebbe potuto manipolare e controllare la popolazione. Huxley approfondì l’argomento e decise di pubblicare gli articoli, riuniti sotto il titolo Tyranny Over the

Mind, in forma di libro, che diventerà appunto Brave New World Revisited che uscì nel

1958. Le preoccupazioni che portarono alla nascita dell’opera è lo stesso Huxley a raccontarle in un’intervista fattagli da Mike Wallace nel suo programma televisivo il 18 Maggio 1958: “a number of impersonal forces are pushing in the direction of less and less freedom, and I also think there are a number of technological devices which anybody who wishes to use, can use to accelerate this process of going away from freedom imposing control”52.

Quindi, il nucleo tematico centrale è, come in Brave New World, il progresso scientifico-tecnologico e le conseguenze che potrebbero derivare da un suo abuso; come in Brave New World, infatti, se da un lato esso ha contribuito a creare una comunità utopistica liberata dalla malattia, dall’altro, ha portato alla centralizzazione del potere politico che ha aumentato la propria influenza sulla popolazione mettendo in atto tecniche di manipolazione psicologiche per ottenere il controllo totale su di essa. Huxley scrive:

These amazing and admirable advances have had to be paid for, indeed they are still being paid for. Western man has had to pay and will go on paying for technological progress. Democracy can hardly be expected to flourish in societies where political and economic power is being progressively concentrated and centralized. Moreover, mass production cannot work without mass distribution; but mass distribution rises problems that only the largest producers can satisfactorily solve. In a world of mass production and mass distribution the Little Man with his inadequate stock of working capital, is at a grave disadvantage. In competition with the Big Man, he loses his money and finally his very existence as an independent producer; the Big Man has gobbled him up. As the little man disappear, more and more economic power comes to be wielded by fewer and fewer people. Under a dictatorship the Big Business, is controlled by the State, that is to say by a small group of party leaders and the soldiers, policemen and civil servants who carry out their orders. In a capitalistic society, such as the United States, it is controlled by what Professor C. Wright Mills has called the Power Elite. This Elite directly employs several millions of the country’s working force

52M. WALLACE, Interview with Aldous Huxley, New York, 18-05-1958,

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in its factories, offices and stores, controls many millions more by lending them the money to buy its products, and, through its ownership of the media of mass communication, influences the thoughts, the feelings and the actions of virtually everybody53.

Dunque Huxley spiega che l’accentramento del potere è pericoloso in quanto porta alla concentrazione del potere, economico e politico, nelle mani di un’elite di persone. Queste elite sono a capo di grandi industrie e, allo stesso tempo proprietarie di mass media che utilizzano strategie di persuasione per influenzare la popolazione. Huxley analizza anche queste strategie di manipolazione psicologica utilizzate dalle dittature e il loro probabile utilizzo in un immediato futuro anche da parte delle democrazie per la ricerca di consenso politico; questo è ciò che l’autore teme maggiormente. Egli identifica nel nazismo l’incarnazione della volontà di mettere in atto queste strategie persuasive, e a riprova riporta le parole dell’ex Ministro per gli armamenti del Reich di Hitler, Albert Speere:

Hitler’s dictatorship differed in one fundamental point from all its predecessors in history. It was the first dictatorship which made complete use of all technical means for the domination of its own country. Though technical devices like the radio and the loudspeaker, eighty million people were deprived of independent thought. It was thereby possible to subject them to the will of one man. Thanks to modern methods of communication, it is possible to mechanize the lower leadership54.

Aggiunge Huxley: “since Hitler’s day a great deal of work has been carried out in those fields of applied psychology and neurology which are the special province of the propagandist, the indoctrinator and the brain washer”55.

I nuovi mezzi di comunicazione di massa di quel periodo furono dunque sfruttati a fini di propaganda e di brainwashing. A questi si aggiunsero gli studi psicologici che dimostravano come il comportamento umano fosse determinato da sentimenti e impulsi inconsci sui quali si poteva far leva utilizzando il condizionamento

53A.HUXLEY, “Brave New World Revisited”, in Brave New World, cit., p. 252. 54Ibidem, p. 269.

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psicologico per ottenere così il proprio scopo. La propaganda, per risultare efficace doveva essere basata su formule stereotipate, ripetitività e aggressività, alle quali si aggiungeva la marcia, cioè lo sforzo fisico che uccide il pensiero. Hitler fece suoi questi studi e li seppe sfruttare a proprio vantaggio.

La desolante prospettiva che intravede Huxley negli anni seguenti la ricostruzione postbellica, deriva dal fatto che le maggiori democrazie mondiali, sia a causa del progresso tecnologico che per una rinnovata volontà di manipolazione delle masse, potrebbero utilizzare queste tecniche trasformandosi in nuove dittature capaci di anestetizzare la popolazione con messaggi subliminali come quelli veicolati dai mass media.

Sebbene l’intero saggio sia pervaso da una vena pessimistica e prospetti scenari apocalittici, si conclude con un capitolo dal titolo “What can be done?” in cui l’autore lascia ai lettori le riflessioni finali, lasciando intravedere un debole spiraglio di speranza. L’umanità forse si potrebbe salvare, ma perché questo avvenga, essa si deve educare alla libertà con impegno costante, vietando per esempio le strategie psicologiche utilizzate dai politici ai fini elettorali con leggi vere e proprie, perché “no person whose mind has been made captive by the methods outlined in earlier artiche would be in a position to complain of his captivity. The victim of mind-manipulation does not know that he is a victim”56.

Con Brave New World e Brave New World Revisited, Huxley pone dunque le basi per una profonda riflessione su quella che sarà l’evoluzione del nostro “vecchio” mondo, un mondo in continua evoluzione. Dove ci porterà l’inarrestabile progresso tecnologico e scientifico? E quali saranno le conseguenze del suo uso e abuso sulla nostra società?

L’inquietante interrogativo è tuttaltro che obsoleto.

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