• Non ci sono risultati.

3.1. Caratteristiche funzionali

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "3.1. Caratteristiche funzionali"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

3.1. Caratteristiche funzionali

Superfici di parcamento

Il parcheggio è composto da un corpo rettangolare, sviluppato su due livelli, per una superficie totale di circa 20000 mq. Il primo piano interrato dispone di 218 posti auto e 58 stalli per motocicli, in misura di uno ogni 4 posto auto, con una superficie media per posto auto di 42,6 mq; il secondo piano interrato dispone di 230 posti auto e 58 stalli per motocicli, con una superficie media per posto auto di 40,4 mq. La capacità complessiva è di 448 p.a..

Rampe di ingresso-uscita

Ciascuno dei due piani è servito da una coppia di rampe ad asse rettilineo, a doppio senso di marcia. Le quattro rampe sono geometricamente identiche, con una lunghezza di circa 25 metri e una larghezza complessiva di 6,5 metri. Tale larghezza comprende le due corsie di marcia, larghe 2,75 m e una banchina centrale di 1m a separare i due sensi di marcia.

La pendenza è del 14%, minore rispetto alla massima consentita dal D.M. 01/02/1986.

Corsie di ingresso-uscita

Le rampe, che collegano i piani di parcamento al sovrastante piano stradale, si immettono direttamente sul Viale Italico, con corsie riservate in entrata e in uscita, e ne occupano la sede centrale, riservando le ulteriori corsie laterali al transito degli autoveicoli. Questa scelta è stata dettata dalla particolare disposizione delle vie traverse da un lato e degli accessi agli stabilimenti balneari dall’altro, che non avrebbero consentito di collocare le rampe di accesso al parcheggio ai lati della strada, lasciando le corsie di marcia al centro.

Le corsie specializzate per l’accesso e l’uscita al parcheggio hanno una lunghezza di 50m (cui si aggiungono i 25m della rampa) e permettono di ospitare le eventuali code in uscita dal parcheggio, specie in prossimità di incroci semaforizzati, e garantiscono la presenza di una corsia di accumulo per i veicoli in entrata al parcheggio.

(2)

L’esigenza di inserire queste corsie ha comportato l’allargamento della carreggiata con conseguente eliminazione dei parcheggi attualmente presenti lungo il margine stradale.

Circolazione interna

La circolazione interna al parcheggio si sviluppa prevalentemente in direzione longitudinale su tre corridoi paralleli, interamente a senso unico, collegati da alcune traverse laterali in parte a senso unico e in parte a doppio senso di marcia. Tutte le corsie hanno una larghezza minima di 6m, dal momento che devono servire come corsie di manovra per l’accesso agli stalli.

Per tutti i veicoli in entrata è garantita la precedenza sui veicoli circolanti all’interno del parcheggio mediante segnaletica orizzontale, per non ostacolare il flusso di tali veicoli in ingresso ed evitare la formazione di code lungo le rampe e le corsie di accesso.

Il conducente, una volta all’interno del parcheggio, è guidato nella ricerca del posto auto da una serie di dispositivi luminosi, collocati sopra ogni stallo, che, mediante un sensore di presenza, indicano se il parcheggio è libero (luce verde) o occupato (luce rossa).

Sono inoltre presenti dei percorsi pedonali che corrono paralleli ai corridoi longitudinali e sono collegati da una serie di percorsi trasversali.

Barriere architettoniche

Secondo quanto previsto dal D.M. n° 236 del 14/06/1989

“Prescrizioni tecniche

necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici

privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini

del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche"

deve essere garantita l’accessibilità alla struttura, in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia, anche per persone che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria o sensoriale ridotta o impedita in forma permanente o temporanea.

A questo riguardo sono state prese le seguenti misure.

(3)

b) I percorsi pedonali non presentano dislivelli di alcun tipo e sono realizzati come percorsi tattili per non vedenti;

c) Le scale hanno una larghezza di 1,2m. Sono presenti delle fasce di materiale diverso a quello della pavimentazione situate a 30 cm dal primo e dall'ultimo scalino, a indicare l'inizio e la fine della rampa per gli utenti non vedenti;

d) Gli ascensori soddisfano ampiamente i requisiti previsti dal Decreto Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236:

a. Le cabine hanno dimensioni nette di 1,10m x 1,40m; b. La porta ha luce netta minima di 0,9m;

c. E’ prevista una piattaforma di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di dimensioni 1,5m x 1,5m.

e) Sono previsti 5 posti auto per disabili per ciascun piano, per un totale di 10,

in misura pari a 1 ogni 50 p.a., situati nelle immediate vicinanze dei vani ascensore.

Gestione del parcheggio

Il parcheggio è caratterizzato da sosta a pagamento del tipo pay and display (paga ed esponi), che prevede l’emissione di un biglietto da parte di apparati predisposti, subordinata al pagamento di un’imposta, proporzionale alla durata della sosta. Il biglietto deve essere posizionato all’interno del veicolo, sul cruscotto.

L’accesso al parcheggio sarà consentito nei periodi di maggior afflusso (mesi estivi, week-end e festività varie) senza limiti di orario. Negli altri periodi, il parcheggio rimarrà chiuso nelle ore notturne (00 - 06).

Classificazione autorimessa

Il D.M. del 01/02/86

“Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e

l’esercizio di autorimesse e simili”

prevede la classificazione dell’autorimessa in base ai seguenti aspetti:

- perché situata in un edificio destinato esclusivamente a tale uso l’autorimessa è del tipo

isolato

.

(4)

- in base all’ubicazione dei piani è del tipo

interrato

, poiché il piano di parcamento è a quota inferiore a quella del piano campagna.

- in relazione alla configurazione delle pareti perimetrali è del tipo

chiuso

, poiché non è munito di aperture su spazio a cielo aperto in numero sufficiente da realizzare una percentuale di aerazione permanente superiore al 15% della superficie in pianta.

- in base alle caratteristiche di esercizio e di uso è del tipo

sorvegliato

, perché provvista di sistemi automatici di controllo ai fini antincendi.

- in base all’organizzazione degli spazi interni l’autorimessa è del tipo

a

spazio aperto

.

Compartimentazione

Il concetto di compartimentazione indica la suddivisione dell’autorimessa in ambienti, detti appunto “compartimenti”, che hanno lo scopo di isolare l’evento incendio, evitando che questo si propaghi nel resto della struttura. Pertanto il compartimento deve essere delimitato da elementi costruttivi con resistenza al fuoco predeterminata, atti a bloccare l'incendio per l'intera durata prevista in progetto. Inoltre, ogni compartimento deve essere provvisto di vie di fuga che portino a luoghi sicuri. In altri termini, da un compartimento si deve poter uscire verso l’esterno o verso luoghi che non siano a rischio di incendio e che conducano direttamente verso l’esterno.

La superficie minima di ciascun compartimento è indicata dalla normativa in funzione del tipo di autorimessa.

Per autorimesse del tipo interrato, isolato e chiuso la superficie minima prevista è di 3000 mq per il primo piano interrato. Tale superficie raddoppia in presenza di impianti fissi di spegnimento automatico.

Nel caso in esame il parcheggio ha una superficie complessiva di circa 20000 mq, comprese le rampe, per cui ogni piano è stato suddiviso in due compartimenti, aventi ciascuno una superficie di circa 5000 mq.

(5)

Geometria di parcamento

Il parcheggio è del tipo

“a pettine”

, per cui l’asse dello stallo ha un’inclinazione di 90° rispetto all’asse della corsia. In questo caso la superficie specifica di parcamento raggiunge infatti i valori minimi, ottimizzando così l’organizzazione dello spazio.

Ogni stallo ha una larghezza di 2,5m e una lunghezza di 4,7m. A delimitare lo spazio tra le due file di stalli sono state interposte delle fasce ad impatto psicologico per il guidatore. Queste fasce hanno una larghezza di 0,6m che porta lo stallo ad avere complessivamente una lunghezza di 5m.

Vie d’uscita e piano di sfollamento

Per

“via di uscita”

si intende il percorso più breve per mezzo del quale le persone possono mettersi in salvo in un luogo sicuro.

Il numero totale delle vie d’uscita è di 4 per ciascun piano. Le rampe non costituiscono via di fuga.

La larghezza totale viene calcolata come rapporto tra il massimo affollamento ipotizzabile e la capacità di deflusso.

Il massimo affollamento ipotizzabile è determinato moltiplicando la densità di affollamento, espressa come numero di persone per superficie lorda del pavimento, per la superficie totale.

Per autorimesse sorvegliate la densità di affollamento è pari a 0,01 persone/mq. Nel caso in esame abbiamo dunque una capacità di affollamento pari a 100 persone per ogni piano.

La capacità di deflusso è fornita dalla normativa ed è pari a 37,5 persone/modulo per i primi tre piani sotterranei.

Si ha quindi una larghezza complessiva delle vie di fuga che per il secondo piano interrato risulta pari a:

= 5 , 37 100 3 moduli x 0,6m = 1,8 m

Per il primo, si tiene conto di una capacità raddoppiata dal fatto che le persone provenienti dal secondo interrato devono attraversare il primo:

(6)

= 5 , 37 200 6 moduli x 0,6m = 3,6 m

Condizioni ampiamente soddisfatte, poiché in ogni piano si ha una larghezza complessiva di 4,8m.

La larghezza di ogni singola via d’uscita non deve essere inferiore a 1,2m. Nel caso siano presenti due o più uscite possono avere larghezza inferiore, ma comunque non inferiore a 0,6m.

Altrettanto importante è l’ubicazione. Dal momento che l’autorimessa è dotata di dispositivi di spegnimento automatico, le vie di uscita devono essere raggiungibili con percorsi inferiori a 50m. Tale disposizione risulta verificata.

Ventilazione

Il D.M. 01/02/86 al punto 3.9.0. prescrive che le autorimesse

“devono essere

munite di un sistema di aerazione naturale costituito da aperture ricavate

nelle pareti e/o nei soffitti e disposte in modo da consentire un efficace

ricambio dell’aria ambiente, nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di

un eventuale incendio ”

.

A tale scopo deve essere garantita una superficie minima delle aperture non inferiore a 1/25 della superficie in pianta del compartimento. Ogni compartimento ha una superficie di circa 5000mq, per cui la superficie richiesta per la ventilazione è di 200 mq. La superficie complessiva per la ventilazione naturale ammonta a circa 210 mq, considerando sia le grate di ventilazione a soffitto che le rampe di accesso al parcheggio.

Il sistema di ventilazione è indipendente per ogni piano. Per consentire l'indipendenza della ventilazione per piano si è ricorsi all'uso di canalizzazioni di tipo "shunt".

Il sistema di aerazione naturale è inoltre integrato con un sistema di ventilazione meccanica, in quanto l’autorimessa ha un numero di autoveicoli superiore a 125 nel primo piano interrato e 100 nel secondo piano interrato.

(7)

Impianto antincendio

L’impianto antincendio è costituito da:

- impianti idrici a idranti

- mezzi di estinzione portatili

- impianti fissi di spegnimento automatico (del tipo

Sprinkler

) Impianti idrici a idranti

La normativa prevede che nelle autorimesse al primo piano interrato, con capacità superiore a 50 autoveicoli deve essere installato un idrante ogni 50 autoveicoli; in quelle oltre il primo interrato, di capacità superiore a trenta autoveicoli, deve essere installato come minimo un idrante ogni trenta autoveicoli.

Per il primo piano interrato sono necessari 5 idranti; per il secondo 8.

Gli impianti idrici sono costituiti da una rete di tubazioni ad anello, con montanti disposti nelle gabbie delle scale o delle rampe.

La custodia è installata in punti ben visibili e facilmente accessibili. Lo sportello è in vetro trasparente, con larghezza non inferiore a 0,35m e altezza non inferiore a 0,55m ed una profondità tale da permettere di tenere manichette e lancia permanentemente collegate, anche a sportello chiuso.

La rete idrica è eseguita con tubi di ferro zincati protetti contro il gelo ed è indipendente dalla rete dei servizi sanitari.

L’impianto è tale da garantire al bocchello della lancia una portata non inferiore a 120 litri al minuto e una pressione di almeno 2bar. L’impianto è stato inoltre dimensionato considerando la probabilità di contemporaneo funzionamento del 50% degli idranti.

La tubazione flessibile deve avere una lunghezza tale da raggiungere col getto ogni punto dell’area di competenza.

L’impianto è alimentato dall’acquedotto cittadino.

L’impianto deve essere tenuto costantemente sotto pressione e munito di attacco per il collegamento dei mezzi dei vigili del fuoco, installato in un punto ben visibile e facilmente accessibile dai mezzi stessi.

(8)

Mezzi di estinzione portatili

I mezzi di estinzione portatili (o estintori) sono previsti in numero pari a uno ogni 5 autoveicoli per i primi venti autoveicoli, uno ogni 10 autoveicoli per i restanti, fino a 200 autoveicoli, e uno ogni 20 autoveicoli oltre i duecento autoveicoli.

Piano Primi 20 autoveicoli Da 21 a 200 Oltre 200 Totale

Primo

Interrato 4 18 1 23

Secondo

Interrato 4 18 2 24

Tabella 1

Gli estintori sono disposti presso gli ingressi o comunque in posizione ben visibile e di facile accesso. Estintori di tipo idoneo sono posti nelle vicinanze di rischi speciali (quadri elettrici, ecc.)

Devono essere di

“tipo approvato”

per fuochi delle classi “A”, “B” e “C”, con capacità estinguente non inferiore a “21 A” e “89 B”.

Impianti fissi di spegnimento automatico (del tipo

Sprinkler

)

Gli erogatori (sprinkler) sono costituiti da elementi termosensibili che al raggiungimento di una temperatura predefinita si rompono, rilasciando automaticamente acqua. Il getto è di forma parabolica ed è diretto verso il pavimento, mentre gli erogatori posti nelle vicinanze di muri, pilastri o altri ostacoli, hanno un getto semiparabolico.

La disposizione degli erogatori deve essere il più possibile regolare e in modo da evitare interferenza tra erogatori vicini. A questo scopo devono essere soddisfatte le seguenti indicazioni:

- la distanza tra due erogatori non sarà mai inferiore a 2m.

- la distanza dal soffitto deve essere compresa tra 0,75m e 1,5m e comunque mai superiore a 4,5m.

(9)

Resistenza al fuoco

Si definisce resistenza al fuoco l’attitudine di un elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare per un tempo determinato, in tutto o in parte:

- la stabilità R, - la tenuta E,

- l'isolamento termico I,

che vengono di seguito definiti.

Con stabilità (R) si intende l’attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l'azione del fuoco; con tenuta (E) è definita l’attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare né produrre, se sottoposto all'azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto; l’isolamento termico (I) rappresenta l’attitudine di un elemento da costruzione a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore.

Un elemento può essere contraddistinto dalla sigla R, RE o REI a seconda che soddisfi tutti o in parte i requisiti suddetti. La sigla è seguita da un numero che ne indica La classe di resistenza. Le classi di resistenza al fuoco sono: 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360, ed esprimono il tempo, in minuti primi, durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita.

Il D.M. del 01/02/86 prevede che le autorimesse siano isolate dagli edifici adiacenti con strutture di tipo non inferiore a REI90 se l’autorimessa, come in questo caso di studio, è protetta da impianto fisso di spegnimento automatico.

I locali destinati ad autorimessa devono essere realizzati con strutture non separanti non combustibili di tipo R90.

Le strutture di separazione con altre parti dello stesso edificio devono essere di tipo non inferiore a REI90.

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

[r]

[r]

331 del Ministro della Funzione Pubblica e delle successive di- sposizioni, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, con conte-

«L’Ufficio» dello stato del luogo dell’ incidente idennizza la persona lesa, poi richiede rimborso all‘«ufficio» del paese dell’assicuratore del veicolo della persona che

Al fine di accettare come compatibili o negarne il nesso di causalità tra la accelerazione subita dal corpo di un occupante di un veicolo a seguito di urto

Oltre il 50% (ho frequentato con regolarità, o comunque per più del 50% delle lezioni, questo insegnamento/modulo nel corrente anno accademico )?. Scala

Tutti gli importi relativi all’eventuale Commissione di Garanzia in caso di Garanzia Diretta, nonché a qualsiasi altro futuro onere a carico della Banca in conseguenza della