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Coppia di orecchini a bauletto - Numero di inventario

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Academic year: 2021

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Coppia di orecchini a bauletto

- Numero di inventario: MG 1777 ( Num. Vecch. Inv. IS 189 ). - Misure: altezza cm. 2; diametro cm. 1,7.

- Stato di conservazione: leggermente schiacciati. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: il corpo è formato da una sottile lamina rettangolare piegata in forma cilindrica, chiusa ad una base da un coperchietto circolare con fori passanti. La parte anteriore è suddivisa in quattro scomparti quadrati, ognuno dei quali ha al centro una rosetta eseguita a sbalzo. La parte posteriore è formata da una lamina sottile percorsa da piccole nervature a rilievo. Ai due lati di questa si trova una cerniera composta da due cilindrini saldati. All’attaccatura tra la parte posteriore e quella anteriore vi è un’ulteriore laminetta con due protomi equine in posizione araldica, separate da un motivo fitomorfo, il tutto eseguito a sbalzo. Una base del cilindro è aperta, l’altra è chiusa da un disco di lamina a sbalzo, dove sono due fori passanti dai quali passa un filo d’oro con le estremità ripiegate a fare da sospensione ad uno degli orecchini157.

- Commento e confronti: costituiti da una lamina rettangolare ricurva, chiusa ai lati da laminette circolari, il tipo assume il caratteristico aspetto “a bauletto” che ha portato alla denominazione del tipo, e da esso si differisce solo per la sospensione. E’ questa una delle fogge di monili che hanno incontrato una favorevolissima accoglienza da parte della committenza di gran parte dell’Etruria nel corso dell’età arcaica. Infatti, erano uno dei gioielli più in voga nel costume femminile nel lungo periodo che va dai decenni centrali del VI secolo a.C. al primo trentennio del V secolo a.C.. Questo tipo di orecchino con numerose varianti decorative (fra le più antiche delle quali compaiono anche protomi di cavallo, di pantera, sfingi, leoni e meduse), ha trovato ampia diffusione in tutta l’Etruria (Populonia, Cerveteri, Chiusi, Bientina) e anche nel territorio falisco (Vulci)158. Questa creazione

prettamente etrusca trova un confronto simile nella forma e nella sospensione, ma non nell’apparato decorativo con degli orecchini a baule con corpo cilindrico, di provenienza sconosciuta, esposti oggi nell’Antikenmuseum di Monaco159.

- Datazione: inizi del V secolo a.C..

157 CONSORTINI 1940, fig. a pag. 103; FIUMI 1976, fig. 176; CATENI 1988, tav. 52; CATENI 1983, in

CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pp. 292-293, n°147; CATENI 1993, fig. a pag. 77; CATENI 2004, pag. 23, fig. 23; CATENI 2006, pag. 47, tav.13.

158 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pp. 53-54; PROIETTI 1980, pp. 177-178; DE TOMMASO-NICOSIA 1991,

pag. 104; BECATTI 1955, pp. 73-74; Gli Etruschi 2000, pag. 471; CRISTOFANI 1999, voce oreficeria, pp. 196-199; EAA, voci orecchino ed oreficeria; MARTHA 1889, pp. 566-567.

159 EAA, pag. 728, fig. 879; BECATTI 1955, fig. 9 a-b, tav. h.

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Coppia di orecchini a bauletto

- Numero di Inventario: MG 1778 ( Num. Vecch. Inv. IS 90 ). - Misure: lungh. cm. 1,8 ; altezza cm. 1,2.

- Stato di conservazione: è conservato un solo gancio di sospensione; ad uno dei due orecchini mancano alcuni elementi globulari.

- Provenienza: da Volterra, necropoli del Portone durante gli scavi del Cinci del 1862160; uno fu

acquisito dal Museo nel 1873161.

- Descrizione: sono formati da una lamina curvata e aperta all’estremità. Sono divisi in due scomparti: anteriore e posteriore. La metà posteriore presenta semplici cordoncini rilevati; mentre quella anteriore è divisa in nove scomparti quadrati attraverso l’incrocio di tre sottili strisce ondulate di lamina. All’interno di ogni scomparto è inserita una sferetta con pistillo centrale, decorata da cerchielli di filo d’oro. Nella parte anteriore, sul bordo, sono applicati tre elementi globulari desinenti in ulteriori globetti contornati, alla base, da anellini162.

- Commento e confronti: sono orecchini d’oro del tipo a baule, finemente lavorati a pulviscolo e a filigrana. Come risulta dalla documentazione d’archivio, questi orecchini vennero alla luce durante una campagna di scavo intrapresa dal Museo Guarnacci nel 1863 nella necropoli del Portone. Altri due orecchini dello stesso tipo furono rinvenuti, sempre nella medesima necropoli, da Giusto Cinci, all’interno di un’urna di tipo arcaico con coperchio a schiena d’asino163(oggi conservati al Museo

160 Come risulta da BGV (anno 1862: furono fatti degli scavi al Portone a cura del museo, vedi ordine di pagamento

dell’1/5/1863, nell’antica strada sotto il Portone, ma non ho trovato la lista degli oggetti raccolti.).

Nell’area della necropoli del Portone nel 1863 furono ritrovate diverse sepolture durante la campagna di scavi intrapresa dal museo Guarnacci. Purtroppo la documentazione estremamente limitata relativa ai materiali rinvenuti non consente un’esatta determinazione del contesto archeologico di pertinenza e, conseguentemente, un più preciso inquadramento di preziosi nella poco nota sequenza arcaica volterrana. La grande necropoli del Portone, investigata fin dal ‘700 e sviluppatasi essenzialmente nell’arco cronologico compreso tra la fine del IV e il I secolo a.C. , ha restituito tre sepolture che avevano per corredo i tipici orecchini a bauletto: due sepolture furono scavate da Giusto Cinci ( FIUMI 1957 b, pp. 463ss.) tra il 1818 e il 1834; i nostri orecchini provengono da una tomba scavata nel 1863 sotto l’antica strada dei Marmini (FIUMI 1961, pp. 253ss.).

161 Come risulta da BGV (anno 1873: il dott. Giuseppe Verdiani trova casualmente, per la vecchia strada dei

Marmini, un orecchino d’oro di tipo arcaico, che è il compagno di quello rinvenuto nel 1863 nel corso di una campagna di scavi fatta nello stesso luogo. Ne fa dono al museo.).

162 CONSORTINI 1940, fig. a pag. 102; CATENI 1988, pag. 73, tav. 53; FIUMI 1961, pag. 281, fig. 11; FIUMI

1976, fig. 175; CATENI 1983, in CRISTOFANI, MARTELLI 1983, n°146, pag. 292, fig. a pag. 169; CATENI 2004, pag. 73, fig. 84.

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Archeologico di Firenze). Ulteriori confronti li abbiamo con un paio proveniente da Chiusi (già Collezione Castellani)164 e con due di provenienza sconosciuta165.

- Datazione: fine VI secolo a.C.

164 MARSHALL 1911, pag. 117, nn°1303-1204 e n°1305 di prov. sconosciuta.

165 DE RIDDER 1924, pag. 23, nn°264 (=COCHE DE LA FERTE 1956, pag. 81, tav. 34,4)-265, tav. 7;

GREIFENAGHEN 1970, pag. 94, tavv. 72,2 e VIII.

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Coppia di orecchini a testa di negro in oro e ambra

- Numero di Inventario: MG 1779 (Num. Vecch. Inv. IS 91) - Misure: altezza cm. 2,3.

- Stato di conservazione: buono, tranne una testina di ambra molto deteriorata.

- Provenienza: da Riparbella (probabilmente Belora), presso Volterra. Acquistati per il Museo Guarnacci dal direttore Filippo Gori nel 1857166.

- Descrizione: in ambra scolpita sono le testine di negro, incastonate in involucri di lamina d’oro a forma di piccolo casco con paraguance e decorazione circolare alle sommità. Tali involucri sono bordati da filo d’oro ed hanno le superfici granulate finemente, sono uniti a delle gorgere filigranate e con delle baccellature (filigranate). Dalle gorgere parte il gancio di sospensione in filo d’oro curvato ad uncino e decorato prima della curvatura, in prossimità della testa, con una spirale, sempre in filo d’oro167.

- Commento e confronti: secondo la documentazione d’archivio, questi orecchini provengono dai dintorni di Riparbella, moderna località a brevissima distanza da Belora, noto centro del territorio volterrano e sede di un fiorente insediamento etrusco in età ellenistica168. Furono acquistati da Filippo

Gori, allora direttore del Museo Guarnacci, nell’anno 1857. Non è da escludere che siano stati rinvenuti proprio in quella località. Il tipo di orecchino ripete modelli ben noti in ambito greco ed etrusco. Infatti nel corso degli ultimi trent’anni del IV secolo a.C. arrivano mode derivate dal gusto greco (formatosi soprattutto fra i ricchi aristocratici macedoni) e importate in Italia, soprattutto a Taranto169. Ritornano ora in uso, sotto l’influenza macedone e tarantina, tecniche abbandonate come

la granulazione e la filigrana, ed una notevole varietà tipologica di orecchini con pendenti a forma variata. La maggior parte delle ambre scolpite è stata trovata in ambiti culturali che difficilmente possono coincidere con quelli che le produssero. Non c’è alcun dubbio quindi che i centri di produzione o almeno l’origine degli artefici vadano ricercati altrove. La spiegazione più probabile del fenomeno è che uno o più artigiani di scuola greca avessero aperto degli ateliers i quali inaugurarono una nuova tradizione italica dei lavori in ambra. Questi artigiani erano gli eredi delle esperienze artistiche della seconda metà del VI secolo a.C., quando furono attivi in Etruria, in Magna Grecia e in

166 Come risulta da CINCI 1860, pp. 185-186 e da BGV (anno 1857: oggetti acquistati per il museo dal direttore can.

F. Gori nell’anno 1857 e depositati nel museo stesso il dì 27, ordine di pagamento del 19 settembre 1857 n°2 di £ 203.6.8 :…..numero due fibule d’oro rappresentanti ambedue una capside etrusca, avente una di esse nella cavità una testa plastica, o di materia resinosa, squisito lavoro di oreficeria, state trovate nei dintorni di Riparbella.).

167167 FIUMI 1976, fig. 177.; MASTROCINQUE 1991, tav. XVIII; CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI

1983, n°256, pag. 314, fig. a pag. 232; CATENI 2004, pag. 59, fig. 62; Etruschi 2007, pag. 196, fig. 4.

168 PALERMO 2004.

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Sicilia artefici greci, soprattutto ionici170. Se si dovesse avanzare un’ipotesi relativa al principale

centro greco in cui, o in contatto con il quale si maturò il nuovo stile degli intagli in ambra, si propenderebbe per Taranto (città che rimase greca molto più a lungo che le altre città della Magna Grecia). Inoltre, già agli inizi del VI secolo a. C. a Taranto si intagliavano oggetti preziosi in ambra e sappiamo bene che questa città, tra il IV secolo a. C. e l’età romana, fu centro di produzione di gioielli di vario genere, soprattutto in oro. Se è possibile che qualche “prototipo” e “modello” fosse stato prodotto a Taranto, è possibile allora che prototipi e modelli fossero stati imitati e avessero dato luogo a molteplici produzioni non greche, soprattutto etrusche. Molte testine di donna hanno un’acconciatura a cono (il cosiddetto tutulus), che era in uso presso gli Etruschi, e la resa stilistica delle teste dai grandi occhi trova confronti nell’oreficeria e nelle sculture bronzee e fittili etrusche, specialmente etrusco-padane.

Dunque le ambre intagliate del V secolo a. C. erano prodotte anche dagli Etruschi. E’ stato ipotizzato che le città dell’Etruria padana avessero avuto una produzione propria. Quindi, o siamo di fronte a produzioni del mondo etrusco, o si tratta di importazioni da Taranto. La difficoltà della scelta deriva dalle nostre limitate conoscenze soprattutto per i corredi tarantini del V secolo a. C. . Inoltre, la fioritura dell’Etruria padana stessa tra la fine del VI e l’inizio del IV secolo a. C. , con i rinvenimenti di grandi quantità di ambra lavorata (fibule, collane e altri gioielli) nella necropoli villanoviana di Verucchio, ma anche le molte ambre nei corredi paleo veneti di Este e Padova, provano che questo materiale perveniva in area alto-adriatica nel secolo che precedette la grande colonizzazione etrusca dell’Italia settentrionale. Infatti, quando gli Etruschi giunsero ad Adria, Felsina e Spina, ereditarono dai loro predecessori la rete di scambi che faceva pervenire l’ambra dall’Europa settentrionale. Sarebbe stato, d’altra parte, assai sciocco fungere sempre e soltanto da intermediari della materia prima, facendola giungere a Taranto, per lasciarla lavorare e commerciare da altri. Nel III secolo si hanno pochissime attestazioni di ambra in Italia, solo la produzione di orecchini etruschi in oro con testa di negro in ambra171. Questi preziosi si differenziano per il tipo di sospensione e la qualità dell’

esecuzione da quelli più comunemente diffusi, ad anello, di cui a Volterra stessa si conserva un esemplare di squisita fattura (MG 1780). Questo tipo di negroide si inquadra nel gusto per la rappresentazione delle caratteristiche etniche che, insieme con l’interesse per i vari aspetti fisici veristici dell’infanzia, della vecchiaia e del brutto, distingue il gusto ellenistico tendente a superare il bello astratto e tipico proprio della visione classica, e non c’è bisogno pertanto di riportarli ad un ambiente alessandrino172.

- Datazione: intorno al III secolo a.C. .

170 MASTROCINQUE 2001, pp. 137-143.

171 GIGLIOLI 1935, tav. CCCLXXVII.6-7; DE RIDDER 1924, nn°176-182; BREGLIA1939, pp. 20-21, fig. 12;

GREIFENHAGHEN 1970, pag. 79, tav. 74.5; RONCALLI 1986, fig. 618.

172 BECATTI 1955, pag. 87.

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Orecchino a testa di negro in oro e ambra

- Numero di Inventario: MG 1780 (Num. Vecch. Inv. IS 222).

- Misure: altezza cm. 1,85.

- Stato di conservazione: discreto, ma la testina di ambra è corrosa.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci; acquistato da F. Giachi nel 1890173.

- Descrizione:un solo orecchino in oro e ambra di squisita fattura. In ambra è scolpita la testina di negro, incastonata in un involucro a forma di casco con paraguance. Alla sommità del caschetto un anello di verghetta, nel quale si inserisce la parte terminale del gancio di sospensione dell’orecchino che parte dalla gorgiera dell’elmo. Tale gancio è formato prima da un tortiglione di filo d’oro e, poi, da una punta liscia terminante con un bottoncino a sferetta che si inserisce nell’anello suddetto. Sia il casco che la gorgera sono elegantemente lavorati. Il caschetto è bordato da filo d’oro e finemente granulata è la sua superficie; la gorgera invece ha baccellature filigranate174.

- Commento e confronti: il nostro orecchino, si avvicina, a parte alcuni dettagli, ad alcuni esemplari provenienti dall’Etruria, in particolare da Bettona175 e da Orvieto176. Abbiamo anche un altro

confronto con una coppia proveniente da Taranto177. Nelle tombe del II secolo a.C. di Volterra, Chiusi

e Perugia troviamo ancora, forse per imitazione dei gioielli tarantini, orecchini con pendenti ad ancoretta o a testa di negro, che indicano la conservazione di un repertorio che non ha più trovato spunti innovativi178.

- Datazione: intorno al III secolo a.C.

173 Come risulta da BGV (5/2/1890: acquistato da Filippo Giachi: un orecchino con testa di negro in ambra).

174CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, n°257, pag. 314, fig. a pag. 232; CATENI 2006, pag. 65, tav.

48,4.

175 BECATTI 1955, n°406; MASTROCINQUE 1991, fig. 85; Ori delle Alpi 1997, pag. 44, fig. 16 a. 176 GREIFENHAGEN 1970, tav. 74,5.

177 BECATTI 1955, n 405; BREGLIA 1939, pag. 20, n°21, fig. 11. 178 CRISTOFANI- MARTELLI 1983, pp. 67.

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Orecchino con pendente a piramide in lamina d’oro

- Numero di Inventario: MG 1781 (N. vecchio Inv. IS 94).

- Misure: altezza cm. 4,3; diametro disco cm. 1,3; altezza piramide cm. 2,5. - Stato di conservazione: buono.

- Provenienza: da Volterra, necropoli del Portone, località Lecceto. Ritrovato nel 1873-1874179.

- Descrizione: si compone di due parti: una superiore, che presenta un disco circolare, decorato a sbalzo, con lamina ripiegata ai bordi, con cerchi concentrici incavati e al centro cuppella negativa. Sulla sommità del disco vi è un foro in cui è inserito un gancio di sospensione di filo d’oro sottile, ad uncino. Una inferiore, dove dal disco pende una piramide triangolare con vertice in basso rovesciata, cava all’interno e liscia esternamente. Sulla cima della piramide due sferette d’oro decorative180.

- Commento e confronti: tale tipo di orecchino ha avuto una buona diffusione in ambiente etrusco tra il III e il II secolo a.C. e lo si trova come ornamento muliebre in vari busti sulle urne volterrane181.

Questo modello riproduce in maniera molto semplificata tipi magno-greci, soprattutto tarantini, di fattura assai più elaborata, diffusi tra V e IV secolo a.C182. L’orecchino fu rinvenuto in una tomba a

camera ipogeica, ricca di sepolture e con materiali di corredo che vanno dal III al I secolo a.C.183. Di

gran voga tra il III e il II secolo a.C., questo prototipo di gioiello si accompagna con la massima diffusione delle urne cinerarie di alabastro. Le donne raffigurate sui coperchi delle urne 71, 153, 173, 239, 347, 398, 401, 420, 465, 457 del Museo Guarnacci portano questo tipo di pendenti184.

- Datazione: III-II secolo a.C. .

179 Vedi BGV (anni 1873-1874).

180 CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, n°254, pag. 314, fig. a pag. 231; HADACZECK 1903,

n°139; CATENI 1988, tav. 56; CATENI 2004, pag. 58, fig. 61; CATENI 2006, pp. 64-65, tav. 48,3.

181 CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 314. 182 HADACZECK 1903, pag. 71.

183 Vedi CINCI 1874, pp. 231-235; MAFFEI 1874. 184 FIUMI 1957a, pp. 367 ss. .

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Orecchino con pendente a piramide in lamina d’oro

- Numero di Inventario: MG 1782 (Num. Vecch. Inv. IS 190). - Misure: altezza cm. 0,039.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: orecchino con pendente a piramide, in oro laminato. Si compone di un disco circolare piano decorato con cerchi concentrici e di un pendente a forma di piramide rovesciata, liscia e cava all’interno; gancio di sospensione.

- Commento e confronti: senza dubbio è l’aristocrazia macedone, con i suoi nuovi modelli di fasto, ad influenzare il gusto delle più ricche città della Magna Grecia e dell’Italia preromana (Taranto anzitutto). Gli orecchini cambiano radicalmente forma: sull’esempio macedone essi presentano pendenti variati, per esempio campanelle, anforette, elementi riportati in pasta vitrea colorata a forma di volatili o in ambra a forma di testa di negro. Comunque, il tipo più diffuso, è quello con pendente a piramide: il repertorio dei busti funerari di Palestrina, dei busti votivi di Ariccia, e delle ceramiche etrusche a figure rosse dell’ultimo trentennio del IV secolo a.C. ci attesta la diffusione di questo gioiello che, successivamente diventerà il più usato, come ci rivelano anche i sarcofagi di Chiusi e le urne cinerarie del II secolo di Volterra185. Un confronto molto puntuale lo abbiamo con una coppia di

orecchini con pendente a piramide esposti oggi al Museo Archeologico di Firenze186, appartenenti alla

Collezione dei fratelli Galluzzi di Volterra (costituita per lo più da oggetti trovati nelle necropoli volterrane).

- Datazione: III-II secolo a.C. .

185 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pp. 66-67. 186 Ori e argenti 1990, n°30, pag. 4, fig. a pag. 28.

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Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1783 (Num. Vecch. Inv. IS 41). - Misure: diametro cm. 1,6.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: orecchino di forma circolare, formato da fili d’oro, in parte lisci e in parte godronati, avvolti a doppio tortiglione. L’avvolgimento termina assottigliandosi con due punte lisce.

- Commento e confronti:

- Datazione: III secolo a.C. .

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Orecchino con arco a tortiglione e protome di tigre

- Numero di inventario: MG 1784 (Num. Vecch. Inv. IS 36). - Misure: diametro cm. 2,1.

- Stato di conservazione: la protome è schiacciata e deformata. - Provenienza: dagli antichi fondi del museo Guarnacci.

- Descrizione: orecchino ad arco formato da grossi fili d’oro avvolti a tortiglione con andamento conoidale. Ad una estremità il tortiglione si assottiglia a punta, all’altra un collarino scanalato, godronato e con baccellature filigranate sostiene una testa di tigre di lamina d’oro sbalzato.

- Commento e confronti: l’orecchino ad anello decorato ad una estremità da una protome leonina, con il cerchio talvolta decorato da un filo attorto o con tubo a tortiglione, e con ornamenti in filigrana come un collarino all’attaccatura, risulta quello più diffuso e più comune nella forma durante il IV-III secolo a. C. . Questo tipo è diffuso in Asia Minore, in Grecia, a Cipro, in Egitto, etc., ma gli esemplari più belli e numerosi provengono da Cuma, dalla Magna Grecia e soprattutto da Taranto187. Tali orecchini

sono diffusi anche in Etruria, come vedremo successivamente. Compaiono su questi orecchini con arco a tortiglione anche altre protomi animalesche, tipo capre, tori, arieti, cani, grifi, pegasi e tigri, come dimostra appunto questo monile188.

- Datazione: IV secolo a.C. .

187 BECATTI 1955, nn° 375-376. 188 BECATTI 1955, pag. 87.

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Orecchino a protome leonina in oro laminato decorato a sbalzo e filigrana

- Numero di inventario: MG 1897 (Num. Vecch. Inv. IS 38). - Misure: diametro cm. 2,1.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del museo Guarnacci.

- Descrizione: è costituito da un arco semianulare a tortiglione con un’estremità desinente a punta e l’altra conformata a protome leonina. La criniera e il muso della protome leonina sono ben modellati. L’attaccatura della protome all’orecchino è scandita da un collarino con i bordi rilevati e, alla base di esso, vi sono delle baccellature filigranate.

- Commento e confronti: il motivo della protome leonina era estremamente diffusa nel mondo classico e caratterizza, nel IV e III secolo a. C. , la produzione orafa non solo di orecchini, ma anche di bracciali, collane e anelli. In particolare gli orecchini, a protome doppia o singola, sono ampiamente diffusi sia in Etruria che in Magna Grecia. Tutti questi esemplari sono caratterizzati da un’estrema accuratezza del modellato della protome, prerogativa questa che farebbe pensare ad una bottega di artigiani operante nella città magnogreca di Taranto in un periodo compreso tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a. C. : infatti, le necropoli di questa città hanno restituito numerosi esemplari di orecchini di questo tipo.

- Datazione: fine IV / III secolo a.C. .

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Coppia di orecchini a protome leonina

- Numero di inventario: IS 37. - Misure: diametro cm. 1,8. - Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del museo Guarnacci. Trafugati nel 1984 quando erano al restauro.

- Descrizione: coppia di orecchini a protome leonina in tubo cavo di lamina d’oro, di elegante fattura, di forma a semicerchio. Il tubo è lavorato a tortiglione e termina da una parte a punta e dall’altra a protome leonina. Le teste dei leoni hanno occhi cavi (forse all’origine contenevano pasta vitrea o altro materiale riportato) e sia i tratti dei musi sia le criniere sono finemente modellati. Le teste hanno un collarino fatto da un bordo rilevato dal quale parte una filigranatura (baccellatura filigranata) che si raccorda sul tubo a tortiglione189.

− Commenti e confronti: è un tipo di orecchino prodotto da botteghe tarantine e diffusissimo sia in Etruria che in Magna Grecia (soprattutto nel territorio tarantino)190. Altri esemplari sono

conservati al British Museum191, a Berlino192e a Roma193. Anche un esemplare a protome doppia,

da Cerveteri194, e uno da Taranto195; altri sono al British Museum196.

− Datazione: ultimo quarto del IV secolo a.C. circa.

189 CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, n°248, pag. 313, fig. a pag. 228. 190 sul problema BREGLIA 1941, p. 123 e ss.

191 MARSHALL 1911, n°2206-2210, Collezione Castellani. 192 GREIFENHAGEN 1970, tav.73, 6.

193 BORDENACHE 1980, in PROIETTI 1980, nn°56-57. 194 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, n°247.

195 BECATTI 1955, pag.194, n°375-376, tav. XCVIII. 196 MARSHALL 1911, n°1769-1770, tav. XXXI, da Capua.

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Orecchino a tubo in oro pallido laminato

- Numero di inventario: MG 1885 (Num. Vecch. Inv. IS 218). - Misure: diametro cm. 3,6.

- Stato di conservazione: leggermente schiacciato in corrispondenza del globetto biconico.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci. Acquistato da Benedetto Sborgi nel 1889197.

- Descrizione: è costituito da un anello di lamina sottile ripiegata a tubo che ad un’estremità va assottigliandosi, all’altra va ad ingrossarsi e a terminare con un globulo biconico decorato con filo godronato e baccellature. Il globulo è inserito fra due collarini scanalati. Il corpo dell’orecchino, poi, sul lato esterno presenta una decorazione a sbalzo rappresentante dei motivi floreali e delimitata da dei bordi di spirali ricorrenti.

- Commento e confronti: la rinnovata fioritura che caratterizza i centri dell’Etruria tra la fine del IV e il III secolo a.C., impronta anche i prodotti dell’oreficeria, dove tornano in uso tecniche come la filigrana e la granulazione. Aderenti al gusto che impronta questa fase sono anche gli orecchini a tubo, molto diffusi, che testimoniano adeguatamente il lusso dei ceti aristocratici, ora nuovamente al potere. - Datazione: fine IV secolo a.C. .

197 Come risulta da BGV, Registro acquisti e donativi , anno 1889.

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Coppia di orecchini in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1886 (Num. Vecch. Inv. IS 27). - Misure: diametro cm. 3,5 e 3,9.

- Stato di conservazione: uno dei due orecchini è frammentario; entrambi sono schiacciati e rotti in più punti.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci. Acquistati dal Gori nel 1857198.

- Descrizione: formati da un anello in lamina sottilissima ripiegata a tubo che si ingrossa leggermente ad una estremità e termina con un elemento biconico decorato con filo godronato e palmetta a sbalzo, compreso tra due collarini scanalati. Il corpo dell’orecchino, sul lato esterno del tubo, presenta una decorazione eseguita a sbalzo, raffigurante motivi floreali circondati da un bordo di spirali ricorrenti. - Commento e confronti: questo tipo di orecchini a tubo, semplice e ricurvo, di grandi dimensioni, è

molto comune nel contesto volterrano (come testimoniano i numerosi esemplari rinvenuti) e si data poco dopo la seconda metà del IV secolo a. C. . Risulta documentato essenzialmente nei contesti tombali dell’Etruria settentrionale (Chiusi, Volterra, Populonia ed Aleria), assai più raro invece nel repertorio dell’oreficeria etrusco-meridionale e laziale.

- Datazione: fine IV secolo a.C. .

(15)

Coppia di orecchini a tubo in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1887 (Num. Vecch. Inv. IS 28). - Misure: diametro cm. 4,2.

- Stato di conservazione: leggermente schiacciati e ammaccati.

- Provenienza: da Volterra, scavi nella necropoli del Portone199, anni 1873-74.

- Descrizione: costituiti da un anello in lamina sottilissima ripiegata a tubo e desinente ad una estremità con un elemento biconico liscio, percorso orizzontalmente da un filo godronato, compreso fra due alti collarini a scanalature fittissime. La superficie esterna superiore del tubo, in prossimità del collarino, presenta una decorazione geometrico-floreale eseguita a filigrana e disposta su vari registri.

- Commento e confronti: derivante dalla forma a tubo semplice ricurvo, terminante in un globetto schiacciato, compreso fra due zone a striature, questo esemplare ha sviluppato su una parte dell’anello una decorazione filigranata con motivi vegetali.

- Datazione: fine IV secolo a.C. .

199 FIUMI 1957 a, tomba a (cfr. tomba k), dentro al cratere numero 46; GORI 1743, vol. III, 3, pag.

185, tavv. XXXII, XXXIII, 6, 7.

(16)

Coppia di orecchini a tubo in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1888 (Num. Vecch. Inv. IS 29). - Misure: diametro cm. 4,2 e 3,9.

- Stato di conservazione: schiacciati. - Provenienza: (Reg. Acq. 1876)

- Descrizione: sono costituiti da un anello in lamina ripiegata a tubo e desinente ad una delle estremità con un elemento biconico percorso orizzontalmente da un filo godronato ed inserito fra due collarini scanalati. L’elemento biconico, nella parte superiore, vicino all’attaccatura del collarino, presenta un’ulteriore decorazione costituita da una serie di baccellature filigranate. Il tubo, infine, sulla superficie esterna superiore è decorato a filigrana con una serie di motivi geometrico-floreali disposti su vari registri.

- Commento e confronti:

(17)

Orecchino a tubo in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1889 (Num. Vecch. Inv. IS 30). - Misure: diametro cm. 3,5.

- Stato di conservazione: qualche lieve ammaccatura.

- Provenienza: da Volterra (scavi Portone, tomba k, 240-230 a.C. , anni 1873-1874).

- Descrizione: è costituito da un anello in lamina d’oro tubolare che si ingrossa leggermente ad una estremità desinente in un elemento biconico percorso orizzontalmente da un filo godronato e posto tra due collarini fittamente scanalati. Sulla superficie esterna alta dell’anello vi è una breve decorazione a filigrana disposta su tre registri.

- Commento e confronti:

- Datazione: fine IV secolo a.C. .

(18)

Orecchino a tubo in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1890 (Num. Vecch. Inv. IS 31). - Misure: diametro cm. 3,3.

- Stato di conservazione: integro, ma con delle ammaccature. - Provenienza: (Reg. Acq. 1857)

- Descrizione: è costituito da un anello di lamina ripiegata a tubo e desinente ad una estremità con un globetto inserito fra due collarini scanalati. Sulla superficie esterna alta (spalla) dell’anello vi è una breve decorazione a filigrana, disposta su tre registri.

- Commento e confronti:

(19)

Orecchino a tubo in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1891 (Num. Vecch. Inv. IS 33). - Misure: diametro cm. 2,2.

- Stato di conservazione: molto schiacciato e con una lieve patina bruna. - Provenienza: dagli antichi fondi del museo Guarnacci.

- Descrizione: è costituito da un piccolo anello di lamina ripiegata a tubo che si va ad ingrossare leggermente ad una delle due estremità, quella terminante con un globetto biconico liscio inserito fra due collarini scanalati.

- Commento e confronti:

- Datazione: fine IV secolo a.C. .

(20)

Orecchino a tubo in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1892 (Num. Vecch. Inv. IS 32). - Misure: diametro cm. 3.

- Stato di conservazione: rotto in un punto, presenta alcune ammaccature. - Provenienza: dagli antichi fondi del museo Guarnacci.

- Descrizione: è costituito da un anello di lamina sottilissima ripiegata a tubo, che si ingrossa leggermente ad una delle due estremità, quella che termina con un globetto liscio poco sporgente ed inserito fra due collarini scanalati.

- Commento e confronti:

(21)

Orecchino con pendente a placchetta, in lamina d’oro decorata a stampo

- Numero di inventario: MG 1893 (Num. Vecch. Inv. IS 93). - Misure: alteza cm. 4,1.

- Stato di conservazione: piccole lacune e frangiature lungo tutto il bordo esterno. La figuretta a stampo non è ben leggibile.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: sottile lamina ritagliata lungo il contorno di una figuretta femminile a stampo, indossante chitone cinto e con ampia gonna. All’estremità superiore è un gancio di sospensione di sottile filo d’oro. Orecchino a pendente in lamina d’oro stampata. La stampa riproduce una figura femminile che indossa un ampio chitone cinto in vita. Alla sommità della figura vi è un gancio d’oro per la

sospensione. La lamina è ritagliata lungo il contorno della figura.

- Commento e confronti: questo singolo orecchino con figura femminile a stampo risulta ampiamente simile alla coppia seguente (MG 1894) nel catalogo, che testimonia questa moda “volterrana” fra gli orecchini ellenistici.

- Datazione: III-II secolo a.C. .

(22)

Coppia di orecchini con pendente a placchetta in lamina d’oro lavorata a stampo

- Numero di inventario: MG 1894 (Num. Vecch. Inv. IS 92). - Misure: altezza cm. 4,74; larghezza cm. 2,1.

- Stato di conservazione: lacuna nella parte superiore di entrambi; uno è privo di parte del gancio di sospensione.

- Provenienza: da Volterra, dalla necropoli di Badia; acquisiti nel 1872 (collezione Viti)200.

- Descrizione: composti da una sottile lamina, eseguita a stampo, ritagliata lungo il contorno di una figura femminile danzante che indossa un ampio chitone cinto in vita. La danzatrice ha il braccio destro alzato, con in mano un oggetto non ben identificato (forse un sonaglio), e il sinistro piegato all’indietro, all’altezza del fianco. All’estremità superiore della placchetta vi è un foro nel quale è inserito il gancio di sospensione in sottile filo d’oro.

- Commento e confronti: facevano parte di una ricca collezione privata formatasi al seguito di scavi condotti a più riprese da Giusto e Ludovico Viti nella necropoli di Montebradoni. Fu acquistata, insieme a numerosi altri reperti ellenistici (monete, urne, ceramiche e bronzi), nel 1872 dal direttore del Museo Guarnacci, Niccolò Maffei. Questi orecchini, caratterisitici di Volterra, sembrano rientrare tipologicamente nel gusto tardo-ellenistico che predilige pendenti figurati201. La qualità e il gusto

esecutivo sono decisamente etruschi, rivelando la stessa sproporzione tra la testa e il corpo che si constata nelle urne cinerarie volterrane. L’iconografia della figura danzante riecheggia, comunque, modelli nobili della coeva piccola plastica greca, in particolare di Marina, dove, a partire dal IV secolo a.C. , venivano riprodotte in terracotta figurine di danzatrici da cui sembrano dipendere queste imbarbarite copie volterrane202.

- Datazione: III-II secolo a.C. .

200 BGV, Registro acquisti e donativi, anno 1872; CINCI 1974, pp. 230-231. 201 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 66.

(23)

Orecchino a pelta il lamina d’oro decorata a stampa

- Numero di inventario: MG 2002 (Num. Vecch. Inv. IS 269). - Misure: altezza cm. 1,2.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: l’esemplare ha forma semilunata, scandito superiormente in tre lobi: da quello centrale si diparte il gancio di sospensione. I bordi della pelta sono contornati da un filo di falsa cordicella. Il lobo centrale è decorato da tre minuscole sferette, i due laterali da una sferetta dalla quale pende un filo ondulato. Al centro una testa forse maschile a rilievo.

- Commento e confronti: questo orecchino orecchino a pelta semilunata con la decorazione al centro di una testa umana rappresenta per il momento un unicum, dato che ad oggi non vi sono confronti disponibili fra gli orecchini ellenistici. Probabilmente vi era anche un altro elemento decorativo appeso alla pelta, data la presenza di un anello di sospensione immediatamente sotto la protome umana.

- Datazione: III-II secolo a. C. .

(24)

Orecchino d’oro a pelta

- Numero di inventario: MG 2003 (Num. Vecch. Inv. IS 12). - Misure: altezza cm. 2,1.

- Stato di conservazione: mancante di parte del gancio di sospensione. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: pelta semilunata bordata da un filo a falsa cordicella che avvolge nei due vertici laterali una perlina e al centro una rosetta con pistillo centrale rilevato. Dal vertice superiore si diparte un gancio di sospensione a uncino, decorato da due globetti nei punti di attacco203.

- Commento e confronti: tipo di orecchino diffusissimo in età ellenistica e ben localizzato a Volterra grazie alla presenza di diversi esemplari di questa tipologia. Di solito gli orecchini a pelta erano caratterizzati da un sovrappiù di elementi decorativi in fili perlati, foglioline filettate, motivi a rilievo, ma soprattutto pendenti (anforette decorate con granulazione e filigrana, piramidi rovesciate, ghiande, globuli di granati e paste vitree incapsulati, figurine di volatili o di Sfingi). Invece questo esemplare risulta di forma estremamente semplificata e dimostra una sobria eleganza204. Lo possiamo confrontare

con un altro orecchino proveniente da Cerveteri205, costituito anch’esso da una pelta semilunata

decorata a sbalzo con un bordo perlinato, ma che si differenzia per la presenza di un pendente ad anforetta.

- Datazione: III-II secolo a.C. .

203 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, fig. n°255.

204 CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 314, n°255. 205 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, fig. n°249.

(25)

Orecchino d’oro con arco a treccia e terminante a globetto

- Numero di inventario: MG 1895 (Num. Vecch. Inv. IS 40). - Misure: diametro cm. 1,6.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: l’arco è costituito da una verga, composta da due trecce di filo d’oro disposte in parallelo. Sopra la linea di unione delle due trecce si dispone un terzo filo d’oro, godronato. La verga, così composta, ad un’estremità termina assottigliandosi, all’altra termina con un collarino scanalato a cui fa capo un globetto di lamina d’oro.

- Commento e confronti:

- Datazione: III-II secolo a.C. .

Orecchino d’oro a forma di cornucopia

- Numero di inventario: MG 1896 (Num. Vecch. Inv. IS 39). - Misure: diametro cm. 1,6.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: è costituito da un arco semianulare, formato da tre fili avvolti a tortiglione, terminanti ad una estremità con un globetto e all’altra con un tronco di cono decorato a filigrana e con l’orlo

sporgente e godronato. La sommità è riempita da quattro sferette. - Commento e confronti:

- Datazione: fine IV-III secolo a.C. .

(26)

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1898 (Num. Vecch. Inv. IS 42). - Misure: diametro cm. 1,4.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: formato da un arco semianulare composto da tre trecce, ciascuna delle quali costituita da un filo liscio e uno godronato, avvolte tra loro a tortiglione. Alle due estremità abbiamo due tratti lisci che si assottigliano a punta.

- Commento e confronti:

- Datazione: III-II secolo a.C. .

Coppia di orecchini a tortiglione in oro

- Numero di inventario: MG 1899 (Num. Vecch. Inv. Is 234). - Misure: diametro cm. 1,4.

- Stato di conservazione: privo di una estremità (?).

- Provenienza: probabilmente da Volterra (forse nei 15 pezzi acquistati dal Borghini nel 1900).

- Descrizione: cerchio formato da tre fili avvolti a tortiglione assottigliatesi alle due estremità. Ad una delle due terminazioni è un piccolo bottone.

- Commento e confronti:

(27)

Coppia di orecchini a treccia semplice, in oro

- Numero di inventario: MG 1900 (Num. Vecch. Inv. IS 48). - Misure: diametro cm. 1,6.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio formato da fili sottili avvolti a treccia semplice. Ad una estremità terminano con un piccolo occhiello ovale di chiusura.

- Commento e confronti:

- Datazione: III-I secolo a.C. .

Coppia di orecchini d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1901 (Num. Vecch. Inv. IS 49). - Misure: diametro cm. 1,4.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio di filo avvolto a fitto tortiglione ingrossato nella parte centrale. Le estremità sono lisce e assottigliate a punta.

- Commento e confronti:

- Datazione: III-II secolo a.C. .

(28)

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1902 (Num. Vecch. Inv. IS 50). - Misure: diametro cm. 1,1.

- Stato di conservazione: mancante di una estremità (?). - Provenienza: da Volterra, scavi della necropoli del Portone.

- Descrizione: cerchio di filo avvolto a stretto tortiglione che si va ad assottigliare alle estremità; ad uso di essere piccolo occhiello di chiusura.

- Commento e confronti: Fiumi, tomba k, pag. 380 (piccolo orecchino a corda avvolta), datata al 300/280-240/230 a.C.).

- Datazione: III-II secolo a.C. .

Orecchino d’oro con cerchio a treccia

- Numero di inventario: MG 1903 (Num. Inv. IS 235). - Misure: diametro cm. 1,9.

- Stato di conservazione: mancante di una estremità assottigliata. - Provenienza: probabilmente da Volterra (acquisto del Borghini).

- Descrizione: cerchio di filo avvolto a treccia con piccolo occhiello di chiusura ovale. - Commento e confronti:

- Datazione: III-I secolo a.C. .

Orecchino d’oro a treccia

- Numero di inventario: MG 1904 (Num. Vecch. Inv. IS 47). - Misure: diametro cm. 1,4.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio di filo avvolto a treccia con occhiello terminale. - Commento e confronti:

(29)

Coppia di orecchini d’oro a treccia

- Numero di inventario: MG 1905 (Num. Vecch. Inv. IS 238). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: piccoli cerchi di filo avvolto a fitta treccia. Ad una delle due estremità vi è un occhiello di chiusura ovale.

- Commento e confronti: - Datazione: III-I secolo a.C. .

Orecchino d’oro a treccia

- Numero di inventario: MG 1906 (Num. Vecch. Inv. IS 205). - Misure: diametro cm. 1,6.

- Stato di conservazione: mancante di una estremità (?). - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: è costituito da un cerchio di filo avvolto a treccia; occhiello di chiusura. - Commento e confronti:

- Datazione: III-I secolo a.C. .

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1907 (Num. Vecch. Inv. IS 206). - Misure: diametro cm. 1,5.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: è costituito da un cerchio di filo avvolto a tortiglione, leggermente ingrossato al centro, desinente a globetto.

- Commento e confronti: - Datazione: III-II secolo a.C. .

(30)

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1908 (Num. Vecch. Inv. IS 43). - Misure: diametro cm. 1,3.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: è formato da un arco costituito da tre fili d’oro, due lisci e uno godronato avvolti a tortiglione, che risulta leggermente ingrossato al centro. Le due estremità, distinte, sono lisce e desinenti una a punta, l’altra a globetto.

- Commento e confronti: - Datazione: III-II secolo a. C. .

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1909 (Num. Vecch. Inv. IS 44). - Misure: diametro cm. 1,3.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: è formato da un arco costituito da tre fili d’oro, due lisci e uno godronato, avvolti a tortiglione, che si va ad ingrossare leggermente al centro. Le due estremità, distinte, sono lisce e desinenti a punta.

- Commento e confronti: - Datazione: III-II secolo a.C. .

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1910 (Num. Vecch. Inv. IS 45). - Misure: diametro cm. 1,3.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio costituito da fili avvolti a tortiglione appiattito. Le estremità sono assottigliate a punta.

- Commento e confronti: - Datazione: III-II secolo a.C. .

(31)

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1911 (Num. Vecch. Inv. IS 46). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: mancante di una estremità. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione:cerchio costituito da fili avvolti a tortiglione appiattito. Le estremità sono assottigliate a punta.

- Commento e confronti: - Datazione: III-II secolo a. C. .

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1912 (Num. Vecch. Inv. IS 245). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: mancante della chiusura. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio di fili avvolti a tortiglione con estremità assottigliate a punta. - Commento e confronti:

- Datazione: III-II secolo a. C. .

Orecchino d’oro a tortiglione

- Numero di inventario: MG 1913 (Num. Vecch. Inv. IS 237). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: privo di una estremità e di parte dei fili che compongono il tortiglione. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio di fili avvolti a tortiglione con estremità assottigliate a punta. - Commento e confronti:

- Datazione: III-II secolo a.C. .

(32)

Coppia di orecchini a campanella di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1914 (Num. Vecch. Inv. IS 208). - Misure: diametro cm. 1; 0,9.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: formati da un cerchio di filo sottile con godronatura ad una estremità desinente in un piccolo occhiello di chiusura; l’altra estremità si piega a gancio.

- Commento e confronti: - Datazione: III-I secolo a.C. .

Coppia di orecchini di semplice filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1915 (Num. Vecch. Inv. IS 204). - Misure: diametro cm. 0,8.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un piccolissimo cerchio di filo semplice d’oro. - Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a .C. - I secolo d.C. .

Coppia di orecchini a campanella in oro

- Numero di inventario: MG 1916 (Num. Vecch. Inv. IS 249). - Misure: diametro cm. 0,9; 1.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio costituito da una sottile verghetta con godronature ad una estremità che si ingrossa e termina in globetto. L’altra estremità si assottiglia a punta.

- Commento e confronti: - Datazione: III secolo a.C. .

(33)

Coppia di orecchini a campanella in oro

- Numero di inventario: MG 1917 (Num. Vecch. Inv. IS 248). - Misure: diametro cm. 0,8; 0,9.

- Stato di conservazione: uno presenta una lacuna ad una estremità. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un cerchio di filo sottile con godronatura ad una estremità che presenta un anellino di chiusura.

- Commento e confronti: - Datazione: III-I secolo a.C. .

Coppia di orecchini a campanella di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1918 (Num. Vecch. Inv. IS 247). - Misure: diametro cm. 1; 0,9.

- Stato di conservazione: una lieve lacuna ad una estremità. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un cerchio di filo sottile con godronatura ad una estremità che presenta un piccolo anellino di chiusura.

- Commento e confronti: - Datazione: III-I secolo a.C. .

Tre orecchini a campanella di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1919 (Num. Vecch. Inv. IS 246). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: risultano mancanti di una estremità. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un cerchio di filo d’oro terminante in anellini di chiusura e godronato alle estremità.

- Commento e confronti: - Datazione: III-I secolo a.C. .

(34)

Coppia di orecchini a campanella di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1920 (Num. Vecch. Inv. IS 244). - Misure: diametro cm. 1,1.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un cerchio di filo d’oro terminante in anellini e godronato ad una estremità. - Commento e confronti:

- Datazione: III-I secolo a.C. .

Coppia di orecchini di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1921 (Num. Vecch. Inv. IS 250). - Misure: diametro cm. 1,4; 1,1.

- Stato di conservazione: uno dei due sembra lacunoso. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un cerchio di filo sottile d’oro; uno dei due orecchini ha una estremità godronata e l’altra terminante a punta; il secondo ha entrambe le estremità godronate.

- Commento e confronti: - Datazione: III-I secolo a.C. .

Coppia di orecchini di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1922 (Num. Vecch. Inv. IS 203). - Misure: diametro cm. 0,8.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un piccolissimo cerchio di filo d’oro. - Commento e confronti:

(35)

Coppia di orecchini a campanella con pendente, di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1923 (Num. Vecch. Inv. IS 85). - Misure: diametro cm. 3,1; 2,7.

- Stato di conservazione: i pendagli sono privi della pietra. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: sono costituiti da un cerchio di filo sottile con piccolo occhiello di chiusura ad una estremità. Il pendaglio è formato da un filo avvolto per un tratto su se stesso e terminante con una piccola maglia.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – secolo d.C. .

Coppia di orecchini d’oro

- Numero di inventario: MG 1924 (Num. Vecch. Inv. IS 86). - Misure: diametro cm. 2; 2,8.

- Stato di conservazione: mancanti della pietra.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un semicerchio formato da una verghetta cilindrica e chiuso su un lato da una barretta sottile dritta. In alto si trova un lungo gancio ad uncino per l’inserimento nell’orecchio. - Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. - I secolo d.C. .

Orecchino d’oro con vago in pasta vitrea verde

- Numero di inventario: MG 1925 (Num. Vecch. Inv. IS 88). - Misure: diametro cm. 2,7.

- Stato di conservazione: il vago è spezzato.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: semicerchio costituito da una verghetta circolare, chiuso un lato da un tratto di filo sottile nel quale è inserito un vago di pasta vitrea verde. In alto, lungo gancio di sospensione ad uncino. - Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – I secolo d.C. .

(36)

Orecchino d’oro con perle di fiume

- Numero di inventario: MG 1926 (Num. Vecch. Inv. IS 87). - Misure: diametro cm. 2,6.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituito da un cerchio di filo semplice con superficie liscia, nel quale sono inseriti quattro vaghi di perle di fiume. Presenta un gancio di sospensione ad uncino.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – I secolo d.C. .

Orecchino a gancio di filo d’oro con pendente in madreperla

- Numero di inventario: MG 1928 (Num. Vecch. Inv. IS 209). - Misure: diametro cm. 2,9.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituito da un gancio di filo sottile, desinente ad una estremità in una placchetta circolare, ad esso è appeso, tramite una maglia, un pendente formato da filo avvolto e terminante con una pietra bianca globulare.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – I secolo d.C. .

Coppia di orecchini in lamina d’oro con decorazione a granulazione

- Numero di inventario: MG 1929 (Num. Vecch. Inv. IS 240). - Misure: diametro cm. 1,3; 1.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: piccolo cerchio in lamina tubolare che si ingrossa gradatamente verso una estremità, chiusa e decorata da piccoli triangoli riempiti a granulazione. All’estremità opposta si assottiglia a punta.

- Commento e confronti:

(37)

Orecchino di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1930 (Num. Vecch. Inv. IS 83). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: mancante dell’estremità a punta. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituito da un sottile filo d’oro conformato a gancio chiuso che presenta un dischetto di lamina leggermente bombato, applicato sotto la maglia di chiusura.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – I secolo d.C. .

Coppia di orecchini di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1931 (Num. Vecch. Inv. IS 81). - Misure: diametro cm. 1,3; 1,2.

- Stato di conservazione: lievi lacune.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio di filo d’oro sottile che presenta un dischetto con superficie bombata, in lamina, applicato sotto la maglia di chiusura.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – I secolo d.C. .

Coppia di orecchini a campanella di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1932 (Num. Vecch. Inv. IS 84). - Misure: diametro cm. 1,3.

- Stato di conservazione: integri.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituiti da un cerchio di filo sottile con estremità desinente in un anellino piatto; l’altra estremità è a punta.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – I secolo d.C. .

(38)

Orecchino di filo d’oro

- Numero di inventario: MG 1933 (Num. Vecch. Inv. IS 220). - Misure: diametro cm. 1,1.

- Stato di conservazione: mancante dell’occhiello di chiusura e l’estremità a punta. - Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: costituito da un cerchio di filo sottile su cui è applicata una placchetta circolare piatta il lamina d’oro.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a.C. – secolo d.C. .

Orecchino a campanella in oro pallido

- Numero di inventario: MG 1834 (Num. Vecch. Inv. s.n.i.). - Misure: diametro cm. 1,4.

- Stato di conservazione: integra.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: cerchio costituito da una verga a sezione circolare con collarini di filo avvolto alle due estremità, una delle quali è desinente in un alemento globulare di lamina.

- Commento e confronti:

- Datazione: I secolo a. C. – I secolo d. C. .

Orecchino in lamina d’oro

- Numero di inventario: MG 1835 (Num. Vecch. Inv. IS 35). - Misure: diametro cm. 1,2.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: dagli antichi fondi del Museo Guarnacci.

- Descrizione: grossa verga di lamina, a sezione triangolare, che si ingrossa leggermente alle due estremità: une di esse presenta una breve decorazione a filigrana.

- Commento e confronti:

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