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Tutti i derivati triazinobenzimidazolici (

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Academic year: 2021

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Discussione dei risultati

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Tutti i derivati triazinobenzimidazolici (44-48) sono stati sottoposti a saggi biologici per valutare la loro affinità per i recettori dell’adenosina A1 e A2A e A3

umani.

In particolare, l’affinità per i recettori A1 e A2A è stata determinata

misurando l’inibizione del legame specifico di [3 H]-1,3-dipropil-8-ciclopentilxantina ([3H]DPCPX) e [3 H]-2-[[4-(2-carbossietil)fenetil]amino]-5’-(N-etilcarbamoil)adenosina ([3H]CGS-21680) su membrane di cellule CHO (chinase hamster ovary) transfettate col recettore umano.

L’affinità per i recettori A3 dell’adenosina è stata testata su membrane di

cellule CHO transfettate col recettore umano sempre mediante studi di competizione, ossia valutando la capacità di tali derivati di inibire rispettivamente il legame del radioligando [125I]-N6 -(3-iodo-4-aminobenzil)-5’-N-metilcarbossaamidoadenosina ([125I]-AB-MECA) ai propri siti recettoriali.

L’affinità dei composti di nuova sintesi sui recettori A1, A2A e A3 viene

espressa come IC50. Mediante l’equazione di Cheng e Prusoff;[39] il valore di IC50

viene quindi convertito in Ki (costante di inibizione) considerando il valore di Kd

del radioligando utilizzato (A1: [3H]DPCPX, Kd=0.3nM. A2A: [3H]CGS-21680,

Kd=14nM. A3: [125I]-AB-MECA, Kd=1.4nM).

Nella Tabella 3.1 vengono riportati i dati di affinità per i derivati di nuova sintesi insieme a quelli dei derivati (Ia,Ib,Ic,Id) dai quali formalmente essi derivano, per modifica del sostituente in posizione 10.

I dati di affinità di DPCPX, NECA e Cl-IBMECA sono riportati come standard di riferimento. Come si può notare dai dati il requisito essenziale per il legame al recettore A2A è rappresentato dall’anello 2-furilico. Infatti, solo i

derivati portanti un anello 2-furilico in posizione 3 dello scaffold triazinobenzimidazolico mostrano un’affinità significativa sul recettore target, suggerendo che l’anello furilico è ottimale per occupare l’area lipofila del recettore A2A. La sostituzione sull’N-10 influenza fortemente il legame al

recettore e la selettività per i vari sottotipi. La presenza di un gruppo fenilico (Ib) ha un effetto dannoso sull’affinità sia per l’A1 che per l’A2A. Comunque, malgrado

la bassa affinità per il recettore A2A (Ki 1354nM), il derivato Ib mostra un

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Discussione dei risultati

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A3. La sostituzione dell’anello N-10 fenilico del composto Ib con un gruppo N-10

benzilico (composto Id) determina un aumento dell’affinità di circa 9 volte verso l’A2A e un’alta selettività sia verso l’A1 che verso l’A3. Il derivato omologo,

ovvero il composto N-10 feniletil sostituito (composto 45), presenta un’affinità per l’A2A 10 volte superiore, essendo infatti il composto 45 il più potente e

selettivo di tutti i nuovi ATBIs, con una Ki di 16 nM sull’A2A e nessuna attività

sui recettori A1 e A3. Un effetto analogo è prodotto dall’introduzione di un atomo

di cloro in posizione para del gruppo N-10 fenilico, come nel derivato 48 che mostra un aumento dell’affinità di circa 26 volte rispetto all’Ib, raggiungendo una Ki di 51 nM. Al contrario, l’omologazione del linker etilenico con uno propilenico

tra l’N-10 e l’anello fenilico produce un effetto negativo sull’affinità per l’A2A,

essendo il composto 46 solo moderatamente attivo su tale recettore. I buoni risultati ottenuti per questa libreria di composti sono quindi incoraggianti per il proseguimento dello studio del nucleo triazinobenzimidazolico quale nuovo scaffold per lo sviluppo di nuovi antagonisti selettivi per il recettore A2A. [37,38]

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Discussione dei risultati

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Table 3.1. Affinità di legame sui recettori A1, A2A e A3 dei derivati

triazinobenzimidazolici N N N N Ar O R a I valori di K

i sono medie ± SEM di quattro determinazioni, ciascuna eseguita in doppio. b Inibizione del

legame specifico al recettore A1 umano di [3H]DPCPX nelle membrane di cellule CHO transfettate. c

Inibizione del legame specifico al recettore A2A umano di [3H]CGS-21680 nelle membrane di cellule CHO

transfettate. d Inibizione del legame specifico al recettore A3 umano di [ 125

I]AB-MECA nelle membrane di cellule CHO transfettate.

R Ar Ki(nM)a hA1 b hA2A c hA3 d Ia C6H5 C6H5 83 ± 6 > 10000 > 1000 Ib C6H5 2-furile > 10000 1354±71 > 1000 Ic CH2C6H5 C6H5 299 ± 16 > 10000 > 1000 Id CH2C6H5 2-furile >10000 156 ± 14 > 1000 44 (CH2)2C6H5 C6H5 > 10000 > 10000 328±30.0 45 (CH2)2C6H5 2-furile > 10000 16 ± 1.5 > 1000 46 (CH2)3C6H5 2-furile 84 ± 8 966 ± 96 > 1000 47 C6H4-4-Cl C6H5 1357 ± 120 > 10000 > 1000 48 C6H4-4-Cl 2-furile > 10000 51 ± 5 702±69 DPCPX 0.5 ± 0.03 337 ± 28 > 1000 NECA 14 ± 4 16 ± 3 73 ± 5 CI-IBMECA 890 ± 61 401 ± 25 0.22 ± 0.02

Figura

Table  3.1.  Affinità  di  legame  sui  recettori  A 1 ,  A 2A   e  A 3   dei  derivati

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