Capitolo 2
Inquadramento nella viabilità di Lucca e caratterizzazione dell’intersezione.
2.1 Inquadramento dell’intersezione nella viabilità di Lucca.
L’offerta trasportistica stradale della città di Lucca è costituita prevalentemente da una viabilità di “interesse provinciale” che garantisce, a livello superiore, l’accesso al territorio su relazioni a larga scala, mentre, a livello inferiore il collegamento alla rete locale comunale.
Relazioni a larga scala si riferiscono sia alla rete primaria, la quale assicura i collegamenti a carattere nazionale ed interregionale ed è quindi costituita da strade a servizio di movimenti di transito o scorrimento su lunghe distanze, sia alla rete comprendente i collegamenti interprovinciali che quelli tra aree gerarchicamente omogenee in cui il territorio provinciale è suddiviso.
A servizio della città di Lucca e distinte in base alla loro diversa funzione, possiamo individuare le seguenti strade:
• Grandi direttrici nazionali e regionali:
• Autostrada A11 Firenze-Mare;
• Raccordo autostradale A11-A12 Lucca-Viareggio;
• Direttrici primarie di interesse regionale:
• SS 12 Lucca-Abetone (direzione Nord-Sud);
• SS 435 Lucca-Pistoia (direzione Est);
• SS 439 Sarzanese Valdera (direzione Est-Ovest).
Questa viabilità si interseca direttamente con quella urbana, costituita da strade statali e
provinciali che si dipartono direttamente dall’anello di circonvallazione della città posto in
prossimità delle mura attuali, il quale è quindi caricato da un flusso di veicoli in
attraversamento e da un flusso locale con origine o destinazione nel centro storico. La
viabilità attuale convergente verso il centro della città si presenta, a parte qualche eccezione
come la SP 3 Lucchese-Romana, del tutto insufficiente a sopportare i notevoli flussi di
traffico che la percorrono, anche perché caratterizzati da una presenza massiccia di veicoli
pesanti.
Il centro storico non si colloca in questo contesto perché a causa di molteplici ed importanti fattori quali la geometria delle strade di dimensione ridotta, la presenza delle zone a traffico limitato (ZTL) e la progressiva riduzione delle aree di sosta con trasformazione a pagamento di quelle rimanenti istituite negli anni passati dall’amministrazione comunale, si è verificata una modifica nella scelta del modo di trasporto degli utenti in questo ambito preferendo la bicicletta oppure andando a piedi a fronte dell’uso di veicoli a motore.
L’intersezione oggetto del presente studio è collocata nella parte sud della città in prossimità dell’uscita di Lucca Est dell’Autostrada A11 ed in essa convergono i seguenti rami:
• Viale Europa a nord;
• la Variante di Pontetetto della SS12 a sud;
• il raccordo S.Donato-S.Concordio a ovest;
• il Viale S.Concordio a est;
• l’uscita di Lucca Est dell’Autostrada A11 a sud-ovest.
La figura 2.1 mostra l’inquadramento dell’intersezione, del centro storico e delle grandi direttrici convergenti verso la città di Lucca.
Fig. 2.1: Foto di inquadramento generale.
2.2 Caratterizzazione del nodo.
La figura 2.2 mostra un primo piano dell’intersezione in cui si notano in particolare i cinque rami in essa convergenti. Lo svincolo è caratterizzato dalla presenza di quattro tratti di scambio di lunghezza compresa fra 60 e 80m, di cui solamente uno avente tre corsie al proprio interno, mentre gli altri solo due.
Questi tratti di intreccio presentano una lunghezza del tutto insufficiente per smaltire i flussi di traffico presenti durante le ore di punta del mattino e del pomeriggio rilevati, si verificano quindi numerosi incidenti tra veicoli con scarse condizioni di sicurezza per gli utenti e velocità di percorrenza molto basse, come mostrato al successivo capitolo 6.
Oltre a ciò è presente un’intersezione a raso con grossi problemi di visibilità ed effetto di
“perdita di tracciato” per i veicoli in ingresso nello svincolo provenienti dalla Variante della Statale 12, in quanto è presente il segnale di precedenza in corrispondenza di una curva molto stretta dopo il dosso formato dal cavalcavia necessario per sovrappassare l’autostrada A11.
Altro difetto che penalizza fortemente il buon funzionamento dello svincolo è l’incertezza percepita dall’utente nello scegliere la direzione voluta quando percorre i tratti di intreccio: si verificano pertanto manovre proibite e pericolose per riprendere il percorso voluto, nonché è frequente la presenza di veicoli fermi sulle isole spartitraffico in attesa di effettuare la scelta.
Sono stati realizzati inoltre, proprio in corrispondenza di un tratto di intreccio, accessi diretti ad attività commerciali limitrofe: questi inducono gli utenti a compiere un vero e proprio
“taglio” del segmento di scambio con conseguente pericolosità di incidente.
Si riporta la seguente documentazione fotografica:
• Fig. 2.2: indicazione dei cinque rami interessanti lo svincolo;
• Fig. 2.3: indicazione dei quattro tratti di scambio;
• Fig. 2.4: indicazione dei punti di presa delle foto successive;
• Fig. 2.5: intersezione a raso con dislivello con effetto “perdita di tracciato”;
• Fig. 2.6: primo piano di un tratto di scambio con punto di fermata per i veicoli in attesa della scelta della direzione;
• Fig. 2.7: ingresso ed uscita dall’autostrada: punto in cui si verificano manovre proibite per riprendere il percorso voluto;
• Fig. 2.8: accessi ad attività commerciali in corrispondenza del tratto di intreccio.
Fig. 2.2: Primo piano dello svincolo: si notano i cinque rami e in basso l’autostrada.
Fig. 2.3: Primo piano dello svincolo: si notano i quattro tratti di scambio.
Fig. 2.4: Primo piano dello svincolo con indicazione dei punti di presa delle foto successive.
Fig. 2.5: Primo piano dell’intersezione tra la Variante SS 12 e lo svincolo: si nota il forte dislivello, il cavalcavia sull’autostrada A11 e la curva dopo il dosso con effetto “perdita di tracciato”.
Fig. 2.6: Primo piano di un tratto di scambio: sull’isola spartitraffico spesso c’è la fermata dei veicoli.
Fig. 2.7: Primo piano dell’ingresso e uscita dall’autostrada: si nota l’isola spartitraffico “annerita” dal passaggio dei veicoli che compiono manovre proibite dopo aver sbagliato direzione.
Fig. 2.8: Primo piano dell’accesso alle attività commerciali in corrispondenza di un tratto di scambio.