• Non ci sono risultati.

Per maggiori dettagli sugli aspetti metodologici dell’analisi si rimanda all’Appendice

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Per maggiori dettagli sugli aspetti metodologici dell’analisi si rimanda all’Appendice "

Copied!
304
0
0

Testo completo

(1)
(2)

2

(3)

With the financial support of the Prevention of and Fight against Crime Programme European Commission - Directorate-General Home Affairs

Project OCP has been funded with support from the European Commission. This publication reflects the views only of the authors, and the European Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.

(4)

4 Dai mercati illeciti all’economia legale:il portafoglio della criminalità organizzata in Europa

Traduzione in italiano di alcuni capitoli selezionati del rapporto finale del Progetto OCP – Organised Crime Portfolio (HOME/2011/ISEC/AG/FINEC/4000002220) - www.ocportfolio.eu

Titolo originale: From illegal markets to legitimate businesses: the portfolio of organised crime in Europe Final Report of Project OCP – Organised Crime Portfolio

A cura di Ernesto U. Savona e Michele Riccardi

Autori dei capitoli contenuti nella versione in italiano (in ordine alfabetico):

Monica Angelini Francesco Calderoni Diana Camerini Jeltsje Cusveller Marco Dugato Luca Giommoni Marina Mancuso Michele Riccardi Cristina Soriani Priscilla Standridge

Citazione corretta del rapporto originale: Savona Ernesto U. & Riccardi Michele (Eds.). 2015. From illegal markets to legitimate businesses: the portfolio of organised crime in Europe. Final Report of Project OCP – Organised Crime Portfolio. Trento: Transcrime – Università degli Studi di Trento. ISBN 978-88-8443-595-8

Transcrime – Joint Research Centre on Transnational Crime

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Università degli Studi di Trento Milan office (headquarters): Largo Gemelli 1 – 20123, Milan (Italy)

www.transcrime.it

(5)

Questo rapporto contiene la traduzione in italiano di alcuni capitoli selezionati del rapporto finale in inglese del Progetto OCP, disponibile sul sito www.ocportfolio.eu. La presente traduzione si concentra sui capitoli riguardanti l’analisi del contesto europeo e di quello italiano, con particolare riferimento allo studio dei mercati illeciti, degli investimenti della criminalità organizzata nell’economia legale e della confisca dei beni in Europa e in Italia.

La versione completa del rapporto OCP, in inglese, copre 7 paesi europei ed in particolare, oltre all’Italia, la Finlandia, la Francia, l’Irlanda, i Paesi Bassi, la Spagna e il Regno Unito.

Per maggiori dettagli sugli aspetti metodologici dell’analisi si rimanda all’Appendice

metodologica in inglese disponibile sul sito del progetto (www.ocportfolio.eu).

(6)

6

Indice

Indice ... 6

Executive summary ... 8

1. Introduzione ... 26

2. Note metodologiche ... 31

2.1. Definizioni e classificazioni ... 31

2.2. Dati, fonti e metodologia di analisi ... 35

PARTE 1: DA DOVE ORIGINANO I PROVENTI CRIMINALI? I MERCATI ILLECITI IN EUROPA ... 44

3. Mercati illeciti e criminalità organizzata in Europa ... 45

3.1. La stima dei mercati illeciti ... 45

3.2. Gli attori ... 52

3.3. I trend emergenti ... 58

3.4. I costi per l’economia e la società ... 60

4. Focus su dieci mercati illeciti ... 62

4.1. Traffico di droga ... 62

4.2. Tratta di esseri umani ... 82

4.3. Mercato illecito delle armi da fuoco ... 88

4.4. Traffico illecito di prodotti del tabacco ... 93

4.5. Contraffazione... 102

4.6. Gioco d'azzardo e match-fixing ... 110

4.7. Estorsione ... 115

4.8. Usura ... 120

4.9. Frode ... 124

4.10. Criminalità appropriativa organizzata ... 134

4.11. Italia ... 140

PARTE 2: DOVE FINISCONO I PROVENTI ILLECITI? GLI INVESTIMENTI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NELL’ECONOMIA LECITA EUROPEA ... 154

5. Gli investimenti della criminalità organizzata in Europa ... 155

5.1. Geografia degli investimenti della criminalità organizzata ... 155

5.2. Tipi di beni ... 161

5.3. Settori economici ... 164

5.4. Attori ... 171

5.5. Elementi trainanti e osservazioni conclusive ... 179

5.6. Italia ... 183

PARTE 3: COSA VIENE CONFISCATO? LA CONFISCA DEI PROVENTI CRIMINALI IN EUROPA ... 205

6. Il quadro normativo: la confisca in Europa ... 206

6.1. Introduzione ... 206

(7)

6.2. Una rassegna del processo di confisca in Europa ... 207

6.3. Italia ... 210

7. Valutazione della disponibilità di dati sui beni confiscati in Europa ... 215

7.1. La disponibilità di dati sui beni confiscati in Europa ... 215

7.2. Risultati di un’indagine nei paesi europei ... 217

8. Approfondimento: beni confiscati in sette paesi europei ... 223

8.1. Analisi comparativa ... 223

8.2. Italia ... 229

9. Conclusioni ... 241

Sintesi dei risultati ... 241

9.1. ... 241

9.2. Implicazioni di ricerca e di policy ... 244

10. Bibliografia ... 247

(8)

8

Executive summary

Questo è il rapporto finale del progetto OCP – Organised Crime Portfolio (www.ocportfolio.eu).2 Lo scopo di questo lavoro è fornire un primo studio esplorativo dell’economia della criminalità organizzata in Europa, e in particolare rispondere a tre domande di ricerca, sviluppate nelle tre parti di questo rapporto:

Da dove originano i proventi della criminalità organizzata, da quali mercati illeciti (Parte 1);

 Dove vengono investiti nell’economia legittima, in quali regioni, beni e settori economici (Parte 2);

In che misura tali proventi vengono confiscati dalle autorità Europee (Parte 3).

Lo studio si concentra su sette stati membri dell’Unione Europea (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito), rappresentati dai partner OCP, e per i quali questo rapporto fornisce un’analisi approfondita. Tuttavia contiene anche un’analisi più ampia della situazione in Europa nel suo complesso.

Il progetto OCP affronta questioni cruciali da una prospettiva di policy ma caratterizzate da pochi dati e pochi studi precedenti. Lo studio tenta di colmare questa lacuna conoscitiva, usando una metodologia innovativa e un’ampia gamma di informazioni, di natura sia qualitativa che quantitativa, estratte da una molteplicità di fonti.

Nonostante la natura esplorativa e i limiti metodologici, questo rapporto è un primo passo verso una migliore comprensione delle attività economiche della criminalità organizzata. In linea con l’agenda di ricerca di Transcrime, si pone come un punto di partenza per una migliore identificazione e riduzione delle opportunità sfruttate dai criminali per infiltrare i mercati illeciti e legali in Europa.

In questo senso, questo rapporto costituisce uno strumento importante per istituzioni pubbliche e private ai fini di una migliore valutazione dei rischi di infiltrazione della criminalità organizzata e rafforzare l’identificazione e confisca dei beni criminali in Europa.

Parte 1: Da dove originano i proventi criminali? I mercati illeciti in Europa

I mercati illeciti in Europa stanno cambiando rapidamente quanto a dimensioni, prodotti, attori, rotte e flussi, ma rimangono le principali fonti di reddito della criminalità organizzata in Europa.

Per analizzarne il ruolo nell’economia illecita, il progetto OCP ha prodotto una delle prime quantificazioni a livello europeo dei proventi dei mercati illegali,3 e una rassegna dei principali attori criminali tra cui questi proventi sono spartiti. In particolare:

2 Il progetto OCP è stato condotto col sostegno finanziario del programma Prevenzione e lotta contro la criminalità dell’Unione europea – Commissione europea, DG Affari interni, ed è stato elaborato da un consorzio internazionale composto da otto partner: Transcrime – Joint Research Centre on Transnational Crime (www.transcrime.it) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università degli Studi di Trento (Italia), coordinatore del progetto; Police University College of Finland (PCF – Finlandia); Agence de Gestion et de Recouvrement des Avoirs Saisis et Confisqués (AGRASC – Francia); An Garda Siochana - Criminal Assets Bureau (CAB – Irlanda);

Guardia di Finanza (GDF – Italia); Universiteit Utrecht (UU – Paesi Bassi); Universidad Rey Juan Carlos (URJC – Spagna); Durham University (UDUR – Regno Unito).

3L’attenzione è stata posta su dieci mercati illeciti: traffico di droga (eroina, cocaina, cannabis, anfetamina, ecstasy), traffico di esseri umani, traffico illecito di armi da fuoco, traffico illecito di prodotti del tabacco, contraffazione, gioco d’azzardo e match-fixing, estorsione, usura, frode e criminalità appropriativa organizzata. Non tutti possono essere definiti “mercati”, in quanto non tutti i implicano l’esistenza di una domanda e di un’offerta, ma sono spesso definiti mercati per semplicità. La corruzione di per se non è stato considerata come un mercato illecito ma come un “elemento facilitatore” al quale spesso la criminalità organizzata ricorre quando agisce nell’economia illecita e legittima.

(9)

 Per alcuni mercati (eroina, cocaina, traffico di armi, traffico illecito dei prodotti del tabacco, contraffazione, frodi carosello), OCP ha prodotto delle nuove stime per tutti i 28 stati membri;

 Per altri mercati sono state raccolte stime pre-esistenti, in alcuni casi (cananbis, anfetamine, ecstasy, furti ai trasporti) disponibili per tutti gli stati membri UE, in altri (traffico di esseri umani, gioco d’azzardo e scommesse sportive illegali, estorsioni e usura) solo per alcuni paesi.

Sia nel calcolo che nella raccolta di stime, OCP ha utilizzato una metodologia trasparente e verificabile, che è descritta in dettaglio nel Capitolo 2 e nell’Annex Metodologico.

A quanto ammontano i ricavi illegali dei mercati illeciti?

Stimare l’ammontare dei ricavi generati dai mercati illeciti non è semplice. I dati sono scarsi e si corre il rischio che tali stime producano soltanto cifre mitologiche (“mythical numbers”) prive di fondamento empirico.

Considerando queste criticità, le stime calcolate da OCP rivelano che:

 I mercati illeciti nell’Unione europea producono circa 110 miliardi di euro l’anno.6

 Questa cifra è pari a circa l’1% del PIL dell’Unione Europea.8 Il peso rispetto al PIL è più elevato nei paesi dell’Europa meridionale e orientale (cfr. le cartine riportate di seguito).

 I sette paesi OCP (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) producono circa il 60% di tale somma (64 miliardi).

Il traffico di droga è tuttora il più redditizio tra i mercati ‘tradizionali’ (circa 28 miliardi all’anno nella UE, 20 solo nei paesi OCP); i ricavi maggiori provengono dall’eroina (8 miliardi di euro a livello comunitario). Tuttavia, le nuove droghe sintetiche (come le metamfetamine) e l’aumento delle droghe autoprodotte (come la cannabis autoprodotta) stanno ridisegnando il mercato (cfr. par. 4.1).

Le frodi, in tutte le loro forme (es. frodi carosello e altre frodi all’IVA, frodi con carte di pagamento, frodi in materia di prestazioni sociali, ecc. - cfr. par. 4.9), stanno diventando l’attività illecita più redditizia, attirando un gran numero di gruppi di criminalità organizzata. le sole frodi carosello intracomunitarie producono, secondo le stime di questo rapporto, oltre 29 miliardi di euro all’anno a livello comunitario.10

La contraffazione è potenzialmente molto profittevole data la propensione dei cittadini europei ad acquistare prodotti contraffatti (la produzione annuale stimata nella UE è di 42 miliardi) (cfr. par. 4.5).

Il traffico illecito di prodotti del tabacco (ITTP) (cfr. 4.4), secondo le stime, ha la capacità di produrre ricavi pari a quelli di alcune droghe illegali (es. la cocaina nei paesi OCP).

La tratta di esseri umani (sia a scopo di sfruttamento sessuale che lavorativo) è un‘attività importante per i gruppi criminali, tuttavia non esiste praticamente alcuna stima riguardo alla portata dei relativi introiti (fatta eccezione per alcuni paesi).12

Ci sono poche stime dei proventi della criminalità appropriativa organizzata e mercato illecito di

6La cifra si riferisce alla stima dei ricavi annuali di quei mercati illeciti per i quali era disponibile una cifra; ovvero il calcolo è stato fatto per tutti e 28 gli SM UE: traffico di eroina, cocaina, cannabis, anfetamine, ecstasy, traffico illecito di prodotti del tabacco, contraffazione, mercato illecito di armi da fuoco, frodi MTIC e furto del carico.

8 Dato che quasi tutte le stime si riferiscono al 2010, la percentuale è stata calcolata sulla base del PIL consolidato UE per il 2010.

10La frode intracomunitaria delle società prestanome (in inglese MITIC) è uno specifico tipo di frode organizzata sull’IVA che causa perdite al bilancio dello Stato e un gettito supplementare per il criminale. Tipicamente, una società acquista beni esenti IVA da un fornitore in uno SM UE e li vende nel proprio paese, aggiungendo l’IVA al prezzo, poi scompare prima di versare l’IVA allo Stato (cfr. par.

4.9).

12 In Italia, si stima che la tratta di esseri umani a fini sessuali produca 3 miliardi di euro l’anno (Mancuso, 2014; cfr. par, 4.2

(10)

10 armi da fuoco (ITF). Specialmente i primi hanno attratto numerosissimi gruppi criminali dati gli elevati introiti e i pochi rischi (per esempio il furto di medicinali, cfr. par. 4.10), mentre esistono stime limitate riguardo ai proventi del furto di carico (circa 420 milioni di euro a livello UE).

Data la scarsità di cifre riguardanti questi mercati, è possibile che la quantificazione totale (110 miliardi) sia sottostimata.

Tabella 1 – Ricavi dei mercati illeciti in Europa – miliardi di euro/anno Mercato illecito 7 paesi OCP Totale Unione Europea

Droghe 20,2 27,7

Eroina 5,7 8,0

Cocaina 5,3 6,8

Cannabis 5,4 6,7

Anfetamine 1,6 2,8

Ecstasy 2,2 3,5

Traffico di essere umani

(THB) Stime disponibili solo per pochi Stati membri UE Traffico illecito di armi da

fuoco (ITF) - 0.4

Mercato illecito dei prodotti del tabacco

(ITTP)

5,2 9,4

Contraffazione 21,6 42,7

Gioco d’azzardo Stime disponibili solo per pochi Stati membri UE Estorsione Stime disponibili solo per pochi Stati membri UE Usura Stime disponibili solo per pochi Stati membri UE

Frodi MTIC 16,9 29,3

Furto del carico 0,36 0,42

TOTALE 64,2 109,9

Fonte: stime Transcrime - OCP. Le stime in corsivo sono di altri autori

(11)

Figura 1

– Dimensioni dei mercati illeciti nei 28 paesi UE.

Valori assoluti

Figura 2

– Dimensioni dei mercati illeciti nei 28 paesi UE.

Percentuale rispetto al PIL 2010

Fonte: elaborazione Transcrime su stime OCP e dati Eurostat

Tra quali attori sono spartiti i proventi criminali?

I ricavi delle attività illecite in Europa sono spartiti tra una pluralità di attori, non monopolizzati da poche organizzazioni criminali. Gli attori coinvolti variano per numero, natura, composizione e livello di organizzazione a seconda del paese, del mercato, delle opportunità e della specifica fase della filiera criminale in cui sono attivi:

Sebbene i gruppi di maggiori dimensioni e più strutturati siano tuttora importanti nelle attività illecite che richiedono un elevato livello di organizzazione, i gruppi di minori dimensioni e gli attori free-lance stanno assumendo sempre più un ruolo centrale, specialmente nei mercati emergenti come quello delle droghe sintetiche, della cannabis autoprodotta, delle frodi o del traffico illecito dei prodotti del tabacco (cfr. rispettivamente 4.1, 4.4,4.9).

Nonostante gruppi con la medesima matrice entica o geografica giochino ancora un ruolo chiave in alcuni mercati (per esempio la CO albanese e turca nel traffico di eroina), i gruppi criminali in Europa stanno diventando sempre più eterogenei, multietnici e interconnessi.

Sono importanti anche i legami funzionali, come quelli con i paesi di origine dei beni illeciti (es. le bande dei quartiers sensibles francesi con gruppi nord-africani per il traffico della cannabis – cfr. 5.2) e culturali (es. tra le diverse sezioni nazionali delle motorcycle gangs – cfr. 5.1).

Alcuni gruppi criminali sono specializzati in determinate attività (es. alcuni gruppi CO dell’Europa dell’Est nel furto organizzato – cfr. 4.10) e possono spostarsi si spostano in Europa per mettere in atto queste attività (es. reati appropriativi organizzati o frodi).

Tuttavia la maggior parte dei gruppi sono sempre più coinvolti in una molteplicità di reati, in altre parole sono attivi in più di un mercato contemporaneamente (es. i gruppi cinesi nell’ambito di contraffazione, sfruttamento a fini sessuali, gioco d’azzardo e frode fiscale in Italia – cfr.4.11).

 Questo può portare ad economie di scala derivanti dall’utilizzo di rotte e canali uguali per il traffico di merci illegali diverse, che ha come risultato una riduzione dei costi operativi e un aumento dei margini di profitto per i gruppi criminali.

(12)

12 Con un quadro così frammentario e dinamico, è difficile valutare chi guadagna quanto nei mercati illeciti in Europa. Le future attività di ricerca dovrebbero cercare di capire meglio come siano ripartiti i proventi illeciti tra i vari attori criminali e tra i diversi membri della stesso gruppo criminale.

Dove saranno generati in futuro i proventi della criminalità organizzata? I trend emergenti

I dati e i casi raccolti dal progetto OCP hanno fatto luce su alcune tendenze emergenti che devono essere tenute in considerazione per capire come i mercati illeciti potranno evolvere in futuro:

Prima di tutto, le evidenze dimostrano che i gruppi CO potrebbero spostarsi gradualmente da mercati tradizionali (es. droghe o tratta di esseri umani) verso nuove attività meno rischiose, sottovalutate ma estremamente redditizie, tra cui le frodi o i la criminalità appropriativa organizzata (es. di medicinali, di veicoli e componenti automobilistiche). Oltre a generare nuovi attori, tali attività potrebbero anche attrarre gruppi CO tradizionali (es. organizzazioni mafiose come la Camorra in Italia).

 Secondo, è in crescita l’uso delle imprese legittime nei mercati illeciti, per esempio:

- Come società schermo o fittizie in schemi fraudolenti all’IVA, alle accise, etc.

- Come copertura per attività illecite (es. società di logistica o trasporti utilizzate per nascondere il traffico di droga);

- Per ‘riciclare’ refurtiva (es. grossisti utilizzati per il repackaging e la rivendita di farmaci rubati a ospedali e farmacie, cfr. 4.10).

In terzo luogo, nuovi prodotti stanno emergendo in una zona grigia tra i mercati legali e quelli illeciti. Per esempio, le cosidette sigarette illicit white, prodotte legalmente in un paese e contrabbandate verso un altro (cfr. 4.4), oppure i modelli-replica di armi da fuoco che se modificate possono diventare armi illecite a tutti gli effetti (cfr. 4.3).

Queste tendenze stanno trasformando i mercati illeciti in Europa, ma sono anche fattori cruciali della business strategy dei gruppi CO quando si muovono tra l’economia illecita e quella legale.

Dai mercati illeciti agli investimenti nell’economia legittima

Non tutti i proventi generati dai mercati illeciti sono poi disponibili per essere investiti nell’economia legittima.

I gruppi criminali devono coprire tutta una serie di spese, tra cui:

Costi operativi, come l’acquisto all’ingrosso di droghe e le spese per il trasporto;

Spese di gestione, come il pagamento di stipendi ai membri dell’organizzazione criminale o di sussidi alle loro famiglie;

Spese personali, in modo da coprire le spese primarie oppure i costi associati a un certo tenore di vita;

Spese per riciclare il denaro, come le parcelle versate a professionisti assunti per riciclare i proventi illeciti;

Applicando una metodologia innovativa (cfr. Capitolo Capitolo 6) al mercato dell’eroina, il presente rapporto stima che, per esempio tra il 25% e il 42% dei ricavi dallo spaccio di eroina nei 7 paesi OCP (che equivale ad un importo tra 1160 e 3160 milioni di euro) rimanga a disposizione, al netto delle spese, per l’investimento

(13)

nell’economia legittima.14

Parte 2: Dove finiscono i proventi illeciti? Gli investimenti della criminalità organizzata nell’economia legale in Europa

Una volta coperti tutti i costi delle transazioni illecite, dove vengono investiti i proventi nell’economia legittima? OCP offre una prima panoramica esplorativa del portfolio degli investimenti della criminalità organizzata nei 7 paesi OCP, tenendo conto:

Delle regioni geografiche in cui avvengono gli investimenti;

Delle tipologie di beni;

Dei settori di attività;

Delle diverse strategie di investimento degli attori criminali;

Dei fattori trainanti che potrebbero spiegare le diverse strategie di investimento.

Per far questo, data la mancanza di dati ufficiali e per raccogliere la maggior quantità possibile di evidenze, si è optato per l'uso di una definizione ampia di investimento (Capitolo 2) e si è proceduto ad una raccolta su vasta scala dei casi di investimento da una notevole varietà di fonti (fascicoli giudiziari, rapporti delle forze dell'ordine, unità investigative finanziarie, uffici per la confisca dei beni, studi accademici, fonti aperte).

In quali aree geografiche investono i gruppi criminali?

Sebbene l’analisi si sia concentrata sistematicamente solo sui 7 paesi OCP (che costituiscono il 70% delle evidenze raccolte), casi di investimenti da parte della criminalità organizzata sono stati riscontrati in quasi tutti gli Stati membri UE (24 su 28) e in un gran numero di paesi confinanti extra-UE.

14Il modello elaborato nel capitolo 5 copre I costi per l’acquisto di materie prime e le spese vive degli attori criminali coinvolti nella filiera.

Non sono inclusi costi per il trasporto, spese di gestione e fees di professionisti coinvolti nel riciclaggio di denaro sporco.

(14)

14 Figura 3 – Regioni europee (NUTS 2) con evidenza di investimenti da parte della criminalità

organizzata - % sul totale per paese15

Fonte: elaborazione Transcrime su DOCI Una concentrazione di investimenti è stata riscontrata in specifiche regioni:

in Italia: nelle regioni meridionali, nel Lazio e nelle regioni del nord-ovest (soprattutto in Lombardia);

in Francia: nelle regioni di PACA - Provence-Alpes-Côte d'Azur, Île-de-France e al confine orientale;

in Spagna: in Andalusia, a Madrid e, in misura minore, nelle regioni del sud-est;

nel Regno Unito: nella zona di Londra e della Scozia sud-occidentale;

nei Paesi Bassi: ad Amsterdam, Rotterdam e nelle zone limitrofe;

nei paesi non-OCP:, in alcune zone tra cui Berlino, l’area di Düsseldorf-Colonia, a Bucarest e al

confine tra Romania e Moldavia.17

Secondo la presente esplorazione, gli investimenti criminali tendono a essere più consistenti in aree dove la presenza di gruppi CO è storicamente consolidata (es. il sud dell’Italia), in regioni di confine o in aree che possono svolgere un ruolo cruciale nei traffici illeciti (es. Andalusia, Zuid-Holland, Marsiglia), nelle grandi aree metropolitane (es. Londra, Amsterdam, Madrid, Berlino) e in zone turistiche o costiere (es. Costa

15Le classi sono state identificate utilizzando il metodo di ottimizzazione delle pause naturali di Jenks. Sebbene vi siano riferimenti a gruppi CO nella maggior parte dei paesi, in alcuni casi non si trovano indicazioni rispetto al relativo NUTS 2 o il numero di referenze con indicazione NUTS 2 è troppo basso da essere significativo e rappresentativo. Pertanto alcuni paesi (Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Croazia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Portogallo, Slovacchia) sono classificati sulla base dei rispettivi valori nazionali.

17Poiché i casi sono stati raccolti in maniera sistematica solo nei 7 paesi OCP, le prove raccolte negli altri Stati membri UE devono essere interpretate con cautela e solo come quadro preliminare della situazione.

(15)

Azzurra, Murcia, Malaga o nelle capitali europee) dove si trovano possibilità di investimento, per esempio nel settore immobiliare o alberghiero.

Mentre in alcune regioni (es. nell’Italia meridionale – cfr. 5.6) si rileva l’infiltrazione di gruppi prevalentemente locali, in altre zone sono stati rintracciati investimenti da parte di una vasta gamma di gruppi CO: per esempio nel sud della Spagna da parte di mafie italiane, gruppi CO russi, Motorcycle gangs e altri (cfr. paragrafo 8.6).

In quali tipologie di beni?

Le evidenze raccolte dal progetto OCP dimostrano che tutte le tipologie di beni entrano a far parte del portfolio di investimenti dei gruppi criminali:

Beni registrati, come automobili o imbarcazioni, che sono sia strumentali a numerose attività illecite (es. le navi utilizzate per trasportare droga), sia status-symbol per membri dei gruppi criminali in quanto ne rispecchiano la cultura (es. i “chopper” per le motorcycle gang);

Beni mobili, come gioielli, preziosi, orologi di lusso, ma anche strumenti finanziari e conti correnti bancari/contanti;

Beni immobili, che vanno da terreni a ville, ad appartamenti. Gli immobili sono considerati dai gruppi CO un investimento sicuro in quanto garantiscono rendite elevate (specialmente in regioni dove il mercato immobiliare è solido, come PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra o Costa del Sol – cfr. 8.2 e 8.6), oltre a profitti sotto forma di affitti. Le proprietà immobiliare inoltre possono facilitare o nascondere attività illecite (es. case usate come bordelli o come deposito di merce illegale), frodi (es. frodi ai mutui – cfr. in Irlanda 8.3) e il controllo del territorio (es. in Italia, cfr.5.6).

Aziende, che sono un investimento cruciale e svolgono un ruolo strategico nell’economia delle organizzazioni criminali.

Quali settori economici?

Secondo le evidenze raccolte, i settori di attività con più casi di investimenti criminali (cfr. 5.3) sono:

 Bar e ristoranti;

 Costruzioni;

 Commercio all’ingrosso e al dettaglio, soprattutto di prodotti alimentari e abbigliamento;

 Trasporti;

 Attività immobiliari;

 Alberghi.

Altre attività economiche che, secondo i dati raccolti, negli ultimi anni stanno attraendo gli investimenti della criminalità organizzata sono le energie rinnovabili, lo smaltimento di rifiuti, le agenzie di money transfer (MTB) e casinò, video-lottery (VLT), slot-machine e scommesse (cfr. 5.3).

Sebbene i futuri progetti di ricerca debbano esaminare meglio i motivi dell’attrattività di tali settori, in ogni caso pare emergere una prevalenza per quanto riguarda:

Settori a elevata intensità di contante, che possono agevolare l’attività di riciclaggio;

(16)

16

Settori a bassa tecnologia, elevato impiego di manodopera e non orientati all’esportazione;

Settori con elevato coinvolgimento di pubblica amministrazione e/o sussidi pubblici;

Settori ad alta specificità territoriale, che facilitano il controllo del territorio da parte dei gruppi criminali.

Settori caratterizzati da una normativa incompleta o in evoluzione, circostanza che può implicare livelli inferiori di monitoraggio o maggiori opportunità di infiltrazione (es. energia rinnovabile o VLT e gioco d’azzardo).

Ma soprattutto questi settori sono spesso funzionali ad altre attività illecite: per esempio, i trasporti servono spesso come copertura per il traffico di merce illegale o trasferimenti di fondi ai fini del riciclaggio.

Nonostante tali regole generali, vi sono alcune differenze tra i vari paesi. Queste possono dipendere da numerose variabili, comprese la struttura economica e la cultura imprenditoriale del paese (es., gli investimenti illeciti in agricoltura e pesca sono maggiori in Spagna che in Finlandia – cfr. 8.6), le opportunità di investimento, le differenze in termini di sistemi amministrativi e normativa o la natura delle attività illecite delle organizzazioni criminali attive nel paese (es. l’infiltrazione in società di trasporto è più alta in transit countries come i Paesi Bassi – cfr. 8.5).

Quali sono le differenze tra i vari attori?

A parte quelle tra i paesi e i settori di attività, emergono differenze anche tra i vari gruppi criminali.

In primo luogo, come nei mercati illeciti, una pluralità di attori criminali, che spazia da organizzazioni grandi e strutturate e piccole bande più flessibili, investe nell’economia legittima;

(17)

 Tenendo conto dei limiti dei dati,19 i gruppi criminali con le maggiori evidenze di investimento nell’economia legittima sono le mafie italiane (specialmente Camorra e ‘Ndrangheta), i gruppi CO cinesi, russi/georgiani, ma anche le Motorcycle gangs e i gruppi criminali di origine e nazionalità britannica, olandese e turca;

Evidenze di investimenti da parte della mafia italiana si riscontrano non solo in Italia, ma anche in un gran numero di paesi europei, in particolare nel settore immobiliare, nelle costruzioni, bar, ristoranti e nel commercio alimentare all’ingrosso e al dettaglio;

Il livello di infiltrazione da parte dei gruppi CO cinesi è elevato specialmente nel commercio al dettaglio e all’ingrosso, bar e ristoranti, servizi alla persona (es. centri massaggi) e agenzie di money transfer. Inoltre stanno emergendo evidenze di trasferimento di proventi illeciti generati in Europa (es. da contraffazione, frode fiscale o sfruttamento di manodopera) verso la Cina (specialmente attraverso MSB) (es. in Italia, Spagna e Regno Unito);

Sulla base delle evidenze raccolte, i gruppi CO russi/georgiani sono presenti in quasi tutti i paesi UE, in particolare nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, bar, ristoranti, il settore immobiliare, alberghi, casinò e gioco d’azzardo;

Evidenze di investimenti da parte di Motorcycle gangs si riscontrano nell’industria privata della sicurezza, nelle costruzioni, nella ristrutturazione e riparazione e vendita di veicoli, a livelli sempre più sofisticati (infiltrazione nella sfera politica e della pubblica amministrazione), in un gran numero di paesi (tra cui paesi europei come la Spagna – cfr. 8.6);

 Sembra che i gruppi CO turchi, colombiani e nordafricani preferiscano trasferire e investire all’estero i proventi generati in Europa (es. dal traffico di droga), spesso verso il proprio paese di origine (es. in attività immobiliari), usando agenzie da loro controllate per il trasferimento;

Vale la pena evidenziare altre questioni emergenti:

In primo luogo, le evidenze raccolte confermano il ruolo chiave che possono svolgere professionisti e fornitori di servizi aziendali, specialmente in schemi di riciclaggio di denaro o fraudolenti;

In secondo luogo, il ruolo crescente di professionisti o imprenditori free-lance, operanti nella cosiddetta “area grigia” e spesso collegati contemporaneamente a più di un gruppo criminale, che operano sia come prestanomi che come facilitatori (es. gli investimenti di Cosa Nostra o della Camorra nell’energia eolica in Italia, cfr. 5.6).

In terzo luogo, il numero crescente di casi di cooperazione e joint venture tra diversi gruppi nella gestione di attività commerciali e mercati legittimi (es. tra Camorra e gruppi CO cinesi nel settore dell’abbigliamento).21

19 È possibile che sia sovrastimato il peso e ruolo di gruppi CO come le mafie italiane o i gruppi CO britannici nei 7 paesi OCP.

21 Altri casi interessanti si riscontrano tra le mafie italiane per la gestione di alcuni importanti mercati della frutta in Italia e un sofisticato programma per il riciclaggio di denaro sporco, che coinvolge la ‘ndrangheta, ex membri di formazioni paramilitari irlandesi e gruppi CO spagnoli, per investire in località turistiche dell’Europa meridionale (cfr. 5.6).

(18)

18 Figura 4 – Paesi europei con evidenza di investimenti da parte di gruppi CO

Fonte: elaborazione Transcrime su DOCI

Quali sono gli elementi trainanti degli investimenti della criminalità organizzata?

(19)

In sintesi, il progetto OCP mostra che gli investimenti dei gruppi criminali nell’economia legittima servono a molteplici scopi della criminalità organizzata:

Riciclare i proventi di attività illegali;

Aumentare i profitti, es. attraverso speculazioni immobiliari;

Rafforzare il controllo del territorio, es. attraverso investimenti in proprietà immobiliari o in attività commerciali ad alta specificità territoriale;

Infiltrare la sfera politica, commerciale e amministrativa locale, es. con società attive nel settore degli appalti pubblici;

Aumentare il consenso sociale, es. creando posti di lavoro o erogando servizi pubblici;

Facilitare attività illecite, per esempio attraverso investimenti in e controllo di:

- Ditte di vendita all’ingrosso (specialmente di alimentari) come copertura per il traffico di droga;

- Società di trasporti, logistica e import-export per nascondere attività di contrabbando di merce illecita, contraffatta o rubata;

- Bar e ristoranti, club e alberghi come copertura per giri di prostituzione o traffico di droga;

- Agenzie di money transfer per trasferire più facilmente fondi illeciti da un paese all'altro;

- Distributori di carburante e metano per commettere frodi (es. frodi fiscali, sulle accise, contrabbando di carburanti, ecc.).

I gruppi criminali in Europa non investono nell’economia legittima solo per riciclare denaro sporco; usano le imprese legittime come strumenti di potere, di influenza e per sfruttare le economie di scala con le attività illecite in cui sono coinvolti. Per i gruppi CO non vi è una linea di demarcazione tra mercati illeciti e legittimi: li vedono come un continuum da cui attingere per ricavare profitti e allargare la propria influenza.

(20)

20

Parte 3: Cosa viene recuperato? La confisca dei proventi illeciti in Europa

Ma in che misura i proventi generati dalla criminalità organizzata attraverso attività illecite e poi investiti nell’economia legittima sono confiscati dalle autorità europee?

Nonostante il consenso diffuso sul ruolo cruciale della confisca dei beni di origine illecita nella lotta alla criminalità organizzata in Europa (come confermato dall’introduzione della nuova Direttiva 2014/42/UE), non è semplice rispondere a questo interrogativo.

Prima di tutto a causa della mancanza di statistiche; in secondo luogo, a causa delle numerose differenze tra i regimi in materia di confisca nei paesi UE (es. diversi tipi di confisca, reati presupposti e tipi di beni – cfr. Capitolo 6 ), che rendono difficile la comparazione tra i dati a disposizione.

Per capire meglio tali problematiche e per tentare di rispondere all’interrogativo di partenza, il progetto OCP ha:

Valutato il livello di disponibilità di dati sui beni confiscati in tutti e 28 gli Stati Membri UE;

 Analizzato, sulla base dei dati disponibili, l’ammontare e le tipologie dei beni confiscati in caso di reati gravi e di criminalità organizzata nei 7 paesi OCP.

Qual è la disponibilità dei dati sui beni confiscati in Europa?

Dal sondaggio OCP tra le agenzie coinvolte nelle attività di confisca e gestione dei beni confiscati emerge quanto segue (per dettagli, cfr. Capitolo 7):

I dati sui beni confiscati in Europa sono carenti per quantità e qualità. Sebbene in alcuni paesi (es.

in Italia e nei Paesi Bassi) la raccolta a fini statistici sia di buon livello, in altri casi non lo è;

Di rado si utilizzano sistemi informatici per organizzare i dati raccolti;

A causa delle differenze a livello legislativo, i metodi e criteri per la raccolta di dati sulla confisca variano molto da uno Stato Membro UE all’altro;

 I dati spesso sono raccolti all’interno dello stesso paese da più autorità, coinvolte in varie fasi del processo di confisca dei beni o con sede in aree geografiche diverse. Di conseguenza spesso le statistiche non sono disponibili in forma centralizzata, con informazioni uniformi;

I dati possono fare riferimento a fasi diverse del processo di confisca oppure, al contrario, sovrapporsi e fornire informazioni diverse per lo tesso procedimento;

Spesso non è possibile distinguere chiaramente il reato presupposto per il quale è stato confiscato il bene;

Altre informazioni utili (es. il luogo e la condizione del bene confiscato, data di sequestro/confisca, tipo o nome del gruppo criminale associato) risultano spesso assenti;

In quasi tutti i casi, ai beni non è associatio un codice identificativo univoco durante il processo di confisca, e quindi diventa impossibile tracciarlo lungo tutte le fasi del processo.

(21)

Quanti e quali tipologie di beni sono confiscati secondo i dati disponibili?

Nonostante queste criticità impediscano di ottenere un quadro complessivo della confisca, l’analisi caso per caso dei 7 paesi OCP rivela che (cfr. Capitolo 8.1):

Il numero e valore dei beni confiscati è aumentato negli ultimi 10 anni in gran parte dei paesi per i quali vi sono dati disponibili;

La maggior parte dei beni confiscati sono beni mobili. Contanti, conti correnti, veicoli, imbarcazioni e, in misura molto minore, immobili, sono comunemente oggetto di confisca (cfr. infra).

Fatta eccezione per l’Italia, vi è una evidente assenza di aziende confiscate. La confisca di aziende non è una prassi diffusa, nonostante l’evidenza di investimenti criminali in molti settori economici negli Stati Membri UE.

I dati disponibili quindi rivelano significative discrepanze tra gli investimenti criminali e ciò che è realmente confiscato dalle autorità UE, non solo in termini di quantità ma anche di tipologie dei beni di origine illecita.

Figura 5 – Percentuali medie dei tipi di beni confiscati in cinque paesi OCP22

Fonte: analisi OCP sui rapporti pubblici ARO e dati OCP

Implicazioni per la ricerca e per le politiche

Data la sua natura innovativa, i limiti dei dati disponibili e il numero limitato di Stati Membri EU coperti, questo rapporto è da considerarsi solo un primo passo verso una migliore comprensione dell’economia criminale in Europa e un punto di partenza per studi futuri in questo ambito. In particolare, il rapporto OCP ha evidenziato diverse sfide che dovrebbero essere affrontate in future ricerche e iniziative di policy (cfr.

Capitolo 9)

22I dati presi in considerazione provengono da ANBSC, CAB, PCS, PNSD e AGRASC.

5,4%

0,3%

24,0%

70,4%

14,5%

1,8%

23,9%

59,8%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Beni Immobili Aziende Beni Registrati Beni Mobili (incluso contante) 4 Stati membri UE (Italia non inclusa) 5 Stati membri UE (inclusa l'Italia)

(22)

22

Acronimi

ACFE Association of Certified Fraud Examiners AGRASC Agence de la Gestion et

Recouvrement des Avoirs Saisis et Confisqués (Francia)

AML Anti-Money Laundering

ANBSC Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati (Italia)

ANDEMA Asociación Nacional para la defensa de la Marca (Spagna)

ARIEL Valutazione del rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nelle economie lecite degli Stati membri UE

ARO Ufficio per la confisca dei beni

ASIC Australian Securities and Investments Commission

ATO Australian Tax Office ATS Stimolanti tipo anfetamine AWP Apparecchi da intrattenimento

BASCAP Business Action to Stop Counterfeiting and Piracy

BAT British American Tobacco BMC Bandidos MC

BOOM Bureau Ontnemingswetgeving Openbaar Ministerie (Ufficio della Procura per il sequestro dei beni illeciti) (Paesi Bassi)

BRIFN Brigade de recherches and

d’investigations financières nationale (Francia) BSA Business Software Alliance

CAB Criminal Assets Bureau (Irlanda)

CARIN Camden Assets Recovery Interagency Network

CASE Centro per la ricerca sociale ed economica

CEART Centres of Excellence in Asset Recovery and Training

CENSIS Centro Studi Investimenti Sociali (Italia) CFT Combating the Financing of Terrorism CICO Centro di intelligence per contrastare la criminalità organizzata (Spagna)

CJA Criminal Justice Act

CJIB Centraal Justitieël Incassobureau (Paesi Bassi)

CMC Cannonball MC

COSC Central Office for Seizure and Confiscation (Belgio)

CPB Centraal Planbureau (Agenzia olandese per l’analisi economica)

DGDDI Direction générale des douanes et droits indirects (Francia)

DG -JUST DG giustizia, libertà e sicurezza DIA Direzione Investigativa Antimafia (Italia) DNA Direzione Nazionale Antimafia (Italia) DOCI Database on Organised Crime Investments DPP Director of Public Prosecutions (Irlanda) EC European Commission

ECAB Europol Criminal Assets Bureau ECB European Central Bank

EMCDDA Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

EMI Euromonitor International

ESAET Environment Services Association Education Trust

ETA Euskadi Ta Askatasuna

ETS sistema di scambio delle emissioni

(23)

EU European Union

FATF Financial Action Task Force

FARC Revolutionary Armed Forces of Colombia FCTC Framework Convention on Tobacco Control

FIU Financial investigative unit FYR Repubblica della ex-Jugoslavia GBP Sterlina inglese

GDF Guardia di Finanza (Italia)

GDO Grande Distribuzione Organizzata GDP Gross Domestic Product

GPS Censimento generale della popolazione GRECO Gruppo di reazione speciale alla criminalità organizzata

GTRIC index General Trade-Related Index of Counterfeiting for Economies

HAMC Hells Angels MC

HLM Habitation à Loyer Modéré

HMRC Her Majesty's Revenue and Customs (Regno Unito)

HRDU Tossicodipendenti ad alto rischio HS code Harmonized System Code

ICPR Institute for Criminal Policy Research ILO Organizzazione internazionale del lavoro ILU International Liaison Officers Units IMF International Monetary FUnd

INHESJ Institut National des Hautes Études de la Sécurité et de la Justice (Francia)

IPOL Servizio di intelligence della polizia nazionale (Paesi Bassi)

IPR Diritti di proprietà intellettuale IRA Irish Republican Army ISS Internal Security Strategy

ISTAT Istituto Centrale di Statistica ITF Traffico illecito di armi da fuoco ITL Imperial Tobacco Limited

ITTP Commercio illecito di prodotti del tabacco JARD Joint Asset Recovery Database (Regno Unito)

JTI Japan Tobacco International

KLPD Koninklijke Landelijke Politie Dienst (Paesi Bassi)

LEA Autorità incaricata di applicare la legge LECRIM Ley de Enjuiciamiento Criminal (Spagna)

MAOC-N Centre Maritime Analysis and Operations against drug trafficking MC Motor Club

MHRA Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency

MS Member State

MTB Money Transfer Businesses

MOKAS-FIU Unità per il contrasto del riciclaggio di denaro sporco (Cipro)

MTEC Missing Trader Extra-Community MTIC Missing Trader Intra-Community MUP Ministero dell’Interno (Croazia) NACE Nomenclatura generale delle attività economiche nelle Comunità europee NAO National Audit Office (Regno Unito) NBI National Bureau of Investigation (Finlandia) NCA National Crime Agency (Regno Unito) NFA National Fraud Authority (Regno Unito) NHS Servizio Sanitario Nazionale (Regno Unito) NSP Nuove sostanze psicoattive

(24)

24 NUTS Nomenclatura delle unità territoriali di

statistica

NWCU National Wildlife Crime Unit (Regno Unito)

OC Criminalità organizzata

OCCT Organised Crime and Counter Terrorism Unit

OCG Gruppo criminale

OCJS Offending, Crime and Justice Survey OCP Portfolio della criminalità organizzata OCTF Organised Crime Task Force

OECD Organisation for Economic Cooperation and Development

OFDT Observatoire Français des Drogues et des Toxicomanies

OLAF Ufficio europeo per la lotta alla frode OMCG Bande criminali di motociclisti OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ONDRP Observatoire National de la Délinquance et des Réponses Pénales (Francia)

OPC Reato appropriativo organizzato OSCE Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa

PACA Provence-Alpes-Côte d'Azur PACCO Piano di azione contro la criminlità organizzata

PCF Police college of Finland

PFRC Personal Finance Research Centre PIAC Plateforme d’Identification des Avoirs Criminels (Francia)

PIRA Provisional Irish Republican Army PMI Philip Morris International

PNSD Plan Nacional Sobre Drogas (Spagna)

POCA Proventi da atti illeciti

PPO Public Prosecution Office (Paesi Bassi) PSNI Police Service of Northern Ireland

REITOX R seau Europ en d Information sur les Drogues et les Toxicomanies (Rete europea di informazione sulle droghe e le tossicodipendenze) RIRA Real Irish Republican Army

SAC Servizio Analisi Criminale (Italia) SALW Armi di piccolo calibro e leggere SCI Société Civile Immobilière (Francia) SEPI Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (Spagna)

SFO Serious Fraud Office (Regno Unito)

SFO Strafrechtelijk Financieel Onderzoek (Paesi Bassi)

SGI Société de Gestion Immobilière (Francia) SIPPI Sistema Informativo Prefetture e Procure dell'Italia

SJRTD Service Technique de Recherches udiciaires et de Documentation (Francia) SOCA Serious Organised Crime Agency (Regno Unito)

SOCTA Serious and Organised Crime Threat Assessment

TFEU Treaty on the Functioning of the European Union

THB Tratta di esseri umani

Transcrime-OCP Stime elaborate da Transcrime ai fini del presente studio

TTI Texas Transportation Institute UAE Emirati Arabi Uniti

UB United Brotherhood

UCO Ufficio Centrale Operativo (Spagna)

(25)

UDEF Ufficio per la criminalità economica e fiscale (Spagna)

UDUR Università di Durham (Regno Unito) UEFA Unione delle Associazioni Calcistiche Europee

UIF Unità di Informazione Finanziaria (Italia) UK Regno Unito (Gran Bretagna, Scozia, Galles e Irlanda del Nord)

UN United Nations

UNAFEI Istituto delle Nazioni Unite per l’Asia e l’Estremo Oriente

UNODC Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine

UOKFK Unità per il contrasto alla corruzione e ai reati di tipo finanziario (Repubblica Ceca)

URJC Universidad Rey Juan Carlos (Spagna)

URJC-OCP Stime elaborate da URJC ai fini del presente studio (Spagna)

USA Stati Uniti d’America USD Dollari USA

UU Universiteit Utrecht (Paesi Bassi) VAT Value Added Tax

VLT Video lottery terminal

VRT Imposta di registrazione veicolo WAP Weighted Average Price

WEEE Waste Electrical and Electronic Equipment WHO World Health OrganizationWODC

Wetenschappelijk Onderzoek- en

Documentatiecentrum (Centro di ricerca e documentazione del Ministero della Giustizia olandese)

WRT Commercio all’ingrosso e al dettaglio

(26)

26

1. Introduzione

Michele Riccardi (Università Cattolica del Sacro Cuore – Transcrime, Italy) Progetto OCP – Organised Crime Portfolio

Nel rapporto sono esposti i risultati finali del Progetto OCP – Organised Crime Portfolio (www.ocportfolio.eu). Il progetto è stato condotto col sostegno finanziario del programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità” dell’Unione europea – Commissione Europea, DG Affari interni, ed è stato sviluppato grazie a un consorzio internazionale composto da otto partner:

 Transcrime – Centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale (www.transcrime.it) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento (Italia), coordinatore del progetto

 Police College of Finland (PCF – Finlandia)

 Agence de Gestion et de Recouvrement des Avoirs Saisis et Confisqués (AGRASC – Francia)

 An Garda Siochana - Criminal Assets Bureau (CAB – Irlanda)

 Guardia di Finanza (GDF – Italia)

 Universiteit Utrecht (UU – Paesi Bassi)

 Universidad Rey Juan Carlos (URJC – Spagna)

 Durham University (UDUR – Regno Unito)

Lo scopo dell’iniziativa è fornire un primo quadro esplorativo delle attività economiche della criminalità organizzata in Europa, e in particolare di capire:

da dove arrivano i proventi della criminalità organizzata, cioè da quali mercati illeciti;

 dove tali proventi sono investiti nell’economia legittima, cioè in quali regioni, beni e settori di attività;

in che misura tali proventi sono confiscati e recuperati dalle autorità europee.

Il presente rapporto finale costituisce un primo passo nell’agenda di ricerca Transcrime e una solida base per futuri strumenti di valutazione del rischio, che possono essere utilizzati da istituzioni sia pubbliche sia private per limitare le opportunità di infiltrazione criminale all’interno dell’economia legittima, rafforzando in questo modo la prevenzione delle attività legate alla criminalità organizzata.

Premessa: le lacune nella ricerca

Negli ultimi trent’anni, a livello internazionale, è cresciuta la consapevolezza di come per combattere efficacemente la criminalità organizzata sia necessario prima di tutto sovvertire il suo ciclo commerciale, spaziando dalle fonti dei proventi illeciti fino agli investimenti in attività economiche legittime.

In anni recenti, a livello europeo, si è cercato di porre un freno al problema introducendo numerose misure di tipo legislativo e politico. Tra queste si possono citare tutta una serie di strumenti giuridici sia nel campo del contrasto al riciclaggio di denaro sporco (Riccardi e Savona, 2013; Unger et al, 2014, per una

(27)

rassegna), sia in tema di confisca e recupero dei beni di origine illecita, compresa la nuova Direttiva 2014/42/CE (Commissione Europea, 2008; Commissione Europea, 2012; Parlamento Europeo, 2014).

Tuttavia, nonostante tali progressi, rimangono ancora molti elementi da chiarire dal punto di vista della ricerca: vi è infatti scarsa conoscenza riguardo al reale funzionamento delle attività economiche della criminalità organizzata, vale a dire da dove arrivano i relativi proventi, cioè da quali mercati illeciti, dove sono investiti tali proventi nell’economia legittima (in quali regioni geografiche, tipi di beni e settori di attività) e in quale misura le autorità pubbliche riescano poi a confiscarli.

Ciò pare essere dovuto principalmente alla scarsità di dati e informazioni che potrebbero permettere un’analisi globale del fenomeno. I gruppi criminali non pubblicano i propri bilanci, per cui è necessario basarsi su indicatori indiretti delle loro attività economiche (per dettagli, cfr. Capitolo 2), quali il portfolio dei beni confiscati o altre evidenze giudiziarie che permettano di capire come questi gruppi guadagnino e spendano il proprio denaro. Tuttavia anche tali informazioni sono lacunose: le statistiche sui beni confiscati sono estremamente limitate in tutta Europa, oltre che molto difficili da confrontare a causa delle differenze a livello normativo (cfr. Parte 3); allo stesso modo, anche altre informazioni utili (es. rapporti su transazioni sospette, indagini finanziarie, ecc.) sono gravemente insufficienti e frammentarie.

Per questa ragione, gli studi disponibili in questo campo aiutano solo in parte a capire le dinamiche della criminalità organizzata: normalmente infatti ci si concentra solo su determinate nazioni (per una rassegna, cfr. Capitolo 5

e cap. 8), perdendo

di vista la natura sempre più transfrontaliera degli investimenti illeciti, o si analizzano solo specifici mercati illeciti (cfr. Capitolo 3 ), senza considerare i legami che i gruppi criminali riescono a creare tra attività economiche illecite e legittime; infine solo in pochi casi si studiano le differenze tra i vari gruppi criminali per quanto riguarda le strategie commerciali .

Data tale scarsità di conoscenze, è più difficile per le autorità preposte all'applicazione della legge, le unità investigative finanziarie e gli uffici per la confisca dei beni in Europa avere una panoramica complessiva dei meccanismi alla base delle attività criminali organizzate, per decidere in che direzione concentrare le risorse in termini di indagini e confisca dei beni. Allo stesso modo, anche enti pubblici e società private (come banche e altri istituti soggetti a obblighi relativi al contrasto del riciclaggio di denaro) non possono valutare correttamente dove il rischio di investimenti criminali sia più elevato, per migliorare le attività di prevenzione e minimizzare le possibilità di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.

Come il progetto OCP affronta tale lacuna

Il progetto OCP – Portfolio della criminalità organizzata (www.ocportfolio.eu) mira a risolvere questa lacuna a livello di conoscenze. Esso contiene un’analisi esplorativa dell’economia dei gruppi CO in Europa, fornendo una risposta dal punto di vista della ricerca alle seguenti tre domande:

 Da dove arrivano i proventi della criminalità organizzata? Da quali mercati illeciti? Che portata hanno?

 Dove sono investiti tali proventi nell’economia legittima? In quali regioni, beni e settori di attività?

 In che misura tali proventi sono recuperati e confiscati?

Per affrontare queste tre domande, il progetto OCP si basa su iniziative di ricerca precedenti23, prima di tutto sull’analisi chiamata Gli investimenti delle mafie – Mafia investments (www.investimentioc.it), condotta nel 2012 da Transcrime con finanziamenti del Ministero dell'Interno italiano, allo scopo di analizzare i mercati illeciti e gli investimenti nell’economia legittima dei gruppi mafiosi italiani (Transcrime, 2013a).

23 Per un elenco completo dei relativi progetti e delle iniziative di ricerca, cfr. http://www.ocportfolio.eu/links.php.

(28)

28 Seguendo la stessa impostazione del lavoro svolto in Italia, il progetto OCP estende lo studio a livello europeo e per la prima volta si adotta una prospettiva transnazionale. L’analisi è incentrata su sette paesi UE (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito), rappresentati dai rispettivi partner OCP, ma comprende anche una valutazione più ampia della situazione complessiva in Europa.

Al fine di massimizzare la quantità di dati disponibili, il progetto OCP ha raccolto tutta una serie di informazioni, sia qualitative sia quantitative, da fonti molto variegate, che includono statistiche sui beni confiscati, dati dalle indagini di polizia, evidenze giudiziarie, letteratura accademica e fonti di pubblico dominio, sempre utilizzando una metodologia innovativa (cfr. Capitolo 2 e Appendice metodologica).

Vista la diversità di tali dati e la metodologia innovativa, il presente rapporto ambisce a essere solamente una prima esplorazione dell’attività economica della criminalità organizzata in Europa, oltre che un primo passo verso una migliore comprensione di come funziona il suo ciclo economico, dalle origini del proventi illeciti ai suoi investimenti nell’economia legittima, per arrivare al suo sovvertimento attraverso la confisca.

Struttura del rapporto

Il rapporto è suddiviso in tre sezioni che rispecchiano esattamente i tre argomenti di ricerca affrontati dal progetto24. Si inizia con una breve descrizione dei principali punti metodologici nel Capitolo 2.

(definizioni, classificazioni, fonti e dati), a cui seguono:

La Parte 1 descrive l’origine dei proventi della criminalità organizzata, cioè i mercati illeciti, in particolare:

Il Capitolo 3 contiene un’analisi riassuntiva a livello aggregato della situazione in Europa, che include una valutazione dell'entità dei ricavi dai mercati illeciti e una descrizione dei principali gruppi criminali che si spartiscono tali proventi;

Il Capitolo 4 contiene un approfondimento su 10 mercati illeciti (droghe illegali, tratta di esseri umani, mercato illecito di armi da fuoco, traffico illecito di prodotti del tabacco, contraffazione, gioco d’azzardo e match-fixing, estorsione, usura, frode, reati appropriativi organizzati);

Il Capitolo 5 contiene un approfondimento sui mercati illeciti nei 7 paesi europei di cui si è occupato il progetto OCP (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito);

Il Capitolo 6 funge da ponte tra le sezioni 1 e 2, in quanto contiene una valutazione esplorativa di quale parte dei ricavi generati dai mercati illeciti possa risultare disponibile per essere investita nell’economia legittima.

La Parte 2 contiene un’analisi su dove (in quali regioni, tipi di beni, settori di attività e con quali differenze tra gli attori criminali) i proventi della criminalità organizzata siano poi investiti in attività economiche legittime:

Nel Capitolo 5 si trova un’analisi orizzontale a livello aggregato degli investimenti della criminalità

24 Il presente rapporto è anche strutturato in modo da rispecchiare le attività del progetto e includere i suoi risultati (deliverables). In particolare, si è scelto di stilare un rapporto unico (piuttosto che una pluralità di deliverables) per aiutare a capire meglio i risultati dell’analisi OCP, oltre che per fornire un prodotto di facile utilizzo ai responsabili politici, agli studiosi, ai ricercatori e ad altri portatori di interesse. In particolare il deliverable D1 è inserito nel capitolo 2 (descrizione dei dati disponibili e raccolti) e nel capitolo 11 (valutazione dei dati disponibili sui beni confiscati); il deliverable D3 è inserito nel capitolo 2 (descrizione della metodologia sviluppata ai fini dell’analisi) e nell’Allegato metodologico; il deliverable D4 è inserito nella Parte 1, in particolare nei capitoli 3, 4 e 5 (stima dell’ammontare dei proventi della criminalità organizzata da mercato illeciti), oltre che nella Parte 2, in particolare nei capitoli 5 e 8 (analisi degli investimenti della criminalità organizzata); il deliverable D5 è inserito nella Parte 2, in particolare nel capitolo 9 (valutazione dell’impatto degli investimenti della criminalità organizzata nell’economia legittima europea); il deliverable D6 è inserito nella Parte 2, in particolare nei capitoli 7 e 8 (analisi dei settori economici selezionati con evidenza di investimenti della criminalità organizzata). La conferenza pubblica finale (deliverable D7) ha avuto luogo il 27 novembre 2014 a Bruxelles, presso la sede della Commissione UE, con la presentazione dei risultati finali del progetto.

(29)

organizzata su scala europea;

Il Capitolo 8 contiene un approfondimento sugli investimenti criminali nei 7 paesi OCP (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito);

Infine, il Capitolo 9 contiene uno studio sull’impatto e i costi degli investimenti della criminalità organizzata sulle attività economiche legittime a livello europeo.

La Parte 3 affronta il tema della misura in cui i proventi della criminalità organizzata siano alla fine confiscati dalle autorità europee. In particolare:

Il Capitolo 6 presenta un quadro del contesto normativo per quanto attiene alla confisca dei beni della criminalità organizzata a livello europeo, dedicando particolare attenzione ai sette paesi OCP;

Nel Capitolo 7 si trova una valutazione dei dati disponibili riguardo ai beni confiscati in Europa;

Infine il Capitolo 8 sulla base dei dati disponibili, presenta un’analisi dei beni confiscati nei 7 paesi OCP.

Il rapporto si conclude con un esame delle implicazioni in termini di ricerca e di politica sulla base dell’analisi condotta e con una discussione sulle future possibilità di follow up del progetto OCP.

A chi può essere utile questo rapporto

Nonostante la scarsità di dati e la sua natura innovativa, questo rapporto costituisce un primo passo verso una migliore comprensione delle opportunità di cui la criminalità organizzata si avvale per infiltrarsi nei mercati illeciti e nelle imprese legittime a livello europeo.

In particolare offre un supporto inestimabile a:

Autorità preposte all'applicazione della legge e unità investigative finanziarie, per capire verso quali settori nell’economia illecita e legittima occorra concentrare la propria attività di indagine;

Uffici per la confisca dei beni, per sviluppare politiche di confisca più efficaci;

Autorità pubbliche, come enti locali e appaltatori pubblici, come base per una migliore valutazione e prevenzione del rischio di infiltrazione criminale all’interno dell’economia legittima;

Banche e altri enti soggetti a obblighi in materia di lotta al riciclaggio del denaro sporco (es.

società di revisione, studi legali, agenzie immobiliari, casinò), in modo da rispondere meglio a tali obblighi e in particolare per sviluppare attività di adeguata verifica della clientela (in inglese CDD) più efficaci;

Aziende private, per stabilire con maggiore precisione quali siano i punti vulnerabili lungo la filiera di fornitura che possono essere sfruttati dai gruppi criminali a fini commerciali illeciti.

Il rapporto finale del progetto OCP fornisce una base solida per lo sviluppo futuro di qualsiasi strumento per la valutazione del rischio utilizzabile sia da enti pubblici sia da istituzioni private al fine di ridurre le possibilità di infiltrazione da parte della criminalità all’interno dell’economia legittima e quindi ostacolare con maggiore efficacia le attività economiche della criminalità organizzata.

In aggiunta, il presente rapporto può anche essere utilizzato dalle autorità pubbliche europee per capire quali sono le lacune da risolvere da un punto di vista sia normativo sia politico, per esempio come migliorare la qualità e quantità dei dati a disposizione in questo campo (cfr. Capitolo 9).

(30)

30 Quali novità presenta questo rapporto?

Rispetto alla letteratura esistente in questo campo, il presente rapporto fornisce una serie di contributi innovativi, tra cui:

 Una delle prime quantificazioni a livello europeo per quanto riguarda la portata dei ricavi illeciti da mercati illeciti25

 Una rassegna complessiva della letteratura sui principali attori criminali coinvolti in mercati illeciti a livello europeo

 Una stima di quanto rimarrebbe dei ricavi dei mercati illeciti, una volta detratti i costi, per effettuare investimenti nell’economia legittima

 Una cartina delle regioni geografiche in Europa dove vi è prova di investimenti da parte della criminalità organizzata

 Un elenco dei settori economici maggiormente a rischio sulla base delle evidenze di investimenti da parte della criminalità organizzata

 Una prima valutazione della disponibilità di statistiche riguardo ai beni confiscati in tutti gli Stati membri UE

 Un’analisi, basata sulle statistiche disponibili, riguardo a quali beni sono confiscati in tutti gli Stati membri UE

25 In particolare, è disponibile una stima per quasi tutti i 28 Stati membri UE riguardo ai seguenti mercati e attività illegali: traffico illecito di eroina, cocaina, cannabis, ecstasy, anfetamine, mercato illecito di armi da fuoco, traffico illecito di prodotti del tabacco, contraffazione, frodi intracomunitarie “carosello” e furto del carico.

Riferimenti

Documenti correlati

Changes in the composition of phenolic alcohols, aldehyde and acids (µg/mg phenols) in lemon olive oil (Citrus limon olive oil ClOO), orange olive oil (Citrus sinensis olive oil

Tenendo ciò a mente, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), in cooperazione con i Governi di Colombia e Italia e con l’Organizzazione Internazionale della

D’altra parte, sul terreno della lotta alla criminalità organizzata vengono in rilievo interessi di primaria importanza - spesso in contrasto tra loro - quali, da un lato,

Moreover, a consistent number of capillaries containing vWF- positive FMhMSCs was observed in samples harvested from hearts injected with HBR-pretreated cells, whereas no evidence

L’incremento della domanda assistenziale associata alla crescente richiesta di qualità e monitoraggio delle prestazioni erogate, ha indotto la Regione Lazio ad

Oltre a realizzare, presso il Dipartimento Economia e Statistica, analisi quali quelle che ho citato sull’impatto della criminalità e della corruzione sul sistema economico

Con la introduzione del comma 6, si estende al decreto conclusivo del procedimento di prevenzione patrimoniale (generalmente assai più complesso di quello

Università di Torino Espansione, studio di caso: