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Resoconti Consiliari — 4365 — Consiglio Regionale della Sardegna

IV LEGISLATURA CXCV SEDUTA 17 OTTOBRE 1963

CXCV SEDUTA

(POMERIDIANA)

GIOVEDI' 17 OTTOBRE 1963

Presidenza del Presidente CERIONI

INDICE

Disegno di legge: «Variazioni agli stati di previsione dell'entrata e della spesa costituenti il bilan- cio della Regione per l'annoi 1963». (101) (Di- scussione e approvazione):

RAGGIO . 4367

PAZZAGLIA 4371

GHILARDI 4371

PERALDA, relatore 4371

SERRA, Assessore agli enti locali 4373

COSTA, Assessore alle finanze 4375

(Votazione segreta) .. 4376

(Risultato della votazione) . 4376

Interrogazioni (Svolgimento):

COVACIVICH, Assessore ai trasporti e turismo . . 4365-4367

SOTGIU GIROLAMO 4366

GHILARDI 4367

La seduta è aperta alle ore 18.

ASARA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che è appro- vato.

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

Per prima viene svolta una interrogazione Girolamo Sotgiu all'Assessore ai trasporti e tu-

rismo. Se ne dia lettura.

ASARA, Segretario:

«tper sapere se risponde a verità che la S.p.A.

di Capo, Verde, che ha recentemente acquistato la località di Marinella (Mia), ha fatto re-

cingere la proprietà vietando l'accesso alla spiaggia che è stata sempre tra le più frequen- tate della zona di Olbia; e per sapere in quale modo intenda intervenire per eliminare un evi- dente e inqualificabile abuso, così da consenti- re che anche i Sardi possano continuare a go- dere del mare». (645)

PRESIDENTE. L'onorevole Assessore ai tra- sporti e turismo ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.

COVACIVICH (D.C.), Assessore ai traspor- ti e turismo. Io ho chiesto informazioni al Sin- daco del Comune, che ancora non mi ha rispo- sto. La segnalazione dell'onorevole interrogante investe, oltre il caso particolare, il problema generale dell'acquisto di aree da parte di pri- vati e della loro protezione. Purtroppo siamo nel campo dei rapporti di diritto privato e nes- sun intervento è consentito all'Ente pubblico

regionale per eliminare o condizionare i siste- mi della salvaguardia della proprietà. Nel caso specifica, ove la recinzione impedisca l'acces- so al mare o imponga un tragitto più 'lungo o tortuoso, la decisione di costruire o meno un tratto stradale che direttamente porti alla spiag- gia è di competenza del Sindaco di Olbia, al quale spetta di far presente e sostenere la fi- nalità pubblica dell'opera.

L'Assessorato, ove il Comune ne faccia richie- sta, sarà lieto di finanziare, col contributo del 75 per cento, ai sensi della legge regionale 21

Resoconti, f. 594 - a. 195 (1000)

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Consiglio Regionale della Sardegna

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marzo 1957, numero 7, la costruzione di una strada di collegamento con il mare, rasentan- do, quindi, o passando sulla proprietà dei ter- zi che oggi hanno recintato il proprio terreno.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono- revole Girolamo 'Sotgiu per dichiarare se è sod- disfatto.

SOTGIU GIROLAMO (P.C.I.). Io ringrazio l'onorevole Assessore delle informazioni, anche se si trattava di cose già note, ma lo ringra- zio soprattutto perchè ha precisato alcune re- sponsabilità. Sappiamo tutti, adesso, che l'Am- ministrazione comunale può intervenire. Stia- mo assistendo al fenomeno della chiusura, pra- ticamente, delle nostre spiagge, per cui non è più possibile accedere al mare in quasi tutto il litorale della Sardegna. Nel caso di «Mari- nella» la popolazione è stata privata di una spiaggia, ma in altri casi la situazione è anco- ra molto più grave. A Porto San Paolo, come ho fatto presente in un'altra interrogazione, è stata chiusa la strada di accesso all'approdo, che è l'unico, in tutta la zona, per le barche da pesca. Per ora i pescatori si arrangiano sca- valcando il cancello, ma, onorevoli colleghi, co- sa accadrà il giorno in cui non sarà più pos- sibile fare così?

Sapevamo già — tant'è che avevo fatto dei passi presso le Amministrazioni comunali di Olbia e Tempio per la soluzione del problema di Porto San Paolo — che il Comune poteva intervenire direttamente, ma dopo le dichiara- zioni dell'Assessore — e vorrei anche per iscrit- to la risposta — possiamo richiamare, in modo anche più solenne, alle loro responsabilità le Amministrazioni comunali. Tanto più che l'As- sessore ha dichiarato di essere disposto a fi- nanziare le strade di accesso al mare.

Io peraltro vorrei far notare che forse la Giunta, anche se è vero che non ha degli stru- menti giuridici a propria disposizione, ha tut- tavia delle possibilità politiche di intervento.

I Comuni hanno la loro autonomia; però la Giunta potrebbe richiamare al loro dovere quel- le Amministrazioni che non si rendono conto della necessità di intervenire. Certe Ammini- strazioni sono state più sollecite. Io ricordo, per

esempio, che l'Amministrazione di Sassari in- tervenne a suo tempo per far aprire una stra- da che era stata chiusa. Il Sindaco fece un'ordi- nanza e la strada fu aperta, se non ricordo ma- le. A Olbia e a Tempio non è stato così; per- ciò l'Amministrazione regionale dovrebbe pren- dere l'iniziativa. Io non so se l'Assessore ha fatto presente eiò che mi ha dichiarato ora ai Sindaci interessati, ma sarebbe utile che lo fa- cesse. Io manderò al Sindaco di Tempio ed al Sindaco di Olbia la risposta che egli mi ha da- to; però, un richiamo dell'Assessorato, unito per di più all'offerta concreta di aiuto, può, io credo, servire a raggiungere meglio lo scopo.

Ecco perchè, mentre ringrazio l'Assessore del- la risposta, non sono soddisfatto di come per la risoluzione del problema si è operato. La Giunta potrebbe far di più sentire il suo peso politico di fronte a fatti che non vanno bene e che dovremmo cercare di correggere nell'inte- resse anche dello sviluppo turistico, onorevole Assessore.

COVACIVICH (D.C.), Assessore ai trasporti e turismo. Occorre sempre la segnalazione di terzi, diversamente l'Amministrazione regiona- le non interviene. Noi abbiamo già predispo- sto dei sopralluoghi eccetera; comunque, l'Am- ministrazione regionale può intervenire diretta- mente qualora venga segnalato ed accertato un certo inconveniente.

PRESIDENTE. Segue una interrogazione Ghilardi all'Assessore ai trasporti e turismo.

Se ne dia lettura.

ASARA, Segretario:

«per conoscere se non gli risulti quale disa- gio è destinata ad arrecare nella maggior par- te dei coltivatori del Comune di Santa Giusta, la soppressione del passaggio a livello delle Fer- rovie dello Stato posto al Km. 91,975. Infatti per raggiungere i luoghi di lavoro, se verrà at- tuata la soppressione, questi coltivatori saran- no tenuti a percorrere più di tre Km. di stra- da impraticabile, con grave pregiudizio per la -migliore utilizzazione delle terre coltivate. L'in-

terrogante fa inoltre presente che analogo danno sarà determinato anche agli operai e alle

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.M•1•1111U•1•11

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operaie che lavorano nei vivai dell'ETFAS co- stretti ad allungare il percorso giornaliero di almeno cinque Km. Pertanto l'interrogante chie- de all'Assessore se non intenda svolgere al ri- guardo gli opportuni interventi». (641)

PRESIDENTE. L'onorevole Assessore ai tra- sporti e turismo ha facoltà di rispondere a que- sta interrogazione.

'COVACIVICH (D.C.)., Assessore ai traspor- ti e turismo. La soppressione del passaggio a livello posto al Km. 91,975 rientra nel pro- gramma approvato dal 'Comune di Santa Giu- sta con deliberazione numero 71 del 26 ottobre 1962 e deliberazione numero 31 dell'il maggio 1963, approvato dall'autorità tutoria. In sosti- tuzione del passaggio a livello, le Ferrovie prov- vederanno, con impegno 'diretto ed a proprie spese, alla costruzione di un cavalcavia al Km.

91,401 sulla strada che allaccia il centro abi- tato di Santa Giusta con Palmas Arborea. Ta- le strada è già collegata da ambedue i lati del- la sede ferroviaria con quella che interessa il passaggio a livello, la cui soppressione potrà al massimo comportare un maggior percorso di qualche centinaio di metri.

Detto irrilevante spostamento sarà larga- mente compensato dalla possibilità di attraver- sare in ogni momento la strada ferrata, elimi- nando i più volte lamentati intralci, attual- mente imposti dalla circolazione ferroviaria. Si

precisa, inoltre, che la maggior parte dei pro- prietari di terreni compresi nella zona, e le maestranze che ivi lavorano, risiedono ad Ori- stano ed accedono ai fondi dal passaggio a li- vello posto al Km. 93,065, che verrà mantenu- to in esercizio.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono- revole Ghilardi per dichiarare se è soddisfatto.

GHILARDI (D.C.). Ringrazio l'onorevole As- sessore per la risposta e lo ringrazio particolar- mente perchè ha precisato che le Ferrovie del- lo Stato intendono costruire un cavalcavia. Que- sta soluzione non può non essere accolta con grande soddisfazione, perchè il cavalcavia non solo lascia sempre la via libera e consente lo

attraversamento della linea ferroviaria in ogni momento ed in qualsiasi circostanza, ma è an- che più sicuro e non costituisce un pericolo, co- me spesso avviene, purtroppo, mortale. Ora c'è da augurarsi che l'abolizione del passaggio a.

livello non preceda la costruzione del cavalca- via. E' necessario che si costruisca il cavalca- via e poi, quando questo si potrà regolarmente attraversare — e solo allora! — si dovrà aboli- re il passaggio a livello, che, fra l'altro, divente- rebbe perfettamente inutile.

Discussione e approvazione del disegno di legge: «Va- riazione agli stati di previsione della, entrata e della

spesa costituenti il bilancio della regione per l'anno 1963». (101)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge: «Variazione agli estati di previsione del- l'entrata e della spesa costituenti il bilancio della Regione per l'anno 1963» ; relatore l'ono-

revole Peralda.

Dichiaro aperta la discussione generale. E' iscritto a parlare l'onorevole Raggio. Ne ha fa- coltà.

RAGGIO (P.C.I.). Signor Presidente, ono- revoli colleghi, il disegno di legge credo che deb- ba essere esaminato non per la sua motivazio- ne formale, per quella almeno che viene data nella relazione che l'accompagna, ma per gli scopi che immaginiamo voglia perseguire, dei quali abbiamo avuto, così, per grandi linee, no- tizie nella Commissione finanze. Certo è che, trovandoci dinanzi ad un disegno di legge di carattere eccezionale, anche nella sua formula- zione, la discussione forse sarebbe stata age- volata dalla comunicazione all'assemblea dei motivi effettivi che sono alla sua base e che non sono — ripeto — compresi nella relazione, ma che sono noti e sono in gran parte noti, credo, a tutti nei. Ripeto, trattandosi di un provvedimento straordinario, forse sarebbe sta- to opportuno che la discussione potesse avveni- re sulla base di comunicazioni, di una illustra- zione sulla articolazione dell'intervento che si vuole mettere in atto, anche seguendo una pro- cedura di tipo straordinario. Faccio questa af- fermazione perchè, evidentemente, non ci tro-

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viamo dinanzi al problema di approvare o re- spingere una pura e semplice proposta di va- riazione dello stato dell'entrata e della spesa, tendente ad incrementare la legge numero 41 del 1950, per gli scopi di questa legge stessa;

ma ci troviamo, invece, ad esaminare un prov- vedimento che, attraverso questa procedura, vuole invece operare in una ben precisa dire- zione.

Se le notizie che abbiamo avuto in Commis- sione finanze sono quelle corrispondenti — e

non c'è da dubitarne — alla realtà, si tratta, dopo le misure disposte dal Ministero dell'agri- coltura per l'acquisto del grano duro con bian- conatura fino al 65 per cento e per il ritiro del grano slavato a prezzo di grano tenero, si tratta del primo concreto provvedimento che ci viene proposto sotto la spinta della lotta dei contadini, che ha interessato grande parte del- la popolazione sarda della nostra Isola in que- ste ultime settimane. E per il modo come ci viene presentato, questo provvedimento, ad es- sere sinceri — e diciamo questo con profonda

amarezza — rappresenta sostanzialmente uno stratagemma, un sotterfugio, al quale si sa- rebbe costretti a ricorrere (per soddisfare una 'delle rivendicazioni immediate avanzate dalla lotta dei contadini) in conseguenza delle limita- zioni poste dal trattato comunitario. Ma, a par- te il fatto che bisognerebbe discutere se queste

limitazioni sono tali da impedire un provvedi- mento di altro tipo, rimane l'altra considerazio- ne. Si dovrebbe aprire un discorso più genera- le sulla politica seguita in rapporto alla 'Comu- nità europea. Un discorso necessariamente cri- tico, di denuncia nei confronti di questa stessa

politica.

Ma, onorevoli colleghi, l'altra parte della ve- rità, e forse la più importante in questo mo- mento, è che tale provvedimento umilia, degra- da l'Istituto e le popolazioni interessate e le masse dei contadini. A questo provvedimento si è costretti in conseguenza della rovinosa po- litica agraria attuata dal Governo e dalla Giun- ta regionale: politica di fallimento totale sia sul piano sociale, sia su quello produttivistico.

Sul piano sociale il fallimento si esprime nel pauroso indebitamento dell'azienda contadina, con la emigrazione, con l'esodo che colpisce og-

gi in misura sempre crescente le grandi masse dei coltivatori diretti e dei pastori. Alla vecchia pol-tica cerealicola è seguito il vuoto, proprio perchè è mancato un profondo processo di rin- novamento delle strutture agricole e di mer- cato, e sono venute a mancare le condizioni per una azione diffusa di conversioni colturali e per una nuova politica cerealicola corrispondente alle particolarità della nostra Isola, alle condi- zioni del mercato nazionale ed estero: un'azio- ne ispirata all'esigenza fondamentale dello svi- luppo, del potenziamento dell'azienda contadina, assistita dal massiccio intervento pubblico, sta- tale e regionale, sul piano finanziario e sul pia- no tecnico, associata come perno di un nuovo assetto alle strutture agricole della nostra Sar- degna. Il fatto è che, nel corso di quest'ultima annata agraria, come i dati ci dicono, la super- ficie coltivata a grano in Sardegna è diminuita del 14 per cento, ma a. tale diminuzione non ha corrisposto certamente un aumento delle su- perfici coltivate a colture nuove, più redditizie;

tant'è che la bietola attraversa la situazione di crisi che a tutti è nota, tant'è che altre colture che investivano superfici limitate, come quella

del pomodoro, sono anch'esse in riduzione. L'al- ternativa alla vecchia, tradizionale politica de- v'essere una linea di avvio idi misure di rifor- ma delle strutture fondiarie, aziendali e di mer- cato per consentire, ad una agricoltura fondata sull'azienda contadina moderna, nuove più am-

pie 'dimensioni aziendali, dimensioni economi- che, costi più bassi, redditi più elevati, condu- zioni aziendali tecnicamente adeguate alle nuo- ve esigenze di mercato. Questo è mancato. An- zi, ci si è messi su una strada del tutto 'opposta.

E' quindi accaduto, onorevoli colleghi, ed ac- cade, che le aziende contadine, nella loro arre- tratezza, nella loro debolezza aziendale e tec- nica, sono esposte, senza possibilità di difesa alcuna, alle calamità, che proprio perciò in Sardegna sono un fatto non straordinario, ma normale. E' accaduto, ed accade, che i danni delle calamità assumano proporzioni disastro- se, tali da spingere alla lotta, in forme energi- che, così come è capitato nelle settimane scorse, i contadini e le masse popolari. Ma non si pen- si, però, che questa lotta abbia preso le mosse della sola, esclusiva esigenza di vedere saddi-

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sfatte rivendicazioni immediate e che perciò, soddisfatte appunto talune di esse con misure che rappresentano talvolta un sotterfugio, come questa della quale discutiamo, la lotta si esauri- sca. La esigenza ben più profonda che il movi- mento contadino, le lotte dei contadini di que- ste ultime settimane ha messo in luce, è quella di un mutamento radicale della politica agraria.

Questa esigenza deve essere soddisfatta, se non si vuole acuire ancora di più la tensione sociale che vi è nelle campagne. Questo fatto nuovo, questa crescente consapevolezza nelle lotte per misure di riforma agraria, è ciò che è sfuggito e sfugge tuttora, a noi pare, alla Giunta re- gionale. Per questo motivo essa è intervenuta in ritardo, costretta ad intervenire del resto dalla vigorosa lotta; è intervenuta in ritardo, annunciando taluni provvedimenti, del resto già da noi criticati nella loro linea, nel loro contenu- to, dopo la manifestazione di Mandas, che av- venne il 14 settembre, un mese e più dal gior- no d'oggi nel quale discutiamo il primo prov- vedimento in materia.

Ma, già da prima di questa manifestazione si sapeva della situazione che andava determi- nandosi nelle campagne e in modo particolare nel settore cerealicolo. Lo si sapeva, sulla ba- se delle segnalazioni pervenute dalle Ammini- strazioni comunali. Citerò quella di Serrenti, che in data 23 agosto chiedeva interventi ur- genti; citerò quella di Samassi, che questi in- terventi ha chiesto dai primi del mese di agosto.

Lo si sapeva anche perchè lo stesso Consorzio agrario, il z3 agosto, dava indicazioni precise, alle proprie agenzie, di non ricevere il grano cosiddetto slavato, il grano che, in conseguenza dell'umidità, aveva subìto talune lievi modifi- cazioni.

E' intervenuta tardi, la Giunta, quindi, ed è intervenuta male. I provvedimenti della Giun- ta, annunciati il 15 settembre, dopo la manife- stazione di Mandas, hanno operato in quella particolare situazione delle campagne, un po' come benzina gettata sul fuoco, perchè si muo- vevano nella vecchia linea, perchè erano inca- paci di comprendere nuovo che veniva emer- gendo dalla lotta delle masse contadine. E' per questo motivo che dopo Mandas c'è stato Serrenti, vi è stato Villacidro, vi è stato Baru-

mini e così via, fino a quella grande lotta che ha impegnato la popolazione di Samassi e che purtroppo ha avuto, come conseguenza, una repressione poliziesca che ancora continua.

Questo centro agricolo sembra interamente mes- so sotto accusa. L'atteggiamento della Giun- ta regionale, di passività di fronte a questa situazione, ha permesso che la lotta assumes- se forme così avanzate, così acute. E non è a caso che nei telegrammi che il Presidente Cor- rias ha inviato ai Sindaci, dove si denuncia- va la gravità di quella situazione, traspare la stessa posizione che è possibile riscontrare nei telegrammi che in quella situazione mandò agli stessi Sindaci il Prefetto di Cagliari dottor Pandozi. E' in conseguenza di questo atteg- giamento della Giunta, passivo, che noi oggi

constatiamo, purtroppo, non solo un acuirsi del- la lotta in generale, ma anche un accentuarsi della repressione messa in atto dalla polizia in uno dei Comuni più pacifici della nostra Provin- cia, quello di Samassi. Vi sono 29 arrestati a Samassi, decine di denunciati a piede libero, ed è questo il prezzo, certamente non necessa- rio e sproporzionato, pagato dalle masse con- tadine per questo provvedimento, per questo stratagemma che ora ci viene presentato.

Stratagemma, provvedimento limitato per la forma, ma anche per il suo contenuto, nel senso che si pone su una linea che non perse- gue la riforma agraria, che non può avviare uno sviluppo dell'agricoltura fondato su costi più bassi e su redditi più alti. Il provvedimento non si colloca sulla linea di una politica nuova nelle nostre campagne. Provvedimento ambi- guo, per il fatto che, non avendo avuto dichia- razioni o informazioni da parte della Giunta stessa, non conosciamo il modo col quale verrà attuato.

Tuttavia, noi riteniamo che nella attuale si- tuazione, in presenza di una congiuntura così eccezionale, dinanzi ad una situazione così grave, quale quella determinata dalla politica perseguita fino ad ora nell'agricoltura, il prov- vedimento possa andare incontro in qualche modo alle esigenze più immediate delle masse contadine. Ma sia ben chiaro che per noi il provvedimento è limitato, è insufficiente, è pre- cario, e che altri provvedimenti debbono esse-

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re adottati su una linea nuova del tutto di- versa.

Ed è a questo proposito che riteniamo neces- sario richiamare l'attenzione dei colleghi del Consiglio regionale sulla necessità che rapida- mente il Consiglio esamini ed approvi rapida- mente la proposta di legge sul fondo di soli- darietà per i danni, che è stata già approva- ta dalle Commissioni agricoltura e finanze. E' necessario adottare provvedimenti diversi, che si muovano su una linea nuova rispetto al pas- sato, nel quadro dell'attuazione del Piano di rinascita, per l'avvio di uha profonda riforma agraria. Provvedimenti che, con chiarezza, il movimento contadino ha indicato, che sono sta- ti ribaditi nella grande manifestazione tenuta- si recentemente al Teatro Massimo, che sono stati compresi in 14 punti presentati all'atten- zione delle stesse autorità regionali. Provvedi- menti che si pongono appunto l'obiettivo di in- vertire l'attuale processo (in corso nelle campa- gne, di impoverimento dell'agricoltura, di im- poverimento crescente nelle masse contadine, ed avviare un processo nuovo di trasformazio-

ne in senso democratico della nostra agricol- tura.

Dicevo però che nella attuale situazione par- ticolare, grave, molto grave, anche un provve- dimento come questo in discussione, ambiguo, limitato, può essere d'aiuto alle masse contadi- ne, e può essere approvato anche perchè riven- dicato, come prima misura, dalle masse conta- dine stesse. Rimane tuttavia aperto il proble- ma del come questo intervento verrà attuato, del suo meccanismo di attuazione, delle garan- zie che devono essere date perchè i denari stan- ziati — 400 milioni o quelli che dovranno es- sere — •siano sufficienti per l'integrazione, per il conguaglio sul prezzo del grano. Ma, a questo proposito, occorrerebbe avere altri elementi da parte della Giunta, in primo luogo dall'Asses- sore proponente del disegno di legge. Rimane aperto il problema delle garanzie, del mecca- nismo di attuazione, degli obiettivi che si vo- gliono perseguire con questo intervento, al di là dell'obiettivo generale esplicitamente annun- ciato. Questo è il problema che si apre, che può essere affrontato anche in Consiglio, al di fuo- ri, se mi consentite, di ogni formalità.

Ci troviamo, onorevoli colleghi, dinanzi ad una misura del tutto particolare che io ho de- finito uno statagemma, un provvedimento che vuol risolvere un problema un po' per vie tra- verse. Il primo problema che si pone è la mi- sura del conguaglio, che deve servire ad assi- curare al contadino — che abbia conferito, o

debba conferire il grano bianconato slavato — un prezzo il più alto possibile. L'unica notizia che noi abbiamo ci venne data dall'Assessore all'agricoltura: 7.800 lire, come limite mas- simo realizzabile attraverso l'intervento che si vuole operare. Si tratta, a nostro parere — e a parere, del resto, anche delle masse contadine — di una integrazione assolutamente insufficiente.

Il problema è di elevare questa integrazione sino ad assicurare ai contadini, che conferisco- no il grano bianconato o slavato, un prezzo pa- ri a quello indicativo stabilito dall'organismo di intervento.

Ci rendiamo conto delle osservazioni che pos- sono essere fatte a questa nostra richiesta. Si parlerà, cioè, di eventuali situazioni di ingiusti- zia che verrebbero a •crearsi nei confronti di altri •contadini che hanno avuto produzioni di grano non slavato, con percentuale •di biancona- tura non sino a questo limite. Sono argomenta- zioni che hanno certamente il loro valore, ma non possiamo dimenticare che ci muoviamo in una situazione del tutto particolare e che, quin- di, possono essere giustificate misure particolari,

Non è per niente assurda, quindi, la richiesta che i contadini avanzano di una integrazione che porti il prezzo del grano al livello di quello indicativo stabilito dal prezzo di intervento. La richiesta va spiegata e compresa nel quadro della particolarità della situazione: situazione, del resto, che ci ha portato a discutere i proble- mi un po' di straforo, attraverso una misura che, indirettamente, sul piano almeno formale, questo problema affronta.

La seconda esigenza che deve essere soddi- sfatta è che l'intervento vada a vantaggio dei soli produttori agricoli, ad evitare, nei limiti in cui è possibile, che una misura di questo tipo, così complessa e quindi aperta ad ogni specula- zione, provochi ogni altra nuova speculazione a danno •dei contadini. E' noto che molti conta- dini hanno venduto il loro grano a privati pri-

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Resoconti Consiliari

ma che questi provvedimenti venissero annun- ciati, e non mi sembra per niente giusto che noi non si debba prendere tutte le misure neces- sarie ad evitare che una nuova speculazione da parte di chi ha acquistato finora il grano possa essere realizzata.

Si tratta di assicurare un intervento per i soli produttori agricoli nonchè di dare, all'inter- no di questa categoria, una preferenza ai colti- vatori diretti, ai mezzadri, alle cooperative, che sono le categorie più colpite dalla calamità, nel reddito, nel loro lavoro, categorie nei con- fronti delle quali in primo luogo l'intervento de- ve essere operato. In terzo luogo, noi crediamo che il meccanismo di attuazione dell'intervento possa essere meglio precisato attraverso norme che dovranno certamente essere emanate dallo Assessore all'agricoltura, ma che potranno es- sere tanto più corrispondenti agli obiettivi, sia pure limitati e contingenti, che si vogliono per- seguire, se saranno elaborate e precisate sentito il parere, col concorso, con l'intervento delle organizzazioni regionali dei contadini; delle or- ganizzazioni, cioè, più interessate, che possono fornire le più valide indicazioni.

Queste ci sembrano le tre esigenze fondamen- tali che ,debbono essere soddisfatte. Come pos- sono essere soddisfatte? Attraverso quale arti- colazione particolare? Evidentemente non pos- siamo dare un'opinione a questo proposito, non essendoci state date indicazioni di alcun tipo.

Aspettiamo che vengano assicurazioni che tran- quillizzino tutti noi sulla utilizzazione dei 400 milioni o della somma che dovrà essere stanzia- ta, anche se dovesse essere una somma superio- re per consentire che l'intervento porti il prez- zo del grano sino al livello del prezzo indicativo.

Se queste assicurazioni verranno, se saremo si- curi che la somma stanziata verrà utilizzata nel- la direzione giusta, se saranno fatte proprie da tutto il Consiglio le indicazioni del consorzio regionale dei contadini, se sarà possibile indivi- duare il preciso meccanismo di attuazione del provvedimento, ebbene, allora questo provvedi- mento parziale, limitato, semiclandestino potrà tuttavia, nella situazione grave, gravissima che vi è nel settore cerealicolo delle nostre cam-

pagne, rappresentare un primo passo per l'ac- coglimento ,délle rivendicazioni di fondo per l'at-

tuazione della riforma agraria nel quadro del Piano di rinascita. (Consensi a sinistra).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Pazzaglia. Ne ha facoltà.

PAZZAGLIA (M.S.I.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel corso dell'esame della pro- posta compiuto dalla Commissione permanente finanze, tesoro e bilancio, mi sono dovuto assen- tare, dati gli 'impegni nella Commissione rina- scita, che svolge i suoi lavori contemporanea- mente. Evidentemente da parte nostra non vi so- no osservazioni relative alle maggiori entrate previste e all'indirizzo della spesa. Noi ritenia- mo che in linea di massima l'indirizzo che oggi emerge dal provvedimento in discussione possa essere accettato.

Evidentemente questo provvedimento inte- gra il bilancio di previsione. Non è a sè, ma ha

un legame con l'indirizzo politico generale che emerge dal bilancio in discussione. Quindi, mi pare che da parte nostra, non essendovi delle ra- gioni di opposizione o di critica verso il prov- vedimento, ma essendo sempre valide le ragio- ni di critica e di opposizione al bilancio, sia più che giustificata una astensione nella votazione di questo documento. (Consensi a destra).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onore- vole Ghilardi. Ne ha facoltà.

GHILARDI ( D.C. ). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, poichè sul provvedimento la relazione della Giunta dà ampi e completi rag- guagli, e poichè il provvedimento viene adottato

in un momento di particolare necessità, che si avverte in un determinato ambiente della eco- nomia sarda, non ho che da dichiarare il voto favorevole del mio Gruppo e raccomandarne la approvazione. (Consensi).

PRESIDENTE. Poichè nessun altro è iscrit- to a parlare, dichiaro chiusa la discussione ge- nerale.

Ha facoltà di parlare l'onorevole Peralda, re- latore.

PERALDA relatore. Signor Presi-

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dente, onorevoli colleghi, il disegno di legge in esame prevede delle variazioni al bilancio 1963.

Gli stati di previsione subiscono precisamente delle variazioni in entrata con un aumento del capitolo 11 del bilancio, in quanto già dai primi accertamenti l'imposta di consumo, specie quel- la sui tabacchi, ha previsto un maggiore gettito di circa 224 milioni 517 mila lire. Alcuni ritoc- chi, poi, in diminuzione dei capitoli di spesa sono previsti dalla legge in esame ai capitoli 39, 109 e 86, in quanto sono previsti minori oneri per i rimborsi per 'indebito per inesigibilità af- ferenti alla quota dei 9 decimi di imposta era- riale, le spese per l'esecuzione dei lavori concer- nenti miglioramenti patrimoniali e per l'impian- to di linee telegrafiche, le spese per il migliora- mento della zootecnia e delle attività connesse.

Complessivamente sono stati così reperiti 400 milioni, che vengono ad incrementare il capi- tolo 114 degli stati di previsione in entrata. Il capitolo 114 ha il compito di coprire gli oneri che derivano alla Regione Sarda dall'applica- zione della legge 28 luglio 1950, numero 41, che prevede la concessione di contributi a favore di istituzioni pubbliche di assistenza e benefi- cenza operanti in Sardegna.

La Commissione finanze si è rimessa inte- gralmente alla relazione della Giunta regiona- le. Però, pur essendovi unanimità di consensi per il movimento finanziario e la spesa, sono sorte perplessità nei commissari sulle cause che hanno determinato l'esigenza di un sotterfugio per sopperire ad uno stato gravissimo in cui si trova la nostra situazione economica nell'agri- coltura. Altre perplessità riguardano il mecca- nismo di funzionamento della successiva eroga- zione di questi 400 milioni. Noi ci siamo pre- murati di chiedere alcune dilucidazioni all'ono- revole Assessore all'agricoltura sul sistema di erogazione. Non è un mistero per tutti noi, ono- revoli colleghi, che scopo di questo storno d'i bi- lancio è quello di venire incontro ai produttori agricoli che sono stati gravemente colpiti dalla eccessiva percentuale del bianconato e dello sla- vato nella produzione del grano. Purtroppo so- no state disattese le nostre notizie d'i allarme, in altri tempi, a questo proposito circa la neces- sità di interventi in agricoltura.

Comunque, come relatore io mi astengo, per

'un senso di obiettività, da critiche di caratte- re personale che sarebbe facile fare in questa occasione. Io ritengo che rimarrebbe parziale il provvedimento, se venisse approvato così co- me è, semplicemente, senza che dal Consiglio scaturisse un altro strumento — cioè, un ordi- ne del giorno, che sarà presentato, penso, ad opera di altri colleghi del Consiglio stesso — per impegnare in modo preciso la Giunta sui me- todi di erogazione della somma, sui controlli, sulle garanzie e anche sulla entità dei congua- gli che devono essere dati. Cito, ad esempio, la necessità di portare il conguaglio sino a lire 8.550, così come dai produttori unanimemente è stato richiesto. Soprattutto è necessario che sia ben regolamentato, con norme da emanare dal competente Assessorato, d'intesa con gli or- ganismi interessati, d'iter che deve compiere lo agricoltore e anche la pratica per poter ottene- re questo contributo.

Io penso che, purtroppo, non riusciremo, per quanto si voglia essere perfetti, a eliminare tut-

ti gli inconvenienti che potranno sorgere. Vi po- trebbero essere anche delle speculazioni. Io pen-

so che ciò potrà evitarsi soprattutto grazie al- l'alto senso della responsabilità degli interessa- ti e a un accurato controllo da parte dell'As- sessorato dell'agricoltura. Se mi è consentito,

io penso che il meccanismo che ha predisposto l'Assessorato dell'agricoltura e che — lo dico per i colleghi che non ne fossero ancora a cono- scenza — prevede la erogazione attraverso un

trasferimento dei fondi dalla Regione all'Ente provinciale di assistenza, se non vado errato, il quale dovrebbe provvedere a saldare i rendi- conti che le singole banche o il banco interes- sato dovrebbero presentare sulla scorta di quat- tro bollette già predisposte dall'Assessorato del- l'agricoltura. 'Le quattro bollette dovrebbero es- sere già in possesso dei Consorzi agrari, i quali, nel ricevere il grano slavato e bianconato, rila- sciano le bollette in quadruplice copia all'interes- sato, dando atto del quantitativo, del tipo, della qualità e delle percentualità di umidità e di bianconato che costituiscono la scorta prodotta e ammassata. Di queste bollette una resterebbe all'interessato, le altre andrebbero al banco e il banco provvederebbe, in questo caso, a erogare immediatamente le integrazioni del prezzo sta-

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IV LEGISLATURA CXCV SEDUTA 17 OTTOBRE 1963

Resoconti Consiliari

bilito 'dall'Assessorato dell'agricoltura. Sulla scorta di questi rendiconti, poichè 'due bollette resterebbero acquisite al banco, vi sarebbe il versamento dei rendiconti al Comitato pro- vinciale di assistenza, il quale verserebbe e sal- derebbe 'le banche sulla scorta dei fondi rice- vuti con meccanismo della legge numero 41.

Io ho voluto spiegare questo, perchè questo l'Assessore ha spiegato ai membri della Commis- sione; e devo dire con tutta sincerità che il mec- canismo, che può sembrare molto semplice e snello, desta notevoli perplessità circa le garan- zie che si possano avere e circa anche i modi di attuazione. Io penso che nell'ordine del gior- no che sarà approvato si inviterà l'Assessore competente a sentire urgentemente la categoria interessata, in modo da concordare con essa il meccanismo e da poter emanare o rivedere le norme entro una quindicina di giorni dall'appro- vazione della presente legge. (Consensi).

PRESIDENTE. E' pervenuto un ordine del giorno a firma 'Lay - Peralda - Raggio - Zuc-

ca - Sotgiu - Cambosu - Cardia - Milia. Se ne dia lettura.

ASARA, Segretario:

«Il Consiglio Regionale della Sardegna, a con- clusione della discussione sul 'disegno di legge numero 101, concernente variazioni di bilancio sugli stati di previsione dell'entrata e della spe- sa costituenti il bilancio della Regione per l'an- no 1963; tenuto conto della eccezionalità della congiuntura che ha 'colpito la cerealicoltura sar- da; impegna la Giunta: 1) a destinare le som- me in aumento al capitolo 114 del bilancio 1963 a esclusivo favore dei produttori di grano, di preferenza coltivatori diretti, mezzadri e coo- peratori, quale integrazione al prezzo realizza- to dal grano bianconato e 'slavato conferito al- 'l'ammasso dell'annata agraria '19624963 ; 2) a

predisporre una integrazione tale da consentire ai conferenti di realizzare complessivamente un prezzo non inferiore a lire 8.550 a quintale; 3) a emanare le norme per la concessione della in- tegrazione, sentito il parere delle organizzazio- ni dei contadini di cui alla legge 11 luglio 1962, numero 7, entro quindici giorni dall'approva- zione del disegno di legge numero 101».

PRESIDENTE. Per esprimere il parere del- la Giunta, ha facoltà di parlare l'onorevole As- sessore agli enti locali.

SERRA (D.C.), Assessore agli enti locali.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, lasciando al collega alle finanze, onorevole 'Costa, la possi- bilità di svolgere, per quanto attiene all'ogget- to oggi posto all'ordine del giorno, i motivi che hanno indotto la Giunta a predisporre e presen- tare al 'Consiglio il disegno di legge, a nome della 'Giunta mi corre 'l'obbligo di informare i colleghi di quanto, in analoga situazione — e non debbo e non posso dir di più — la Giun- ta stessa ha fatto in base agli stanziamenti pre- cedentemente disposti in sede di approvazione generale 'del bilancio con il capitolo 114 rela- tivo all'applicazione della legge numero 41 del 28 luglio '1950. Come si ricorderà, questo ca-

pitolo riguarda effettivamente l'assistenza e be- neficenza vera e propria, cioè il concetto di as- sistenza 'e beneficenza quale promana dalla leg- ge base del '90 e le leggi successive e la legge ,

regionale che noi applichiamo: vale a dire ciò che riguarda l'assistenza attraverso gli enti co- munali di assistenza alle categorie bisognose,

alle categorie 'disoccupate e anche, e soprattutto, agli asili, agli orfanotrofi, alle istituzioni in ge- nere di assistenza e 'beneficenza. In genere, questo capitolo del bilancio porta un movimen- to che non supera mai i 200 milioni, somma che, devo dire, è assolutamente inadeguata alle ne- cessità di centinaia e centinaia di istituzioni che non hanno altra possibilità se non quella di miseri contributi privati e di non altrettan- to lauti e pingui contributi da parte delle Pre- fetture, attraverso il fondo di soccorso inverna- le. 'Quindi questi 200 milioni effettivamente so- no stati sempre insufficienti.

Comunque, non è di questo che parliamo, quanto della necessità che i 150 milioni che su questo titolo, quest'anno, erano stati preventi- vati all'inizio sono stati aumentati in sede di bilancio, cioè a marzo, in sede di approvazione definitiva del bilancio, salvo errore, a 730 mi-

lioni. Il motivo lo ricordiamo. Nel mese di gen- naio-febbraio sono capitate tali e tante di quel- le avversità atmosferiche, neve, gelo, eccetera, per cui soprattutto gli allevatori sono stati più

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che mai perseguitati dal fattore tempo in sen- so effettivamente il più deteriore. E allora la

Giunta, fin dal 5 febbraio, aveva deliberato sul- l'esercizio provvisorio di erogare i primi 30 mi- lioni a favore delle categorie colpite, soprattutto degli allevatori. E in quella occasione i 30 mi- lioni sono stati così dati: 5 milioni e 200 per la Provincia di Cagliari al.l'E.C.A. di 30 Co- muni su 170 Comuni (si vedano le proporzioni, perchè la Provincia di Cagliari è stata la meno danneggiata) ; 9.450.000 alla Provincia di •Sas- sari, per 30 Comuni su 79 (la percentuale sale,

perchè la Provincia di Sassari ha territorio più collinoso, più montuoso che la Provincia di Ca- gliari) ; infine, la Provincia che più ha assor- bito queste provvidenze è quella di Nuoro, quale ha avuto 15.350.000 lire, cioè 68 Comuni su 1C.

Prima che venisse approvato il bilancio si è sentita la necessità, dia parte della Giunta, nella seduta del 15 febbraio, di disporre ancora altre provvidenze. E, difatti, fu stabilito subito che si sarebbe fornito del mangime agli allevatori delle zone nevicate fino ad un ammontare di 300 milioni, oltre altri 250 milioni in denaro da distribuirsi presso a poco in queste propor- zioni e cioè: 100 milioni per i Comuni già bene- ficiati dal mangime e 150 milioni per i Comu- ni non beneficiati, cioè per la disoccupazione e per altre iatture capitate in quel periodo. Ed allora fu fatta una convenzione con la Banca del Lavoro, cassiere •della Regione, e col Banco di Sardegna e con i Consorzi agrari provin- ciali e con gli E.C.A. dei capoluoghi di Pro- vincia, in modo da manovrare, presso a poco con quel sistema che è stato or ora accennato, dei denari presi a credito dai Consorzi agrari che godevano gratis, per il momento, del mangi- me, e dalle banche per poter sovvenire a queste necessità che ammontavano, come ho detto, a circa 550 milioni. Difatti, furono immediata- mente distribuiti nel mese di febbraio e ai primi di marzo i quantitativi di mangime che appres- so indico. I Consorzi agrari hanno consegnato in Provincia di Cagliari a 48 Comuni quintali 7.600 •di mangime per l'importo di 38.734.8815 li- re; in Provincia di Sassari, a tutti i Comuni, ec- cetto 30 che sono nella zona costiera, quintali 21.623 di mangime per un importo di lire

116.287.235; e in Provincia di Nuoro alla quasi totalità dei Comuni — sono stati 'esclusi, salvo errore, appena sei Comuni — quintali 31.545 di mangime per un importo di lire 170.580.000 tonde. Il mangime è stato pagato al quintale:

lire 5.500 il grano turco; lire 5.600 l'orzo; lire 5.200 la miscela; naturalmente col carico degli interessi relativi al periodo di anticipazione e col carico del trasporto fino a destinazione.

I 250 milioni in denaro sono stati distribui- ti per una somma effettiva di 206 milioni 250 mila lire, perchè una parte, cioè circa una qua- rantina di milioni, andarono a coprire quello che era il quantitativo di mangime che non ri7 saltava compreso nelle prime assegnazioni, as- segnazioni suppletive avvenute per zone nelle

quali il bestiame è risultato superiore a quello censito dagli uffici dell'abigeato. E questi ulti- mi denari sono stati anticipati dalla Banca del Lavoro, erogati tramite gli E.C.A., per lire 46 milioni per la. Provincia di Nuoro, dato che aveva beneficiato di più di mangime in natu-

ra; per 36 milioni 250 mila lire per i Comuni della Provincia di Sassari e per 124 milioni ai Comuni della 'Provincia di Cagliari. Da 'notare la maggior quantità di Comuni e minor quan- titativo di mangime assorbito.

In sostanza, quindi: primo contributo lire 30 milioni ; secondo contributo 206 milioni 250 mila lire in contanti, sempre, e poi mangime per 116 milioni per Sassari e rotti; 38 milioni e ratti per Cagliari, 170 milioni e rotti per Nuo- ro. Dal fondo dell'assistenza e beneficenza, 730 milioni, sono stati distribuiti per questa oc-

casione qui ben 565 milioni 59.214, assegnazio- ni in mangime e contributi in denari attraver- so gli enti comunali di assistenza.

Alla Giunta corre l'obbligo di giustificare que- ste cifre sia perchè ci sono state diverse inter- pellanze e Interrogazioni, cui potrà essere rispo- sto al momento opportuno, sia perchè sembra che questo sia il motivo base per rassicurare il Consiglio del buon fine ottenuto da questa ope- razione e non dico della simile e neanche analo- ga, ma corrispondente operazione che si vor- rebbe attuare in questo momento; e che moti- vi di natura assai delicata — nonchè per evi- tare degli ulteriori rinvii delle provvidenze — hanno suggerito, 'concorde anche la Commissio-

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— 4375 — Consiglio Regionale della Sardegna Resoconti Consiliari

IV LEGISLATURA CR .CV SEDUTA 17 OTTOBRE 1963

ne finanze, di prospettare la forma che il collega onorevole Costa ora illustrerà. (Con- sensi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono- revole Assessore alle finanze.

COSTA (D.C.), Assessore alle finanze. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel corso del cor- rente esercizio finanziario, gli uffici finanzia- ri dello Stato hanno potuto, mercè la continua e fattiva collaborazione degli organi regionali, accertare maggiori redditi tassabili agli effetti dell'im,posta di ricchezza mobile rispetto alle previsioni a suo tempo formulate. Tali accerta- menti si concretano, per il titolo predetto, in un maggior gettito per le finanze regionali di 224 milioni, per cui la previsione viene elevata a 3 miliardi 864 milioni. Inoltre, nei capitoli di spesa concernenti i rimborsi per indebito e per inesigibilità dell'imposta di ricchezza mobile e spese per l'esecuzione di lavori di miglioramen- ti dei beni patrimoniali, è stato possibile ac- certare delle economie che non è bene accanto- nare, ma è opportuno utilizzare in settori par- ticolarmente delicati. Anche lo stanziamento del capitdlo 186 si è rivelato, sia pure per una ali- quota modesta, superiore alle possibilità di spe- sa, per cui sarebbe inopportuno non effettuare gli storni del caso. Ora noi abbiamo quei 224 milioni che sono già in riscossione da parte de- gli esattori. Quindi su questo vi possiamo dare assicurazione.

Per le altre cifre indicate, noi possiamo be- nissimo togliere i 26 milioni come previsto, per- chè ne abbiamo stanziato 150 e sono eccessivi.

L'anno scorso sono stati stanziati 190 milioni ed erano eccessivi e sono dovuti andare a re- siduo. Per il capitolo 109 abbiamo stanziato 130 milioni, che sono eccessivi, per cui 50 milioni resterebbero inutilizzati. La somma complessi- va così reperita, che ammonta a 400 milioni, si propone che venga destinata per aumentare lo stanziamento del capitolo 114 concernente contributi ad istituzioni pubbliche di assisten- za e beneficenza, le cui provvidenze si sono di- mostrate tra le più efficaci a sopperire a situa- zioni di particolare precarietà e disagio. L'ono- revole Serra ha voluto dar conto delle somme

spese in precedenza dalla legge che noi voglia- mo rimpinguare con questo stanziamento.

Io vorrei pregare i presentatori dell'ordine del giorno di volerlo ritirare, perchè la Giun- ta lo accetta nella sostanza, ma per le ragioni che ha espresso molto meglio di me l'onorevole Serra, noi non possiamo legare ad esso il prov- vedimento, che è puramente e semplicemente di variazione di bilancio. Io credo che il Consi- glio debba avere fiducia nell'opera della Giun- ta, perchè, come già ha detto l'onorevole Serra, ha già dimostrato di saper spendere le somme nel modo migliore. Quindi, noi preghiamo di ritirare l'ordine del giorno perchè la Giunta non potrebbe accettarlo. (Consensi).

PRESIDENTE. In attesa che venga distri- buito l'ordine del giorno, sospendo la seduta per venti minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 10, viene ri- presa alle ore 19 e 30).

PRESIDENTE. E' stato presentato un ordi- ne del giorno 'concordato, sostitutivo di quello precedentemente letto. L'ordine del giorno è a firma Lay - Peralda - 'Ghilardi - Sassu - Sog- giu Piero - Raggio. Se ne dia lettura.

A'SARA, Segretario:

«Il Consiglio regionale, a conclusione della discussione del disegno di legge numero 101;

impegna la Giunta a predisporre entro 15 gior- ni dalla approvazione del disegno di legge in discussione le modalità e le forme di erogazio- ne delle somme stanziate in aumento nel capito- lo 114, sentito il parere delle organizzazioni dei produttori di cui alla legge 11 luglio 1962, nu- mero 7».

PRESIDENTE. Metto in votazione questo ordine del giorno. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Metto in votazione il passaggio alla discus- sione degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Si dia lettura dell'articolo 1.

A:SARA, Segretario:

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Resoconti Consiliari 4376 — Consiglio Regionale della Sardegna

IV LEGISLATURA CXCV SEDUTA 17 OTTOBRE 1963

Art. 1

Negli stati di previsione dell'entrata e del- la spesa del bilancio della Regione per l'anno 1963 sono introdotte le seguenti variazioni : Stato di previsione dell'entrata:

Variazioni in aumento :

Cap. 11 - Imposta sui redditi di ricchezza mo- bile (art. 8 L.C. 26 febbraio 1948, n. 3, art. 33 D.P.R. 19 maggio 1949, n. 250 e •legge 5 gennaio 1953, n. 21) + L. 224.000.000 Stato di previsione della spesa:

Variazione in diminuzione:

Cap. 39 - Rimborsi per indebito per inesigi- bilità afferenti alla quota di nove decimi dell'imposta erariale di ric- chezza mobile (art. 33 D.P.R. 19 maggio 1949 n. 250) (spesa d'or- dine) — L. 26.000.000 Cap. 109 - Spese per l'esecuzione di lavori con-

cernenti miglioramenti patrimonia- li e per l'impianto di linee telegra- fiche, telefoniche ed aeree, e di_ opi-

fici — L. 50.000.000

Cap. 186 - Spese per il miglioramento della zootecnia e delle attività connesse, e per il collocamento della produzio- ne lattiero-casearia (artt. 1, 2, 7, 9,

11, 13, 14, 16 e 22 L.R. 13 luglio 1962, n. 9) — L. 100.000.000 Variazioni in aumento :

Cap. 114 - Contributi ad istituzioni pubbli- che di assistenza e beneficenza

( L.R. 28 luglio 1950, n. 41 ) + L. 400.000.000 PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

'Si dia lettura dell'articolo 2.

ASARA, Segretario:

Art. 2

La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione.

PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si procede alla votazione a scrutinio segreto sul disegno di legge: «Varia- zione agli stati di previsione dell'entrata e del- la spesa costituenti il bilancio della Regione per l'anno 1963».

Risultato della votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione :

presenti 56

votanti 54

maggioranza 28

favorevoli 47

contrari 7

astenuti 2

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione: Abis Angius - Arru - Asara - Atzeni Alfredo - Atzeni Lício - Bernard - Cadeddu - Cambosu - Cara - Cardia - Casu - ,Cherchi - ,Cois - Contu Ansel- mo - Contu Felice - Costa - Covacivich - Dedo- la - Del Rio - De Magistris - Dettori - Falchi Pierina - Fdligheddu - Floris - Gardu - Ghilardi - Ghirra - Giagu De Martini - Lay - Latte -

Manca - Masia - Mereu - Milia - Murgia - Nioi - Peralda - Pettinau - Pinna - Prevosto - Puddu - Raggio - Sassu - Serra - Soddu - Soggiu Piero - Sotgiu Girolamo - Spano - Stara - Torrente -

Usai - Zaccagnini - Zucca.

Si sono astenuti: Presidente Cerioni - Pazza- glia).

PRESIDENTE. I lavori del Consiglio prose- guiranno domani alle ore 9 e 30.

La seduta è tolta alle ore 19 e 45.

DALLA DIREZIONE DEI RESOCONTI Il Direttore

Avv. Maroo Diliberto

Tipografia Società Editoriale Italiana - Cagliari Anno 1963

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