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ANIMA SGR SPA Capitale Sociale: Euro 23.793.000,00 interamente sottoscritto e versato. La SGR è soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’azionista unico Anima Holding S.p.A.

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ANIMA SGR SPA

Capitale Sociale: Euro 23.793.000,00 interamente sottoscritto e versato.

La SGR è soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’azionista unico Anima Holding S.p.A.

Consiglio di Amministrazione

Presidente: Claudio Bombonato (indipendente)

Amministratore Delegato Marco Carreri e Direttore Generale:

Consiglieri: Maurizio Biliotti Alessandro Melzi D’Eril Livio Raimondi (indipendente) Gianfranco Venuti

Laura Furlan

Collegio Sindacale

Presidente: Antonio Taverna

Sindaci effettivi: Marco Barassi Tiziana Di Vincenzo

Sindaci Supplenti: Enrico Maria Mosconi

Carlotta Veneziani

Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A.

Depositario BNP Paribas Securities Services SA – Succursale di Milano

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INDICE

Relazione degli Amministratori di Anima sgr S.p.A. Pag. 4

Anima Crescita Italia Pag. 14

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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR S.p.A.

SULLA RELAZIONE DI GESTIONE AL 29 DICEMBRE 2017

Forma e contenuto della Relazione di Gestione

La Relazione di Gestione (di seguito anche “Relazione”), è stata redatta in conformità al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio, emanato con Provvedimento della Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e successive modificazioni ed è costituita dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale, dalla Nota Integrativa, accompagnata dalla Relazione degli Amministratori.

I dettagli della Nota Integrativa sono esposti esclusivamente per le voci valorizzate negli schemi della Relazione.

Mercati finanziari

Nel 2017 l’asset class azionaria ha fatto registrare risultati complessivamente positivi, di entità diversa sulle principali aree geografiche. Il comparto obbligazionario ha registrato alterne dinamiche dei tassi, esprimendo ritorni complessivamente positivi nell’anno sia nelle componenti governative globali (in valuta locale) sia per le obbligazioni societarie. Anche il settore governativo in area Euro ha registrato una performance annua che da novembre è virata nel quadrante positivo a fronte del calo dei rendimenti successivo al meeting della Banca Centrale Europea. Inflazione generalmente contenuta e tassi mediamente sotto controllo continuano a favorire un contesto macroeconomico stabile o in miglioramento sia per i paesi sviluppati sia per i maggiori paesi emergenti.

Più in dettaglio, il 2017 ha preso avvio con un’intonazione positiva sui mercati azionari, confortati da valutazioni diffusamente positive sulla ripresa della crescita globale, malgrado il periodico riemergere di tensioni nei contesti di crisi geopolitica (Medio Oriente, Nord Corea) abbia avviato alterne fasi di riduzione del rischio. L’azionario ha poi evidenziato un andamento virtuoso, alimentato in parte da uno scenario macroeconomico benevolo, con crescenti segnali di sincronizzazione a livello globale, ed in parte da una stagione particolarmente positiva degli utili societari. Il listino Usa ha toccato nuovi massimi storici sostenuto dalle aspettative inerenti la riforma fiscale. I comparti ciclici hanno complessivamente riportato risultati sensibilmente migliori di quelli difensivi. Flussi e performance positive sui paesi emergenti hanno tratto giovamento dalla debolezza del dollaro Usa. Dal punto di vista settoriale a livello globale nel 2017 le sofferenze del comparto “energia” vanno ascritte essenzialmente alle flessioni registrate dai prezzi del petrolio sino a giugno; dette quotazioni tuttavia, già a partire dalla seconda metà dell’anno, hanno segnato un sentiero di sensibile ripresa portandosi sui massimi di periodo oltre quota 60 Usd/barile. Le migliori performance nell’anno sono state registrate nel settore dell’information technology, seguito da quelli dell’industria, dei beni di consumo e delle materie prime. A fronte di risultati indubbiamente brillanti su base annua, sono emersi alcuni timori sul comparto finanziario europeo in relazione alla possibile futura regolamentazione bancaria in materia di gestione dei Non performing loans. Nonostante alcune fasi di forte vendita, i mercati azionari hanno trovato comunque sostegno oltre che in una situazione favorevole a livello macroeconomico, anche in una politica monetaria che ridurrà progressivamente gli stimoli, ma si conferma ancora estremamente accomodante. Generalmente bassa la volatilità in corso d’anno. Prospetticamente potrebbe emergere qualche segnale di maggiore fragilità, sia per valutazioni che in molti casi sembrano offrire più limitati margini di apprezzamento, sia per le incertezze che emergono sul fronte geopolitico.

I mercati obbligazionari hanno vissuto un anno di transizione, registrando alterne dinamiche ed alcune fasi di volatilità. Le aspettative di rialzo dell’inflazione e dei tassi erano state frenate di tempo in tempo da incertezze e tensioni, principalmente di natura politica, oltre che fondamentale (durante l’estate i

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Dal mese di marzo i tassi di interesse obbligazionari avevano mostrato una generale flessione. A guidare il movimento, oltre ai timori legati alle tensioni geopolitiche, la difficoltà dell'amministrazione americana nell’intraprendere il percorso di riforme promesse e la conseguente revisione delle aspettative di rialzo dei tassi da parte della Fed. Tuttavia i dati di crescita hanno continuato a sorprendere positivamente. In area Euro il differenziale tra BTP e Bund dopo aver toccato un picco massimo oltre il tetto di 200 punti base in prossimità di metà aprile, è poi sceso sensibilmente sotto la soglia 140 punti base per poi risalire a fine anno sopra 150 punti base. Alterne fasi sono state caratterizzate dall’assenza di direzionalità sui principali mercati obbligazionari. I dati macroeconomici hanno confermato che sia l’Europa sia gli Stati Uniti stanno attraversando un periodo di crescita superiore al rispettivo potenziale. Nel periodo tardo-autunnale si è assistito ad una graduale discesa dei rendimenti dei principali titoli governativi europei innescata dalla fase di risk-off (riduzione del rischio) avviata dalle vendite sul mercato azionario. L’alterna prevalenza di un clima di avversione al rischio ha poi favorito la compressione dei rendimenti su tutte le aree. I titoli societari con maggior sensibilità a variazioni di mercato hanno ampliato gli spread, sebbene in modo limitato, senza compromettere le performance brillanti del 2017. Complessivamente il calo degli spread nel 2017 ha assunto un valore significativo, mentre la correzione osservata tra novembre e dicembre è stata di entità modesta.

Da inizio anno il mercato valutario ha mostrato, con fasi alterne, un progressivo rafforzamento dell’Euro ed un indebolimento del dollaro Usa sino a settembre. Il rafforzamento della sterlina britannica, in seguito all’annuncio di elezioni anticipate in Gran Bretagna, ha perso sensibilmente consistenza dopo la consultazione elettorale, alla luce del deludente esito per il partito di Governo. In autunno lo stallo dei negoziati per la formazione del governo in Germania ha indotto volatilità e posto qualche pressione sulle relazioni vs Euro, mentre il Dollaro Usa si è progressivamente consolidato sulla scia dei progressi legislativi inerenti la riforma fiscale statunitense. La Sterlina inglese ha risentito delle difficoltà relative alla trattativa di Brexit traendo giovamento dalle aspettative di rialzo dei tassi da parte della Bank of England (avvenuto a novembre).

Di rilievo la crescita di valore registrata su materie prime e petrolio a partire dall’inizio dell’estate.

Scenario macroeconomico

Il quadro macroeconomico globale nel corso del 2017, dopo alcuni iniziali segnali di incertezza, ha fornito indicazioni di stabilità: lo scenario di fondo rimane positivo. Le principali economie mondiali sono prossime al loro potenziale di crescita. Le aspettative di inflazione risultano in aumento confortate da alcuni segnali di miglioramento delle variabili fondamentali e dalla ripresa dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, non sussistono significativi spunti potenzialmente atti ad indurre fiammate inflative. Prosegue il sentiero di graduale normalizzazione delle politiche monetarie da parte delle principali banche centrali.

Negli Stati Uniti il Fomc della Federal Reserve a dicembre ha alzato i tassi di 0,25% (fascia 1,25%-1,50%) nell’ottica di una prosecuzione del processo di progressiva riduzione degli stimoli, tenuto conto della dinamica inflativa, dell’evoluzione della politica fiscale, degli sviluppi dello scenario macroeconomico. Le attese del Fomc propendono per ulteriori tre rialzi nel 2018, due nel 2019. Si conferma una valutazione positiva dello scenario, con una crescita sopra il potenziale ed un mercato del lavoro tonico. L’evoluzione del tracciato inflativo continua a presentare incertezze nel breve periodo. Le proiezioni della Fed individuano un consolidamento della crescita attesa ed un rialzo dell’inflazione core. Gli indici anticipatori sono stabilmente collocati in area espansiva e la fiducia dei consumatori è ai massimi dal 2000. Si è concluso l’iter legislativo di approvazione della riforma tributaria per imprese, famiglie, lavoro con potenziali effetti espansivi a favore della competitività delle imprese, pur con possibili ricadute su debito e deficit.

In Europa e nell’Area Euro sussiste un ottimismo diffuso sulla progressione della ripresa. L’indice di fiducia economica (ESI) ha registrato una progressiva crescita su tutti i comparti, sostenuta dalla domanda interna, dall’export, e dal manifatturiero. Il rafforzamento della ripresa economica in Europa ha trovato conferma in revisioni prevalentemente al rialzo delle stime sugli utili aziendali e nei dati macroeconomici più recenti.

La Bce a dicembre ha confermato una guidance invariata con tassi di interesse stabili secondo le attese.

Prenderà avvio la riduzione degli acquisti di titoli da 60 a 30 miliardi mensili a partire da gennaio 2018, mantenendo in vita il programma almeno sino a settembre 2018. Si configura un ridimensionamento graduale del Quantitative Easing con tassi a zero anche oltre la fine degli acquisti. Il Presidente Draghi ha registrato una crescente convergenza verso un’inflazione che si autosostiene nel medio termine, confermando la scomparsa dei rischi di deflazione. La dinamica dei prezzi è stimata in crescita sopra l’1,5%, ma risulta ancora lontana dall’obiettivo del 2%. L’obiettivo di accompagnare la ripresa e la risalita

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dell’inflazione, favorendo l’espansione dell’economia, porta la Bce a ribadire la necessità di mantenere un approccio espansivo ed un ampio stimolo monetario.

In Italia i dati macroeconomici hanno confermato un miglioramento di natura congiunturale ed una risalita del dato sul Pil tendenziale su base annua superiore all’1,5%. La crescita italiana è stata rivista in rialzo anche dall’Ocse. Gli indici di fiducia di imprese e famiglie nel corso del 2017 hanno registrato livelli positivi e la produzione industriale ha espresso una dinamica in crescita. La disoccupazione si è attestata in prossimità dell’11%. Permane il nodo della mancata riduzione dell’alto debito pubblico e la criticità del deficit. A fine dicembre sono state sciolte le Camere chiudendo l’attuale legislatura: le elezioni politiche, che sono state fissate al 4 marzo 2018, prospettano uno scenario dall’esito estremamente incerto. In Germania prosegue la fase di robusta espansione dell’economia, mentre le trattative per la formazione della coalizione di governo hanno incontrato fasi di stallo. In Francia l’esito delle elezioni presidenziali e legislative ha visto l’affermazione dell’europeista Emmanuel Macron e del suo partito. Oltre Manica i negoziati sui vari temi connessi all’uscita del Regno Unito dall’UE hanno portato al riconoscimento degli obblighi finanziari, delle regole del mercato unico e dell’unione doganale irlandese, oltre ad accordi sul trattamento dei non residenti e degli espatriati. Permangono comunque ampie incertezze sul proseguimento della contrattazione in tema Brexit in merito alle tempistiche, ai costi e ai possibili effetti politici.

In Giappone la Banca del Giappone (BoJ) ha fornito una valutazione positiva dello scenario economico: è prevista una crescita moderata sopra al potenziale supportata da solidi fondamentali, dalla domanda domestica ed internazionale e da una politica economica espansiva.

In Cina gli indicatori anticipatori registrano valori stabilmente in crescita in territorio espansivo.

Nell’ambito dei Paesi Emergenti le attese sulla crescita appaiono stabili, anche se alcuni fattori di incertezza sul fronte geo-politico, dal lato della domanda aggregata, e a fronte del ciclo globale della politica monetaria, non consentono di escludere qualche lieve rallentamento.

Prospettive future

Le previsioni sullo scenario macroeconomico globale permangono orientate positivamente. Il bilanciamento tra propensione ed avversione al rischio rimane esposto al dibattito relativo alla normalizzazione delle politiche monetarie da parte delle principali banche centrali, i cui approcci, improntati alla massima cautela, anche dal punto di vista della comunicazione, tendono ad evitare movimenti bruschi sui mercati.

Gli indicatori anticipatori suggeriscono una stabilizzazione della crescita su livelli elevati. La ripresa degli investimenti è un segnale incoraggiante anche se ancora caratterizzata da connotazioni eterogenee per aree geografiche. La politica monetaria ancora accomodante e le condizioni finanziarie ancora favorevoli nel prossimo futuro dovrebbero supportare questa lenta fase di accumulazione del capitale nei settori a più alta produttività. Valori e livelli non ancora estremi possono consentire ulteriori spazi di crescita. Tuttavia, prospetticamente nel 2018 sarà possibile osservare un progressivo aumento dell’incertezza e dei rischi: un rafforzamento dei potenziali fattori di deragliamento per lo scenario globale potrebbe risiedere nel periodico ravvivarsi di focolai di tensione geopolitica e in una flessione dei livelli di liquidità del sistema.

Relativamente alle diverse principali asset class di investimento, in una logica di medio termine, si ritiene opportuno privilegiare la classe azionaria rispetto a quella obbligazionaria. Una visione costruttiva sull’azionario risulta supportata da uno scenario di crescita sincronizzata globale. Tale valutazione richiede comunque l’adozione di prudenza e di dovute cautele, alla luce di una struttu0072a di volatilità collocata su livelli estremamente compressi: una bassa volatilità potrebbe esporre a fasi di correzione improvvise e rapide e non è comunque possibile escludere passaggi attraverso fasi di assestamento. Si prospetta un 2018 caratterizzato da maggiori fattori di incertezza e da minori driver di crescita rispetto al 2017. La crescita economica rimane solida, ma risulterà cruciale l’andamento delle stime degli utili nei prossimi mesi. Alla luce di indicatori anticipatori collocati da tempo in area espansiva su valori particolarmente elevati, appare

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richiede cautela. In Italia la ripresa appare ben strutturata e riguarda sia i consumi interni, sia gli investimenti, sia l’export, ed è associata ad un miglioramento del mercato del lavoro. Gli indicatori di sentiment di imprese e consumatori si mantengono su valori mediamente elevati, tuttavia, le prossime elezioni politiche potranno indurre un sensibile incremento di volatilità nel periodo antecedente alla scadenza elettorale: sussistono timori per le ipotizzabili difficoltà di formazione di una maggioranza politica autonoma e coesa. Inoltre rimangono evidenti le difficoltà di intraprendere un percorso virtuoso di riforme e di riduzione del debito pubblico. Negli Usa la sostenibilità della attuale fase di crescita è dipendente dalla capacità degli investimenti di supportare stabilmente la domanda aggregata. Le indicazioni degli ultimi trimestri sembrano andare in questa direzione, confortando la visione di una prosecuzione dell’attuale ciclo economico, anche in presenza di un approccio maggiormente restrittivo da parte della Fed. L’economia negli Usa cresce sopra il potenziale di lungo periodo ed appare ancora lontana da segnali di surriscaldamento. La recente approvazione della riforma fiscale potrebbe esprimere un impatto positivo nel medio termine per le società Usa (ma anche per quelle europee con forte esposizione agli Stati Uniti). Il mercato azionario nipponico continuerà a beneficiare di politiche monetarie e fiscali espansive. Anche nelle maggiori economie emergenti la crescita economica è prevista con dinamica stabile nel 2018.

Sul comparto obbligazionario nel suo complesso un approccio prudenziale è suggerito dal percorso di normalizzazione della politica monetaria, già avviato o in via di prossima attuazione, che continuerà a caratterizzare le principali aree sviluppate, tenuto conto delle dinamiche prospettiche di risalita dei tassi di interesse reali, che si rifletteranno sui rendimenti obbligazionari attesi. Non sarà possibile escludere fasi di variabilità e battute d’arresto, con volatilità anche accentuata. Il basso livello attuale dei tassi giustifica tali considerazioni, in risposta alla vivacità della crescita economica evidenziata dai fondamentali, soprattutto in Europa. Oltre al consolidamento della ripresa economica, va considerato il rinnovato atteggiamento delle Banche Centrali, apparse meno accomodanti sulla composizione dei propri bilanci.

Negli Usa rimangono in essere le condizioni per una ripresa dell’inflazione nell’orizzonte di previsione. In area Euro la recente fase di consolidamento della ripresa, progressivamente rivista al rialzo, sta lentamente modificando l’andamento dell’inflazione che sembra avviata in un modesto trend ascendente. Il mercato sembra ipotizzare un tapering leggero da parte della Bce, con l’induzione della riduzione della liquidità in modo attento e misurato, senza sorprese. Relativamente alle obbligazionarie societarie, spread molto compressi e possibili riduzioni dei flussi di acquisto all’orizzonte rendono il mercato tendenzialmente volatile.

Avendo riguardo alle principali divise, il differenziale dei tassi sulla parte a lunga delle curve americana ed europea dovrebbe risultare il principale driver del tasso di cambio. Permangono incertezze sulla Sterlina in considerazione delle implicazioni relative al tema Brexit.

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NOTE RELATIVE A:

“AZIONI A TUTELA DEI DIRITTI DEI SOTTOSCRITTORI”

Esercizio del diritto di voto

Nei casi in cui viene ritenuto opportuno, Anima SGR esercita il diritto di voto per conto dei propri Fondi gestiti, in relazione ai titoli azionari presenti nei portafogli dei Fondi stessi, mediante il voto elettronico disposto tramite la piattaforma web di proxy voting gestita dalla Società provider ISS Institutional Shareholder Services, Inc.. Nel corso del 2017 è emersa l’opportunità di esercitare il diritto di voto in occasione delle assemblea delle seguenti Società quotate: Apple Inc, The Walt Disney Co, Hewlett Packard Enterprise Co, Qualcomm Inc, Bridgestone Corp, Daimler AG, Canon Inc, Iberdrola SA, Koninklijke Ahold Delhaize NV, Banco di Desio e della Brianza SpA, Beni Stabili SpA SIIQ, Airbus SE, CNH Industrial NV, Fiat Chrysler Automobiles NV, Wolters Kluwer NV, Heineken NV, Red Electrica Corporacion SA, HP Inc, BPER Banca SpA, De Longhi SpA, Snam SpA, FinecoBank Banca Fineco SpA, Recordati Industria Chimica e Farmaceutica SpA, Massimo Zanetti Beverage Group SpA, AEFFE SpA, IGD - Immobiliare Grande Distribuzione SpA, LU-VE SpA, Banco Santander SA, Prysmian SpA, US Bancorp, Rio Tinto Plc, ENI SpA, CERVED SpA, RELX NV, Akzo Nobel NV, ASML Holding NV, Openjobmetis SpA, UniCredit SpA, Geox SpA, ERG SpA, Saras SpA, Iren SpA, Moncler SpA, Infrastrutture Wireless Italiane SpA, United Technology Corp, Citigroup Inc, IBM Corp, The Coca-Cola Co, General Electric Co, Assicurazioni Generali SpA, Pfizer Inc, Johnson & Johnson Inc, RWE AG, Unilever NV, Societa Iniziative Autostradali e Servizi SpA (SIAS), Terna SpA, Salvatore Ferragamo SpA, Leonardo SpA, ENAV SpA, ENEL SpA, Telecom Italia SpA, Cairo Communication SpA, Wells Fargo & Co, Bank of America Corp, The Goldman Sachs Group Inc, Abbott Laboratories Corp, AT&T Inc, American Express Co, The Boeing Co, Eli Lilly & Co, Bristol-Myers Squibb Co, General Dynamics Corp, Pepsico Inc, Verizon Communications Inc, 3M Co, The Dow Chemical Co, Commerzbank AG, Linde AG, SAP SE, ING Groep NV, GlaxoSmithKline Plc, Vittoria Assicurazioni SpA, A2A SpA, Buzzi Unicem SpA (Risp, Ord), Autogrill SpA, OVS SpA, Amazon Inc, McDonald’s Corp, Exxon Mobil Corp, Facebook Inc, Alphabet Inc, Biogen Inc, Wal-Mart Stores Inc, Telefonica SA, Toyota Motor Co, Sony Corp, Space3 SpA, Mediaset SpA, Piquadro SpA, Sesa SpA, Indel B SpA, MetLife Inc, Koninklijke Philips NV, Mediobanca SpA, PetroChina Co Ltd, Oracle Corp, Industrial and Commercial Bank of China Ltd, Lukoil PJSC, Microsoft Corp, Intesa SanPaolo SpA, UniCredit SpA, Cisco Systems Inc. Non si evidenziano situazioni di particolare rilevanza avendo riguardo al comportamento tenuto in assemblea in funzione dell'esercizio di voto. L’espressione di voto in sede assembleare sui diversi punti all’ordine del giorno viene espressa coerentemente con la policy di voto di Anima SGR. Le linee guida della suddetta policy rappresentano dei criteri di carattere generale cui Anima SGR si attiene nell’analisi delle diverse risoluzioni. La valutazione delle pratiche di corporate governance tiene conto di fattori specifici dell’impresa oggetto di analisi, con particolare riferimento alle dimensioni ed al contesto operativo, avendo riguardo alla tutela dei diritti degli azionisti, alle modalità di nomina e composizione del Consiglio di Amministrazione (C.d.A.) e del Collegio Sindacale (C.S.), alle modalità di selezione ed ai compiti della società di revisione contabile, all’efficienza ed all’oggettività del sistema dei controlli interni, all’analisi della situazione finanziaria, all’approvazione dei conti, alle politiche retributive, ai sistemi incentivanti, alle eventuali modifiche statutarie, all’adozione di specifici programmi di corporate social responsability. L’esercizio del voto avviene sempre in maniera informata, sulla base delle informazioni pubblicate dalle stesse società oggetto di investimento, o dai mezzi di informazione di normale utilizzo (a titolo esemplificativo: siti web delle società emittenti, stampa quotidiana e periodici, information-provider finanziari), nonché delle eventuali analisi condotte da primarie società di ricerca specializzate nel proxy voting. Con riguardo alle società italiane nelle cui sedi assembleari sia prevista l’elezione o il rinnovo delle cariche sociali (C.d.A., C.S., rappresentanti degli azionisti), generalmente il voto a supporto delle liste dei rappresentanti di minoranza viene espresso coerentemente con le riflessioni maturate collegialmente in seno al Comitato Gestori (composto da

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Stewardship

Nel rispetto dei principi di stewardship approvati dal Comitato Direttivo di Assogestioni, Anima SGR svolge un’attività di monitoraggio relativamente agli Emittenti italiani finalizzata a tutelare ed incrementare il valore degli OICVM partecipanti. Nei confronti degli Emittenti Significativi Anima SGR adotta le misure e gli strumenti di monitoraggio che, in misura flessibile e proporzionale secondo valutazioni di opportunità, possono essere applicati ad altri emittenti partecipati. Il monitoraggio si indirizza principalmente all’analisi delle prospettive economico-finanziarie e alle tematiche di governo societario, in particolare in presenza di potenziali criticità. Il monitoraggio è condotto in via continuativa. Il principale strumento di engagement collettivo, finalizzato al monitoraggio di una sana e prudente gestione e al presidio dei rischi dell’emittente, consiste nel concorrere con altri investitori professionali, attraverso il Comitato dei Gestori, alla presentazione di liste di candidati per l’elezione di membri di minoranza degli organi di amministrazione e controllo dell’Emittente partecipato. L’engagement collettivo con altri investitori istituzionali è di norma ritenuto preferibile sia nei casi in cui Anima SGR ne sia promotrice (individualmente o collegialmente), sia nei casi di adesione ad iniziative promosse da altri investitori. Tali iniziative possono riguardare, innanzitutto, la richiesta di (ulteriori) confronti collettivi con il management dell’Emittente, nel rispetto delle regole di best practice riconosciute in materia monitoraggio ed engagement.

Nel corso del 2017 Anima SGR ha condotto oltre duecento incontri con il management di Società rientranti nella consueta attività di monitoraggio della gestione delle Società le cui azioni sono presenti all’interno dei portafogli dei fondi gestiti. In particolare è emersa la necessità o l’opportunità di promuovere alcune attività di engagement nei confronti di esponenti indipendenti e/o del management di Società le cui azioni sono presenti all’interno dei portafogli dei fondi gestiti.

Avendo riguardo alla società ENAV SpA, è stata inviata una lettera ai membri del CdA e del Collegio Sindacale da parte del Comitato Gestori e Corporate Governance di Assogestioni con l’obiettivo di condividere alcune riflessioni su una serie di azioni potenzialmente idonee a rafforzare ed accelerare la strategia di creazione di valore a vantaggio di tutti gli azionisti di ENAV SpA. Tra queste, il perseguimento di un’efficiente struttura del capitale coerente con la generazione di flussi di cassa elevati e ricorrenti, compatibilmente con la regolamentazione ed i regimi tariffari, e l’adozione di una politica retributiva bilanciata nelle componenti fisse e variabili atta ad attrarre e mantenere il management ed al contempo stimolare il perseguimento di obiettivi sempre più ambiziosi.

Avendo riguardo alla società Telecom Italia SpA, venne inviata una lettera ai membri del CdA e del Collegio Sindacale da parte dal Comitato Gestori e Corporate Governance di Assogestioni, rappresentando alcuni punti di attenzione relativi all’incarico e alle dimissioni dell’Amministratore Esecutivo Flavio Cattaneo (con riferimento al dissenso emerso sugli aspetti di remunerazione e compensazione), alla ricerca di un nuovo Amministratore Esecutivo, e all’assetto di governo della Società con particolare riferimento all’articolazione delle deleghe e delle funzioni esecutive e di direzione generale (su tale punto era stata rilevata l’estrema incertezza sulla guida della Società). Nella lettera si auspicava una maggiore chiarezza sulla figura del futuro soggetto titolare delle deleghe esecutive, la definizione di una politica di remunerazione del management indirizzata alla creazione di valore nel medio-lungo periodo, in base ad obiettivi misurabili e con garanzia di sostenibilità nel tempo dei risultati raggiunti.

Avendo riguardo alla società Atlantia SpA, è stato richiesto un incontro con investitori istituzionali dai Consiglieri e dai Sindaci eletti nelle liste di minoranza, nell’ambito del protocollo interno di autodisciplina, al fine di esplorare l’opinione del mercato in merito ad un’operazione indirizzata all’acquisizione della società Abertis Infraestructuras SA. A fronte di una visione comune ed omogenea sul valore strategico dell’operazione, emersero sensibilità diverse sulla leva aggiuntiva che si sarebbe dovuta generare relativamente al livello di prezzo e alla componente cash della suddetta offerta di acquisto.

Si segnala che si è inteso partecipare alla presentazione delle liste dei candidati per l’elezione dei membri rappresentativi degli azionisti di minoranza in previsione del rinnovo degli organi sociali delle seguenti società: BPER Banca SpA, ENI SpA, Recordati Industria Chimica e Farmaceutica SpA, FinecoBank SpA, Moncler SpA, Assicurazioni Generali SpA, SIAS SpA, Terna SpA, Salvatore Ferragamo SpA, Leonardo SpA, ENAV SpA, ENEL SpA, Telecom Italia SpA, Cairo Communications SpA, A2A SpA, Autogrill SpA, OVS SpA, Mediaset SpA, Mediobanca SpA, UniCredit SpA, Intesa SanPaolo SpA (Risp).

Anima SGR ritiene che l’adozione di specifici programmi di corporate social responsability sia parte integrante delle più generali politiche di corporate governance delle imprese, contribuendo, di fatto, non solo al miglioramento dei rapporti con tutti i portatori di interessi interni ed esterni (cd. stakeholder), ma altresì all’accrescimento, in un’ottica di lungo periodo, del valore stesso delle aziende. Anima SGR è quindi favorevole all’adozione ed allo sviluppo, in seno alle singole società, di appositi programmi finalizzati a gestire e minimizzare i potenziali impatti di carattere sociale ed ambientale derivanti dalle attività poste in essere.

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Class action

Informazioni relative alle iniziative di class action cui Anima SGR ha inteso aderire nel corso dell'esercizio 2017.

Nel corso dell'anno 2017, Anima SGR ha valutato positivamente l’opportunità di aderire, per conto dei propri Fondi gestiti, ad iniziative di class action promosse a cura del consulente legale statunitense Kessler Topaz Meltzer & Check LLP relativamente ai titoli azionari delle seguenti Società:

- Pfizer Inc., isin code US7170811035, periodo di osservazione 31 ottobre 2000 – 16 marzo 2005;

- Federal Home Loan Mortgage Corp., isin code US3134003017 (Freddie Mac), periodo di osservazione 17 aprile 2000 – 08 giugno 2003;

- Halliburton Co.– isin code US4062161017, periodo di osservazione 13 agosto 1999 – 06 marzo 2002;

- Computer Sciences Corp., isin code US2053631048, periodo di osservazione 04 agosto 2008 - 23 marzo 2012;

- Gerdau SA, isin code US3737371050, periodo di osservazione 22 aprile 2012 – 12 agosto 2016;

- Braskem SA – isin code US1055321053, periodo di osservazione 1 luglio 2010 – 30 giugno 2015.

Si rende inoltre noto che nel corso dell’anno 2017, relativamente all'esito delle class action precedentemente intraprese da Anima SGR per conto dei propri Fondi gestiti nei confronti delle diverse Società più sotto evidenziate, in seguito alle positive conclusioni delle iniziative promosse ed alle relative sentenze pronunciate dalle competenti autorità giudiziarie statunitensi, sono stati liquidati, a favore degli OICR gestiti, importi diversi per un ammontare complessivo pari a USD 181.859,80, secondo quanto illustrato a seguire in dettaglio:

- class action promossa vs la Società Sprint-Nextel Corp.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (Anima Geo America), un importo complessivo pari a 3.496,77 USD;

- class action promossa vs la Società (Agenzia) Fannie Mae: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 2.264,71USD;

- class action promossa vs la Società Pfizer Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 6.326,11 USD;

- class action promossa vs la Società Xura Inc., è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 29.100,00 USD;

- class action promossa vs la Società Hospira Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 202,19 USD;

- class action promossa vs la Società Walter Energy Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondo Anima Geo America), un importo complessivo pari a 9.366,59USD;

- class action promossa vs la Società AIG Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 12.193,61 USD;

- class action promossa vs la Weatherford International Ltd., è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondo Anima Geo America), un importo complessivo pari a 7.720,69 USD;

- class action promossa vs la Società adelphia Securities & Derivative: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondo Anima Geo America), un importo complessivo pari a 192,08USD;

- class action promossa vs la Società The Bank of New york Mellon Corp.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 9.066,69 USD;

- class action promossa vs la Società Homestore.com Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondo Anima Geo Globale), un importo complessivo pari a 633,82 USD;

- class action promossa vs la Società Medtronic, Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR (fondi diversi), un importo complessivo pari a 176,78 USD;

- class action promossa vs la Società Johnson & Johnson: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 626,03 USD;

- class action promossa vs la Società Hewlett-Packard Co.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi

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- class action promossa vs la Società Hewlett-Packard Company: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 65.438,30 USD;

- class action promossa vs la Società Walter Energy Inc.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 14,61 USD;

- class action promossa vs la Società Bank of America Corp.: è stato riconosciuto, a beneficio dei fondi gestiti da Anima SGR, un importo complessivo pari a 18.839,59 USD.

Tali importi sono stati devoluti nel patrimonio dei Fondi interessati, a titolo di risarcimento, per i danni subiti in conseguenza di iniziative ed azioni ritenute lesive, ovvero di comportamenti giudicati non corretti, tenuti da parte dal management delle Società sopra menzionate.

Regime Fiscale

A decorrere dal 1 luglio 2011 i proventi derivanti dalla partecipazione a fondi comuni di investimento mobiliare di diritto italiano sono soggetti a ritenuta alla fonte al momento della percezione del provento da parte dei sottoscrittori. La ritenuta, pari al 20% fino al 30 giugno 2014, è stata elevata al 26% a decorrere dal 01 luglio 2014 in applicazione del Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni, dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89.

La ritenuta del 26% trova applicazione sui proventi distribuiti in costanza di partecipazione al fondo e su quelli compresi nella differenza tra il valore di rimborso, di liquidazione o di cessione delle quote e il costo medio ponderato di sottoscrizione o acquisto delle quote medesime al netto del 51,92% dei proventi riferibili alle obbligazioni e agli altri titoli pubblici italiani ed equiparati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri che consentono un adeguato scambio di informazioni e alle obbligazioni emesse da enti territoriali dei suddetti Stati.

I proventi riferibili ai predetti titoli pubblici italiani e esteri sono determinati in proporzione alla percentuale media dell'attivo investita direttamente, o indirettamente per il tramite di altri organismi di investimento (italiani ed esteri comunitari armonizzati e non armonizzati soggetti a vigilanza istituiti in Stati UE e SEE inclusi nella white list), nei titoli medesimi. La SGR fornirà le indicazioni utili circa la percentuale media applicabile in ciascun semestre solare.

Relativamente alle quote detenute al 30 giugno 2014, sui proventi realizzati in sede di rimborso, liquidazione, o cessione delle quote e riferibili ad importi maturati alla predetta data si applica la ritenuta nella misura del 20% (in luogo di quella del 26%). In tal caso, la base imponibile dei redditi di capitale è determinata al netto del 37,5% della quota riferibile ai titoli pubblici italiani e esteri.

Tra le operazioni di rimborso sono comprese anche quelle realizzate mediante conversione delle quote da un comparto ad altro comparto del medesimo fondo.

La ritenuta è applicata anche nell'ipotesi di trasferimento delle quote a rapporti di custodia, amministrazione o gestione intestati a soggetti diversi dagli intestatari dei rapporti di provenienza anche se il trasferimento sia avvenuto per successione o donazione.

La ritenuta è applicata a titolo d'acconto sui proventi percepiti nell'esercizio di attività di impresa commerciale e a titolo d'imposta nei confronti di tutti gli altri soggetti, compresi quelli esenti o esclusi dall'imposta sul reddito delle società. La ritenuta non si applica sui proventi spettanti alle imprese di assicurazione se relativi a quote comprese negli attivi posti a copertura delle riserve matematiche dei rami vita. Inoltre, la ritenuta non si applica nel caso in cui i proventi siano percepiti da soggetti esteri che risiedono, ai fini fiscali, in Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni nonché da altri organismi di investimento italiani e da forme pensionistiche complementari istituite in Italia.

Nel caso in cui il risultato di gestione sia negativo, detto risultato è imputato direttamente ai sottoscrittori sotto forma di minusvalenza. Pertanto, nel caso in cui, in ipotesi di cessione delle quote, si determini una differenza negativa fra corrispettivo percepito e costo di acquisto, anche nel caso in cui questa derivi dal risultato di gestione del fondo e non dalla negoziazione, la stessa rappresenta una minusvalenza compensabile, con le eventuali plusvalenze realizzate su altri titoli o strumenti finanziari nei quattro anni successivi. Le minusvalenze non sono compensabili con i redditi di capitale derivanti dalla partecipazione al fondo.

Nel caso in cui le quote siano detenute da persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività di impresa commerciale, da società semplici e soggetti equiparati nonché da enti non commerciali sulle perdite derivanti dalla partecipazione al fondo si applica il regime del risparmio amministrato di cui all'art. 6 del 21 novembre 1997, n. 461, che comporta obblighi di certificazione da parte dell’intermediario. È fatta salva la facoltà del sottoscrittore di rinunciare al predetto regime con effetto dalla prima operazione successiva.

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Nelle ipotesi in cui le quote non siano inserite in un rapporto di custodia, amministrazione o deposito in relazione al quale sia operante il regime del risparmio amministrato, è rilasciata - dalla SGR o dall'intermediario più vicino al sottoscrittore - una certificazione delle minusvalenze realizzate. La certificazione è rilasciata anche in occasione delle operazioni di rimborso anche parziale delle quote del fondo.

Non sono soggetti al regime di tassazione sopra descritto i redditi derivanti dall’investimento nelle quote di fondi comuni di investimento mobiliare detenute nell’ambito dei Piani Individuali di Risparmio a lungo termine (PIR) esclusivamente da persone fisiche residenti nel territorio dello Stato italiano al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, nei limiti di cui alla legge 11 dicembre 2016 n. 232. L’investitore può usufruire dei benefici fiscali riconosciuti dalla legge citata solo se tutti i requisiti previsti dalla stessa sono soddisfatti.

Nelle ipotesi di donazione o altri atti di liberalità aventi ad oggetto le quote, l'intero valore delle stesse concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta sulle donazioni.

Nell'ipotesi in cui le quote siano oggetto di successione ereditaria, la parte del loro valore corrispondente al valore dei titoli, al lordo dei proventi maturati e non riscossi, emessi o garantiti dallo Stato o ad essi assimilati, nonché dei titoli del debito pubblico o ad essi equiparati emessi dagli Stati dell’UE e dagli Stati SEE, e detenuti dal fondo alla data di apertura della successione, non concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta di successione. Il trasferimento a causa di morte delle quote di fondi comuni di investimento mobiliare detenute nell’ambito dei PIR non è soggetto all’imposta sulle successioni di cui al decreto legislativo n. 346/1990.

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 97/E del 17 dicembre 2013, il 28,3 per cento della commissione pattuita con la banca depositaria per le attività rese, al netto della parte riferibile all’attività di custodia ed amministrazione, è da considerarsi rappresentativa della quota parte dei corrispettivi derivanti dalle attività di controllo e sorveglianza. L’Agenzia delle Entrate ha altresì specificato come, alla stregua di quelle riguardanti la custodia e l’amministrazione, tali attività siano imponibili ai fini IVA.

Con riferimento ad annualità pregresse, l’IVA eventualmente dovuta a seguito di accertamenti sulle banche depositare sui corrispettivi incassati per l’attività di controllo e sorveglianza e definita dalle stesse sulla base dei criteri individuati nella sopra citata risoluzione, potrà essere oggetto di rivalsa ai sensi dell'art. 60, settimo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972. e addebitata al fondo.

Canali distributivi utilizzati

Anima SGR S.p.A. colloca le quote dei propri Fondi sia direttamente, che mediante i soggetti collocatori convenzionati (banche, sim, imprese di investimento comunitarie), i quali possono utilizzare gli sportelli, i promotori finanziari e tecniche di collocamento a distanza (Internet), nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti.

Per il dettaglio delle reti utilizzate si rimanda al Prospetto dei relativi Fondi.

Eventi che hanno interessato la Società di Gestione

Nel corso dell’esercizio, la Capogruppo Anima Holding ha approvato alcuni progetti di natura straordinaria, la cui attuazione avverrà anche tramite operazioni straordinarie che coinvolgeranno direttamente Anima SGR nei prossimi esercizi. Per maggiori informazioni, si rinvia all’informativa societaria e finanziaria resa pubblica dalla Capogruppo, ai sensi della normativa applicabile agli emittenti azioni quotate. 

 

(13)

Composizione del Gruppo di appartenenza e rapporti con le società del Gruppo

Alla data del 29 dicembre 2017 il gruppo di appartenenza della SGR, con relativi rapporti partecipativi, è il seguente:

ANIMA HOLDING S.P.A. Capogruppo

Anima SGR S.p.A.

Aletti Gestielle SGR S.p.A.

Anima Asset Management ltd (società di diritto irlandese)

Controllata direttamente Controllata direttamente Controllata indirettamente tramite Anima SGR S.p.A.

Si precisa che i rapporti intrattenuti e le operazioni effettuate nel corso dell’esercizio con le altre Società del Gruppo vengono descritti nell’ambito della Nota Integrativa cui si rimanda.

Tali rapporti e operazioni sono stati regolati in base alle condizioni di mercato.

 

(14)

Anima Crescita Italia

Il fondo è stato costituito nel corso del I trimestre del 2017 e dalla nascita ha conseguito una performance assoluta positiva e superiore rispetto a quella del parametro di riferimento.

La performance assoluta è da ascriversi principalmente alla componente azionaria, che nel corso dell’anno ha registrato un incremento a doppia cifra. Inoltre, anche l’andamento dei titoli societari ha sostenuto la performance: questo è avvenuto sia grazie al restringimento degli spread in portafoglio, che al “carry”

maturato nell’anno. La componente dei titoli governativi ha avuto un impatto neutrale principalmente a causa del rialzo dei tassi di interesse sulle emissioni dei Paesi Core. Un contributo leggermente negativo proviene dalla componente valutaria: l’apprezzamento dell’Euro nei confronti delle principali divise mondiali ha determinato una riduzione del controvalore di alcuni titoli in portafoglio.

A livello di allocazione, nel corso del 2017 il fondo ha mantenuto un sovrappeso della componente azionaria italiana a discapito di quella internazionale, un leggero sovrappeso di titoli societari italiani e un sottopeso di titoli governativi.

La duration del fondo è sempre stata inferiore a quella del parametro di riferimento, sia per quanto concerne la componente dei titoli societari, che quella relativa ai titoli governativi. A livello tattico, la posizione corta di duration è stata ridotta nelle fasi di volatilità che interessavano il mercato obbligazionario, in modo tale da approfittare dei rialzi dei rendimenti per acquistare le obbligazioni a prezzi più attraenti.

All’interno della componente obbligazionaria si è preferito investire in titoli societari che presentavano scadenze inferiori a quelle presenti sul benchmark, dunque meno sensibili alle variazioni dei mercati. Il peso di titoli subordinati, di natura sia finanziaria (bancari e assicurativi) che non finanziaria (cosiddetti

“corporate hybrids”), è sempre stato superiore a quello del parametro di riferimento.

Il 2017 è stato generalmente positivo per i mercati azionari, i quali hanno beneficiato sia a livello europeo, che domestico, del significativo miglioramento della situazione economica. Le previsioni di crescita del Pil sono state infatti riviste al rialzo rispetto all’inizio dell’anno. Le migliorate prospettive economiche e le condizioni espansive di politica monetaria hanno creato una situazione estremamente favorevole per i mercati azionari.

Nel 2017 il mercato italiano ha potuto beneficiare di una performance positiva del settore bancario, che sembra avere superato il momento più acuto della crisi grazie anche all’intervento dello Stato, che ha consentito di risolvere le situazioni di maggiore criticità, garantendo la stabilità del sistema e la significativa riduzione del rischio sistemico. A seguito della nascita di timori circa un possibile cambio di rotta della politica monetaria espansiva in Europa, vi sono stati brevi e contenuti movimenti negativi del mercato: nella seconda parte dell’anno è infatti apparso più prossimo un approccio più neutrale di politica monetaria. La conferma da parte della Bce di un rientro dallo stimolo monetario graduale ha infine determinato un certo rialzo dei tassi, un apprezzamento dell’Euro e la conseguente rotazione settoriale a discapito dei titoli più sensibili alle variazioni dei tassi e a vantaggio dei ciclici/energetici/finanziari.

Relativamente al comporto small/mid cap, in Italia si è rivelata molto positiva l’introduzione dei PIR (piani individuali risparmio): i PIR sono strumenti finanziari che investono prevalentemente su aziende italiane e hanno al contempo una componente di investimento in small/mid cap italiane almeno pari al 21%. Gli

(15)

Per quanto riguarda la componente azionaria, nel 2017 il fondo ha sovraperformato il benchmark di riferimento sia grazie ad un’esposizione complessiva mediamente di diversi punti percentuali superiore rispetto al benchmark di riferimento, sia grazie alla selezione sui singoli titoli in portafoglio.

Più in dettaglio, per quanto concerne il settore finanziario, è stata vincente la scelta di privilegiare i titoli del risparmio gestito e le banche più forti a livello patrimoniale e meno impattate dall’introduzione di norme più severe sul trattamento dei crediti deteriorati. Hanno invece leggermente penalizzato la performance alcuni sottopesi sui settori più difensivi come quello dei consumi di base e farmaceutico, oppure con forte esposizione all’area Nord americana. Tuttavia, negli ultimi mesi dell’anno le scelte allocative sono andate nella direzione di riduzione del rischio complessivo. Infatti, si conferma una preferenza per i temi prevalentemente domestici e legati alla ripresa dell’Eurozona. Si è invece deciso di mantenere un generalizzato sottopeso sui titoli più esposti all’area Usa, sia per ragioni valutative, sia perché, dopo avere beneficiato del significativo apprezzamento del dollaro negli ultimi anni, questi titoli potrebbero essere parzialmente penalizzati dal graduale apprezzamento dell’Euro osservato nel corso del 2017. Infine, negli ultimi mesi dell’anno il settore immobiliare, già presente in portafoglio, è stato progressivamente incrementato.

In prospettiva sul mercato azionario italiano non mancano le incertezze: in particolare si osserva un incremento del rischio politico, con un incremento di volatilità che potrebbe caratterizzare il periodo che precederà le prossime elezioni politiche. In un contesto politico estremamente incerto rimangono evidenti le difficoltà di intraprendere un virtuoso percorso riformatore e di riduzione del debito pubblico, passaggio fondamentale per la stabilità economica dell’Italia al termine del Quantitative Easing. Le aspettative di crescita permangono comunque positive anche per il 2018 e questo potrà contribuire a mitigare l’impatto dell’incertezza che sussiste riguardo all’esito elettorale e alla futura stabilità governativa.

 

Aspetti rilevanti alla gestione del Fondo – Distribuzione proventi

Classe AD  

In relazione alla classe per la quale è prevista la distribuzione dei proventi, il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 27 febbraio 2018, ha deliberato di procedere alla distribuzione dei proventi nella misura di euro 0,041 per quota. Gli importi verranno messi in pagamento il 19 marzo 2018 sulla base delle quote in circolazione esistenti il giorno precedente a quello della quotazione ex cedola del 9 marzo 2018, ai sensi del Regolamento Unico di Gestione parte B.2.

I proventi posti in distribuzione sono determinati in conformità a quanto previsto dal Regolamento del Fondo. Tenuto conto delle modalità di determinazione dei proventi distribuiti, gli stessi rappresentano a seconda dei casi il pagamento di un provento effettivamente conseguito dal fondo o un rimborso parziale del valore della quota o parte provento effettivamente conseguito e parte rimborso parziale della quota.

La comunicazione ai fini fiscali della natura degli importi distribuiti avviene con la Lettera di conferma inviata a ciascun sottoscrittore a cura della Società.

(16)

RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO ANIMA CRESCITA ITALIA AL 29/12/2017

SITUAZIONE PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

Situazione al Situazione a fine 29/12/2017 esercizio precedente Valore complessivo In percentuale del

totale attività

Valore complessivo

In percentuale del totale attività

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 601.155.646 92,684%

A1. Titoli di debito 374.402.002 57,724%

A1.1 Titoli di Stato 61.744.794 9,520%

A1.2 Altri 312.657.208 48,204%

A2. Titoli di capitale 226.753.644 34,960%

A3. Parti di OICR 0,000%

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 11.707.520 1,805%

B1. Titoli di debito 11.660.000 1,798%

B2. Titoli di capitale 47.520 0,007%

B3. Parti di OICR 0,000%

C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0,000%

C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 0,000%

C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 0,000%

C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 0,000%

D. DEPOSITI BANCARI 17.600.000 2,713%

D1. A vista 0,000%

D2. Altri 17.600.000 2,713%

E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE 0,000%

F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ 12.541.245 1,933%

F1. Liquidità disponibile 12.838.597 1,979%

F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 56.194.497 8,664%

F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -56.491.849 -8,710%

G. ALTRE ATTIVITÀ 5.608.166 0,865%

G1. Ratei attivi 5.390.757 0,831%

G2. Risparmio d'imposta 0,000%

G3. Altre 217.409 0,034%

TOTALE ATTIVITÀ 648.612.577 100,000%

(17)

PASSIVITÀ E NETTO

Situazione al Situazione a fine 29/12/2017 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo

H. FINANZIAMENTI RICEVUTI

I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0

L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati

L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 86.980

M1. Rimborsi richiesti e non regolati 86.980

M2. Proventi da distribuire

M3. Altri

N. ALTRE PASSIVITÀ 3.489.168

N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 2.687.296

N2. Debiti di imposta

N3. Altre 801.872

TOTALE PASSIVITÀ 3.576.148

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 645.036.429

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE A 3.136.127

Numero delle quote in circolazione CLASSE A 584.169,550

Valore unitario delle quote CLASSE A 5,369

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE AD 2.676.453

Numero delle quote in circolazione CLASSE AD 499.038,446

Valore unitario delle quote CLASSE AD 5,363

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE AP 616.428.180

Numero delle quote in circolazione CLASSE AP 114.035.297,441

Valore unitario delle quote CLASSE AP 5,406

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE F 22.795.669

Numero delle quote in circolazione CLASSE F 4.186.491,492

Valore unitario delle quote CLASSE F 5,445

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe A

Quote emesse 642.425,449

Quote rimborsate 58.255,899

 

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe AD

Quote emesse 529.142,162

Quote rimborsate 30.103,716

 

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe AP

Quote emesse 115.120.737,153

Quote rimborsate 1.085.439,712

 

Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe F

Quote emesse 6.291.802,459

Quote rimborsate 2.105.310,967

(18)

RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO ANIMA CRESCITA ITALIA AL 29/12/2017

SEZIONE REDDITUALE

Relazione al 29/12/2017 Relazione esercizio precedente

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 21.027.522

A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 6.639.265

A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 4.298.601 A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale 2.340.664

A1.3 Proventi su parti di OICR

A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI 2.950.046

A2.1 Titoli di debito -86.164

A2.2 Titoli di capitale 3.130.026

A2.3 Parti di OICR -93.816

A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE 11.438.211

A3.1 Titoli di debito -1.006.356

A3.2 Titoli di capitale 12.444.567

A3.3 Parti di OICR

A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI

FINANZIARI QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari quotati 21.027.522

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 491.326

B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 591.356

B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 591.356 B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale

B1.3 Proventi su parti di OICR

B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI 0

B2.1 Titoli di debito

B2.2 Titoli di capitale

B2.3 Parti di OICR

B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE -100.030

B3.1 Titoli di debito -147.550

B3.2 Titoli di capitale 47.520

B3.3 Parti di OICR

B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI

FINANZIARI NON QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari non quotati 491.326

C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI

DERIVATI NON DI COPERTURA 0

C1. RISULTATI REALIZZATI 0

C1.1 Su strumenti quotati

C1.2 Su strumenti non quotati

C2. RISULTATI NON REALIZZATI 0

C2.1 Su strumenti quotati

C2.2 Su strumenti non quotati

(19)

Relazione al 29/12/2017 Relazione esercizio precedente

D. DEPOSITI BANCARI -13.738

D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI -13.738

E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI -2.415.519

E1. OPERAZIONI DI COPERTURA -482.468

E1.1 Risultati realizzati -599.822

E1.2 Risultati non realizzati 117.354

E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA -1.261.205

E2.1 Risultati realizzati -507.452

E2.2 Risultati non realizzati -753.753

E3. LIQUIDITÀ -671.846

E3.1 Risultati realizzati -265.857

E3.2 Risultati non realizzati -405.989

F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE 0

F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE

F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio 19.089.591

G. ONERI FINANZIARI 0

G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI 0

G2. ALTRI ONERI FINANZIARI

Risultato netto della gestione di portafoglio 19.089.591

H. ONERI DI GESTIONE -6.445.371

H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR -5.742.484

Commissioni di gestione OICR collegati Classe A 20 Commissioni di gestione OICR collegati Classe AD 30 Commissioni di gestione OICR collegati Classe AP 8.383 Commissioni di gestione OICR collegati Classe F 2.031

Provvigioni di gestione Classe A -8.667

Provvigioni di gestione Classe AD -7.941

Provvigioni di gestione Classe AP -3.679.096

Provvigioni di gestione Classe F -86.658

Provvigioni di incentivo Classe A -6.210

Provvigioni di incentivo Classe AD -5.054 Provvigioni di incentivo Classe AP -1.853.115 Provvigioni di incentivo Classe F -106.207 H2. COSTO DEL CALCOLO DEL VALORE DELLA QUOTA -82.278

H3. COMMISSIONI DEPOSITARIO -214.625

H4. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO -3.319

H5. ALTRI ONERI DI GESTIONE -402.665

H6. COMMISSIONI DI COLLOCAMENTO (cfr. Tit. V, Cap. 1, Sez II, para. 3.3.1)

I. ALTRI RICAVI E ONERI 525.873

I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITÀLIQUIDE 1.615

I2. ALTRI RICAVI 601.062

I3. ALTRI ONERI -76.804

Risultato della gestione prima delle imposte 13.170.093

L. IMPOSTE -1.479

L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL' ESERCIZIO

L2. RISPARMIO DI IMPOSTA

L3. ALTRE IMPOSTE -1.479

L3. ALTRE IMPOSTE Classe A -4

L3. ALTRE IMPOSTE Classe AD -6

L3. ALTRE IMPOSTE Classe AP -1.057

L3. ALTRE IMPOSTE Classe F -412

Utile/perdita dell’esercizio 13.168.614

Utile/perdita dell’esercizio Classe A 15.730

Utile/perdita dell’esercizio Classe AD 16.339

Utile/perdita dell’esercizio Classe AP 12.134.802

Utile/perdita dell’esercizio Classe F 1.001.743

   

(20)

NOTA INTEGRATIVA

Parte A – Andamento del valore della quota

Nel grafico seguente è illustrato l’andamento del valore delle classi di quota e del relativo benchmark.

I valori sono ribasati a 100 sulla data di avvio del fondo. L’andamento delle classi di quota include il reinvestimento di eventuali proventi distribuiti durante l’anno, ove previsto dal regolamento dello stesso.

I valori si riferiscono alla prima valorizzazione della quota avvenuta in data 17 febbraio 2017.

I valori si riferiscono alla prima valorizzazione della quota avvenuta in data 9 gennaio 2017.

(21)

I valori si riferiscono alla prima valorizzazione della quota avvenuta in data 9 gennaio 2017.

I valori si riferiscono alla prima valorizzazione della quota avvenuta in data 9 gennaio 2017.

La rappresentazione dei dati nel grafico a barre sarà disponibile dal prossimo anno, in base all’esposizione dei risultati di un anno civile completo.

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