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In questo numero: Febbraio numero 312. Mensile di informazione della comunità di Piario

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Academic year: 2022

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Febbraio 2022 - numero 312

M en sil e di infor mazi on e de lla comunit à di P iario

In questo numero:

Piario si conta = numeri in calo.

Servire la vita dove la vita accade: la famiglia.

Informazioni parrocchiali.

Il Comune informa.

Il Covid del nostro scontento…

Cosa leggo.

Voglia di provare la droga.

La posta.

Periscopio.

Kultur quiz n.250

(2)

E

cco il report annuale sulla popolazione residente nel nostro paese sulla base dei dati gentilmente messici a disposizione dall’Ufficio di Anagrafe e Stato Civile del Comune e che confronteremo con quelli degli anni precedenti, così da avere una visione più allargata di come si sia evoluta nel tempo.

L’elemento numerico che balza subito all’occhio, dall’osservazione della tabella riassuntiva relativa al 2021, è la consistente decrescita che si è avuta nel corso dell’anno appena trascorso. Un meno 29 corrispondente ad un 2,77% in meno della popolazione, che va a seguire il meno 23 dell’anno 2020.

Un numero così negativo si è riscontrato solo nel 1986.

Aprendo l’orizzonte temporale dal 1959 al 2021, si rile- va che la popolazione piariese è passata dai 649 abitanti del 1959 agli attuali 1017, con un incremento di ben 368 unità nell’arco di 62 anni.

Senza voler “dare troppo i numeri” farò alcuni raffronti con gli anni precedenti e, in particolare prendendo in considerazione i dati dal 1959, anno nel quale il nostro Comune ritorna ad essere autonomo dopo da fusione con Villa d’Ogna imposta con Regio Decreto del 1929.

Ripercorrendo le varie fasi di questo aumento, in corri- spondenza del passaggio al centinaio successivo, si pos- sono segnalare l’anno 1969 con il raggiungimento di quota 713 abitanti, nel 1988 si arriva a quota 811, nell’anno 2000 con cento in più siamo a 911, nel 2005 si valica la quota mille con 1024 residenti e, nell’anno 2012, si ha il picco con 1119.

Dopo quell’anno è iniziata la progressiva decrescita.

All’interno di questo ambito temporale, l’anno nel quale si è avuto il maggiore incremento è stato l’anno 1994 con un +38, mentre sono significativi i dati del 1969, 1970 e 2005 con un +34. L’anno con il peggior segno negativo è stato il 1986 con un -29 come quello riscon- trato nel 2021. Altri anni con consistente segno negativo di diminuzione della popolazione furono il 1962 con un meno 17, il 1972 con un meno 23 e il 2017 con un me- no 17.

Per i restanti anni si è sempre riscontrata una crescita nella maggior parte dei casi a due cifre. Esempio di spic- co, con un più 38 si ebbe nell’anno 1991, un più 30 del 2003, un più 34 del 2005 seguito da un più 22 del 2006 e un più 31 del 2008.

Tuttavia, salvo l’anno 2019 che segna un +4, a partire dal 2012 (anno nel quale si contavano 1119 abitanti), si rileva un progressivo calo, prima a piccoli numeri, poi con incidenza a due cifre sempre più significativa. Tanto che dal 2012 ad oggi, si sono persi 102 abitanti.

M

a ora veniamo ad analizzare l’andamento demo- grafico specifico del 2021.

Partendo dai nati, il 2021 si identifica come unico anno dal 1959 ad oggi, nel quale si è avuto un solo nato.

Nel 2020 si ebbero 6 nati. Mentre l’anno emergente per numero di nati è stato

il 1972 con 26. In tutto il periodo dal 1959 non si è mai scesi al disotto dei 4 nati annuali. Dal 1959 ad oggi la media dei nati si è attestata su 10 (9,92) all’anno.

Dal 1959 ad oggi Piario ha avuto in t o t a l e 625 nati.

Veniamo ai decessi che nel corso del 2021 sono stati 13, di cui 5 maschi e 8 fem- mine. Nel 2020 furo-

=

L’eco del “Sapèl Né”

Fondato da Gianni Micheletti

Pubblicazione mensile Anno 27/22 - n. 312/247

Febbraio 2022 Direttore Responsabile:

Giuliano Todeschini

Hanno collaborato a questo numero:

Don Eros, Amm.ne Comunale, Dario Cortiana Corrispondenza:

L’eco del “Sapèl Né”

presso Giuliano Todeschini Via Bologna 3 - 24020 Piario (BG)

e-mail: ecosapelne@tiscali.it Registrazione Tribunale di BG n. 33 del 6.7.2001

già n. 8 del 4.3.1996 Versione digitale sul sito del Comune di Piario

www.comune.piario.bg.it

Evoluzione della popolazione

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no 16. Guardando a ritroso dal 1959 ad oggi, gli anni nei quali si sono riscontrati più decessi, sono stati il 2015 e il 2016 con 16 morti. La media dei morti dal

1959 ad oggi si attesta su 6,8 all’anno, mentre il totale dei morti dal 1959 alla fine del 2021 sono stati in totale 429.

Se confrontiamo la differenza tra nati e

morti nell’anno 2021, si ha un segno negativo di – 12 suddivisi tra -4 maschi e -8 femmine. Anche nell’anno 2020 si ebbe un saldo negativo che fece segnare un -10.

Mentre se apriamo l’orizzonte al periodo 1959-2021 il saldo tra nati-morti fa riscontrare un segno positivo di +196 unità.

L’altro dato che va a determinare la popolazione sono gli spostamenti, cioè coloro che vengono ad abitare a Piario (immigrati - iscritti) e coloro che lasciano il paese per altra destinazione (emigrati- cancellati).

Nel corso dell’anno 2021 abbiamo avuto 25 iscritti, di cui 15 maschi e 10 femmine e 42 cancellati di cui 19 maschi e 23 femmine. Anche in questo conteggio emer- ge un saldo negativo di -17 unità: -4 maschi e -13 fem- mine. Negativo fu anche nel 2020, nel corso del quale ammontava ad un totale di -13.

Durante gli anni dal 1959 al 2021 si sono avute differen- ze altalenanti tra il numero di immigrati ed emigrati.

Segnalo soltanto il picco positivo dell’anno 1992 con un +27 confermato anche nel 2003, mentre il picco negati- vo si è avuto nell’anno 2017 con un -17, così come ri- scontrato nel 2021.

Tirando ora le somme, alla data del 31 dicembre 2021, la popolazione piariese risulta in totale di 1017 unità, distinte il 519 maschi e 498 femmine.

Rispetto all’anno 2020 nel quale si contavano 1046 abi- tanti, abbiamo avuto un calo di -29, di cui -8 maschi e -21 femmine.

Le famiglie che si contano alla fine dell’anno 2021 sono 430, delle quali 22 con tre figli e 4 famiglie con quattro figli.

Nel 1959 le famiglie erano 152 e nel corso degli anni sono sempre andate crescendo, raggiungendo quota 302 nel 1989, poi arrivando a 401 nel 2004 e quindi stabilizzandosi tra le 420/430 negli anni successivi.

I decani del paese del 2021 sono Messa Agnese ved.

Zucchelli, classe 1925 e Mario Legrenzi classe 1929.

E

ntrando un po’ più nel particolare, possiamo os- servare il grafico della suddivisione per fasce di età della popolazione piariese riferito all’anno 2021.

I bambini dagli 0 ai 6 anni sono 34 pari al 3,34%

(l’anno scorso erano 36); quelli tra i 7 e i 14 anni sono 65 pari al 6,39% (l’anno scorso erano 80); i giovani tra i 15 e i 30 anni sono 201 pari al 19,76% (l’anno

scorso erano 193). La fascia tra i 31 e i 65 anni conta 508 persone corrispondenti al 49,95% (l’anno scorso erano 530). Quelli compresi tra i 66 e i 75 anni sono 119 e costituiscono l’11,70% (l’anno scorso erano 112);

oltre i 75 anni sono 90 pari all’8,84% (l’anno scorso erano 95) mentre gli ultra ottantenni sono 56 corrispon- denti al 5,50% (l’anno scorso erano 51).

Per ultimo il dato che si riferisce agli stranieri residenti che ammontano a 35 pari al 3,44%, di cui 15 maschi e 20 femmine, di- minuiti di 4 rispetto all’an- no scorso.

I più numerosi sono quelli provenienti dal Marocco e dalla Serbia che contano 6 persone, 5 vengono dalla Nigeria, 4 da Cuba, 3 dalla Moldavia e dalla Polonia, 2 dalla Romania e dall’Ucrai- na, uno dal Congo, dalla Fed. Russa, dai Paesi Bassi e dall’Egitto.

Gli iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’E- stero) sono 39 di cui 16 maschi e 23 femmine, nel 2020 ammontavano a 46. I Paesi nei quali risiedono sono: Bel- gio, Svizzera, Francia, Germania, Egitto, Rep. Pop. Ci- nese, Israele, Rep. Dominicana, Spagna, Svezia, Stati Uniti d’America e Regno Unito.

Questa radiografia numerica ci dà la consistenza e rileva alcune delle caratteristiche della popolazione del nostro paese che penso possa essere interessante conoscere da parte di tutti coloro che lo abitano.

Giuliano Todeschini

31 -65 0-6

7-14 15-30 66-75

oltre 75

Suddivisione per fasce di età

Maschi Femmine Totale Residenti al 1.1.2021 527 519 1046

Nati 1 = 1

Morti 5 8 13

Differenza nati/morti -4 -8 -12

Iscritti 15 10 25

Cancellati 19 23 42

Diff. Iscritti/cancellati -4 -13 -17

Incremento/decremento -8 -21 -29

Residenti al 31.12.2021 519 498 1017

(4)

I

l nostro Vescovo Francesco, che abbiamo appena avu- to tra noi e che a breve ci invierà le sue considerazioni circa il pellegrinaggio pastorale nella nostra Parrocchia, nella sua lettera pastorale che vuole caratterizzare questo anno pastorale e che a grandi linee ho presentato nel me- se di ottobre su questo bollettino, nel suo capitolo cen- trale presenta alcuni criteri pastorali.

Il primo criterio lo esprime così: IL VISSUTO DA NON SPRECARE: UN ENORME PATRIMONIO.

Questo è quanto scrive al riguardo:

Se ci siamo proposti di non sprecare i vissuti dolorosi e solidali sperimentati durante la pandemia, tanto più non vorremmo disperdere la ricchezza dei vissuti familiari: mentre piangiamo quello e soprattutto quelli che abbiamo perduto, riconosciamo il patri- monio accumulato in ciò che abbiamo donato e rice- vuto in quei mesi.

La caratteristica di questo patrimonio non consiste negli eventi straordinari, luminosi o dolorosi, che contrassegnano la vita di quasi tutte le famiglie. Si tratta piuttosto di ricono- scere la ricchezza della vita quotidiana, con i ge- sti, le parole, i sentimenti e le convinzioni che la ca- ratterizzano e spesso si ripetono ogni giorno, sen- za che ce ne accorgiamo.

Mi piacerebbe che le nostre

parrocchie, tutt’altro che estranee a questa dimen- sione quotidiana della vita, fossero sempre più capa- ci di riconoscere questo patrimonio familiare e so- prattutto di riconoscervi la presenza e l’azione di Dio, del Signore Crocifisso e Risorto, del suo Spirito.

Questo sguardo illuminato e simpatico, alimenta la meraviglia, la riconoscenza, la speranza, spesso me- scolate alla sofferenza, alla passione, alla preghie- ra, alla consapevolezza della necessità di darci una mano gli uni gli altri, non solo nei momenti eccezio- nali, ma nella realtà ordinaria.

D

unque con questo primo criterio ci chiama a rico- noscere la ricchezza della vita familiare che si svol- ge quotidianamente con i suoi gesti, le parole, i senti- menti e le convinzioni che la caratterizzano. Questa ric- chezza però spesso ci sfugge a causa di una ripetitività e di un ritmo incalzante di vita che ci fanno perdere questa profondità del vivere quotidiano.

Che cos’è questa profondità?

Il nostro Vescovo la identifica nella presenza di Dio, del Signore Crocifisso e Risorto, del suo Spirito che si dà nel vissuto quotidiano. Dio si dà prima di tutto nel vissuto quotidiano della famiglia; ma ne abbiamo ancora il sen- tore di questa presenza ?

Su questo il Vescovo esprime l’auspicio che almeno le nostre Parrocchie, con le famiglie che le compongono, siano capaci di questo sguardo illuminato, simpatico e che alimenta la meraviglia, la gratitudine e la speranza, ma insieme alimenta anche la consapevolezza della ne- cessità di darci una mano gli uni e gli altri per corrispon- dere come famiglie alla promessa del Signore e al suo comandamento che si esprime negli affetti familiari.

Avvertiamo ancora, almeno vagamente, la consapevolez- za di questa necessità?

In effetti, i rapporti familiari sono attraversati dalla gran- diosità delle attese reciproche. Da una moglie o da un

marito pare giustificato at- tendersi tutto.

Oppure, non sono forse i genitori in debito nei con- fronti dei figli della loro vita intera?

Si certo, i genitori sono in debito della loro stessa vita nei confronti dei figli; tale debito però non è ovviamen- te un debito materiale, un debito cioè fatto di beni e di servizi che i genitori dovreb- bero offrire ai figli come per lo più è inteso. E’ invece soprattutto un debito simbo- lico, che vuol dire un debito di significati. Appunto per rapporto a questo aspetto simbolico del debito i genitori appaiono oggi spesso inadempienti. I genitori assumono agli occhi dei figli, di necessità, la consistenza di figure religiose, di rappresentanti addirittura di Dio stesso, e quindi della sua provvidenza. E tuttavia essi non sono Dio, debbono invece rimandare a Colui che solo è Padre da sempre e per sempre. Appunto tale rimando si realiz- za oggi con crescente difficoltà.

Per essere un poco più chiaro, riferiamoci a un momen- to preciso della relazione tra figlio e madre nella prima infanzia, che è più facile da interpretare.

SERVIRE LA VITA DOVE LA VITA ACCADE:

LA FAMIGLIA

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Il bambino piccolo crede che la mamma sia onnipotente e onnisciente; in tal senso è la prima immagine di Dio per il bambino. Di fronte a questo suo compito ella cer- to non si tira indietro. Al bambino, che viva una mo- mento di spavento, si affretta a ripetere il suo messaggio rassicurante; dipinge ai suoi occhi un’immagine del mondo che appare spesso fiabesca; il mondo sarebbe assolutamente in ordine; tutti sarebbero buoni e non ci sarebbe dunque assolutamente nulla da temere. La mamma fa così assistita da suo cosiddetto “istinto” ma- terno. Sa bene che verranno i tempi nei quali ella dovrà ricorrere a risposte più obiettive e circostanziate. Ma fino a che il bambino è piccolo la rassicurazione è tutto.

Appunto il passaggio da queste prime forme affettive

della rassicurazione del figlio al tempo nel quale la rassi- curazione dovrà essere data in forme culturalmente più elaborate appare difficile. Del resto a queste impossibili attese reciproche che inquietano i rapporti familiari, non corrisponde alcuna attenzione da parte della cultura pubblica che pensa alla vita come questione del singolo che si fa da solo, senza madre e senza padre, senza na- scita e naturalmente senza morte.

Su questo le Parrocchie con il loro vissuto e più in gene- rale il ministero pastorale della Chiesa possono e debbo- no accompagnare le mogli e i mariti, i genitori e i figli a decifrare il senso dei loro vissuti e i compiti che essi pro- pongono.

Don Eros

CALENDARIO PASTORALE PER IL MESE DI FEBBRAIO 2022

MERCOLEDI 2 FEBBRAIO Festa della Presentazione al tempio del Signore Ore 17 S. Messa con la Benedizione delle candele partendo

dalla chiesina

A partire da Mercoledì 2 febbraio le S. Messe pomeridiane del Mer- coledì e del Giovedì sono celebrate alle 17 e così anche l’Adorazione Eucaristica del venerdì.

GIOVEDI 3 FEBBRAIO Ore 17 S. Messe con la benedizione della gola per l’intercessione di s. Biagio vescovo e martire.

VENERDI 4 FEBBRAIO Ore 17 Adorazione Eucaristica, Vespri e benedizione

Da lunedì 7 a sabato 12 febbraio Comunione agli ammalati nella settimana della Giornata mondiale dell’ammalato (11 febbraio)

SABATO 12 FEBBRAIO Ore 10 E’ presente il Confessore MERCOLEDI 16 FEBBRAIO Ore 20.30 Incontro catechisti

VENERDI 18 FEBBRAIO Ore 17 Adorazione Eucaristica, Vespri e benedizione DOMENICA 20 FEBBRAIO Giornata del Seminario diocesano

MERCOLEDI 23 FEBBRAIO Ore 20.30 Incontro Genitori dei Comunicandi

• Faccio inoltre presente che con le 57 buste rientrate durante le feste natalizie avete offerto 2005 €.

• La tradizionale questua di S. Antonio non è stata effettuata per l’indisponibilità degli incaricati che la fanno da anni.

• Invece per il progetto di solidarietà dell’Avvento e di Natale, abbiamo raccolto a favore degli indios dell’Amazzonia e dato a padre Diego Pelizzari 1000 €.

Grazie per la vostra generosità a sostegno della Chiesa e della sua missione.

OFFERTE PER I RESTAURI DELLA CHIESA PARROCCHIALE

GENNAIO 2022

1 Offerta N.N. 400 €

1 Offerta N.N. 150 €

3 Offerte N.N. di 50 € 150 €

1 Offerta N.N. 30 €

1 Offerta N.N. di 50 € 50 € --- TOTALE 780 €

I

NFORMAZIONI

P

ARROCCHIALI

(6)

CERCASI CU STODI P ER S.RO CCO La Parrocchia cerca nuovi custodi per la Chiesa di S. Rocco.

Chi fosse interessato o volesse alcune preliminari indicazioni si segnali al parroco don Eros.

L’Amministrazione Comunale informa…

EDIFICIO MUNICIPALE Come molti avranno potuto notare l’edificio comunale, grazie al completa- mento di lavori di ristrutturazione che sommati ad altri già effettuati, ha cam- biato completamente aspetto.

Grazie ad un finanziamento del Ministe-

ro dell’Interno abbiamo avuto a disposizione una somma di €100.000 da utilizzare per opere di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico dell’edificio municipale mediante isolamento termico a cappotto e rifacimento delle facciate esterne.

BANDO PARTITE IVA

Ad inizio febbraio verrà pubblicato un nuovo Bando in- dirizzato alle Partite IVA (esclusi liberi professionisti, come da decreto) che durante il 2021 hanno riscontrato

difficoltà economiche dovute alla pande- mia. Vi invitiamo a rimanere aggiornati tramite il sito, i canali social o iscrivendo- vi alla newsletter, sulle modalità di parte- cipazione e sulle altre informazioni a ri- guardo.

Cogliamo l’occasione per ringraziare la nostra compaesana Ilaria Rossi per aver contribuito a rendere più accogliente la nostra sala consiliare con questo murales r a f f i g u r a n t e l o stemma comunale.

L’Amministrazione Comunale

S

empre con lo spirito di se- gnalare interessanti spunti di riflessione, di seguito pubblichia- mo l’articolo a firma del

prof.Giovanni Cominelli apparso su: santalessandro.org sabato, 22 gennaio.

D

a ultimo è arrivato il Mini- stro Bianchi a denunciare il disagio degli insegnanti, categoria a rischio crescente di “burn out”.

“Burn out” dei docenti, depressione, bullismo e manifestazioni violente

dei ragazzi, esasperazione dei genitori, violenza verbale sui social, aggressioni fisiche e minacce facevano già parte del paesaggio antropologico quotidiano, ben prima dell’irruzio- ne improvvisa del Covid. Ma il Covid ha amplificato, è noto, molti fenomeni nella società italiana. Non si è limitato a torturare i corpi, ha messo a soqquadro le menti, e non solo

quelle dei No-vax. Quando la sof- ferenza fisica e psichica riguarda milioni di individui, essa esonda dalle case per gonfiare le strade e le piazze, proprio come un’alluvione improvvisa. E pertanto diventa un problema sociale. A questo punto, è scattato un riflesso. Poiché “lo Stato sta tornando”, al cospetto dell’e- mergenza Covid, in primo luogo attraverso il sistema sanitario, per- ché lo Stato non dovrebbe farsi ca- rico anche della salute mentale dei cittadini, in risposta alla diffusione del disagio psichico? La Regione Campania e la Regione Lazio si sono già mosse, la prima con una Legge dell’agosto 2020, la seconda con uno stanziamento di un fondo di 2,5 milioni “per attivare un percorso di sensibilizzazione“.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato in que- sti giorni la Mozione presentata da Niccolò Carretta, consi-

IL COVID DEL NOSTRO SCONTENTO:

SERVONO PSICOLOGI?

(7)

gliere bergamasco di Azione, che istituisce la figura dello psicologo di base, dei cui servizi si possa usufruire gratuita- mente. La Mozione istituisce un Fondo regionale dedicato all’accesso alle cure per la salute mentale, alla prevenzione del disagio psichico dei giovani e delle fasce più fragili della popolazione e all’inserimento delle psicologhe e degli psicolo- gi nei presidi territoriali, nelle cosiddette Case della Comuni- tà.

Sì, il disagio e la sofferenza psichica sono cresciuti verticalmente negli ultimi due anni. Il Covid ci è venuto incontro come minaccia planetaria, insieme a tante altre, e ci ha rinchiusi in casa. Ha colpito “l’animale sa- piens” che noi siamo, nella sua essenza ultima: quella dell’es- sere “zoon politikon”, cioè “animale pubblico”, per il quale la relazione con gli altri è coessenziale. Privati delle relazioni, rinchiuse nelle nostre case, abbiamo scoperto la claustrofobia come malattia del corpo e dell’anima. D’improvviso, ci siamo trovati “animali” in gabbia, vestiti soltanto delle nostre soli- tudini. Specialmente gli individui privi di risorse interiori e poveri di relazioni con comunità di riferimento sono stati feriti in profondità. E’ tutto da

vedere se i bambini o gli adolescenti siano stati i più deboli in questo frangente. Probabilmente agli adul- ti è andata anche peggio, avendo già portato molte croci sulle spalle.

In ogni caso, se ci limitiamo all’u- niverso scolastico, le conseguenze sociali delle sofferenze psichiche

sono apparse subito evidenti: abbandoni precoci, povertà edu- cativa, diseguaglianze crescenti. Una classica reazione alla solitudine depressiva è stata l’aggressività delle parole, sca- gliate dai computer, e dei comportamenti collettivi, esibiti nelle piazze. Espressione concreta clamorosa e, insieme meta- fora, è stato l’assalto alla sede della CGIL nazionale.

M

a gli orientamenti politico-culturali di contrasto, sopra elencati, che prevedibilmente saranno condivisi da altre Regioni, sollevano notevoli dubbi.

Il primo, più immediato e forse malizioso, è che la creazione di un servizio psico-burocratico regionale più che rispondere alle domande di salute mentale dei cittadini, pare piuttosto registrare la pressione degli psicologi, il cui numero sfornato dalle Università si è gonfiato nel tempo, ma i cui sbocchi professionali restano sempre molto al di sotto della d o m a n d a s u l m e r c a t o d e l l e p ro f e s s i o n i . Il secondo dubbio è più sostanziale: se il disagio nasce dall’assenza di relazioni, un’offerta massiccia di psicologi potrà colmare quell’assenza? L’idea della medicalizzazione

universale del disagio individuale e sociale proviene da Ol- treoceano: per ogni disagio psichico c’è sempre almeno una pillola e, possibilmente, uno psicoterapeuta o uno psichiatra o, per chi ha soldi, uno psicanalista.

E’ però arduo credere che una o più sedute con lo psicologo/

psichiatra/psicoterapeuta regionale possano riconnettere i fili spezzati delle relazioni pubbliche, se in primo luogo nella società civile non si mettono in movimento energie relaziona- li, dentro comunità attive e dentro il protagonismo degli in- dividui responsabili.

Ora, non è solo a causa del Covid se le persone, soprattutto delle generazioni più giovani, tendono a richiudersi in un orizzonte puramente individuale e senza intersezioni rispetto ad altri. I social-media oggi consentono relazioni “a contatto distaccato”. Uscire dal Covid con i vaccini è, ovviamente, la prima medicina. Ma quella efficace è ricostituire gangli di relazioni tra gli esseri umani, fondate sul sapere e sulla con- sapevolezza di un destino comune nel mondo. Non ci sono farmaci miracolosi contro la solitudine, se non le relazioni costruite attorno alle sfide della realtà. Certo, uno psicologo o psichiatra o un confessore possono fare da sponda, risvegliare energie di resurrezione: ma la guarigione dal male mentale parte sempre dal cuore dell’uomo, non è importabile.

D’altronde, anche i farmaci corrono in aiuto al corpo, non possono sosti- tuire la sua azione autoriparativa.

Mettere in piedi un baraccone psico- burocratico regionale ennesimo non pare una buona strada.

Il terzo è un dubbio… filosofico.

Alle nostre spalle pare sia attiva una filosofia inconsapevole della storia: abbiamo diritto alla felicità su questa terra, dalla culla alla tomba e il Dio dello Stato sociale ce la deve garantire, a tutti i costi. La felicità come diritto umano.

Paghiamo – non tutti – le tasse per questo! “No taxation without happiness”! La malattia, il dolore, la solitudine, la morte sono un’ingiustizia che non meritiamo. Il male è un’a- nomalia della storia. Di questa nuova religione del Welfare i nuovi sacerdoti sono i medici, gli psicologi, i filosofi-guru, gli scienziati, i tecnici… Ora, ben lungi da me l’idea di una consacrazione della sofferenza fisica e psichica come via pri- vilegiata alla salvezza. Ogni epoca e ogni generazione cerca e trova cure sempre migliori. Ma la malattia e il dolore, ce li meritiamo o no, fanno parte della realtà della storia e della vita. Non dovremmo far credere ai nostri figli che la malattia e il dolore e la morte non c’entrano con noi e con loro.

Cattive credenze li spingono verso l’irrealtà e verso inedite sofferenze psichiche.

Giovanni Cominelli

(8)

C

ari lettori,

archiviate le festività e con l’inizio del nuovo anno, il consiglio si è ritro- vato: siamo al lavoro per programmare le attività del 2022, per cui mo- mentaneamente c’è poco da segnalare… l’unica cosa che vale la pena ricordare è la ripresa dei campionati di pallavolo: nel prossimo numero vi aggiorneremo sull’andamento delle nostre squadre.

Il consiglio dell’ASD Piario

S

egnaliamo, tra le tante novità edi- toriali in commercio, questo interessante libro della giornalista Concita De Grego- rio.

SCHEDA DEL LIBRO CASA EDITRICE:

Feltrinelli

ANNO DI PUBLI- CAZIONE: 2021 PREZZO: € 14,00 Recensione di Sabina Fadel.

«Sii gentile, ragazza del futuro. Appassionata e genti- le»: con queste parole si apre l’ultima fatica lettera- ria della giornalista Concita De Gregorio. Pagine – illustrate da Mariachiara Di Giorgio – poetiche, scarne, essenziali, che vanno diritte al cuore e che l’autrice rivolge alla se stessa ragazza, confidandole ciò che ha capito della vita, ciò che per lei oggi è importante.

«Quando mi hanno domandato di scrivere una lette- ra a una immaginaria ragazza – ha infatti confidato De Gregorio durante una recente presentazione del volume – mi sono trovata in difficoltà, perché senti- vo che “le ragazze” sono una categoria e le categorie non vogliono dire niente.

Ogni persona è unica. Parlare per categorie porta a banalizzare, talvolta a offendere, per- ché le categorie sono spesso usate in maniera violenta.

L’idea di scrivere qualcosa per “le ragazze” mi risul- tava quindi non solo difficile, ma anche maternalisti- co… Così ho scelto di scrivere a me stessa, alla ra-

gazza non che sono stata, ma che ancora sono, per- ché ognuno di noi è tutte le nostre età».

E a questa se stessa Concita De Gregorio ribadisce con forza che la gentilezza è la cosa più importante:

«Sii gentile, ti dico e mi dico – ripete ancora e anco- ra nel libro –. Se una sola cosa dovessi scegliere sa- rebbe questa. Non demordere, insisti, non lasciarti ingannare da chi ti racconterà che essere gentili è una debolezza, che è quello che ci si aspetta dalle femmine. Non è così.

La gentilezza non ha sesso, è la qualità fonda- mentale degli umani».

Ci vengono spesso a dire, continua la giornalista, che dobbiamo essere forti noi donne, combattive, ag- gressive. E invece non è così: non tutte hanno la for- za di trasformare il proprio dolore in epica. Non tut- te vogliono o sanno essere delle eroine.

Per questo la gentilezza preserva: preserva il co- raggio di essere se stesse, a volte forti altre fragili, ma comunque autentiche, libere dai diktat di una società che vuole le donne sempre e comunque per- formanti. «“Bontà”. Senti che parola fuori moda, de- nigrata. Presa in giro. Eppure credimi – insiste l’au- trice –.

L’unica alternativa alla brutalità è proprio que- sta: fare gesti di bontà disinteressata. Essere generosi gratuitamente, incomprensibilmente. Qual- cuno non capirà. Ti dirà che sbagli, che devi farti furba. Tu invece resta intatta».

Resta te stessa e «vivi come se il mondo fuori fosse già come lo vorresti». Sii, in definitiva – ricorda De Gregorio – libera dai condizionamenti: «Non lasciar- ti ingabbiare da un ruolo, da quello che gli altri si aspettano da te», piuttosto «fai in modo di non aver bisogno delle persone che hanno potere, perché solo così sarai libera».

E conclude: fai le tue scelte, sempre e fino alla fine, perché «non è mai troppo tardi». Ma ricorda di cominciare dalla gentilezza: «Sii gentile, e poi fai quello che vuoi».

C OSA LEGGO

(9)

C

onoscere le motivazioni più frequenti che possono indurre un adolescente a voler provare la droga può aiutare i genitori a comprendere le molte pressioni alle quali i loro figli sono sottoposti in questa delicata fase della loro vita. Motivazioni semplici, quali: il desi- derio di divertirsi o fare qualcosa di diverso; la disponibi- lità delle sostanze; la condivisione con gli amici; la curio- sità di sperimentare; il desiderio di essere accettati dal gruppo; la perdita d’interessi; la ricerca di sicurezza e autostima.

«Volevo sentirmi meglio con me stesso, vincere lo stress, la noia, il dolore, i problemi, sperimentare una “sbornia”», afferma Daniele di diciassette anni.

Spesso i ragazzi si basano su ciò che sentono dagli amici per sapere che cosa aspettarsi dall’uso della droga e so- vente le informazioni che ne

ottengono sono false o poco attendibili, ma accattivanti.

C

apire se il figlio si droga

«Come faccio a capire se mio figlio si droga?» mi chiede Sonia, una mamma con in casa due adolescenti. Questa è la domanda che più spesso i genitori si pongono.

La risposta è che non esiste un modo facile e sicuro per saper-

lo perché l’effetto della droga potrebbe essersi esaurito prima che il genitore veda il figlio o perché l’effetto stes- so potrebbe non essere così evidente. Anche nel caso ci fosse un considerevole cambiamento di comportamento, ciò potrebbe essere causato da qualche altro

motivo, per esempio un problema di sviluppo, una crisi affettiva, un’apatia tipica dell’età. Se il genitore è però attento può notare un insieme di atteggiamenti anomali da non sottovalutare:

lunghi silenzi, broncio o irascibilità verso gli altri; improvvisi sbalzi di umore; insolita man- canza di collaborazione e scontrosità; pochissi- ma disponibilità a parlare e a stare in famiglia;

diminuzione del rendimento scolastico, svo-

gliatezza o tendenza a marinare la scuola; abbandono delle attività svolte regolarmente, per esempio uno sport, cambio di amicizie; apparentemente inspiegabile e repentino passaggio a un nuovo gruppo di amici; cambia- menti nell’aspetto fisico, per esempio occhi arrossati;

disturbi alimentari. No alla superficialità o rassegnazio- ne!

Alcuni genitori sembrano preferire rassegnarsi a quel particolare nemico, la droga, ignorandone l’evidenza, negando e chiudendo un occhio sulla possibilità che il loro ragazzo adolescente faccia uso di sostanze psicoatti- ve. Afferma il professor Pickhardt, psicologo esperto di adolescenza: «Personalmente, ritengo sia meglio am- mettere che il mondo d’oggi in cui crescono i ragazzi è pieno di droghe d’ogni genere, e questo impone una continua vigilanza e discussione soprattutto con gli adolescenti».

L

’uso di droghe ricreative inizia a entrare in gioco negli anni delle superiori, quando la curiosità diven- ta più pressante, l’eccitazione diventa più allettante e le feste e gli incontri sociali diventano più frequenti. Non è facile per i genitori sostenere un dialogo costruttivo e mettere in luce i rischi fisici e psichici sull’uso di droghe, ma devono farlo. Non sorvolare sui sospetti. Se i genito- ri hanno sospetti sul consumo di droghe da parte del fi- glio, chiedano aiuto a un Centro in cui operano persone esperte. In questo modo potranno gestire il problema al meglio e con maggiore consa- pevolezza. Importante che sia- no vigili, sappiano prestare attenzione ai figli, che cosa fanno, dove vanno, le persone e i luoghi che frequentano e con chi hanno rapporti.

Da ultimo, lo ripeto, manten- gano un buon livello di comu- nicazione che sta alla base di un ambiente familiare sano e in grado di rilevare le prime devianze del figlio.

I ragazzi chiamano le droghe di iniziazione canne, erba, fumo, droghe leggere.

Attenti anche alle prime sbronze.

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C

'era una volta un grazioso verme, giovane bello e furbo. Soprattutto era un lavo- ratore instancabile.

Un bel giorno uscendo di casa, il verme vide poco lontano una noce stupenda, con un guscio scolpito come un'opera d'arte, grande come poche altre e di un colore vivo ed affascinante.

Il verme decise che avrebbe fatto di tutto per riuscire ad assaporare il suo frutto e soprattutto farlo assaggiare alla sua famiglia, composta dalla sua amata vermetta e due piccoli vermicelli.

Appena tornato la sera dal lavoro, dopo aver sussurrato qualcosa alla noce, subito iniziò a cercare di aprirla: il verme passò l'intera serata senza riuscire nemmeno a

scalfirla.

Il giorno seguente il verme andò al lavoro e nel frattem- po iniziò a pensare ad un modo per aprire la noce.

Tornato nuovamente a casa la sera, accese le luci, e do- po aver sussurrato qualcosa alla noce, prese il martello più grande che aveva: con tutte le forze che gli rimane- vano cercò di aprirla.

Alla fine risultò un'altra serata buttata via: la noce era davvero resistente!

Passarono tanti altri giorni, poi mesi... e la noce era ancora lì, integra, senza che il verme riuscisse in alcun modo a scalfirla, nonostante i numerosi quotidiani ten- tativi.

Va detto che c'erano molte altre noci intorno al verme:

noci di tutti i tipi, molto più alla sua portata, che si pre- sentavano con gusci sottili, ma il verme era ostinato e voleva aprire proprio quella noce.

PERISCOPIO

Il verme e la noce

Ecco la posta che abbiamo rice- vuto questo mese.

Egregio Direttore,

consentimi di fare una riflessione sul ritorno dell’IM- PRESA – FAMIGLIA sia in Ita- lia che altrove ( al netto del coro- navirus ) .

Il castello di cristallo della finan- za internazionale si è rotto e forse non è tutto male, se farà tornare a guardare all’economia reale e alla finanza come strumento e non come fine.

Per anni abbiamo subito il dileggio di tanti professori, ma- nager, consulenti dell’economia che parlavano con sprezzo nelle aule universitarie e dalle colonne dei giornali dell’”anomalia italiana” : “ ci sono troppe piccole imprese” , “ le piccole imprese non hanno futuro nell’economia globaliz- zata”, “ le imprese familiari sono arretrate” e altre amenità simili.

C’è stato anche chi sosteneva in questi anni che le imprese italiane sono piccole, non innovative, arretrate, evasive del fisco, ecc….ecc…

Se invece fossero grandi, trasparenti e aperte ai capitali finanziari , porterebbero moralità nella gestione dell’azien- da.

Purtroppo la crisi finanziaria in atto ( e non siamo certo alla fine ) rende poco credibili i loro assiomi: i fallimenti di fon- di, banche , assicurazioni e grosse realtà hanno tappato la bocca a tutti.

Almeno non fanno più richiami all’etica d’impresa, vista l’immoralità dei loro campioni ( altro che quella di micro e

piccoli imprenditori italiani ) che hanno creato soldi falsi con la carta intascando decine di miliardi di dollari con strumenti di incentivazione che vengono solitamente conces- si ai top management e ai membri del consiglio di ammini- strazione di un’azienda.

L’Italia ha una base produttiva più reale e pertanto sentirà meno di altri paesi questa crisi in quanto ci sono milioni di imprese piccole che creano ogni giorno la nostra ricchezza.

I gloriosi dinosauri sono scomparsi perché erano grandi e specializzatissimi , i piccoli mammiferi, agili e adattivi si sono salvati.

Lo stesso succede ancora una volta nella nostra economia:

quando i grandi saltano, i piccoli si salvano, tengono e con- tinuano a creare ricchezza a tutti.

Abbiamo allora alcuni obblighi morali e politici.

Il primo è di ringraziarli, il secondo di smettere di seguire le mode, il terzo di tornare ad insegnare l’economia reale nelle nostre aule.

Il quarto e più importante , almeno questa volta, quando parliamo di Pil e di occupazione di abbassamento delle tasse e di semplificazione, pensiamo innanzitutto a loro e non dimentichiamocene più.

21-1-2022 Con stima

Fulvio Pelizzari

Ringrazio il Sig.Pelizzari per la sua partecipazione e della sua riflessione su una problematica della quale vale la pena di prenderne coscienza.

Il Direttore

LA POSTA

ecosapelne@tiscali.it

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D

iamo la soluzione del Kultur quiz. n.249 pubblicato sul n.311 del mese di gennaio.

1. Chi è la giornalista del settimanale “Oggi” che porta come cognome un mese dell’anno? Marianna Aprile . 2. Chi è il giornalista che fondò il quotidiano “La Repubblica” ?

Eugenio Scalfari.

3. Chi è lo storico giornalista che usava scrivere i propri pezzi con la prediletta macchina da scrivere “Olivetti 22” ? Indro Montanelli.

4. Chi è il giornalista che da molti anni tiene la rubrica “L’Amaca” sul quotidiano “La Repubblica” ? Michele Serra.

Tre sono le risposte giunte in redazione, tutte esatte. Si è quindi proceduto al sorteggio del vincitore che è risultato Giovanni Maria Bonetti. Complimenti a tutti i partecipanti.

Vado ora a proporre Kultur-quiz n.250. Ricordo che la data ultima di presentazione delle soluzioni da inviarsi alla Redazione, è il 25 febbraio. Per la risposta si può ritagliare il riquadro sottostante e inviare la soluzione a: Reda- zione de L’Eco del Sapèl Né via Bologna n.3 – 24020 PIARIO, oppure tramite e-mail a: ecosapelne@tiscali.it.

Buon lavoro!

- - - L’oggetto del Kultur-quiz n.250 di febbraio 2022 ha come tema la mitologia. Ecco le domande:

1. Chi è il padre di Arianna? ______________________________________________________

2. Dove fu abbandonata da Teseo? _________________________________________________

3. Come si chiama la ninfa della quale si innamorò Pan e che venne da lui inseguita?

____________________________________________________________________________

4. Qual è l’unica cosa che rimase nel vaso di Pandora dopo l’incauta apertura? ____________

Nome e cognome ____________________________________________Età _____ Data_____________

Via n. Paese __ Tel _________________

a cura di Giuliano Todeschini

KULTUR QUIZ N.250

FEBBRAIO 2022

Un bel dì, dopo un forte temporale durato giorni e giorni, dopo mille tentativi e tanto lavoro, molto serenamente il verme e la sua signora passarono davanti alla noce.

Inavvertitamente il verme scivolò e batté la testa sulla noce.

Incredibilmente il guscio si frantumò in mil- le pezzi!

Il verme con la sua famiglia finalmente riu-

scì ad assaporare quella noce che per tanto tempo aveva desiderato aprire.

Era buonissima!

Era proprio la noce dei suoi sogni!

Morale: molto spesso nella vita per raggiungere degli obiettivi serve pa- zientare perché persistendo, alla fine, è solo una questione di tempo.

F EBBRAIO NEL DIALETTO BERGAMASCO

Fevrér, cürtì de giaca e de caàl, a l’ bala, sgrisolét, col Carneàl.

Fevrér l’è fiöl d’öna ferlòca,

o ch’a l’ piöv o ch’a l’ fiòca.

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