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Castello di Habsburg trasporto merci preciso al millimetro

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Academic year: 2022

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Castello di Habsburg – trasporto merci preciso al millimetro

Hotel Bern – Atmosfera calda e tranquilla Ferrovia retica, Landquart – Ascensori nel nuovissimo edificio aziendale di colore rosso Stazione ferroviaria di Bellinzona – Tre ascensori all’altezza della ‹Porta del Ticino› Suva di Friburgo – Ristrutturazione totale di cinque ascensori Komax – La soluzione svizzera contro i cavi aggrovigliati Villa Meggen – Gita in montagna dai nonni

Rivista per i clienti | Dicembre 2020 | Tiratura: 26.000

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Editoriale

Hotel Bern Lo specchio dell’ascensore diventa smart!

Castello di Habsburg Trasporto di carichi: precisione al mezzo millimetro.

Ferrovia retica, Landquart Due ascensori nel nuovissimo edificio aziendale di colore rosso.

Komax, Dierikon La soluzione svizzera contro i cavi aggrovigliati.

Stazione ferroviaria di Bellinzona Tre ascensori all’altezza della ‹Porta del Ticino›.

Suva di Friburgo Ristrutturazione totale di cinque ascensori.

Villa Meggen Gita in montagna dai nonni.

Lift Camp Il centro di competenza del ramo degli ascensori.

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| Contenuto

Informazioni Editore

AS Ascensori SA, Marketing Erlistrasse 3

6403 Küssnacht Telefono 041 445 27 27 marketing@lift.ch Tiratura 26.000 esemplari Edizione

LIFT.CH è pubblicato due volte l’anno in tedesco, francese e italiano

Redazione Thomas Langenegger Design

Graphic Work, San Gallo

© Copyright AS Ascensori SA

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LIFT.CH | 3 Editoriale |

Gentili clienti, care lettrici e cari lettori,

non se ne può più di parlare di Covid-19: sin dall’inizio dell’anno, il virus ha determinato – purtroppo – l’anda- mento della vita di noi tutti. Per questo motivo, evito di spendere qui altre parole sull’argomento. Tanto più che noi di AS di strada ne abbiamo fatta, anche nel corso di quest’anno.

Innovazione

Nell’Hotel Bern, in pieno centro storico, abbiamo dotato due impianti di specchi intelligenti. Durante la corsa in ascensore, gli occupanti ricevono così informazioni aggior- nate dall’hotel e dal ristorante. Il nostro ‹DigiSpecchio› per ascensori è una vera innovazione tecnica firmata AS per infinite possibilità creative!

Digitalizzazione

Presto lanceremo la nostra gamma di prodotti di nuova concezione. Impianti di elevazione con nuovi pannelli, schermi digitali e applicazioni che consentono di utilizzare in futuro l’ascensore in modo ancora più efficiente. L’a- scensore del futuro non è più un impianto ‹stand-alone›, ma è collegato in rete con il mondo esterno.

Ascensori speciali e montacarichi

Leggete come AS ha installato due montacarichi da 11 ton- nellate presso Komax a Dierikon. La nuova ‹fabbrica ver- ticale› funziona solo se le singole macchine possono essere trasportate in modo flessibile da un piano all’altro. Per que- sto, avere due montacarichi affidabili è indispensabile. E poi c’è l’ascensore inclinato a Lucerna: qui AS ha moderniz- zato l’ascensore in uso da 50 anni sostituendo la cabina, il sistema di controllo e l’azionamento con elementi tecnica- mente all’avanguardia. Anche il desiderio del committente di avere un sedile nella cabina è stato rispettato alla lettera,

e adesso tutti – dai più giovani ai più anziani – sono piena- mente soddisfatti del nuovo ascensore. Questa si chiama capacità di offrire soluzioni personalizzate al cliente.

Un organico competente

Il nostro personale ci sta molto a cuore e ci teniamo a svol- gere più lavori possibili con i nostri collaboratori. Proprio per questo investiamo molto nella formazione e nell’ag- giornamento dei dipendenti in campo tecnico. A questo scopo abbiamo messo in funzione un nuovo ‹Lift Camp›:

qui vengono formati annualmente tutti i collaboratori – sia nuovi che esistenti – su temi centrali come freni, regola- zione delle porte, sistemi di controllo, settore multimarche, ecc. Non esiste pressoché un’altra azienda di ascensori che, come AS, possa vantare personale sul campo con le stesse competenze. E a voi clienti tutto questo dà la garanzia che solo operatori formati, qualificati e certificati metteranno le mani sui vostri ascensori.

L’ascensore è la nostra specialità! Siamo il partner giusto per realizzare i vostri progetti di ascensore con pas- sione e competenza. Venite semplicemente da noi.

Ringraziandovi per la vostra fiducia.

Franz-Xaver Simmen Direttore AS Ascensori

Anche nella situazione attuale –

semplicemente più vicini.

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Nell’ambito della ristrutturazione totale durata circa due anni, AS è stata in grado di realizzare complessivamente sette ascensori nell’Hotel Bern. Ogni impianto ha un com- pito diverso, tra quelli installati vi sono soluzioni eccellenti come il montavivande che dai locali infrastrutturali in cantina all’attico rialzato ha un’altezza di corsa superiore ai 28,7 metri. Con una velocità di 0,63 m/s (invece di circa 0,2 m/s, come è normalmente) questo impianto trasporta i piatti pronti da servire dalla cucina al bar, luogo in cui sono richiesti processi efficienti negli spazi dietro al ban- cone. C’è anche un ascensore per la consegna nella sala dei seminari e un ascensore interno per le merci e la cucina

(con trasporto di persone). Nell’area principale l’impianto duplex cattura l’attenzione. È molto frequentato e porta gli ospiti dalla hall alla sala dei seminari (2° piano) e ai piani delle camere (dal 3° al 6° piano). Dei due ascensori, quello di sinistra permette di accedere direttamente al bar del nuovo attico, da questa oasi di colore rosso porpora e dalla terrazza esterna adiacente gli ospiti possono godersi la vista mozzafiato sul paesaggio panoramico della città federale. In passato, questa era la sala macchine del vec- chio ascensore che non è più necessaria con le moderne soluzioni di AS, che rivalorizzazione!

Testo: Roland Eggspühler Foto: Markus Beyeler

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Daniel Siegenthaler, direttore dell’Hotel Bern: «Il prossimo inverno potremmo ricreare la neve in ascensore.

Oppure mettere un camino sullo schermo.»

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Lo specchio dell’ascensore

diventa smart!

Dalla sua riapertura avvenuta il 5 marzo 2020, l’Hotel Bern situato nel centro storico di Berna dispone

di due specchi intelligenti. Si tratta di schermi LED installati dietro lo specchio della cabina che possono

riprodurre informazioni attuali o immagini suggestive ed essere utilizzati per scopi di marketing.

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2 L’edificio, costruito nel 1914 come Volkshaus, ne ha viste di tutti i colori. L’Hotel Bern rinnovato colpisce per il suo orientamento moderno e il grande rispetto per la tradizione.

1 L’impianto duplex porta gli ospiti dalla hall alla sala dei seminari al 2° piano e ai piani delle camere più in alto.

L’ascensore di sinistra, inoltre, permette anche di accedere al bar del nuovo attico.

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Atmosfera calda e tranquilla

L’Hotel Bern rinnovato colpisce per il suo orientamento moderno e il grande rispetto per la tradizione. Da quando è stato costruito nel 1914 come Volkshaus, questo edificio ne ha viste di tutti i colori. Ha una grande storia alle spalle, ma non racconta storie perché le spesse mura dell’hotel sanno come proteggere la privacy degli ospiti in parte molto illustri. Questi muri hanno imparato ad affrontare i cambiamenti nel corso dei decenni: con l’attuale ristruttu- razione degli interni sono scomparsi le sfumature arancioni e i tanti tappeti presenti prima, sono rimasti solo gli arazzi

realizzati dall’artista di Lucerna Hans Erni. Le sue preziose opere d’arte arricchiscono con la loro presenza le sale dei seminari e contribuiscono alla buona acustica. Il nuovo le- gno impiallacciato garantisce un’atmosfera calda senza do- minare. L’Hotel Bern pone al centro l’ospite e il suo benes- sere, questo avveniva anche prima della ristrutturazione.

I rosoni simili a un fiore e le forme arrotondate che ne derivano attraversano, come un filo rosso invisibile, l’intero edificio ristrutturato. Il parquet a spina di pesce accompa- gna gli ospiti non solo in tutti gli ambienti, ma anche fino all’interno della cabina dell’ascensore.

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Grazie al vasto impiego di legno e all’illuminazione si è riusciti a ricreare un’at- mosfera calda e a gettare un ponte tra tradizione e modernità.

3 Il legno impiallacciato definisce l’ingresso, ma per- mette di intravedere la zona ristorante.

4 Vista della sala da pranzo con l’imponente illumina- zione a soffitto.

5 La zona d’ingresso con la reception (sullo sfondo) e l’ascensore principale (a sinistra), progettato come impianto duplex.

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6 Il ‹DigiSpecchio› nelle cabine dell’ascensore duplex:

la reception può scegliere di riprodurre dal retro dello specchio contenuti diversi attraverso immagini in movi- mento o statiche.

Immagine in basso a sinistra

La zona anteriore dell’ascen- sore su un piano delle camere.

Immagine in basso a destra

La vista su una camera dell’albergo.

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‹DigiSpecchio› grazie a due vetri

Come per tutti gli ascensori conformi alla norma SIA 500 (Costruzioni senza ostacoli), le cabine sono dotate di uno specchio grande. Questo rende otticamente la cabina più grande e fornisce maggiore sicurezza agli utenti. Lo specchio dell’Hotel Bern non è, tuttavia, uno specchio normale ma ‹smart ›. Il riflesso è creato da un vetro interno a specchio in combinazione con un elemento esterno com- pletamente oscurante. I pixel luminosi dello schermo LED

Attraente e con una dinamica tranquilla

Da un punto di vista puramente tecnico è possibile ripro- durre qualsiasi contenuto, ma per ottenere l’effetto desi- derato conviene osservare il principio ‹meno c’è, meglio è› quando si progettano immagini in movimento per lo

‹DigiSpecchio›. Se il messaggio è attraente ed essenziale, arriva rapidamente ai passeggeri. Questo aspetto è fonda- mentale visto che una corsa in ascensore dura solo poco tempo. Inoltre, gli occhi dell’osservatore sono spesso vicini alla superficie di proiezione, motivo per cui le immagini in movimento dovrebbero avere dinamiche piuttosto tran- quille, altrimenti chi guarda non gradirebbe. La gestione dei contenuti avviene tramite un Content Management System semplice da utilizzare che permette di riprodurre in un bat- tibaleno le informazioni giornaliere. Il contenuto esistente può essere completato con uno nuovo o può sostituire uno obsoleto. Grazie a semplici comandi, la regia assegna i clip selezionati al rispettivo ascensore, gli altri vengono conser- vati nella biblioteca per essere utilizzati successivamente.

Christian Bellwald, Vendita Modernizzazioni AS Urtenen-Schönbühl: «Il bordo dello schermo scom- pare creando una continuità con il resto della superficie dello specchio.»

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montato in mezzo passano attraverso la superficie a spec- chio. «Questo è il motivo per cui il contenuto informativo proiettato dovrebbe essere sempre chiaro e posizionato su uno sfondo nero» spiega Christian Bellwald del reparto Vendita Modernizzazioni di AS: «In questo modo, il bordo dello schermo scompare creando una continuità con il resto della superficie dello specchio.»

Contenuti dello schermo in base alla cabina Esistono diverse varianti: nella cabina dell’Hotel Bern che conduce al bar sul tetto vengono riprodotte durante le ore serali immagini di bevande dai colori vivaci, mentre nell’al- tra cabina che termina la sua corsa all’ultimo piano delle camere vengono proiettate per gli ospiti le immagini della colazione a buffet del mattino successivo. Le immagini sono completate sempre con logo e informazioni rilevanti (orari e offerte speciali). «Il responsabile marketing assume il ruolo di regista presso il nostro Hotel Bern» spiega il direttore Daniel Siegenthaler. Poco dopo la messa in servizio ha sviluppato le idee iniziali per gli allegri filmati delle varie sta- gioni e ha influenzato il direttore: «Il prossimo inverno po- tremmo ricreare la neve in ascensore. Oppure che ne direste di un camino sullo schermo?» Poco dopo la fine dei lavori di costruzione durati due anni non era ancora stato definito quali sorprese creative sarebbero apparse sullo schermo dell’ascensore e con cosa avrebbero sorpreso gli ospiti, ma questi aspetti sono ora chiari ai responsabili dell’Hotel Bern:

le possibilità di allestimento offerte dallo ‹DigiSpecchio›

sono infinite.

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7 Il bar del nuovo attico è collegato da un ascensore dell’impianto duplex. La vi- sta sui tetti della città è una vera e propria calamita per gli ospiti.

8 Il montavivande dietro al bar del nuovo attico ha un’altezza di corsa di 28,7 metri ed è collegato ai locali infrastrutturali in cantina.

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Testo: Reto Westermann

Foto: Silvano De Matteis Il paese di Habsburg sopra a Brugg AG è oggi un classico

comune rurale con 430 abitanti. Sembra incredibile ma proprio qui nacque 1000 anni fa la potenza mondiale della dinastia asburgica. Il suo dominio copriva gran parte dell’Europa e diverse colonie d’oltremare. Intorno al 1020 fu costruito un primo castello sulla collina del Wülpelsberg sopra il paese di oggi, sorto solo poco più di 400 anni dopo. Verso il 1220 gli Asburgo lasciarono la loro sede originaria perché diventata troppo piccola.

La parte posteriore del castello è intatta, mentre della parte anteriore vi sono solo alcune mura. Oggi, il museo nel ‹Schloss Habsburg› (castello di Habsburg), come ora è chiamato, conta circa 30.000 visitatori all’anno. Inoltre, ci sono numerosi ospiti che banchettano nell’ambiente medievale del ristorante.

Azionamento a frequenza controllata

Il locale è stato costruito tra le mura storiche nel 1979.

È composto da una cucina e una sala ristorante al piano terra. Al piano superiore ci sono tre sale con spazio per 80 ospiti e al secondo piano c’è la Sala dei cavalieri con altri 110 posti a sedere. Il castello appartiene al canton Argovia. Questo voleva dire rinnovare la cucina tra qual- che anno, ma per via dei danni causati dall’acqua fuori- uscita dalle tubature, è stato necessario anticipare i lavori con breve preavviso. «Al tempo stesso abbiamo rinnovato molte parti dell’intera impiantistica e ottimizzato i pro- cessi operativi» afferma l’architetto Lukas Epprecht. Fi- nora, per esempio, non era mai stato possibile riscaldare i pasti preparati per le sale banchetti poco prima di servirli.

I cuochi dovevano pertanto interrompere la preparazione dei pasti degli ospiti nel ristorante per preparare la por- tata successiva per le sale banchetti. Grazie alla ristruttu- razione, i pasti possono ora essere riscaldati nello steamer in un locale appositamente attrezzato al primo piano.

Lukas Epprecht,

titolare di Epprecht Architekten AG, Aarburg: «La soluzione tecnica proposta da AS per l’ar- resto preciso del montacarichi ci ha convinto.»

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Trasporto di carichi:

precisione al mezzo millimetro.

Grazie a due nuovi piccoli montacarichi fatti su misura, il servizio in cucina e nelle sale banchetti del castello di Habsburg può essere svolto in modo più efficiente. Uno dei due impianti ha una precisione di arresto di mezzo millimetro e quindi consente il trasporto di carrelli con piatti pronti da servire.

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3 Pareti di pietrisco e scale in legno creano un ambiente dal fascino storico.

1–2 Grazie alla sua posizione panoramica e al ristorante, Habsburg è una località molto amata.

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Immagine a destra Il vano del piccolo monta- carichi che collega la cucina con le sale ai piani superiori.

4–7 L’offerta degli spazi del ristorante del castello comprende la sala dei cavalieri, la sala del castello, la sala dei cacciatori e la sala gotica (dall’alto verso il basso). Mentre la sala gotica è un ristorante à la carte, le altre tre sale sono utilizzate per banchetti, matrimoni e altre oc- casioni.

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Due piccoli montacarichi hanno un ruolo centrale nei processi interni riorganizzati del ristorante del castello distribuito su tre piani. Sono stati completamente rinnovati nell’ambito della sa- nificazione e sostituiti da impianti di tipo Servus di AS. Uno dei due ascensori conduce dalla cantina alla cucina situata al piano terra e fino al piano superiore. Il secondo ascensore parte dalla cucina e serve le sale ai piani superiori. Ogni impianto ha una portata di 100 kg ed è costituito da due livelli: uno è il pavi- mento su cui possono essere depositate le casse delle bevande e l’altro è il piano sopra per il trasporto di alimenti o piatti.

Esempio di montacarichi

L’impianto dell’ascensore, che serve anche la cantina, è in gran parte un prodotto standard. Il secondo impianto, invece, è stato appositamente sviluppato per essere utilizzato nella cucina del castello. Consente di trasportare i carrelli con i piatti pronti da servire dalla cucina ai piani superiori. I carrelli vengono dapprima trasferiti dallo steamer della cucina su un carrello per trasporto, portati al montacarichi e poi caricati.

Durante il trasferimento i carrelli vengono spostati su apposite guide. Queste sono montate anche nel montacarichi. È neces- saria una elevata precisione per garantire che non si rovesci nulla. Le guide del carrello per trasporto e della cabina del- l’ascensore possono avere solo un dislivello di mezzo milli- metro, in modo che le piccole ruote possano muoversi sopra senza traballare. Questo dettaglio è stato il motivo principale per aver scelto un piccolo montacarichi di AS: «L’azienda è stata l’unica in grado di offrire una soluzione ottimale per la precisione di arresto richiesta» afferma l’architetto Epprecht.

Il progetto di AS si basa su due elementi: da un lato, un aziona- mento a frequenza controllata già molto preciso e, dall’altro, un cosiddetto dispositivo di appoggio. Questo è costituito da quat- tro perni che fuoriescono non appena la cabina giunge al piano e la tengono ferma esattamente nel punto desiderato durante il carico, in questo modo non si verificano scostamenti in altezza a causa del peso del carrello caricato. «Solitamente utilizziamo questa tecnologia nei montacarichi per pesi grandi e l’abbiamo adattata per gli impianti del castello di Habsburg» afferma Tho- mas Bohn del reparto Vendita Modernizzazioni di AS.

Lui e il suo team sono stati richiesti non solo per la precisione necessaria, ma anche data la tabella di marcia dai tempi stretti e la mancanza di spazio sul posto. A causa della ristruttura- zione della cucina fissata poco tempo prima, per la progetta- zione e la prefabbricazione in fabbrica vi erano solo poche set- timane a disposizione e i tempi per i lavori di costruzione, ossia due mesi e mezzo, erano molto ristretti. Inoltre, i collaboratori di AS hanno dovuto condividere lo spazio della piccola cucina con numerosi altri artigiani. La fatica è stata ricompensata: i due nuovi ascensori erano pronti per la data prevista di riaper- tura del ristorante e ora consentono al personale di cucina di offrire agli ospiti un servizio migliore nelle sale storiche.

www.schlossrestaurant-habsburg.ch

Grazie alla configurazione a due piani, il piccolo mon- tacarichi può trasportare contemporaneamente car- relli e casse o cassette per le bevande ad esempio.

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Thomas Bohn, Vendita Modernizzazioni AS Ascensori Wettswil:

«L’esperienza con dispositivi precisi di arresto ci ha per- messo di sviluppare un ascensore su misura che sod- disfa le elevate esigenze.»

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Uso versatile

Qui alloggiano ora tutti i servizi tecnici dell’infrastruttura.

Si tratta di impianti elettrotecnici come linea di contatto, impianti di sicurezza, impianti di cablaggio, bassa tensione/

telecomunicazioni e servizio ferroviario Nord. «L’edificio non è un vero e proprio edificio industriale» dice l’archi- tetto responsabile This Egli di maurusfrei Architekten AG.

«Qui si trovano anche le sale locomotive per i diversi veicoli da cantiere, postazioni di lavoro e sale riunioni moderne.»

70 persone circa lavorano sul posto dalla fine di marzo.

Inoltre, i tecnici del servizio esterno iniziano la loro giornata lavorativa proprio in questo luogo. Al piano superiore pren- dono gli attrezzi e l’equipaggiamento necessari prima di recarsi a lavorare sul campo, per esempio per rimuovere un albero caduto su una linea di contatto.

Il nuovo edificio proprio all’uscita dell’autostrada di Landquart non passa inosservato. Con le sue dimensioni di 96 × 21 × 15 metri, i massicci elementi di calcestruzzo e la facciata rossa dei piani superiori catturano già da lontano l’attenzione dei viaggiatori. Rosso è il colore della Ferrovia retica, uno dei più importanti datori di lavoro del Cantone.

In realtà, l’imponente edificio moderno fa parte del grande progetto della ferrovia regionale che prevede un volume d’investimento di 500 milioni di franchi per il rinnovo della stazione di Landquart. Il megaprogetto punta anche all’acquisto di un totale di 36 nuovi elettrotreni da Stadler Rail. La cosiddetta ‹Interventionspunkt Infrastruktur › (In- frastruttura del punto di intervento) nuova di zecca, i cui lavori di costruzione sono iniziati a maggio 2018, svolge diverse funzioni.

This Egli,

maurusfrei Architekten AG:

«AS Ascensori ha i prodotti giusti e il rapporto prezzo/pre- stazioni è adeguato. L’azienda è per noi da anni un partner affidabile. Anche questa volta la collaborazione ha funzionato senza intoppi.»

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Testo: Michael Zollinger Foto: Frank Brüderli

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Due ascensori

per la Ferrovia retica.

AS Ascensori ha installato due ascensori nel nuovissimo edificio aziendale di colore rosso della Ferrovia retica a Landquart. Un grande progetto interessante e molto affascinante

‹alle porte dei Grigioni›.

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3 Gli elementi in calcestruzzo fanno riferimento ai nume- rosi ponti della rete della RhB.

4 Postazioni di lavoro moderne con vista panoramica.

1 L’imponente edificio della RhB attira l’attenzione già da lontano.

2 Un edificio con raccordo ferroviario, naturalmente.

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LIFT.CH | 17 7 Tra le altre cose, ora lavorano qui i servizi tecnici dell’infrastruttura.

5 Il rosso, il colore aziendale della RhB, viene ripreso anche nell’ascensore per persone.

6 L’ufficio open space che ospita un totale di 70 colla- boratori.

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Ambiente circostante impegnativo

Già solo la zona circostante con il vicino doppio binario delle FFS, il fiume Landquart e l’autostrada ha rappresen- tato con i vari cantieri adiacenti una grande sfida per gli architetti responsabili. Innanzitutto è stato necessario cre- are i piani dettagliati delle fasi di costruzione e poi prose- guire secondo un copione preciso, come racconta This Egli.

La costruzione dell’edificio stesso con i complessi elementi di calcestruzzo provvisti di isolamento termico integrato è stata impegnativa. «Con i massicci elementi di calcestruzzo abbiamo consapevolmente creato dei riferimenti incrociati con i tanti ponti della rete della Ferroviaria retica» così Egli spiega l’idea alla base. Poiché il committente voleva fare a meno delle tende, sono stati acquistati dei nuovi vetri che si oscurano in automatico quando c’è troppa luce solare.

Il rivestimento interno ha dato luogo, non da ultimo, a diverse discussioni. Molti collaboratori, che prima erano abituati a lavorare in uffici per una o due persone, ora svolgono il loro lavoro in un moderno ufficio open space.

A questo proposito sono stati organizzati diversi eventi informativi per convincerli dei vantaggi offerti dalle nuove soluzioni adottate. In corso vi è un vero e proprio cambia- mento culturale. Con l’utilizzo di colori si è tentato inoltre di suddividere in parte l’area dei quattro reparti.

Il progetto da 500 milioni della RhB L’edificio con i due ascensori di AS è parte di uno dei più grandi progetti della storia aziendale della Ferrovia retica. Ciò include la costruzione di una linea a due binari tra Landquart e Malans, gli adeguamenti all’interno e intorno alla stazione di Landquart, l’acquisto di 36 nuovi treni elettrici chiamati ‹Capricorn› da Stadler Rail e l’ampliamento dell’officina del mate- riale rotabile. Oltre a Coira, Landquart è il luogo di cambio più importante tra le FFS e la RhB e viceversa.

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8 Il carico nominale del montacarichi è di 3200 kg.

9 Al piano superiore, i collaboratori del servizio esterno prendono gli attrezzi e l’equipaggiamento.

10 I veicoli da cantiere attendono qui di essere impiegati.

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Due ascensori di AS

In una prima fase, già durante il progetto preliminare, gli architetti di Coira avevano deciso di installare due ascen- sori del tipo Genius S di AS. Si tratta di un montacarichi con un carico utile di 3.200 chilogrammi e un ascensore per persone al centro dell’edificio con una portata di 2.000 chilogrammi. Entrambi gli ascensori effettuano più di cinque fermate. «AS aveva i prodotti giusti per noi e il rapporto prezzo/prestazione era altrettanto buono»

afferma Egli, motivo per cui AS si è aggiudicata l’appalto.

Il progetto è stato ambizioso anche per il team di AS con a capo Andreas Besse, Vendita Nuovi Impianti, e Mirnes Dervesevic, supervisore montaggio. Andreas Besse: «In- vece del solito tempo di montaggio di 8 a 10 settimane, abbiamo avuto a disposizione solo 7 settimane. Ma grazie all’eccellente collaborazione di tutte le parti coinvolte siamo stati in grado di rispettare anche questo termine.»

Nell’ascensore per persone è stato utilizzato, tra l’altro, il tipico rosso della RhB. I collaboratori e i visitatori sono accolti in una cabina con parete rossa che rappresenta in modo molto armonioso la ‹Corporate Identity › del- l’azienda di lunga tradizione.

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Andreas Besse, Vendita Nuove Installazioni AS Ascensori San Gallo:

«La Ferrovia retica è un simbolo importante dei Grigioni. Per noi era molto importante essere coinvolti in questo progetto alle porte dei Grigioni.»

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11 Qui è tutto ordinato con cura.

12 I veicoli dei collaboratori del servizio esterno vengono caricati.

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Ci vorrebbero ben 45 minuti se volessimo srotolare l’intera lunghezza dei cavi di un’auto media. Incredibile ma vero:

in una vettura di fascia media sono presenti sistemi di cavi che messi in fila possono essere lunghi fino a quattro chi- lometri. Questi innumerevoli cavi sottili sono solitamente raggruppati nei cosiddetti fasci di cavi. Da un lato, fornis- cono energia a tutti i componenti come per esempio alle pompe di iniezione e dell’olio, agli indicatori di direzione o al sistema multimediale e, dall’altro, assicurano una co- municazione affidabile tra sensori e dispositivi di controllo, presenti in numero sempre maggiore nelle auto moderne.

I cavi devono essere misurati, tagliati, spellati, collegati tra loro, raggruppati in fasci di cavi e fasciati e di questo lavoro se ne occupano delle apposite macchine. Komax AG di Dierikon (LU) è leader mondiale nella produzione

Testo: Üsé Meyer

Foto: Frank Brüderli di questo tipo di macchine. L’azienda genera circa l’80%

del suo fatturato nel settore automobilistico. Il successo dell’azienda svizzera ha richiesto un ampliamento dello sta- bilimento produttivo e di sviluppo. Sono stati investiti circa 75 milioni di CHF in un nuovo edificio rappresentativo con oltre 20.000 metri quadrati di superficie dedicata a uffici e ad aree produttive.

Verso l’alto con il carrello robotizzato

L’edificio è stato progettato come ‹fabbrica verticale›.

Ciò significa che la produzione non viene effettuata su un unico ampio livello, come di solito accade, ma si sviluppa su più piani. Al piano seminterrato si trova il magazzino automatizzato di minuteria con spazio per 21.000 conte- nitori. Attraverso un sistema di guide sospeso dal soffitto, gli articoli lì immagazzinati vengono trasportati con gli

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La soluzione svizzera

contro i cavi aggrovigliati.

Komax, produttore di macchine per la lavorazione dei cavi, ha modernizzato e ampliato il suo stabilimento di produzione a Dierikon (LU). Tra le altre cose, rivestono una grande importanza due grandi montacarichi da 11 tonnellate.

Thomas Burch,

Director Facility Management presso Komax AG e capo progetto del nuovo edificio di Dierikon: «Solo gli ascensori AS sono stati in grado di soddisfare tutti i nostri elevati requisiti.»

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I Komax, Dierikon |

3 La ‹ fabbrica verticale› si sviluppa su più piani. Ciò con- sente un grande apporto di luce naturale non solo nei lo- cali di produzione, ma anche nello spazioso atrio al centro del nuovo edificio.

1 Da Dierikon LU, le macchine di Komax AG vanno in tutto il mondo.

2 Il successo del leader del mercato mondiale ha richiesto un nuovo edificio per lo stabilimento di produzione e sviluppo.

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Arcs (Autonomous Robotic Carriers) fino all’ascensore, un moderno montacarichi, e poi tramite quest’ultimo portati al piano terra. Qui, gli articoli richiesti vengono preparati a mano. Poi la merce torna nuovamente nel montacarichi a bordo di carrelli robotizzati per essere successivamente trasportata ai piani superiori.

Per i collaboratori di Komax, la ‹fabbrica verticale› ha un grande vantaggio: hanno a disposizione molte più superfici vetrate e quindi più luce del giorno rispetto ai tradizionali stabilimenti di produzione. Per questo, alcune macchine devono essere trasportate da un piano all’altro durante la produzione. Ed è qui che entra in gioco AS, che ha realizzato tutti gli ascensori del nuovo edificio. Nello specifico, hanno rappresentato una particolare sfida i due grandi montacari- chi per i carichi molto pesanti.

Due ascensori di classe straordinaria

Daniel Ledermann, responsabile Vendite Nuove Installazioni presso AS Wettswil, afferma di lavorare per AS ormai da diversi anni, ma che è stata la prima volta che ha progettato ascensori di queste dimensioni. Parla in particolare dei due montacarichi con una portata nominale di 11 tonnellate cias-

cuno. Questi sono stati progettati appositamente come im- pianti unici per il nuovo edificio di Komax. «Nel valutare i no- stri impianti di elevazione, la maggior parte dei fornitori non è stata presa in considerazione a causa di parametri come le dimensioni e il carico massimo» afferma Thomas Burch, Director Facility Management di Komax AG e capo progetto del nuovo edificio di Dierikon. «Solo gli ascensori AS sono stati in grado di soddisfare tutti i nostri elevati requisiti.»

Uno di questi, per esempio, era che il montacarichi non dovesse abbassarsi anche quando al suo interno entrava una macchina pesante. A questo scopo, è stata prestata particolare attenzione al carico concentrato che si verifica quando, per esempio, un carrello elevatore molto carico entra nell’ascensore con le ruote anteriori. La soluzione:

gli ascensori da 11 tonnellate frenano leggermente più in alto rispetto al piano e poi si appoggiano su perni che fuoriescono lateralmente, che impediscono alla cabina di abbassarsi. Oltre a questi due grandi ascensori, AS ha rea- lizzato altri tre montacarichi nell’edificio di Komax con un carico nominale da 3,2 a 5 tonnellate e tre ascensori per persone con spazio per 13 persone ciascuno e nella ver- sione standard.

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Martin Mehr, responsabile Montaggio Regione Lucerna, Obvaldo e Nidvaldo presso AS Ascen- sori: «Sapevamo che per essere in grado di effettuare il montaggio in così poco tempo, tutto doveva davvero funzionare al 100%.»

Decisamente non standard è stata invece l’installazione di tutti gli impianti. Un’infiltrazione d’acqua nello scavo, infatti, ha ritardato i lavori di quasi tre mesi, ma la data di consegna è rimasta la stessa. Martin Mehr, responsabile Montaggio Regione Lucerna, Obvaldo e Nidvaldo presso AS Ascensori, spiega: «Questo imprevisto ci ha causato problemi di capa- cità. Sapevamo che per essere in grado di effettuare il mon- taggio in così poco tempo, tutto doveva davvero funzionare al 100%.»

Ha funzionato: è stato possibile entrare nell’edificio nei tempi stabiliti e la prima macchina ha lasciato il nuovo stabilimento ad aprile 2020. «Dopo piccole difficoltà iniziali con gli as- censori da 11 tonnellate, ora tutto procede con nostra piena soddisfazione» afferma Thomas Burch di Komax, che conti- nua dicendo che in questo modo si sono creati i presupposti per un’ulteriore forte crescita. Una volta superata la fase di debolezza attraversata dall’industria automobilistica a causa, tra le altre cose, del coronavirus, è probabile che la domanda aumenti. In virtù della crescente elettrificazione delle auto- mobili e di ulteriori innovazioni nei settori dell’elettronica e dei software, i chilometri di cavi nei veicoli continueranno a crescere.

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I Komax, Dierikon |

4 Uno dei due montacarichi da 11 tonnellate. La progetta- zione e la realizzazione di un ascensore di queste dimen- sioni è stato un compito fuori dal comune anche per AS.

5 Quasi come le montagne russe: dal magazzino di mi- nuteria nel seminterrato, gli articoli vengono trasportati in contenitori tramite un sistema di guide sospeso dal soffitto fino all’ascensore.

6 Una macchina del tipo Zeta 630, con un peso di ben 1700 kg, viene portata dal collaboratore tramite l’ascensore al reparto di im- ballaggio al piano inferiore.

7 Lo sguardo si rivolge in alto passando per il contrappeso, le guide, lungo il vano fino ad ar- rivare al pavimento della cabina dell’ascensore da 11 tonnellate.

8 Rispetto ai grandi monta- carichi, quelli per il personale sembrano quasi minuscoli.

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24 | LIFT.CH Continua a pag. 26 >

Foto: Remy Steinegger di scale migliora l’accessibilità alla stazione e ne aumenta l’at-

trattività, in particolare per le persone con mobilità ridotta, le famiglie con bambini o per chi viaggia con le valige.

«Per la passerella di Bellinzona si è preso spunto da un’opera simile realizzata della FFS oltralpe, alla quale sono state ag- giunte delle particolarità, ad esempio il fatto di lasciare tutto a vista. Le proposte sono state fatte da uno studio esterno e noi le abbiamo approvate» rivela Michela Tanera, capoprogetto per le FFS. La realizzazione della passarella è stata messa in appalto nel suo insieme ed è stata infine affidata alla Officine Ghidoni SA, che ha fatto da impresa generale, sotto la super- visione delle FFS. Per la realizzazione dei tre ascensori in vetro le FFS hanno scelto AS Ascensori. La presentazione dell’offerta è stata coordinata dal responsabile Vendite di AS Ascensori, Gabriele Quadroni. Economicità dell'offerta, soluzione tecnica, affidabilità, territorialità sono gli aspetti che hanno portato a questa scelta, come sottolinea anche l’architetto Nicolò Rug- geri, il capoprogetto della Officine Ghidoni SA che ha coordi- nato la realizzazione dell’opera. «Erano una decina le aziende Per Bellinzona, il Ticino e tutta la Svizzera una nuova pietra mi-

liare è alle porte: il prossimo 13 dicembre i treni sfrecceranno anche nella galleria di base del Monte Ceneri. Alla ‹Porta del Ticino›, così sopranominata la nuova e più moderna stazione ferroviaria di Bellinzona inaugurata nel 2016, i lavori sono proseguiti anche dopo l’apertura della galleria di base del San Gottardo. Immobili, offerta commerciale, infrastruttura ferroviaria, accessi ai treni sono stati ulteriormente migliorati per accogliere il previsto aumento dei viaggiatori, sul quale inciderà anche l’incremento dell’offerta di trasporti pubblici in Ticino resa possibile dalla nuova galleria di base.

È in questo contesto che le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) hanno realizzato alla stazione di Bellinzona una nuova passe- rella pedonale lunga circa 35 metri e larga 6 metri. Si tratta di una struttura a telaio in acciaio con colonne e vetri di sicu- rezza ai lati alti 2 metri. Collega i tre marciapiedi ed è anche l’accesso più pratico verso i binari per chi arriva in stazione con l’automobile perché si trova all’altezza del nuovo P+Rail.

Grazie ai tre lift (uno per ogni marciapiede) e alle tre rampe

Tre ascensori all’altezza

della ‹Porta del Ticino›.

Un approccio proattivo e la flessibilità hanno permesso a AS Ascensori di concludere con successo la progettazione e la posa dei tre ascensori per la nuova passerella della stazione ferroviaria di Bellinzona, contribuendo a renderla più attrattiva e accessibile.

| Stazione ferroviaria di Bellinzona I

Nicolò Ruggeri, capoprogetto della Officine Ghidoni SA: «È stata una delle nostre prime esperienze come Impresa generale. Abbiamo realizzato quest’opera per conto delle FFS. La particolarità del progetto e le particolari esigenze del cliente, sia a livello di prodotto che nell’esecuzione dei lavori, rendevano difficile quantificare a priori le necessità.

AS Ascensori ha saputo venirci incontro nel trovare delle solu- zioni condivise.»

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LIFT.CH | 25 Immagine a sinistra La nuova passerella pedo- nale collega i tre marciapiedi della stazione di Bellinzona.

2 Gli ascensori di AS si integrano con la struttura in acciaio e con le colonne e i vetri di sicurezza.

3 I pannelli di vetro degli ascensori rispondono alle esigenze estetiche del cliente.

I Stazione ferroviaria di Bellinzona |

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Grazie ad un intenso lavoro di squadra il prodotto Winner ha potuto essere adattato alle necessità del cliente. «Per l’azienda e per me personalmente è stata una grande sfida» evidenzia Nicolino Cicchitti, tecnico di progetto alla AS Ascensori di Mezzovico. Due, in particolare, gli aspetti chiave sui quali sono state profuse molte energie: l’estetica e la sicurezza. «Per le FFS la ‹Porta del Ticino› è un biglietto da visita: da qui la loro attenzione all’estetica e alla cura del dettaglio» sottolinea Nicolino Cicchitti. «La ricerca di una soluzione su come suddi- videre i pannelli in vetro in modo che fosse rispettato il vincolo estetico richiesto dalle FFS, ma che fosse nello stesso tempo confacente anche alle nostre necessità tecniche, ad esempio, ha richiesto molte ore di lavoro, sia a ‹tavolino› che in fase di montaggio» rivela. E il tutto moltiplicato per tre, perché ogni ascensore ha le sue particolarità. Inoltre, la presenza dell’in- frastruttura ferroviaria ha comportato la necessità di adattare l’altezza del torrino degli ascensori in modo che risultassero a debita distanza dalle linee di contatto. Per poter offrire il meglio al cliente, AS Ascensori ha attivato tutte le sue risorse coinvolte nella fase esecutiva di questo progetto: i punti

chiave sono stati dunque la pianificazione nei più minimi dettagli, la coordinazione e lo scambio d’informazioni» ci ha rivelato. La collaborazione con AS Ascensori è stata dal suo punto di vista nel complesso positiva.

«Alle FFS ciò che cambia rispetto ad altri cantieri è che abbiamo la linea ferroviaria sempre in esercizio e bisogna quindi sottostare a delle regole costruttive e di comporta- mento ben precise» sottolinea Michela Tanera. Anche a livello del prodotto, ad AS Ascensori sono state sottoposte delle richieste già ben dettagliate. «AS Ascensori è stata pro- attiva e ha saputo venirci incontro trovando delle soluzioni condivise e mantenendo i tempi stabiliti» rivela la capopro- getto. Con il progetto di Bellinzona è nato all’interno della FFS un gruppo di lavoro che si occupa solo di ascensori, che dovranno d’ora in poi rispettare gli stessi standard e adottare le misure di miglioria che sono state implementate per gli ascensori della passerella.

4 Gli impianti sono stati realizzati tenendo conto delle particolarità del con- testo ferroviario.

5 La cabina dell’ascensore è stata curata nei dettagli e ri- sponde ai bisogni di mobilità dei viaggiatori.

6 Gli ascensori contribuis- cono a migliorare l’acces- sibilità della stazione e ad aumentarne l’attrattività.

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I Stazione ferroviaria di Bellinzona |

interne, fra le quali anche il reparto competente a livello centrale.

Anche per quando riguarda il montaggio degli ascensori ci si è inseriti con successo nel programma esecutivo, che coinvolgeva più aziende e prendeva in considerazione le strette direttive delle FFS, soprattutto per quando riguar- dava l’aspetto sicurezza. «La sfida più grande è stata so- prattutto quella logistica e di coordinamento» evidenzia il capomontatore Dino Isella. Tutto è stato programmato e seguito nei minimi dettagli. In alcune occasioni è stato necessario operare di notte, negli intervalli in cui la circo- lazione dei treni era ferma. Una volta terminato un ascen- sore, il materiale è stato trasportato al binario successivo grazie a carri merci e gru ferroviarie, che entravano in funzione secondo una pianificazione definita al minuto.

«L’esperienza acquisita in questo particolare cantiere ci per- metterà di affrontare in futuro altre sfide di questa portata»

sottolinea Isella.

Gabriele Quadroni, responsabile Vendite AS Ascensori Mezzovico: «La realizzazione dei tre ascen- sori della nuova passerella è stata fin dalla presentazione dell’offerta una grande sfida.

Abbiamo attivato tutte le risorse interne che avevamo a disposizione per proporre al cliente un prodotto all’altezza delle sue aspettative.»

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Chi non ha mai sentito parlare della ‹Suva›? Fondata nel 1912, la Suva opera dal 1918 presso la sede di Lucerna, in 18 agenzie distribuite in tutta la Svizzera e nelle sue due cli- niche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Nella Svizzera fran- cese, i suoi uffici si trovano a Friburgo, Ginevra, Losanna, Sion e La Chaux-de-Fonds/Delémont.

130.000 aziende assicurate

In veste di ente di diritto pubblico indipendente con 4.200 collaboratori, la Suva assicura quasi 130.000 aziende (2 milioni di persone attive) contro le conseguenze degli infortuni e delle malattie professionali. Le sue prestazioni spaziano dalla prevenzione all’assicurazione e fino alla ri- abilitazione. La Suva è finanziariamente autonoma e non riceve sovvenzioni. Nel Consiglio della Suva sono rappresen-

Testo: Jean-Louis Emmenegger

Foto: Maud Guye-Vuillème tati i partner sociali, i datori di lavoro e i lavoratori nonché

la Confederazione. Ogni anno la Suva effettua campagne di informazione per sensibilizzare i datori di lavoro e i la- voratori all’importanza della sicurezza sul luogo di lavoro e in ufficio. Negli ultimi mesi, ha fornito ai datori di lavoro molte informazioni su come proteggere i collaboratori dal Covid-19.

Gara d’appalto

La sede della Suva situata a Friburgo in Rue de Locarno, dispone di 5 ascensori: 1 montacarichi (per 13 persone, ca- rico mass. 1.000 kg, sei piani a partire dal parcheggio sot- terraneo), 2 ascensori duplex e 2 ascensori semplici. In cir- costanze normali, questi impianti sono sempre molto usati.

I responsabili della Suva hanno deciso di modernizzare

José Lopez,

consulente indipendente di Liftberatung UP GmbH:

«L’offerta presentata da AS Ascensori non è stata solo la più competitiva in termini di prezzo, ma anche quella che ha offerto il maggior numero di prestazioni e il massimo servizio di manutenzione.»

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| Suva di Friburgo I

Edificio della Suva a Friburgo:

ristrutturazione totale di cinque ascensori.

I cinque ascensori nella sede della Suva di Friburgo sono stati ammodernati. Si è trattato di un lavoro

molto complesso, ma svolto con rapidità da AS Ascensori. Negli ascensori sono stati installati motori

nuovi e più potenti e tutte le installazioni tecniche sono state rese conformi alle norme vigenti.

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2 L’edificio della Suva si trova in una strada pedonale vicino alla stazione.

1 L’atrio dell’edificio della Suva di Friburgo è moderno e accogliente. In fondo, si vede uno dei cinque ascensori che sono stati rinnovati.

Edificio della Suva a Friburgo:

ristrutturazione totale di cinque ascensori.

I Suva di Friburgo |

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il complesso di ascensori e hanno affidato il mandato a un’azienda selezionata da uno specialista indipendente.

Su mandato della Suva, José Lopez della società ‹Liftbe- ratung Up GmbH› ha elaborato prima di tutto l’elenco dettagliato degli interventi specifici. In seguito è stata effettuata un’analisi comparativa sulla base delle offerte ricevute dalle aziende che hanno partecipato alla gara d’appalto. Da questa valutazione è emersa la raccoman- dazione di assegnare il mandato ad AS Ascensori SA.

Adeguarsi alle nuove norme

Nell’ambito di questo mandato, «AS Ascensori ha effet- tuato uno studio tecnico allo scopo di ammodernare par- zialmente (MOD-T) i cinque ascensori dell’edificio. Abbiamo scelto questa variante per poter conservare la capienza delle

cabine; la sostituzione totale, infatti, avrebbe comportato una drastica riduzione degli spazi» spiega Patrice Corbel, Responsabile operativo di AS Svizzera Romanda. Di conse- guenza, le porte e le cabine sono state mantenute. Mentre i motori e tutti gli elementi di comando sono stati comple- tamente sostituiti dalle nuove tecnologie di AS. Tutti i lavori svolti da Antonio Branco, montatore esperto, sono stati pianificati fin nei minimi dettagli. «Per una modernizzazione parziale la preparazione è molto importante e complessa.

È decisiva per la riuscita del progetto, sia dal punto di vista tecnico che in termini di tempo» afferma Patrice Corbel.

Così, per la cabina di ogni ascensore, l’interno è stato com- pletamente ristrutturato, compreso il pavimento, e tutte le pulsantiere son state cambiate. Sono stati sostituiti anche i pulsanti di chiamata e i display delle fermate.

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3 Due degli ascensori ristrut- turati, perfettamente integrati al piano. È possibile ammirare il nuovo display delle fermate al di sopra della porta e la nuova pulsantiera.

4 All’interno della cabina, AS ha rimodernato tutto, dal pa- vimento alla pulsantiera pas- sando per l’illuminazione.

I Suva di Friburgo |

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Nuovi motori

La modifica principale concerne tuttavia la sostituzione dei motori degli ascensori nelle sale macchine. I vecchi motori sono stati sostituiti da modelli nuovi, meno voluminosi ma più potenti. Nei locali macchine è stata posta particolare attenzione alle attrezzature (scale, scale a scomparsa, bar- riere, ecc.) al fine di massimizzare la sicurezza del lavoro dei tecnici di AS. Adesivi e fasce sono stati posizionati in aree sensibili per attirare l’attenzione dei tecnici. «AS ha molto a cuore la sicurezza dei propri collaboratori e di tutti gli utenti» sottolinea Patrice Corbel.

5 Vista della sala macchine dove sono installati i nuovi motori di ultima genera- zione, meno voluminosi ma più potenti.

6 Una delle nuove installazioni tecniche che sono state sostituite durante questa importante e complessa modernizza- zione parziale.

7 Nella sala macchine sono stati so- stituiti tutti gli elementi di comando elettronici.

Immagine sotto Il lavoro dei tecnici manutentori di AS si svolge sempre in totale sicurezza, come quello eseguito in questo caso nel vano di uno degli ascensori.

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LIFT.CH | 33 Patrice Corbel,

responsabile operativo di AS Svizzera Romanda: «Questo mandato è stato molto im- portante per la nostra sede perché è simbolico in termini di sicurezza, un valore che rappresenta la nostra ‹mas- sima priorità›. La Suva è il no- stro partner principale nella prevenzione degli infortuni professionali e non profes- sionali, quindi siamo molto orgogliosi che questa istitu- zione svizzera ci abbia scelto per questo progetto.»

I Suva di Friburgo |

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«Abbiamo sempre avuto un ascensore che sembrava un trenino di montagna e volevamo tenerlo a tutti i costi. Il fascino particolare che lo contraddistingue non piace solo a noi, ma anche a tutti i visitatori e alle nostre due nipoti»

afferma Fritz Müller che insieme alla moglie Ursula vive da molto tempo nella zona di Rebstockhalde, al di sopra del Seehotel Hermitage di Lucerna. I Müller non volevano spostarsi, ma adattare lo spazio abitativo alle mutate esi- genze. Per questo motivo l’edificio precedente, una villa costruita nel 1969 con numerose stanze, è stato sostituito da un nuovo edificio di quattro piani.

Modernizzazione completa

A questa villa si accedeva già con un ascensore inclinato, il cui vano, che si sviluppa in gran parte all’aperto, è protetto da una clausola di salvaguardia dei diritti acquisiti. Oltre alle guide e al contrappeso, è l’unico elemento che viene utilizzato anche nel nuovo sistema. Per il progetto di mo- dernizzazione Fritz Müller ha scelto con consapevolezza AS Ascensori: «L’azienda ha un’ottima reputazione.» Per il team di AS, l’incarico in questa forma rappresentava una novità. «In una modernizzazione di ascensori inclinati, di solito sostituiamo i motori delle porte, il sistema di controllo

Testo: Michael Staub Foto: Beat Brechbühl

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Fritz Müller,

committente: «Il nostro ascen- sore inclinato ricorda ai visitatori e ai nipoti un piccolo impianto di risalita. Fortunatamente, siamo riusciti a conservare il fascino particolare che lo con- traddistingue.»

Gita in montagna

dai nonni.

Alla periferia di Lucerna, è stato modernizzato un ascensore inclinato costruito 50 anni fa. Il terreno molto scosceso e il vano esistente hanno posto alcune sfide al team di AS, ma il cliente è molto soddisfatto del suo nuovo ‹trenino›.

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I Villa Meggen |

2 Il vano dell’ascensore, oggetto di un’ampia ristruttu- razione (margine destro dell’immagine), consente di rag- giungere l’edificio dalla strada. Al di sopra dei posti auto interrati, ha trovato collocazione una nuova piscina.

1 La posizione è rimasta la stessa, la vista dal nuovo edi- ficio leggermente più alto è diventata ancora più bella:

dall’attico, il committente Fritz Müller gode di una fanta- stica vista sul panorama montano della Svizzere centrale.

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o l’azionamento. In questo caso abbiamo sostituito quasi tutti i componenti e costruito una nuova cabina. È piuttosto insolito» afferma Elmar Bacher, responsabile Montaggio Modernizzazioni presso AS.

L’intero progetto di modernizzazione ha richiesto un anno.

Una delle ragioni è da ricondursi al vano: al suo interno si articolano numerose condutture, tra le quali quelle dell’elettricità e delle acque reflue. Grazie a un sofisticato concetto di protezione antincendio, è stato possibile conser- vare questo passaggio delle tubature. Tuttavia, a differenza del team di AS, gli installatori idraulici ed elettricisti non erano abituati a lavorare in un vano freddo, buio, esposto alle correnti e molto ripido. Anche l’insolita ‹piattaforma di lavoro›, il telaio della nuova cabina, ha attirato l’attenzione degli artigiani esterni. Elmar Bacher ha quindi investito molto tempo per le necessarie istruzioni di sicurezza, perché in un vano con 45° di pendenza è possibile lavorare solo indossando i dispositivi di protezione individuale.

Soluzione creativa

Nel corso della modernizzazione è stata costruita una nuova cabina con telaio di sostegno, il vecchio azionamento è stato sostituito con un modello a frequenza controllata

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| Villa Meggen I

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3 I rivestimenti in rame e l’accesso in stile ‹por- tello di un battello a vapore› caratterizzano la sala macchine rimodernata.

Immagine centrale Vista sul vano ascensore completamente rinnovato.

4 Nel corso della ristrutturazione sono stati rinnovati anche i rulli guida e i supporti ammor- tizzatori.

5 Il nuovo sistema di comando (margine destro dell’immagine) è ora alloggiato nella sala mac- chine rimodernata.

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Immagine in basso a destra Con standard qualitativi di ampia portata si è puntato su materiali di alta qualità e un design convincente non solo nei due ascensori, ma anche nelle finiture degli interni.

6 La ripida corsa è rimasta: dalla stazione a monte, il vano s’inclina verso il basso di 45 gradi.

7 Libero accesso alla casa: ai quattro appartamenti di pro- prietà si accede con uno Swisslift Compact.

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LIFT.CH | 39 Elmar Bacher,

responsabile Montaggio di AS:

«In questo progetto abbiamo sostituito quasi tutti i compo- nenti. È stata una condizione insolita che ha reso il pro- getto molto interessante.»

ed è stato rinnovato l’intero sistema di controllo. A tale scopo è stato possibile utilizzare componenti standard della collaudata gamma di ascensori inclinati ‹Inclino› di AS.

L’accessibilità al locale macchina è stata difficile da realizzare.

La botola sul tetto prevista inizialmente, infatti, non avrebbe garantito un accesso a norma. Jürg Mettler, capoprogetto presso AS, è riuscito a trovare insieme all’architetto una so- luzione elegante. «Abbiamo installato una porta rivestita in rame in modo da garantire ai tecnici manutentori un accesso sicuro. Il principio s’ispira ai portelli dei battelli a vapore.»

Chi lascia la stazione a monte del ‹ trenino› può proseguire il percorso con un altro ascensore AS. La mobilità verticale dei quattro appartamenti, ciascuno disposto su un solo piano, è garantita da uno Swisslift Compact. Il committente Fritz Müller è molto soddisfatto del nuovo impianto: «Il nuovo ascensore funziona perfettamente e nella cabina abbiamo di nuovo una panchina, proprio come prima. I nos- tri nipoti ne sono affascinati.» In qualità di responsabile di lunga data di progetti IT globali presso un’importante banca svizzera, Müller è anche soddisfatto del risultato positivo a 360°: «Un progetto deve essere completato nel rispetto dei termini, dei costi e della qualità necessaria. Ed è quello che è stato fatto in questo caso.»

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«Esiste qualcosa di paragonabile?» chiede Gerold Koch e dopo averci riflettuto un attimo afferma: «No, non credo dav- vero che esista.» Stiamo parlando del nuovo Lift Camp cen- tralizzato di Ebikon, dove i montatori e i tecnici manutentori di AS si formano e si specializzano. Anche se ne è il respon- sabile, Koch non vuole affatto darsi delle arie, il Lift Camp è davvero unico: un centro di competenza che riunisce sotto lo stesso tetto un ampio bagaglio di know-how del settore e offre condizioni perfette per imparare esattamente ciò che è necessario per il lavoro quotidiano. Il centro si trova in un grande padiglione attrezzato con strutture didattiche e sale di formazione interattive.

Esperienza tecnologica da sei decenni

Nella sezione dedicata ai freni si approfondisce la tecnologia

degli ascensori, frutto di un’esperienza maturata in sei de- cenni, poco più avanti si trova la sezione riservata alle porte di ascensori, che da tempo non sono più in produzione, e infine vi è anche un’area incentrata sulla specializzazione multimarca, un aspetto molto importante per AS. Qui gli

‹apprendisti tecnici manutentori› vengono formati, tra le altre cose, sui sistemi di controllo della concorrenza. Il fatto che abbiano familiarità con altri marchi sarà una parte es- senziale del loro nuovo lavoro.

L’area di assemblaggio, invece, si presenta come un’enorme struttura in acciaio. In 17 vani ascensore, gli aspiranti mon- tatori apprendono ciò che è importante per il loro lavoro in condizioni reali: in un primo vano vengono montate le porte, in quello successivo ci si forma sulla sicurezza sul lavoro e in

Testo: Christoph Zurfluh Foto: Frank Brüderli

Lift Camp: il centro di competenza

del ramo degli ascensori.

Oltre 600 montatori di ascensori e tecnici manutentori di AS hanno acquisito il loro know-how nei Lift Camp di Flawil ed Ebikon negli ultimi dodici anni. Il trasferimento in un unico centro di formazione offre possibilità completamente nuove, di cui beneficiano in particolare i clienti.

Gerold Koch,

responsabile del Lift Camp di Ebikon: «Un collaboratore deve sentirsi a proprio agio per for- nire le proprie prestazioni. Nel Lift Camp lavoriamo anche su questo aspetto.»

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altri tre sono installati ascensori di addestramento completi.

In un altro è installato un ponteggio di ritenuta per il mon- taggio su guide e in un altro ancora si affronta il tema del salvataggio di colleghi o del montaggio senza ponteggio.

Dopo 27 giorni di formazione di base nel Camp, gli allievi sono pronti per lavorare sul campo, dove montano il loro primo ascensore completo.

Necessità di una formazione efficiente

La storia del Lift Camp inizia nel 2008, quando viene alles- tito il primo Lift Camp per montatori in un magazzino auto- matico vuoto di Flawil. Dopo soli due anni, l’offerta viene ampliata e presso il Lift Camp di Ebikon vengono formati anche gli aspiranti tecnici manutentori. Poco tempo dopo vi- ene aperto a Losanna un ‹satellite› per la Svizzera romanda.

1 Ecco come funziona: il montatore Baris Cimen (a destra) con il formatore Kim Steer durante la formazione sul montaggio.

2 I luoghi di esercitazione: i nuovi vani degli ascensori per la formazione dei mon- tatori nell’area di assemblaggio.

3 Il formatore Raphael Käslin con i tecnici manutentori Andreas Specker e Roman Zuber (da destra) alla lettura schemi … 4 … e davanti al simulatore del sistema di comando. Basta premere un pulsante per simulare il guasto desiderato.

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I Lift Camp |

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Quando nel 2020 si impone la necessità di creare un Lift Camp centrale a Ebikon, perché Flawil si trova in una zona un po’ periferica della Svizzera, il concetto originale viene radicalmente riconcepito e ulteriormente sviluppato. La re- sponsabilità di questo processo viene affidata a un team di progetto di gestione tecnica della formazione guidato da Patrick Vock, la cui visione è in definitiva quella di creare «un punto di incontro tra clienti e specialisti». «Poiché i nostri col- laboratori sono anche i nostri ambasciatori, trasferiamo loro non solo conoscenze tecniche del passato, del presente e del futuro, ma anche i nostri valori» spiega Vock.

La direzione di questo centro di formazione all’avanguardia è stata affidata a Gerold Koch, che vanta una lunga carriera presso Schindler ed è stato recentemente responsabile del montaggio in tutta la Svizzera. Insieme alla gestione tec- nica della formazione, Gerold Koch e il suo team di sette formatori permanenti e 10 formatori ad hoc implemen-

tano i contenuti didattici desiderati in modo adeguato per l’insegnamento, allestiscono moderne sale di formazione e portano avanti la digitalizzazione: il Lift Camp è ormai privo di supporti cartacei e i partecipanti ricevono sin da subito un tablet su cui possono trovare i loro documenti di lavoro ed effettuare le prove scritte degli esami. Inoltre, si sta già pen- sando di sviluppare offerte per altre professioni, per esempio per i responsabili del montaggio o per i tecnici di progetto.

Carenza di candidati ideali

Con il nuovo Lift Camp di Ebikon, AS è pronta per il futuro in termini di formazione. Positivi sono anche i feedback di chi ha portato a termine il percorso di formazione, che si es- prime così: «Formazione eccellente per i professionisti di altri settori», «Preparazione perfetta per l’impiego sul campo»,

«Mi aiuterà molto in futuro» o semplicemente «Una splen- dida esperienza».

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