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HL10 3 E 4 – CSA PARTE 2 e PARTE 3 Cig: ZBF 235C E20 - Cagliari – via Tempio Lavori di INTEGRAZIONE POSTAZIONI DI LAVORO e RILEVAMENTO AUTOMATICO INCENDIO

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INAIL – Sardegna Consulenza Tecnica Regionale per l’Edilizia

Cagliari – via Tempio

Lavori di INTEGRAZIONE POSTAZIONI DI LAVORO e RILEVAMENTO AUTOMATICO INCENDIO

Via Sonnino n.96 – 09125, Cagliari

Cig: ZBF 235C E20 -

Codice CTER:

HL10

3 E 4 – CSA PARTE 2 e PARTE 3

Parte 2 - disciplinare tecnico opere civili

Parte 3 - disciplinare tecnico impianti elettrici e specialistici

Il Responsabile del Procedimento Ing. Andrea Contaldi

27/04/2018

(2)

PROGETTO ESECUTIVO PER INTEGRAZIONI POSTAZIONI DI LAVORO PER RETE FONIA DATI SEDE DI CAGLIARI VIA SONNINO, 96.

CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO - PARTE 3^

DISCIPLINARE TECNICO IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI INDICE

CAPO I° - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

ART.1 OGGETTO DEL DISCIPLINARE - NORME GENERALI ART.2 OSSERVANZA DI NORME E REGOLAMENTI

ART.3 PROGETTO

ART.4 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ ART.5 VERIFICHE

ART.6 COLLAUDO

ART.7 ONERI DI ASSISTENZA MURARIA ART.8 STANDARD DI QUALITÀ

ART.9 IMPIANTI ELETTRICI – GENERALITÁ ART.10 DATI DI PROGETTAZIONE

ART.11 LINEE DI ALIMENTAZIONE ART.12 QUADRI ELETTRICI

ART.13 IMPIANTO GENERALE DI TERRA ART.14 IMPIANTO FONIA DATI

ART.15 IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI

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2 CAPO I - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

ART. 1 OGGETTO DEL DISCIPLINARE Norme generali

Il presente elaborato riguarda il progetto esecutivo per l’ampliamento degli impianti elettrici di forza motrice, finalizzato all’installazione di nuovi punti per trasmissione dati, presso i locali della sede INAIL di Cagliari, sita in Via Sonnino, 96.

Tutte le opere dovranno essere conformi alle Norme UNI, UNI-EN, UNI-EN- ISO, riferite ad ogni singolo prodotto utilizzato nelle lavorazioni, anche se non sono espressamente citate nel presente disciplinare. Tutti i materiali ed i componenti che saranno utilizzati dovranno essere installati nel pieno rispetto delle indicazioni normative ed in accordo con le istruzioni dei relativi costruttori, prestando particolare attenzione che non vengano danneggiati durante le operazioni di posa in opera, in modo da non compromettere la sicurezza di persone.

I requisiti tecnici, da ritenersi essenziali, ai quali debbono rispondere le opere fanno espresso riferimento alla Direttiva 89/106/CEE e successive modifiche, relativa ai prodotti da costruzione ed al DPR 246/93 "Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/CEE" .

impianti elettrici e speciali

Gli interventi in progetto sono da eseguire ai piani primo, secondo e terzo.

Le lavorazioni previste sono elencate negli elaborati allegati con il presente disciplinare e si possono sintetizzare come di seguito riportato:

o Esecuzione di impianti elettrici di forza motrice per la realizzazione di nuovi posti di lavoro, in esecuzione esterna, con canalina in pvc a scomparti, completi di prese, conduttori, pezzi speciali, ecc…;

o Completamento posti di lavoro esistenti con installazione di canalina in pvc e conduttori di alimentazione f.m. e opere di assistenza muraria occorrente.

(4)

3 o Assistenza muraria la realizzazione di posti di lavoro in esecuzione

esterna, e realizzazione di fori su pareti.

o Apertura e successiva richiusura del controsoffitto dei corridoi, atri, ecc…., per consentire la derivazione elettrica sezione F.M. per i nuovi posti di lavoro;

o Installazione di rivelatori di fumo da collegare all’esistente centrale;

o Pulizia aree di cantiere, carico e trasporto dei materiali di risulta alle PP.DD.

FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE

La forma e le principali dimensioni delle opere che formano oggetto dei lavori, risultano dal progetto esecutivo delle stesse, costituito dai disegni e dal disciplinare tecnico, dal piano di sicurezza e coordinamento e dagli elaborati grafici allegati.

ART. 2 OSSERVANZA DI NORME E REGOLAMENTI

Tutte le opere devono essere realizzate in ogni loro parte e nel loro insieme, in conformità alle norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli Enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al controllo e alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione.

In particolare, e senza che eventuali omissioni costituiscano motivo giustificativo per la mancata applicazione di norme non richiamate, l’Impresa deve realizzare gli impianti nel pieno rispetto delle prescrizioni di cui all'elenco delle leggi, decreti, ecc. sotto elencati e deve osservare rigorosamente tutti gli adempimenti ivi previsti assumendo a proprio carico ogni onere e responsabilità che dovessero derivare dalla loro inosservanza:

Legge n.186 del 01-03-1968;

CEI 64-4 impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione

CEI 11.1 (1999) norme generali per gli impianti elettrici e successive varianti;

CEI 64.8 (2001) impianti elettrici utilizzatori;i;

CEI 11.8 fasc.176 (del 1998) Impianti di messa a terra e successive varianti;

CEI 38-1 – IEC 185 : trasformatori di corrente;

(5)

4 CEI 38-2 – IEC 186 : trasformatori di tensione;

CEI 41-1 – IEC 255 : relè elettronici;

CEI 70-1 – IEC 529 : gradi di protezione degli involucri;

CEI 17-3:contattori destinati alla manovra di circuiti a tensione non superiore a 1000 V c.a. ed a 1200 V in c.c.;

CEI 17- 5: interruttori automatici a tensione non sup.a 1000 V c.a.ed a 1200 V in c.c.;

CEI 17-12: apparecchi ausiliari di comando per tensioni non superiori a 1000 V, parte 1^ prescrizioni generali;

Norma CEI EN 50172 Sistema di illuminazione di sicurezza;

D.L. 14 agosto 1996 n. 494 - Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute nei cantieri temporanei o mobili e s.m.i..

D.M. 22/2/2006 regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici

D. Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni;

D.M. 16 marzo 1998 – Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Regolamenti e specifiche degli Enti gestori di servizi (Acquedotto, Acea, Enel, ecc.);

Regolamento edilizio;

Prevenzione infortuni (denuncie e verifiche);

Norme e circolari del Ministero degli Interni;

Norme INAIL (ex I.S.P.E.S.L.)

Regolamenti edilizi, eventuali regolamenti locali di igiene per fognature, acqua potabile, ecc…

EN 542 CEI 20-105 UNI 9795

La rispondenza degli impianti alle norme sopra indicate è intesa nel senso più restrittivo e cioè non solo l’esecuzione dell’impianto dovrà essere rispondente alle norme ma lo sarà altresì ogni singolo componente dell’impianto stesso.

(6)

5 La Ditta, inoltre, si impegna ad eseguire, con onere a carico dell'Istituto, tutte quelle opere di adeguamento che venissero richieste da norme e prescrizioni intervenute successivamente alla data di scadenza del contratto di appalto.

ART. 3 PROGETTO

Il progetto redatto dall’Istituto, costituito dal presente capitolato e dagli elaborati predisposti, deve essere attentamente controllato poiché l’Impresa affidataria deve assumersi la completa e incondizionata responsabilità nei riguardi del corretto funzionamento degli impianti da essa eseguiti, garantendone le condizioni e i requisiti di esercizio prescritti.

Resta espressamente inteso che la realizzazione del progetto con le eventuali modifiche che l'Istituto ritenesse necessario e che saranno di comune accordo apportate al progetto stesso in corso d'opera non esonererà l’Impresa affidataria dalle responsabilità di qualsiasi genere per qualunque inconveniente che si verificasse agli impianti e per causa di questi alle strutture e componenti di arredo.

Indipendentemente da eventuali omissioni e/o imperfezioni di elencazione e descrizione contenute nel presente capitolato e negli elaborati predisposti dall'Istituto ovvero nelle categorie di opere previste, l'Impresa deve effettuare tutte le forniture e le prestazioni che all'atto esecutivo fossero necessarie per attuare, nel modo più completo sotto qualsiasi riguardo, la realizzazione degli impianti che debbono essere consegnati pronti all'uso e funzionanti.

L’Impresa affidataria deve realizzare gli impianti adoperando materiali e apparecchiature, esenti da difetti e imperfezioni visibili e occulte, rispondenti alle caratteristiche descritte e costruiti secondo le leggi e le normative specifiche di riferimento.

Tutte le apparecchiature e i materiali devono essere dotati di marchio di qualità, di marcatura CE nonché dei relativi certificati di omologazione e devono avere caratteristiche qualitative conformi agli standards indicati nel presente capitolato che rappresentano il livello minimo al di sotto del quale le apparecchiature e i materiali non saranno accettati in sede di aggiudicazione o di esecuzione dei lavori.

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6 Nulla vieta che l’Impresa possa proporre apparecchiature con caratteristiche qualitative superiori.

In caso di disaccordo le marche e i tipi di apparecchiature da installare saranno scelti dall'Istituto, a proprio insindacabile giudizio, in base al livello di qualità indicato nel presente capitolato.

In conseguenza di detta scelta l’Impresa non potrà sollevare riserva, ovvero chiedere prezzi diversi da quelli contrattuali.

A lavori ultimati l’Impresa dovrà consegnare, secondo la legislazione vigente una copia su supporto ottico in AutoCad versione 2007 o superiore di tutti gli elaborati grafici,nonché n.3 copie cartacee.

Detti elaborati devono comprendere:

- relazione tecnica sulla consistenza e tipologia degli impianti realizzati;

- schemi e piani di installazione architettonica e topografica compresi i collegamenti;

- calcoli delle potenze installate, delle potenze assorbite e relativi dimensionamenti;

- elenco dei componenti e specifiche tecniche;

- elaborati descrittivi e grafici di definizione delle modalità d'installazione, di esercizio e manutenzione;

- piano di manutenzione completo di manuale d'uso e manuale con programmazione degli interventi.

ART. 4 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ

Entro 15 giorni dall'ultimazione dei lavori l’Impresa dovrà rilasciare dichiarazione di conformità ai sensi del D.M.37/08 380, redatta di tutti gli allegati obbligatori. In tale ambito l’Impresa dovrà attestare anche la conformità dei componenti e la corretta installazione degli stessi

ART. 5 VERIFICHE – impianti elettrici

Durante il corso dei lavori l’Istituto, a mezzo della Direzione Lavori, si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di impianti, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni contrattuali.

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7 Dopo l’ultimazione dei lavori, prima del rilascio della dichiarazione di conformità e quindi della consegna e messa in servizio degli impianti elettrici, l’Impresa dovrà eseguire tutte le verifiche per accertare che gli stessi siano conformi alla regola dell’arte con particolare riferimento alla sicurezza; in particolare dovrà controllare:

esame a vista; accertamento che i componenti elettrici siano:

- conformi alle prescrizioni di sicurezza e progettuali;

- scelti e messi in opera correttamente;

- non danneggiati in modo visibile;

prove; esecuzione, con adeguata strumentazione, e annotazione dei risultati su apposito registro delle seguenti prove:

- continuità dei conduttori di protezione ed equipotenziali;

- misura della resistenza di terra;

- verifica del funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale;

- misura della resistenza d’isolamento;

- prova funzionale dei dispositivi di commutazione;

- misura della resistenza verso terra delle eventuali masse estranee.

Le verifiche che l’Impresa è tenuta a effettuare dovranno essere eseguite da professionista o dallo stesso installatore abilitato per gli impianti di cui al D.M.

37/08 e/o del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, secondo le indicazioni contenute nella norma CEI 64-8/6 e nella guida CEI 64-14. In ogni caso, la persona incaricata della verifica deve avere una competenza specifica per questo tipo di impianti (tecnico qualificato).

I risultati, sia per gli di esami a vista che per le prove di tipo strumentale, dovranno essere riportati in apposito rapporto di verifica, sul quale verrà indicata anche la data in cui sono state effettuate.

ART. 6 COLLAUDO

Il collaudo comprenderà le seguenti operazioni distinte:

a) verifiche qualitative e quantitative;

b) prove preliminari;

c) collaudo definitivo.

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8 Dette operazioni verranno effettuate in base alle norme CEI e a tutti gli accertamenti che il Collaudatore riterrà opportuno eseguire.

Dall’Impresa assuntrice devono essere forniti, senza eccezione alcuna, tutti gli strumenti necessari alle verifiche e richiesti dal Collaudatore.

ART. 7 ONERI DI ASSISTENZA MURARIA

Nei prezzi di ciascuna lavorazione di cui al presente elenco si intendono comprese anche tutte le opere di assistenza muraria e affini occorrenti per la realizzazione di tutti gli impianti nonché l’esecuzione di tutte le opere, più precisamente:

- assistenza muraria per apertura e chiusura di tracce, realizzazione di fori su pareti, solai e muratura, installazione di staffe e/o supporti occorrenti, apertura e chiusura controsoffitto in pannelli di cartongesso, ecc…;

- fornitura di mezzi d’opera idonei a far eseguire le lavorazioni (ponteggi di servizio occorrenti).

- abbassamento e avvicinamento al sito di raccolta materiali con carico su mezzo e trasporto a pubblica di scarica dei materiali di risulta;

- pulitura degli ambienti e delle zone oggetto di lavori a opere ultimate;

ART. 8 STANDARD DI QUALITÀ

L’Impresa deve realizzare gli impianti adoperando materiali ed apparecchiature esenti da difetti ed imperfezioni visibili ed occulte e rispondenti alle caratteristiche descritte. Tutte le apparecchiature e i materiali devono essere costruiti a regola d’arte e dotati di marchio di qualità che ne attesti la conformità (per esempio IMQ) ovvero dovrà essere verificato che abbiano ottenuto il rilascio di un attestato di conformità da parte di uno degli organismi competenti per ciascuno degli stati membri della Comunità Europea.

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9 Il presente articolo pertanto intende identificare un livello standard al di sotto del quale le apparecchiature ed i materiali non saranno accettati in sede di aggiudicazione o di esecuzione dei lavori.

Nulla vieta, che la Ditta si orienti su standard qualitativi superiori. Resta inteso, però, che le apparecchiature ed i materiali da installare dovranno avere caratteristiche qualitative e funzionali conformi a quanto indicato nel presente capitolato.

Le case costruttrici appresso indicate, pertanto, vogliono solo costituire un punto di riferimento essendo libera la Ditta di offrire altre marche, equivalenti o superiori:

INTERRUTTORI B.T. E QUADRI: SCHNEIDER ELECTRIC -ABB

CAVI: CEAT – PIRELLI

CANALIZZAZIONI: DIELECTRIX–BOCCHIOTTI

LEGRAND

In caso di mancata indicazione della marca l'Istituto si riserva la facoltà di scelta.

Nell’eventualità di disaccordo le marche e i tipi di apparecchiature da installare saranno scelti dall'Istituto ad insindacabile giudizio in base agli standard di qualità sopraelencati. A motivo di questa scelta l’Impresa non potrà sollevare riserva, ovvero chiedere prezzi diversi da quelli contrattuali Valori massimi della caduta di tensione

Le linee devono essere dimensionate in modo che la caduta di tensione tra il punto di consegna dell'energia elettrica (contatore di misura) e qualunque altro punto dell'impianto non superi il 4% della tensione nominale.

Cavi

Le sezioni dei cavi, indipendentemente dalla potenza del circuito servito, non devono essere inferiori a:

circuiti principali:

- 4,0 mmq. per le linee dorsali prese;

circuiti derivati:

- 2,5 mmq. per i circuiti prese;

ART. 9 IMPIANTI ELETTRICI - GENERALITÁ

Riguarda la fornitura e posa in opera dei materiali descritti all’art.1.

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10 Le apparecchiature che saranno installate ai vari livelli della distribuzione dovranno assicurare:

- la protezione da sovraccarico e da sovracorrente;

- la protezione differenziale;

- la selettività cronometrica totale di intervento, sia termomagnetica che differenziale, a partire dall'ultimo dispositivo istallato fino all'interruttore generale posto a valle dei contatori di misura.

Per i percorsi delle canalizzazione si precisa che:

- le linee dorsali in partenza dai quadri di zona saranno realizzate in canalizzazioni esterne, in controsoffitto e/o sopra la copertura degli ambienti;

- le linee di derivazione secondaria all'interno dei locali saranno realizzate a vista entro tubi in PVC.

ART. 10 DATI DI PROGETTAZIONE

L’alimentazione elettrica all’edificio viene fornito dalla società distributrice Enel in bassa tensione, tensione di alimentazione 380 Volt, frequenza 50 HZ.

Cavi

I cavi per la distribuzione dell'energia alle varie utenze devono essere in rame, con isolamento e protezione adeguata alla tensione applicata ed al tipo di posa.

Devono essere impiegati i seguenti tipi di cavi, a bassissime emissione di fumi e gas tossici:

- dalle scatole di derivazione - dorsali - alle scatole da frutto cavi unipolari sigla N07G9-K;

cavi debbono inoltre:

 essere inseriti nelle tubazioni/ canaline dopo la posa di queste;

 avere i rivestimenti isolanti a norma ai fini della loro individuazione;

 non avere giunzioni all'interno delle tubazioni protettive.

Tutte le connessioni (giunzioni o derivazioni), infine, devono essere effettuate esclusivamente nelle scatole di derivazione mediante morsetti a mantello,

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11 senza ridurre la sezione dei conduttori e senza lasciare parti conduttrici scoperte.

Colori distintivi per cavi

Tutti i cavi impiegati devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste nelle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722 - 74000712.

In particolare, i conduttori di neutro e protezione devono essere rispettivamente di colore blu chiaro e di colore giallo/verde.

Per le fasi non sono prescritti particolari colori distintivi.

ART. 11 LINEE DI ALIMENTAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA

Le linee di alimentazione secondaria sono quelle che da ogni quadro di zona alimentano tutte le utenze elettriche e principalmente presentano un percorso orizzontale nei controsoffitti dei corridoi.

La realizzazione di nuove linee di distribuzione per alimentare i nuovi posti di lavoro dovrà essere fatta come di seguito indicato:

- le linee secondarie, con cavi a bassissime emissione di fumi e gas tossici unipolari del tipo non propaganti l'incendio posate a vista entro canaline orizzontali/verticali a più scomparti in PVC in esecuzione esterna; tutte le linee devono essere complete di cassette, scatole di derivazione, morsettiere, curve, raccordi, derivazioni di vario genere, testate di chiusura, flange di attacco ai quadri, riduzioni, staffe di sostegno, pressa cavi, materiali e accessori occorrenti.

In tutte le linee sopradescritte si intende inserito anche il relativo conduttore di protezione.

Mediamente devono essere rispettati i seguenti principi:

- i circuiti elettrici sono esistenti, con l’implementazione in oggetto, dovranno includere mediamente pari numero di posti di lavoro (esistenti e nuovi), in maniera da bilanciare e distribuire equamente i carichi elettrici; comunque la potenza di ciascuno dei circuiti esistenti nella condizione di utilizzazione futura non dovrà superare i valori di:

- 3,0 KW per le prese di energia;

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12 I singoli circuiti, sia quelli dell'impianto di illuminazione che di prese, devono essere completamente indipendenti tra loro, nel senso che non devono essere realizzati ritorni comuni a due o più circuiti.

Art. 12 -QUADRI ELETTRICI

I quadri elettrici risultano già realizzati secondo quanto riportato negli elaborati allegati.

Sono di tipo ad armadio e installati in esecuzione esterna a parete e/semi incassati. Sono costituiti da intelaiatura d'acciaio di tipo tradizionale con pannelli in lamiera o in materiale plastico autoestinguente, sportello frontale completo di cristallo di sicurezza e serratura a chiave, del tipo a elementi componibili. Ciascun quadro contiene uno schema unifilare con l'indicazione di tutte le caratteristiche delle apparecchiature, la taratura degli interruttori, dei relè e dei fusibili in riferimento delle morsettiere numerate ed ogni altra indicazione atta a rendere facile e chiaro il controllo delle connessioni e l'eventuale sostituzione di qualche apparecchiatura.

Interruttori selettività e protezione

Le apparecchiature e gli interruttori automatici installati sui quadri elettrici nei livelli della distribuzione posti a comando e protezione dei vari circuiti,:

- garantiscono la massima continuità di servizio, la cronoselettività esistente in modo da impedire che l'eventuale guasto interessante un circuito si ripercuota sugli altri circuiti;

- imitano il passaggio della sollecitazione termica in misura tale che possa essere agevolmente sopportata dalle apparecchiature e dai conduttori a valle senza alcun deterioramento delle rispettive caratteristiche.

Gli interruttori installati sui quadri elettrici sono del tipo modulare miniaturizzato con fissaggio a scatto su profilato DIN, i nuovi sono previsti della stessa tipologia.

Il valore del potere di interruzione minimo deve essere quello della corrente di corto circuito considerata ai morsetti di uscita dell’interruttore, e comunque non dovrà risultare inferiore a 6 /10 kA a 220 V.Quando il circuito è costituito

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13 da fase e neutro la protezione magnetotermica deve essere estesa anche al polo di neutro.

Apparecchiature di bassa tensione

Le nuove apparecchiature da installare nei quadri dovranno essere adeguate alle caratteristiche di progetto .

I morsetti dovranno essere realizzati con classe di isolamento secondo IEC 85, con materiale conduttore di ottone, rame o altro materiale ad alta conduttività e dovranno essere del tipo antiallentante.

Dovranno essere previsti setti sulle morsettiere per separare circuiti diversi.

Per consentire le operazioni di manutenzione ordinaria in condizioni di massima sicurezza tutti gli interruttori dovranno avere il doppio isolamento tra la parte frontale ed i circuiti interni di potenza.

Gli interruttori inoltre dovranno garantire l’attitudine al sezionamento come previsto dalla norma CEI EN 60947-2.

Messa a terra quadro elettrico I quadri elettrici sono già esistenti.

Tubi protettivi.

I tubi protettivi devono essere di materiale termoplastico a base di polivinilcloruro ed essere rispondenti alle prescrizioni di cui alla norma C.E.I.

L. 3/8 Fascicolo n. 335 del 1973 e successive varianti. Devono essere internamente lisci della serie pesante RK15 ed il loro diametro interno pari almeno a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti e comunque non inferiore ai 10 mm. I cambiamenti di direzione devono essere effettuati esclusivamente con pezzi speciali.

Cassette di derivazione e morsettiere

Le cassette di derivazione dovranno avere grado di protezione >IP 40,devono essere di materiale plastico con coperchio, perfettamente piano e asportabile solamente con attrezzo. Le dimensioni delle cassette devono essere adeguate ai tubi ad essa relativi a consentire il montaggio delle morsettiere fisse per il cablaggio dei conduttori.

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14 Il cablaggio dei conduttori entro le cassette deve essere eseguito esclusivamente con morsettiera. I morsetti di neutro e di terra devono essere chiaramente individuabili secondo la colorazione convenzionale (blu chiaro e giallo-verde)

Connessioni e giunzioni

Le giunzioni e le derivazioni dei cavi devono essere eseguite con appositi dispositivi di connessione (morsetti a mantello con o senza viti) aventi grado di protezione adeguato.

Sono pertanto vietate le giunzioni eseguite con attorcigliamento e nastratura dei cavi.

Nell'esecuzione delle connessioni è vietato ridurre la sezione dei cavi e lasciare parti conduttrici scoperte.

Le giunzioni devono unire cavi delle stesse caratteristiche e dello stesso colore.

L'entra-esci sui morsetti è ammesso esclusivamente per alimentare due o più apparecchiature contenute nella stessa scatola da frutto, a patto che l'apparecchiatura sia dotata di doppi morsetti o che questi siano dimensionati per ricevere la sezione totale dei conduttori da collegare.

I dispositivi di connessione devono essere ubicati esclusivamente all'interno delle cassette di derivazione.

ART.13 - IMPIANTO GENERALE DI TERRA

L’impianto di terra dell’edificio risulta già esistente; tutti gli interventi previsti nel presente capitolato, come indicato all’art.1, dovranno essere effettuati nel rispetto delle vigenti normative, sia per quanto riguarda l’esecuzione delle opere a regola d’arte, sia nei confronti della sicurezza dei lavoratori e degli utilizzatori.

Dovranno essere inoltre realizzati i collegamenti di terra anche se non espressamente indicati ma che costituiscono obblighi di norma.

Il colore di tutti i conduttori di terra e dei relativi collegamenti deve essere quello convenzionale giallo/verde

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15 ART.14–IMPIANTO FONIA DATI

Per tale impianto le opere previste riguardano la predisposizione dei posti di lavoro o punti rete, con fornitura e posa in opera di scatole da esterno di tipo UNI 503, conformi alla normativa ISO/IEC 11801, complete di placca di rivestimento esterno di tipo universale U/UTP e canaline orizzontali e/o verticali in PVC a più scomparti, da installare in corrispondenza delle nuove utenze, secondo quanto indicato sugli elaborati grafici, nel rispetto del lay out dei singoli ambienti; non sono incluse le prese RJ 45,gli apparati attivi e i relativi cavi dell’impianto fonia dati. La placca di rivestimento dovrà essere di colore identico a quella previsto per le prese elettriche.

ART.15 - IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI

Gli interventi previsti, di modesta natura, consistono nell’installazione di n. 3 rivelatori di fumo, completi di linea e modulo per loop di zona, da collegare all’esistente impianto, incluso le prove di funzionamento nel rispetto delle vigenti norme ( EN54 e s.m.i).

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1 PROGETTO ESECUTIVO PER INTEGRAZIONI POSTAZIONI DI LAVORO PER RETE

FONIA DATI SEDE DI CAGLIARI VIA SONNINO, 96.

CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO - PARTE 2^

DISCIPLINARE TECNICO OPERE CIVILI

INDICE

NORME PER LA QUALITA’ PROVENIENZA DEI MATERIALI

1. MATERIALI IN GENERE ... 3

2. QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI ... 2

3. ACQUA, CALCI, CEMENTI ED AGGLOMERATI CEMENTIZI ... 3

4. CEMENTI……….4

5. MATERIALI INERTI PER CONGLOMERATI CEMENTIZI E PER MALTE ... 4

6. PRODOTTI PER PAVIMENTAZIONE ... 5

7. PRODOTTI DIVERSI (sigillanti, adesivi, geotessili) ... 6

8. INFISSI ... 8

9. PORTE INTERNE ... 8

10. PRODOTTI PER PARTIZIONI INTERNE ... 9

11. PRODOTTI A BASE DI CARTONGESSO ……… 10

12.CONTROSOFFITTI ... 9

NORME PER IL MODO DI ESECUZIONE DEI LAVORI ... 12

13. OSSERVANZA DI NORME E LEGGI ... 12

14. DEMOLIZIONI E RIMOZIONI ... 14

15. ESECUZIONE DELLE PARTIZIONI INTERNE ... 15

16. INTONACI ... 17

17. ESECUZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI ... 18

18. OPERE DA LATTONIERE ... 20

NORME PER MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI ... 20

19. NOLEGGI ... 21

20. TRASPORTI ... 21

21. DEMOLIZIONI ... 21

22. MURATURE IN GENERE... 22

23. CONTROSOFFITTI ... 22

24. MASSETTI E SOTTOFONDI ... 22

25. PAVIMENTI ... 22

26 INTONACI ... 23

27. TINTEGGIATURE E VERNICIATURE ... 25

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2 NORME PER LA QUALITA’ E LA PROVENIENZA DEI MATERIALI

1. MATERIALI IN GENERE

I materiali da impiegare dovranno essere conformi alle Direttive CEE, alle vigenti prescrizioni di legge in materia d’accettazione dei materiali da costruzione, ed essere della migliore qualità esistente in commercio, senza difetti e rispondenti alle dimensioni, alle caratteristiche e alle prescrizioni riportate negli elaborati di progetto, nelle presenti modalità costruttive o negli articoli dell'Elenco Prezzi.

L'Impresa dovrà fornire sempre alla Direzione dei Lavori i campioni d’ogni materiale di cui intende servirsi, indicandone per iscritto e per ciascuno di essi la precisa provenienza. I campioni rimarranno presso gli Uffici dell'Istituto per eventuali controlli.

L'Appaltatore ha l'obbligo, se richiesto, di giustificare con la presentazione dei necessari documenti la provenienza effettiva dei materiali e deve prestarsi per sottoporli a sue spese a tutte quelle prove (chimiche, fisiche, meccaniche, ecc.) ritenute opportune per accertarne la qualità e la resistenza.

Nessun materiale potrà essere impiegato se non sarà stato preventivamente accettato dal Direttore dei Lavori, il quale ha il diritto di rifiutare qualunque materiale che non riconoscesse adatto per la buona riuscita dei lavori.

L'accettazione dei materiali non può mai pregiudicare il diritto dell'Istituto di rifiutare in qualunque momento, ancorché posti in opera e fino al collaudo, i materiali che non rispondessero alle condizioni contrattuali.

Per i materiali già accettati e già posti in opera risultassero poi di cattiva qualità, si procederà com’è disposto in caso di difetto di costruzione; qualora nel capitolato speciale o nell'elenco prezzi fossero prescritte le provenienze dei materiali, l'appaltatore dovrà attenersi senza eccezione alle relative disposizioni.

In particolare si prescrive quanto segue.

2. QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

Quando la Direzione Lavori abbia denunziato una qualsiasi provvista come non atta all’impiego, l’Appaltatore dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle qualità volute. I materiali rifiutati dovranno essere sgomberati immediatamente dal cantiere a cura e spese dell’Appaltatore. Se l’Appaltatore non effettuerà la rimozione nel termine prescritto dal Direttore dei Lavori, l’INAIL potrà provvedere direttamente ed a spese dell’Appaltatore, a carico del quale resterà anche qualsiasi danno derivante dalle rimozioni eseguite.

Qualora l’appaltatore, nel proprio interesse o di sua iniziativa impieghi materiali di dimensioni, consistenza o qualità superiori a quelle prescritte, o con una lavorazione più accurata, ciò non gli darà diritto ad un aumento di prezzi e la stima sarà fatta come se i materiali avessero le dimensioni e qualità stabiliti nei disciplinari tecnici allegati al contratto.

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3 Qualora invece sia ammessa dall’INAIL, in quanto non pregiudizievole all’idoneità dell’opera, qualche scarsezza nelle dimensioni, consistenza o qualità dei materiali, ovvero una minore lavorazione, la Direzione Lavori potrà applicare un’adeguata riduzione del prezzo in sede di contabilizzazione, salvo esame e giudizio definitivo in sede di Collaudo.

L’Appaltatore è obbligato a prestarsi in ogni tempo ad effettuare necessarie dalla Direzione Lavori sui materiali impiegati e sui manufatti.

Il prelievo dei campioni sarà eseguito in contraddittorio e di ciò sarà steso apposito verbale e le prove saranno eseguite a discrezione della Direzione Lavori presso un istituto autorizzato, la fabbrica d’origine o il cantiere.

Tutte le spese per il prelievo, la conservazione e l’invio dei campioni per l’esecuzione delle prove, per il ripristino dei manufatti che si siano dovuti eventualmente manomettere, nonché tutte le altre spese simili e connesse. Sono a totale carico dell’Appaltatore.

3. ACQUA, CALCI, CEMENTI ED AGGLOMERATI CEMENTIZI a) Acqua

L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi e di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante.

b) Calci

Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti d’accettazione di cui al R. Decreto 16 novembre 1939, n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge 26 maggio 1965, n. 595 («Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici») nonché ai requisiti d’accettazione contenuti nel D.M. 31 agosto 1972 («Norme sui requisiti d’accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche»).

c) Cementi e agglomerati cementizi

I cementi dovranno rispondere ai limiti d’accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel D.M. 3 giugno 1968 («Nuove norme sui requisiti d’accettazione e modalità di prova dei cementi») e successive modifiche.

Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti d’accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel D.M. 31 agosto 1972.

I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.

d) Gesso

Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a

(20)

4 centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti

4. CEMENTI

a) Calcestruzzo alleggerito, densità in opera 1200 Kg/mc

Confezionato con inerte in argilla espansa 70% granulometria 0.3mm e 30% da 38mm con 250300Kg di cemento 325, acqua 170 l. circa (rapporto a/c=0.55) 5. MATERIALI INERTI PER CONGLOMERATI CEMENTIZI E PER MALTE Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.

La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.

La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di paramento o in pietra da taglio.

Gli additivi per impasti cementizi s’intendono classificati come segue:

fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti- ritardanti; fluidificanti-acceleranti; antigelo- super fluidificanti.

6. PRODOTTI PER PAVIMENTAZIONE

Si definiscono prodotti per pavimentazione quelli utilizzati per realizzare lo strato di rivestimento dell'intero sistema di pavimentazione.

Per la realizzazione del sistema di pavimentazione si rinvia all'articolo sulla esecuzione delle pavimentazioni.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

Le piastrelle di ceramica

per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cotto forte, grès, ecc.) devono essere associate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 87.

A seconda della classe d’appartenenza (secondo UNI EN 87) le piastrelle di ceramica estruse o pressate di prima scelta devono rispondere alle norme seguenti:

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5 Assorbimento d’acqua E in

%

Formatura Gruppo I Gruppo II a Gruppo II b Gruppo III

E  3% 3% < E  6% 6%< E

10%

E > 10%

Estruse(A) UNI EN 121 UNI EN 186 UNI EN 187 UNI EN 188 Pressate a UNI EN 176 UNI EN 177 UNI EN 178 UNI EN 159

I prodotti di seconda scelta, cioè quelli che rispondono parzialmente alle norme predette, saranno accettate in base alla rispondenza ai valori previsti dal progetto, ed, in mancanza, in base ad accordi tra Direzione dei lavori e fornitore.

Per le piastrelle colate (comprese tutte le produzioni artigianali) le caratteristiche rilevanti da misurare ai fini di una qualificazione del materiale sono le stesse indicate per le piastrelle pressate a secco ed estruse (vedi norma UNI EN 87), per cui:

- per quanto attiene ai metodi di prova si rimanda alla normativa UNI EN vigente e già citata;

- per quanto attiene i limiti d’accettazione, tenendo in dovuto conto il parametro relativo all'assorbimento d'acqua, i valori d’accettazione per le piastrelle ottenute mediante colatura saranno concordati fra produttore ed acquirente, sulla base dei dati tecnici previsti dal progetto o dichiarati dai produttori ed accettate dalla Direzione dei lavori.

I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, sporcizia, ecc. nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa ed essere accompagnati da fogli informativi riportanti il nome del fornitore e la rispondenza alle prescrizioni predette.

7. PRODOTTI DIVERSI (sigillanti, adesivi, geotessili)

Tutti i prodotti di seguito descritti vengono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate.

Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.

Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire in forma continua e durevole i giunti tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta all'aria, all'acqua, ecc.

Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono rispondenti alle seguenti caratteristiche:

- compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati:

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6 - diagramma forza deformazione (allungamento) compatibile con le

deformazioni elastiche del supporto al quale sono destinati;

- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego, cioè con decadimento delle caratteristiche meccaniche ed elastiche che non pregiudichino la sua funzionalità;

- durabilità alle azioni chimico-fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione.

Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto od alle norme UNI 9610 e 9611 e/o è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un prodotto ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione d'uso.

Sono inclusi nel presente articolo gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti (murario, terroso, legnoso, ecc.).

Sono esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti.

Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti rispondenti alle seguenti caratteristiche:

- compatibilità chimica con il supporto al quale essi sono destinati;

- durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego (cioè con un decadimento delle caratteristiche meccaniche che non pregiudichino la loro funzionalità);

- durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione;

- caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso.

Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde ad una norma UNI e/o è in possesso di attestati di conformità;

in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

8. INFISSI

Si intendono per infissi gli elementi aventi la funzione principale di regolare il passaggio di persone, animali, oggetti, e sostanze liquide o gassose nonché dell'energia tra spazi interni ed esterni dell'organismo edilizio o tra ambienti diversi dello spazio interno.

Essi si dividono tra elementi fissi (cioè luci fisse non apribili) e serramenti (cioè con parti apribili); gli infissi si dividono, inoltre, in relazione alla loro funzione, in porte, finestre e schermi.

Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali in caso di dubbio si fa riferimento alla norma UNI 8369 (varie parti).

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7 I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura; le modalità di posa sono sviluppate nell'articolo relativo alle vetrazioni ed ai serramenti.

Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

Le luci fisse devono essere realizzate nella forma, con i materiali e nelle dimensioni indicate nel disegno di progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque devono nel loro insieme (telai, lastre di vetro, eventuali accessori, ecc.) resistere alle sollecitazioni meccaniche dovute all'azione del vento od agli urti, garantire la tenuta all'aria, all'acqua e la resistenza al vento.

Quanto richiesto dovrà garantire anche le prestazioni di isolamento termico, isolamento acustico, comportamento al fuoco e resistenza a sollecitazioni gravose dovute ad attività sportive, atti vandalici, ecc.

Le prestazioni predette dovranno essere garantite con limitato decadimento nel tempo.

Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione delle luci fisse mediante i criteri seguenti:

-mediante controllo dei materiali costituenti il telaio + vetro + elementi di tenuta (guarnizioni, sigillanti) più eventuali accessori, e mediante controllo delle caratteristiche costruttive e della lavorazione del prodotto nel suo insieme e/o dei suoi componenti; in particolare trattamenti protettivi del legno, rivestimenti dei metalli costituenti il telaio, l'esatta esecuzione dei giunti, ecc;

-mediante l'accettazione di dichiarazioni di conformità della fornitura alle classi di prestazione quali tenuta all'acqua, all'aria, resistenza agli urti, ecc.; di tali prove potrà anche chiedere la ripetizione in caso di dubbio o contestazione.

Le modalità di esecuzione delle prove saranno quelle definite nelle relative norme UNI per i serramenti.

I serramenti interni ed esterni (finestre, porte finestre, e similari) dovranno essere realizzati seguendo le prescrizioni indicate nei disegni costruttivi che verranno predisposti dall’Appaltatore sulla base del progetto esecutivo, nonché approvati dalla Direzione dei Lavori. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque nel loro insieme devono essere realizzati in modo da resistere alle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici e contribuire, per la parte di loro spettanza, al mantenimento negli ambienti delle condizioni termiche, acustiche, luminose, di ventilazione, ecc.; lo svolgimento delle funzioni predette deve essere mantenuto nel tempo.

Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione dei serramenti mediante il controllo dei materiali che costituiscono l'anta ed il telaio ed i loro trattamenti preservanti ed i rivestimenti mediante il controllo dei vetri, delle guarnizioni di

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8 tenuta e/o sigillanti, degli accessori. Mediante il controllo delle sue caratteristiche costruttive, in particolare dimensioni delle sezioni resistenti, conformazione dei giunti, delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) e per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle parti costruttive che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica, tenuta all'acqua, all'aria, al vento, e sulle altre prestazioni richieste.

Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione della attestazione di conformità della fornitura alle prescrizioni indicate nel progetto per le varie caratteristiche od in mancanza a quelle di seguito riportate. Per le classi non specificate valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori.

9. PORTE INTERNE

- spessore minimo 4,5 cm (misurato secondo le norme UNI EN 25);

- planarità (misurata secondo la norma UNI EN 24);

- resistenza all'urto corpo molle (misurata secondo la norma UNI 8200);

- resistenza al fuoco (misurata secondo la norma UNI 9723) classe REI 60;

- resistenza al calore per irraggiamento (misurata secondo la norma UNI 8328).

10. PRODOTTI PER PARTIZIONI INTERNE

Si definiscono prodotti per partizioni interne quelli utilizzati per realizzare i principali strati funzionali di queste parti di edificio.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che la procedura di prelievo dei campioni, le modalità di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI ed in mancanza di questi quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali).

11. PRODOTTI A BASE DI CARTONGESSO

Devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed, in mancanza, alle prescrizioni seguenti: avere spessore con tolleranze ± 0,5 mm, lunghezza e larghezza con tolleranza ± 2 mm, resistenza all'impronta, all'urto, alle sollecitazioni localizzate (punti di fissaggio) ed, a seconda della destinazione d'uso, con basso assorbimento d'acqua, con bassa permeabilità al vapore (prodotto abbinato a barriera al vapore), con resistenza all'incendio dichiarata, con isolamento acustico dichiarato.

I limiti di accettazione saranno quelli indicati nel progetto ed, in loro mancanza, quelli dichiarati dal produttore ed approvati dalla direzione dei lavori.

a) sono rivestimenti realizzati con malta per intonaci costituita da un legante

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9 (calce cemento-gesso) da un inerte (sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.)

Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto e le caratteristiche seguenti:

- capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici;

- reazione al fuoco e/o resistenza all'incendio adeguata;

- impermeabilità all'acqua e/o funzione di barriera all'acqua;

- effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati;

- adesione al supporto e caratteristiche meccaniche.

Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni predette; per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla direzione dei lavori.

b) Prodotti vernicianti: i prodotti vernicianti sono prodotti applicati allo stato fluido, costituiti da un legante (naturale o sintetico), da una carica e da un pigmento o terra colorante che, passando allo stato solido, formano una pellicola o uno strato non pellicolare sulla superficie.

Si distinguono in:

- tinte, se non formano pellicola e si depositano sulla superficie;

- Impregnanti, se non formano pellicola e penetrano nelle porosità del supporto;

- pitture, se formano pellicola ed hanno un colore proprio;

- vernici, se formano pellicola e non hanno un marcato colore proprio;

- rivestimenti plastici, se formano pellicola di spessore elevato o molto elevato (da 1 a 5 mm circa), hanno colore proprio e disegno superficiale più o meno accentuato.

I prodotti vernicianti devono possedere valori adeguati delle seguenti caratteristiche in funzione delle prestazioni loro richieste:

- dare colore in maniera stabile alla superficie trattata;

- avere funzione impermeabilizzante;

- essere traspiranti al vapore d'acqua;

- impedire il passaggio dei raggi U.V.;

- ridurre il passaggio della CO2;

- avere adeguata reazione e/o resistenza al fuoco (quando richiesto);

- avere funzione passivante del ferro (quando richiesto);

- resistenza alle azioni chimiche degli agenti aggressivi (climatici, inquinanti);

- resistere (quando richiesto) all'usura.

I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto od in mancanza quelli dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla direzione dei lavori.

I dati si intendono presentati secondo le norme UNI 8757 e UNI 8759 ed i metodi di prova sono quelli definiti nelle norme UNI.

12. CONTROSOFFITTI

I pannelli devono essere forniti e conservati in cantiere nella loro confezione originale, cartoni o confezioni in poliestere ben sigillate.

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10 Devono essere di tipo e marca approvati dall'Istituto.

Devono essere assolutamente esenti da fibre di amianto.

Le barre e l'orditura di supporto e le cornici perimetrali devono essere fornite in cantiere in fasci rigidi.

Controsoffitto in cartongesso Caratteristiche principali:

- spessori non inferiori a 15 mm;

- posa in opera eseguita mediante viti autoperforanti ad una struttura costituita da profilati in lamiera di acciaio zincato dello spessore di 6/10 ad interasse di 60 cm;

- luce netta di abbassamento potrà essere tra 20 e 80 cm, compresa la eventuale struttura secondaria;

- classe di resistenza e reazione al fuoco: come da nulla osta VVFF, comunque non inferiore a classe 1.

Controsoffitto continuo con orditura metallica e rivestimento in lastre di gesso rivestito realizzato con lastre di gesso rivestito su orditura metallica doppia con formazione di scuretto perimetrale di circa cm 1.5x1.5.

L’orditura sarà realizzata con profili in acciaio zincato Fe P02 GZ 275 spessore 0.6mm a norma DIN 18182 delle dimensioni di:

 profili perimetrali a “U” 30x28mm isolati dalla muratura con nastro vinilico monoadesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di 3.5mm;

profili portanti a “C” 50x27mm sia per l’orditura primaria, fissata al solaio tramite adeguato numero di ganci a molla regolabili e piedini, che per l’orditura secondaria ancorata alla primaria con appositi ganci .

Il rivestimento dell’orditura sarà realizzato con strato di lastre in gesso rivestiyo a norma DIN 18180 certificato ISO 9001, dello spessore di 12.5mm, avvitate all’orditura metallica con viti autoportanti fosfatate. La stuccatura dei giunti verrà eseguita con apposito stucco, rinforzando la stuccatura stessa con nastro in carta microforata o rete adesiva; con lo stesso stucco verranno stuccate le teste delle viti, in modo da ottenere una superficie pronta alla finitura.

Controsoffitto ispezionabile modulare con orditura metallica e pannelli 60x60cm di gesso alleggerito o fibra minerale o grigliato metallico

Controsoffittatura interna ispezionabile, su struttura metallica seminascosta, idonea ad ottenere una resistenza al fuoco REI 120/180 e Classe di Reazione al Fuoco “0” oppure “1”. La struttura metallica sarà realizzata in lamiera d’acciaio zincata e verniciata composta da profilo perimetrale a “L” e profili portanti a “T”

da 24mm, fissati al solaio con idonei tasselli, viti, piedini e ganci a molla regolabili. Il controsoffitto sarà completato:

con pannelli in gesso alleggerito di dimensioni 600x600mm e spessore 24mm;

con pannelli in fibra minerale tipo AMF-Thermatex di colore bianco puro simile al RAL 9010,

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11 con pannelli in grigliato metallico delle dimensioni 600x600mme spessore 15mm, adatti per ambienti con umidità relativa fino al 90%, posti in appoggio sulle orditure metalliche.

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12 NORME PER IL MODO DI ESECUZIONE DEI LAVORI

13. OSSERVANZA DI NORME E LEGGI

L'esecuzione dei lavori in appalto nel suo complesso è regolata dal presente capitolato speciale d'appalto e, per quanto non in contrasto con esso o in esso non previsto e/o specificato, valgono le norme, le disposizioni e i regolamenti appresso richiamati.

Testo unico edilizia

D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia.

D.M. 14 settembre 2005 – Norme tecniche per le costruzioni;

D.M. 14 gennaio 2008 – Approvazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni;

D.M. 6 maggio 2008 – Integrazione al decreto 14 gennaio 2008 di approvazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni.

Prodotti da costruzione

D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246 – Regolamento di attuazione della direttiva 89/106/cee relativa ai prodotti da costruzione;

D.M. 9 maggio 2003, n. 156 – Criteri e modalità per il rilascio dell'abilitazione degli organismi di certificazione, ispezione e prova nel settore dei prodotti da costruzione, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246;

D.M. 5 marzo 2007 – Applicazione della direttiva n. 89/106/cee sui prodotti da costruzione, recepita con decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n.

246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità di «Isolanti termici per edilizia»;

D.M. 5 marzo 2007 – Applicazione della direttiva n. 89/106/cee sui prodotti da costruzione, recepita con decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n.

246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità di «Accessori per serramenti»;

D.M. 5 marzo 2007 – Applicazione della direttiva n. 89/106/cee sui prodotti da costruzione recepita con decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n.

246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità di «Sistemi per il controllo di fumo e calore»;

D.M. 5 marzo 2007 – Applicazione della direttiva n. 89/106/cee sui prodotti da costruzione, recepita con decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n.

246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità dei «Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio»;

D.M. 5 marzo 2007 – Applicazione della direttiva n. 89/106/cee sui prodotti da costruzione, recepita con decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n.

246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità di «Sistemi fissi di lotta contro l'incendio. Sistemi a polvere»;

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13 D.M. 11 aprile 2007 – Applicazione della direttiva n. 89/106/ce sui prodotti da costruzione, recepita con decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n.

246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità di aggregati;

Prevenzione incendi

D.M. 30 novembre 1983 – Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi.

D.M. 16 febbraio 2007 – Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione;

D.M. 9 marzo 2007 – Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

Impianti all'interno degli edifici

D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 – Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici;

Barriere architettoniche

D.M. 14 giugno 1989, n. 236 – Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche;

D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503 – Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche, negli edifici, spazi e servizi pubblici.

e direttive 91/156/cee sui rifiuti, 91/689/cee sui rifiuti pericolosi e 94/62/Ce sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio;

D.M. 8 maggio 2003, n. 203 – Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo;

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale;

Legge 28 gennaio 2009, n. 2 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.

Acque

D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 – Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/cee concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/cee relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.

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14 Contratti pubblici

D.M. 19 aprile 2000, n. 145 – Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni;

Legge 21 dicembre 2001, n. 443 – Delega al governo in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici e altri interventi per il rilancio delle attività produttive;

D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 –Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/14/UE e 2014/25/UE in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;

D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 – Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/ce e 2004/18/ce».

Sicurezza nei luoghi di lavoro

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

14. DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.

Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati.

Nelle demolizioni e rimozioni l'Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali devono ancora potersi impiegare nei limiti concordati con la direzione dei lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante.

Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite.

Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della direzione dei lavori, devono essere opportunamente puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dalla direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nella pulizia, sia nel trasporto, sia nei loro assestamento e per evitarne la dispersione.

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15 Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare all'Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati.

I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Appaltatore essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche.

a) Smontaggio e rimontaggio

Nel caso di smontaggio di componenti edilizi, quali porte interne, pannelli di controsoffitto, ecc…, necessari per eseguire determinate lavorazioni o, per essere successivamente installate in altre posizioni ( porte interne), dovranno essere prese tutti i necessari accorgimenti per la momentanea conservazione in cantiere per il successivo riutilizzo ( pannelli ed elementi di controsoffitto ) Idoneità delle opere provvisionali

Le opere provvisionali, in legno o in ferro, devono essere allestite sulla base di giustificati calcoli di resistenza e devono essere conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro, secondo le prescrizioni specifiche del piano di sicurezza.

Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro revisione per eliminare le parti non ritenute più idonee.

Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori e/o il Direttore dei Lavori potrà ordinare l'esecuzione di prove per verificare la resistenza degli elementi strutturali provvisionali impiegati dall'appaltatore.

Prima dell'inizio di lavori di demolizione, è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle strutture da demolire e dell'eventuale influenza su strutture limitrofe.

In relazione al risultato di tale verifica, devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie a evitare che, durante la demolizione, si possano verificare crolli intempestivi o danni anche a strutture di edifici confinanti o adiacenti.

15. ESECUZIONE DELLE PARTIZIONI INTERNE

Le partizioni interne costituite da elementi predisposti per essere assemblati in sito (con o senza piccole opere di adeguamento nelle zone di connessione con le altre pareti o con il soffitto) devono essere realizzate con prodotti rispondenti alle prescrizioni date nell'articolo prodotti per pareti esterne e partizioni interne.

Nell'esecuzione si seguiranno le modalità previste dal produttore (ivi incluso l' utilizzo di appositi attrezzi) ed approvate dalla Direzione dei lavori. Si curerà la corretta predisposizione degli elementi che svolgono anche funzione di supporto in modo da rispettare le dimensioni, tolleranze ed i giochi previsti o comunque necessari ai fini del successivo assemblaggio degli altri elementi. Si curerà che gli elementi di collegamento e di fissaggio vengano posizionati ed installati in modo da garantire l'adeguata trasmissione delle sollecitazioni meccaniche. Il posizionamento di pannelli, vetri, elementi di completamento, ecc. sarà

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16 realizzato con l'interposizione di guarnizioni, distanziatori, ecc. che garantiscano il raggiungimento dei livelli di prestazione previsti ed essere completate con sigillature, ecc.

Il sistema di giunzione nel suo insieme deve completare il comportamento della parete e deve essere eseguito secondo gli schemi di montaggio previsti;

analogamente si devono eseguire secondo gli schemi previsti e con accuratezza le connessioni con le pareti murarie, con i soffitti, ecc.

Le pareti divisorie ad orditura metallica e rivestimento in lastre di gesso rivestito sono poste in opera secondo sistemi costruttivi a secco, conformemente alla norma UNI 9154 parte I e alle prescrizioni dei produttori dei materiali, realizzando un’orditura metallica su cui verrà fissato un rivestimento di lastre di gesso rivestito, con gli spessori totali e le modalità costruttive in grado di soddisfare le prescrizioni richieste in materia di: altezza , isolamento acustico, protezione al fuoco, attrezzabilità, ecc..

L’orditura metallica potrà essere semplice o doppia, realizzata con appositi profili in acciaio zincato FeP02 GZ 200 spessore0.6mm a norma DIN18182 delle dimensioni di:

- guide a “U” mm 50x40 – 75x40 – 100x40, che saranno isolate dalle strutture perimetrali con nastro vinilico mono adesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di 3.5mm, vincolate meccanicamente con fissaggi posti ad interasse 50/60cm, tenendo conto della natura del supporto (solette piene, solai in latero-cemento, ecc.);

- montanti a “C” mm 50x50 – 75x50 – 100x50, inseriti nelle guide ad “U” e posti ad interasse 600mm; nei casi in cui si presenti la necessità di un rinforzo della struttura, come nella realizzazione dei vani porta, i montanti debbono essere raddoppiati “inscatolandoli” tra loro o inserendo all’interno, per tutta la loro lunghezza, un listello in legno di adeguata sezione.

All’interno dell’orditura verrà inserito del materiale isolante costituito da due materassini di lana minerale dello spessore di 40mm, con densità rispettivamente di 40 e 60 Kg/mc.

Sull’orditura metallica potranno essere predisposti gli ancoraggi per carichi pesanti, costituiti da telai speciali, per il sostegno di lavabi, wc, per il sostegno di maniglioni per disabili, per il posizionamento di porte a scomparsa, ecc., nonché apposite traversine per il supporto di canalizzazioni.

Il rivestimento sarà realizzato con lastre di gesso prodotte secondo la norma DIN 18180 9001, certificate ISO 9001 e a seconda delle zone di utilizzo potranno essere del tipo normale, resistenti all’umidità, lastre antincendio e omologate in Classe “0” oppure “1” di Reazione al Fuoco, secondo le richieste del progettista, di spessori 12.5mm e 15mm. Le pareti dovranno presentare le caratteristiche REI indicate dal progettista.

A seconda delle indicazioni progettuali le pareti potranno essere a orditura semplice e doppia. Sulle pareti ad orditura semplice il rivestimento sarà realizzato su entrambi i lati con un doppio strato di lastre di gesso, mentre sulle

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