3. Le linee guida per la gestione dei disturbi specifici di apprendimento
4.3 Aggiornamenti sulla Disgrafia (APPENDICE 3)
Il quesito clinico riguardante la disgrafia è stato così posto:
“Quali criteri/parametri sono necessari per porre diagnosi di disgrafia e quali strumenti sono più sensibili per rilevare la sua presenza?”
Il termine disgrafia deriva dal greco e si indica una severa difficoltà nella scrittura a mano. (Heim S, 2016; Rosenblum S, 2003; Schoemaker M, 2017) Il termine di “disgrafia evolutiva” fu proposto anche nella Consensus Conference DSA del 2007 e in seguito anche adottato dalla Legge 170/2010 sui Disturbi di Apprendimento. Hoy et al. (2011) attraverso i loro studi affermano che circa il 10-30%
dei bambini in età scolare mostra difficoltà di scrittura.
Uno dei modelli utilizzati per comprendere la disgrafia è quello di van Galen et al (1993) : Sulla base di questo modello la scrittura è caratterizzata da tre stadi:
1. selezione dell'allografo, è un livello in cui si seleziona la forma e lo schema dell'allografo, come ad esempio maiuscolo, minuscolo, corsivo, stampato per il grafema corrispondente;
78 2. controllo delle dimensioni: livello in cui si stabiliscono le caratteristiche dell'azione di
scrittura, come ad esempio misura della lettera, velocità di esecuzione;
3. aggiustamento muscolare: livello caratterizzato dall'insieme delle unità motorie per l'esecuzione effettiva della scrittura.
Il modello appena descritto non considera però gli aspetti visuopercettivi e visuospaziali come analisi della forma delle lettere e distanziamento di parole e lettere che intervengono nel processo di scrittura.
79 4.3.1. Classificazioni internazionali
Il sistema di classificazione internazionale dei disturbi mentali (DSM-5) descrive la disgrafia come uno dei segni appartenenti al Disturbo di sviluppo della Coordinazione Motoria. (DCD) (2014); la classificazione redatta dall'OMS (ICD-10) identifica la disgrafia come componente del Disturbo evolutivo della Funzione Motoria. La Consensus Conference sui DSA (2007) ha incluso la disgrafia tra i Disturbi Specifici di Apprendimento. Quindi si osserva una differenza nella definizione della disgrafia. Visto il riconoscimento in Italia della disgrafia come un Disturbo Specifico di Apprendimento e riconosciuto dalla Legge si è resa necessaria la formulazione e l'aggiornamento delle Raccomandazioni specifiche per soggetti con disgrafia.
4.3.2 Revisione della letteratura
Gli studenti con disgrafia sono caratterizzati da una scrittura segnata da tratti incerti e quasi mai regolari, (Rosenblum S et al.,2009) interruzioni del movimento, rapida e disordinata. (Feder KP, 2007).
Per la produzione delle nuove Raccomandazioni sulla disgrafia sono stati presi in considerazione 32 studi i quali sono stati poi raggruppati in diversi gruppi come:
1. studi basati sull'evoluzione delle scritture caratterizzate da disgrafia; (Overvelde A, 2011;
Hamstra-Bletz, 1993). Da questi studi è emerso come alcune difficoltà di scrittura presenti nei primi anni di scuola possono successivamente scomparire. (Overvelde A, 2011); ciò non accade per i soggetti la cui grafia è molto compromessa, in questo caso il disturbo permane.
(Hamstra-Bletz, 1993)
2. studi condotti su test realizzati tramite carta e matita. (Feder KP, 2003; Oliva G et al., 2014;
Peersman W et al., 2012). Alcuni tra i seguenti test si sono occupati di valutare la scrittura nelle componenti motorie (Feder KP, 2003; Oliva G et al., 2014) in cui si sono valutate il numero di parole scritte, la velocità di scrittura, la leggibilità dello scritto. Altri due studi (Tabsh Nakib A, 2017; Peersman W et al., 2012) hanno valutato gli studenti con problemi di disgrafia rispetto ai coetanei normo-scrittori e sono stati osservati problemi come distorsioni di lettere, collisione tra lettere.
3. studi che analizzavano il processo di scrittura: sono stati effettuati degli studi (Schwellnus H, 2011; Danna J et al., 2013; Rosenblum S, 2003) che analizzavano la fluenza e la velocità di scrittura in corsivo: da ciò è emerso che gli scrittori poco abili impiegavano più tempo nella scrittura rispetto agli scrittori esperti. (Rosenblum S et al., 2006).
80 4. studi con valutazioni sull'analisi del prodotto e del processo; tre studi analizzavano il prodotto e il processo di scrittura tramite tavole digitali. (Asselborn T et al., 2018; Rosenblum S, 2004).
Tali studi hanno mostrato che i soggetti disgrafici sono più lenti e utilizzano spazi irregolari tra le parole in quanto il loro apprendimento manca di automatizzazione.
5. studi caratterizzati da comorbidità tra disgrafia e altri disturbi; lo studio di Kandel et al (Kandel S, Lassus-Sangosse, Perret C, 2017) ha mostrato che la scrittura di parole irregolari e di non parole aumenta la disfluenza del movimento in bambini con disturbo di letto-scrittura e disgrafia.
6. studi riguardanti la scrittura a mano. Sono stati condotti 4 studi (Goyen TA, 2005; Hendriks JC, 2015; Maeland AF, 1992; Murray EA, 1994) che hanno esaminato la correlazione tra scrittura a mano e abilità visuo-motorie, con compiti che prevedevano la copia di figure geometriche, tuttavia i risultati non hanno mostrato un legame tra queste abilità e la grafia.
(Goyen TA, 2005; Maeland AF, 1992).
Sulla base di questi studi sono state emanate le nuove Raccomandazioni sulla disgrafia e si è messo in evidenza come per la diagnosi di disgrafia si può far riferimento a più misure come quelle ottenute dai classici test carta e matita (Feder KP, 2003), misurando la velocità esecutiva e osservando quante parole vengono scritte in un determinato tempo, un altro parametro da utilizzare potrebbe essere quello delle tavole digitali (Asselborn T et al.,2018) che registrano i movimenti della penna tramite un apposito software. Quest'analisi permette di ricavare informazioni sui meccanismi sottostanti il processo grafico e consentono inoltre di avere dati oggettivi che discriminano le scritture disgrafiche dalle scritture dei normo-scrittori.
Nelle precedenti Linee Guida pubblicate nel 2011 veniva messo in evidenza come gli studenti con disgrafia e disortografia avessero diritto a strumenti compensativi come maggior tempo per la realizzazione di compiti scritti, possibilità di utilizzare mappe, schemi, computer per le correzioni ortografiche, registratori per prendere appunti. Per quanto riguarda le misure dispensative veniva messo in evidenza come i soggetti disgrafici potessero essere dispensati ad esempio dalla correttezza del testo scritto. (Linee Guida degli alunni e studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, 2011).