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I. 1.1. 50 anni di inserimento 7

I.3.1. La classe ad abilità differenziate (CAD) 36

Si potrebbe benissimo affermare che una situazione handicappante sia un’esperienza che nell’arco di una vita ogni persona vivrà, e che la sfida dell’inclusione scolastica non riguardi solo le persone con disabilità, ma l’intera classe.

41 F.TESSARO, Pedagogia e didattica dell’inclusione, cit., p. 14.

42 OMS, Classificazione Internazionale delle menomazioni, disabilità e degli handicap (ICIDH), Cles, 1980.

43 F.TESSARO, Pedagogia e didattica dell’inclusione, cit., p. 15.

Il concetto di Classe ad Abilità Differenziate (CAD) parte proprio dalla constatazione che ogni studente è diverso dagli altri. Fermarsi a questa affermazione, però, costituirebbe di fatto un’ovvietà; quello che identifica davvero il concetto di CAD è l’idea che i docenti possano e debbano assumere una prospettiva che consenta di vedere la diversità fra gli studenti come un punto di forza anziché un problema, fedeli a quella citazione di Kierkegaard secondo cui «ciò che si vede dipende da come si guarda». Questa citazione rappresenta davvero il punto nodale di tutto il concetto di CAD, perché richiama al centro la responsabilità dell’insegnante di scegliere un modo di fare didattica piuttosto che un altro.

Si può affermare che la CAD sia un modo di osservare la classe in cui proprio le differenze tra gli studenti diventino un parametro su cui cercare di orientare una parte dell’insegnamento e delle attività.44 Per dare ancora una definizione più precisa

la CAD è da intendersi come un sistema dinamico che dipende dalla natura e dall’apprendimento di ogni persona che lo compone e che agisce in esso; in questo senso essa viene presentata come un sistema aperto in cui la valorizzazione della differenza di ogni alunno, su più livelli ed aspetti, diventa fondamentale per poter gestire efficacemente le eccellenze e le diversità all’interno della classe.45

Entrando nel dettaglio dei fattori che possono distinguere gli studenti, sicuramente il primo tratto è la personalità (esistono studenti più espansivi, altri più timidi ecc.); ci sono ovviamente delle differenze di personalità che creano delle differenze in classe. A queste possiamo aggiungere i diversi stili cognitivi (globali, analitici ecc.), gli stili di

44 FABIO CAON,VALERIA TONIOLI, La sfida delle classi ad abilità linguistiche differenziate (CAD) in Italia e in Europa, Venezia, Edizioni Ca’ Foscari, 2016, p. 140.

45 F. CAON, Educazione linguistica e differenziazione: Gestire eccellenza e difficoltà, Torino, UTET Università, 2008, p.12.

apprendimento (che sono una conseguenza degli stili cognitivi) e ovviamente la motivazione allo studio.

È ovvio poi che queste differenze personali siano arricchite da una serie di differenze che avvengono in classe: le dinamiche di classe costruiscono una unicità ancora una volta che condiziona, o dovrebbe condizionare, l’attività di un docente; tutto questo va tenuto in considerazione da parte di un insegnante nel momento in cui gestisce l’apprendimento di una classe.

Inoltre è importante riflettere anche sui problemi che più spesso un insegnante deve affrontare in una CAD:46

1. Apprendimento effettivo degli studenti: all’interno della stessa aula alcuni alunni avranno modi e ritmi di apprendimento più veloci di altri e potranno essere influenzati da diversi fattori (background linguistico e culturale, madrelingua ecc.), ma l’obiettivo di ogni insegnante è quello di raggiungere ogni studente; sebbene sia difficile conoscere e seguire tutti gli alunni è importante che i docenti monitorino ognuno di loro e raggiungano le loro esigenze in una varietà di modi per ottenere un insegnamento efficace.

2. Materiali: si intendono i libri di testo, che vengono solitamente pensati per classi omogenee senza proposta di differenziazione del compito o degli argomenti in base agli interessi degli studenti; gli insegnanti devono sempre affrontare il problema relativo al fatto che i ragazzi reagiscono in modo diverso al libro di testo a causa delle loro differenze individuali. Pertanto, di solito è necessario che l'insegnante valuti e adatti i materiali in base alla sua classe.

46 DENIZ SALLI-COPUR, Coping with the Problems of Mixed Ability Classes, Middle East Technical University (Ankara, Turkey), 2005. http://iteslj.org/Techniques/Salli-Copur-MixedAbility.html (data di ultima consultazione 23/04/2021).

3. Partecipazione: a livello di produzione orale, alcuni studenti trovano difficile parlare, per ragioni che vanno dall’interesse alla fiducia, dall’età alla conoscenza.

4. Interessi degli alunni: essi cambiano a seconda delle loro età e vanno presi in considerazione nel momento in cui si programmano attività differenziate. Per fare un esempio, spesso nelle classi sorgono problemi nei confronti di una materia o di un insegnante a causa delle differenze tra gli studenti, della loro conoscenza o meno della lingua; della loro personalità ecc. Alcuni studenti potrebbero trovare noiose le lezioni poiché l'argomento non ha familiarità con la loro vita o i loro interessi: gli insegnanti dovrebbero essere consapevoli dei diversi interessi degli studenti e organizzare le attività di conseguenza.

5. Disciplina: spesso gli studenti più veloci finiscono i compiti assegnati prima degli altri; potrebbero allora diventare elementi di disturbo mentre aspettano che gli altri finiscano. Gli studenti più lenti, d'altra parte, non riuscendo a terminare i compiti velocemente, potrebbero perdere la fiducia in loro stessi, adottando un comportamento mal disciplinato per una serie di ragioni legate a ciò. Di conseguenza, abilità miste possono causare problemi di gestione della classe.

Ecco allora che, a fronte di questa complessità, e sulla base della citazione di Kierkegaard, si deve sempre riuscire a fare un’operazione di adattamento del sistema di insegnamento al contesto. Adattamento non vuol dire “appiattimento” o “abbassamento”, ma significa ragionare criticamente innanzitutto sul vissuto, sui presupposti, sui pregiudizi, sugli stereotipi, cioè sulle idee che si hanno in un contesto “monoculturale”, adattandole invece a contesti nei quali questa dimensione è assolutamente rischiosa.

È opportuno, dunque, un lavoro di negoziazione dei significati, di chiarimento delle regole, di informazione rispetto non solo ai contenuti delle lezioni ma anche alle loro modalità di spiegazione.