Consorzi di Bonifica Rubrica
10 Gazzetta del Sud 26/06/2017 AUMENTA IL RISCHIO SICCITA' NELLA NOSTRA REGIONE 2
20 Alto Adige 26/06/2017 IN BASSA LA PIOGGIA FA BENE SPARITO IL TIMORE SICCITA' 3
4 Eco di Biella 26/06/2017 SICCITA', NON E' ANCORA EMERGENZA 4
23 Il Mattino - Ed. Avellino 26/06/2017 CAMPI A SECCO, PARTE L'SOS DEGLI AGRICOLTORI 5
33 Il Messaggero - Ed. Latina 26/06/2017 LA SICCITA' METTE IN GINOCCHIO GLI AGRICOLTORI: "BASTA PAROLE"
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36 Il Piccolo 26/06/2017 FOSSALON IN RIVOLTA SENZA L'IRRIGAZIONE 7
24 Il Quotidiano del Molise 26/06/2017 CAMPI ARIDI E PRODUZIONI A RISCHIO 9
13 Il Sannio 26/06/2017 NASCE IL NUOVO PORTALE INTERNET DEL CONSORZIO 10
17 Il Sannio 26/06/2017 CALDO INVASI IDRICI A RISCHIO 11
7 La Nazione - Ed. Lucca 26/06/2017 LA NUOVA DIRETTRICE E' FAZION 12
1 La Nuova Ferrara 26/06/2017 RUBANO GASOLIO BLOCCATI DAVANTI A CASA 13
7 La Nuova Ferrara 26/06/2017 PIAZZE E VIE TRASFORMATE IN LAGHI E FIUMI 14
13 La Sicilia 26/06/2017 "LAVORATORI 51 STI A RISCHIO SCADENZA" 15
10/11 L'Eco di Bergamo 26/06/2017 SKILLE - L'ACQUA VALORE DI TERRITORIO 17
15 Corriere di Arezzo e della Provincia 25/06/2017 TORRENTI RIPULITI E LOTTA ALLE ZANZARE BUCCI: "ECCO I NOSTRI RISULTATI"
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21 Il Crotonese 24/06/2017 DAL PSR OLTRE UN MILIONE DI EURO PER SEI STRADE A SERVIZIO
DELLE AZIENDE AGRICOLE DELLA PROVINCIA
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Consorzi di Bonifica - web Rubrica
Abruzzopopolare.it 26/06/2017 EMERGENZA SICCITA' 23
Calabria.weboggi.it 26/06/2017 FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA TRA CONSORZIO DI BONIFICA IONIO CATANZARESE E COMUNE PETRIZZI
24
Corrierealpi.Gelocal.it 26/06/2017 I LAGHI COME RISERVE IDRICHE DELLA PIANURA 26
Ecodallecitta.it 26/06/2017 SICCITA' E PIOGGE INTENSE, ANBI: 'URGENTE INCREMENTARE LA RESILIENZA DEL TERRITORIO'
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EMERGENZA SICCITÀ
Nella Marsica danno di almeno 100 milioni di euro. A rischio l’orto d’Italia ma è allarme anche nelle altre province. Coldiretti: necessario riorganizzare e razionalizzare consorzi bonifica
La siccità peggiora minuto dopo minuto e rende preoccupante la situazione nelle campagne abruzzesi dove l’allarme per la carenza di acqua, tradizionale nel periodo estivo, diventa vera e propria emergenza.
A rischio in questo momento soprattutto la produzione marsicana, anche non sono indenni dal pericolo le altre province.
A dirlo è Coldiretti Abruzzo ricordando che nell’orto di Italia ci sono attualmente le principali colture in campo (insalate, spinaci, radicchio, indivia, finocchi, le prime carote seminate a febbraio/marzo) ed è iniziata la prima raccolta: la necessità di acqua è ovviamente molto forte perché incide sulla quantità prodotta.
Per una esigenza di razionalizzazione dovuta alla forte siccità, Coldiretti ricorda che il Consorzio di bonifica Ovest ha invitato (con una nota inviata al Prefetto) i Comuni marsicani di Avezzano, Aielli, Celano, Cerchio, Luco dei Marsi, Ortucchio, Pescina, San Benedetto dei Marsi e Trasacco a predisporre fermi d’irrigazione almeno per tutti i fine settimana “fino a che le condizioni climatiche non determineranno variazioni nel merito” e che a rispondere sono stati già otto Comuni su nove.
“La situazione è molto grave e attualmente si stima già di una perdita del 20-30% della produzione che potrebbe peggiorare ed arrivare al 50% a metà agosto – d i c e Giulio Federici Direttore Coldiretti Abruzzo – uno scenario veramente preoccupante perché una siccità così anticipata non si verificava da anni. A rischio è un intero sistema agricolo, che in questo periodo raccoglie i frutti del lavoro di tutto l’anno per destinarli a tutta Italia”.
Coldiretti ricorda che la Marsica comprende un bacino costituito da 13.500 ettari di superficie agricola utilizzata nel cui interno operano complessivamente circa 2000 aziende agricole che assumono annualmente circa 6mila lavoratori e che, dal punto di vista economico, rappresenta il 25% (332 milioni di euro) del valore aggiunto dell’agricoltura abruzzese (1.330 milioni di euro). Da una prima stima di Coldiretti Abruzzo, si parla per ora di una perdita di ricavo per le aziende agricole di almeno 100 milioni di euro, ma i numeri vanno probabilmente in difetto, considerando il perdurare della situazione e le perdite che si stanno registrando a questo punto anche nelle altre province tra cui il basso chietino e alcune zone del pescarese e del teramano, coltivate a frutta e ortaggi. Nel caso dovesse perdurare la situazione di emergenza potrebbero inoltre risentire della siccità anche le colture più tradizionali quali vite e olivo. In proposito, Coldiretti Abruzzo ricorda inoltre che è in stretto raccordo con il territorio per monitorare la situazione giorno dopo giorno.
“Un sistema agricolo, quello abruzzese, che è stato messo a dura prova già dallo scorso inverno con le copiose nevicate che, insieme alle scosse sismiche e dalle successive piogge, hanno distrutto numerosi impianti e strutture agricole. Ora questa ulteriore di emergenza che necessita di particolare attenzione – sottolinea Domenico Pasetti presidente di Coldiretti Abruzzo – oggi più che mai è necessario fare un uso corretto delle risorse disponibili attuali per far fronte all’ondata di clima anomalo soprattutto nelle zone particolarmente vocate in cui attualmente sono in campo le principali produzioni. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua anche attraverso irrigazioni anticipate e di soccorso nonché lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto. Ma – continua Pasetti – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Pasetti – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali. Oggi più che mai è importante riorganizzare e razionalizzare il sistema dei consorzi di bonifica, che rappresentano un importante strumento di gestione idrica ma deve essere messo nelle condizioni di poter operare bene e nel rispetto delle esigenze degli agricoltori”.
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Catanzaro, Lunedì 26 Giugno 2017 - 13:17 di Redazione
FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA TRA CONSORZIO DI BONIFICA IONIO CATANZARESE E COMUNE PETRIZZI
Il Comune di Petrizzi e i l C o n s o r z i o d i B o n i f i c a I o n i o Catanzarese hanno firmato un accordo di p r o g r a m m a " c h e c o m p o r t a l a realizzazione degli i n t e r v e n t i n e l territorio mediante la focalizzazione di indirizzi programmatori che rappresentino un concorso di sinergie tendenti al conseguimento di obiettivi unitari sia per il Consorzio che per il comune”. L’accordo è stato siglato dal sindaco di Petrizzi ing. Domenico Mazza e il Presidente del Consorzio Grazioso Manno. Con l’accordo di programma tutti gli interventi contribuiscono alla salvaguardia del territorio e si mira, con una azione preventiva principalmente a migliorare la qualità degli spazi e la sicurezza ambientale ed idrogeologica il tutto realizzato in maniera capillare senza lasciare nulla al caso. Un accordo che, in coerenza con le linee d’indirizzo delineate nel dettaglio in un protocollo d’intesa, ha il chiaro obiettivo di continuare a promuovere e coordinare l’attività di interventi, come: il taglio della vegetazione, gestione delle opere di difesa e tutela del territorio comunale, alla manutenzione del patrimonio boschivo esistente, ad interventi di difesa del suolo, sistemazione di versanti, manutenzione viabilità rurale e interpoderale, interventi di ingegneria naturalistica e valorizzazione ambientale. Questi interventi, concordati con l’
Amministrazione, verranno garantiti dal Consorzio con il personale stagionale consortile e con gli operai idraulico forestali nel rispetto della LR 11/2003 e del Piano attuativo di Forestazione.
“I fatti dimostrano che abbiamo dato buona prova della validità di questo strumento che rappresenta un riferimento certo e puntuale a difesa della collettività – ha sottolineato Manno.
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le più difficili che abbiamo davanti: la tutela e la manutenzione di un territorio fragile, il nostro, dove il 98% dei comuni calabresi è considerato a rischio idrogeologico. Operare anche nelle zone interne è un obiettivo che ci siamo posti. “Un protocollo, specifica il sindaco Domenico Mazza, che permette interventi secondo criteri oggettivi ed omogenei in tutto il comprensorio comunale. E’ un’opportunità importante e una conferma di un fattivo rapporto tra Consorzio e Comune”. “Questo accordo – ha commentato il presidente Grazioso Manno – rappresenta ulteriormente per l’ente consortile una importante attestazione di operosità e si inserisce nella politica di forte raccordo e sinergia istituzionale sotto il programma di “bonificare la Calabria” in tutti gli aspetti favorendo anche lo sviluppo dell’economia agricola e servizi reali ai cittadini.
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25 giugno 2017
BELLUNO. Laghi pieni per scongiurare l’emergenza idrica. Sembra un BELLUNO >CRONACA >I LAGHI COME RISERVE IDRICHE DELLA...
I laghi come riserve idriche della pianura
Dal Cadore a Sospirolo fino a Santa Croce: la Regione ordina di tenere pieni gli invasi in vista di eventuali maggiori criticità
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SICCITÀ 2017 LAGO MIS ARPAV SOSPIROLO BELLUNO
paradosso, ma per ora secondo le indicazioni regionali, i laghi della provincia di Belluno devono rimanere colmi per garantire un serbatoio in caso di maggiore siccità.
Permane in tutto il Veneto una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. L’area più a rischio finora resta quella dell’Adige, anche se tutte le altre zone non sono messe molto meglio. A dettare le regole è la Regione Veneto che mercoledì ha emanato un’ordinanza, valida fino al 15 luglio, ma passibile di cambiamenti in corso d’opera a seconda dello stato di salute dei fiumi. Si tratta della terza a partire da aprile che precisa le quantità idriche nei diversi bacini.
Dalla primavera, infatti, per consentire l’accumulo di acqua, il gestore degli invasi idroelettrici bellunesi di San Croce, del Mis, di Pieve di Cadore (Enel) ha provveduto a trattenere integralmente la risorsa idrica ottenuta dalle riduzioni nelle sezioni delle dighe di Bastia, Valle di Cadore e di Pontesei (quest’ultimo è il serbatoio di Pieve di Cadore). Inoltre, nell’alveo del fiume Piave dovrà comunque essere garantita una portata di minimo deflusso vitale di almeno 7 metricubi al secondo. «Non possiamo svuotare i laghi», commenta l’assessore veneto alla montagna, Gianpaolo Bottacin, «perché, in caso di un possibile aggravamento del problema specie nei periodi di più intensa attività irrigua associato ad una mancanza di precipitazioni, dovremo far fronte con il graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell’area montana».
La situazione, secondo la Regione, è una delle peggiori degli ultimi anni, «anche in considerazione del fatto che di neve ne è scesa meno quest’anno rispetto allo scorso», prosegue Bottacin. «E quindi le riserve nivali, che sono quelle che garantiscono l’acqua nel periodo estivo, sono esaurite in provincia di Belluno.
Per cui non possiamo permetterci di sprecare neanche una goccia. Per questo, il governatore Zaia ha dato ordine anche alle utenze irrigue (cioè gli agricoltori) di ridurre il prelievo di concessione del 12% rispetto a quanto previsto dal decreto stesso di concessione». Discorso diverso per il gestore dell’invaso idroelettrico del Corlo (Green power) che, fino al 15 luglio, potrà anticipare le modalità di regolazione del serbatoio previste dal disciplinare di concessione a partire dal primo luglio. Anche le fontane a getto continuo dovranno restare chiuse.
Praticamente non ci dovrà essere spreco. «Il consiglio a tutti è quello di usare l’acqua soltanto per gli scopi necessari, non certo per bagnare giardini o altro», commenta ancora l’assessore veneto. Dovranno essere anche i sindaci ad emettere le ordinanze per evitare sprechi e per tenere chiuse le fontane, e fare in modo che queste ordinanze vengano osservate.
«Sarebbe utile che i Consorzi di bonifica avviassero delle campagne di sensibilizzazione per rendere gli operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di aggravamento del problema siccitoso specie nei periodi di più intensa attività irrigua», dice ancora l’ordinanza veneta.
Ma oltre all’emergenza idrica, ce n’è un’altra che si affaccia. ed è quella del maltempo. Per tutta la giornata di oggi, infatti, soprattutto nelle zone montane e pedemontane la Region, in base alle previsioni del Centro Arpav, ha indetto lo stato di preallarme nella zone dell’Alto Piave e di quello pedemontano insieme alla provincia di Belluno. Un allarme che riguarda, però, l’intera regione. Non sono esclusi anche forti piogge,
grandinate, raffiche di vento. «Dobbiamo tenere alta l’attenzione sopratutto nelle zone a rischio per queste bombe d’acqua che muovono le colate detritiche. Aree che, però, sono ben controllate nella provincia di Belluno come la frana di Cancia che è sorvegliata speciale a vista».
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26 giugno, 2017 ACQUA
Siccità e piogge intense, Anbi: 'Urgente incrementare la resilienza del territorio'
Il presidente del consorzi acque irrigue: "iniziare dall’accelerazione della reale disponibilità di tutte le risorse stanziate per il potenziamento del sistema irriguo e dall’urgente varo di un Piano Nazionale degli Invasi per poter trattenere le acque di pioggia"
“Il clima è ormai monsonico ed i cambiamenti climatici si sono strutturati: periodi di grave insufficienza idrica sono intervallati da temporali disastrosi per violenza e perché si abbattono su terreni ormai aridi con ridotta possibilità di assorbimento. E’ urgente incrementare la capacità di resilienza del territorio, che va infrastrutturato per rispondere alle nuove condizioni meteo, ad iniziare dall’accelerazione della reale disponibilità di tutte le risorse stanziate per il potenziamento del sistema irriguo e dall’urgente varo di un Piano Nazionale degli Invasi per poter trattenere le acque di pioggia, creando utili riserve e limitando il rischio idrogeologico per le comunità; attualmente riusciamo a preservarne solo l’11%.”
A rilanciare la richiesta è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), di fronte ad un quadro idrico, che non è sostanzialmente cambiato, aggravato però da fenomeni temporaleschi, che hanno flagellato zone della campagna veneta, creando ingenti danni alle colture ed episodi di dissesto del territorio anche in Lombardia e Trentino Alto Adige.
Nonostante le piogge, i livelli dei grandi laghi del Nord, dai quali attinge il bacino padano,
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Siccità, geologi del Cng: 'Si sono abbassate le falde acquifere sotterranee'
26 giugno, 2017 152
Consumo di suolo:
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26 giugno, 2017 191
Cina, arriva la prima Città Foresta:
autosufficienza energetica, incremento della biodiversità e riduzione inquinamento in un unico agglomerato urbano
23 giugno, 2017 1038
Siccità, ecco 10 consigli pratici per un consumo più efficiente dell'acqua
23 giugno, 2017 1128 continuano a scendere: la situazione più preoccupante è quella del lago di Garda, che contiene solo il 44% della sua capacità, mentre sono in picchiata anche i livelli dei laghi d’Iseo e di Como; pure il lago Maggiore è sceso sotta la media stagionale. Notevole apprensione deriva anche da un generalizzato abbassamento delle falde, affiancato dalla pressochè totale assenza di riserve nevose in montagna.
“La carenza idrica - conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – obbliga a scelte nell’utilizzo della risorsa non scevre da conseguenze soprattutto sull’economia agricola: se in Piemonte, il forte calo nelle precipitazioni ha costretto a privilegiare l’allagamento delle risaie all’irrigazione del mais, in Sardegna, dove a rischio è il futuro non solo dei raccolti ma anche della pastorizia, sono le presenze turistiche a condizionare fortemente la disponibilità d’acqua.”
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