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3. La trasmutazione (bianxing 變形) 1 Definizione

3.4 Quattro tipi di bianxing 變形

3.4.1 La scimmia–demone

Nel capito 2 abbiamo esaminato come il motivo artistico funerario della scimmia– demone abbia avuto delle pesanti connotazioni negative e di come questo portatore di disgrazie fosse espellibile ricorrendo a “rimedi” come tigri, cani e arcieri. All’interno di questa categoria, le seguenti espressioni, appartenenti rispettivamente ai racconti 446.2, 446.4, 446.5, 446.6 e 446.8, esporranno scimmie dalla forma contorta capaci, proprio come abbiamo visto nella cultura Han, di esercitare dei cambiamenti catastrofici nella stabilità umana.

Xiao Yu non diede credito alle sue parole. Passarono dei mesi e Xiao Yu si ammalò gravemente, le cure dei dottori non avevano effetto su di lui. L’attendente si rivolse, allora, al taoista Yin Zhanran che subito si precipitò e diagnosticò che il male del letterato proveniva dallo spirito di una volpe proveniente dalle terre settentrionali trasformatasi in una fanciulla. Il monaco il giorno dopo eseguì un rituale indirizzato al Dio del Tuono: subito iniziò a piovere e Volpe la Bella venne folgorata riprendendo le sembianze di volpe. Il suo corpo fu arso, tritato e sotterrato in un luogo sperduto. Cfr. Li Changqi, “Volpe la Bella”, cit., pp. 13-20.

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破鳥巢。擲其雛卵于地。[…] 入主帥廚中。應動用食器之屬。並遭掀撲穢污。而後 登屋。擲瓦拆塼。主帥大怒。

[…] Yebin distrusse tutti i nidi gettando in terra le uova che si trovavano al loro interno. […] Si intrufolò quindi nella cucina del comandante in capo, gettò in aria utensili da cucina, ruppe e sporcò piatti e scodelle. Poi si arrampicò sul tetto, staccò tegole e mattoni e li gettò a terra. (446.2)

寂之便患瘦瘠。[...] 睟之即發看。有一牝猴。遂殺之。寂病漸瘳。

[…] l’uomo gradualmente contrasse una malattia che lo fece diventare sempre più magro. […] Allora Zuizhi diede un’occhiata, vi trovò una scimmia femmina e la ammazzò. Jizhi si rimise lentamente in salute. (446.4)

乃鬼也。集于書架之旁。 先叱之。鬼稱革。 寓言毆之。而踏其喉就地。又擊之。 因絕聲大叫云。吾擒得鬼。

[…] si trattava di un demone che prendeva i libri e li metteva di fianco allo scaffale. […] per prima cosa inveì contro di lui. Il demone reagì e Yuyan lo colpì e lo bloccò a terra ponendo un piede sulla sua gola, quindi lo colpì di nuovo. Poiché non udiva più alcun rumore gridò: “Ho acciuffato il demone!” (446.5) 乃一獼猴也。被擊已死。[…] 先是一沐猴不知何來。每夜入人家偷竊。及寓言以為 鬼而殺之。一里無患矣。

[…] si trattava di un macaco già morto, il cui corpo era ricoperto di ferite. […] Era soltanto un muhou di cui non si conosceva la provenienza. L’animale si intrufolava ogni notte nelle abitazioni della gente per sgraffignare qualcosa, fino a quando Yuyan lo scambiò per un demone e lo uccise. Da allora non si presentarono più sciagure nel raggio di un isolato. (446.5)

乃命妻子僮僕觀之。皆莫測。

Ordinò quindi alla moglie, al figlio e ai servi di guardare, ma nessuno riusciva a rilevare la sua presenza. (446.6)

遂具喪服。以櫃招魂而葬焉。

Fecero i preparativi per il funerale, celebrarono la cerimonia funebre del richiamo delle anime hun di fronte allo stipo e lo seppellirono. (446.6)

然衆竟不之覺。又被人以其害稼。[…]由此併獲。是知嗜酒者。得不鑒斯獸之賈害 乎。

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Così facendo, il popolo ebbe inevitabilmente un’opinione negativa sull’uomo. Ci fu chi, addirittura, pensò che il suo operato avrebbe potuto nuocere al raccolto. […] Questo fatto ci mette al corrente che entrambi fossero ubriachi. Non si dovrebbe forse evitare di ammonire le sciagure provocate dall’animale qui citato? (446.8)

Quello che si evince facilmente, soprattutto dalle frasi finali dei racconti citati, è un tipo di conclusione che sembra ricordarci i tipici finali proposti nei racconti con soggetto lo spirito volpe. È possibile tracciare determinate congruenze attuando un confronto tra questi brani del TPGJ e il racconto di Li Changqi. A differenza delle scimmie raggruppate precedentemente, le scimmie di questa categoria si presenterebbero in forma di gui 鬼 o comunque nelle vesti di esseri capaci di portare scompiglio tra gli esseri umani. In generale, vediamo come si evince un certo indebolimento umano dovuto alla presenza di una creatura insolita, incontenibile e, solo apparentemente, ingenua (in fin dei conti parliamo soltanto di scimmie e volpi). Più nello specifico, si sottolinea la contrazione della malattia che, come nell’episodio 446.4, svanisce subito dopo l’uccisione di un esemplare femmina di scimmia. Con lo stesso principio, dopo la morte dell’essere, vediamo come nell’episodio del secondo racconto della storia 446.5 non si registrarono sventure nel raggio di, addirittura, mezzo chilometro. Invece, nel primo esempio del racconto 446.5 notiamo come l’eremita Zhang Yuyan dà una vera e propria prova di coraggio ingiuriando250 un’entità riconducibile a un gui 鬼. In questa scena l’uomo cerca di colpire più e più volte la creatura, anche se riesce a calpestare solamente il pavimento. Probabilmente, ciò è dovuto alla mancanza di luce nella stanza, a una possibile sbornia del personaggio, a una potenziale smaterializzazione della creatura misteriosa oppure, forse proprio come lo spirito volpe, si trattava di un tipo di spirito mei 魅, rintracciabile quindi per mezzo di una torcia. Il senso di sgomento e perdizione denotato nel primo esempio del zhiguai

250 Il definire un qualcosa di sconosciuto, come appunto un demone, era considerata una pratica non solo

in grado di controllare creature oscure ma anche tecnica curativa e apotropaica per scacciare le malattie, possibilmente causate da un “qi angosciato e irritato”, curabili appunto solamente dalla risoluzione dell’identità sconosciuta. Il corpus di testi sui demoni nel trattato Shuihudi qinmu zhujian 睡虎地秦墓竹 簡 (testo almanacco datato circa al 217 a.C., rinvenuto tra il 1975 e il 1976 a Shuihudi 睡虎地, nello Hubei 湖北) si apre con un’annotazione circa i sintomi demoniaci e, solo quando il demone viene appellato si arriva alla cura. Un’altra sezione che riguarda il nominare l’ignoto è presente nello Za liao

fang 雜療方, Ricette per varie terapie, e include alcune pratiche sulla protezione dagli attacchi di alcuni

spiriti quali ad esempio lo yu 蜮, spirito maligno connesso al sesso e al sud. Cfr. Roel Sterckx, The

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446.6251 portano al provvedimento risolutivo di rinchiudere lo spirito in uno stipo e seppellirlo. Nella conclusione di questa sezione viene espressa la tematica della superstizione, argomento insito nella cultura cinese sin dal periodo arcaico, che appare, in questo episodio, l’unica soluzione per reprimere quel male sconosciuto. Anche il passo del episodio 446.8 alluderebbero al tema della superstizione, anche se qui tutto potrebbe ricondursi alla questione naturalistica di interconnessione tra l’uomo e l’animale affrontata in precedenza. Infatti, ci accorgiamo di come secondo il giudizio della folla, l’operato dell’uomo può avere delle ripercussioni sul raccolto. Ciò sembra conformarsi alla conclusione nell’episodio 446.13, in cui Deng Zhi, dopo aver ferito una scimmia, riconosce di aver offeso l’andamento naturale e quindi, adesso, gli spetterà la morte. Il episodio in cui si denota uno sfasamento minore nell’essere umano sarebbe presentato nel 446.2. La scimmia Ye Bin è qui presentata come un comunissimo esemplare di scimmia selvatica e, salvo i continui e comuni disagi arrecati al padrone Wang Renyu, non presenta alcuna, almeno apparente, forma demoniaca.