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2. Valenza storica della scimmia in Cina 1 La scimmia ogg

2.2 Le fonti sulle scimmie

2.2.2 La scimmia–demone e la figura dell’arciere

La genesi sui racconti delle scimmie demoniche si fa coincidere con i ritrovamenti, tra il 1951 ed il 1956, di quattro rappresentazioni pittoriche di periodo Han nello contea di Xinjin 新津, nella prefettura di Leshan 樂山 e nella prefettura Neijiang 內江, che ritraggono la storia di una scimmia. Da qui il Sichuan fu identificato come il luogo di provenienza dei racconti sulle scimmie. In queste quattro scene pittoriche che formano un’unica trama si ha il ratto di una donna compiuto da un scimmia, apparentemente fluttuante, con i conseguenti inseguimento e uccisione di quest’ultima (fig. 3).85

84 Ivi, p. 223.

85 Cfr. Wu Hung, The Earliest Pictorial Representations of Ape Tales: An Interdisciplinary Study of Early

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Fig. 3.86

Dallo studio dei quattro bassorilievi in roccia assieme all’analisi delle credenze popolari degli Han riguardo l’aldilà è possibile ammettere la convinzione per gli Han dell’idea di immortalità e di un felice mondo ultraterreno. Queste speranze potevano essere esaudite solamente attraverso la preservazione del corpo dagli agenti naturali (da ciò il frequente uso di tombe in roccia) e da figure demoniache portatrici di sventure. È per questo motivo che nell’arte funeraria Han ritroviamo singolari rappresentazioni di figure aventi la funzione di debellare tutti i mali, un esempio positivo è fornito da simboli di entità guardiane, come le tigri, i cani o gli arcieri. Di notevole importanza è il fatto che un buon numero di demoni negli intagli funerari rinvenuti nel Sichuan sono scimmie che vengono cacciate da uomini o cani. E ancora, in una scena di un architrave presente in una tomba rinvenuta a Shiziwan 柿子灣, vengono rappresentati due cani giganteschi mentre fissano due scimmie apparentemente soggiogate (fig. 4).87

86 Ivi, p. 88-90

87 Cfr. Wu Hung, The Earliest Pictorial Representations of Ape Tales: An Interdisciplinary Study of Early

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Fig. 4.88

Si cita inoltre un altro intaglio funerario nel Sichuan che ha come soggetto l’arciere Yang Youji 養由基 mentre scocca il suo dardo verso una scimmia. La scena, rivenuta in un pilastro in pietra nella contea di Qu 渠. Nello scapo ritroviamo animali simbolici come il zhu que 朱雀, l’uccello vermiglio, il qing long 青龍, il drago verde, e il bai hu 白虎, la tigre bianca,89 mentre sull’apice si nota una scimmia in un forte stato di paura mentre cerca in tutti i modi di aggrapparsi ad un supporto del tetto con lo sguardo rivolto verso l’arciere pronto ad attaccarlo (fig. 8).90

Fig. 8.91

88 Ivi, p. 101.

89 Il drago verde, legato alla primavera e all’Est, la tigre bianca, che si riferisce all’autunno e all’Ovest,

l’uccello vermiglio, come icona dell’estate e del Sud, assieme allo xuan wu 玄武, la tartaruga nera, che simboleggia l’inverno e il Nord, definiscono la combinazione delle quattro stagioni e delle quattro parti del giorno. Cfr. Marco Meccarelli, “Long 龙, il drago: motivo iconografico, animale sacro e simbolo di aggregazione. Analisi delle sue molteplici valenze alla luce delle ultime interpretazioni”, in Associazione Italiana di Studi Cinesi, Atti del XV convegno 2015 (a cura di Tommaso Pellin e Giorgio Trentin), Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia, 2017, p. 204.

90 Cfr. Wu Hung, The Earliest Pictorial Representations of Ape Tales: An Interdisciplinary Study of Early

Chinese Narrative Art and Literature, cit., pp. 102-103.

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La figura dell’arciere rievoca personaggi mitico-leggendari come Hou Yi 后羿 e Yang Youji, entrambi noti “domatori di demoni”. Secondo la leggenda, un giorno, in seguito all’apparizione in cielo di dieci soli, l’imperatore Yao 堯 (2356 a.C. – 2255 a.C.) inviò l’arciere Hou Yi. Quest’ultimo, maneggiando con destrezza il suo arco, riuscì a trafiggere e a liberarsi di nove dei dieci soli, riportando alla normalità il clima nell’impero. Fu ricompensato dalla regina dei Monti Kunlun con una pillola dell’immortalità che avrebbe dovuto assumere solamente dopo dodici mesi. L’arciere allora la conservò per poterla riprendere a tempo debito e partì per una nuova missione. Un giorno la moglie Chang’e 嫦娥 la trovò e la ingerì: il suo corpo iniziò a levitare. Poco dopo Hou Yi fece ritorno. La donna, avente la possibilità di volare, fuggì inseguita dal suo uomo che tentava con arco e frecce di colpirla. Una volta che Chang’e si rifugiò sulla luna, Hou Yi si costruì un’abitazione sul sole per continuare ad attaccarla.92 Per quanto riguarda Yang Youji, la sua fama è riconducibile ad un corpo di storie come quella citata nel Liishi chunqiu in cui si narra che un giorno nel palazzo dei Jing 荆 apparve una bizzarra scimmia bianca che neppure i più capaci arcieri del regno riuscirono a colpirla. Quando però il re ordinò a Yang Youji di colpirlo e questo, armatosi arco e frecce si recò in un luogo in cui la scimmia non era ancora arrivata e, scoccando la sua freccia riuscì a colpirlo infallibilmente. L’uomo venne riconosciuto infine come ‘l’arciere capace di centrare un bersaglio prima ancora del suo arrivo’. Un’altra storia è annoverata nello Huainanzi, in cui un re dello stato di Chu 楚 possedeva una scimmia e quando egli stesso provò ad attaccarlo con una freccia, la scimmia fu capace di afferrarla e giocherellarci. Allora il re convocò Yang Youji affinché colpisse l’animale. La scimmia allora si arrampicò su una colonna e iniziò a gemere anche solo vedendo che l’arciere si apprestava a preparare il dardo. Le figure di questi arcieri mistici influiranno in seguito nella creazione della divinità scaccia-demoni per eccellenza Erlang 二郎.93

Secondo la studiosa Sang Xiuyun 桑秀雲, Erlang era in principio un dio della caccia venerato da un popolo nella parte occidentale del Sichuan, il popolo Qiang 羌,

92 Cfr. Leonardo Pavia, Lemniscàta (L'Infinito), lulu.com, 2015, pp. 43-44.

93 Cfr. Wu Hung, The Earliest Pictorial Representations of Ape Tales: An Interdisciplinary Study of Early

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che riusciva ad assoggettare gli spiriti. Solo successivamente si ebbe un culto per questo personaggio ammazza demoni che culminò durante la dinastia Song con la costruzione di templi in suo onore. Erlang coinciderebbe anche con il figlio di Li Bing 李冰, l’originale dio della caccia venerato nel Sichuan, o con Zhao Yu 趙昱 (? – ?), un ufficiale del Sichuan vissuto durante la dinastia Sui. Entrambe le personalità erano comunque riuscite a sottomettere un mostro acquatico.94 Quando il culto per questa divinità raggiunse una certa popolarità, tutti gli altri arcieri leggendari e le loro gesta contro le scimmie demoniache vennero impiegati per esaltare la figura di Erlang. Nelle rappresentazioni di epoca Song, la divinità venne poi ritratta con la figura di un generale capace di combattere contro un drago o un bufalo acquatico, trucidando e catturando diversi spiriti delle montagne e delle foreste tra cui, in particolare, le scimmie. Erlang costituire un ottimo “rimedio” alle malefatte del Re Scimmia Sun Wukong durante la dinastia Ming.95