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2. Valenza storica della scimmia in Cina 1 La scimmia ogg

2.2 Le fonti sulle scimmie

2.2.1 La distinzione storica tra macaco e gibbone dal carattere nao 夒

La fauna del periodo Shang era particolarmente ricca e diversificata ed era rappresentata nelle decorazioni degli oggetti in bronzo utilizzati per i sacrifici. Questi erano ricoperti con motivi ornamentali che ritraevano animali reali e fantastici. Dopo i ritrovamenti delle ossa oracolari nel 1899, il paleografo cinese Sun Haibo 孫海波 pubblicò nel 1934 una lista dei caratteri rinvenuti sulle ossa dal titolo Jiaguwen bian 甲骨文編, Studio

sulla paleografia. Al suo interno egli annotò come il carattere hou 猴 si riferisse a un

macaco, mentre nao 夒 fosse una scimmia più grande di hou. Nell’edizione del 1965

66 Cfr. Idioms you should know ahead of the Year of the Monkey,

https://china.cgtnamerica.com/2016/01/27/idioms-you-should-know-ahead-of-the-year-of-the-monkey (consultato il 30/04/2018).

67 Cfr. Max Cryer, Curious English Words and Phrases: The truth behind the expressions we use, Exisle

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sistematizzò circa 40 incisioni tutte sotto la categoria nao, indicando come il termine

hou possa essere stato introdotto posteriormente con i Zhou.68 Quindi, diacronicamente parlando, il carattere nao è il primo carattere che si riferirebbe a una creatura con fattezze di scimmia.69

Fig. 1, carattere nao 夒 su ossa oracolari.70

Alcuni studiosi sostengono che l’ideogramma nao si riferisca al nome di una contea situata nello Hubei 湖北, area in cui furono trovati molti primati,71 mentre secondo lo studioso Wang Guowei nao sarebbe anche una variante grafica del carattere

kui 夔.72 Il sinologo olandese Robert Hans van Gulik, accortosi di alcune differenze di

68 Cfr. Robert van Gulik, The gibbon in China: an essay in Chinese animal lore, Leiden, E.J. Brill, 1967,

pp. 18-20.

69 Cfr. Peng Zhang, “Good gibbons and evil macaques: a historical review on cognitive features of non-

human primates in Chinese traditional culture”, in Primates, journal of primatology, Vol. 56, N. 3, 2015, p. 217.

70 Ivi, p. 218. 71 Ivi, p. 217.

72 Il termine kui 夔, introdotto durante la dinastia Song, si riferirebbe a un drago con una sola gamba, così

concepito in quanto così raffigurato sui bronzi. Kui viene anche raffigurato come una bestia acquatica che quando emerge dai mari orientali porta venti e piogge. Indicherebbe, nelle iscrizioni oracolari e sui bronzi, anche il leggendario maestro di musica e danza oppure una creatura simile ad una scimmia o ad uno

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incisione sulle ossa oracolari nella resa del carattere, categorizzò due tipi di nao già presso gli Shang: un primo tipo si riferiva al macaco, il secondo tipo al gibbone. Altri studiosi asserirono la possibilità che utensili per le iscrizioni sempre più sviluppati avrebbero causato tali differenze, sviando di conseguenza una possibile suddivisione di

nao. Comunque sia, dal periodo Shang in poi si ebbe una suddivisione storica, a volte

non chiara, tra macachi e gibboni.73

La differenza tra gibboni e macachi iniziò a delinearsi durante le dinastie Zhou e Qin, senza tuttavia una descrizione effettiva. Si dovette aspettare il periodo Han per avere delle prime trattazioni. Le prime descrizioni sembravano preferire i gibboni, visti come misteriose creature d alle lunghe zampe e capaci di vivere più a lungo dei macachi. La figura del gibbone venne, inoltre, spesso associata con quella dei preti taoisti. I macachi invece furono frequentemente usati per gli spettacoli di acrobazia venendo visti come volgari ed inutili. Durante il periodo delle Sei Dinastie, con l’acquisizione di nuovi concetti geografici, si crearono evidenti distinzioni tra i tipi di primati: gibboni e macachi abitavano diverse montagne, diverse zone. Alcuni commentari, oltre a riportare differenze fisiche evidenziano una predilezione sempre crescente per i gibboni. Questi ultimi, ad esempio, erano capaci di muoversi più rapidamente dei macachi e di emettere dei versi più rumorosi. Nel Baopu zi 抱朴子, Libro del Maestro che abbraccia la

semplicità, di epoca Jin 晉朝 (265 – 420), il gibbone venne definito come l’evoluzione

del macaco che ha raggiunto gli 800 anni:74

獼猴壽命滿八百歲的變成猿猴,猿猴活五百歲的變成獲,攫則可以活一千年。75

a macaque of eighthundred-year old turns to be a gibbon. A gibbon aged 500-year old turns to be a large monkey (Jue 玃). The large monkey can live for more than 1000-year old.76

sciamano che indossa la pelliccia di un animale e una maschera. Cfr. Sarah Allan, The shape of the turtle:

myth, art, and cosmos in early China, Albany, State University of New York Press, 1991, p. 157 e Roel

Sterckx, The animal and the daemon in early China, cit., p. 126 e Ivi, p. 190 e The International Association of Central Asian Studies International, Journal of Central Asian Studies Volume 9, Editor in Chief Choi Han-Woo Institute of Asian Culture and Development, 2004, p. 38.

73 Cfr. Peng Zhang, “Good gibbons and evil macaques: a historical review on cognitive features of non-

human primates in Chinese traditional culture”, cit., p. 217.

74 Ivi, pp. 218-219.

75 Cfr. Ge Hong 葛洪, Baopu zi neipian 抱朴子內篇, Tai bei shi, Tai wan gu ji, 2005, p. 80.

76 Cfr. Peng Zhang, “Good gibbons and evil macaques: a historical review on cognitive features of non-

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Nello Shuyiji 述異記 si precisa che i gibboni più longevi si trasformano poi in uomini anziani:

猿五百岁化为获,获千岁化为老人。77

A gibbon of 500-year old turns to be a large monkey. A large monkey of one-thousand- year old turns to be an old man.78

Fu attraverso i nuovi studi condotti durante la dinastia Tang e la dinastia Song che il culto dei ‘gibboni buoni e macachi cattivi’ si instaurò come la corrente di pensiero principale.79 Il gibbone fu il protagonista di componimenti di grandi poeti, che scelsero questa creatura per rappresentare la bellezza della natura. Tra questi ricordiamo principalmente l’immortale poeta Tang Li Bai 李白 (701 – 762) che descrisse molte volte questo animale come l’agente il cui verso riportava nella mente del poeta non solo il paese natio, ma anche il senso della caducità della vita. Secondo la letteratura del periodo, il i lamenti del gibbone era associato ai sentimenti di infelicità e solitudine.80 Van Gulik sembra però sottolineare la possibilità che i lamenti dei gibboni siano tutt’altro che tristi, anzi, sono dei lamenti di piacere che scaturiscono durante l’accoppiamento.81 La condotta del gibbone venne definita nello Xuanyuan fu 玄猿賦, il Fu del gibbone scuro, come di seguito: i gibboni presentano un’indole calma, mostrano

spesso benevolenza, umiltà e compassione. Vivono in gruppo, rispettano i turni mentre bevono e mangiano. Se qualche esemplare si smarrisce inizia a gemere. Si muovono seguendo un esatto ordine. Quando si trovano davanti al pericolo cercano sempre di proteggere i più giovani. Non calpestano mai il raccolto e ricercano attentamente i frutti maturi sugli alberi. Si richiamano a vicenda per condividere il cibo, curano la vegetazione sulle loro montagne. Quindi, le montagne abitate dai gibboni sono sempre ricoperte da una folta vegetazione. Lo Zeng Wang Sun wen 憎 王 孫 文 , Saggio

sull’avversione per la scimmia Wang Sun, si concentrò, invece, sui macachi: i macachi

si azzuffano e sgridano tra di loro. Anche se vivono in gruppi non sono affatto

77 Cfr. Li Huimian 李惠綿, Xiqu xin shiye 戲曲新視野, Taibei, Guojia chubanshe, 2008, p. 127.

78 Cfr. Peng Zhang, “Good gibbons and evil macaques: a historical review on cognitive features of non-

human primates in Chinese traditional culture”, cit., p. 219.

79 Ivi, p. 220.

80 Cfr. Shi Ye Freerk Heule, “An Evaluation of Robert van Gulik’s The Gibbon in China and its Place in

Modern Sinological Discourse”, in Association for Asian Studies: Southeast Conference, (SERAS)

Southeast review of Asian studies: a publication of the Southeast Conference, vol. 35, 2013, pp. 146-147.

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amichevoli. Mentre mangiano e bevano si mordono e si aggrediscono gli uni gli altri non rispettando i turni. A loro non importa se vengono separati e, se si trovano in pericolo, antepongono sempre i più giovani così da riuscire a fuggire. Amano rovinare i raccolti. Rosicchiano i frutti ancora immaturi e li buttano via dopo il primo morso. Rubano il cibo delle persone e lo nascondono nelle loro sacche sulle guance. Loro calpestano o estirpano la vegetazione sulle loro montagne. Di conseguenza, le montagne abitate dai macachi sono sempre spoglie di vegetazione.82

Durante il periodo delle dinastie Yuan 元朝 (1279 – 1368), Ming e Qing, la crescente demografia causò una diminuzione dei primati a causa di continue deforestazioni e cambiamenti climatici. Ciò portò ad incontri sempre più rari tra gli umani e i primati: emerse nuovamente una confusione sulla loro distinzione tra macachi e gibboni. Molti autori nei loro compendi iniziarono a confondere i caratteri per gibbone con quelli per macaco: i vari ideogrammi vennero ormai interscambiati. Fu con questa confusione che si iniziò con il dare delle prime connotazioni positive anche al macaco, in particolare con la pubblicazione del Xi You Ji che poneva un macaco come il re delle scimmie. La preferenza rimase comunque per il gibbone, che veniva spesso citato nelle poesie di questo periodo, visto come un animale addomesticato, assoggettato e penoso.83

82 Cfr. Peng Zhang, “Good gibbons and evil macaques: a historical review on cognitive features of non-

human primates in Chinese traditional culture”, cit., pp. 220-221.

83Cfr. Peng Zhang, Good gibbons and evil macaques: a historical review on cognitive features of non-

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Fig. 2, sistema riassuntivo della distinzione tra macaco e gibbone.84