• Non ci sono risultati.

3. La trasmutazione (bianxing 變形) 1 Definizione

3.4 Quattro tipi di bianxing 變形

3.4.4 La trasformazione della forma fisica

Nella prima categoria si identifica la trasformazione più diffusa, quella fisica. Le scimmie di questa sezione saranno sottoposte ad una trasmutazione che le porterà all’acquisizione di una forma umana. Un accenno è già stato fatto nel precedente capitolo con l’esempio riportato nello Shuyiji, di come i più venerandi gibboni si trasformino in anziani umani. Indipendentemente dalla loro età, le scimmie qui citate, che richiamano i racconti 446.1, 446.11, saranno sottoposte a una trasformazione della forma fisica.

遂跳躍化為一老猿。携其小猿奔走。不知所之。

Detto ciò, fece un balzo assumendo le sembianze di un vecchio gibbone, prese con sé il piccolo gibbone e corse via verso un luogo sconosciuto. (446.1)

言訖,化為一猩猩,與同伴相逐而走,不知所之。

Non appena finì di parlare, la donna si tramutò in un orangotango e assieme agli altri, inseguendosi a vicenda, corsero via verso un luogo sconosciuto. (446.11)

92

Il più delle volte, quando nella letteratura cinese si espone la trasformazione di un animale in un umano, l’animale che principalmente viene rievocato è la volpe a causa delle sue apparizioni sotto le spoglie di spirito volpe, huli jing 狐狸精. I concetti di spirito volpe e fata volpe, huxian 狐仙, sono sinonimi di ammaliante bellezza femminile e di desiderio distruttivo. Questa creatura, che possiede sia elementi umani che animaleschi, come vedremo soprattutto nel prossimo paragrafo, ha una forte connotazione maligna. Analizzando la volpe in relazione al suo habitat naturale che condivide con la scimmia, ovvero la terra, è possibile identificarla come pura espressione dello yin 陰. Secondo le fonti sulle volpi, che partono dalla fine del III secolo, l’animale padroneggiava specifici poteri, inoltre, una volta invecchiata di cinque o dieci secoli muterebbe il proprio aspetto in quello di un’affascinante nonché ammaliante e vivace donna. È considerata mei 魅, un tipo di gui 鬼 riconoscibile solo usando uno specchio o una torcia. Lo spirito volpe si mostra come una donna bellissima le cui vittime preferite sono gli uomini i quali, colti da una forte passione sessuale, si lasciano inconsciamente traviare.247 Le storie che hanno come protagoniste donne-volpe fanno parte di una sezione significativa della narrativa cinese.248 È possibile trovare delle somiglianze nel racconto del periodo Ming Volpe la Bella, Hu Meiniang 胡媚娘, presente nella raccolta completata nel 1420 di Li Changqi 李昌祺 (1376 – 1452) dal titolo Altre storie raccontate al lume di candela, Jiandeng yuhua 剪燈餘話.249

247 Cfr. Li Changqi, “Volpe la Bella” in Mario Sabattini, Paolo Santangelo, Il pennello di lacca: la

narrativa cinese dalla dinastia Ming ai giorni nostri, Roma, GLF editori Laterza, 2008, pp. 13-14.

248 Il culto delle volpi fu testimoniato dall’erudito Zhang Zhuo 張鷟 (658 – 730) il quale dimostrò come

tale culto abbia avuto una grande importanza nella tradizione cinese. Si registrano, infatti, circa ottanta narrazioni, datate dal periodo Han al periodo Song, nel TPGJ. Cfr. Xiaofei Kang, The cult of the fox:

power, gender, and popular religion in late imperial and modern China, New York, Columbia University

Press, 2006, p. 14.

249 Nello provincia dello Henan 河南, una notte, fermatosi da uno dei suoi viaggi in un bosco per riposare,

Huang Xing intravide una volpe. L’animale pose sulla sua testa un teschio e, dopo aver venerato la luna prese le sembianze di una bellissima fanciulla. Credendo di non essere stata vista da nessuno, la donna incontrò Huang Xing che architettò astutamente di usarla a fini economici. Piangendo, la donna si presentò come Volpe la Bella e raccontò di come la sua intera famiglia fosse stata sterminata e di come fosse riuscita a scappare, rimanendo adesso senza un tetto. L’uomo espresse il desiderio di accoglierla nella sua umile casa e lei accettò. Una volta a casa, la presentò alla moglie (ma non fece parola con lei di ciò che aveva visto) e, qualche giorno dopo, indusse la fanciulla a conoscere Xiao Yu, un letterato che deteneva il titolo di ‘studioso introdotto’ (jinshi 進士). Xiao Yu si innamorò di lei, la comprò da Huang Xing e la accettò come concubina. Volpe la Bella appariva agli occhi di tutti come dolce e arrendevole, disponibile e devota. Si dedicava sempre e solo alle faccende domestiche. Era proprio un esempio da seguire. Durante una missione, Xiao Yu fu informato dal suo attendente di aver conosciuto il maestro taoista Yin Zhanran e di essere stato allarmato da questo sull’aura maligna che accompagnava il letterato.

93

Nei casi sopracitati, la trasformazione delle scimmie non destabilizza profondamente la quiete umana. Il loro cambiamento, al contrario di ciò che accade con l’esempio del racconto Ming del poeta Li Changqi, è un passaggio dall’essere umano all’animale e avviene incondizionatamente al tipo sesso: dopo le trasformazioni nei casi sopracitati, non vi è alcun carattere che esprima il sesso dell’animale, mentre nella loro forma umana distinguiamo un uomo (il pescatore del fiume Chu del racconto 446.1) e una donna (la padrona della magione nel passo 446.11). Non sappiamo, altresì, se la loro mutazione sia un processo reversibile, i brani ci presentano solamente la metamorfosi da essere umano a scimmia. Questi due casi, oltre a condividere lo stesso finale (buzhi suozhi 不知所之) e la stessa fonte (Xiaoxianglu 瀟湘錄, Annotazioni dalle

regioni Xiao e Xiang), condividono lo stesso tipo di trasmutazione: inaspettatamente,

l’uomo e la donna prendono le sembianze rispettivamente in un gibbone (yuan 猿) e in un orangotango (xingxing 猩猩). Un altro episodio interessante sarebbe il 446.3: in questo esempio non si legge alcun carattere che indichi una trasmutazione. La trasformazione viene sviata dalle parole delle concubine le quali, come approfondiremo nell’ultimo paragrafo, vengono ingannate dagli abiti e dal portamento dell’animale.