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Abed Al'Imar

Nel documento Nota dei curatori della prima edizione (pagine 136-139)

Milano

Quaesitores

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Storico vampirico, è stato incaricato di accentrare tutti i Fratelli che vagano per la periferia milanese in modo da riformare una società vampirica. Un uomo pacato, dai modi gentili sebbene un po' goffi, sembra più comportarsi da diplomatico che da studioso.

4.4. POTENZA

Fin dall'Unità d'Italia il territorio lucano è stato conteso fra forze locali, Camarilla, Sabbat e Indipendenti. Un dominio molto esteso, protetto naturalmente, con sbocco su due mari, ma estremamente povero e scarsamente popolato: gli scontri per il controllo della regione sono quindi sembrati negli anni più dettati da scopi individuali, che obiettivi strategici delle sette. La pace raggiunta all'indomani della Grande Guerra riuscì a togliere dal campo il Sabbat e comportò la fondazione dell'autarcato Lucano. La Camarilla acconsentì, anche se con alcune stringenti condizioni politiche: la sottoposizione simbolica all'egida della Camarilla di Napoli e l'obbligo di garantire territori a dei rappresentanti di quest'ultima.

Tutto ha inizio durante la guerra del 1861 fra Borboni e Savoia. Alcuni Toreador e Ventrue più anziani radicati storicamente nel territorio supportarono la Casata Savoia contro il dominio borbonico partenopeo, spinti da un desiderio nazionalista di indipendenza da ogni ingerenza straniera. Agirono nell'ombra affinché i Mille conquistassero il Sud Italia, partendo dalla Sicilia fino ad arrivare in Lucania. I Giovanni contribuirono, per i propri interessi, a questa guerra di liberazione del territorio.

Vista la quasi supremazia assoluta da parte dei Savoia e quindi dei Camarillici, alcuni Anarchici esterni alla regione appoggiarono inizialmente il Sabbat per cercare di difendere proprio i loro ideali rivoluzionari.

Il movimento Anarchico tuttavia non si radicò troppo in regione, salvo l'influenza di alcuni esponenti più agguerriti, come Corelupo, che supportarono insieme agli Autarchici i moti popolari lucani, che si trasformarono poi nei moti insurrezionali passati alla storia con il termine Brigantaggio.

I Briganti in verità non vinsero la guerra ma riuscirono a respingere da una parte e dall'altra le influenze della Camarilla, ovvero dei Savoia e dei Borboni.

Successivamente a questi scontri, durati per più di 50 anni, le 4 fazioni hanno raggiunto nell'anno 1918 (a seguito e soprattutto a causa della Prima Guerra mondiale) una situazione di stallo, con un leggero vantaggio della fazione autarchica forte di un gran numero di appartenenti. Le fazioni in campo, passate a 3 con l'esclusione del Sabbat che venne ufficialmente estromesso e cacciato, sono riuscite a trovare un accordo che riconosceva agli Autarchici il controllo della regione Basilicata a determinate condizioni.

Alla fine fu nominato Luciano Carmine Doria come Autarca del territorio Lucano.

Nel corso del XX secolo vi sono stati numerosi episodi che hanno comportato squilibri al sistema: uno di essi fu la formazione, nel corso degli anni '60, di una comunità anarchica locale nata da una costola dell'autarcato ed oggi collegata al movimento anarchico internazionale. La situazione è drasticamente cambiata negli ultimi vent'anni. Con il rincorrersi di voci a seguito della settimana degli incubi, il Sabbat è tornato ad affacciarsi in Lucania, provocando il panico fra gli ormai fin troppo tranquilli Fratelli ivi stanziatisi.

Le alleanze consolidate vennero rimesse in discussione, cominciarono a sparire alcuni dannati e le vacche parevano fuori controllo.

Ad aggravare la situazione, la decisione della Camarilla partenopea di ritirarsi dalle scene, tagliando di fatto fuori dalla propria riorganizzazione i sudditi in missione a Potenza.

Per evitare di perdere potere e l'incrinarsi dei patti, l'Autarca, il Ventrue Luciano Carmine Doria, ha deciso di dare direttamente in mano alle diverse coterie residenti in Basilicata una fetta della città, stabilire nuove regole e rimettere ad una elezione la nomina di un nuovo Autarca. La mossa pareva aver sortito effetti stabilizzanti.

Il recente riaffacciarsi della Camarilla di Napoli attraverso un suo nuovo emissario, e la scomparsa di quest'ultimo per mano ignota, hanno rigettato nel rischio di un conflitto il dominio. Intanto, fino a che non si scoprirà cosa è accaduto, l'Autarca ha revocato le proprie dimissioni.

Come se ciò non bastasse, e a ulteriore conferma della brama di potere tipica del suo clan, il Ventrue Luciano Carmine Doria ha manifestato con il tempo la volontà di non cedere il potere finendo per tagliare sempre più fuori le altre due fazioni (Camarilla e Indipendenti):

la cosa è stata resa tanto più evidente al Piagnaro laddove ha dimostrato scarsa considerazione per gli equilibri che avrebbe dovuto tutelare.

I Rappresentanti delle fazioni Lucane indicono pertanto un'elezione democratica di un Garante dei Patti, una figura che affiancasse l'operato dell'Autarca. Il contesto politico pare nuovamente risollevato, affari ed accordi fioriscono spontaneamente tra i cittadini e le diverse coterie.

La fine dell'anno 2018 viene segnata da un'incursione informatica e la proiezione di un video minacciante la sicurezza dei cittadini. Il misterioso video scatena la pericolosa indole del Garante: Frangiferro organizza una serie di attacchi per mettere alla prova tutti i dannati, gettando nuove ombre sulla stabilità politica dell'autarcato.

La fazione indipendente, come avvenuto nel resto della Penisola, ha perso di consistenza costringendo una riformulazione dei Patti dell'autarcato lucano che hanno visto l'ingresso degli Anarchici come terzo polo ufficiale, riuscendo laddove nella prima versione dei Patti non erano riusciti, complice il loro exploit politico.

L'occasione della modifica dei Patti ha portato anche alla discussione sul reale contributo del Garante dell'epoca, Frangiferro, reo di una scarsa partecipazione alla vita politica locale e di conseguenza sulla necessità di eleggerne uno nuovo.

Proprio durante la serata dedicata alla nomina del nuovo Garante, a seguito di ripetuti incidenti, il Nosferatu fa la sua comparsa minacciando l'Autarca e i rappresentanti, facendosi così bandire dalla città. Il contesto politico, nonostante tutto, pare nuovamente risollevarsi, affari ed accordi fioriscono spontaneamente tra i cittadini e le diverse coterie.

La fine dell'anno 2019 è caratterizzata da un nuovo video nel quale i Cacciatori minacciano la comunità dei vampiri potentini presentandosi con una vampira loro prigioniera e la cui scomparsa è da tempo fonte di congetture... l'emissario della Camarilla Talja Valentino.

La comunità vampirica è così costretta a mettere da parte gli ordinari dissidi e durante la prima metà del 2020 dà prova di sè muovendosi in maniera sinergica e poderosa. Da lì a poco si sarebbe consumata la liberazione della Toreador, e l'inizio di una nuova stagione politica in cui l'autarca Doria avrebbe fatto un deciso passo indietro rispetto alla gestione cittadina, restando tuttavia il vero garante dello status quo locale.

Personaggi Illustri

Nel documento Nota dei curatori della prima edizione (pagine 136-139)

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