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L'accecamento della religione

Oltre che in Lægemidler, dove la critica alla religione pervade tutto il dramma, seppure celata sotto l'allegoria dell'omeopatia, Edvard Brandes affrontò l'argomento religioso in altri drammi, sia direttamente, attraverso personaggi immediatamente associabili all'ambito religioso - il prete in Et Brud, Muhammed nel dramma omonimo- sia più indirettamente, e brevemente, nei dialoghi di altri personaggi (in Underfor Love ad esempio il fatto che religione e libero pensiero si escludano a vicenda viene mostrato dal fatto che la ribelle Rose si rifiuta in andare in chiesa ma legge i libri proibiti, EB 1902a, 146-147).

Il tema centrale affrontato in Et Brud è l'opposizione tra religione e libero pensiero. Le due posizioni sono rappresentate rispettivamente da Herning, pastore protestante, e Reimart, uomo di scienza. Il pretesto per mettere in scena il loro insanabile contrasto ideologico è Elisabeth, fidanzata del primo e figlia del secondo, che i due uomini cercano di influenzare ognuno secondo i propri principi (cfr. il § 13.2). Il fatto che il personaggio di Elisabeth sia rappresentato come privo di idee proprie e di autonomia è funzionale, dal punto di vista drammaturgico, a rendere netta l'opposizione tra le due posizioni presentate, ed evita che debba essere introdotto un terzo punto di vista che altererebbe l'equilibrio o prospetterebbe la possibilità di un compromesso. La differenza tra Reimart e Herning è infatti presentata come assoluta, e il loro contrasto insanabile: mentre le opinioni di Herning sono basate sui libri e i suoi ragionamenti fanno appello alla morale, le convinzioni di Reimart sono fondate sull'esperienza e le sue idee sul pensiero razionale. Un dialogo costruttivo tra le due posizione è impossibile perché i Reimart e Herning non solo non accettano le stesse premesse -uno ricorre all'espressione di fede, l'altro al metodo scientifico- ma perché non hanno un linguaggio comune e non accettano le stesse regole comunicative. Reimart, durante il confronto con Herning, evidenzia, con riflessioni metalinguistiche, come il loro dialogo sia fittizio: quando Reimart chiede a Herning di giustificare le proprie idee, quest'ultimo rifiuta di ricorrere ad argomenti razionali e cambia discorso, fa appello al sentimento e alla fede, che Reimart non accetta invece come validi.

"[...] De lovede mig at svare aabent - men jeg finder ingen Aabenhed i Deres Tale. Mange Ord - og dog kun Fortielse. Jeg siger, min Datter er altfor uudviklet til at indgaa Ægteskab - De svarer: jeg vil blive hende en kærlig Husbond. Hvad Mening er det i dette? Jeg siger til Dem, De vil dræbe Ungdommen og Glæden i hendes Liv og

snære hendes Aand i Lænker - De svarer: jeg vil bevare hendes Renhed. Det er jo Fraser, Mand, og De er vel af Kød og Blod som vi andre […]" (Reimart a Herning, EB 1885, 97).

Il proposito di Edvard Brandes era mostrare come non ci fossero argomenti logici in sostegno della religione e dimostrare che questa, messa sotto un'attenta osservazione, si rivelasse priva di sostanza e venisse utilizzata per il soggiogamento di anime immature. In mancanza di argomenti Herning ricorre perfino a giochi di parole, che Reimart riconosce però prontamente come tali: "HERNING: [...] De sagde, hun skulde følge sin Natur. Men De vil jo, hun skal følge

Dem. REIMERT: Det er et let købt Ordspil" (EB 1885, 100). La figura di Herning ha,

come già si è notato, forti somiglianza con il Brand ibseniano, che riecheggia ad esempio in questa tirata contro la miscredenza diffusa nella campagna:

"HERNING: [...] Der er vildfarne Mennesker derovre. Al den Vederstyggelighed, hvormed samvittighedsløse Folkeforføre og vantro Agitatorer forgifter vort arme Land, har besmittet deres Sind og fordrævet deres Hjærter. De holder Møder og Forsamlinger deovre, hvor de drager alt godt og ædelt ned i Skarnet, hvor det Hellige, hvor de i deres uterlige Vildskab raaber paa Nydelse, præker Kødets Evangelium, stormer Himlen og trodser Øvrigheden - (han standser foran hende) tænk Dem, Elisabeth, da at staa midt iblandt dem og udslynge Sandhedens og Troens Ord imod deres Bespottelser, kræve dem til Regnskab i deres Samvittighed, slaa de onde Aander paa Flugt og føre de Vildfarne tilbage til vor hellige Læres Enfoldighed og Resignation.

ELISABETH (henreven): Aa, jeg der Dem staa imellem dem! Hvor De vil tale! Og hvor

de alle vil bøje sig for Dem!" (EB 1885, 48-49).

In Muhammed l'argomento religioso percorre tutto il dramma ma funge più da sfondo che da tema centrale. La guerra religiosa è presentata infatti come avvenimento storico durante il quale si svolgono gli avvenimenti. Il contrasto ideologico non è approfondito perché le questioni di fede sono presentate come subordinate ai rapirti umani75. Anche in questo dramma Edvard Brandes prese

comunque le distanze dalle posizioni religiose, utilizzando il particolare lo strumento dell'ironia. Il personaggio di Otman ironizza ad esempio sul fatto che Muhammed non abbia rivelazioni durante le spedizioni di guerra, quando queste sarebbero più utili, ma anche facilmente falsificabili, nel caso si rivelassero scorrette ("Muhammed har nu sjældnere Aabenbariger end før - og næsten aldrig

paa Krigstogt", Otman, EB 1895b, 21) mentre più avanti Abuberk sospetta che le rivelazioni di Muhammed non siano che ovvietà (EB 1895b, 59). D'altra parte lo stesso Muhammed presenta come rivelazioni le minime deduzioni logiche o informazioni altrimenti reperibili ("OTMAN: Du gætter altid rigtigt. MUHAMMED:

Allah indgyder mig alle mine Tanker [...]", ibid., 67). La distanza ironica è utilizzata anche per rendere più umano il personaggio di Muhammed, con il risultato però questo risulta tanto ridicolizzato da non poter essere oggetto né di identificazione né di simpatia76

. La punta di ridicolo viene raggiunta quando Muhammed, che aveva affermato che Allah gli riferisse tutto ciò di cui avesse bisogno di sapere, e che si era dichiarato sicuro dell'intervento divino in caso di ogni genere di necessità, non ottenesse rivelazioni su ciò che più lo interessava, ovvero non gli rivelasse se Aisja lo avesse tradito.

"MUHAMMED: Safvan - alene med dig, min Hustru - den hele Dag! Tænker du paa, hvad du har gjort, Safvan!

SAFVAN (koldt): Jeg forstaar dig ikke, Muhammed! Skulde jeg efterlade din Hustru i Ørken som Rov for Tigeren - som Bytte for enhver Vantro?

MUHAMMED. Ingen havde forgrebet sog paa Muhammeds Hustru - Allah havde straffet ham med sit Lyn […]" (ibid., 75).

"AISJA: Muhammed - jeg er uskyldig.

MUHAMMED: Uskyldig: det véd kun Allah - og jeg, naar Allah aabenbarer mig Sandheden. […]" (ibid.).

"MUHAMMED: Netop dette piner mig: at Allah ikke tydeligt forkynder mig sin Vilje.

ABUBERK: Du har ingen Aabenbarig havt?

MUHAMMED: Ingen - og jeg er henvist til min egen Afgørelse […]" (ibid., 87).

Muhammed ammette inoltre di riferire solo rivelazioni che siano in accordo con i suoi propri interessi e quindi, in particolare, non ci presenti al possibilità di rivelazioni in favore delle donne.: "Saa vil Allah det. Han taaler ikke Kvindernes Egenvilje. Allah taler igennem mig" (ibid., 79). Un'osservazione critica contro le fondamenta stesse della religione musulmana viene mossa da Kab.

"KAB (der har siddet ubevægelig): Læs - sagde Gabriel.

MUHAMMED: Ja - og jeg læste

KAB (spidst): Véd du, at Folk har paastaaet, at du slet ikke kunde læse, Muhammed!

MUHAMMED (ser roligt paa ham)

KAB (lidt forlegen og derfor atter spidst): Det er sandt: andre paastaar, at du har hentet mange skønne Fortællinger fra vore Hellige Bøger.

MUHAMMED (som før, svarer ikke)

KAB (ude af Fatning): Guds Veje er uranesagelige" (ibid., 135-136).

L'accusa fondamentale che Edvard Brandes rivolgeva alla religione era di irrazionalità. Gli uomini di fede, secondo Edvard Brandes, non affrontavano i problemi ragionandoci sopra, ma li evitavano ricorrendo a risposte formulate da altri. Nella battuta di un personaggio di un altro dramma la religione venne paragonata alla musica che, a differenza della letteratura -e del libero pensiero- non solleva problemi perché non sollecita il ragionamento: "Ja, jeg mener, den [musikken] gør ikke Damerne uro lige som Literatur med Tanker og Lidenskaber og Problemer og al den anden Sygelighed. Den er ligesom Religion. […]" (EB 1891, 102).

CONCLUSIONE

La ricerca avviata per la stesura della presente tesi ha aperto un campo d'indagine interessante sia per una più precisa ricostruzione dei rapporti e degli scambi culturali in atto nei paesi scandinavi tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec. sia per un conoscenza più completa della produzione drammaturgica dell'epoca. Edvard Brandes ebbe infatti un importante ruolo di mediatore delle istanze naturalistiche che erano sorte in Francia, e sollecitò il rinnovamento del repertorio teatrale danese agendo a più livelli: critica motivata degli spettacoli messi in scena, sostegno agli autori moderni, scrittura di drammi, interventi sulla legislazione teatrale.

Per una comprensione maggiore del ruolo di Edvard Brandes nel contesto culturale dell'epoca le informazioni e le analisi esposte nella presente tesi andranno incluse in uno studio complessivo del contesto socio-politico e i drammi dei quali si è proposta una prima lettura tematica andranno studiati da un punto di vista tecnico e confrontati sia con la drammaturgia precedente e dell'epoca, sia con quella successiva, per individuarne eventuali influenze. Una più completa ricostruzione del ruolo e degli effetti dell'opera di Edvard Brandes richiederebbe anche una ricerca sulla ricezione dei suoi scritti e degli spettacoli messi in scena. Sarebbe anche interessante valutare validità e attualità delle forme o dei contenuti dei drammi di Edvard Brandes.

APPENDICE

A- Riferimenti ai drammi di Edvard Brandes negli scambi epistolari