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Gli Accordi Euromediterranei nel settore delle infrastrutture e dei trasporti

Nel documento Autostrade del Mare (pagine 117-122)

GLI ACCORDI EUROMEDITERRANEI NEL SETTORE DEI TRASPORTI

2. Gli Accordi Euromediterranei nel settore delle infrastrutture e dei trasporti

alle imprese; si mira alla realizzazione delle Autostrade del Mare, per collegare più efficacemente le sponde del Mediterraneo su tutte le direttrici; a diminuire il livello di inquinamento del bacino, per sostenere la pesca, il turismo e tutelare la salute degli individui; ad aumentare la produzione di energia pulita. L’organizzazione si prefigge, inserendosi nella Politica Europea di Vicinato e costituendone un completamento255, di rafforzare il partenariato attraverso l’organizzazione di vertici biennali dei capi di Stato e di Governo; è prevista una copresidenza, costituita da un rappresentante dell’Unione Europea e di un Paese membro mediterraneo, un comitato misto permanente per la governance istituzionale, composto da rappresentanti degli Stati membri dell’Unione, dei partner mediterranei e della Commissione Europea e un segretariato paritetico composto da funzionari distaccati incaricati dell’individuazione, dell’esame e del follow-up dei progetti. È infine istituita l’Assemblea parlamentare euromediterranea (EMPA), che ricopre un ruolo fondamentale in quanto sede di dialogo politico fra le parti e cui sono attribuite funzioni consultive sull’attuazione del partenariato256.

2. Gli Accordi Euromediterranei nel settore delle infrastrutture e dei trasporti

In ambito internazionale, l’interesse dei Paesi affacciato sulla sponda Nord del Mediterraneo alla realizzazione di una rete di trasporti che coinvolgesse

255 L’Unione per il Mediterraneo, assieme al partenariato orientale (PO), che è stato creato per migliorare le relazioni dell'Unione con la maggior parte dei paesi vicinanti orientali (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina), costituiscono infatti iniziatevi di carattere regionale adottate nell’ambito della Politica Europea di Vicinato.

256 È giusto il caso di ricordare che il progetto Unione per il Mediterraneo è oggetto valutazioni tutt’altro che univoche, che peraltro riflettono le contrastanti posizioni della Francia, promotrice dell’UpM, e della Germania, che si è dimostrata critica nei confronti della possibilità di impiegare risorse comunitarie per programmi che valorizzano interessi particolari, quello francese in primis: si rinvia a EURACTIV, Germany and France reach agreement on Mediterranean Union, marzo 2008, in http://www.euractiv.com/en/enlargement/germany-france-reach-agreement-mediterraneanunion/article-170739.

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gli Stati del Sud nasce già agli inizi degli anni ’90. Nel 1990 fu costituito a Roma, e in seguito formalizzato ad Algeri nel 1991, il GTMO 5 + 5 (Transport

Group of the Western Mediterranean), formato da 5 Paesi della sponda Nord

(Francia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) e 5 della sponda Sud (Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia). Il gruppo, costituito dai Ministri dei Trasporti dei dieci Paesi, è rimasto sostanzialmente inoperativo sino al 2001, principalmente a causa delle sanzioni ONU comminate alla Libia, ed ha ripreso la sua attività a partire dal Vertice in Tunisia nel 2003. Oggi si riunisce in Conferenze periodiche ed ha l’obiettivo di promuovere la cooperazione in materia di trasporti nel Mediterraneo occidentale e di contribuire al partenariato euro-mediterraneo; vi partecipano anche, in qualità di osservatori, la Direzione Generale per la mobilità e dei trasporti257 e il Segretariato generale dell’Unione del Maghreb arabo258. Un ruolo fondamentale di monitoraggio delle attività svolte, di bilancio delle opere realizzate ed di elaborazione dei programmi futuri è svolto dal CETMO (Centre d'Etudes des Transports pour la Méditerranée Occidentale)259.

Come descritto supra, sul piano comunitario l’interesse nei confronti dei Paesi affacciati sulla sponda Sud del Mediterraneo emerge invece con forza nel 1995260, nell’ambito della Conferenza Barcellona. Le indicazioni emerse

258 L’Unione del Maghreb arabo (UMA) è un’organizzazione internazionale istituita il 17 febbraio 1989 a Marrakech fra 5 stati del Maghreb arabo (Marocco, Libia, Tunisia, Algeria e Mauritania) ed ha come obiettivo il rafforzamento delle relazioni e dei vincoli di solidarietà fra gli Stati membri, alla luce del sostrato storico, religioso e linguistico che accomuna tali Paesi. Il Trattato istitutivo auspica “la marcia progressiva verso la realizzazione di una integrazione completa”, allo scopo di attribuire all’Unione un peso sul tavolo politico internazionale, che le consenta di “partecipare

attivamente all’equilibrio mondiale, al consolidamento delle relazioni pacifiche ed al consolidamento della sicurezza e della stabilità nel mondo”; si rinvia per un approfondimento a F.

TAMBURINI, L’Union du Maghreb arabe, ovvero l’utopia di una organizzazione regionale africana, in Africa, n. 3, 2008, p. 405-428.

259 Si rinvia al sito istituzionale del CETMO, all’indirizzo http://www.cetmo.org/e_index.htm.

260 Per quanto riguarda i collegamento con i Paesi dell’Est, invece, già nel 1991 si era svolta la Conferenza Paneuropea di Praga, per verificare le condizioni per estendere verso ad Est i progetti comunitari; a seguito della riunione di Essen del 9-10 dicembre 1994, che aveva accolto i risultati della relazione del Gruppo Christophersen (per cui si rinvia supra), l’Unione aveva inoltre programmato di estendere la rete europea dei trasporti verso tale area geografica. Durante la successiva Conferenza di Creta (1994) sono stati identificati i corridoi extra-UE, mentre nel corso della Conferenza di Helsinky (1997) sono stati individuati i corridoi (TINA, Transport

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in tale sede sono in seguito confluite nella già citata comunicazione della Commissione Com (2003) 376 def., che ha affermato l’esigenza dello sviluppo di una rete di trasporti euromediterranea: obiettivo della comunicazione è quello di promuovere la cooperazione con i Paesi del sud del Mediterraneo al fine di migliorare le infrastrutture di trasporto, coinvolgendo anche i soggetti pubblici e privati. Con riferimento specifico al trasporto marittimo, la comunicazione mira al rafforzamento della sicurezza marittima, alla promozione del piccolo cabotaggio e delle Autostrade del Mare e allo sviluppo del sistema di navigazione satellitare Galileo anche nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo261. Con la prima Conferenza Euromediterranea dei Trasporti tenutasi a Marrakech nel 2005 ha preso avvio il processo di cooperazione tra i Paesi mediterranei nel settore dei trasporti, mediante la definizione degli obiettivi prioritari della cooperazione euromediterranea in materia e l’adozione del Piano d’Azione per i Trasporti per la regione del Mediterraneo (Regional Transport Action Plan - RTAP) per il periodo 2007-2013262, che prevede azioni in differenti settori - marittimo, stradale, ferroviario, aeronautico - e pone obiettivi sulla condivisione delle regole, sulle riforme e sulla pianificazione e implementazione di una rete di infrastrutture, attribuendo al periodico Euro Mediterranean Transport Forum, con il supporto tecnico della Commissione, il compito di monitorare l’attuazione delle azioni stesse. A distanza di otto anni, in occasione della Conferenza Euromediterranea tenutasi a Bruxelles il 14 novembre 2013, i Ministri dei Trasporti provenienti da 43 Paesi dell'area euromediterranea, compresi quelli dei 28 Stati membri dell'Unione, sotto la co-presidenza dell’Unione Europea e del Regno Hascemita di Giordania, hanno riaperto il

Infrastructure Needs Assessment) finanziati dall’Unione. Ad ogni buon conto ad oggi molti fra i Paesi destinatari dei progetti sono entrati a fare parte dell’Unione.

261 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sullo sviluppo di una rete euromediterranea di trasporto Com (2003) 376 def. cit.; si rinvia altresì alla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo Europa ampliata - Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali (COM (2003) 104 def.) in http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:52003DC0104.

262 EUROMED TRANSPORT FORUM, Regional Transport Action Plan (RTAP) for the Mediterranean

(2007-2013); il testo è disponibile in

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dibattito inerente la creazione di una rete di trasporti euromediterranea, riesaminando i contenuti del RTAP. Nel corso della Conferenza è stato riaffermato, in particolare, il ruolo fondamentale della cooperazione Euro-Mediterranea per rafforzare gli scambi tra gli Stati dell’Unione ed i partner mediterranei e tra gli stessi partner, individuando quali obiettivi primari l’uniformazione fra le normative dei diversi Stati e la futura realizzazione della di una rete multimodale di trasporto (Rete di Trasporto Trans-Mediterranea - TMN-T), che dovrà essere collegata alla rete TEN-T; è stata inoltre affermata l’esigenza di assicurare un sistema di trasporto sicuro, sostenibile ed efficiente.

La rete TMN-T è ancora in corso di definizione: i Ministri hanno infatti demandato ad un successivo Forum Euro-Mediterraneo dei Trasporti, che si riunirà in una conferenza da organizzarsi entro il 2016, il compito definire una mappa indicativa della rete, identificando una lista di progetti prioritari e le relative azioni da intraprendere e definendo le possibili connessioni tra la rete TMN-T e la rete TEN-T, ai fini dell’elaborazione del Piano di azione per i trasporti nel Mediterraneo. Il 10 dicembre 2014, inoltre, si è svolta a Civitavecchia una Conferenza per il finanziamento delle reti del Mediterraneo TMN-T, che ha coinvolto tutti i Paesi partner eurmediterranei e altri 120 soggetti titolati (principali istituzioni finanziarie europee ed internazionali, economisti, accademici, istituzioni, imprese): la conferenza ha costituito un’occasione di dialogo tra i promotori dei progetti ed i beneficiari della realizzazione degli stessi, per comprendere e definire in che modo sia possibile mobilitare e coordinare tutti gli attori coinvolti verso l’effettiva realizzazione della TMN-T e delle sue connessioni alla TEN-T: nell’ambito dell’incontro è stato valorizzato il ruolo di primo piano che gli operatori privati possono assumere, individuando strumenti innovativi e alternativi per il finanziamento (Assistenza Tecnica, Partenariato Pubblico-Privato).

Nell’ambito dell’incontro di Bruxelles del 2013 programma RTAP 2007-2013 è stato inoltre riconsiderato criticamente e sottoposto ad attenta

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valutazione: all’esito, è stato redatto un report263, che ha costituito il fondamento per l’elaborazione di un nuovo piano. È stato rilevato, in particolare, che il piano scontava delle notevoli difficoltà di attuazione, dovute anche allo scarso coordinamento fra le strutture dell’Unione per il Mediterraneo e quelle del GTMO 5 + 5 ed in particolare il CETMO; per questa ragione, nel corso della conferenza è stato siglato un Memorandum of

Understanding tra il Segretariato UpM e il gruppo dei Ministri dei Trasporti

dei Paesi del Mediterraneo occidentale.

A distanza di due anni, nel corso del XIII Forum del Trasporto Euromediterraneo tenutosi nuovamente a Bruxelles il 25 marzo 2015, è stato quindi approvato il nuovo RTAP per il periodo 2014 - 2020264. Il Piano, che ribadisce gli obiettivi del precedente periodo di programmazione, definisce un quadro di riferimento che mira a rendere coerenti tutte le iniziative, di livello bilaterale, sub-regionale, regionale ed internazionale, che interessano il settore dei trasporti nel contesto mediterraneo. Sono state pertanto elaborate 23 azioni, suddivise in quattro ambiti di intervento: trasporto marittimo; trasporto di terra, su strada, ferrovia e in ambito urbano, trasporto aereo; rete Euromediterranea integrata di trasporto multimodale). Rilevano in particolare per i trasporti marittimi: l’azione 1 volta all’efficienza ed alla trasparenza nei porti; le azioni 2 e la 3 in materia di safety e security; l’azione 4 relativa all’ambiente; l’azione 5 per il training e la certificazione; l’azione 6 per le Autostrade del Mare trans-mediterranee; l’azione 7 per i diritti dei passeggeri nei trasporti marittimi. In materia di trasporto intermodale e le integrazioni delle reti, l’azione 19, che riguarda specificamente la connessione TMN-T con TEN-T; l’azione 20 è relativa al supporto finanziario; l’azione 21, che riguarda gli strumenti tecnici; l’azione 22, che attiene allo

263 UNION FOR THE MEDITERRANEAN (UFM), MINISTERIAL CONFERENCE ON TRANSPORT, Regional

Transport Action Plan (RTAP) for the Mediterranean RTAP 2007-2013, Evaluation Report, in

http://ec.europa.eu/transport/themes/international/doc/euromed/evaluation-report_en.pdf.

264 EUROMED TRANSPORT FORUM, Regional Transport Action Plan (RTAP) for the Mediterranean

(2014-2020); per la consultazione del testo integrale del programma si rinvia a

http://ec.europa.eu/transport/themes/international/european_neighbourhood_policy/mediterranean _partnership/docs/rtap2014_2020_en.pdf.

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sviluppo della logistica; l’azione 23 mira all’estensione della TMN-T265. L’azione 6, in particolare, incoraggia i Partner a sviluppare servizi integrati multimodali nonché strumenti e processi interoperabili in tutta la regione del Mediterraneo, valorizzando in particolare gli aspetti della tutela dell’ambiente, dell’integrazione del trasporto marittimo nella catena logistica, della sicurezza marittima e della gestione del traffico, senza trascurare il fondamentale elemento della formazione. Il Piano rileva infatti che le Autostrade del Mare sono fondamentali ai fini dello sviluppo di collegamenti tra la rete transeuropea dei trasporti e la futura rete TMN-T ed incoraggia altresì i partner mediterranei a continuare a promuovere lo sviluppo dei progetti relativi al potenziamento della rete AdM d’interesse comune per i Paesi dell’UdM che già beneficiano del sostegno finanziario dell’Unione sulla base dei più recenti orientamenti TEN-T.

Nel documento Autostrade del Mare (pagine 117-122)