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ACQUA Le statistiche sulle acque si sono sviluppate negli ultimi anni in conseguenza della necessità di gestire la

Nel documento 2007Annuari Statisticheambientali (pagine 91-137)

risorsa in modo sostenibile arrestando il processo di depauperamento degli ecosistemi sia per quanto concerne gli aspetti quantitativi che gli aspetti qualitativi. La crescente domanda di informazioni, sia nazionale che internazionale, favorisce la produzione di statistiche sempre più rilevanti e di buona qualità creando gli stimoli necessari per migliorare le statistiche disponibili e colmare i vuoti informativi ancora esistenti.

Il capitolo è suddiviso in cinque paragrafi per meglio classificare, nell’ambito della tematica, le statistiche disponibili. Nel primo paragrafo sono riportate le caratteristiche idrologiche di alcuni corsi d’acqua, il paragrafo sulla qualità illustra le statistiche prodotte per tipologia di corpo idrico, anche in base alla normativa vigente; per l’utilizzo antropico della risorsa sono riportati i dati relativi agli usi di acqua a scopo potabile e alcune statistiche sull’irrigazione in agricoltura che costituisce la parte predominante di utilizzo della risorsa. Seguono il paragrafo relativo ai servizi idrici e alla depurazione delle acque reflue urbane.

RISORSE IDRICHE Tavola 4.1

Con il Dpcm del 24 luglio 2002 gli Uffici compartimentali del Servizio idrografico e mareografico nazionale, che avevano tra i compiti principali la rilevazione, nel territorio di loro competenza, dei parametri idro – meteo – pluviometrici oltre alla conseguente elaborazione e diffusione, sono stati trasferiti alle Regioni con le relative reti di monitoraggio. Le Regioni a loro volta, nell’ambito delle specifiche esigenze organizzative, hanno reso funzionali tali strutture in diversi organismi delle Amministrazioni regionali (Arpa, Agenzie regionali, Assessorati).

La delimitazione e l’estensione delle zone di competenza degli ex Uffici compartimentali erano sostanzialmente individuate con criteri puramente idrografici comprendendo uno o più bacini idrografici limitrofi. Il passaggio di competenze è avvenuto invece su basi amministrative, producendo sostanzialmente una suddivisione delle unità territoriali “bacini idrografici” fra diverse regioni, sia in termini di monitoraggio che di operatività. Si è tentato comunque di non perdere l’omogeneità delle informazioni superando le differenze organizzative proprie di ogni regione attraverso la definizione di accordi interregionali che dovrebbero garantire l’unitarietà della gestione dei dati a scala di bacino idrografico. Tali attività di coordinamento sono peraltro sancite nell’accordo Stato-Regioni del 24 maggio 2001 e nel successivo Dpcm del 24 luglio 2002.

Al Servizio idrografico nazionale, operativo presso l’Apat, sono stati assegnati compiti di rilievo nazionale riguardanti: la standardizzazione dei metodi per la raccolta, elaborazione e diffusione dei dati e per la gestione delle reti di monitoraggio; la costituzione e gestione di una rete nazionale di rilevamento e sorveglianza dei parametri idro – meteo – pluviometrici costituita da un insieme significativo di stazioni appartenenti alle reti di monitoraggio regionale.

Nella tavola sono riportate le portate medie annue dal 1990 al 2006, espresse in metri cubi al secondo, determinate nelle stazioni di misura più prossime alla foce, di alcuni corsi d’acqua rappresentativi delle diverse realtà territoriali. Le principali caratteristiche delle stazioni di misura considerate sono riportate nel seguente prospetto.

Stazioni di misura CORSI

D’ACQUA Denominazione Regione Sigla

Provincia Comune Distanza dalla foce (km) Superficie del bacino di dominio (km2) Portata media annua degli ultimi trenta anni (metri cubi al secondo)

Periodo di osservazione (ultimi trenta anni disponibili)

Brenta Barziza Veneto VI Bassanodel Grappa 105 1.567 63,2 1960-66 1969-77 1982-83

1987-96 2004-05 Segue

CORSI

D’ACQUA Denominazione Regione Sigla

Provincia Comune Distanza dalla foce (km) Superficie del bacino di dominio (km2)

annua degli ultimi trenta anni (metri cubi al

secondo)

Periodo di osservazione (ultimi trenta anni disponibili)

Adige Boara Pisani Veneto PD Boara Pisani 51 11.954 188,5 1969-77 1980-86 1989-00 2004-05

Po Pontelagoscuro Emilia Romagna FE Ferrara 91 70.091 1542,5 1963-06

Arno S. Giovanni alla Vena Toscana PI Vicopisano 37 8.186 78,5 1977-06

Tevere Roma-Ripetta Lazio RM Roma 43 16.545 194,9 1976-91 1993-06

Pescara S. Teresa Abruzzo PE Spoltore 9 3.125 43,6 1965-76 1986-03

Biferno Altopantano Molise CB Portocannone 9 1290 10,8 1966-77 1986-03

Volturno Cancello ed Arnone Campania CE Cancello ed Arnone 18 5.558 73,6 1961-75 1979 1992-93

1995-06

Sele Albanella Campania SA Albanella 10 3.235 47,0 1976-94 1996-06

Ofanto S. Samuele di Cafiero Puglia FG San Ferdinando di Puglia 25 2.716 10,5 1967-97 Tirso Rifornitore Tirso ponte statale Sardegna SS Illorai 592 90 2,99 1967-97

Il periodo di osservazione preso in esame fa riferimento agli ultimi trenta anni disponibili, in ognuno dei quali sono presenti i dati per tutti i dodici mesi.

Nelle figure 4.1, 4.2 e 4.3 sono riportate le variazioni in percentuale delle portate medie annue rispetto alla portata media calcolata sugli ultimi trenta anni, nelle stazioni di misura dei fiumi Po, Arno e Tevere.

QUALITÀ DELL’ ACQUA Tavole 4.2 - 4.3

La Decisione del Consiglio dell’Unione europea del 12 dicembre 1977 (77/705/Cee) e successivi emendamenti definiscono una procedura comune di scambio di informazioni sulla qualità delle acque dolci superficiali nella Comunità, al fine di gettare le basi di un sistema di sorveglianza dell’inquinamento delle acque a livello comunitario.

La Decisione stabilisce, per ciascun Stato membro, i corsi d’acqua oggetto di indagine nonché le stazioni di prelievo e i parametri sotto controllo. Per l’Italia sono previsti 5 corsi d’acqua (Adige, Po, Metauro, Arno e Tevere). I dati di qualità delle acque riportati nella tavola 4.2 e pubblicati regolarmente dall’Istat, sono forniti dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare a cui li trasmettono le Agenzie territoriali per la protezione dell’ambiente in adempimento a tale decisione. La tavola riporta i dati relativi al 75° percentile ed il valore minimo e massimo dei parametri fisici, chimici e microbiologici rilevati mensilmente nelle stazioni di monitoraggio.

Nella tavola 4.3 sono presentati alcuni indicatori di qualità delle acque determinati nelle medesime stazioni della tavola precedente per l’anno 2005.

Il Lim (Livello di inquinamento da macrodescrittori) è un indicatore sintetico di inquinamento delle acque superficiali introdotto dal D.lgs 152/99, attualmente non più in vigore poiché abrogato dal Testo unico sull’ambiente (Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152). L’indicatore ha lo scopo di descrivere sinteticamente la

152/99, che definisce i valori soglia corrispondenti a cinque livelli di inquinamento, si attribuisce un valore numerico all’indicatore. A valori elevati dell’indice corrispondono livelli di inquinamento elevati.

Il biomonitoraggio ambientale costituisce un rilevante strumento di conoscenza per la definizione della qualità dell’ambiente ed è in parte esente dai problemi di variazioni a piccola scala sia temporale che spaziale.L’utilizzazione di tale strumento si fonda sulla relazione nota tra la risposta quantitativa di determinati organismi viventi a diversi livelli di inquinamento. L’Ibe (Indice biotico esteso) è un indicatore indiretto della qualità ecologica degli ambienti di acque correnti basato sulle modificazioni della composizione delle comunità di macroinvertebrati sensibili a fattori di inquinamento e ad alterazioni fisiche dell’ambiente fluviale.

I valori decrescenti dell’indice vanno intesi come un progressivo allontanamento dalla condizione “ottimale o attesa”, definita sulla base di una struttura della comunità che in condizioni di naturalità o comunque di “buona efficienza dell’ecosistema” dovrebbe colonizzare quella determinata tipologia fluviale.

Nel monitoraggio di qualità delle acque deve considerarsi un metodo complementare al controllo chimico e fisico delle acque.

I valori degli indici Lim e Ibe sono raggruppati in 5 classi di qualità, secondo la funzione di seguito descritta (Tabella 8 dell’Allegato 1 del D.lgs 152/99).

Indici Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V

Ibe > 10 8 - 9 6 - 7 4 - 5 1, 2, 3

Lim 480 - 560 240 - 475 120 - 235 60 - 115 < 60

Le classi di qualità hanno il seguente significato [Apat, Irsa-Cnr (2003)]:

xClasse I: Ambiente non alterato in modo sensibile

xClasse II: Ambiente con moderati sintomi di alterazione

xClasse III: Ambiente alterato

xClasse IV: Ambiente molto alterato

xClasse V: Ambiente fortemente degradato

L’indice Seca (Stato ecologico dei corsi d’acqua), anch’esso introdotto dal D.lgs 152/99 integra i dati ottenuti dalle analisi chimico-fisiche e microbiologiche raggruppate nell’indice Lim con i risultati ottenuti dall’indicatore Ibe, attribuendo alla stazione in esame, o al tratto da essa rappresentato, la classe peggiore tra quelle derivate dalle valutazioni dei due indici.

Tavole 4.4 - 4.6

Secondo il Dpr n. 470 dell’8 giugno 1982 e successive modificazioni (Legge 29 dicembre 2000, n. 422), i Dipartimenti provinciali delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e gli altri laboratori preposti effettuano i prelievi e le analisi sulle acque interne e marine per l’accertamento delle condizioni idonee alla balneazione con frequenza quindicinale. I punti dove viene effettuato il prelievo dei campioni sono individuati dalle Regioni mentre la metodologia di rilevamento e di elaborazione, insieme ai requisiti di qualità delle acque, viene fornita dal decreto sopracitato. Sulla base dei risultati delle analisi e tenendo conto della procedura riportata nel decreto citato, le Regioni provvedono poi ad individuare le zone idonee alla balneazione e comunicarle sia ai Comuni per l’apposizione dei divieti di balneazione sia al Ministero della salute per la preparazione del Rapporto sulla qualità delle acque di balneazione, dal quale sono tratti i dati presentati nelle tavole.

Tale Rapporto si compone di due diversi contributi: il primo (Rapporto numerico) che presenta i risultati espressi come percentuali di analisi favorevoli sulla qualità delle acque, per ogni parametro misurato e per ciascun punto di campionamento; il secondo comprendente mappe geografiche e tabelle statistiche, che riportano la situazione della balneabilità dei vari tratti di costa in base ad elaborazioni, peraltro previste dalla stessa normativa, sui risultati presentati nel Rapporto numerico.

Indubbiamente il secondo contributo, è molto più espressivo e, quindi, più utilmente consultabile. Infatti, poiché, non tutti i tratti di costa vengono sottoposti ad analisi (e in questi casi non sono comunque balneabili), l’esame delle sole percentuali favorevoli sui tratti correttamente controllati può avere un effetto fuorviante.

evidentemente una prima immediata interpretazione positiva deve essere rivista. Il sospetto, poi, che la costa non sottoposta ad accertamenti possa corrispondere a situazioni di inquinamento finisce per capovolgere completamente quella valutazione ottimistica iniziale.

Si deve tener anche conto infine che l’individuazione delle zone idonee alla balneazione in un certo anno, e quindi l’apposizione dei divieti all’inizio della stagione balneare, deve essere fatta sulla base dei risultati delle analisi condotte in un lungo e significativo periodo di campionamento, e cioè, come prescrive il Decreto, in generale nei mesi che vanno da maggio a settembre, ovviamente dell’anno solare precedente.

Tavola 4.7

La tavola presenta i risultati delle analisi condotte nei laghi profondi sudalpini dall’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr, per accertare il livello di concentrazione dei nutrienti algali nelle acque.

I campioni sono stati prelevati in un solo giorno di ogni anno, nei mesi di febbraio o marzo, in un numero variabile da 8 a 12 a diverse profondità (dalla superficie fino al fondo). I dati presentati nella tavola sono valori medi delle concentrazioni rilevati alle diverse profondità.

Tavole 4.8 - 4.9

Nell’ambito degli aspetti qualitativi delle risorse idriche particolare interesse riveste la situazione delle acque marine lungo le coste dell’Emilia-Romagna, sia perché determinata in gran parte dall’apporto del bacino del Po, e quindi da quello che avviene in una vastissima area dell’Italia, sia perché qui si manifestano tra i più evidenti e consistenti fenomeni di eutrofizzazione riscontrabili nel Mediterraneo, a cui, d’altra parte, fa fronte uno dei programmi di monitoraggio più organizzati e meglio sviluppati in Italia. La regione Emilia-Romagna, infatti, a partire dal 1977, ha avviato un programma di ricerca ai fini del controllo di tale fenomeno, che nel corso degli anni si è arricchito di risorse e di contenuti e i cui risultati vengono regolarmente diffusi.

I punti di prelievo in mare sono in corrispondenza di 14 località (Bagni di Volano, Lido delle Nazioni, Porto Garibaldi, Foce Reno, Casalborsetti, Marina di Ravenna, Lido Adriano, Foce Savio, Milano Marittima, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Riccione, Cattolica) ad una distanza di 500 m dalla costa. Per alcune di queste località i punti di prelievo sono collocati anche ad una distanza di 3, 6, 10 e 20 km. La frequenza dei campionamenti è settimanale ed i parametri misurati sono: temperatura, salinità, densità, ossigeno disciolto, pH, trasparenza, clorofilla “a”, fosforo totale, ortofosfati, azoto nitrico, nitroso e ammoniacale.

Nella tavola 4.8 sono riportati i parametri misurati relativi a quattro stazioni di rilevamento posizionate a 500 m dalla costa, mentre nella tavola 4.9 è riportato l’indice di stato trofico Trix, sempre per le quattro stazioni considerate, per il periodo 1996-2005. L’indicatore Trix, riassume in un valore numerico la combinazione di parametri chimico-fisici e chimici (Allegato 1, par. 3.4.3 del d.lgs 152/99). In particolare:

Trix = [log10 (Cha x D%O x N x P) + 1,5] / 1,2

Cha = clorofilla “a” in mg/m3

D%O = ossigeno disciolto come deviazione percentuale assoluta della saturazione (100 – O2D%)

N = azoto inorganico disciolto come somma di N-NO3, N-NO2, N-NH4 in mg/m3

P = fosforo totale in mg/m3

UTILIZZO DELLE RISORSE IDRICHE Tavole 4.10 - 4.11

Il Sistema è composto da più indagini. La prima di queste è la Ricognizione sullo stato di attuazione del

Servizio idrico integrato (Sii)1, effettuata presso le Autorità di Ambito territoriale ottimale (Ato), che ha permesso

di individuare gli Enti gestori affidatari del Servizio idrico integrato (Sii) e i comuni gestiti. Sulla base delle informazioni emerse dalla Ricognizione si è determinata la lista di campionamento dei comuni. I comuni degli Ato in cui il Sii è stato affidato e il nuovo gestore è risultato operativo sono stati campionati. Negli Ato in cui, alla data della Ricognizione, la Legge Galli non era stata attuata si è proceduto ad estrarre un campione di comuni. Per i comuni campionati aventi gestori ante legem Galli si è proceduto, attraverso l’ Indagine preliminare, ad aggiornare la lista dei gestori e degli impianti gestiti. Tale indagine è stata condotta presso gli Uffici tecnici dei comuni utilizzando la tecnica di rilevazione Cati (Computer Assisted Telephone Interviewing). L’ultima fase della rilevazione definita Indagine effettiva è stata realizzata intervistando gli Enti gestori attraverso un questionario elettronico somministrato in tecnica Cati per i gestori in possesso di un numero relativamente ridotto di informazioni ed in tecnica Capi (Computer Assisted Personal Interviewing), per gli Enti gestori di un elevato numero di impianti. L’indagine effettiva è composta da quattro sotto-indagini: indagine sugli Acquedotti, indagine sulle Reti di distribuzione comunali dell’acqua potabile, indagine sulle Reti fognarie, indagine sugli Impianti di

depurazione delle acque reflue urbane. Dai dati campionari sono state prodotte le stime regionali2.

L’indagine sugli Acquedotti e sulle Reti di distribuzione dell’acqua potabile ha prodotto le principali statistiche sui volumi di acqua a scopo potabile (Tavola 4.10). In particolare le variabili rilevate sono: acqua prelevata a scopo potabile, acqua potabilizzata, acqua immessa nelle reti di distribuzione, acqua erogata.

Nella tavola 4.11 è riportato l’indicatore di acqua potabilizzata sul totale di acqua prelevata a scopo potabile per regione. L’indicatore riflette le caratteristiche idro-geologiche dei territori da cui le acque sono captate e la normativa vigente in materia di caratteristiche sull’acqua potabile. L’indicatore dell’acqua erogata sull’acqua immessa e le relative differenze regionali sono condizionate da molteplici aspetti di varia natura quali l’esistenza di quantità di acqua che vengono destinate ad usi pubblici ma che non vengono misurate e quindi contabilizzate nell’acqua erogata; gli sfiori di serbatoi che si verificano laddove l’acqua disponibile ne superi la capacità di contenimento in particolari periodi dell’anno o in particolari momenti della giornata; la realizzazione di furti e prelievi abusivi dalla rete; le perdite delle condotte.

Tavole 4.12 - 4.16

L’Istat raccoglie periodicamente informazioni sull’irrigazione in agricoltura attraverso la Rilevazione campionaria sulla struttura e le produzioni delle aziende agricole. Nella presente pubblicazione si analizzano i dati della rilevazione effettuata con riferimento all’annata agraria novembre 2002 - 31 ottobre 2003. Per consentire l’omogeneità delle comparazioni tra Paesi comunitari, è stato convenzionalmente adottato il riferimento all’universo Ue, costituito dall’insieme delle aziende agricole attive che possiedono almeno un ettaro di Sau (Superficie agricola utilizzata) o con un valore della produzione superiore ai 2,5 mila euro.

Per indagare il fenomeno dell’irrigazione sono state realizzate elaborazioni con dettaglio regionale relativamente ad aspetti ritenuti rilevanti ai fini ambientali, quali:

- aspetti macro-strutturali: numero di aziende con superficie irrigabile e irrigata e relativa superficie (Tavola

4.12);

- colture irrigate: la superficie irrigata per tipo di coltura, insieme alle condizioni pedo-climatiche, determina

i volumi di acqua da somministrare (Tavola 4.13);

- metodo di irrigazione: la superficie irrigata per metodo di irrigazione adottato fornisce informazioni

relativamente al grado di efficienza di utilizzo dell’acqua dal punto di vista delle tecnologie adottate (Tavola 4.14);

- metodo di approvvigionamento: la superficie irrigata per metodo di approvvigionamento fornisce

indicazioni sulla modalità di gestione della fornitura di acqua alle aziende agricole (Tavola 4.15);

1Cfr. Istat, Indagine sui servizi idrici: ricognizione sullo stato di attuazione del Servizio idrico integrato al 30 giugno 2005 (Statistica in breve , 4 novembre 2005).

diverse fonti idriche esistenti (tavola 4.16). SERVIZI IDRICI

Tavola 4.17

I dati riportati costituiscono l’ultima elaborazione effettuata dall’Istat nell’ambito della Rilevazione trimestrale sulle opere pubbliche e di pubblica utilità che utilizzava come fonte i dati amministrativi relativi ai lavori iniziati ed eseguiti per opere pubbliche e di pubblica utilità dagli enti della Pubblica amministrazione e dalle relative aziende. Dal 2004 l’acquisizione delle informazioni viene effettuata dal sistema degli Osservatori regionali/province autonome, Osservatorio dell’Autorità per la vigilanza dei lavori pubblici, ora Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Tavola 4.18

Le informazioni contenute nella tavola fanno riferimento ai quesiti posti annualmente dall’Istat nell’Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”. Con tale indagine vengono rilevati gli aspetti fondamentali della società e i comportamenti individuali e familiari relativi all’anno di riferimento. Aree tematiche si susseguono nei questionari e permettono di cogliere come vive la popolazione e se è soddisfatta dei servizi di pubblica utilità.

La tavola 4.18 riporta la valutazione delle famiglie in relazione all’irregolarità del servizio di erogazione dell’acqua ed alla fiducia riposta nel bere l’acqua del rubinetto, rispetto alla zona in cui vivono. La fiducia non rappresenta necessariamente la qualità dell’acqua potabile.

DEPURAZIONE Tavole 4.19 - 4.21

Il Sistema delle indagini sulle acque 2005 (Sia 2005), sopra descritto, produce informazioni sui servizi di fognatura e di depurazione.

I comuni italiani sono stati classificati in base al grado di depurazione dei reflui convogliati nella rete fognaria secondo le tre modalità: completo, parziale e assente.

Nelle tavole 4.19 e 4.20 sono riportati il numero di comuni, e la relativa popolazione residente, relativi alle tre modalità di depurazione e i comuni sprovvisti di un servizio pubblico di collettamento dei reflui.

Nella tavola 4.21 gli impianti di depurazione delle acque reflue, risultati in esercizio alla data del 31 dicembre 2005, sono classificati per tipologia di trattamento primario, secondario e terziario. Nell’ambito del Sia la classificazione degli impianti è stata effettuata considerando la tipologia delle unità in esercizio che costituiscono la linea acque. Come misura dimensionale degli impianti il Sia rileva gli Abitanti equivalenti serviti (Aes) effettivi. Tale variabile comprende la popolazione residente, la popolazione fluttuante e le attività produttive.

Tavola 4.1 - Portata media annua di alcuni corsi d'acqua - Anni 1990-2006 (metri cubi al secondo)

Brenta Barziza 36,4 50,7 67,4 51,4 46,1 39,6 62,5 …. …. …. …. …. …. …. 65,8 47,6 ….

Adige Boara Pisani 144,1 187,1 184,3 204,6 181,3 159,8 167,1 185,8 200,0 218,7 207,6 …. …. …. 181,1 128,1 …. Po Pontelagoscuro 905,8 1359,2 1516,7 1820,5 1911,6 1672,8 2069,2 1202,4 1317,8 1431,3 1958,8 1737,2 1930,3 1025,4 1432,8 940,8 922,8 Arno S. Giovanni alla Vena 47,5 98,7 111,3 76,4 67,1 79,1 92,4 65,1 58,6 74,0 73,1 74,5 56,2 56,8 115,5 123,2 47,3 Tevere Roma-Ripetta 127,5 235,7 …. 160,6 183,1 134,3 180,6 202,5 187,3 179,2 158,7 167,0 130,8 143,8 193,8 197,6 162,7 Pescara S. Teresa 35,1 38,5 40,2 34,3 33,4 33,1 34,8 31,7 41,6 48,9 43,4 41,2 41,7 50,3 …. …. …. Biferno Altopantano 6,0 11,7 14,7 7,5 12,9 6,8 11,1 12,4 8,0 13,6 4,6 1,9 5,8 16,2 …. …. …. Volturno Cancello ed Arnone …. …. 48,3 39,9 …. 46,3 67,2 58,3 45,6 58,1 31,5 26,3 15,9 39,2 52,2 87,1 37,5 Sele Albanella 32,8 31,4 …. 24,3 …. …. 47,3 24,1 32,6 33,7 23,9 77,0 18,5 34,9 31,5 43,0 35,6

Ofanto S. Samuele di Cafiero 5,6 4,7 3,7 6,7 8,9 8,4 8,1 6,0 …. …. …. …. …. …. …. …. ….

Tirso

Rifornitore Tirso ponte

statale 149,0 224,2 248,3 242,6 305,5 242,2 274,0 198,7 …. …. …. …. …. …. …. …. ….

Brenta Barziza -26,8 -12,5 4,2 -11,8 -17,1 -23,6 -0,7 …. …. …. …. …. …. …. 2,6 -15,6 ….

Adige Boara Pisani -44,4 -1,4 -4,2 16,1 -7,2 -28,7 -21,4 -2,7 11,5 30,2 19,2 …. …. …. -7,4 -60,4 …. Po Pontelagoscuro -636,7 -183,4 -25,9 278,0 369,1 130,2 526,6 -340,1 -224,8 -111,2 416,3 194,6 387,7 -517,1 -109,8 -601,8 -619,7 Arno S. Giovanni alla Vena -31,0 20,2 32,8 -2,1 -11,4 0,6 13,9 -13,4 -20,0 -4,5 -5,4 -4,0 -22,3 -21,7 37,0 44,7 -31,2 Tevere Roma-Ripetta -34,3 -11,8 …. -34,3 -11,8 -60,5 -14,3 7,6 -7,6 -15,6 -36,2 -27,8 -64,1 -51,1 -1,1 2,7 -32,2 Pescara S. Teresa -8,5 -5,1 -3,4 -9,3 -10,3 -10,5 -8,8 -11,9 -2,0 5,3 -0,2 -2,4 -1,9 6,7 …. …. …. Biferno Altopantano -4,7 0,9 3,9 -3,3 2,1 -4,0 0,3 1,6 -2,8 2,8 -6,2 -8,9 -5,0 5,4 …. …. …. Volturno Cancello ed Arnone …. …. -25,4 -33,7 …. -27,4 -6,5 -15,3 -28,0 -15,5 -42,2 -47,3 -57,8 -34,4 -21,5 13,4 -36,2 Sele Albanella -14,3 -15,6 …. -22,7 …. …. 0,3 -22,9 -14,4 -13,4 -23,1 30,0 -28,5 -12,1 -15,5 -4,0 -11,4 Ofanto S. Samuele di Cafiero -4,9 -5,8 -6,8 -3,8 -1,6 -2,1 -2,4 -4,4 …. …. …. …. …. …. …. …. …. Tirso

Rifornitore Tirso ponte

statale -1,9 0,3 -0,5 -1,8 -1,6 -2,5 1,5 -1,5 …. …. …. …. …. …. …. …. ….

Brenta Barziza -42,4 -19,7 6,7 -18,7 -27,0 -37,3 -1,1 …. …. …. …. …. …. …. 4,1 -24,7 ….

Adige Boara Pisani -23,6 -0,7 -2,2 8,5 -3,8 -15,2 -11,3 -1,4 6,1 16,0 10,2 …. …. …. -3,9 -32,0 …. Po Pontelagoscuro -41,3 -11,9 -1,7 18,0 23,9 8,4 34,1 -22,0 -14,6 -7,2 27,0 12,6 25,1 -33,5 -7,1 -39,0 -40,2 Arno S. Giovanni alla Vena -39,5 25,8 41,8 -2,7 -14,5 0,8 17,7 -17,0 -25,4 -5,7 -6,9 -5,0 -28,5 -27,6 47,2 56,9 -39,7 Tevere Roma-Ripetta -34,6 20,9 …. -17,6 -6,0 -31,1 -7,4 3,9 -3,9 -8,0 -18,6 -14,3 -32,9 -26,2 -0,5 1,4 -16,5

Pescara S. Teresa 1,8 2,0 2,1 1,8 1,8 1,7 1,8 1,7 2,2 2,6 2,3 2,2 2,2 2,6 …. …. ….

Biferno Altopantano 5,2 10,1 12,6 6,4 11,1 5,8 9,5 10,6 6,8 11,6 3,9 1,6 5,0 13,9 …. …. …. Volturno Cancello ed Arnone …. …. -34,5 -45,8 …. -37,2 -8,8 -20,8 -38,1 -21,1 -57,3 -64,2 -78,5 -46,7 -29,2 18,2 -49,1 Sele Albanella -30,3 -33,2 …. -48,2 …. …. 0,6 -48,8 -30,7 -28,4 -49,2 63,8 -60,7 -25,7 -33,1 -8,5 -24,2 Ofanto S. Samuele di Cafiero -46,6 -55,6 -64,8 -36,3 -15,4 -19,9 -22,7 -42,4 …. …. …. …. …. …. …. …. …. Tirso

Rifornitore Tirso ponte

statale -62,5 11,5 -18,1 -58,5 -53,2 -82,2 48,6 -49,5 …. …. …. …. …. …. …. …. ….

Fonte : Regioni

RISORSE IDRICHE

CORSI

D'ACQUA 1992 1993 1994 1995 1996 1998 1999

PORTATA MEDIA ANNUA

2003 2004 2005

DIFFERENZA TRA LA PORTATA MEDIA ANNUA E LA PORTATA MEDIA ANNUA DEGLI ULTIMI TRENTA ANNI (valori assoluti)

DIFFERENZA TRA LA PORTATA MEDIA ANNUA E LA PORTATA MEDIA ANNUA DEGLI ULTIMI TRENTA ANNI (valori percentuali)

Figura 4.2 - Variazioni delle differenze percentuali delle portate medie annue rispetto alla media annuale del

llllllllllllllllllllllllllllperiodo 1977-2006 per il fiume Arno nella stazione di S. Giovanni alla Vena

Figura 4.1 - Variazioni delle differenze percentuali delle portate medie annue rispetto alla media annuale del

llllllllllllllllllllllllllllperiodo 1977-2006 per il fiume Po nella stazione di Pontelagoscuro

Figura 4.3 - Variazioni delle differenze percentuali delle portate medie annue rispetto alla media annuale del

llllllllllllllllllllllllllllperiodo 1977-2006 per il fiume Tevere nella stazione di Ripetta

-60 -40 -20 0 20 40 60 80 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Di fferenz a percentual e -60 -40 -20 0 20 40 60 80 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Di fferenz a percentual e -60 -40 -20 0 20 40 60 80 Di fferenz a percentual e

ANNI pH Cloruri mg/l Cl Nitrati mg/l NO3 Ammonio mg/l NH4 Ossigeno disciolto mg/l O2 BOD5 mg/l O2 COD mg/l O2 Fosforo totale mg/l P Tensio-attivi mg/l (b) Cadmio µg/l Cd Mercurio µg/l Hg Coliformi fecali N/100 ml Coliformi totali N/100 ml Strepto-cocchi fecali N/100 ml Salmo-nelle /l (c) 1998 75° perc. 7,98 3,00 3,65 0,30 12,28 4,20 2,02 0,05 …. <2,00 …. 14.000 102.500 2.425 MIN 7,80 1,00 2,30 <0,10 9,50 2,00 1,17 <0,01 …. <2,00 …. 5.000 15.000 780 …. MAX 8,14 5,00 4,50 0,34 13,30 5,00 3,30 0,07 …. <2,00 …. 40.000 120.000 4.500 1999 75° perc. 7,99 5,00 3,65 0,49 12,11 4,40 3,03 0,03 < 0,10 <2,00 .... 31.250 31.500 1.150 MIN 7,75 2,00 2,20 0,17 10,2 1,80 1,15 < 0,01 < 0,10 <2,00 .... 1.300 14.000 500 .... MAX 8,16 8,00 5,70 0,70 14,9 5,40 3,32 0,08 < 0,10 <2,00 .... 120.000 110.000 2.000 2000 75° perc. 8,08 5,00 4,13 0,40 12,68 4,08 1,72 0,02 <0,20 <2,00 <0,50 …. 22.500 788 MIN 7,93 2,00 2,30 0,14 10,40 1,80 0,94 <0,01 <0,20 <2,00 <0,50 …. 5.500 200 .... MAX 8,24 7,00 5,20 0,54 14,50 9,60 3,45 0,03 <0,20 <2,00 <0,50 …. 60.000 1.200 2001 75° perc. 8,07 5,25 4,40 0,24 12,45 4,55 2,17 0,02 <0,20 <2,00 <0,50 1.800 14.250 405

Nel documento 2007Annuari Statisticheambientali (pagine 91-137)