III. Il brand UNESCO come opportunità di turismo sostenibile: applicazioni pratiche
3. Modelli virtuosi di Geoparchi Francesi e Italiani
3.2. Adamello-Brenta UNESCO Global Geopark, Italia
L’Adamello-Brenta è la più vasta area protetta del Trentino, istituito Parco Naturale nel 1967 ed entrato a far parte della rete dei Geoparchi Mondiali nel 2008. Il Geoparco si estende su una superficie di 1188 km2, e include le valli di Non, di Sole, Rendena, Giudicarie e la Paganella, per un totale di 30 municipalità. Il sito comprende due massicci montuosi estremamente diversi per composizione e geomorfologia, quello delle Dolomiti del Brenta e quello alpino dell’Adamello-Presanella, e oltre ad essere stato designato Geoparco, ha ottenuto anche il riconoscimento di Riserva di Biosfera per le Alpi Ledrensi e Giudicarie, e di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per le Dolomiti del Brenta e altri 8 gruppi dolomitici180
. Il Geoparco ha censito 61 geositi che comprendono elementi di varia entità, come ghiacciai, morfologie glaciali, grotte carsiche, e siti
di valenza demo-etno-antropologica. L’importanza geologica del sito risiede nella presenza diffusa di ogni tipo di roccia esistente, la cui orogenesi iniziò nel Paleozoico inferiore: magmatiche, sedimentarie e metamorfiche. L’ambiente del parco è caratterizzato da boschi di latifoglie nella parte bassa, che sopra i 1800 mt lasciano spazio alle conifere, alle praterie alpine e agli arbusti; nel
Geoparco è possibile avvistare anche alcuni esemplari floreali definiti “relitti glaciali” perché sopravvissuti alla glaciazione, come la stella alpina e la linnea borealis. Il paesaggio si compone di laghi, cascate, pascoli, vallate, alti rilievi rocciosi, torbiere e corsi d’acqua, che nel loro insieme ospitano anche una grande biodiversità181.
I laghi dell’Adamello-Brenta sono 48, quasi tutti di origine glaciale e spesso raggruppati, ma per la stragrande maggioranza si trovano nel gruppo dell’Adamello-Presanella; le Dolomiti del Brenta hanno solo 4 laghi, poiché la forte permeabilità del suolo non permette l’accumulo d’acqua. Tra i laghi più rilevanti vi è il Lago di Molveno sulle Dolomiti del Brenta, nota meta turistica estiva, che negli ultimi anni ha ottenuto anche la bandiera arancione del Touring Club Italiano, e punto di partenza ideale per escursioni fino alle vette più alte delle Dolomiti. Il Lago di Tovel, di origini glaciali, si trova nella Val di Non ed è il più frequentato del Parco in estate, nonché il più grande delle Dolomiti del Brenta. A seguito di una grande frana il bacino si è ampliato sommergendo un’antica foresta, i cui tronchi sono
180https://www.pnab.it/il-parco/il-parco-naturale/geopark/
181 http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/earth-sciences/unesco-global-geoparks/list-of-
unesco-global-geoparks/italy/adamello-brenta/
51. Lago di Tovel. Credits: http://www.trentotoday.it/cronaca/esercitazione- militare-lago-tovel.html
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ancora sul fondo del lago. Il giro del lago si compie in un’ora e mezza e sono presenti numerosi sentieri nei dintorni. Tra i laghi più panoramici del Parco citiamo invece il Lago Nero di Cornisello, raggiungibile in mezz’ora a piedi dal rifugio Cornisello e da dove è possibile ammirare le Dolomiti del Brenta nella loro interezza. Il Lago Nero è chiamato così per il colore scuro delle sue acque, che essendo molto profonde virano al blu scuro fino quasi al nero182.
I momenti migliori per visitare i laghi e le cascate sono la tarda primavera e l’estate, quando dopo il disgelo la portata d’acqua aumenta. Per questo motivo, l’area del Geoparco Adamello-Brenta, nonostante sia indubbiamente conosciuta turisticamente per gli importanti impianti sciistici e gli sport invernali, è anche
una frequentata meta turistica estiva.
La Val di Genova è custode di numerose cascate, come quelle di Nardis e quelle di Folgarida, raggiungibili attraversando sentieri boschivi tra flora e fauna, come il Sentiero delle Cascate. Anche la Vallesinella è ricchissima di scenografici salti d’acqua, che si aprono tra i boschi di abeti e faggi, come le
Cascate di Mezzo e le Cascate Alte. Questi ambienti oltre ad attrarre i visitatori per l’oggettiva bellezza del loro scenari, sono anche importanti geositi, interessati da fenomeni carsici che si identificano nella presenza di sorgenti, marmitte e ponti naturali183.
La fauna del Geoparco è estremamente variegata, con la presenza emblematica dell’orso bruno giunto alla soglia dell’estinzione, per il quale sono stati avviati dei progetti di reintroduzione. Tra gli altri animali che si possono incontrare vi sono volpi, donnole, tassi, capriole, stambecchi, camosci e cervi. Non è difficile scorgere anche marmotte, scoiattoli e lepri, mentre scrutando il cielo è possibile avvistare rapaci come l’aquila reale, lo sparviere e il falco, e sono presenti anche alcuni esemplari di rapace notturno tra cui la civetta e il gufo184.
Turisticamente all’interno del parco è possibile svolgere una grande varietà di escursioni in diversi punti, percorrendo sentieri attraverso boschi, vallate e prati, visitando le malghe e i rifugi costruiti sui picchi più alti e panoramici delle montagne, e facendo escursioni serali, come quelle effettuate in autunno per cercare di cogliere il bramito dei cervi. I più temerari possono cimentarsi in arrampicate, vie ferrate e vari sport legati alle attività di alpinismo. I
182https://www.pnab.it/il-parco/il-parco-naturale/laghi/ 183https://www.pnab.it/il-parco/il-parco-naturale/valli/ 184
https://www.pnab.it/il-parco/il-parco-naturale/fauna/
52. Cascate Nardis. Credits:
https://brambo70.wordpress.com/cascate-nardis- sentiero-delle-cascate-della-val-genova/
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centri visita, chiamati Case del Parco, sono dei buoni luoghi di partenza per ottenere informazioni sui punti di interesse, le attività disponibili e i percorsi del Parco. Ogni centro visita è articolato attorno una tematica diversa, come la fauna, la flora o l’acqua. Molte sono le proposte di attività di scoperta per i bambini, come visite ai centri di produzione di formaggi e apicolture, incontri con le scuole del Parco e visite giornaliere per gli alunni, anche personalizzabili con gli insegnanti. Nel territorio del Parco vi sono diversi ecomusei che spiegano la storia degli antichi mestieri, come quello di Val Meledrio, che illustra come avveniva il processo di estrazione della calce e il commercio di legname, anche con la Repubblica di Venezia.
L’attenzione del Geoparco ai temi della sostenibilità gli ha permesso di ottenere per la terza volta consecutiva il prestigioso riconoscimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) di EUROPARC185, il 29 novembre 2019. Tra gli obiettivi di sostenibilità raggiunti dal parco vi è quella della creazione di una rete di
partnership con un centinaio di attori locali operanti all’interno del
Parco, che tramite una serie di processi partecipativi sono stati inseriti in un circuito virtuoso che ha permesso loro di farsi parte attiva della programmazione turistica186.
Nell’ambito del riconoscimento della CETS il Parco ha lanciato l’iniziativa della creazione del marchio di certificazione Qualità Parco per certificare la qualità e la sostenibilità dei prodotti agroalimentari del territorio dell’Adamello-Brenta. L’iniziativa nasce anche come progetto di marketing territoriale e attualmente si rivolge alle aziende di produzione agroalimentare, alle strutture ricettive, ai campeggi e alle scuole187. Il Parco tuttavia riconosce e segnala anche altri prodotti della filiera agroalimentare che abbiano ottenuto diversi riconoscimenti: oltre al miele e al formaggio di malga Qualità Parco, vi sono numerosi insaccati locali iscritti all’Atlante di Prodotti Tradizionali Trentini (At.Pr.Tr.TN) come il salame e la pancetta di Caderzone, il Salame all’aglio della Val Rendena e la Ciuìga del Banale che insieme al Casòlet sono stati riconosciuti anche Presidi Slow Food. Oltre ad insaccati e formaggi vi sono anche svariati distillati, come il distillato di ginepro, le grappe e il Nocino188. 185 Si veda p. 38. 186https://www.pnab.it/il-parco/cosa-facciamo/carta-europea-per-il-turismo-sostenibile/ 187https://www.pnab.it/il-parco/cosa-facciamo/marchio-di-qualita-parco-cets/
188 CETS, Piano d’azione e Strategie 2018-2023 PNAB, disponibile al seguente link: https://www.pnab.it/il-
parco/cosa-facciamo/marchio-di-qualita-parco-cets/
53. Logo Qualità Parco.
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3.2.1. Punti di interesse storico culturale
I centri abitati del Geoparco sono 30, di cui uno, Paspardo, si trova oltre il confine con la Lombardia, in provincia di Brescia, distante soli 15 minuti dal Parco delle Incisioni Rupestri della Valcamonica, primo sito italiano ad essere stato inserito nella Lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità nel 1979.
Tra i punti di interesse della Val Rendena, il comune di Pinzolo è uno dei maggiori centri turistici, con la frazione di Madonna di Campiglio. Il fatto che queste aree siano rinomate mete di turismo invernale sportivo per la presenza di importanti impianti di risalita, non impedisce loro di essere anche molto frequentate in estate. Pinzolo presenta una vastissima offerta sportiva anche a valle, con piscine, palaghiaccio, campi da tennis, calcio, golf e minigolf e possibilità di noleggio mountain bike per percorrere la ciclopedonale che collega i centri abitati di Ragolo e Carisolo, costeggiando il fiume Sarco. Nel corso degli anni Pinzolo è stata meta dei ritiri pre-campionati delle importanti squadre calcistiche italiane Juventus e Inter189.
Dal punto di vista storico-artistico molto particolare è la chiesa cimiteriale di San Vigilio. Costruita nel 1362 e successivamente ampliata nel 1515,
presenta una facciata medievale coperta da affreschi risalenti a diverse epoche e realizzati tra il ‘200 e il ‘500, tra cui i più rilevanti sono la Danza Macabra e i Sette Peccati Mortali, realizzati da Simone Baschenis nel 1539. Anche l’interno è particolarmente ricco di affreschi realizzati da pittori itineranti, nonché di pregevoli altari lignei dorati, come l’altare maggiore decorato con intagli e bassorilievi del 1636.
La chiesa di San Lorenzo nel centro abitato fu edificata nel ‘700 e l’interno, a unica navata, è decorato in stile barocco. L’abside presenta un affresco raffigurante il Crocifisso realizzato dal pittore veronese Bartolomeo Zeni, e un pregiato altare in marmi policromi. Il campanile della chiesa, con i suoi 72 mt è il più alto del Trentino190.
La frazione di Madonna di Campiglio a 1500 mt di quota, che con i suoi 90 km di piste da scii è una delle più rinomate mete invernali, viene fondata intorno al 1180 quando un certo Raimondo fece costruire un monastero-ospizio come luogo di riparo in un’area in cui chi transitava veniva spesso depredato o ucciso. Con il tempo all’ospizio venne aggiunta una piccola cappella dedicata a Maria Santissima, da cui la località prese il nome.
189http://www.pinzolodolomiti.it/
190 https://www.comune.pinzolo.tn.it/Territorio/La-cittadina-di-Pinzolo/Punti-di-interesse/Chiesa-di-San-
Lorenzo
54. Interno della Chiesa di San Vigilio.
Credits:http://wikimapia.org/303554 77/it/Chiesa-di-San-Vigilio-Interno
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Successivamente la cappella venne ampliata fino a diventare un santuario demolito nel 1895 che fu rimpiazzato dall’odierna chiesetta di Santa Maria Antica, costruita in granito in stile neogotico e inaugurata lo stesso anno. Il suo interno conserva ancora un Crocifisso in stile nordico del 1100 e un trittico con Madonna con Bambino e Sante. Opere di importanza storica sono il pulpito e il confessionale, donati dall’imperatore asburgico Francesco Giuseppe che amava passare a Madonna di Campiglio le vacanze con la sua corte191. Già a partire dal tardo ‘800 Madonna di Campiglio era una celebre destinazione di villeggiatura tra gli aristocratici e i nobili europei. Quando per la prima volta l’imperatore Francesco Giuseppe e l’imperatrice Elisabetta, nota al pubblico come Sissi, giunsero per la prima volta insieme a Madonna di Campiglio furono accolti con grande entusiasmo dalla gente del posto e furono ospiti con la loro corte al Grand Hotel Des Alpes. Proprio per ricordare questo avvenimento ogni anno si celebra il Carnevale Asburgico, una tradizione della durata di una settimana che prevede eventi sulle piste, mostre, concerti e soprattutto il Gran Ballo, una rievocazione storica in abiti d’epoca che ha luogo proprio al Grand Hotel Des Alpes, dove ad aprire le danze sono due interpreti del principe Franz e della principessa Sissi sulle note del walzer viennese Sul bel
Danubio blu di Strauss192.
Il paesino montano di Dimaro Folgarida, oltre a essere, come tutti i centri abitati del Geoparco, mete di turismo invernale e sportivo, possiede
anche alcuni edifici di interesse artistico, come la chiesa della Natività di San Giovanni Battista, eretta nel ‘700, e la chiesa di San Lorenzo, fondata nel XIII secolo, che conserva pitture di epoca carolingia e un abside affrescato nel ‘400 dai Baschenis. A Dimaro è ancora visitabile l’antica Segheria Veneziana, dove attraverso un percorso didattico si possono ammirare i meccanismi artigianali di legno e ferro.