• Non ci sono risultati.

Si sono finora illustrate le forme con le quali si esprime su «Der Spiegel» e «Die Zeit» il rapporto fra Germania e Europa, con particolare riguardo a quella comunitaria, restano da indagare i contenuti con i quali si cerca di contrastare paure ‘consolidate,’ anche se da lungo tempo non più espresse, rispetto alle quali diventa quasi inevitabile ammettere che

i s o g n i d e l l a n a z i o n e t e d e s c a s o n o i n c u b i p e r l ’ E u r o p a e n o n s o l o p e r l’ Eu ro p a. Og ni vo lta ch e s i s o n o r e a l i z z a t i o ch e a v r eb b e r o d o v u t o r e a l i z z a r si h a n n o l a s ci a t o d i et r o d i s é c u mu l i d i ma c e r i e . I l p o st o a l so l e è d iv e nt a to u n a vi t a i n o mb r a , l o s p a z io v ita l e a E st lo h a nno a vu to a lt r i, e n on p e r lor o pu r a f or t un a ; il pe g gi or e d i t ut ti i s og ni p e rò è qu e l lo d el g ig a nt e add or me n t a t o a K i f fh äu se r o al t r o v e , c h e u n g i o rn o s i s v e g l i e r à p e r r e s t a u r a r e l o sp l en d o re d e l v e c ch io R e i ch, i l s o g n o d el p o p o l o t ed e s c o , c h e s p e z z e r à l e s u e c a t en e46 .

Nulla meglio delle parole di Walter Boelich sintetizza, in effetti, nel confronto pubblico, le ragioni di chi non desidera la riunificazione, di chi è convinto che non sia ancora possibile conciliarla con la sicurezza dell’Europa, nel timore che una volta riunificata «la Germania sarebbe inevitabilmente tornata pericolosamente ad assomigliare a quella protestante e prussiana di Bismarck»47

. Sul fronte di chi la riunificazione la auspica, esse

46

W. BOELICH, Deutschland erwacht, in «Der Spiegel», (5.3.1990) p. 34.

47

diventano, invece, le principali tesi da confutare, per spezzare quella sorta di fil rouge negativo tra passato, presente e futuro sempre più consistente man mano che la realizzazione dell’unità è sempre meno virtuale. Anche con le migliori intenzioni si è però costretti, a costatare che, come sostiene a ragione Winkler, «chiunque voglia far credere che la questione tedesca possa essere risolta senza il consenso dei nostri vicini, mostra soltanto di non aver imparato nulla della storia»48.

Ci si deve dunque persuadere, volenti e nolenti, che la Germania deve di nuovo pagare pegno alla sua storia. E se quarant’anni prima la cauzione versata era stata prima la divisione fra le potenze vincitrici e poi la separazione in due stati, ora potrebbero essere le condizioni per la riunificazione, condizioni che, come si sostiene da più parti, non possono essere solo i tedeschi a decidere, perché «nessuno nega il diritto dei tedeschi all’unità, ma i popoli europei devono poter dire in quale forma l’unità è accettabile»49

.

Quanto detto finora in realtà aiuta a definire, con maggiore precisione, quali sono le questioni che diventano ben presto oggetto della discussione. Da parte tedesca si sostiene l’aspirazione a riunificare il paese e a cercare di farlo quanto più rapidamente possibile cogliendo l’attimo propizio. Da parte europea vi è, invece, il tentativo, se non di negare nei fatti il diritto tante volte riconosciuto a parole, di contenere, condizionare, ‘integrare’ la Germania unita in un

48

H. A. WINKLER,Die Mauer wegdenken, in «Die Zeit», 33 (11.8.1989), p. 5.

49

sistema, quello comunitario, che ne riduca i potenziali rischi. Commenta a questo proposito Theo Sommer:

O g ni d evot o c ri s ti a no d e si d er a a n d ar e in c i e l o, ma n e s s uno v uo l e a n d ar c i t r o p p o p r e s t o . S e c o n d o q u e s t o s t e s so s ch e ma l e p o t en z e a f f r o n t a n o l a q u e s t i o n e t ed e s c a. R i st a b i l i me n t o d e l l ’ u n i t à t e d e s c a - c e r t a me n t e - a n n u n c i an o g li u o mi n i d i s t at o a d en t i s t re t t i a e s t e a p e rt a me n t e a o v e st . M a p o i t u t t i a g g i u n g o n o i mme d i a t a me n t e c o n g r and e r i s o l u t e z z a: p e r f a v o r e s e n z a f r e t t a , n e s s u n p a r t o f o r z a t o , e r i s p et t a t e u n a s e r i e d i p r e- co n d i zi o n i50.

Di questa contrapposizione quello che interessa è la trattazione che «Der Spiegel» e «Die Zeit» propongono all’opinione pubblica tedesca. Il primo elemento sul quale i due periodici concordano, già dall’estate 1989, è il fatto che i tedeschi non devono rinunciare alla riunificazione, se se ne presenta l’occasione, ma devono rinunciare del tutto a rivendicazioni territoriali ormai fuori tempo, e a ogni argomento che possa minare la loro affidabilità. In questo concordano due voci autorevoli: il ministro degli Esteri Hans-Dietrich-Genscher e l’ex cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt. Se il primo sostiene che «è difficilmente immaginabile che l’Europa cresca sempre di più insieme, mentre i due stati tedeschi continuano a crescere separatamente»51, Schmidt teme addirittura che un’eventuale rinuncia

alla riunificazione possa rafforzare la destra estrema, un pericoloso nazionalismo e con essi la sfiducia dei vicini52.

50

T. SOMMER, Was jetzt in Deutschland geschehen muss, in «Die Zeit», 51 (15.12.1989), p. 3.

51

Hier ist Engagement gefordert, in «Der Spiegel», 39 (25.9.1989), 1989, p. 25.

52

Osserva Schmidt che non si può accettare il principio secondo il quale «noi dovremmo rinunciare all’idea dell’unità in favore della libertà dei tedeschi della DDR. […] Una tale rinuncia oggi farebbe rafforzare nella Repubblica federale inevitabilmente la destra estrema desterebbe più che mai la

I ‘suggerimenti’ di Genscher e Schimdt non si limitano ovviamente a questo, ma entrambi illustrano quali dovrebbero essere a loro parere le linee guida per conseguire la riunificazione, desiderata dalla maggioranza dei tedeschi53, senza strappi troppo profondi.

Genscher è, infatti, instancabile nel ribadire che la riunificazione deve essere integrata nello sviluppo europeo54

, mentre Schmidt individua tra gli interessi strategici della Germania, il rapido rafforzamento della Comunità europea appoggiandosi alla Francia55. Non può sfuggire

come i due ‘saggi’ individuano, in tempi non sospetti, gli argomenti principali del contendere: l’ineluttabilità della riunificazione se ce n’è l’occasione e il consenso tedesco al progetto di integrazione europea come condizione necessaria, per renderla accettabile in particolare al vicino francese.

Con la caduta del Muro questi temi saranno gettati talvolta disordinatamente sul tavolo della storia ma già nelle settimane che immediatamente la precedono, quando si inizia a comprendere che la riunificazione non potrà avvenire senza contropartite, essi non sono più solo oggetto di pacate riflessioni, ma anche di vivaci polemiche. Sono infatti molti, primi fra tutti i francesi, coloro che con sconcerto dei tedeschi, si cimentano nell’arte di elencare i rischi veri o presunti

sfiducia dei nostri vicini», H. SCHMIDT, Was ist der Deutschen Vaterland, in «Die Zeit», 29

(14.7.1989), p. 4.

53

Nell’autunno del 1989 circa il 68% dei tedeschi occidentali si dichiarava favorevole alla riu- nificazione secondo un sondaggio della FGW, cit. in M. GLAAB 1999, p. 313.

54

Hans-Dietrich Genscher rilascia, oltre alla già citata intervista a «Der Spiegel», anche un’intervista a «Die Zeit», nella quale ripropone i medesimi concetti, v. C. BERTRAM, R. LEICHT, in «Die Zeit», 43 (20.10.1989), p. 8.

55

L’indicazione fa parte dell’elenco di principi morali e interessi strategici che Schmidt ritiene di prioritaria importanza per la Germania, cfr. H. SCHMIDT, Was ist der Deutschen Vaterland, in «Die Zeit», 29 (14.7. 1989), p. 4.

della eventuale riunificazione tanto da indurre Augstein a chiedersi ironicamente: «Come sarebbe, se gli stranieri una volta tanto per quattro settimane non si preoccupassero della riunificazione di quel che resta dei tedeschi?»56. Egli stesso è consapevole che non potrà

essere così e individua subito, da un lato, il nocciolo della questione che verrà tra Francia e Germania, quando afferma che «la Repubblica federale non può pensare di arrestare ad arte l’integrazione europea in attesa di una imma ginaria riunificazione e la Francia non può tentare con speranza di successo di usare l’integrazione come mezzo contro la riunificazione»57 e, dall’altro, il fantasma che nei mesi seguenti sarà

evocato con più frequenza, quello della storia prussiano-tedesca58

. Tema quest’ultimo sul quale riterrà opportuno intervenire nel tentativo di ricondurlo a quelle che dovrebbero essere le sue reali dimensioni Karl-Heinz Bohrer che in linea con le posizioni incondizionatamente pro-riunificazione del giornale per cui scrive, osserva che i l R e i ch b is ma r c k i a n o, p ro c l a ma t o n e ll a S al a d e g l i s p ec c h i d i V e r s a i l l e s e r a s t a t o p en sa t o d a B i s ma r c k c o me p r u s s i an a me n t e d i f e n si v o e n o n c o me g r an d e t e d e s c o e d er a s t a t o g o v er n at o p e r d u e d ec e n n i c o me u n ’ u n i t à ‘ s a z i a’ . L a d i s t r u zi o n e d e l l a p o l i t i c a b i s ma r c k i an a d ei t r a t t at i n o n h a n u l l a a c h e f a r e c o n l ’ u n i t à ma c o n g l i s v i l u p p i e t n o p si c o l o g i c i ed e c o n o mi c i c h e e r a n o s p e ci f i c i d el l’ ep o c a e ch e n on si p o s s o no ri p ete r e . In qu es t a v i sio n e n on c a mb ia n ul l a il f a t to i l p er i o d o po s t-b i s ma r c k i an o v id e l’u ni t à co me a g g r e s s o r e n a z i o n a l i s t i c o . P e r c i ò l ’ ar g o me n t o c h e l ’ u n i t à s t e s s a d e b b a 56

R. AUGSTEIN, Die deutschen Probleme, in «Der Spiegel», 42 (16.10.1989), p. 20.

57

Ivi, p. 20.

58

Scrive al proposito Augstein: «È ora di smetterla di tirare in ballo la storia prussiano-tedesca come spauracchio, è finita per sempre», ivi, p. 20.

s e mp r e e s s e r e p o l i t i ca me n t e a v v e l en a t a, ch e co v i u n d r ago , o p e r me g l i o d i r e u n ’ a q u i l a n u o v a e f e r o c e , è l o g i c a me n t e n o n p e r su a s i v o59.

In realtà fino alla caduta del Muro si rimane nel campo della pura teoria, è soltanto dopo, soprattutto in coincidenza con la brusca accelerazione impressa al cammino verso la riunificazione dall’enunciazione dei dieci punti di Kohl, che si resuscita un campionario di paure, del quale si fanno in primo luogo portatori i francesi, talmente ampio da indurre a pensare che esso risponda, anche, se non solo, a precisi fini strategici60. Si evoca, infatti, il

pericolo del risorgere del nazionalismo tedesco, di un nuovo

Sonderweg verso l’unità e di una superpotenza destabilizzante al

centro del continente con lo scopo non tant o di impedire la riunificazione quanto piuttosto di ottenere dalla Germania, «una sorta di giuramento di Strasburgo sull’Europa»61. A questo riguardo deciso,

e polemico, è l’intervento della «Frankfurter Allgemeine Zeitung» che proprio in concomitanza con il vertice europeo di Strasburgo esprime tutta la sua irritazione nei confronti della Francia:

I d u b b i ch e e me r g o n o ad e s so s u i t ed e sc h i so n o i n g iu s ti f i ca t i . I l g o v e r n o t ed e s c o n o n p e n s a d i t r a s c u r a r e l ’ E u r o p a. E s s o s a e a f f e r m a c o n t i n u a me n t e ch e l ’ u n i t à t e d e s ca è p o s si b i l e s o l o n e l c o n t e s t o e u r o p e o . M a n o n si l a sc e r à , sp e r i a mo , i n d u r r e a d a c c o n s e n t i r e co me p r o v a d e l l a su a 59

K. H. BOHRER, Warum wir keine Nation sind, in FAZ, 11 (13.1.1990), Bilder und Zeiten.

60

A sollevare questo dubbio è, sulle pagine di «Die Zeit», Fritz.-Vannahme quando, di fronte ai timori espressi dai politici francesi, si chiede se non si comportino in questo modo per usare un domani come pegno le paure di ieri, cfr. J. FRITZ.-VANNAHME, Im besten Sinne deutsch, in «Die Zeit», 48 (24.11.1989), p. 48.

61

Ivi, p. 48. Il riferimento incrociato è al giuramento di Strasburgo di carolingia memoria e al vertice comunitario di Strasburgo dell’8-9 dicembre 1989.

f e d e lt à e u ro p e a, a un’ u ni on e mo n e t a ri a p e r l a q u al e c o n l e a t tu a li d if f e r en ze e c o n o mi c h e n o n ci so n o l e co n d i z i o n i . S i d i c e o g n i g io rn o c h e i t e mp i no n s o n o a n co r a ma t u r i p e r l ’ u n i t à t e d e s c a . I l c a n c e l l i e r e K o h l p u ò s o s t en e r e a S t r a sb u r g o c o n r a g i o n e c h e p e r l’ u n io n e m o n et a r i a i te mp i n o n so n o a n co r a ma t u r i62.

Alle obiezioni che sono mosse al desiderio di riunificazione dei tedeschi, si individuano risposte ai più diversi livelli. A livello istituzionale la prima risposta parziale giunge con la dichiarazione conclusiva del Consiglio europeo di Strasburgo nella quale si auspica che la Germania realizzi la riunificazione

in mo d o d e mo c r a t i c o e p a c i f i co n e l r i s p ett o d e i t r a t t a t i e d eg l i a c c o r d i e s u l l a b a s e d i t u t t i p r i n c i p i f i s s a t i d a l l ’ A t t o f i n al e d i H e l s i n k i n e l c o n t e s t o d e l d i a l o g o e d e l l a c o o p er a z i o n e E s t - O v e st . E s s a d e v e e s s e r e i n se r i t a n el l a p ro s p et t iv a d el l’ i nt e gra z i on e co mu ni t a ri a63.

A livello d’opinione pubblica si esprime, comprovata dai sondaggi, rinnovata e crescente fiducia nelle Comunità europea64, alla

quale fa riscontro da parte di popoli europei un ampio sostegno alla riunificazione, talmente dissonante dalle preoccupazioni espresse dai governi da far dedurre che «i popoli dei vincitori hanno nettamente superato i loro governi»65.

62

H. STADLMANN , Wenn die Zeit reif ist, in FAZ, 284 (7.12.1989), p. 17.

63

Documento completo reperibile attualmente anche on-line nella banca dati RAPID dell’Unione Eu- ropea.

64

I dati di Eurobarometer indicano nei sondaggi un trend in favore della Comunità europea che cresce dal 55% della primavera del 1989 al 69 della primavera del 1990, «Eurobarometer»34, 1990, p. 2.

65

Rimane infine lo spazio del confronto pubblico, nel quale nel nostro caso le risposte spettano alla carta stampata sulle cui pagine, come si è visto, si cerca di spiegare e di capire perché ai tedeschi si vorrebbe ciò negare ciò che ad altri è concesso, senza cadere in semplificazioni: I t ed e s c h i h an n o m o l t i mo t i v i su l l a s t r a d a d e l l ’ u n i f i c a zi o n e p e r r i f l et t e r e su v i ci n i e a l l e a ti . M a le o p in io n i e g l i u mo r i d e i p o l it i ci mu t a n o e s p e s s o d i f f e r i s c o n o d a l q u e l l i d ei l o r o p o p o l i - i f r an ce s i p er e s emp i o h a n n o me n o d u b b i s u l l a r i u n i f i c a z i o n e d e l l o r o g o v e r n o [ … ]. I t ed es c h i a e st e o v e st d ev o n o r e s i s t ere a l l a t e n t az i o n e d i mi s u r a r e i p o l i ti c i e i me mb r i d e l l a c o mu n i t à d e g l i st a t i so l o s u l l a b a s e d i c o me l a p e n s ano s u l l ’ u n i t à t e d e s c a e d i d iv id e r li i n d u e g r u p p i , a mi c i o n e mi c i d e ll’ u n i tà . I n q u e sto mo d o l a p o l i t i c a t ed e s c a s a r eb b e p a r al i z z a t a . P ri ma d i e s p r i me r e d e i d u r i g i u d i z i s u g l i al tr i , l a R ep u b b l i c a f ed e r al e d o v r eb b e r i s e r v a r e u n o s g u a r d o c r i t i co a s e s t e s s a . D a n o i u n a n n o f a ch i p a r l a v a d i r i u n i f i c a z i o n e?66. 66

IV

L

A

R

I U N I F I C A Z I O NE

,

U N A C H A N C E P E R L A N U O VA

E

U R O P A

?