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“ALBERGO SAN ROCCO” RELATIVO A EDIFICI POSTI IN VIALE ORIANO N. 43 PROPOSTO DALLA SOCIETÀ EDILFERRI S.P.A. AI SENSI DELL’ART. 25 – COMMA 1 – DELLA L.R. N. 12 DELL’11.03.2005 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI CON LA PROCEDURA DI CUI ALL’ART. 3 DELLA L.R. 23/1997 -

Presidente

Procediamo col punto n. 4 all’ordine del giorno, avente a oggetto:

Adozione di Variante al Piano di recupero denominato “Albergo San Rocco” relativo a edifici posti in viale Oriano n. 43 proposto dalla Società Edilferri S.p.A. ai sensi dell’art. 25 – comma 1 – della L.R. n. 12 dell’11.03.2005 e successive modificazioni con la procedura di cui all’art. 3 della L.R. 23/1997. Per la Giunta illustra il provvedimento l’Assessore Adobati a cui do la parola. Prego Assessore.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. Si tratta di Variante a un Piano di recupero già approvato dalla Giunta Municipale nel novembre 2005. La Variante sostanzialmente si riferisce ad una previsione che era quella di realizzare appunto all'interno di questo organismo edilizio un albergo, condizione che come nella presentazione che è stata poi fatta alla Seconda Commissione, è venuta meno per ragioni di mercato. La convenzione che l’operatore ha sancito con l’Amministrazione Comunale prevedeva la possibilità di recedere da questa previsione e in conformità con il Piano Regolatore le nuove previsioni di Piano sostanzialmente sostituiscono la previsione alberghiera con previsione residenziale. Comunque andando a non cambiare sostanzialmente quasi nulla del progetto edilizio, fatto salvo un percorso pedonale di distribuzione al piano terra per gli spazi commerciali e gli accessi alle residenze. Dicevo i dati di Variante al Piano di recupero approvato, porta una configurazione che prevede una superficie commerciale di 1.370 mq. e una superficie direzionale di 430 mq. e una superficie residenziale di 2.200 mq. –

Gli standard da reperire sono di 1.800 mq. generati dalla superficie commerciale e direzionale e di 1.750 mq. generati dal volume residenziale. Gli standard di progetto assumono il dettato di legge e le specificazioni introdotte con la deliberazione consiliare 21 del 2007 che stabilisce di non monetizzare almeno un 50% della superficie commerciale autorizzata e quindi 685 mq. di parcheggio vengono reperiti nei due piani a parcheggio. La precedente configurazione vedeva un parcheggio privato al secondo piano interrato e un parcheggio interamente pubblico al primo, si sono ridotti di molto le necessità di obbligo di cedere spazi a parcheggio e questi 685 mq.

secondo il progetto sono promiscui e generano 16 posti auto, promiscui agli altri posti privati al secondo piano interrato.

Nel dibattito della Seconda Commissione Consiliare sono emerse, rispetto a questa previsione, alcune considerazioni di cui rendo edotto il Consiglio. Una prima tesa ad esplorare possibilità di monetizzare interamente il parcheggio, una seconda tesa a reperire comunque questi 16 posti auto, ma porli al primo piano interrato in luogo del secondo, come previsto negli elaborati di progetto. Rispetto a questa versione, cioè quella di porli al primo piano interrato, è la versione che ritengo più confacente all’utilizzo pubblico del parcheggio, perché è più facilmente accessibile dalla quota zero.

All'interno dell’art. 3 vi segnalo il punto c) che avrete visto, ma che è un elemento di attenzione, che riguarda questo Piano di recupero, ma riguarda anche altre situazioni che avremo di fronte prossimamente, riguardanti soprattutto trasformazioni di edifici all'interno dell’area centrale della Città, recita: i suddetti spazi destinati a parcheggio, ancorché di proprietà privata, entreranno a far parte del circuito della sosta comunale. L’Amministrazione Comunale gestirà direttamente o darà in gestione i parcheggi nel modo che riterrà più opportuno ed in relazione al futuro piano della sosta nell’arco temporale dell’utilizzo pubblico.

Quindi si va a sancire, cosa che è già stata rappresentata anche agli operatori, un pieno diritto da parte della parte pubblica, di fruire di questi parcheggi all'interno di una regolamentazione della sosta, che ne massimizzi l’utilità pubblica. Questa cosa ha un contenuto importante che è questo, essendo questi parcheggi che si trovano in un’area centrale ed essendo abbastanza ragionevolmente pensabile che in un tempo prossimo si arrivi ad una gestione della sosta delle aree centrali che tenda a graduare l’accesso delle automobili, a disincentivare l’accesso nelle aree centrali le automobili e a fermarle in strutture attrezzate più esternamente, uno dei criteri utilizzati, l’unico effettivamente efficace, è quello, al di là delle limitazioni secche, di

gestire attraverso una tariffa il costo del parcheggio. Quindi sostanzialmente assoggettare al piano della sosta i parcheggi significa anche, in prospettiva all'interno di uno strumento di programmazione della sosta, avere la possibilità di riservare questi parcheggi ad alcune categorie, oppure anche, questo o altri che verranno, disciplinarli con una sosta oraria tariffata, similmente a quello che avviene per i parcheggi su strada pubblica.

Naturalmente essendo un piano in Variante esiste un ricalcolo delle monetizzazioni rispetto alle quantità che sono state rideterminate e anche rispetto al valore delle monetizzazioni che a questo punto si aggiorna al valore che prima ricordavo nel Piano di recupero della Cassa Rurale, di 118,62 Euro al mq. –

Ultima informazione, la polizza fidejussoria richiesta a garanzia delle condizioni è di 150.000 Euro. A disposizione per domande o questioni.

Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi. Consigliere Brambilla, prego.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. Era solo per un paio di domande, la prima non ho capito bene se è stata accolta la richiesta che era stata fatta in Seconda Commissione del trasferimento al primo piano degli spazi disponibili, perché sì ho sentito, però non ho capito bene se era stata fatta... e la seconda richiesta era una volta a disposizione dell’Amministrazione di questi parcheggi, la gestione potrebbe comportare anche un affitto, oltre che alla possibilità di utilizzarli con la sosta pagata ecc. ecc., oraria.

Dico bene? Ad esempio un privato che vuole affittare il posto macchina, però in quel caso lì contrasterebbe col discorso dell’utilizzo limitato a un certo orario, perché mi sembrava di aver capito che già ci fosse una previsione di orari e di una certa impostazione, cioè evitando il sabato pomeriggio e la domenica, che però limiterebbe la possibilità da parte dell’Amministrazione di sfruttare meglio questa possibilità di recupero da un certo punto di vista, tenuto conto che questi parcheggi ci vengono dati in sostituzione di oneri non pagati chiaramente. Giusto? Per cui da parte dell’Amministrazione una possibilità di utilizzarli al meglio anche da un punto di vista reddituale potrebbe essere interessante. Quindi non so, mi sembra un po' in contrasto questa cosa qui.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Reduzzi, ne ha facoltà.

Consigliere Reduzzi

Grazie. Volevo una conferma di una correzione all’art. 4 – Aree per standard urbanistici. Qui c'è una correzione a mano, in cui al posto di 650 mq., giustamente si dice che si tratta di 865 mq., conferma? Perché a me i conti non tornavano e quindi il testo corretto è 865 corrispondenti a Euro.

Presidente

Consigliere Manenti, prego.

Consigliere Manenti

14 luglio 2005, in questo Consiglio erano presenti i Consiglieri, tuttora Consiglieri Mangano, Zordan, Bussini, Bonfichi, Lingiardi era Consigliere e ora è Assessore, Merisi, Pignatelli, D'Auria e Siliprandi.

Veniva approvato il Piano di recupero Albergo San Rocco. Leggo dei passi del Capogruppo del P.D. all’epoca che ha votato a favore di questo Piano di recupero, la Dr.ssa Bonfichi.

Il fatto che un operatore edile si impegna a ristrutturare questo hotel in centro, creando 66 camere, senza approfittare anche della possibilità di un incremento di volumetria cospicua e consistente, mi fa proporre e vedere favorevolmente la proposta – nel senso che tra l'altro se voi ci fate caso, a parte l’albergo che c'è davanti alla Stazione Centrale di Treviglio, gli altri alberghi esistenti su Treviglio sono abbastanza decentrati. Questo sarebbe grosso per quello che so, un albergo di circa quattro stelle, con una sessantina di camere, una cosa del genere devo anche dire, che potrebbe portare data la sua vicinanza con le stazioni, un certo numero di persone.

Poi continua – salto alcuni paragrafi – per cui posto che chi costruisce fa di professione il costruttore e non certo l’albergatore, io non vedrei di cattivo occhio la possibilità di creare sì se vogliamo un precedente, però tutto sommato potrebbe essere anche interessante (poi spiego questo passaggio) anche avere un albergo ritornato in una sua sede storica, riportato in auge, ristrutturato, sistemato e quindi tutto sommato ricordiamoci in piazza del Popolo quell’edificio è stato ristrutturato. È stato alzato di un piano e mezzo, hanno rifatto la fisionomia del tetto, insomma sono stati concessi dei vantaggi diversi se vogliamo ad altri operatori. Per cui non vedo perché non consentire ad un costruttore di

avere questa possibilità, posto – sottolineo l’intervento della Dr.ssa Bonfichi – che può essere esclusivamente legato ad una struttura alberghiera e quindi creiamo sì un precedente, ma lo vincoliamo esclusivamente ad una struttura alberghiera e quindi non lo leghiamo ad una struttura edilizia come in altri casi.

Perciò era chiara la posizione dell’attuale Maggioranza, si faccia l’albergo e non si sfrutti in altro modo la cubatura esistente.

Questo intervento così forte nei confronti dell’albergo, faceva anche riferimento a una richiesta di modifica dell’allora Sindaco Zordan, stasera assente, dove chiedeva di cassare e il Consiglio all’unanimità ha cassato, una richiesta della Società proponente, dove si diceva che la stessa società, pur versando gli oneri, avrebbe nel corso dei dieci anni potuto recedere dal contratto e con il recesso del contratto avere la restituzione del denaro versato. Perciò il Consiglio Comunale all’epoca gli ha detto no, tu hai dieci di tempo, se recedi dal contratto quello che ti ho versato contrattualmente lo perdi.

Faccio queste considerazioni iniziali perché come ho ribadito in Seconda Commissione Consiliare, non riesco a intravedere in questa delibera, peraltro legittima, ci è stata spiegata dall’Assessore, c'è stato spiegato dagli Uffici, è legittima, dal punto di vista urbanistico è legittima e io non mi oppongo alla legittimità di questa richiesta, ma mi oppongo decisamente a considerarla una Variante del vecchio Piano.

Questa non è una Variante, ma è un nuovo Piano di recupero.

Allora mi chiedo, se la precedente Amministrazione Comunale, cioè ancora questa Maggioranza, all’epoca ha deciso di negare all’impresa costruttrice di poter revocare la sua richiesta di costruzione dell’albergo e pertanto con la revoca di avere indietro i soldi, oggi seguendo una via estremamente tortuosa abbiamo il coraggio di chiamare Variante questa modifica che è in effetti è un PRG. Allora Edilferri che si è presa un impegno contrattuale nei confronti del Comune di Treviglio, è un contratto bello e buono fra due parti, è un Piano di recupero contrattuale, non fa nient’altro che dire signori mi sono sbagliata, non è una Variante e un nuovo PRG, ho sfruttato la posizione, perciò all’epoca gli abbiamo fatto strade aperte per dire tu fai l’albergo, con l’albergo ti permetto queste altezze, solo con l’albergo che è un’opera meritevole, oggi sfrutta tutto il progetto, tutta la cubatura, anzi dà molto meno a Treviglio a livello di standard, perché li monetizza e mi chiede in cambio i 200.000 Euro.

Eh no signori! Io dico i 200.000 Euro che si era incamerati il Comune di Treviglio se l’è incamerati e sono di proprietà del Comune di Treviglio.

Perché io devo considerarla Variante e ridargli i 200.000 Euro

all’Edilferri e computare questi 200.000 Euro all’Edilferri? L’Edilferri non ha rispettato un contratto nei confronti del Comune di Treviglio, perda quantomeno i 200.000 Euro. L'ha firmato nel contratto, la vera richiesta all’epoca che avrebbe perso i 200.000 Euro, il Comune di Treviglio non è ricco al punto tale di potersi permettere di perdere i 200.000 Euro.

Edilferri ha deciso di non fare più l’albergo, ha deciso di fare un diverso Piano di recupero facendoci dentro delle abitazioni, del direzionale, dei negozi, l’altro lo abbandoni, come contrattualmente abbiamo stabilito cinque anni fa, perde i 200.000 Euro. Io ho già fatto presente che se questa è una Variante al Piano di recupero, non la voto, perché lo ritengo illegittimo e comunque dannoso per le casse del Comune di Treviglio.

La seconda osservazione tecnica era quella riguardo alle autorimesse, dove c'è stata un’ampia discussione in seconda Commissione Consiliare e in particolare sono intervenuti mi ricordo Scarpellino e il Consigliere stasera assente purtroppo e il Consigliere Guzzetti, riguardo quel piano di box. Allora le autorimesse interrate non sono state una grandissima idea del Comune di Treviglio, io mi ricordo un intervento di Brambilla che sono scomode sotto i condomini ecc. ecc. e ha ragione.

Abbiamo il problema della costruzione in via Fabio Filzi là ad angolo, che abbiamo anche le nostre autorimesse sotto, non sono ancora state aperte e ci sono problemi di gestione ovvi.

Allora la considerazione che si faceva in Seconda Commissione Consiliare era questa, che secondo me non vedo perché la Giunta non ponga attenzione su questo proposta, peraltro mi pareva abbastanza condivisa in Seconda Commissione Consiliare. Qui prevedono fra commerciale e direzionale circa 1.800 mq. – Allora se fossimo fuori da questa zona, 1.800 mq. di superficie commerciale e direzionale comporterebbero che l’operatore ponesse a disposizione dell’Amministrazione Comunale 1.800 mq. di parcheggi, pari superficie commerciale, pari superficie di parcheggi. Allora qui non c'è aumento di parcheggi, però ci sono in una zona congestionata del Comune di Treviglio vanno bene le sue idee, io vado da vent’anni in bici, perciò non utilizzo la macchina che l'ho abbandonata vent’anni fa, perciò per me va benissimo, andiamo tutti in bicicletta, facciamo gli spazi dove metterle e va benissimo.

Però mi dico il Comune di Treviglio in una situazione come questa, dove le 16 autorimesse – 16, non sono 60 – le 16 autorimesse poste nel piano o interrato primo o interrato secondo di questo immobile, che fanno comodo sicuramente alle attività commerciali e direzionali e comunque verrebbero utilizzate da queste attività, noi avremmo problemi di gestione, sono poche, sono 15-16, perciò abbiamo problemi

di regolamentazione. È un piccolo parcheggio dove non vedo grandi insieme di destinazione. Allora mi dico monetizziamole tutte, tanto le utilizzano loro. Il Comune di Treviglio le monetizza tutte, se le fa pagare, anche questo standard, si fa pagare il corrispettivo di queste autorimesse che lascia all’operatore privato e costruisce delle autorimesse pubbliche, non lo so, in piazza del mercato, avevamo fatto la proposta di comperare un piano intero nel futuro intervento Radaelli, cioè io dico non ci servono lì, è poca cosa, di difficile gestione del Comune, fra qualche anno ci troveremo a dover dire ve le vendiamo perché noi non sappiamo cosa farcene di queste autorimesse e tu dalla tua parte non hai neppure gli standard dove metterle, tientele. Me le paghi, mi monetizzi tutti gli standard e più andiamo d'accordo che io ti do questo beneficio di avere tutte le tue autorimesse.

Perciò le mie proposte sono due, una che non venga considerata Variante, ma nuovo PRG con tutte le conseguenze del caso, perciò paghino tutto quello che devono pagare qua e poi vediamo se noi dobbiamo restituirgli 200.000 Euro o non dobbiamo restituirli. Secondo, di monetizzare completamente i parcheggi. Grazie. Ho sforato, ma di poco.

Presidente

Di pochissimo Consigliere. Nessun altro è iscritto. Assessore Le do la parola. Procediamo con la replica da parte della Giunta, prego Assessore Adobati.

Assessore Adobati

Grazie. Rispetto alle questioni poste dal Consigliere Brambilla, la mia proposta, la proposta della Giunta è l’accoglimento e lo spostamento dal secondo al primo piano interrato dei 16 posti di uso pubblico. Ora poi magari prego il Segretario di esprimere la corretta formulazione per dar conto di questo passaggio. Rispetto alla gestione della sosta, la preoccupazione rispetto a chi gestirà è una preoccupazione assolutamente legittima, ma che è iscritta un pochino nella questione più generale di gestione della sosta degli spazi pubblici, nel senso che ci dicevamo la possibilità di regolamentare la sosta in maniera efficace sulla Città, implica di gestire gli spazi di parcheggio che sono appetibili e direttamente accessibili ai luoghi delle funzioni centrali della Città e implica anche che uno o più soggetti abbiano la gestione di un congruo numero di parcheggi che dia all’economia di scala per funzionare, che gli consenta anche di graduare in modo graduato il costo ad esempio dei parcheggi, per dosare gli accessi in centro rispetto a quelli che

stanno fuori, coerentemente con i paletti naturalmente che pone la programmazione della sosta.

Quindi per intenderci se fossero ics operatori, ogni operatore dovrebbe prendersi un settore di città, più che un pezzo centrale e uno fuori, cioè un settore in modo da poter lavorare sia sugli spazi centrali che su quelli ad uscire. Poi è chiaro che Treviglio non è una città così grande da pensare a chissà quanti, però la dotazione di parcheggi è interessante ed è appetibile. Rispetto poi al fatto che siano 16, si tratta sostanzialmente di trattarli un po' come i parcheggi che ci sono come stalli, con diverse disposizioni anche sulla strada. Peraltro questo, considerando che sono 16 e non sono tantissimi, ma non sono nemmeno 3 o 4, consente anche che personale autorizzato dal Comune abbia accesso in questi spazi interrati e quindi garantisca un qualche presidio.

La conferma al Consigliere Reduzzi rispetto alla considerazione che faceva su quell’errore che c'è stato nei 685 e 865 e rispetto alle questioni poste dal Consigliere Manenti, la discussione della Seconda Commissione è stata molto articolata, come ha bene ricordato. Va considerato, e questo anche con riferimento a quello che diceva Brambilla, che stante la situazione attuale del codice degli appalti, ciò che è possibile riconoscere all’operatore, l’operatore scomputa sostanzialmente le monetizzazioni che non dà, non scomputa gli oneri urbanizzativi di realizzazione. Questo porta anche al fatto che ad esempio monetizzare questi 800, questi mq., sia all’incirca 100.000 Euro. Voglio dire, gli ordini di grandezza rispetto ad esempio all’idea di realizzare una nuova struttura o di realizzare un piano intero Radaelli, è un altro ordine di grandezza, cioè 1 a 10 o 1 a 15, quindi voglio dire che esiste una programmazione delle opere pubbliche e molte cose implicate.

Io sono fiducioso che la gestione di queste cose vada a regime come la programmazione della sosta adeguata, poi in prospettiva sicuramente potranno esserci anche evoluzioni qui o altrove, ma intanto ritengo che acquisire questi 16 posti auto per garantire un servizio alla Città anche per le funzioni che qui vengono insediate, sia un obiettivo comunque interessante. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Per replica è iscritto il Consigliere Reduzzi. Ha la parola.

Consigliere Reduzzi

Io mi aspettavo dall’Assessore una replica più chiara al Consigliere Manenti sulla questione del... ah ecco, basta.

Assessore Adobati

Ad oggi in termini di definizione urbanistica questa Variante, questo atto urbanistico è operabile ai sensi di un dettato normativo che è quello ancora vigente, pur se per buona parte superato dalla Legge 12 del 2005, della L.R. 23/97 che è una disciplina per varianti semplificate.

Quindi ha tutti gli effetti dal punto di vista normativo e a mio modo di vedere questa è una Variante, perché opera all'interno del dettato normativo della L.R. 23/97 che titola proprio questo: Procedura semplificata per varianti. Questo è, ora prego il Segretario se ha elementi aggiuntivi di ...

Presidente

Grazie Assessore. È iscritta a parlare la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

Grazie Presidente. Una considerazione. La proposta di ordine del giorno avanzata dalla Giunta è una proposta che è corredata da tutti i pareri di regolarità e conseguentemente è ovvio che lo strumento utilizzato, quindi la Variante, non viene messa in discussione dall’organismo politico, in quanto è avvallata da pareri di legalità e di esclusiva competenza dei Dirigenti e del Segretario comunale.

Vorrei precisare due questioni che invece riguardano la delibera del 2005 e chiarire un aspetto. In quella seduta si era apprezzato il fatto che un operatore privato presentasse un piano urbanistico, un piano di riqualificazione urbanistica di quella che io oggi definisco, per usare un

Vorrei precisare due questioni che invece riguardano la delibera del 2005 e chiarire un aspetto. In quella seduta si era apprezzato il fatto che un operatore privato presentasse un piano urbanistico, un piano di riqualificazione urbanistica di quella che io oggi definisco, per usare un