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Al di fuori delle grandi: altre istituzioni formative

La possibilità di studiare cinema e tv in Germania non si esaurisce in ogni caso nelle sette scuole di cui abbiamo dato conto fin qui. Già negli anni ’80 Ingo Petzke aveva individuato la molteplicità di offerta formativa presente su territorio nazionale, presentandola come il risultato della concorrenza tra Länder, ognuno dei

62 I premi e riconoscimenti ottenuti dai film di diploma e ed esercitazioni delle sette scuole tedesche sono innumerevoli, a ulteriore prova del buon funzionamento degli uffici festival. Su alcuni siti internet delle scuole esiste un’apposita sezione in cui sono indicati e continuamente aggiornati i premi ricevuti dagli studenti:

http://www.khm.de/nocache/aktuelles/auszeichnungen/

http://www.filmuniversitaet.de/de/filmeprojekte/auszeichnungen.html http://www.hamburgmediaschool.com/studium/film/festivals-preise/

http://www.filmakademie.de/fileadmin/PDF_Dokumente/presse/FA_Preise_web.pdf

Dove non esista un’apposita pagina, informazioni aggiornate sui premi possono essere consultate nella sezione press dei rispettivi siti.

180 quali cercava di accrescere il proprio prestigio garantendo l’offerta formativa

universitaria più ampia e completa. Riconoscendo la centralità delle allora due scuole più importanti della Repubblica Federale Tedesca, la dffb e la HFF[M], Petzke afferma che accanto a queste “bieten Gesamthochschulen, Kunstakademien und Fachochschulen ein entsprechendes Studienangebot63. Ognuna di esse, con un diverso approccio e una diversa prospettiva:

An Gesamthochschulen kann man Film meist im Rahmen des Kunstlererstudium belegen. Diese Studenten sollen in ihrer späteren Berufpraxis ihren Schulern die Analyse und kritische Auseinandersetzung mit unserer visuellen Umwelt ermöglichen. Und durch nichts werden die Manipulationsmechanismen der Filmsprache deutlicher als durch die eigene Herstellung von Filmen.

An Kunstakademien wird Film als eines von vielen möglichen Medien begriffen, in denen sich bildende Künstler ausdrücken können. Film also als eine legitime, doch bisher zu häugif vernachlässigte Kunstform des 20.Jahrhunderts.

Die relativ jungen Fachhochschulen sind sehr stark berufspraktisch ausgerichtet. Hier kann man eher von Ausbildung als von Studium sprechen. Mit Film beschäftigt man sich fast ausschließlich in den Fachbereichen für Gestaltung, wo er ein mögliches Medium auf dem Weg zum Abschluß als Diplom-Designer darstellt. […] Für Fach- und Gesamthochschulen gemeinsam ist typisch, daß Film nur einen Teil eines integrierten Studiengangs darstellt, auch wenn man sich darauf spezialisieren kann. Nur an Kunstakademien gibt es eigentliche Filmklassen. Gemeinsam ist allen dreien, daß es aufgrund der äußerst knappen personellen Ausstattung immer nur die Filmrichtung gibt, die der jeweilige Dozent vertritt64.

Spesso, sostiene ancora Petzke, in queste scuole manca l’attrezzatura necessaria alla produzione di film e gli studenti riescono a malapena, e arrangiandosi autonomamente, a produrre al massimo dei corti. Questo è il risultato, ad opinione

63 «le Gesamtohochschulen, le Kunstakademien e la Fachhochschulen offrono una corrispondente offerta di studio» (traduzione mia); I. PETZKE, Filmausbildung an deutschen Hochschulen…cit., introduzione

64 «Nelle Gesamthochschulen ci si può occupare di cinema per lo più nell’ambito di uno studio artistico. Questi studenti nella loro successiva prassi lavorativa dovranno permettere ai propri allievi l’analisi e il confronto critico con il nostro ambiente visuale. Ed esattamente attraverso la vera e propria produzione di film si svelano i meccanismi di manipolazione del linguaggio filmico.

Nelle Kunstakademien il film viene concepito come uno dei molti media con i quali gli artisti figurativi possono esprimersi. Il film quindi considerato come una legittima, ma finora troppo spesso trascurata forma d’arte del ventesimo secolo.

Le relativamente giovani Fachochschulen sono molto fortemente orientate alla pratica e al mestiere. Qui si può parlare più di formazione (Ausbildung) che di studio universitario (Studium). Ci si occupa di film quasi esclusivamente nei dipartimenti per il Design, dove rappresenta un possibile media nel percorso che porta al conseguimento di un Diploma da Designer. […] Per le Fach- e Gesamthochschulen è comunemente tipico che il cinema rappresenti solo una parte di un corso di studi più integrato, anche se ci si può specializzare in esso. Solo nelle Kunstakademien ci sono dei veri e propri corsi di cinema. Comune a tutte e tre le istituzioni è che a causa degli scarsi mezzi e competenze personali si insegna sempre secondo la visione del singolo docente» (traduzione mia); Ibidem

181 dell’autore, di scelte politiche poco serie da parte dei Länder, troppo spesso

interessati ad assicurare che anche il proprio stato abbia corsi di cinema, senza prendere minimamente in considerazione che si tratta dei corsi più costosi in assoluto da organizzare. Da qui la critica precisa al sistema che si è instaurato:

Rund 1700 Film-Studenten gibt es augenblicklich in der Bundesrepublik Deutschland. Eine unglaublich hohe Zahl, die eher noch steigen wird, weil sich weitere Studiengänge in Planung befinden. Damit verlassen jährlich rund 400 Absolventen ihre Hochschulen, die sich als ausgebildete Filmemacher begreifen. Selbst wenn man berücksichtigt, daß rein formal nur an einem Drittel der Hochschulen Film als Vollstudium (d.h. über vier Jahre und nicht nur als Nebenfach) existiert, wird diese Zahl kaum besser. Was aus ihnen wird, hat bisher niemand näher untersucht65.

Ad oggi, le sette scuole di cinema dominano lo scenario della formazione al cinema in Germania e sono un punto di riferimento imprescindibile per chi voglia studiare cinema in questo paese. Del resto il quadro descritto da Petzke negli anni ’80 non è scomparso, ed esistono tutt’oggi altre possibilità di formazione al di fuori del cerchio delle sette grandi. Lo stesso Slansky lo conferma:

Zahlreiche andere staatliche, halbstaatliche oder private Ausbildungsinstitutionen machen weiter Studienangebote im Bereich der Medien und des Films. Gestaltungshochschulen bilden schon seit langem eine zweite Linie der Ausbildung für Film und andere Medien. Bestimmte Genres wie etwa Trickfilm oder Experimentalfilm werden zudem an Akademien bzw. Hochschulen der Bildenden Künste angeboten66.

Tra queste vie “alternative” per studiare cinema in Germania soffermiamo dapprima l’attenzione su due casi specifici: L’Universität der Künste di Berlino e

Filmarche, nota come la prima scuola di cinema “auto-organizzata” in Europa.

Successivamente diamo uno sguardo complessivo al panorama delle scuole private,

65 «Al momento ci sono intorno ai 1700 studenti di cinema nella Repubblica Federale Tedesca. Un numero incredibilmente alto, che crescerà ancora, perché altri corsi di studio sono in corso di pianificazione. In questo modo ogni anno escono dalle Hochschulen 400 diplomati, che si considerano degli autori di film formati. Anche se si considera che solo in un terzo delle Hochschulen il cinema esiste come studio full-time (cioè per più di quattro anni e non semplicemente come materia secondaria), questo numero ci apparirà di poco più accettabile. Cosa ne è di loro, finora nessuno si è occupato precisamente di appurarlo» (traduzione mia); Ibidem

66 «Numerose altre istituzioni formative statali, semi-statali o private offrono ulteriori corsi di studio nell’ambito dei media e del cinema. Le Gestaltunghochschulen rappresentano già da lungo tempo una seconda linea di formazione per il cinema e gli altri media. La formazione in generi precisi come l’animazione o il film sperimentale viene inoltre offerta dalle Accademie o Hochschulen di Arti Figurative» (traduzione mia); P.C. SLANSKY, Filmhochschulen in Deutschland…cit. p.775

182 che costituiscono un bacino di offerta consistente anche se, come evidenziato fin

qui, di rilevanza secondaria nello scenario formativo tedesco.

4.2.1 La UdK di Berlino

Studiare cinema è possibile anche alla Universität der Künste di Berlino, nell’ambito del corso di studi Kunst und Medien, che esiste dal 1998.

Thomas Arslan, professore dell’area di insegnamento “Narrazione nei e con i mezzi visivi” spiega il senso di questo percorso di studi, e ciò che lo contraddistingue rispetto a quello di una Filmhochschule:

Lo studio in una Filmhochschule è più orientato in una certa prospettiva, che è quella del mercato, ha una direzione più precisa. Quello che contraddistingue il corso di Kunst und Medien è che si tratta di un percorso di studi più libero, meno inquadrato, in cui allo studente viene data totale libertà di ideare e portare avanti i progetti che ha in mente. Naturalmente in un percorso, con il supporto degli insegnanti. Ad esempio non esiste la suddivisione tra BA e MA. Lo studente che vuole iscriversi deve avere una formazione universitaria alle spalle nell’ambito delle immagini in movimento. L’altro carattere che lo contraddistingue è in particolare l’interdisciplinarietà, e la spinta a spaziare e combinare i vari ambiti: video, film, arte, design.

Anche nelle Filmhochschulen lo studente decide quale progetto sviluppare, ma segue un percorso di studio forse più lineare, secondo un binario più preciso67.

Come si legge sul sito del corso, l’idea alla base di questo percorso di studi è quella di lasciare esprimere tutte le potenzialità di creazione artistica che derivano dai relativamente giovani “media basati sul tempo”68 Film, Video e Computer che ancora non sono state esplorate. I media basati sul tempo, la ricerca e sperimentazione in questo ambito, sono dunque il fattore che contraddistingue questo corso di studi.

67 Intervista a Thomas Arslan realizzata da chi scrive il 04/06/2014 presso la UdK di Berlino

68“Il termine Time-Based Media (e arte del Time-based Media) fu introdotto per la prima volta dal pioniere inglese della videoarte David Hall nel 1972. Egli stesso fondò nel 1972 anche il primo corso undergraduate in Time-Based Media alla University for Creativity Arts (poi Maidstone College of Arts) nel Kent. L’uso del termine si è poi diffuso rapidamente nel mondo – soprattutto tra gli accademici- per identificare immagine in movimento e lavoro sul suono dei visual artists. Si veda in merito Joanna Heatwole, “Media of Now: An Interview with David Hall”, in Afterimage, vol.36 n.1/2008.

183

Il corso di studi si caratterizza come un laboratorio, nel quale sono presenti tutte le forme di lavoro artistico con i media basati sul tempo: Film sperimentale, Narrazione nei e con i media visivi, Arte dei media, Arte Generativa, Arte Computazionale, Nuovi media digitali dell’immagine in movimento, Design Industriale, Interaction Design, Process Design, Documentazione sperimentale. I singoli campi e le classi sono organizzati in tal modo che anche in futuro si possa rispondere prontamente al rapido sviluppo dei media basati sul tempo69.

Il percorso di studi dura quattro semestri (due anni) e possono accedervi studenti che abbiano una formazione universitaria di base nell’ambito delle immagini in movimento. Durante i due anni lo studente è obbligato a frequentare almeno due delle classi previste:

Questo permette una specializzazione, ma allo stesso tempo impedisce paraocchi nei confronti delle aree vicine, rende possibili e incoraggia collaborazioni innovative. L’obiettivo implicito di una tale formazione è quello di sostenere il pensiero artistico indipendente, con il quale i diplomandi e le diplomande possano orientarsi in diversi contesti e agire in base alla loro intelligenza70.

I corsi si configurano dunque come dei veri e propri laboratori in cui gli studenti sviluppano dei progetti, che nascono dal confronto con i compagni di studio e con i docenti, come spiega Arslan:

Ogni mese si svolge il Plenum, in cui gli studenti si riuniscono per aggiornamenti e scambio di idee e poi ci sono anche gli Einzeltermine (incontri di persona) con i professori, in cui uno studente riceve aiuto e consigli sul progetto che sta portando avanti71.

Il corso si svolge nella Medienhaus dell’Universität der Künste, dove hanno sede

l’Institut für zeitbasierte Medien, l’Institut für transmediale Gestaltung, il _Vilém_Flusser_Archiv e il Filminstitut.

Due delle classi del corso Kunst und Medien sono più strettamente orientate al cinema: si tratta di “Narrrativer Film” e “Experimentaler Film”. Sul sito sono così presentate:

69http://medienhaus.udk-berlin.de/pages/Kunst_und_Medien, ultima consultazione 10/10/2014

70 Ibidem

184

Narrativer Film – Il corso non si configura come un puro corso di cinema di finzione. Gli studenti sono esortati a dare vita a lavori artistici autonomi e nel farlo possono scegliere tutti i mezzi immaginabili, anche al di fuori del film di finzione (documentazione, video, istallazione, lavori digitali e supportati da elaboratore, ecc).72

Experimenteller Film – Il corso si configura come un laboratorio progettuale artistico. L’obiettivo è la concezione e realizzazione di progetti artistici autonomi con film e video. Questi vengono presentati al Plenum nella fase di work-in progress.73

Il corso Kunst und Medien costruisce nell’insieme un’offerta alternativa di formazione rispetto a quella delle Filmhochschulen, concentrando l’attenzione sulle potenzialità di sperimentazione e interdisciplinarietà. Il legame con le scuole più “tradizionali” resta comunque, dal momento che la UdK organizza e partecipa a seminari in comune con la dffb. Come per le sette Filmhochschulen, anche in questo caso è molto forte la dimensione internazionale: l’iscrizione è aperta a studenti tedeschi e stranieri e intrattiene numerosi rapporti di scambio con università tedesche e non.

4.2.2 FilmArche – La scuola di cinema auto-organizzata

Nel cuore del quartiere di Kreuzberg, uno dei più alternativi di Berlino, sorge la scuola di cinema FilmArche. Nel 2013 ha celebrato il decennale della sua attività e nonostante le dimensioni ridotte, la sua fama si è accresciuta negli anni e alcuni film dei suoi studenti hanno ottenuto premi significativi.

La scuola nasce come iniziativa di un gruppo di giovani che condividono un appartamento a Kreuzberg negli anni ’90. La presa di distanza da impostazione e struttura delle Filmhochschulen riconosciute dallo stato è subito evidente: l’idea, tanto astratta all’inizio quanto poi in qualche modo divenuta realtà, era quella di poter “fare film liberamente”, senza indicazioni o direzioni.

FilmArche è un gemeinnütziger Verein, corrispondente a un’italiana

associazione culturale. Caratteristica che la contraddistingue è il fatto di essere auto-organizzata. Coloro che ne fanno parte, in qualità di membri, si occupano

72http://medienhaus.udk-berlin.de/pages/Narrativer_Film, ultima consultazione 10/10/2014 (traduzione mia)

185 concretamente di mandare avanti la scuola, assumendo un incarico all’interno di

essa. Questo vale naturalmente anche per gli studenti. L’organigramma della scuola prevede ai vertici un consiglio direttivo, che si compone di cinque membri e una direzione degli studi, che si occupa di tutto ciò che riguarda l’organizzazione di attività didattiche. Ci sono poi dieci commissioni, di cui fanno parte anche gli studenti stessi, che si occupano di settori specifici: la distribuzione film ai festival, gli scambi internazionali, la gestione delle attrezzature tecniche, eccetera. L’organigramma si è ampliato nel corso degli anni, mano a mano che la scuola da piccola associazione è divenuta una realtà più grande e che necessitava di maggiore organizzazione.

Il corso di studi prevede tre anni, più un quarto facoltativo di realizzazione del film di diploma. I percorsi di studio sono sei: Sceneggiatura, Direzione della fotografia, Montaggio, Produzione, Regia, Regia film Documentario. Ogni anno si iscrivono circa ottanta studenti, che devono superare una prova di ammissione simile a quelle che si sostengono nelle Filmhochschulen, composta di più fasi. Le lezioni si tengono da settembre a maggio, cui segue un periodo di riprese.

FilmArche non rilascia alcun attestato, ma il percorso di studi si considera

completato solo se lo studente ha realizzato un film ogni anno (i livelli sono detti alpha, beta, gamma): il livello successivo al precedente prevede un numero maggiore di giorni di ripresa e di location, in modo da coinvolgere lo studente in un processo produttivo di volta in volta più complesso.

La direzione degli studi organizza solo il Grundstudium del 1°semestre e l’Aufbaukurs del 3°semestre, che hanno carattere generale e introduttivo. Ogni corso ha a disposizione un budget con cui organizzare la propria attività didattica: sono gli studenti stessi che lo compongono a scegliere se organizzare lezioni teoriche o pratiche, quali insegnanti invitare (gli insegnanti sono gli unici ad essere pagati per la loro attività, anche se alcuni che conoscono la scuola e la apprezzano non chiedono compensi o solo cifre molto basse), che profilo dare alla propria formazione, quindi. Il budget deve coprire l’organizzazione del Kurstag (otto ore di lezione, una volta alla settimana), le conferenze del mercoledì, aperte e tutti, il cinema del lunedì, dedicato alla visione di film classici e il cinema del giovedì, dedicato a forme nuove e più sperimentali di produzione cinema e video.

Questa grande responsabilità attribuita agli studenti rientra in quella che è la filosofia su cui si basa da sempre FilmArche: l’idea che l’iniziativa debba sempre

186 partire dallo studente e non dall’alto di un’istituzione. L’ingresso di un allievo a

FilmArche comporta per lui fin da subito l’impegno a produrre idee, condividerle,

svilupparle, formare una squadra e trovare sostegno economico e materiale per concretizzarle in una produzione. Le commissioni sono sempre a sua disposizione per aiutarlo a realizzare il suo progetto, ma non sono mai i punti di partenza di qualcosa. Lo studente deve essere attivo e deve diventare capace di decidere ed agire in gruppo:

L’auto-organizzazione è il principio fondante della scuola, non solo in senso economico, ma anche e prima di tutto perché fare film è un lavoro di gruppo, in cui ognuno deve sapersi muovere e saper decidere insieme agli altri partecipanti (Kristin Mudra, addetta PR Filmarche)74

La scuola ha anche una spiccata connotazione internazionale, non solo perché sono frequenti attività di scambio con altri paesi (tra le iniziative più recenti quelle con il Camerun, con una scuola texana e con una scuola spagnola), ma anche perché molti degli iscritti stessi ai corsi sono stranieri:

Considerando chi ne fa parte, chi viene a studiare a FilmArche, si può dire che è più una scuola internazionale che una scuola tedesca (Susanne Dzeik, membro del Consiglio direttivo)75

FilmArche si finanzia attraverso le quote degli studenti (quota annuale di 840

euro, in rate di 70 euro al mese, che pagano come membri dell’associazione), gli incassi che derivano dai workshop che vengono periodicamente organizzati dalla scuola e le quote di privati che aderiscono all’associazione (di solito ex studenti o simpatizzanti). Esiste inoltre una rete di partner che sostiene la scuola, sia attraverso collaborazioni sia attraverso fornitura di attrezzatura tecnica a prezzi ridotti.

Pur non facendo parte della cerchia delle scuole di cinema riconosciute dallo stato, FilmArche intrattiene rapporti con alcune di esse, soprattutto con la

Filmuniversität Babelsberg “Konrad Wolf”, sia a livello di collaborazione a

progetti comuni da parte dei ragazzi, sia a livello di docenze che insegnanti della

Filmuniversität tengono presso FilmArche.

74 Intervista realizzata da chi scrive il 20/05/2014 presso FilmArche, Berlino

187 Fino ad ora ha prevalso la volontà di non richiedere il riconoscimento della scuola

da parte dello stato:

Più volte nella scuola si è posta la questione se richiedere o meno il riconoscimento statale, ma alla fine si è sempre deciso di no, perché questo avrebbe condotto a una istituzionalizzazione della scuola con criteri e strutture da seguire, che avrebbe tolto libertà e flessibilità alla scuola stessa, due principi che la contraddistinguono da sempre (Susanne Dziek, membro del Consiglio direttivo)76.

La scuola si è costruita negli anni una buona fama e sono molti i sostenitori di questo progetto, tra registi, attori, scrittori e docenti di altre scuole. Tra questi anche il regista Andreas Dresen e Dieter Kosslick, direttore della Berlinale.

Molti film realizzati dagli studenti di FilmArche hanno conquistato premi e ottenuto visibilità. Tra questi sicuramente possiamo citare Momentum di Boris Seewald. Alcuni dei film e trailer prodotti a FilmArche sono visibili sul canale Vimeo della scuola http://vimeo.com/channels/filmarche.

Andrea, studente del secondo anno di Regia a Filmarche, descrive così il senso della scuola e la sua esperienza all’interno di essa:

Ho finito il primo anno adesso, e ho realizzato il primo progetto, alfa. Lì è tutto lasciato all’iniziativa dello studente: la scuola mette a disposizione tutto ciò di cui hai bisogno, l’attrezzatura e ogni tipo di sostegno possibile, ma l’iniziativa e il progetto devono partire dallo studente, deve mettersi in gioco lui. Ma ti dico: io due anni fa non mi sarei mai immaginato di avere già all’attivo due progetti nel giro di un anno, in cui abbiamo ricreato