• Non ci sono risultati.

AL-MAṬĀLI‘ L-B D IYY FĪ-L-M NĀZIL ŪMIYY (Al-Ghazzī)

Nel documento VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI (pagine 60-95)

Lo spuntare della luna piena sulle case dei bizantini: questa è la B A -Dīn mm B n R ī A -Dīn mm B n mm Al-Gh zzī Al-‘Ām ī Ad-D m shqī (1499-1577), pubblicata nel 2004, a cura di A - h ī ‘Iy A -R wā , dalla Casa Editrice As-Swī ī di Abu Dhabi con la collaborazione del ’Is A S delle Pubblicazioni di Beyrut, m n p m I n B ū p letteratura geografica di q ’ nn . Il libro è presentato, ch ’ mm A m As-Swī ī, nch S mā A -Kh ā’ A - Ǧayūssī43, scrittrice e poetessa giordana di origine palestinese, fondatrice e direttrice dal 1980 del Project of Translation from Arabic (PROTA). Tale progetto ha come scopo presentare la grande e multiforme tradizione araba, far conoscere al mondo il pensiero degli arabi e dei musulmani vissuti nel Medioevo e rendere noti i diversi aspetti delle culture che i viaggiatori e i geografi arabi conobbero e di cui descrissero dettagliatamente le condizioni di sviluppo, quelle sociali e religiose, nonché gli usi e i costumi di ciascun popolo. T ’ n q s s no molte informazioni storiche su paesi come la Norvegia o quelli ’E p n ch n ss n’ f n c n n . In principio ’ n n q s p q ’ n inglese le relazioni di viaggio che non erano ancora state tradotte e quelle che, tradotte già da tempo, avevano bisogno di una revisione, alla luce delle nuove tecniche e delle recenti

61

documentazioni. Poi la fondatrice ha voluto creare altre due sezioni del progetto per servire sia i lettori arabi sia quelli internazionali: la prima è la raccolta dei resoconti di viaggio e dei libri geografici relativi alle tre regioni del mondo note durante il Medioevo al di fuori dei paesi arabo-musulmani (Europa , Africa nera ed Estremo Oriente) p c n n , ’ ’ n s ; s c n è ’ n s m n sc z n geografica araba e la loro traduzione in lingua inglese, servendo così i lettori arabi e quelli internazionali. Q s ’ m è stato possibile grazie alla disponibilità di un eccellente ricercatore come A - h ī ‘Iy A -R wā , che ha analizzato la presente di Badr Ad-Dīn Al-Gh zzī valendosi di tre esemplari di manoscritti.

8.1. t b g su ’ ut

Badr Ad-Dīn Al-Gh zzī, A ū-l- kā , f sp scuola shafiita, studioso di esegesi coranica e di īt . Nacque a D m sc 25 Dhī A -Q ‘ ’ nn 965 h / 1499 g; suo padre, s p n sp R ī A -Dīn A -Gh zzī, lo portò dallo shaykh Al-‘Ārif b - -Lāh A ī A -F mm B n mm B n ‘A ī Al-Isk n ī A - zī ch s ì s cc s f sm , insegnò il Corano e lo fece diventare sufi ’ à m n anni. Poi Badr Ad-Dīn s ò p ss m s u ūk D m sc , c nch p , p p R ī A -Dīn cc mp nò n suo viaggio in Egitto durante il quale poté consultare molti s u ūk z n ; p f c nch c n sc ’ mām Ǧ ā Ad-Dīn As-S yū ī.

62

N ’ nn 912 h tornò dal Cairo, sempre in compagnia di suo padre, e raggruppò intorno a sé studenti mentre aveva circa diciassette anni: q ’ à à s , sp ns e la classificazione scritta di tutto il materiale di studio; inoltre assunse il controllo di alcune funzioni religiose, come lo sceiccato dei lettori della moschea Al-Am wī ’ ns n m n n Ash- Shām yy A -K ā n m sc D m sc . La gente si metteva in viaggio per venire da lui alla ricerca della sapienza e della benedizione; perfino i giudici e i notabili, prima di esplicare le loro funzioni, si recavano a casa sua per ricevere la benedizione e per chiedere le sue preghiere. Se il giudice supremo della città o un suo rappresentante voleva andare da lui, non lo faceva prima di avergli ch s p m n ’ zz z n ; anche il pp s n n Sh m, s fā Bāshā, s va vederlo spesso, ma, volendone chiedere il permesso, finì per incontrarlo solo poche volte e altrettanto capitò a un altro rappresentante Sh m, D wīsh Bāshā, q n ch s “Mio signore, cosa senti dire di me?” “Che sei tiranno!” sp s B Ad-Dīn.

Al-Gh zzī n s c , s p , vestiario, doni e non prendeva niente per i responsi, non accettava nemmeno regali se non da familiari e parenti che poi ricompensava il doppio.

Il 2 Sh wā 915 h / 1577 g si ammalò di un male logorante e morì dopo due settimane; assisté al suo funerale moltissima gente e fu sepolto nel cimitero dello Shaykh A s ān, fuori da Porta Tuma di Damasco.

63

8.2. Studi e opere

Badr Ad-Dīn A -Gh zzī n p c p s à composizione. I f N ǧm A -Dīn cc s s opere in un libro singolo che chiamò s mu’ fāt -G ī (Indice delle opere di Al-Gh zzī).

Lasciò una grammatica di ben oltre il centinaio di volumi e giunse, al tempo del suo viaggio, a un numero di opere di circa settanta, alcune delle quali menzionate ’ n n . Tra le composizioni non citate in essa ci sono: i tre studi Al-m nt ū (La prosa), -m n ūmān (Le due opere in versi) e il più famoso - m n ūm -k bī (Il grande poema) composto di centottantamila versi; il commento a al-m n āǧ (Spiegazione dei metodi) A - ī; t al-mug q fī t ī mā - w m n -k āf -muṭ q (Ritorno alla correzione di quanto c’è n disaccordo assoluto), k ā m t al-b ǧ (Spiegazione della fine della felicità), At-tadhkira al-faqihiyya (Rievocazione della scienza islamica), ān ‘ ā b (I due studi sullo spazio libero), - u ū b -s s -s u ū (Esposizione della pubblicazione con la descrizione delle piccole perle), ‘ ā t-t w ī - bn H s ām (Sp z n s ’illustrazione di Ibn H shām), s wā t-t k ī (Spiegazione delle citazioni del compendio), sbāb n-n ǧā ã āb n-n kā (Motivi del successo delle regole matrimoniali), Ad-durr ath-t mīn fī - munāqas b n bī Ḥ ān w -s- mīn (Le perle preziose nella sc ss n A ī Ḥ yān A -S mīn), sā t at-t mānu‘ (Tesi s ’ s ns n ), K tāb f -k tāb w - bāb (Libro sulla divisione del discorso circa il legame con le persone care),

64

M n ūm k ā’ n-n bī (Poema sulle qualità profetiche), Al- ‘iqd al-ǧām ‘ s - u - wām ‘ n m ǧ m‘ -ǧ wām ‘ (La collana che riunisce le descrizioni delle perle lucenti in un componimento comprensivo di tutto), Ã āb al-muwāk la44 (I comportamenti autorizzati), Ã āb -‘ s w - k - u b wa- al-ukhuwwa45 (Le regole dei rapporti sociali e indicazione ’ m c z f nz ) ed altre composizioni e ricerche.

8.3. s nt n

-m ṭā ‘ -b fī-l-m nā - ūm è considerata n’ p c mp s z n , p n n secolo segnato dalla decadenza della vita intellettuale e culturale: infatti in essa si alternano regolarmente la prosa e la scrittura in versi, con uno stile che utilizza una prosa rimata spesso complessa, e questa era una tecnica in cui eccellevano gli scrittori maghrebini e quelli andalusi sui loro colleghi orientali. Pertanto A -R wā s m nò c n p Al-Gh zzī à p c s accorse che quello non era assolutamente il suo stile perché i suoi libri erano privi sia di qualsiasi artificiosità della prosa rimata sia di legami retorici. Leggendo poi la di Khā B n ‘Īsā A - B wī A -An sī (m p 707 h) intitolata Tāǧ -mafriq t ‘u mā’ al-mashriq (La corona della scriminatura dei c p n ’ n m n s p n n ), c pì ch A -Gh zzī

44

E z n c c ‘Um ūsā Bāshā (D m sc : Dā I n K hī , 2917).

45 E z n c c ‘A ī Ḥ s n ‘A ī ‘A A -Ḥ mī (B , Om n: A -maktab al-

65

aveva preso pezzi di testo e molte espressioni da Al-B wī aveva inseriti nella sua .

Così A -R wā p p ne il confronto di due brani simili dei due autori. Al-B wī, dopo la sua uscita da Bijaya: “Ho lasciato la pazienza con la partenza da quel posto, ho detto addio alla tenacia quando ho salutato quella moschea, ho camminato e il mio cuore è rimasto in quelle colline e in quelle terre aride, mi ha preso la paura e la stanchezza ha dominato le mie palpebre, mi sono attaccato a quello a cui si attacca il pauroso, ho speso le mie lacrime e ognuno spende quello che ha, Zuhayr Al-Mi bī ha scritto le sue poesie come se si fosse basato sulla mia situazione …”46 e ha riportato i versi di Al-Mih ī.

Al-Gh zzī, mentre stava per uscire da Aleppo: “Poi ho camminato e il mio cuore è rimasto in quelle colline e in quelle terre aride, avevo già lasciato la pazienza con la partenza da quel posto, ho detto addio alla tenacia quando ho salutato le riunioni e le moschee, mi ha preso la paura e la stanchezza ha dominato le mie palpebre, mi sono attaccato a quello a cui si attacca il pauroso, ho speso le mie lacrime e ognuno spende quello che ha, Zuhayr Al-Mi bī s tt su p s m s s f ss b s t su m s tu n …”47 h p nch’ s di Al- Mih ī.

In à L sān A -Dīn I n A -Kha ī (m nel 776 h) aveva sollevato molti dubbi sulla di Al-B wī cc s

46 Al-B wī A -An sī, Tāǧ -mafriq t ‘u mā’ -mashriq, 1: 157. 47

Al-Gh zzī, -m ṭā ‘ -badriyya fī-l-m nā - ūm , p. 76-77.

66

di aver copiato il libro intitolato Al-barq ash-s āmī (Il lampo dello Sham) ‘Imā A -I f hānī.

Si capisce che Al-Gh zzī f m n n c p di Al-B wī, ne apprezzò la struttura e la bellezza della prosa rimata e volle farne mostra nel suo libro.

In ogni modo, questa h n s c p ché ’ ha raccontato spesso di avvenimenti capitati veramente in luoghi dove si era trovato a fermarsi.

Al-Gh zzī f sc ch urante il suo soggiorno a Costantinopoli lo stato e i membri del governo erano impegnati con ’ n della circoncisione dei figli del sultano, riporta il viaggio del s n B s ff s n p s n ’ nn 917 h; inoltre s n ch ’ s i gli eventi che capitavano in patria e ne sapeva tutte le novità come la notizia del licenziamento del giudice Ibn Al-F fū , c nf sc s n , suo arresto e altri fatti.

La è considerata una fonte di interpretazione molto importante poiché contiene i nomi dei sapienti, letterati, nobili e principi che Al-Gh zzī ha incontrato durante il suo viaggio; alcune informazioni che riporta si rivelano preziose perché non è rimasta oggi alcuna fonte che ne parli. Inoltre Al-Gh zzī n s nella biografia dei vari sapienti perché riportava opinioni diverse, come n c s I n B ā n c riferiva i nomi degli studiosi che lo consideravano ignorante ma anche di quelli che lo ritenevano uno scienziato.

67

I f N ǧm A -Dīn A -Gh zzī48 nel suo libro Al-k wāk b s- sā’ 49 (Le stelle in movimento) confermò gran parte dei nomi delle persone che il padre aveva citato o incontrato. Ibn Al-‘Imā p s N ǧm A -Dīn m f i personalità del X secolo h. e le inserì nel suo libro Shad āt -dhahb (P zz ’ ).

Per quanto riguarda il profilo geografico e architettonico della , il nostro viaggiatore si dilunga spesso nelle descrizioni di santuari, luoghi sacri, moschee, edifici, paesi e città da cui era passato o che era andato a visitare; anzi talvolta interrompe la descrizione per fornire maggiori dettagli e informazioni, ad esempio la data di costruzione di un edificio o la data di conquista della città visitata. Si nota anche che Al-Gh zzī ha toccato molti argomenti di cui nessuno ha parlato tra i viaggiatori che hanno visitato le terre dei bizantini, come Ibn Ba ū a, Al-Kh yā ī K ī .

8.4. Lo scopo del viaggio

Al-Gh zzī n n h to esprimersi sulla causa reale che lo ha spinto a compiere questo viaggio, solamente ha fatto intendere

48 N ǧm A -Dīn A -Gh zzī (1570-1651) frequentò le lezioni pubbliche del padre Badr

Ad-Dīn c ǧā da lui mentre era ancora bambino (il padre morì quando N ǧm A -Dīn aveva sette anni) e da altri sapienti, quindi insegnò sin da giovane e continuò per tutta la sua lunga vita. Fu muftì shafiita a Damasco per 35 anni, fino alla sua morte; insegnò anche īt e per 27 anni lesse Al-B khā ī n sch Omayyade (I n ‘A ī, A prayer for spiritual elevation and protection, 2006).

49

N ǧm A -Dīn mm Al-Gh zzī: Al-k wāk b s-sā’ bi- ‘ ān -m ’ -

68

che per un ostacolo capitatogli a Damasco ha avuto la necessità di partire verso la terra dei bizantini50.

In un altro punto, nella biografia del giudice supremo ’ s c n c Qā ī Ǧ ī, dice: “… qu n bās ā parlato con lui (il giudice) a causa mia e lo ha esortato per cose che mi riguardano per fargli scrivere una lettera di innocenza con la novità che non ho lati e altre faccende oscure, grazie a Dio è tutto concluso, finito ...”51.

Pertanto lo scopo era di presentare ’ n s z s lagnanza per essere stato licenziato senza ragione. Forse molti viaggiatori che sono andati a Costantinopoli in quel periodo e anche dopo desideravano lamentarsi presso il sultano per un torto ricevuto, come è capitato al viaggiatore Al-Kh yā ī ch h sp c f c sc p s n ’ n z n s , cioè reclamare giustizia presso il sultano per essere stato privato senz n ’ mp ns n n p ss un istituto scientifico52.

8.5. Copie impiegate nella verifica

Il testimone più completo è quello conservato nella biblioteca Kuprulu di Istanbul, contrassegnata con il numero 1390; la copia medesima era stata fotografata su un nastro microfilm, c ns n C n D c m n n sc ’Un s à di Giordania con il numero 1185. Questa copia è costituita da 183 fogli di grandi dimensioni e in ogni diapositiva ci sono 2 fogli, A e

50

Vedi pag. 22 di questa .

51

Vedi pag. 267 di questa .

69

B; in ogni foglio 13 righe e in ogni riga circa 12 parole. I fogli hanno una cornice grafica, sono scritti in bella grafia, senza lacune e cancellature. Il copista s ch m ’A A -La īf Ash-Shāf ‘ī ed è vissuto nel secolo XI h.; scrisse a margine del libro che viaggiò nei paesi dei bizantini n ’ nn 2651 h. Tale copia fu scritta con inchiostro nero, mentre i titoli dei suoi capitoli con inchiostro di diverso colore, forse rosso, celato dalla fotocopiatura.

La seconda copia, cifrata con la lettera م nella presentazione di A - R wā , è la copia autografa conservata nella biblioteca del British Museum con il numero 3626 e fotografata su nastro microfilm conservato a sua volta nel Centro di Documenti e n sc ’Un s à G n c n n m 2614. Questa copia contiene 71 fogli di medie dimensioni, 2 fogli per immagine, in ogni foglio 23 righe e 16 parole circa in ogni riga. E’ scritta in una grafia molto difficile da leggere; spesso sono presenti cancellature, eliminazioni e molte note a margine. Le parti in v s n n s n s n q n p s n ’ m terzo di questa copia le parole diventano illeggibili.

La terza copia, cifrata con la lettera ع nella presentazione di A - R wā , è c ns n ’Acc m Russa delle Scienze con il numero B799 e fotografata su nastro microfilm conservato a sua n C n D c m n n sc ’Un s à Giordania con il numero 1259. Contiene 112 fogli di grandi dimensioni, 2 fogli per immagine, in ogni foglio 21 righe, in ogni riga 9 parole circa. F sc n f Kh ī B n Zīn A - Dīn A -Ikhnā’ī ch f nì sc 16 R ī‘ h- hānī 2600 h. Forse il copista ha trascritto questa copia direttamente dalla

70

copia autografa e molto probabilmente, quando gli diventava impossibile la lettura, disegnava le parole così come venivano e si formavano parole alterate senza significato.

8.6. Immagini del primo foglio delle tre copie

R p m ’ n z secondo la trascrizione di A - R wā per confrontarla con il primo foglio delle tre copie esaminate dal ricercatore e riportate di seguito.

أ هبو الله الرحمن الرحيم مسب

يفتك

لله دمحلا

تاحلاصلا متت هتمعنب يذلا

نمبو ،تاكربلا ردتو ،

ُت هت

غ

ف

ر

تمحربو ،تارثعلا لاقُتو تلازلا

لمَّشلا ملب ،تان ِخسلا نويعلا رفت ه

فأربو ،تاتشلا دعب

لبحلا لصوب ،تابثلا ةقلقلا بولقلل لصحي هت

هئامعن رفاوت ىلع هدمحأ ،تاتبلا دعب

يتلا

، ًلايلظ ًلاظ انيلع اه دم

ماقم اهلااوو اهلاوأ يتلا هئلاآ رتاوتو

ًاركش هركشأو ،لايحرو ًا

نوكي

ديدملو ،لايفك معنلا ديزمب

لاينم يفاولا رفاولا مركلا

دهشأو ،

لا نأ

،هدوجو بوجوب فرتعم ةداهش ،هل كيرش لا هدحو الله ًلاإ

نم فرتغم

هدبعًامحمد انديس نأ دهشأو ،هدوجو همركراحب

سو هلسر فرشأ ،هلوسرو

ميقلا هنيد رصانو هديبع دي

بحاصو

هيلع م لسو الله ى لص ،هديمحت ءاول

هعابتأو هباحصأو هلآ ىلعو

ام ،هدونجو هعايشأو

تمه وأ ،ةماقإ ىلع ٍءرما ةمه تمزع

[

ع

fine primo foglio della copia

]

ع

ى لجت امو ،رفسب هتميز

طملا ليل ىرُس نع برآملا غولب حبص

دعب امأ ،ر ف سو بلا

.

71

الله نم نوع هزربأ ،قيلعت اذهف

هب ُتدصق ،قيفوتو ىلاعت

طبض

ة يمو ُّرلا ةلحرلا دراوم

[

fine primo foglio della copia originale

]

،

ءامسأب هيونتلاو ،ةيلامَّشلا ةهجولا دهاعم ركذو

انتعمج نم ضعب

خوسرلاو قيقحتلا يوذ ،خويشلا ةمئلأا نم ةلحرلا هب

،

نم

ٍباحصأ

ن لاخو

ءاقدصأو

،ناوخإو

ام

نيب

نارقأ

ءلابن

،

نايعأو

،ءلامك

ةذملاتو

،ءلاضف

مهداز

الله

ًام لِع

،ًلامعو

نمو

ناكرأ

ةلود

كلم

،ةطيسبلا

بطقو

ةرئادلا

يتلا

يه

ملاعلاب

،ةطيحم

لظ

الله

يف

،ضرلأا

ذفانلا

رملأا

يف

لوطلا

اهنم

،ضرعلاو

كلم

ني ربلا

نيرحبلاو

،نيقارعلاو

يماحو

نيمرحلا

،نيفيرشلا

ناميلس

نامزلا

ردنكسإو

رصعلا

ناولأاو

ناطلُّسلا

يلس

نام

ناخ

نب

،نامثع

لا

تلاز

سمش

هكلم

ةقرشم

،راونلأا

ايندلاو

ةسبلا

نم

عش

را

هناطلُس

للُح

،راخفلا

لاو

اولاز

مه

نيميقم

يف

هتلود

نازيم

لدعلا

،طسقلاب

نيدضاعتم

نيقفتم

يف

ةرصن

قحلا

ءلاعإو

هتملك

يلع

نسحأ

ماظن

بسنأو

،طمش

ًازرطم

هتلح

ركذب

ضعب

ام

حتف

الله

ىلاعت

هب

نم

نم

روث

،موظنمو

تامهمو

طل

ةفي

نم

ضماوغ

،مولعلا

دقو

هتمسو

"

علاطملاب

ة يردبلا

يف

لزانملا

ة يمو ُّرلا

"

،

اللهو

ىلاعت

لأسأ

نأ

هلعجي

ههجول

ميركلا

،ًاصلاخ

نأو

انلظي

هلظب

ميمعلا

ثيح

نوكي

لظلا

ًاصلاق

هنمب

،هنميو

[

م

fine primo foglio della copia

]

..

75

8.7. Metodo della verifica

A -R wā n c ’ z n q s s ì le regole scientifiche tradizionali in modo da riuscire a riprodurre ’ p esattamente come era uscita dalla penna del suo autore quasi cinquecento anni fa, senza troppi commenti e spiegazioni. Dopo aver letto tutto il testo con cura e averlo confrontato con le altre copie disponibili al fine di verificare la differenza tra loro, passò alla rettifica nel testo degli errori grammaticali e di copiatura,

indicando nelle note quanto è menzionato nelle altre copie. I copisti in quel secolo scrivevano le parole attenuand ’hamza o

eliminandola del tutto soprattutto in finale di parola. A -R wā h ’ p ra in un carattere di stampa moderno, ha apposto a piè di pagina poche e brevi note, ha numerato i fogli manoscritti originali ponendo il numero tra parentesi quadre dove inizia ciascun foglio per facilitare il ricercatore che voglia tornare indietro nella lettura; ha menzionato le fonti usate ’ , h c m s p n c A -Gh zzī ha riportato componimenti o parte di essi e le fonti di tali scritti senza dilungarsi troppo su di essi. Riguardo ai posti e ai luoghi citati nel libro, ha cercato per quanto possibile di definirli in maniera concisa risalendo alle fonti geografiche e ai viaggiatori che li hanno visitati, per facilitare i ricercatori a individuarli e a ricavarne più informazioni. Inoltre ha spiegato i termini e le espressioni linguistiche incomprensibili, soprattutto quelle ottomane, in modo da cancellare ogni ambiguità senza comunque appesantire le note e indicando le fonti e i dizionari

76

8.8. nt s

Dopo le preghiere iniziali di rito, Al-Gh zzī precisa che il suo viaggio è diretto a nord nelle terre dei bizantini fino a Costantinopoli, riferisce la sua intenzione di tessere le lodi del sultano S ymān Khān n ‘U hmān53 e che racconterà nel suo resoconto come si è svolto il viaggio, nominerà i personaggi che ha incontrato tra cui s u ūk , mām, amici, nobili, studenti meritevoli, m n s ’ mp ; sc à s z n m n e come grazie ad esse in quella terra trionfa sempre la giustizia. Infatti è stato obbligato a partire per un motivo che non dichiara e a tal scopo ha chiesto consulenza ad esperti circa il viaggio nella terra dei bizantini. Ha preso questa decisione a Damasco dopo la morte del wā s k - s ām (suo padre), in quanto la vita n , ’ n s n s n s , n n c’ più chi ti aiutava ma c’ chi ti distruggeva, i fratelli si erano separati, si erano ristretti lo spazio vitale, ’ n m s ss . Pertanto è stato preferibile uscire dalla patria e partire abbandonando i familiari e i figli, chiedendo a Dio aiuto per riuscire a superare la pigrizia e la debolezza. D p p p scì D m sc p m n ì 21 R m ān ’ nn 936 h /1530 g, accompagnato da servitori, amici e dal giudice s p m W ī A -Dīn n A -F fū . A n f n c n nelle immediate vicinanze di Damasco, poi il giudice e alcuni amici andarono a Dummar, mentre Al-Gh zzī prima di sera tornò a casa per certi suoi affari. A sò f m ch ’ n m n avrebbe salutati per intraprendere il suo viaggio e si recò c n

77

A m alla scuola Al-Kām yya dove pregò e al ritorno dormì, ma il suo sonno era tormentato perché il giorno dopo si sarebbe staccato dai suoi cari. Al mattino seguente, dopo i saluti accorati e dolorosi, montò a cavallo portando con sé dei libri utili per il viaggio; partì con alcuni amici. Arrivato a Dummar, il paese di Ibn Al-F fū , ricco di prodotti agricoli, giunse a una casa in mezzo a una pianura verde piena di papaveri vicino al fiume B ā, ch è p ù ngo dei fiumi dello Sham e che ha molti affluenti. Piangeva fiumi di lacrime mentre fissava lo sguardo al fiume; durante la notte ripartirono e camminarono nella valle del B ā n n 16 R m ān n n p s ch m Khān al-Funduq54. Passarono per la valle dello Z ānī, cc z n , f cc ; opo vari villaggi raggiunsero tramite sentieri contorti e scabrosi ‘Aqabat ar- R mmān , luogo roccioso e scosceso Ṣ hāyā B ‘ k55. In q s ’ m c à n s n cq p f , molte antichità, resti di enormi costruzioni e incontrò pure sapienti e giurisperiti. Descrive la stanchezza del viaggio per gli uomini e gli animali a causa di sentieri impervi, imboccati spesso per sbaglio. Il 23 di R m ān n n Ḥ m dove visitò la tomba di Khā I n A -W ī 56. Questo paese aveva terreno

54Khān -F n q: p s S ch m nch Khān -‘A ūs f n n 577 h da Ṣ ā A -Dīn A -Ayū ī. 55 B ‘ k: c à ’ L n . 56 Khā I n A -W ī (491-051): c mp n P f n n , ns m ‘Am I n -‘Ā , ’ s c P f s mm s cc ss A ū B k ‘Um . N 014 c m è c n mm , hā ūn cc An ā Medina, dopo qualche anno si convertì e partecipò nel 629 alla conquista cc q s n . E’ c ns m p

78

fertile, la migliore acqua, la migliore terra e non c’ no su di essa né vipere né scorpioni. Sull p m sch c’ il ritratto di un uomo con il corpo di scorpione; lontano un miglio trovarono un lago da dove si pescavano grossi pesci che venivano venduti a Damasco e dintorni. Dopo Ḥ m Badr Ad-Dīn si diresse verso Ar- Rastan, il viaggio era faticoso per il forte caldo e vi arrivò al tramonto: era s n c n c p c’ una pianura verde solcata dal fiume Al-‘A ī, attraversato da un grande ponte. Qui incontrarono dei ladri, ma riuscirono a metterli in fuga. Proseguendo il viaggio, incontrarono il paese di Ḥ māh ’ n 25 R m ān p n n n n n n rose. Furono visitati dagli shuyūkh della zavia che si trovava in quel paese e parlarono di religione tutto il giorno fino al m m n ’ ftā , pregarono tutti insieme nella zavia e gli shuyūkh mandarono con loro cinque uomini per proteggerli dai ladri. Il giorno dopo visitarono un grande castello in Ḥ māh, c’ n anche molte moschee ed istituti costruiti in sassi. Il paese era circondato a est n m A -‘A ī famoso per i suoi numerosi mulini. Partirono e sulla strada incontrarono i paesi Khān Sh ykhūn57, ‘ n-N ‘mān, S āq 58, Z y ān infine arrivarono ad Aleppo n 17 R m ān. Qui Al- Gh zzī incontrò molti sapienti, scambiò con loro opinioni di argomento religioso e di metrica poetica e rispose alle loro domande. Alcuni di loro conoscevano suo padre e infatti li aveva già incontrati a Damasco e in Egitto. Visitò il castello, le moschee

57

Khān Sh ykhūn: paese dove era pass K ī n A -As ān .

79

e le scuole di Aleppo, tra cui Ash-Sharafiyya59; incontrò alcuni giudici I n B ā del quale alcuni dicevano che era ignorante e altri invece che era uno scienziato, soggiornò in molte zavie di Aleppo, ospite di s u ūk tra i quali un discendente di mm A -K wāk ī A -Bī ī A -Ra ī, presso il quale rimase fino alla notte del giorno 2 di Sh wā in quanto lo shaykh aveva insistito molto affinché rimanesse nella sua zavia situata in Al- Ǧ ūm, quartiere di Aleppo. Da qui si unì ai viaggiatori lo shaykh Muwaffaq Ad-Dīn A m A ī Dh . Il 3 di Sh wā ò n m ss p p nc p ‘Isā Bāshā c n ’ n p giudice Ibn Al-F fū n D m sc . Il giudice si era unito al corteo dei viaggiatori da Dummar quando Badr Ad-Dīn vi era giunto, ancora in preda alla malinconia. A questo punto Al-Gh zzī commenta gli eventi dicendo che ognuno trova quello che semina e che le cose belle arrivano sempre accompagnate da disgrazie: il giudice era partito a testa alta con orgoglio ed ora era costretto a n n ’ m z n . C m nq o consola e lo conforta dicendogli che gli amici lo accoglieranno bene ugualmente: piangono e si salutano prima della sua partenza60.

Aleppo, città ricca di piante di pistacchi, fichi e di ulivi, si trova a est della montagna chiamata Al-Ǧ wsh n: n ’ p n questa montagna c’ n s n sc n c m m sciite. Uscirono da Aleppo attraverso porta Antakia con il

59 Ash-Sharafiyya: n sc sh A pp , c sì n m n p ché s

f n s ch m Sh f A -Dīn A -R m n A -‘Aǧīmī.

60

Ibn Al-F fū : al ritorno fu imprigionato nel castello di Damasco e gli furono confiscati i beni. Morì nel 937 h, avvelenato per ordine di ‘Isā Bāshā.

80

ministro del Tesoro egiziano Ǧān m A -Ḥ mzāwī61 che Al-Gh zzī aveva incontrato in precedenza sia ad Aleppo sia a Damasco. Il 5 Sh wā rrivarono ad Al-A hā 62, distante da Aleppo 3

Nel documento VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI (pagine 60-95)

Documenti correlati