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LETTERATURA ODEPORICA ARABA

Nel documento VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI (pagine 32-38)

4.1. Prima prosa letteraria

Si inserisce nel più ampio panorama della prosa letteraria araba. Dopo quella preislamica (discorsi oratori, prediche, biografie dei poeti, proverbi, responsi di indovini e stregoni pagani), non del tutto autentica poiché la trasmissione orale di materiale non vincolato da metro e rima lo ha certamente esposto ad alterazioni e contraffazioni, la prosa araba certa comincia con la C c m n à m n s ’ nn 2 h e si sviluppa poi con i generi storiografici relativi al Profeta ( īt , m g āzī e sīra), le opere di traduzione soprattutto dal pehlevi e a partire dal secolo VIII-IX (prima epoca abbaside) ’adab (Gabrieli, 1967).

4.2. I Kāt b tt tu ’ b

Per adab si intendeva in origine il modo di comportarsi o ’ n s n n m sunna, termine ch c n ’ s ām nn sp c f c p ’ m s , m n adab rimase legato alla tradizione degli antenati e solo in seguito assunse una valenza più intellettuale, conferendo alla letteratura omonima la p c à c m c n n ss ’ m c ltura da lui creata. Nei secoli successivi ’adab passerà infatti a rappresentare tutto ciò che un uomo deve sapere per n s c à, c ’ m n , ’ q nz c , n c n p c ò ’ n n mento.

L ’adab iniziò per opera dei kāt b, scrivani o segretari spesso di origine non araba che registravano gli atti

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amministrativi in arabo e mandavano lettere ( sā ) ai governatori nelle province della ā - s ām e ai sovrani stranieri; alcuni scrissero anche opere indirizzate a principi e cortigiani a fini educativi e moraleggianti diventando colti uomini di lettere e famosi scrittori, altri continuarono a tenere le redini ’ mm n s z n , f n nz lla giustizia.

Nella sua seconda fase ’adab registrò un

cambiamento diventando letteratura amministrativa. Si

scrivevano testi per i kāt b ’ mm n s z n n stato: a questo proposito Ibn Qutayba, esperto in scienze religiose e giuridiche, volle rendere fruibile “n n sp c s ”, kāt b, una conoscenza diventata già troppo ampia e a tal scopo compilò manuali su poesia, linguistica, algebra, geometria, storia e diritto.

4.3. Storiografia

C n ’ ff m s p s , s f s ò esigenze morali ed entrò nella vita culturale profana: bisognava raccontare come si erano svolte le vicende e gli Abbasidi vincitori dovevano assicurarsi il riconoscimento della propria legittimità. Al-Balādhurī, n p s n , è p m p storia profana, utū -bu ān (La conquista dei paesi), e di K tāb nsāb - s āf (Il libro delle genealogie dei nobili). Gli storici, in gran parte di origini persiane e legati alla corte del califfo, presentavano gli Abbasidi come i restauratori e i sostenitori ’ s ām e gli Omayyadi vinti come una dinastia empia e corrotta. Seguiranno le opere At-tā īk dello storico e geografo

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arabo di fede sciita Al-Y ‘qū ī, la prima storia araba basata su una visione unitaria in cui furono inseriti anche assiri, babilonesi, greci, romani, persiani, indiani, cinesi, berberi, abissini, e K tāb tā īk -rusul wa-l-mu ūk s c p s n A -Ṭ ī, chiamata anche Annali p ché, p n ’ p c P f , narrazione storica è organizzata appunto per anni. Al-Y ‘qū ī scrisse anche un K tāb -bu ān, per il quale raccolse materiale letterario e interrogò di persona i viaggiatori.

4.4. Geografia

Parallelamente si sviluppò una corrente scientifica, interessata alla descrizione della Terra, che si adoperò a tradurre in arabo opere geografiche dal sanscrito, dal greco e forse dal pehlevi. La geografia si sviluppò anche per esigenze amministrative come la riscossione delle tasse e la comunicazione tra le diverse zone del califfato, per necessità politiche come il controllo delle frontiere e lo sviluppo dei commerci internazionali, ed infine anche per il pellegrinaggio alla Mecca. Primo geografo a scrivere in lingua araba fu il kāt b di origine persiana Ibn Kh ā h h, c p p s ’ nf m z n n p nc s n , poi di Baghdad e di Samarra. Scrisse il K tāb -m sā k w -l-m mā k (Il libro degli itinerari e dei regni), organizzato secondo la visione degli Abbasidi per cui Baghdad era il centro del mondo.

In questo panorama si inserisce la prima letteratura odeporica6 araba di nostra conoscenza che, oltre ad entrare con pieno diritto a far parte del variegato panorama letterario classico, costituisce

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una preziosa e copiosa fonte documentaria di estremo interesse storico, geografico ed etnografico.

4.5.

Lo studioso giordano Al- h ī ‘Iy A -R wā ci conferma che la tradizione geografica araba ha conosciuto diversi tipi di letteratura odeporica distinguibili fra loro in base ai motivi che hanno dato impulso al viaggio.

Ci sono i viaggi di pellegrinaggio, cioè i n ’H j z, per cui si sono distinti i Maghrebini e gli Andalusi lasciando una ricca tradizione, assai importante per la precisione delle descrizioni e in quanto fonte di rare e preziose testimonianze.

Numerosi sono i viaggi geografici legati alla scoperta di luoghi e di popoli, alla registrazione delle descrizioni di città, monti e fiumi e alla valutazione delle distanze fra determinati luoghi: in questo tipo di viaggio hanno eccelso gli esploratori di paesi lontani, che h nn c ns p ’ mportanza della loro impresa ed hanno registrato per iscritto tutto quello che avevano diligentemente osservato.

Ci sono anche i diari geografici scritti dagli ambasciatori durante le loro missioni, di notevole qualità per la sagace osservazione rivolta ad aspetti utili di terre, popoli e costumi divenuti oggetto della loro descrizione.

Accomunano tutti i tipi di viaggio il tema della narrazione, cioè i luoghi e gli uomini che li abitano, la descrizione della terra e di tutto quello che ci sta sopra compreso i prodotti agricoli, il

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ricordo delle eccellenze tra le personalità e gli studiosi che i viaggiatori incontrarono in quei territori.

4.6. n p m t

Tra le mete più ambite dei viaggiatori erano Mecca e Medina, città sante dal prestigio religioso e scientifico costante nel corso dei secoli della storia islamica: attirano a sé i musulmani per il p n ’ s c z n s p s nch i più lontani; la sofferenza p f c ’ nc pericoli erano argomenti che dominavano la gran parte della letteratura di viaggio legando insieme le varie opere.

La divulgazione della maggior parte di tali opere è stata merito di Ḥ m A -Ǧāssir7 ch h p c s s n “A -‘A ”, rendendo noti i loro autori e i nomi dei paesi in cui si trovavano le loro copie.

In seconda posizione, quanto a numero di viaggiatori della ch ’h nn s , s c à G s mm che rappresentava una meta ambita di viaggio sia per il suo prestigio religioso di luogo benedetto, santuario della religione, sia perché era un luogo di scienza, un centro di studio visitato dagli intellettuali musulmani provenienti da svariati paesi del mondo. Infatti, sulla base di tali dati, si era creata una letteratura islamica che invitava a visitare Gerusalemme per essere benedetti dalla

7 Ḥ m A -Ǧāss (1907-2000) fu uno storico e un importante giornalista saudita,

autore dell’ p n c s p s popolarmente nota come K tāb

al- nsāb, f n s “A -Y m m h” n 2941 “A -‘ ” n 2900.

Q s ’ m , che si occupa di storia, letteratura e tradizione intellettuale araba e da sempre ha dato spazio sulle sue pagine ad articoli e opere di letterati e ricercatori , è f ‘ n.

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sua santità: nelle biblioteche gli scaffali dei manoscritti si riempirono di una grande quantità di diari di viaggio nei luoghi santi e di libri di virtuosi; la relativa vicinanza tra Gerusalemme e ’H j z n n p m m h n n alusi a visitare Gerusalemme dopo aver compiuto il pellegrinaggio. Nella città di Ayila (presso Al-‘Aq , n s G n ) si separava la carovana dei pellegrini dello Sham da quella degli egiziani e da là chi voleva visitare Gerusalemme la raggiungeva via terra attraverso Ghaza o attraverso Al-Khalil.

A z p s c à ch p ù n ’ nz n visitatori era Costantinopoli che prese posto nella letteratura di viaggio a fianco delle città sacre di Mecca e Gerusalemme, anche se quello che richiamava i viaggiatori non era la santità dei luoghi ma il suo prestigio politico soprattutto da quando, conquistata dagli Ottomani nel 1453, era diventata capitale del califfato.

Era diventata meta di molte missioni diplomatiche, di mercanti e di persone che volevano raggiungere la Sublime Porta in nome di propri interessi o per denunciare soprusi subiti da parte di governatori locali oppure per chiedere assistenza ovvero sussidio. Costantinopoli era anche meta di studiosi specialmente dopo la rinascita scientifico-culturale della città che aveva anche consentito la costruzione di ricche biblioteche: a tal proposito il viaggiatore del XVI secolo At-T m k ū ī raccontò di come il mercato dei w āqīn o u ā (venditori di documenti cartacei) fosse letteralmente inondato di manoscritti in lingua araba p n n p nc ’ mp .

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Nel documento VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI (pagine 32-38)

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