• Non ci sono risultati.

ALBERI DI INDICI SETTORIALI

RIEPILOGO GENERALE DELLE SPESE

12.2.5 ALBERI DI INDICI SETTORIALI

Quest'ultima sezione è finalizzata all'individuazione di differenti aree di indagine, per ognuna delle quali viene proposto un apposito albero di indicatori.

Le aree di indagine proposte sono:

l'Autonomia di gestione, che evidenzia il grado di dipendenza dell'ente dai trasferimenti di terzi, nonché la capacità dell'ente di procacciarsi autonomamente le fonti di finanziamento;

l'Incidenza del gettito tributario proprio sulla popolazione amministrata, che mostra la partecipazione diretta in termini finanziari della collettività amministrata alla vita dell'ente;

la Rigidità del bilancio, che definisce le capacità di manovra dell'amministrazione nel breve periodo; la Rilevanza della spese fisse, che permette di conoscere la composizione e la reale governabilità della spesa;

la Propensione alla spesa, che approfondisce la conoscenza sulla destinazione delle spese effettuate dall'amministrazione;

i Parametri ambientali, ossia macro indicatori di natura endogena ed esogena, che misurano gli effetti sulla gestione dell'ente di variabili non direttamente governabili dall'amministrazione.

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

271

DENOMINAZIONE INDICATORE COMPOSIZIONE

1.1 Autonomia finanziaria = Entrate tributarie + extratributarie Entrate correnti

1.2 Autonomia impositiva = Entrate tributarie

Entrate correnti

1.3 Autonomia impositiva su entrate proprie = Entrate tributarie Entrate tributarie + extratributarie

1.4 Dipendenza erariale = Trasferimenti correnti Stato

Entrate correnti

1.5 Copertura delle Spese correnti con Trasferimenti correnti

= Trasferimenti correnti Spese correnti

1.6 Autonomia tariffaria = Entrate extratributarie

Entrate correnti

1.7 Autonomia tariffaria su entrate proprie = Entrate extratributarie Entrate tributarie + extratributarie

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

272

DENOMINAZIONE INDICATORE COMPOSIZIONE

2.1 Prelievo tributario pro capite = Entrate tributarie Popolazione

2.2 Pressione entrate proprie pro capite = Entrate tributarie + extratributarie Popolazione

2.3 Trasferimenti erariali pro capite = Trasferimenti correnti Stato Popolazione

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

273

DENOMINAZIONE INIDICATORE COMPOSIZIONE

3.1 Rigidità strutturale = Spesa personale + Rimborso mutui

Entrate correnti

3.2 Rigidità della Spesa del personale = Spesa del personale Entrate correnti

3.3 Rigidità delle Spese per investimento = Rimborso mutui Entrate correnti

3.4 Rigidità delle Spese correnti = Spesa personale + Interessi Spese correnti

3.5 Rigidità strutturale pro capite = Spesa personale + Rimborso mutui Popolazione

3.6 Rigidità della Spesa del personale pro capite = Spesa personale Popolazione

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

274

12.2.5.4 Rilevanza delle spese fisse

DENOMINAZIONE INDICATORE COMPOSIZIONE

4.1 Incidenza degli Interessi passivi sulle Spese correnti

= Interessi passivi Spese correnti

4.2 Incidenza della Spesa del personale sulle Spese correnti

= Spesa personale

Spese correnti

4.3 Spesa media del personale = Spesa personale

n° dipendenti

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

275

DENOMINAZIONE INDICATORE COMPOSIZIONE

5.1 Spese correnti pro capite = Spese correnti

Popolazione

5.2 Spese in conto capitale pro capite = Spese in c/capitale Popolazione

5.3 Propensione all''investimento = Spese in c/capitale Sp.corr. + Sp.c/cap. + Rimb.prestiti

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

276

12.2.5.6 Parametri ambientali

DENOMINAZIONE INDICATORE COMPOSIZIONE

6.1 Numero di abitanti per dipendente = Popolazione

n° dipendenti

6.2 Spese correnti controllabili per dipendente = Sp. correnti - Personale - Interessi n° dipendenti

6.3 Incidenza dell'inflazione nel 2008 = Andamento inflazione (stima anno 2008)

12.2.5.7 La riclassificazione del Conto del patrimonio secondo il criterio finanziario.

Accertata l’attendibilità dei valori e dei risultati di bilancio, la fase preliminare dell’analisi economico – finanziaria è rappresentata dalla riclassificazione dei dati esposti nel Conto del patrimonio e nel Conto economico.

Questa operazione deriva dal fatto che i valori dei prospetti contabili del bilancio, destinato alla pubblicazione, non seguono criteri di classificazione coerenti con le indagini da porre in essere.

Occorre, pertanto, procedere con un’operazione di ricomposizione dei dati di bilancio, secondo criteri coerenti con gli obiettivi perseguiti.

La riclassificazione del conto del patrimonio, ha la finalità di esaminare la composizione della struttura patrimoniale e finanziaria dell’ente, con l’intento di rappresentare il rapporto tra le diverse fonti di finanziamento e gli impieghi realizzati dallo stesso.

L’attività di scomposizione e ricomposizione delle voci non è casuale, ma viene orientata da un criterio ordinatore dipendente dalla specifica finalità che si vuole conseguire attraverso la riclassificazione.

La stessa può riguardare alternativamente:

 la quantificazione del contributo offerto dalle diverse aree gestionali, ed in particolare da quella caratteristica ed extra-caratteristica alla formazione degli equilibri patrimoniali;

 la valutazione del grado di liquidità e di solvibilità dell’ente.

La prima finalità viene conseguita riclassificando lo schema del Conto del patrimonio secondo il c.d. criterio funzionale o economico, la seconda finalità, invece, viene realizzata ristrutturando lo schema del Conto del patrimonio secondo il criterio finanziario.

Lo stato patrimoniale finanziario rappresenta lo schema di riclassificazione maggiormente adottato, pertanto, il modello proposto segue il criterio finanziario.

L’esigenza della riclassificazione finanziaria nasce dal fatto che la suddivisione delle attività, operata dal legislatore, si basa soprattutto sulla natura tipologica delle voci, più che sull’attitudine sostanziale a trasformarsi in denaro nel corso di un esercizio. Tale classificazione non si presta, quindi, ad essere utilizzata ai fini dell’analisi finanziaria in quanto non tiene conto delle caratteristiche di

Appunti di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni pubbliche A.A. 2012/2013

277

I crediti, ad esempio, sono classificati nell’attivo circolante senza tenere conto della loro scadenza; la stessa considerazione vale per i debiti nella parte passiva del conto del patrimonio, fra i quali confluiscono sia quelli di funzionamento (a breve termine), sia quelli di finanziamento degli investimenti (a medio lungo termine).

Risulta, invece, importante riuscire a suddividere le voci patrimoniali in poche classi significative in relazione al loro grado di liquidità; l’importanza dipende dal fatto che tale riclassificazione permette analisi immediate e, in un secondo momento, l’applicazione di numerosi indici estremamente significativi per la verifica degli equilibri finanziari e patrimoniali.

Il conto del patrimonio riclassificato si presenta come indicato nel seguente schema. SCHEMA 1- Il conto del patrimonio riclassificato.

ATTIVITA’ PASSIVITA’ Attività fisse Attività correnti Disponibilità liquide Totale Patrimonio netto Passività consolidate Passività correnti Totale

Le attività fisse, comprendono gli elementi patrimoniali che producono immobilizzi di somme in un

arco temporale di più esercizi.

Tra le attività fisse vi sono le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie, oltre ai crediti di medio lungo termine legati alla realizzazione di opere pubbliche (crediti in conto capitale verso lo Stato e altri enti del settore pubblico).

Le attività correnti o circolanti, considerano gli elementi patrimoniali destinati ad essere convertiti

in forma liquida in tempi brevi; oltre le disponibilità liquide, sono compresi i crediti a breve termine, le rimanenze i ratei e i risconti. Le attività correnti sono definite anche patrimonio circolante lordo.

Le passività consolidate, comprendono gli elementi del conto del patrimonio, parte passiva,

destinati a produrre pagamenti oltre il periodo di un anno. Sono compresi le fonti di finanziamento di medio-lungo termine e gli altri debiti scadenti in periodi successivi.

Le passività correnti, comprendono gli elementi del conto del patrimonio destinati a produrre

pagamenti entro il periodo di un anno. Sono compresi i debiti verso i fornitori, le anticipazioni di cassa, i debiti per IVA, i ratei e i risconti, gli altri debiti di breve termine ed i debiti a medio-lungo termine che scadono nel periodo successivo.

Il patrimonio netto, rappresenta la classe residuale data dalla differenza tra il totale delle attività ed

il totale delle passività correnti e consolidate.