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1.2. I fondi archivistici nelle biblioteche delle città venete

1.2.2. Alcune considerazioni e due progett

Questo doveva essere un capitolo che evidenziava il posseduto a livello di fondi archivistici delle diverse biblioteche civiche della regione Veneto, andando a sottolineare le diverse politiche di descrizione e conservazione adottate dagli istituti in merito a questo materiale. In realtà ci si è resi conto che riuscire a reperire queste informazioni, anche ad un livello generico e generale, è estremamente difficile. Le pubblicazioni spesso sono datate o parziali, chiedere informazioni tramite mail o telefono non è facile, vista la

123 Materiale soprattutto legato al cessato Dipartimento del Basso Po. Ivi, p.118

124 A cui vennero aggiunti anche dei ritratti di patrioti risorgimentali e uomini illustri. Ivi, p. 115

125 Inizialmente la collezione venne divisa in due parti, una sezione andò all’Accademia, mentre l’altra al nipote Sebastiano Giustiniani. In seguito alla morte di quest’ultimo, il padre decise di donare gli autografi all’Accademia. Ivi, p. 118

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complessità della materia e le pagine web non sono aggiornate o forniscono informazioni incomplete, quando ci sono. Oltretutto, consultando i siti web, si presenta anche il problema, purtroppo non infrequente di tali fonti, che spesso non si conosce l’identità dell’autore di una determinata notizia, oppure quando tale testo è stato pubblicato o aggiornato o revisionato.

Ma il problema non è solo informativo, ma anche formativo e strutturale: i fondi che giungono nelle biblioteche hanno bisogno di un trattamento che differisce da quello prettamente bibliografico, e quotidiano, delle biblioteche: purtroppo questi enti si trovano spesso nella concreta difficoltà, salvo lodevoli eccezioni, di non avere sufficiente personale preparato cui affidare il trattamento del materiale archivistico, complice anche la cronica situazione di sotto-organico127.

In tale panorama, già tristemente noto, si possono segnalare, ai nostri fini, la realizzazione di due progetti in ambito veneto: il SIAR Veneto e Archivi di persona del Novecento.

SIAR128 Veneto è l’acronimo di Sistema Informativo Archivistico Regionale

Veneto; il progetto è stato avviato nel 2006, dopo una ricognizione all’interno degli archivi del territorio che ha denunciato la carenza di un sistema condiviso per la descrizione archivistica. Attraverso una collaborazione tra Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova e la Regione del Veneto – Ufficio Archivi è stato creato un primo prototipo che,

127 A tale proposito è stata recuperata un’interessante notizia pubblicata sul sito della biblioteca civica di Belluno al 2 gennaio 2017, che evidenzia il numero di dipendenti pubblici in servizio presso le diverse strutture: «Personale dipendente (distinti per categorie professionali secondo il CCNL degli Enti Locali) nelle biblioteche dei Comuni capoluogo di Provincia nella Regione Veneto:

*Biblioteca civica Mestre-Venezia: Dirig. Bibl, 1; cat D 10; cat. C 48; cat B 17 = tot. 76 *Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza: Dirig. Bibl. 1; cat D 25; cat C 28; cat. B 12 = tot. 67 *Biblioteca civica di Padova: Dirig. Bibl. 1; cat. D 7; cat. C 22; cat. B 15 = tot. 45

*Biblioteca civica di Verona: Dirig. Bibl. 1; cat. D 7; cat. C 23; cat. B 10 = tot. 40 Biblioteca civica di Treviso: Dirig. Bibl. e Musei 1; cat. D 2; cat C 8; cat B 12 = tot. 23 Biblioteca Accademia dei Concordi Rovigo: cat.D 1; cat.C 4; cat.B 3= tot. 8

Biblioteca civica di Belluno: cat. D 1; cat C 3 (di cui 2 in part-time); cat B 2 (di cui 1 invalido civile) = tot. 6

*Queste biblioteche hanno in dotazione, oltre al personale dipendente indicato, anche personale dipendente di cooperative/società per la gestione di servizi bibliotecari vari.»

http://biblioteca.comune.belluno.it/2017/01/02/personale-nelle-biblioteche-dei-comuni-capoluogo-di- provincia-del-veneto/

128 http://www.regione.veneto.it/web/cultura/sistema-informativo-archivistico-regionale;

http://www.regione.veneto.it/web/cultura/progetto; http://www.regione.veneto.it/web/cultura/siar- veneto; http://siar.regione.veneto.it/web/guest/about

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attraverso una revisione iniziata nel 2010, ha portato alla nascita di SIAR Veneto 2.0129, una collaborazione tra Regione, DEI e Soprintendenza

Archivistica per il Veneto. Essendo un’applicazione web open-source, diversi sono stati gli enti e le istituzioni, al momento 38, che hanno aderito alla fase iniziale di sperimentazione, inserendo dati reali di fondi in loro possesso nella piattaforma. SIAR è stato studiato per essere facilmente interrogabile anche dagli utenti, in modo da favorire la veicolazione delle informazioni e del patrimonio archivistico che gli enti veneti custodiscono. La ricerca può essere fatta secondo gli ambiti: archivi, produttori o conservatori oppure libera; la navigazione è molto semplice e intuitiva.

Il progetto Archivi di persona del Novecento130 ha ugualmente preso avvio nel 2010 attraverso una collaborazione fra Regione Veneto, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Fondazione Mazzotti per la Civiltà veneta e con il supporto della Soprintendenza Archivistica del Veneto. Alla base del progetto c’è la consapevolezza che il patrimonio documentario del Novecento meriti attenzione, per la sua importanza come fonte per la storia del nostro tempo; si voleva perciò promuovere una ricognizione di questo tipo di archivi di proprietà pubblica o privata, all’interno di tutto il territorio della Regione. Al momento le province il cui patrimonio è stato censito sono Treviso, provincia pilota, Vicenza e Belluno. Il progetto è ancora in corso e i dati stanno confluendo nel SIAR, ma non sono ancora disponibili per il pubblico.

129 Per un approfondimento sul funzionamento e le caratteristiche http://www.regione.veneto.it/web/cultura/funzioni-e-caratteristiche

130 http://www.fbsr.it/beni-culturali/progetti-e-ricerche/archivi-di-persona-del-novecento/; http://www.regione.veneto.it/web/cultura/archivi-di-persona. Il progetto prende avvio nel 2010 appunto, ma in seguito ad una giornata di studio “Carte, libri, memorie. Conservare e studiare gli achivi di persona” del 2007 e ad un ciclo di seminari “Archivi di persona del Novecento. Guida alla

sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori” realizzati nel 2008, da cui nacque anche un volume.

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