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Alcune domande sulla rivoluzione culturale “Contro burocrazia”

Prima della “rivoluzione culturale”, i popoli erano già molto insoddisfatti dei burocrati. Nel processo dell’attuazione della politica di Mao che c’erano già tanti errori gravi, i quadri burocratici hanno 119 Comitato permanente del congresso nazionale del popolo, Costituzione della Repubblica popolare cinese, Beijing, China Legal Publishing House, 2014, p.2 120 Pang X (a cura di), La biografia di Mao Zedong, vol.2, Beijing, Central Literature Publishing house, 2003, p.1419-1420

perseguitato i popoli gravemente. I popoli odiavano i burocrati invece di sospettare della politica, ma non avevano il coraggio a combatterli. Chiunque si opponeva ai quadri del partito era controrivoluzionario.121 All’inizio della “rivoluzione culturale”, Mao

Zedong attaccò fortemente ai burocrati, Mao disse: “La classe dei burocrati e la classe dei lavoratori e contadini poveri e medi sono due classe diametralmente opposte”, “(i burocrati) sono già diventati i capitalisti che succhiano il sangue dei lavoratori”.122 Mao giocò la

carta di “contro burocrazia”, scelse il giusto bersaglio, ispirò con successo l’entusiasmo delle genti. I popoli invece erano d’accordo con le sue opinioni, credevano che Liu Shaoqi fosse il capo dei burocrati capitalistici, quindi volevano partecipare alla “rivoluzione” sotto la direzione di Mao a combattere i nemici di classe. Questo movimento di “contro burocrazia” non poteva esistere prima della “rivoluzione culturale”, la “rivoluzione” incoraggiò i popoli a combattere la burocrazia e il privilegio, ma fino alla fine non li hanno distrutti. La burocrazia della Cina di oggi è ancora molto grave, con un solo movimento è impossibile ad eliminarla, inoltre i gruppi d’interessi dentro partito non hanno la vera voglia. Il partito comunista cinese ha paura del movimento spontaneo di massa, perché sanno chiaramente la burocrazia è sempre un perfetto bersaglio, e i popoli insoddisfatti sono facili da mobilitare dai dissidenti. Il “contro burocrazia” sta influenzando ancora la politica attuale della Cina.

“Grande democrazia”

Esiste un’opinione dice che la “rivoluzione culturale” era una pratica della democrazia, cioè esisteva una “grande democrazia” durante il movimento.123 In realtà , questa “grande democrazia” non

può essere una pratica democratica. Dalla superficie, in una certa

121 Bo Y, Rievocazione delle decisioni e degli avvenimenti importanti, vol.2, Central Party School Press, 1991,

p.1128

122 Chen Y, “Mao Zedong e Chen Zhengren”, Storia del partito, n.6 (2017), p.35 123 Yang X, I mostri, Hong kong, Hong Kong University Press, 1988, p.47

misura, il movimento della massa ebbe una libertà e democrazia inaudita. Perché prima della “rivoluzione culturale” il rapporto tra i popoli e il governo era molto teso, invece durante la “rivoluzione”, si potevano parlare di qualsiasi opinione, quindi si sentirono una liberazione e una democrazia che prima non c’erano. Yang Xiaokai credeva che sono esisti la vera democrazia e la libertà durante la “rivoluzione culturale”, perché la “rivoluzione” era una carta di Mao per vincere i popoli a combattere i propri rivali politici, era un affare con i popoli che li diede la democrazia e la libertà per ottenere il loro supporto.124 Tuttavia, questa democrazia, questa libertà non erano

vere, avevano i confini molto chiari, cioè la Decisione per rafforzare il

lavoro di sicurezza pubblica durante la grande rivoluzione culturale proletaria, nella decisione scrisse che chiunque criticava Mao Zedong

e Lin Biao, era controrivoluzionario, devono essere stato arrestato.125

E’ molto chiaro che la democrazia della “rivoluzione culturale” era sotto condizione, era una democrazia falsa.

Il movimento democratico

Dopo la “rivoluzione culturale”, negli anni 80, il movimento democratico con i giovani studenti come i pionieri cominciavano a crescere e svilupparsi. In generale si considera l’avvenimento di Tiananmen del 5 aprile come l’inizio di questo movimento democratico, e un altro avvenimento di Tiananmen del 4 giugno come la sua fine. Il movimento democratico ha proposto chiaramente lo slogan della democrazie e della libertà, speravano di cambiare gradualmente il sistema della dittatura di un partito. Questo movimento era diverso con quello ribelle che è stato lanciato da Mao Zedong, era un movimento spontaneo che richiedeva il criterio di valore universale, era un movimento senza l’influenza dalle fazioni del partito. L’essenza dell’avvenimento di Tiananmen del 5 aprile era

124 Yang X, I mostri, Hong kong, Hong Kong University Press, 1988, p.77-78

125 Gruppo, “La decisione per rafforzare il lavoro di sicurezza pubblica durante la grande rivoluzione

contro l’autocrazia e contro la dittatura. Lo slogan più notevole sulla piazza Tiananmen era quello di “Il periodo dell’imperatore Qin è andato via!”126 Questo slogan era il simbolo del risveglio del popolo

cinese e dell’inizio del vero movimento democratico.

Nella “rivoluzione culturale”, Mao utilizzò la “democrazia” come uno strumento per vincere i popoli e combattere i suoi nemici. Anche se questa “democrazia” non era vera, le persone hanno sentito ancora il valore universale della democrazia. Quando Mao liberò la “democrazia” e sperò di potere controllarla, in realtà, non poté fermarla più. Per un lungo tempo, sotto il controllo del sistema comunista e dell’autocrazia tradizionale, la democrazia era molto difficile da esprimere apertamente, ma la “rivoluzione culturale” fornì invece una rara opportunità. La “rivoluzione culturale” batté l’autorità del partito e rafforzò il senso dell’indipendenza della gente, contribuì ovviamente al perseguimento della democrazia. Questa è l’ironia più grande alla “rivoluzione culturale” e a Mao Zedong. Anche se la “grande democrazia” è falsa, le persone avevano ancora la possibilità di comunicare liberamente, la falsa democrazia ha offerto ancora uno spazio libero per scambiare le opinioni e i pensieri. Per i giovani studenti, hanno visto in persona la grande potenza della “guerra popolare”, hanno realizzato la potenza della solidarietà e hanno notato che i dirigenti non erano onnipotenti. Sebbene il partito comunista ha represso il movimento democratico nell’avvenimento di Tiananmen del 4 giugno 1989, l’idea della democrazia si è già radicata nella Cina.

La riflessione istituzionale e ideologica

Dopo la morte di Mao, quando le vittime della “rivoluzione” come Deng Xiaoping e Chen Yun ripresero il potere, capirono bene la potenza distruttiva della “rivoluzione culturale” e della “guerra popolare”, capirono bene lo svantaggio del sistema sociale, quindi

decisero di riformare.127 Ma la “rivoluzione culturale” ha lasciato

ancora una ombra persistente a Deng Xiaoping. Secondo MacFarquhar, la logica del pensiero e il comportamento di Deng Xiaoping nell’avvenimento di Tiananmen del 4 giugno aveva una stretta connessione con la sua esperienza personale della “rivoluzione culturale”. Deng considerò la protesta degli studenti come una ripetizione dell’impatto dei ribelli al governo, perché il suo sentimento della paura e dell’odio, ha ordinato di reprimere gli studenti. Secondo il rapporto ufficiale, Deng ha detto in una riunione dopo il 4 giugno che c’erano i ribelli della “rivoluzione culturale” che hanno partecipato il movimento democratico.128

La riflessione ideologica è nata anche con la fine della “rivoluzione culturale”. La crudeltà della “rivoluzione culturale” era ad un livello incredibile. Per esempio l’avvenimento di Zhang Zhixin, lei è stata arrestata e stata fucilata solo perché non credeva che Liu Shaoqi fosse un traditore, i carnefici ha tagliato la sua gola prima dell’esecuzione perché avevano la paura che gridasse. 129 La

“rivoluzione culturale” ha creato un vuoto morale. Ognuno ha partecipato alla politica, è diventato un piccolo politico e un piccolo cospiratore, per raggiungere lo scopo senza scrupoli. Tanti cinesi non hanno opportunità ad avere l’educazione. Tutti questi hanno causato la grossolanità della società cinese di oggi.

Sul lato positivo, dopo la “rivoluzione culturale”, il senso dell’indipendente dei cinesi si è rafforzato. L’attacco di Mao Zedong in realtà ha distrutto il prestigio del partito. I giovani studenti che hanno partecipato la “rivoluzione culturale” hanno abbandonato l’idealismo, l’eroismo e il fanatico culto personale. Non consideravano più la volontà del leader come un comando assoluto, avevano un atteggiamento diffidente alla propaganda ideologica ufficiale e negavano i movimenti politici soprattutto nel nome della 127 MacFarquhar R, Fairbank J, The Cambridge history of China, vol.15, Cambridge, Cambridge University Press, 1991, p.246 128 MacFarquhar R, Schoenhals M, Mao’s last revolution, Massachusetts, The Belknap Press, 2006, p.89 129 Chen S, “L’ingiustizia per Zhang Zhixin”, Southern Weekend, 16 giugno 2000

lotta di classe. I movimenti politici degli anni 80, per esempio il movimento di “eliminare l’inquinamento mentale” e il movimento di “criticare la liberalizzazione borghese”, non sono riusciti a tenere il supporti dei popoli. Le genti non volevano essere gli attivisti più nei movimenti politici. 4.2 La rivoluzione culturale e la Cina contemporanea

Nella Cina di oggi, esiste ancora una forte influenza della “rivoluzione culturale”. Dopo la “rivoluzione”, il partito comunista cinese ha ricevuto un supporto al livello superiore, aveva un alto prestigio. Ha mostrato la propria determinazione di aggiustare il caos della “rivoluzione culturale” e cominciavano a effettuare la democratizzazione e modernizzazione, ha dichiarato di costruire la Cina come uno stato alla norma di legge. Ma gradualmente il partito ha ripreso alcune pratiche della “rivoluzione culturale”, per esempio l’attuazione dei “Quattro principi fondamentali” come la politica non discutibile. Dopo il 1989, il partito ha abbandonato anche la democratizzazione, c’è sempre meno la differenza con quello della dittatura della “rivoluzione culturale”.

L’atteggiamento dei popoli sulla “rivoluzione culturale” anche sta cambiando. Alla fine della “rivoluzione culturale”, quasi tutti i cinesi la odiavano, l’hanno attaccata e l’hanno criticata. I sostenitori della “rivoluzione culturale” non avevano il coraggio di difenderla apertamente. Ma nella Cina di oggi, la società è diventata sempre più ingiusta, e la riforma ha recato molto beneficio ai gruppi di interesse, il partito comunista cinese sta per perdere di nuovo il suo prestigio. L’idea della negazione della “rivoluzione culturale” sta cambiando. Le genti hanno già dimenticato la crudeltà della “rivoluzione culturale” e si sono sempre più interessati alla cui cosiddetta “democrazia” e “giustizia”. Ci sono sempre più le persone che credono nei sostenitori della “rivoluzione culturale”. I sostenitori hanno pubblicato le proprie opinioni apertamente nel famoso sito web di Utopia, e hanno

anche la legalità, perché il pensiero di Mao è ancora una “bandiera” del partito comunista.130 Dentro il partito, ci sono anche i dirigenti

che sono i sostenitori conosciuti della “rivoluzione culturale”. Per esempio, il ex presidente del comitato del partito della città di Chongqing, Bo Xilai.

Bo Xilai è il figlio di Bo Yibo, uno dei veterani del partito comunista cinesi. Bo Yibo era una vittima della “rivoluzione culturale”, ma questo non poteva impedire Bo Xilai di utilizzare il concetto della “rivoluzione culturale” nella sua carriera politica. Bo è una persona molto attraente, amato da molta gente. Però ai suoi colleghi non piace molto il suo stile duro e arbitrario di governare, “nessuno si fida veramente (di Bo), molti hanno paura di lui”.131

La politica di Bo Xilai a Chongqing era la ripetizione dei movimenti della “rivoluzione culturale”. Bo Xilai ha effettuato il movimento di “cantare canzone rossa”132 e il movimento di

“combattere la società nera”.133 Il primo ha mobilitato tutti i cittadini

a partecipare un movimento ideologico, il secondo invece ha imitato la “guerra popolare” a combattere i “criminali” e a vincere i popoli. Oggi Bo è già stato arrestato (probabilmente perché la lotta politica), ma ci sono ancora molti suoi sostenitori, soprattutto a Chongqing. Questo è un fenomeno molto interessante. Bo ha connesso la “rivoluzione culturale” e il “contro burocrazia”. La corruzione e l’ingiustizia sociale sono i motivi principali del successo di Bo. I suoi sostenitori credono che lui è un bravo dirigente, e criticano il partito che l’ha arrestato per la lotta politica.

Dal evento di Bo, si può vedere che il problema più grave della Cina di oggi è l’ingiustizia. Qualsiasi arrivista come Bo può imitare Mao Zedong, con la bandiera della giustizia e anti-corruzione, può mobilitare facilmente tanta gente. I cinesi non hanno molte possibilità a partecipare alla politica, non possono votare per

130 http://www.wyzxsx.net/

131 Wines M, “In rise and fall of China’s Bo Xilai”, The New York Time, 6 maggio 2012 132 Branigan T, “Red songs ring out in Chinese city”, The Guardian, 22 aprile 2011

esprimere la propria volontà politica. Di fronte alla corruzione e alla burocrazia, l’unico modo per i cinesi a promuovere la giustizia è quello di partecipare ad un movimento a lottare con la violenza. Se l’ingiustizia sociale della Cina continui e i popoli non possano partecipare alla politica a risolvere i problemi, in futuro ci sarebbe una agitazione come la “rivoluzione culturale”.

Rispetto al “lottare la società nera”, il danneggiamento di “cantare canzone rossa” di Bo è più grave e più nascosto. Nel movimento di “Cantare canzone rossa” , la città di Chongqing ha organizzato i cittadini a cantare le canzoni rivoluzionari ogni giorno a lodare il partito comunista.134 Bo ha dichiarato di rivitalizzare la città con il

ritorno del pensiero di Mao Zedong.135 Nella televisione e nel radio

locali, solo le canzoni rossi sono stati permessi a trasmettere. Questo movimento è stato effettuato dal potere politico, ha un chiaro scopo politico, è un simbolo politico, una dichiarazione di Bo. Uno scopo di questo movimento ideologico è quello di costruire una atmosfera rivoluzionaria. Questa atmosfera è un ipnotismo della ideologia rossa, sotto l’atmosfera ideologica, i cittadini di Chongqing approvano la politica di Bo e lo seguirono senza riserva.

L’atteggiamento della legge è un criterio fondamentale per giudicare la natura dell’amministrazione di un governo locale. È vero che Bo ha contribuito molto ai popoli di Chongqing, e ha effettuato tante politiche utili, per esempio il progetto del benessere sociale. Ma tutto questo non può cambiare una realtà che Bo ha danneggiato la legge. Bo e la sua ideologia, il suo pensiero della “rivoluzione culturale” sono molto pericolosi alla politica e alla società della Cina. L’evento di Bo Xilai è solo un esempio evidente dell’influenza del pensiero della “rivoluzione culturale” alla Cina di oggi. In realtà, l’ideologia della Cina è invariata, la filosofia politica e la cultura politica non sono mai cambiate. Il pensiero della “rivoluzione

134 anonimi, Chongqing chiede di organizzare I quadri e I citadini a cantare le canzone rosse, Quotidiano

dell’illuminismo, 20 aprile 2011

135 Wines M, “In rise and fall of China’s Bo Xilai”, The New York Time, 6 maggio 2012

culturale” si è radicato nelle menti dei cinesi. Molti cinesi credono ancora la filosofia della lotta, credono che solo loro sono giusti e gli altri tutti sono sbagliati, affibbiano facilmente un’etichetta disonorante agli altri, non vogliono accettare l’opinione opposta e disprezzano la procedura. Nella società cinese di oggi, esiste ancora la base psicologica e culturale per questo pensiero.

L’essenza della “rivoluzione culturale” è anti-legge e anti-procedura. Quindi il governo cinese deve affrontare la “rivoluzione culturale” seriamente, deve giudicarla secondo la procedura legale, deve opporsi alla “rivoluzione culturale” esplicitamente con il spirito e i mezzi della legge. Ma il partito comunista cinese non vuole farlo, invece ha evitato i problemi della responsabilità e della base sociale della “rivoluzione culturale”. Il partito non ha criticato Mao Zedong con la norma di legge, e molti fatti durante il processo dell’arresto e del giudizio della “banda dei quattro” erano illegali, quindi ha lasciato un perfetto bersaglio ai sostenitori di Jiang Qing e della “rivoluzione culturale”.136 La

divisione della decisione tra Mao e Jiang Qing è un espediente provvisorio con le conseguenze negative infinite. Secondo questi sostenitori, la Cina di oggi è già diventata una società capitalistica o revisionistica, l’abbandono del pensiero di Mao del partito comunista cinese ha causato la corruzione e l’ingiustizia di oggi, siccome il pensiero di Mao è ancora una dottrina fondamentale del partito comunista, allora hanno la legalità di invertire la decisione sulla “rivoluzione culturale”.

I dirigenti di oggi invece ancora lodano Mao Zedong, sperano di tenere il loro potere con la propaganda dell’ideologia, non hanno voglia di riflettere sugli errori di Mao Zedong durante la “rivoluzione culturale” sotto la norma di legge. Il partito comunista cinese non ha stabilito una procedura efficace di contro la “rivoluzione culturale”, non ha eliminato l’ideologia e il sistema politico della “rivoluzione

culturale”. Per la “guerra popolare”, il partito non vuole guardare la sua capacità distruttiva in faccia, invece crede che possa controllarla, ma in realtà non è così. Per esempio nella “manifestazione anti-Giappone” del 2012 a Xi’an, i cosiddetti “patrioti” hanno provocato gravi danni. Se una volta in futuro ci sia un arrivista forte che dominerà questa potenza di “guerra popolare”, sarebbe un grande disastro per la Cina.

Anche se la Cina ha aperto il suo mercato, ha stabilito una cosiddetta economia del mercato, il suo sistema, la sua ideologia e il suo pensiero fondamentale non sono mai cambiati. La “rivoluzione culturale” è ancora un’area proibita alla ricerca e alla pubblicazione. C’è ancora una lunga marcia per la democrazia e la libertà per i cinesi. La riflessione completa della “rivoluzione culturale” sarà una lezione indispensabile. Solo quando la vera democrazia e la norma di legge si realizzino, la Cina potrebbe chiudere completamente il fantasma della “rivoluzione culturale”.

Conclusione

La “rivoluzione culturale” che durava dieci anni ha avuto un impatto enorme su tutta la Cina, ha danneggiato gravemente i popoli cinesi e ha coinvolto tutti i cinesi a partecipare. La “rivoluzione culturale” ha lasciato un’impronta profonda nella storia della Cina. Durante la “rivoluzione”, Mao Zedong ha mostrato la potenza dei popoli e la crudeltà della lotta di classe. La “guerra popolare” come uno strumento ha eliminato i nemici politici di Mao con grande successo, ma anche ha distrutto l’ordine sociale.

Il motivo per cui Mao Zedong poteva lanciare la “rivoluzione culturale” è che la Cina non è uno stato della democrazia e della norma di legge. L’autorità personale di Mao poteva danneggiare facilmente le organizzazione del governo e il sistema politico. I popoli non avevano le coscienza politiche indipendenti, sono stati utilizzati da ogni forza politica. Mao Zedong ha lanciato la “rivoluzione”, ma non ha avuto una pianificazione precisa dello scopo rivoluzionario, e ha causato la grande confusione dello stato. La “rivoluzione culturale” è fallita, ma la sua influenza negativa ancora esiste. Perché la mancanza della legge e della democratizzazione, ci sono ancora tanti sostenitori fanatici di Mao Zedong che propagandano il pensiero della lotta di classe. Dentro il partito comunista cinese, esistono i dirigenti ambiziosi che vogliono imitare Mao Zedong, e utilizzare l’insoddisfazione dell’ingiustizia sociale dei popoli per raggiungere i loro motivi politici. L’atteggiamento del partito comunista cinese sulla “rivoluzione culturale” è anche molto ambiguo, da un lato l’ha definita come l’errore grave di Mao Zedong, da un altro lato, usa ancora il movimento di massa come un mezzo politico e insiste l’idea della “guerra popolare”. Negli ultimi anni il governo cinese è diventato sempre più conservatore, insiste di propagandare l’importanza dell’ideologia. La strada della democratizzazione della Cina è ancora faticosa.

Bibliografia

I giornali e le riviste Quotidiano del popolo Quotidiano Wenhui People’s liberation army daily Quotidiano dell’illuminismo Southern Weekend Notizie della sera di Hefei The New York Time The Guardian The Washington Post La bandiera rossa Lo studio della storia del partito comunista cinese Huanghuagang Chinese Social Sciences Quartrly China Pictorial Modern China Studies Storia del partito Lo studio e la discussione Bainianchao I libri

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