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Alcune formalizzazioni delle teorie esposte

Norme sociali e Modelli decisionali sulla salute

3.5 Alcune formalizzazioni delle teorie esposte

Le varie teorie ed approcci del comportamento discusse nelle sezioni precedenti ci hanno consentito di evidenziare una serie di determinanti generali del comportamento. In questa sezione forniamo delle semplici formalizzazioni di tali determinanti e del modo in cui ci aspettiamo queste determinanti possano interagire nel determinare il comportamento realizzato. L’uso di semplici formalizzazioni matematiche consente di catturare in modo chiaro le possibili modalità di interazione tra le determinanti. Siccome l’interesse di questa tesi riguarda essenzialmente le decisioni in relazione alla vaccinazione anti-HPV, tali formalizzazioni saranno specifiche al problema oggetto di studio.

3.5.1 L’approccio razionale: comparazione diretta beneficio-costo dell’azione

Formalizziamo preliminarmente l’approccio economico razionale beneficio-costo come viene solitamente formulato nei modelli matematici di comportamenti vaccinale.

Secondo l’approccio economico di base, il decisore dovrebbe valutare le conseguenze della vaccinazione in termini di mera utilità (o beneficio) netta, risultato del saldo tra il beneficio ed il costo della decisione vaccinale. Il comportamento sarà attuato o meno a seconda che, dopo un’attenta valutazione delle informazioni raccolte, a prevalere saranno rispettivamente i benefici o i costi. Ciò può essere formalizzato come segue:

( ) ( ) ( ) ( )

=

δ

t m

λ

t

α

t ∆E t

Con il termine ∆E(t) si indica il beneficio netto percepito, o payoff percepito dal comportamento attuato, in un certo istante di tempo t. Si presuppone infatti che tali variabili non siano immutabili nel tempo e possano variare al passare del tempo. Come specificato, il payoff è rappresentato dal saldo tra il beneficio derivante dal comportamento – in questo caso la vaccinazione- dato da δ(t)m

λ

(t), e il costo della

decisione, rappresentato da α(t). Agenti razionali e perfettamente informati che conoscono che il cancro della cervice uterina segue dal contagio con una infezione calcoleranno il beneficio netto come il costo evitato della malattia, e quindi come rischio di contrarre il cancro. Quest’ultimo è dato dal prodotto del rischio percepito di infettarsi con HPV (dato dalla stima m

λ

(t) ove

λ

(t) è il rischio di contrarre HPV) per il

88 Ora, nel caso del Papilloma si sarebbe portati a pensare, almeno in astratto, che il beneficio della vaccinazione, ovvero la protezione da uno dei rischi ritenuti più temibili (il cancro), sia percepito come estremamente alto a fronte di un costo che, grazie alla copertura della componente economica da parte del sistema di Sanità Pubblica, è dovuto principalmente al timore di un danno collaterale prodotto dal vaccino, che alla luce della documentazione scientifica disponibile dovrebbe essere essenzialmente nullo. Pertanto, se la decisione di vaccinazione fosse stata presa valutando la comparazione dei soli costi e benefici, l’adesione sarebbe dovuta essere decisamente più elevata. Per questo motivo consideriamo il modello “puramente razionale” precedente come insoddisfacente.

La dimensione puramente economica necessita integrata da una serie di dimensioni ulteriori di tipo chiaramente non economiche per poter spiegare scelte inerenti la salute. Nel caso del HBM si parte dal saldo fra rischio evitato di contrarre la malattia(beneficio) e il rischio percepito di subire danni dal comportamento di prevenzione della salute attuato (costo) e si aggiungono alcune variabili al disegno economico su esposto, in particolare la percezione della suscettibilità alla malattia. La nostra idea è che la percezione di suscettibilità vada a modulare il beneficio percepito, moltiplicandolo per una costante s(t) compresa tra zero ed uno. La formula del payoff cambierebbe quindi come:

( ) ( ) ( ) ( ) ( )

t 0 1

E = − ≤ ≤

st

δ

t m

λ

t

α

t s

Il primo termine dell’equazione, rappresentante i benefici, è caratterizzato da una componente moltiplicativa, ossia s(t) . Questo implica che tanto maggiore è la percezione della suscettibilità alla malattia tanto più grande è la percezione del beneficio derivante dal comportamento che ne assicura l’immunità. Al contrario, nel caso in cui la suscettibilità percepita sia prossima allo zero, il che comporterebbe l’annullamento del beneficio, il comportamento attuato sarebbe associato ad un’utilità negativa (rimarrebbe solo la componente di costo).

Similmente, sempre con riferimento al modello HBM, può essere incorporato il fattore dell’efficacia:

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )

t 0 1

E = − ≤ ≤

89 Nell’indagine sull’HPV è il genitore/tutore a percepire la suscettibilità della minore e non colei a cui il vaccino è direttamente indirizzato. La scelta finale di quest’ultimo sarà quindi, fortemente relazionata alla natura della percezione, infatti se il decisore ritenesse nullo il rischio per la figlia di contrarre l’infezione, la scelta di vaccinare sarebbe associata ad un beneficio nullo. Se, al contrario, il decisore reputasse alto il rischio di esposizione all’agente patogeno la probabilità di adesione al programma di vaccinazione sarebbe più elevata.

Incorporazione di fattori “norma sociale” ovvero fattori decisionali legati alla influenza sociale piuttosto che al calcolo razionale è relativamente semplice, seguendo l’osservazione fatta in precedenza per cui gli individui tendono a trattare tali fattori come indipendenti da quelli razionali. In questo caso:

( )

t E

( )

t E

( )

t

(

( ) ( ) ( ) ( ) ( ))

0 1

E =∆ R +∆ S = − + ≤ ≤

wR wS et s t

δ

t m

λ

t

α

t wR SwS e

Passando alla TPB, ricordiamo che alla base di ogni variabile c’è un antecedente specifico (belief)123. Le persone possono avere molte credenze riguardo un comportamento ma quelle ritenute determinanti nelle azioni di un individuo in un determinato istante sono solo una parte. La teoria definisce quindi i behavioral beliefs che influenzano l’attitudine verso il comportamento, le normative beliefs che costituiscono le determinanti delle norme soggettive e i control beliefs che sono le basi del controllo comportamentale percepito. Nell’attitudine verso il comportamento, ogni credenza collega il comportamento ad un certo risultato. Le credenze comportamentali riguardano le probabili conseguenze del comportamento. Gli attributi che vengono collegati al comportamento sono già valutati positivamente o negativamente, quindi gli individui acquisiscono automaticamente un’attitudine verso il comportamento. In particolare, il valore soggettivo della valutazione contribuisce all’attitudine in modo direttamente proporzionale alla forza del belief:

A ∝ ∑biei

La forza di ogni belief (b) è moltiplicata con la valutazione soggettiva (e) dell’attributo della credenza e i risultati prodotti sono sommati per gli n belief. L’attitudine di un individuo è direttamente proporzionale a questa sommatoria. Le credenze normative sono legate al grado di approvazione (o disapprovazione) che si ritiene probabile abbia

90 il gruppo di riferimento riguardo un dato comportamento. La forza di ogni belief (n) è moltiplicata con la motivazione della persona ad accondiscendere con il referente in questione e i risultati prodotti sono sommati per gli n referenti. La norma soggettiva è direttamente proporzionale a questa sommatoria.

NS ∝ ∑nimi

Per quanto riguarda il controllo comportamentale percepito esiste un insieme di credenze che hanno a che fare con la presenza o assenza di certe risorse e opportunità. Le credenze sul controllo esprimono l’abilità percepita da parte del soggetto di riuscire a mettere in atto il comportamento. In parte si basano su esperienze passate e in parte su esperienze di conoscenti o amici e su altri fattori che aumentano o riducono la difficoltà percepita nell’attuare il comportamento in questione. Più risorse e opportunità posseggono gli individui e meno impedimenti hanno, maggiore sarà il controllo percepito sul comportamento. Ogni control belief (c) è moltiplicato per il potere percepito (p) del particolare fattore di controllo che facilita o impedisce l’attuarsi del comportamento e i risultati prodotti sono sommati per gli n belief. Il controllo comportamentale percepito è direttamente proporzionale a questa sommatoria:

PBC ∝ ∑cipi

Al classico modello della TPB possono essere aggiunti altri elementi, se questi riescono a spiegare una significativa proporzione di varianza nell’intenzione o nel comportamento. Uno dei costrutti che viene spesso aggiunto al modello è il comportamento passato che indica come i comportamenti precedenti hanno impatto sui comportamenti futuri indipendentemente dalle credenze, le attitudini, le norme soggettive e le intenzioni.