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Disegno di campionamento

4.1 La Popolazione Obiettivo

La popolazione obiettivo è stata individuata pensando in concreto allo scopo che ha ispirato la nostra indagine. Siamo giunti, a seguito di un’attenta discussione dei pro e dei contro, alla scelta dei genitori (il genitore con cui la bambina vive se separati o eventualmente i tutori legali) delle adolescenti da poco reclutate per la vaccinazione contro il virus del Papilloma. È importante che la ricerca sia indirizzata verso i responsabili ultimi del decision-making familiare relativamente alla vaccinazione anti- HPV, anche se non coincidono con le destinatarie effettive della vaccinazione, ovvero le dodicenni. In alcuni paesi europei, in particolar modo l’Olanda, è stata ipotizzato che le ragazze eleggibili abbiano una certa autonomia decisionale129, ma nelle ricerche effettuate in Italia non è stato evidenziato alcun ruolo autonomo delle destinatarie nel decision-making. Data la giovane età, risultano estremamente influenzabili dalle loro figure di riferimento e non ancora dotate di piena capacità decisionale, pertanto, è poco realistico credere che decidano autonomamente.

Altra decisione rilevante ha riguardato la scelta del range di coorti vaccinali da includere nell’indagine. Si ritiene che l’opzione più consona sia quella di rivolgersi a genitori/tutori delle ragazze nate nel 2001 e chiamate alla vaccinazione nel corso del 2013 poiché appartenenti all’ultima coorte di nascita interamente chiamata per la vaccinazione.

La principale motivazione è che la decisione da parte dei genitori per la vaccinazione contro il virus del Papilloma, nei confronti delle figlie, deve essere stata maturata e realizzata in tempi recenti, per evitare di richiedere al rispondente uno sforzo di memoria tale da poter compromettere la veridicità dei risultati.

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Pro/contro nella scelta del campione in una singola coorte target:

VANTAGGI: Le risposte sono più attendibili poiché non si richiede un eccessivo sforzo di memoria, scongiurando il bias da ricordo.

Inoltre si evita di coinvolgere scuole di più gradi differenti;

SVANTAGGI: Le informazioni ottenute sono minori, non viene sfruttata la possibilità di acquisire informazioni ulteriori nello stesso luogo e tempo. Inoltre non è possibile fare confronti tra coorti.

L’area geografica selezionata, per l’approfondimento delle conoscenze sul decision- making relativo alla vaccinazione contro il virus del Papilloma, è la Toscana. La Toscana è tra le regioni in cui l’adesione alla vaccinazione delle dodicenni reclutate è avvenuta con maggiore convinzione rispetto alla media Italiana, raggiungendo percentuali superiori all’80% (tabelle capitolo 2) grazie ad un sistema vaccinale molto efficiente che ha raggiunto coperture molto elevate già per le vaccinazioni pediatriche. A seguito dell’indagine sarà possibile individuare e distinguere le aree - provincie aventi una copertura vaccinale anti-HPV superiore o inferiore alla media regionale. Tale informazione potrà essere utile alle Asl e alle altre istituzioni sanitarie per indirizzare al meglio le risorse, sia in termini economici che di impiego di strutture e addetti alla sanità. Ad esempio un risultato molto insoddisfacente è stato raggiunto per l’ASL di Pisa, dove la copertura anti-HPV per il 2013 si aggirava intorno al 61%130.

Questo dato può essere spiegato dal fatto che Pisa ha una storia importante di opposizione ai vaccini dovuta in particolare alla presenza di pediatri noti per il loro impegno contro le vaccinazioni.

Riteniamo comunque di grande interesse indagare le motivazioni specifiche alla base della decisione di vaccinare/non vaccinare contro il virus del papilloma umano, in quanto molte delle argomentazioni solitamente avanzate contro i vaccini delle età pediatriche (ovvero un alto rischio di danni da vaccino causa la somministrazione troppo precoce quando il sistema immunitario del bambino è ancora impreparato, contro un basso beneficio della vaccinazione che protegge da infezioni ormai rare), chiaramente non si possono sollevare nei confronti del vaccino anti-HPV. Tale vaccinazione viene infatti somministrata in età avanzata e la protezione dal virus HPV,

101 estremamente diffuso, previene l’insorgenza di uno dei mali più comuni nelle donne, il cancro cervicale.

Per il raggiungimento della popolazione obiettivo si rendevano a questo punto disponibili due opzioni. La prima, teoricamente ottimale, consiste nel consultare le liste dei soggetti eleggibili per la vaccinazione attraverso le varie ASL della provincia considerata, in quanto è l’organismo che effettua la chiamata attiva e somministra il vaccino. L’azienda USL possiede per ogni coorte di nascita, la lista nominativa costantemente aggiornata dei soggetti eleggibili con il quadro dello stato vaccinale (ovvero chi ha aderito alla vaccinazione e chi no). Questo consente per esempio di costruire un campione stratificato per decisione realizzata (SI/NO) e campionamento casuale semplice dagli strati corrispondenti. Tuttavia questa opzione mostrava alcune complicazioni. La prima questione che si pone è ottenere le autorizzazione necessarie per ricevere le informazioni sensibili di nostro interesse. Il fine ultimo di utilizzo dei dati non è chiaramente privato e personale, al contrario lo scopo è di interesse pubblico, dunque non sarebbe stato troppo complicato ottenere le suddette autorizzazioni ma avrebbe comportato tempi piuttosto lunghi e non necessariamente una lista nominale, trattandosi di dati sensibili. Inoltre, ammesso che si raggiunga lo scopo, ossia di ottenere la lista di nomi di tutte le coorti di adolescenti interessanti per la ricerca, vaccinate e non, questa sarebbe di scarsa utilità senza un relativo contatto personale per poterle raggiungere. Un’alternativa plausibile è risalire al numero telefonico dal cognome delle ragazze, ma come noto, la percentuale di telefoni fissi in Italia si è decisamente ridotta negli ultimi anni. Per tale ragione una buona fetta della popolazione target sarebbe esclusa dall’indagine riducendone la precisione. Senza considerare le ulteriori limitazioni delle indagine svolte telefonicamente, quali la mancata risposta, la difficoltà di comprensione e quindi di mancato completamento dell’intervista, oltre che tempi molto lunghi di rilevazione.

La seconda opzione è quella di considerare un campionamento a grappoli delle scuole della regione Toscana dividendole per provincia. Questa alternativa presenta alcuni svantaggi, ma anche innegabili vantaggi logistici rispetto alla opzione precedente (si veda la discussione nella successiva sezione 5.4.1). Per motivi di operatività nello svolgimento dell’indagine, localizzata idealmente nella primavera 2014, si è quindi optato per un campionamento a grappoli, concentrandosi sui genitori delle ragazzine attualmente frequentanti la terza classe della scuola media (secondaria di primo grado) della regione Toscana. Attraverso campionamento rivolto alla classe terza della scuola

102 secondaria di primo grado nel corso del periodo primaverile si copre teoricamente l’intera coorte delle dodicenni chiamata alla vaccinazione nel corso dell’anno solare precedente (il 2013), dando anche un certo margine minimo di ritardo di vaccinazione per le chiamate avvenute nel corso degli ultimi mesi dell’anno.

Tenendo in considerazione questo elemento e le risorse a nostra disposizione, in termini di tempo e di costi, la cosa più semplice ed efficace era raggiungere il target di interesse per mezzo delle figlie e in particolare tramite le scuole. I questionari verranno distribuiti a tutte le ragazze iscritte nelle classi terze delle scuole selezionate, alle quali verrà chiesto di far eseguire la compilazione da uno dei genitori o da un tutore e di riportarlo a scuola entro una certa data.

4.2 I grappoli di riferimento: la popolazione scolare della secondaria inferiore nella