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Le proposte operative a fronte dei risultati ottenut

Il caso Italiano

2.4. Motivazioni delle basse coperture raggiunte nel programma vaccinale nazionale: Progetto PreGio e Progetto Valore

2.4.2 Descrizione del progetto Valore

2.4.3.2 Le proposte operative a fronte dei risultati ottenut

L’integrazione dei risultati ottenuti dalle diverse attività del progetto ha identificato le criticità riscontrate durante la promozione e l’offerta della vaccinazione contro l’HPV e gli aspetti su cui lavorare per migliorare l’adesione al programma vaccinale per l’HPV47.

Priorità

Alla luce di particolari carenze riscontrate e della mancanza di adeguata documentazione da parte degli operatori sanitari in tema di HPV e vaccinazione, appare importante l’accrescimento delle loro conoscenze;

Rischi e benefici della vaccinazione risultano ancora scarsamente conosciuti tra le adolescenti e relative famiglie. Questo fatto rappresenta un limite alla vaccinazione, dal momento in cui la paura di effetti avversi e la scarsità di informazioni riguardo costi e benefici conseguenti, sono state indicate come principali barriere. Dunque è fondamentale una comunicazione chiara, trasparente, esaustiva e documentata orientata in tale direzione;

Potenziare il ruolo dei servizi vaccinali, perché i professionisti operanti per tali servizi diventino punto di riferimento per le vaccinazioni, sia per la popolazione che per gli operatori sanitari del territorio;

Sviluppare una rete tra servizi vaccinali e operatori sanitari del territorio per la promozione delle vaccinazioni, che preveda una condivisione del messaggio e degli obiettivi della comunicazione;

Incentivare il ruolo attivo degli operatori sanitari del territorio, inclusi pediatri e medici di medicina generale, la cui attività è cruciale nella comunicazione frontale con le famiglie e con le ragazze, per attuare un processo decisionale consapevole;

46 Declich et al 2013

45 Introdurre buone pratiche vaccinali per migliorare l’adesione (per esempio: indicare nella lettera di invito alla vaccinazione la data della seduta vaccinale presso il servizio vaccinale e una linea telefonica per ottenere informazioni, allegare materiale informativo alla lettera di invito, introdurre il sollecito attivo delle ragazze inadempienti alla prima chiamata);

Incentivare la collaborazione con le scuole, attraverso incontri informativi/educativi con genitori e ragazzi e giornate di vaccinazione;

Promuovere un atteggiamento “attivista” delle Istituzioni su internet, fornendo informazioni chiare, complete e trasparenti, monitorando i siti dei movimenti antivaccinatori e intervenendo sui contenuti considerati fuorvianti48.

2.5 Il ruolo della comunicazione

Alla luce dei risultati del Progetto Valore, appare evidente l’importanza del ruolo giocato dalla comunicazione. Dallo studio emerge con evidenza il contrasto e la mancanza di omogeneità dei messaggi giunti alla popolazione, sia da parte di operatori sanitari sia da parte dei media, con ripercussioni sulla decisione di vaccinazione. Infatti sia genitori che adolescenti non si sentono adeguatamente informati e vorrebbero ricevere informazioni da fonti di fiducia, quali medici di famiglia o scuole49.

Qualsiasi strategia dovrebbe essere accompagnata da azioni di arruolamento attivo, che comprendano interventi capillari di informazione e comunicazione (su vaccinazione, prevenzione del carcinoma del collo dell’utero, programmi di screening e attività sessuale) rivolti ai soggetti target della campagna e alle loro famiglie.

Il tema della comunicazione sulla vaccinazione contro il Papilloma virus (HPV) si inserisce nel più ampio dibattito sulla comunicazione per la promozione della salute e in particolare sulla comunicazione vaccinale, focalizzando l’attenzione su un elemento centrale: lo scopo di una comunicazione efficace è fornire informazioni corrette, complete, omogenee, comprensibili e facilitare i singoli individui a compiere scelte libere e consapevoli.

La comunicazione per essere efficace non può essere improvvisata ma va strategicamente pianificata attraverso la chiara definizione degli obiettivi, dei target, dei mezzi di comunicazione, dei tempi e dei criteri di valutazione.

Senza dubbio il perfezionamento delle competenze tecnico-scientifiche, comunicative e di counselling degli operatori sanitari rappresenta un aspetto fondamentale del più generale processo di pianificazione, in grado di:

48 www.epicentro.iss.it/problemi/HPV/valore 49 Rota et al, 2013.

46 • rispondere alle esigenze informative delle singole persone e alle loro specifiche richieste

• accogliere e ascoltare le individuali preoccupazioni e reazioni emotive • condividere obiettivi concreti, raggiungibili, personalizzati50.

Inoltre l’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure professionali direttamente coinvolte (comunicazione interna) costituisce un valore aggiunto che rafforza e rende più efficace l’intervento di ogni singolo operatore e quindi la comunicazione con tutti gli altri attori (comunicazione esterna).

Questa attenzione alla comunicazione e alla collaborazione integrata è particolarmente importante per la vaccinazione contro il Papilloma virus intorno alla quale molto è stato scritto e detto, evidenziando certezze e incertezze, a volte anche in modo confuso, e intorno alla quale sono necessariamente coinvolti professionisti appartenenti a servizi diversi (operatori dei servizi vaccinali, pediatri, medici di medicina generale, ginecologi impegnati in ambito pubblico e privato, ostetriche e ginecologi del consultorio e dell’ospedale, dermatologi, chirurghi, oncologi) che si trovano ad interagire con altri soggetti istituzionali e sociali interessati, con ruoli e responsabilità diverse, alla vaccinazione anti HPV (amministratori, media, industria, gruppi d’interesse, insegnanti, genitori, adolescenti, donne, cittadini).

Inoltre è importante sottolineare che nell’offerta della vaccinazione al target scelto (le ragazze 12enni) sono coinvolti anche operatori fino ad oggi lontani dal mondo vaccinale. Il target al quale gli operatori si rivolgono è un target, sia adolescente che adulto, certo più ampio e complesso rispetto al classico target dei Servizi Vaccinali. Si è creata una confusione comunicativa con una molteplicità dei punti di vista: -Il punto di vista degli operatori sanitari, dei ricercatori, delle aziende sanitarie;

-Il punto di vista dei media, che hanno iniziato a comunicare già da tempo, molto prima che fosse organizzata e avviata la comunicazione istituzionale;

-Il punto di vista delle persone comuni, dei genitori che leggendo, informandosi, consultando internet, parlando tra loro, hanno iniziato a formulare già da tempo delle opinioni e a costruire una propria percezione del rischio.

La percezione, essendo un atto soggettivo ed essendo alimentata anche dall’emotività, è stata influenzata fortemente dalla confusione comunicativa. Il livello della percezione

47 delle singole persone rispetto al rischio vaccinale o al rischio di tumore della cervice uterina varia infatti in base al livello delle conoscenze possedute e alle esperienze vissute51.

Il raggiungimento di alte coperture vaccinali per la vaccinazione contro l’HPV permetterebbe di sfruttare a pieno le potenzialità di questa vaccinazione, che rappresenta uno strumento prezioso per la prevenzione primaria del tumore della cervice uterina. Questo in effetti è il principale problema che ha ispirato in toto la nostra ricerca: come è spiegabile una adesione così bassa per un vaccino praticamente privo di rischi ed estremamente efficace contro il male del secolo, il cancro?

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CAPITOLO 3: