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ALCUNE OSSERVAZIONI SUI SINDACATI E SULLE LEGHE a proposito di una memoria del prof. Menzel

Nel documento Scritti vari di economia : serie seconda (pagine 157-200)

S O M M A R I O . — P A R T E I . — S I . L ' o p u s c o l o d e l M e n z e l s u l l a

legislazione concernente i sindacati. § 2. Considera i sinda-cati come monopoli qualifisinda-cati; ciò che non sono. § 3. Clas-sifica prima i sindacati secondo il genere dell'attività econo-mica che limitano. § 1. Classifica poi secondo la forma del-l'organizzazione che assumono. § 5. Riferisce sulla legisla-zione che li regge in Germania e in Austria. S 6. E propone misure amministrative di coercizione. — PARTE II. — § 1. Per comprendere i sindacati moderni due condizioni vanno studiate : la prima è la dimensione più efficace di ogni im-presa e S 2. la seconda è la forza di coesione dei legami che uniscono i membri di un complesso economico. S 3. Ora i sin-dacati moderni sono un mezzo per dare alle imprese le di-mensioni più convenienti. § 4. E i sindacati moderni creano un legame dotato di grande forza di coesione tra i membri di un complesso economico. $ 5. Del posto delle leghe t r a i sindacati.

P A R T E P R I M A .

§ 1. Mi pare di poter opportunamente prendere oc-casione da u n a pubblicazione del prof. A. Menzel — Die Kartelle und die Rechtsordnung — che consiste in una gradita ristampa della Relazione che egli con lo stesso titolo presentò nel 1894 al congresso della As-sociazione di Politica-sociale (Yereinfiir Socialpolitik), ristampa accresciuta di u n Supplemento e di una Re-lazione che 1' A. presentò due mesi or sono al 26°

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Congresso dei giuristi tedeschi in Berlino (1), per fare alcune osservazioni intorno ai sindacati e alle leghe, non riuscendo a consentire nella maggiore parte delle proposte che si fanno da noi e all'estero, per lo più da p a r t e di uomini politici e di giuristi, ma talvolta anche da economisti, favorevoli alla attribu-zione di nuovi poteri, generalmente addirittura di-screzionali, all'Amministrazione, di cui vuoisi facili-t a r e il confacili-trollo della vifacili-ta dei commerci e delle in-dustrie e accrescere l'ingerenza in un campo in cui, più che in ogni altro, è manifesta la sua incompe-tenza.

Con queste proposte uomini politici e giuristi schi-vano il problema che hanno dinanzi e che consisto nella determinazione dell'assetto giuridico da darsi a questi organismi economici. In particolare non posso consentire, come in cosa utile, nelle opinioni che si manifestano, o che in leggi già hanno trovato una espressione, contrarie al riconoscimento della validità delle convenzioni che vincolano i membri di un sin-dacato, o di u n a lega, alle regole sociali, e dissento dai pareri che si dànno in materia di responsabilità assunte o incorse da queste associazioni verso i terzi.

§ 2. Ciò che, a mio avviso, rende inaccettabili, ossia dannose per gli interessi economici, la maggior parte delle proposte di sistemazione amministrativa o giu-ridica dei rapporti nascenti dalla formazione e dal funzionamento di sindacati e di leghe, è il discono-scimento o l'errore sul loro carattere economico, sulle

(1) La relazione f a t t a nel 1894- dal Prof. MENZEL è quasi ir-reperibile perchè non potè essere allegata alle « Fiinfzehn

Sehil-derungen » di sindacati che costituiscono il 60" volnme dell» Schriften des Vereins fiir Socialpolitik.

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condizioni che li producono, sulla funzione che adem-piono e sulle vie che prenderebbero, qualòta l'in-tervento legislativo avesse da errare nel giudicare del loro carattere economico, o non avesse da tener-n e cotener-nto e quitener-ndi tener-notener-n riuscisse a dare almetener-no par-ziale soddisfazione ai bisogni economici di cui questi organismi sono un prodotto.

La esposizione istessa che il Prof. Menzel premette alla discussione dei problemi giuridici, esposizione che versa sui caratteri economici dei sindacati, sebbene non priva del merito di essere ordinata e compen-diosa, è atta a fuorviare il giurista, perchè non coglie nel segno nella indicazione dei caratteri economici. Secondo il Menzel il sindacato, ogni sindacato, — ma egli non ammette l'assimilazione di una lega ad u n sindacato, e anche in ciò non possiamo convenire con lui, come diremo in seguito — è u n monopolio quali-ficato., una limitazione delle libera concorrenza (1). È

(1) « (Die materiolle Cbarakteristik der Kartelle) k a n n in aller Kiirze daliin gegeben werden, dass die Vereinigung zu dem Zweeke gesehlossen wird, uni den freien Wettbewerb der ein-zelnen Unternclimer in geringerem oder boherem Masse einzu-schriinken »...« Zweek des Kartels ist demmach die Einseliran-k u n g des Wettbewerbes durch freie Vereiniguug der TJnter-nelimer » (p. 3).

Es ist bekannt, dass die geschilderte Art der Unternehmer-Ve-reinigungen in den Vereinigten Staaten eine ungeìteure Bedeu-t n n g erlangBedeu-te, zu einer Monopolisierung ganzer Erwerbszweige f u h r t e und zu einer scharfen Eepression im Wege der Gesetz-gebung Anlass gal», (p. 11) Solebe Verbiinde zum Zweeke der Einsclirankuug der Konkurrenz, zur Monopolisierung eines Erwerbszweiges liat es sehou im Alterthum und im Mittelalter gegeben. Neuartig isfc allerdings diese Erscheinung auf dem Ge-biete der Grossindustrie, neuartig sind die oben gesebilderten Organisationsformen (p. 12)

questo suo eoneetto un concetto comune, per così dire, a mezzo mondo, e la maggior p a r t e dei legisla-tori e dei giuristi che si occupano dei sindacati, lo fanno con la convinzione di dover escogitare rimedi legali alla formazione di monopoli qualificati, cioè di monopoli più o meno perfetti e completi.

E certo non esagero dicendo che sia u n a vera os-sessione quella dei giuristi di voler vedere un mono-polio ovunque incontrano un sindacato, e di voler cercare misure di coercizione là dove la loro funzione dovrebbe essere, per riuscire utile, quella di dare espressione e precisione giuridica alla volontà delle parti interessate, riconoscere valide nuove forme ci contratto e fare sì che ognuno venga ad essere re-sponsabile del fatto proprio (1).

Ferr.er kommt zur Erwagung, dass alle Kartelle in dem Ef-f e t t o gipEf-feln, den Preis einer Ware in einer Hiilie zu lialten, welcho dureli den freien Wettbe werb nicht moglich ware (p. 20),

(1) Vi sono giuristi che riconoscono bene questo loro com-pito, p. e., tra questi il M A R G I I I E R I . Ma essi fanno poi le pro-poste più saugrenues per il conseguimento di uno scopo corret-tamente iudicato. Mentre, ad 03., il M A R G I I I E R I reclama giusta-mente che i sindacati vengano riconosciuti fra i legittimi istituti

giuridici del diritto commerciale, affinchè non vengano confusi

con altri istituti in vista di apparenti analogie, e non accada che, assimilatili, p. e., alle società commerciali, se ne proclami poi la illegalità o la nullità per la circostanza di non riscon-trare in essi i caratteri, o le condizioni, o le formalità o i modi di costituzione, o il funzionamento e l'esercizio proprio di associazioni o società già definite dal codice, l'istesso

MAR-G H I E R I espone un sistema con cui soddisfare il suo intento, si-stema imperniato a cinque provvedimenti dei quali ha fatto giustizia meritata il R A C C A .

Vedi in : Riforma Sociale Voi. V i l i . 1898. Sindacati di di-fesa industriale. A. M A R G H I E R I , p. 3 1 5 - 3 1 7 e Voi. IX. 1 8 9 9 .

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A n c h e in questi giorni, posteriormente quindi al Menzel, il Liefmann lia pubblicato nei Jahrbiiclier del Conrad un articolo — che è ad un tempo una con-ferenza e l'estratto di un libro di prossima pubblica-zione— nel quale patrocina misure amministrative imperniate in un nuovo ufficio, un Kartèllamt (1), e richiede la pubblicità di u n a dozzina di dati di fatto la cui segretezza è condizione imprescindibile per la riuscita di affari commerciali o industriali. Già il ti-tolo dello scritto del Liefmann rivela la preoccupa-zione dell'autore : « Cosa può ora farsi di fronte ai cartelli ! ». E le prime righe ci avvertono « che nel carattere monopolistico sta la n a t u r a dei cartelli », e che « scopo della legislazione sui cartelli non può essere che la eliminazione dei danni che i compratori risentono dalla posizione monopolistica dei cartelli ». D ' a l t r a parte, l'autore ci dà pure subito un saggio della sua dottrina economica, avvertendoci che i sin-dacati che si formano dagli imprenditori per compe-rare a miglior prezzo le materie prime della loro in-dustria e la mano d'opera, non sono veri cartelli e non ledono consumatori, perchè i venditori di materie prime e di mano d'opera sono degli offerenti (2).

R a v v i , a fondamento di tutto questo, una diagnosi sbagliata, e l'indole dell'errore e le ragioni di esso

(1) Jahrbucher, III Folge. 24 Bd. 6 Heft. Dezember 1902, p. 801.

(2) Riporto in nota il passo perchè potrei non essere creduto : « Diese Art von Unternehmerverbanden richtet sicli also gegen die Pcrsonen, die ìhnen etwas anbieten. Diesn Abnchmerverbdnde der Unternehmer , die g'-gen dio Ari'eiter Un d RohstolSiefe-ranten gericlitet silici und die man leider auch manchimi! als Kartelle bezeiclmet, sind daher etwas ganz anderes, als die Ve-reinignngen, in denen dio Unternehmer als Anbieter auftreten. »

sono state già segnalate piti di una volta da egregi economisti, tra i quali va ricordato E. Cossa (1),; che minutamente, e con buone ragioni, suffraga la tesi che nega la concomitanza di monopolio e sindacato. Ricorderò anche il J e a n s (2) che distingue « different varieties of the genus trust or combination » per so-stenere che : « they are not ali designed to establish monopolies nor liave they ahvays t h a t effect », quan-tunque, 'secondo lui, i più avrebbero questa tendenza. Procurerò di aggiungere qualche ragione a quello for-nite dal Cossa, o forse anche implicita in esse. Poi-ché, a mio avviso, nè il sindacato, nè la lega, al giorno d'oggi, vogliono costituire monopoli, non rie-scono a creare monopoli, non narie-scono da condizioni propizie alla formazione di monopoli, non influiscono sui prezzi a modo di monopoli. È un errore legisla-tivo trattarli come tali, errore che porta a conse-guenze dannose per lo sviluppo economico di un paese. È la diagnosi del monopolio una diagnosi giusta pei sindacati e per le leghe di altri tempi, sindacati e

(1) « I sindacati industriali infatti, contrariamente all'opinion© di molti economisti, non costituiscono di necessità, un mono-polio, ma sono semplicomente istituti i quali alla concorrenza di taluni imprenditori sul mei-cato sostituiscono quella del loro gruppo, il quale deve appunto continuare la lotta della libera concorrenza con tutti gli altri imprenditori dello stesso ramo d'industria siano isolati o siano essi pure uniti in sindacato (p. 12). » I sindacali industriali, Hoepli, Milano, 1901, p. 12-14.

(2) The Committoe of tbe House of Representative» whicli inquired into tbe working of trusts in the United States in 1888, concluded their report with the opinion that « while the trust may be dangerous, and sliould he watclied over by law, it did not necessarily imply monopoly ». Trusts, pool« and

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leghe che con le attuali non hanno di comune che il nome, salvo per quei sindacati e quelle leghe, una infima minoranza, che sono ancora sopravivenze di altri tempi, frammiste alle nuove formazioni. Oppure, è u n a diagnosi che prende un epifenomeno occasio-nale o casuale, u n a aovcuua, per la somma dei carat-teri necessari o sufficienti.

Sarà questo l'argomento delle osservazioni che sot-topongo al lettore.

Ad ogni modo è veramente singolare che questa crociata contro supposti monopoli, e quindi in favore della libera concorrenza, che dicesi minacciata, venga fatta da persone le quali, quando non si t r a t t a di sindacati, non si stancano di segnalare danni altret-tanto gravi quanto sono immaginari di quella istessa libera concorrenza e ad invocare contro di essa ri-medi legali non meno vigorosi di quelli che vorreb-bero poter inventare, contro i sindacati. Ed è pure singolare che le medesime persone, che riconoscono un monopolio qualificato in u n a convenzione fatta t r a imprenditori affinchè le vendite di u n a merce si fac-ciano piuttosto ad un prezzo che ad un altro, e che riconoscono ancora questo carattere alla convenzione se versa sulla vendita di certi servizi, poniamo di quello che consiste nel trasporto per ferrovia o nave, non riconoscono più il medesimo carattere in u n a convenzione fatta tra individui, venditori di servizi personali, p. e., di servizi da muratori, o da brac-cianti, o da minatori, convenzione che ha per iscopo la fissazione del prezzo di questi servizi, o la quan-tità che conviene ne sia offerta e il modo di ven-derla. Nel caso di convenzioni di questo genere, co-stitutive di quello che dicesi una lega, taluni neghe-rebbero p. es, ai dirigenti la lega il diritto di citare, a nome di questa e per danni verso di essa, i

mem-bri che ne trasgredissero le regole, mentre riconosce-rebbero questo diritto ai dirigenti un sindacato, ed altri, ugualmente illogici, non terrebbero u n a lega responsabile verso i terzi dei patti di u n a conven-zione fatta da essa in nome proprio, là dove questa responsabilità riconoscerebbero in un sindacato.

La varietà dei criteri che si manifesta quando trat-tasi di sindacato e quando invece t r a t t a s i di lega, co-me altresì l'indole dei provvedico-menti legali che si van-no cercando contro i sindacati e contro le leghe, de-rivano probabilmente in ultima a n a l i s i , e forse in-consciamente, da interessi e pregiudizi di classe, ma hanno—almeno per quanto a me sembra—il loro su-strato nell'ignoranza dei veri caratteri di un sinda-cato moderno e di u n a lega dei giorni nostri, sicché ritengo che, se la opinione comune mutasse intorno alla n a t u r a dell'uno e dell'altra, gli interessi di clas-se si manifesterebbero diversamente nella tentata for-mazione di un nuovo diritto.

§ 3. P r i m a di esprimere e dimostrare alcuna opinio-ne mia, darò un sunto del lavoro del prof. Menzel, sunto che, oltre a servire a far conoscere un' opera meritevole di essere conosciuta, servirà anche per ri-chiamare alla memoria, brevemente, le principali qui-stioni che ai sindacati si connettono, cioè, servirà di orientamento.

Il prof. Menzel, fermo nella sua idea che ogni sin-dacato sia della famiglia dei monopoli e riconoscen-do in questo un carattere loro tipico, ne propone la classificazione in quattro specie. A. Il sindacato sul prezzo, che h a per iscopo di fissare il jirczzo di ven-dita di una merce (o di un servizio) al di sopra di un certo livello. B. 11 sindacato di produzione, che ha per iscopo di limitare la quantità delle merci che si producono, e si vendono, dai membri del sindacato.

OSSElìVAZIONI SUI SINDACATI E SULLE LEGHE 1 5 3 C. Il sindacato di vendita, che ha per iscopo di circo-scrivere la autonomia nella vendita delle merci jier parte dei membri del sindacato. D. Il sindacato di par-tecipazione che ha per iscopo di ripartire gli utili delle aziende sindacate secondo criteri concordati. Queste forme fondamentali si intrecciano in modo che un sin-dacato concreto ha il più delle volte i caratteri di varie forme fondamentali,

Noi non staremo a discutere questa classificazione. Affinchè le classificazioni di sindacati riescano net-te e chiare occorre ognora fermarsi sui mezzi con i quali operano, criterio questo che il Menzel non vuo-le introdotto in questa classificazione* per tipi. E al-lora succede che, ad es., il tipo del sindacato di pro-duzione e quello di vendita, si confondono l'uno con l'altro, e che lo stesso Menzel, per descrivere con pa-role diverse l'uno e l'altro, è costretto ad aggiunge-re che il secondo procede dividendo il territorio in zone di vendita riservate, ovvero mediante u n a di stribuzioue delle ordinazioni o domande, tra le impre-se sindacate, o con la costituzione di agenzie comu-ni sociali di vendita , là dove il primo procede sia interdicendo la produzione oltre certi limiti a ogni socio, sia permettendola, ma con u n a t a n g e n t e di utile a favore del sindacato, etc., caratteri, tutti que-sti, che rientrano evidenteineute nella categoria dei mezzi con i quali operano i sindacati.

D'altronde, la classificazione del Menzel vale come mezzo mnemonico, o anche didattico, tanto quanto valgono altre (1) classificazioni, p. e. quella del

Ba-(1) Non a torto il SOREL deride queste classificazioni. « Les syinlicats industriels etc. » Revue suvialinle, n. 211, luglio 1902, p. 48.

bled (1) che suona così : i sindacati possono propor-si di accrescere il prezzo dei loro prodotti, propor-sindacati di limitazione, o di procurarsi uno smercio più rego-lare, sindacati di ripartizione, o di conseguire entram-bi questi scopi, sindacati di concentrazione. Ma gli scopi, anche qui non si riconoscono che ai mezzi che sono messi in opera per il loro conseguimento. Quin-di, il primo genere di sindacati, si segnala per l'im-piego di due mezzi : limitazione della produzione, o convenzione di prezzi uniformi. P e r conseguire il se-condo scopo si hanno tre mezzi : dividersi le

ordinazio-Al signor DE ROUSIERS viene la pelle d'oca esaminando i so-li nomi elle prendono i sindacati in inglese, cioè in America. Do-po aver detto dei sindacati « domination et monoDo-pole, tol ótait leur b u t » , fa questa nota: L'étymologie do ces diffórents fcor-mes rnarqne assez bien ce caractèro : Ring eignifie anneau, cer-cle, dans lequel ou enferme ses coucurrents ; corner, c' est le coin l'impasse oh 011 les acculo; pool, la mare ofi ou les noie. L'idée de contrainte se dègage netteinent do ces trois mótaphores (p. 15). E il SOREL, che prende queste notizie filologiche sul serio, dice : la langue amèricaine est particulièrement curieuso; elle traduit, daus un argot digne de voleurs, des seutiinents d'esprits assez primitifs (p. 48). È facile persuadersi median-te il dizionario di Palgrave, che ring significa l'anello elio è formato da gente che si associa per lavorare, ad un scopo co-mune, politico o commerciale; che corner, non è già « l'impas-se où on les accule », ma la posizione in cui si mette un vendi-tore allo scoperto quando non può consognare: cho pool non è « l a mare où on les noie » ma la borsa comune (o il conto so-ciale) che viene formata da gente che si associa e che noi, con temperamento forse piìl allegro di quello degli americani, chia-miamo la « botte comune » quasi che vini di varia provenien-za si unissero in un solo tipo.

(1) Lea 8yndicat8 de producteurs et détenteurs de marchandises au doublé point de vue économigue etpénal. Paris. 1893. Rousseau.

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ni, o ripartire gli utili, o delimitare i mercati riser-vati a ciascuno. P e r conseguire il terzo scopo, si h a un mezzo : vendere per conto sociale la produzione.

§ 4. Il Menzel, dopo aver classificato per tipi, clas-sifica pure in ragione dei mezzi di cui si servono i sindacati, cioè, come egli dice secondo un criterio formale, diverso dal precedente, che sarebbe stato

materiale (p. 5). Abbiamo allora:

a) sindacati che consistono in semplici accordi ora-li o scritti tra imprese indipendenti per regolare i prezzi o la produzione, o dividersi i clienti, o le zo-ne di smercio etc. con o senza stipulazioni penali in caso di contravvenzione, con o senza cauzioni reci-proche per l'adempimento dei patti, con o senza de-signazione di arbitro delle controversie e con o sen-za clausole che implichino il boicottaggio dell' ina-dempiente.

bj Si dànno anche sindacati i quali consistono ben-sì come i precedenti sostanzialmente soltanto in con-venzioni, ma creano pure organi speciali e comuni per la realizzazione degli scopi sindacali, p. e., dàn-no vita a rappresentanze comuni a controllori co-muni dei patti, a uffici coco-muni di contabilità etc. L'organo più frequente o tipico di questo genere di sindacati quando sono fortemente organizzati, sta nel-la formazione di agenzie di vendita comuni, cioè sin-dacali. Possono queste agenzie — i comptóirs de ven-te francesi — avere caratven-teri giuridici assai diversi, a seconda del rapporto giuridico che si crea tra l'a-genzia e i terzi e l'al'a-genzia e il sindacato o i membri singoli del sindacato. P u ò infatti l'ufficio di vendita (a) non contrattare con i terzi in nome proprio e funzio-nare da semplice tramite per la trasmissione, previa ripartizione secondo regole sindacali, delle ordinazio-ni ai singoli soci del sindacato , i quali contrattano

direttamente con i terzi ; può invece ((3) 1' ufficio di vendita contrattare bensì in nome e per conto del sin-dacato con i terzi, ma avere il diritto di cedere il con-tratto a un socio, svincolando il sindacato; può d'al-tronde pure (•;) l'ufficio di vendita contrattare a no-me e per conto del sindacato, rappresentandolo e vin-colandolo; può finalmente (S) l'utficio di vendita es-sere azienda autonoma nei rispetti dei terzi, contrat-tando in nome proprio e vincolando solo sè medesi-mo, ma, nei rispetti del sindacato avere rivalsa con-tro di esso e vincolarlo verso di sè in ragione dei contratti fatti con terzi (p. 7-9).

E sono non solo immaginabili, ma praticate anco-ra varie altre combinazioni.

c) Ma i sindacati assumono anche forme più orga-nizzato. Ciò avviene quando le singole aziende

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