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3. L'ITALIANO L2 AD ADULTI MIGRANTI

3.5 L'alfabetizzazione degli adulti migranti

3.5.4 Alfabetizzare adulti migranti

Dati gli utenti, l'insegnamento dell'italiano L2 ai nuovi migranti non può quindi più prescindere dall'alfabetizzazione, se non in una ridotta percentuale incarnata da pochi fortunati casi; è infatti difficile pensare di insegnare la lingua di una società come la nostra facendo a meno della scrittura; troveremo di conseguenza, insieme al processo di apprendimento dell'italiano come lingua seconda, quello della conquista della lettoscrittura61.

Lavorando con i nuovi migranti ci si trova dunque davanti ad apprendenti analfabeti nella loro L1 che devono apprendere a leggere e scrivere in una L2 in cui hanno un'abilità orale scarsa, se non del tutto assente.

61 Borri A., Minuz F., Rocca L., Sola C. Italiano L2 in contesti migratori. Sillabo e descrittori dall'alfabetizzazione all'A1, in

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Il processo di apprendimento della lettura necessita di molto tempo ed esercizio, prima di raggiungere risultati apprezzabili. Il Sillabo proposto dagli studiosi Borri, Minuz, Rocca e Sola definisce un percorso di alfabetizzazione che si articola in quattro stadi (Pre alfa A1, Alfa A1, Pre A1 e A1) e ha un monte orario stimato, nell’ipotesi di un apprendente prealfabeta medio, di 600 ore62. I corsi realmente forniti da molte agenzie educative, come i CPIA, si aggirano sulle 300 ore in presenza.

Dati i tempi che questo processo richiede e visto che nel frattempo gli studenti analfabeti hanno meno mezzi ma le stesse esigenze degli altri, si insegnerà a distinguere i vari testi scritti con cui gli utenti hanno contatti frequenti (permesso di soggiorno, carta d'identità, tessera sanitaria, banconote) ben prima di riuscire a padroneggiare veramente la lettura63. In questi casi ci si affiderà agli strumenti disponibili come i colori e le forme, per poi passare solo successivamente all'aspetto linguistico. In questo modo vengono comunque introdotti concetti di corrispondenza forma grafica-significato e attivati i processi di relazione (generalizzazione e discriminazione) e si familiarizza con l'utilizzo dei supporti scrittori.

La differenziazione di forme e colori invece è una capacità di quasi immediata efficacia; partendo da questa si familiarizza con il rapporto significante- significato, quindi con la funzione della lettoscrittura; in questa prima fase c'è spesso un buon livello di motivazione, favorito dai risultati tangibili nell'immediato; gli studenti riusciranno per esempio ad ordinare per valore delle monete o delle banconote nel corso di poco tempo, sentendosi istantaneamente più autonomi.

Con il percorso di alfabetizzazione si rafforzano anche le competenze logiche, mnemoniche e di numeracy, che permettono quindi di rappresentare e manipolare vari aspetti della realtà; si sviluppano l’orientamento spaziale

62 Ivi.

63 Enti certificatori dell’italiano L2 (a cura di), Sillabo per la progettazione di percorsi sperimentali di alfabetizzazione e

apprendimento della lingua italiana a livello Pre A1. Indicazioni per l’articolazione del livello Pre A1 antecedente l’A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

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all'interno dello spazio scrittorio (per la nostra lingua, orizzontale, lateralizzato a sinistra), le abilità strumentali legate alla manualità fine, come la pressione da esercitare con la penna sul foglio, la coordinazione oculo manuale messa in atto nell'azione della scrittura, con la conseguente dimestichezza nel maneggiare i supporti, si impara ad orientarsi nello spazio di scrittura, seguendo le righe, lasciando lo spazio fra le parole; si potenzia la conoscenza del mondo, tramite la lettura di testi di vario genere.

In totale, per saper scrivere in italiano occorre conoscere la serie chiusa di grafemi, saperli riconoscere e collegare ad un certo suono, e viceversa; essere in grado di tracciare i grafemi e di unirli, formando le parole, impratichirsi in quest'attività; bisogna conoscere le regole combinatorie ed ortografiche dell'italiano64.

Nell'insegnamento della lingua italiana si privilegia l'attenzione alla sillaba come unità minima fonetica, essendo facilmente distinguibile, inizialmente magari accompagnandone il suono battendo le mani, e poiché permette di formare facilmente parole sensate.

Le studiose Vinogradov e Liden hanno proposto alcuni concetti da ricordare per chi opera nell’alfabetizzazione di adulti a bassa scolarizzazione in lingua seconda, enfatizzando le differenze rispetto all’insegnare una lingua seconda a persone pienamente scolarizzate65. Nella Tabella 3.2 è possibile vederne una sintesi.

64 Minuz F., Italiano L2 e alfabetizzazione in età adulta, Carocci, Roma, 2005

65 Vinogradov P., Liden A., Principled training for LESLLA instructors, in Low-Educated Second Language and Literacy

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Topic Specification

Assessment - assess literacy and language skills in L1 and L2 - conduct needs assessments of learners

Course design - contextualize literacy instruction within real-life, relevant themes

- teach pre-literacy skills

- build oral language and vocabulary - develop multi-level lessons

- design and teach lessons that address the components of reading

- design and teach lessons that develop balanced (bottom-up and top-down) reading strategies

- teach learning strategies and study skills appropriate for LESLLA learners - lower the affective filter of the classroom, create welcoming, productive atmosphere in the class

Materials development

- choose and develop appropriate materials, adapt published materials - use authentic materials for instruction

- understand value of student-generated texts

Tabella 3.2. Skills of effective LESLLA instructors.

Come mostra la Tabella 3.2, le studiose indicano all’interno dei programmi dei corsi l’insegnamento delle competenze pre-literacy, l’importanza delle lezioni multi-livello e lo sviluppo delle competenze orali con un’attenzione al lessico. Per affrontare queste attività gli strumenti testuali sono preziosi, e, come sopra evidenziato, vanno scelti e sviluppati in modo adeguato, adattando i materiali editoriali e utilizzandone di autentici. Con gli studenti scarsamente scolarizzati, in modo ancora più decisivo rispetto a quelli alfabetizzati, è decisiva la valorizzazione dei testi prodotti, in modo che, in un percorso lungo come quello che stanno attraversando, possano apprezzare i risultati del loro lavoro.

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