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Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll

Il romanzo o il racconto fantasy

6.5 Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll

Nel 1865 viene pubblicata l’opera di un giovane matematico di Oxford, Charles Lutwidge Dodgson. Non si trattava tuttavia di un saggio matematico, ma di un resoconto di un sogno fantastico di una bambina. Inizialmente, il libro viene recepito esclusivamente come libro per bambini, ma nel corso di oltre un secolo e mezzo è diventato uno dei libri più conosciuti amati dal pubblico di ogni età ed è stato oggetto di innumerevoli studi e approfondimenti.

La struttura del libro si articola su una realtà fatta da tre dimensioni spaziali, alle quali se ne aggiunge una quarta, quella temporale. Nel paese delle Meraviglie nulla è come dovrebbe essere: mentre in Alice attraverso lo specchio la struttara del mondo oltre lo specchio si basa sul binomio formato da i temi del ribaltamento e della partita a scacchi, in Alice nel paese delle Meraviglie manca una simile visione.101

Nel paese delle Meraviglie domina la pseudologica del ‹‹nonsense›› e Alice vi si trova immersa sin dal momento in cui decide di inseguire lungo la galleria sotterranea il Coniglio Bianco. Ma è il sorprendente Gatto di Cheshire che spiega alla bambina in che cosa consiste la pseudologia del ‹‹nonsense››, cioè la logica della follia:102

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Matteo Crivelli, Science in Wonderland: Lewis Carroll e l’invenzione del futuro in Tempi moderni nella children’s literature. Storie, personaggi, strumenti critici a cura di Francesca Orestano, CUEM, Milano, 2007, pp. 63-93.

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‹‹… qui siamo tutti pazzi. Io sono pazzo e tu pure››.

‹‹E come lo sai che sono pazza?›› disse Alice. ‹‹Devi esserlo, replicò il Gatto, altrimenti non saresti venuta qui››.103

L’ingresso in un mondo dove le leggi della realtà, come le conosciamo, non valgono più e questo si delinea già nel capitolo I, a partire dalla discesa di Alice nella tana del Coniglio Bianco, si crea dunque un mondo parallelo in cui Alice imparerà progressivamente a conoscere e a gestire, compiendo il suo processo di maturazione e di crescita interiore.

Il primo personaggio che Alice incontra di questo strano mondo è proprio il Coniglio Bianco con gli occhi rosa. L’animale, che rappresenta parodicamente i funzionari borghesi asserviti alla nobiltà, è sempre intento ad osservare il suo orologio ed è perennemente preoccupato del proprio ritardo, sarà lui ad attirare Alice nel paese delle Meraviglie. Infatti, il comparire dell’orologio del coniglio è l’elemento che dà inizio agli eventi della storia:

…Tuttavia, quando il Coniglio tirò fuori un

orologio dal taschino del panciotto, lo guardò

e poi riprese a correre, Alice saltò in piedi, perché d’un tratto le era venuto in mente di non aver mai visto prima un coniglio con il panciotto, e neppure con l’orologio. Incuriosita, lo rincorse per il prato, e fece appena in tempo a vedere che si infilava in una grossa tana, sotto la siepe.104

103 Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, Newton, Roma, 2009, p. 74. 104 Lewis Carroll, Alice nel paese delle Meraviglie, cit., p. 37.

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La bambina, entrando nella tana dell’animale, incomincerà una lunga e interminabile discesa verso questo nuovo mondo, dove dovrà imparare le “nuove regole.” Una delle prima novità sono le trasformazioni della protagonista, infatti cambierà aspetto per ben dodici volte all’interno della storia. Queste trasformazioni diventano il simbolo delle difficoltà che il bambino incontra nella sua crescita verso l’età adulta. Alice appare, inizialmente, come una vittima inerme di tali imprevedibili mutazioni, ma gradualmente, nel corso della narrazione, diviene sempre più consapevole della scienza bizzarra che regola il paese delle Meraviglie.105

L’incontro con il Bruco106

sarà importantissimo per Alice, infatti sarà proprio lui ad insegnarle come comportarsi ed instradandola sulla corretta via per comprendere quel nuovo mondo di fatto di leggi naturali, completamente diverse. Un altro incontro significativo è il thè con Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina107 ed un Ghiro addormentato in una teiera. Il thè a cui la piccola protagonista prende parte è uno dei momenti più significativi del racconto, carico non soltanto di giochi linguistici e logici, ma anche di riferimenti complicati alla sfera temporale. Per la seconda volta, troviamo l’elemento dell’orologio, che questa volta appartiene al Cappellaio Matto.

105 Cfr. Matteo Crivelli, Science in Wonderland, cit., pp. 63-93. 106

Il Bruco sentenzioso e distaccato è l’ironica caricatura del docente, bravo a dispensare ottimi consigli (‹‹Non perdere la pazienza››) che tuttavia si guarda bene dal seguire (cede all’irritazione quando Alice afferma che vorrebbe essere un po’ più alta di sette centimetri). In più è l’animale simbolo per antonomasia del cambiamento, con la sua metamorfosi da crisalide in farfalla.

107 I personaggi sono ispirati a due espressioni di uso comune ai tempi di Carroll: “matto come un cappellaio” e “matto come una lepre marzolina.” La prima espressione trae origine dal fatto che i cappellai, utilizzando il velenoso mercurio per trattare il feltro, diventavano preda di un tremito continuo agli arti, con danni notevoli anche alla vista e all’eloquio. La pazzia della lepre marzolina allude invece alle evoluzioni frenetiche del maschio in primavera, la stagione degli amori.

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L’orologio del Cappellaio Matto è indietro di due giorni ed è sempre fermo alle sei, in questo modo come lui stesso afferma ‹‹Ѐ sempre l’ora del thè››,108 non avendo il tempo di lavare le tazze, perché non c’è più tempo, si accontentano di cambiare posto; e quando hanno finito, ricominciano. Ma la differenza tra questi due personaggi dotati di orologio è proprio nella percezione del tempo: il Coniglio Bianco è perennemente in ritardo, costretto ad inseguire un tempo sfuggente e velocizzato, mentre il Cappellaio Matto vive in un momento interminabile, in una sorta di eterno presente.

L’incontro di Alice con questi personaggi stravaganti è basato sulle leggi del nonsense che regolano il paese delle Meraviglie: la logica di cui si fa portatrice Alice non vince, anzi viene annientata dalla logica del Cappellaio Matto e della Lepre Marzolina, tanto che Alice si alzerà dal tavolo del thè sempre più confusa affermando ‹‹Ѐ il thè più stupido al quale abbia mai partecipato in vita mia!››.109

Alice, andando via, scopre che un albero ha una porta a aprendola si entra nel campo da croquet della Regina di Cuori. La partita di croquet è ancora superiore, se è possibile, alla scena del thè. Alice è riuscita finalmente ad entrare nel giardino che aveva appena intravisto al principio del racconto: si trova ora nel regno dei giochi di carte. Il primo spettacolo che colpisce i suoi occhi è quello dei tre giardinieri: il due, cinque, e il sette di picche110 occupati a dipingere in rosso un bianco rosaio; poiché si sono sbagliati di colore, e se la regina se ne accorgesse farebbe loro tagliare la testa; bisogna dunque dipingere nuovamente il rosaio.

108 Lewis Carroll, Alice nel paese delle Meraviglie, cit., p. 80. 109 Ivi, p. 83.

110 I “semi delle carte da gioco indicano ruoli distinti: i picche (spades) sono i giardinieri (da notare che spade in inglese ha anche il significato di “vanga”), i fiori (clubs in inglese, ovvero “bastoni”) i dieci soldati, i quadri (diamonds, che ha anche il significato di “brillanti”) i dieci cortigiani, i cuori i dieci principini. Le figure (ovvero le Court Cards) sono invece i membri della Corte.

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In mezzo al brillante corteo dove figura il Coniglio Bianco, arrivano il Re e la Regina di Cuori; la Regina ordina di giocare subito al croquet; Carroll ce lo descrive come un luogo caotico e disordinato, in cui è impossibile giocare secondo regole ben precise:

Alice pensò che in tutta la sua vita non aveva mai visto un campo da croquet più strano: era pieno di solchi e di buche: le palle erano dei porcospini vivi, le mazze erano fenicotteri e i soldati, piegati ad arco e con mani e piedi poggiati a terra, formavano le porte.111

Tutti giocano allo stesso tempo, si urtano; si battono per avere i porcospini che sfuggono, i fenicotteri girano la testa nel momento in cui si sta per colpire; le carte-soldato stanche riprendono la loro naturale posizione e passeggiano. Tumulto indescrivibile: quasi ad ogni istante si sente la voce della Regina112 che ordina: ‹‹Tagliategli la testa!››. Così tutti i giocatori sono condannati a morte e restano solo il Re, la Regina e Alice. Ma ciò non ha importanza, poiché alla fine i colpevoli sono graziati.

Tutta la vicenda di Alice nel paese delle Meraviglie è la narrazione di un sogno: l’avventura della protagonista è un affascinante viaggio onirico iniziato una volta attraversata la porta del sonno, la tana dei Coniglio Bianco e concluso con il risveglio di Alice. La nuova realtà in cui la protagonista viene catapultata è quello

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Lewis Carroll, Alice nel paese delle Meraviglie, cit., p. 89.

112 La Regina di Cuori incarna la passione ingovernabile, la Furia cieca, irascibile, violenta, non può che amare il rosso, colore della passione e del sangue. Tuttavia i suoi scoppi d’ira non incutono timore.

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del sogno, dimensione in cui spesso tutto ci sembra assurdo e la normalità viene sovvertita. 113