I L CALCOLO DEI RLS DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
3.5 Il calcolo dei costi specifici .1 La rimonta
3.5.2 L’alimentazione
L’alimentazione del bestiame rappresenta la principale componente dei costi variabili.
La difficoltà nel determinare questo tipo di costo è legata a diversi aspetti, che vanno dalla individuazione della quantità di cibo necessaria a ogni animale, a seconda della sua specie, età e produzioni a esso richieste, alla varietà degli alimenti utilizzati in zootecnia, a seconda della loro composizione che può variare da luogo a luogo (per gli elementi naturali) e da una casa produttrice all’altra (per gli elementi aggiunti al fine di ottenere un rendimento ottimale).
Per i bovini si può operare innanzitutto una distinzione tra i vitelli alimentati solo con latte, naturale o ricostituito, che vengono macellati a un peso compreso tra 100 e 180 kg per la produzione della cosiddetta carne “bianca” (nome dovuto alla tipica colorazione della carne dell’animale che non ha ancora ingerito alimenti diversi dal latte), i vitelloni e torelli (o bovini adulti in generale) da macello alimentati con concentrati (eventualmente con l’aggiunta di fieno sfarinato) e/o con foraggi e concentrati in composizione variabile da zona a zona in rapporto al costo degli alimenti, agli altri fattori di produzione utilizzabili (ad esempio la presenza o meno di pascoli), ecc. Per le vacche da latte l’alimentazione è costituita prevalentemente da foraggi e concentrati, mentre per le vacche nutrici l’alimentazione prevalente deriva dal pascolo e da foraggi in fieni.
Per gli ovini da carne destinati a essere macellati intorno ai 100 giorni oppure a 6 mesi, a seconda del luogo, l’alimentazione è intensiva e costituita da mangimi miscelati in rapporto
all’età, mentre per gli ovini adulti il mangime è utilizzato come alimento soprattutto durante l’inverno e la sua composizione varia in rapporto alla quantità di fieno disponibile.
Per i suini il razionamento degli alimenti varia in rapporto al peso, al numero di figli da allattare per la scrofa e all’età per i verri e anche i mangimi hanno una composizione diversa a seconda del peso degli animali.
Per i conigli l’alimentazione è di tipo razionale, con somministrazione di mangimi in quantità.
Infine, ai volatili vengono generalmente somministrati a volontà mangimi costituiti dalla mescolanza di due o più elementi semplici e per alcuni tipi di volatili i programmi nutritivi possono prevedere periodi durante i quali i mangimi utilizzati hanno caratteristiche diverse, anche in questo caso, in rapporto all’età e al sistema di allevamento, nonché alla destinazione delle uova per gli animali che ne producono.
La procedura di calcolo utilizzata ha previsto i seguenti passaggi:
1. determinazione dei fabbisogni alimentari di ogni categoria di bestiame;
2. definizione delle quantità di alimenti necessari in base alla loro presenza percentuale nella dieta dell’animale e in base al potere nutritivo in essi contenuto;
3. calcolo del valore dei costi legati all’alimentazione del bestiame, moltiplicando le quantità precedentemente ottenute per i prezzi degli alimenti.
I fabbisogni alimentari sono legati alla effettiva capacità nutritiva degli alimenti per il bestiame. Tra i diversi metodi utilizzati per valutare tale capacità nutritiva, uno dei più noti è quello dell’Unità Foraggera (UF), in base al quale il valore energetico di un alimento è misurato prendendo come unità di riferimento il valore nutritivo di 1 kg di orzo, ovvero, 1 UF = valore nutritivo di 1 kg di orzo. Il valore nutritivo comparativo degli altri alimenti è stato ottenuto sperimentalmente. La parametrazione in termini di unita foraggere ha limiti di carattere zootenico ma, date le varianti in esame, essa consente una valutazione zooeconomica sintetica e metodologicamente omogenea che può consentire risultati della più elevata approssimazione possibile.
Acquisito il metodo di misurazione del potere nutritivo di ogni alimento, sono stati calcolati i fabbisogni nutritivi della categoria “vacca da latte” espressi in base a tale metodo, ovvero in UF. La categoria delle vacche da latte è stata scelta in quanto è possibile rapportare ad essa le altre categorie di bestiame tramite i coefficienti di Unità Bovino Adulto (UBA) di cui si dirà nel prosieguo del paragrafo.
In base a quanto illustrato nella Tabella 3.5.2.a, le esigenze nutritive delle vacche da latte sono finalizzate ai seguenti obiettivi:
– garantire il mantenimento del peso raggiunto fino all’ingresso nella categoria “vacca da latte”;
– garantire i consumi fisiologici di accrescimento (produzione di carne);
– produrre il latte32.
32È noto che la valutazione del fabbisogno nutritivo della vacca da latte deve tenere in considerazione, oltre che il peso dell’anima-le e la quantità di produzione di latte, anche il tenore in burro del latte e altri aspetti che ai nostri fini vengono tralasciati per un’esigenza di semplificazione del calcolo e in considerazione del carattere standardizzato che i RLS devono avere per poter rap-presentare una figura teorica di vacca da latte standard per ogni regione e che racchiuda, pertanto, tutte le caratteristiche tipiche delle diverse razze e allevamenti presenti nella stessa regione.
Tabella 3.5.2.a - Determinazione dei fabbisogni alimentari delle vacche da latte in UF
Fabbisogni alimentari (UF)
Carne Latte Totale UF
Mantenimento Produzione
UF/kg/giorno UF/g/giorno UF/kg
(1) (2) (3) (4)
Dalla letteratura sono state desunte le seguenti informazioni:
(1) UF/kg/giorno [per il mantenimento della carne (peso)] = 0,00733 (2) UF/g/giorno [per la produzione di carne (peso)] = 0,0027 (3) UF/kg [per la produzione di latte] = 0,33
Tali coefficienti sono stati moltiplicati, rispettivamente, per il peso della giovenca (ovvero il peso dell’animale al momento dell’ingresso nella categoria vacca da latte), per il peso prodotto in un anno dalla vacca da latte34 e per la produzione di latte, in base al seguente schema di calcolo:
(4) Totale UF [vacca da latte] = (0,007 * peso vivo della giovenca * 365) + (0,0027 * peso/anno della vacca da latte * 1000) + (0,33 * produzione annua di latte)
ottenendo così il valore cercato.
Per tutte le altre categorie di bestiame, tranne che per il pollame, il fabbisogno nutritivo è stato determinato in rapporto a quello delle vacche da latte, tramite i coefficienti di UBA35. Attraverso tali coefficienti (Tabella 3.5.2.b) è stato determinato il fabbisogno nutritivo delle diverse categorie animali espresso in UF applicando lo schema di calcolo di seguito illustrato, prendendo ad esempio il caso delle giovenche (il cui coefficiente UBA è pari a 0,800):
(4) Totale UF [giovenca] =
Questo procedimento permette di determinare le UF totali per le giovenche a partire dal dato relativo al loro fabbisogno nutritivo (pari all’80% di quello delle vacche da latte) e rapportandolo al loro peso medio nazionale; inoltre, per tenere in considerazione eventuali specificità di carattere regionale, il rapporto viene moltiplicato per la media nazionale del peso delle giovenche, più o meno lo scostamento da tale media riscontrato a livello regionale.
80% della media nazionale dei fabbisogni nutritivi delle
vacche da latte media nazionale del peso delle giovenche
media nazionale del peso delle giovenche
scostamento dalla media del peso delle
giovenche a livello regionale
33Il valore standard indicato di 0,007 andrebbe proporzionato al peso della vacca da latte. Tale passaggio è stato tralasciato in con-siderazione della modesta misura dei numeri in questione.
34Evidentemente, in caso di decremento del peso corporeo della vacca, il fattore moltiplicativo in esame viene automaticamente azzerato.
35I coefficienti sono contenuti, da ultimo, nel Regolamento (CE) n. 1166/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novem-bre 2008, relativo alle indagini sulla struttura delle aziende agricole e all’indagine sui metodi di produzione agricola e che abroga il regolamento (CEE) n. 571/88 del Consiglio è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 321 del 1 dicembre 2008.
Tabella 3.5.2.b - Coefficienti di Unità Bovino Adulto
Bovini Meno di 1 anno 0,278
Tra 1 e 2 anni 0,486
Maschi, maggiori di 2 anni 1,000
Giovenche, maggiori di 2 anni 0,556
Vacche da latte 1,000
Altre vacche, maggiori di 2 anni 0,556
Pecore e capre 0,069
Equidi 0,556
Suini Lattonzoli 0,027
Scrofe, maggiori di 50 kg 0,347
Altri suini 0,208
Avicoli Polli da carne 0,007
Galline ovaiole 0,014
Struzzi 0,243
Altri volatili 0,030
Conigli, femmine fattrici 0,020
Questa metodologia di calcolo si è dimostrata attendibile anche per i suini. Diversamente, per gli avicoli i fabbisogni alimentari sono stati determinati ricorrendo agli indici di conversione, ovvero indici di accrescimento che indicano quanta energia fornita dall’alimento viene trasformata in massa corporea (o carne, oppure uova per le galline ovaiole). La Tabella 3.5.2.c mostra gli indici di conversione per le categorie di volatili esaminate, ricavati dalla letteratura e dal confronto con esperti.
Tabella 3.5.2.c - Indici di conversione per i volatili
Categoria animale Indice di conversione
Pollo da carne 2
Gallina ovaiola 2,2
Tacchino 2,3
Anatra 2
Faraona 2,2
Determinati i fabbisogni alimentari in UF, il calcolo dei costi degli alimenti è stato realizzato in rapporto agli alimenti percentualmente presenti (punti 5, 6, 7 e 8 nella Tabella 3.5.2.d).
La composizione percentuale della dieta di ogni categoria animale è stata determinata con l’ausilio della manualistica in materia e attraverso il ricorso a esperti, al fine di delineare una situazione standardizzabile e quanto più possibile rispondente alle metodologie di allevamento prevalenti nelle diverse regioni.
La Tabella 3.5.2.e riassume i dati utilizzati per le categorie animali considerate e per le diverse regioni. Per completezza dell’informazione è opportuno precisare che per le diverse cate-gorie animali ogni tipologia di alimento può corrispondere a uno specifico tipo di foraggio o con-centrato. Per esempio, i concentrati sono rappresentati da granaglie per gli equini, da latte ricosti-tuito con l’aggiunta di mangimi per i bovini di età inferiore a un anno, da mangimi per i bovini delle categorie da J03 a J06 e dal 70% di latte materno e 30% di latte ricostituito (di svezzamen-to) per i lattonzoli, da mangimi composti integrati, aventi caratteristiche consone per le diverse categorie suine, ecc.
Tabella 3.5.2.d - Schema di calcolo della quantità di alimenti necessari per il bestiame Quantità Fabbisogni alimentari (in UF)Dieta CarneComposizione %Contenuto in UFQuantità ForaggiForaggiForaggi Mantenimento (UF/kg/giorno)
1
Produzione (UF/g/giorno)
2
Altro prodotto principale (UF/kg)
3
Totale UF
4
Foraggi freschi 5
Fieni 6
Insilati 7
Concentrati 8
Foraggi freschi
9
Fieni
10
Insilati
11
Concentrati
12
Foraggi freschi
13
Fieni
14
Insilati
15
Concentrati
16
Tabella 3.5.2.e - Composizione percentuale media della dieta degli animali in allevamento zootecnico
Categoria animale Foraggi
Cod. Descrizione Zona Pascolo e altro Fieno Insilati
geografica foraggio Concentrati
fresco
J01 Equini Italia 60 20 20
J02 Bovini < 1 anno - totale " 30 70
J03 Bovini 1-2 anni - maschi " 10 70 20
J04 Bovini 1-2 anni - femmine " 10 70 20
J05 Bovini > 2 anni - maschi " 90 10
J06 Giovenche > 2 anni " 90 10
J07 Vacche da latte Nord - Arco alpino 40 40 20
J07 Vacche da latte Nord - Pianura 70 30
J07 Vacche da latte Centro e Sud 20 30 20 30
J08 Altre vacche Italia 40 40 20
J09A Ovini - fattrici " 90 10
J09B Ovini - altri " 90 10
J10A Caprini - fattrici " 95 5
J10B Caprini - altri " 95 5
J11 Suini - lattonzoli < 20 kg " 100
J12 Suini - scrofe > 50 kg " 100
J13 Suini - altri " 100
J14 Broilers " 100
J15 Ovaiole " 100
J16 Altri volatili " 100
J17 Conigli - fattrici " 100
J18 Api " Zucchero - soltanto come alimento di soccorso
Il potere nutritivo in termini di UF contenuto nei diversi alimenti (punti 9, 10, 11 e 12 nella Tabella 3.5.2.d) è stato ottenuto ricorrendo a calcoli basati su dati elementari ricavati dalla manualistica in materia e dal parere di esperti.
Per i foraggi la stima è stata effettuata a partire dalle informazioni disponibili in letteratura e riguardanti composizione e valore nutritivo degli alimenti per il bestiame e dalle statistiche con-giunturali ISTAT che contengono informazioni su superficie, produzione e resa dei foraggi. In pratica, conoscendo il contenuto in UF di ogni tipo di foraggio (dalla letteratura) e conoscendo qualità e quantità di foraggi prodotti nelle diverse regioni (dalle statistiche congiunturali ISTAT), è stato possibile calcolare un dato medio regionale riferibile a ognuna delle tre macro categorie di foraggi considerate (freschi, fieni e insilati). Per quanto riguarda invece i concentrati, è stata cal-colata una media ponderata dei contenuti in UF presenti nei diversi alimenti utilizzati general-mente nella preparazione dei concentrati stessi, tenuto conto delle informazioni ottenibili dall’in-dustria mangimistica36.
36A tal proposito va precisato che è stato chiesto un parere sull’argomento anche all’Associazione nazionale dell’industria mangimisti-ca italiana (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici - Assalzoo). Tale importante contributo ha confermato la pressoché impossibilità di determinare in maniera univoca il contenuto in UF dei mangimi, data l’ampia gamma di prodotti in ven-dita sul mercato e data la varietà di materie prime utilizzate nella composizione dei mangimi anche per la medesima categoria di animali (spesso la formula utilizzata per la composizione del mangime viene personalizzata in base alle esigenze del singolo alleva-tore). La stessa difficoltà si riscontra nel caso in cui si voglia determinare un prezzo medio per i mangimi, dato che i prezzi dipendo-no dalla composizione dei mangimi prodotti e la stessa Associazione rileva soltanto l’andamento sul mercato delle materie prime uti-lizzate, che però sono solo una delle componenti del costo del mangime.
A questo punto sono noti tutti i valori necessari per ottenere le quantità dei diversi alimen-ti ualimen-tilizzate in ogni regione e per ciascuna categoria animale. Pertanto, riferendoci sempre alla Tabella 3.5.2.d, il calcolo delle quantità è il seguente:
(13) = (4) / (9) * (5) (14) = (4) / (10) * (6) (15) = (4) / (11) * (7) (16) = (4) / (12) * (8)
Dopo aver ricavato i prezzi dalle statistiche ISTAT sulle produzioni agricole, dove necessa-rio calcolando la media dei prezzi dei diversi tipi di foraggi ponderata per le produzioni, si otten-gono dapprima i costi delle diverse tipologie di alimenti considerati e, successivamente, somman-do tali costi, il costo totale degli alimenti del bestiame per regione e per ogni categoria animale.
Tabella 3.5.2.f - Contenuto in UF dei foraggi per regione
Regione Foraggi
Freschi Fieni Insilati
Valle d’Aosta 0,154 0,48 0,168
Piemonte 0,178 0,303 0,218
Lombardia 0,181 0,276 0,227
Trentino 0,161 0,36 0,185
Alto Adige 0,145 0,448 0,17
Veneto 0,179 0,268 0,22
Friuli-Venezia Giulia 0,162 0,375 0,223
Liguria 0,145 0,454 0,181
Emilia-Romagna 0,159 0,432 0,269
Toscana 0,162 0,431 0,243
Marche 0,159 0,452 0,271
Umbria 0,165 0,417 0,26
Lazio 0,18 0,309 0,246
Abruzzo 0,159 0,473 0,263
Molise 0,158 0,417 0,24
Campania 0,17 0,357 0,247
Calabria 0,153 0,388 0,267
Puglia 0,164 0,256 0,264
Basilicata 0,165 0,379 0,21
Sicilia 0,161 0,393 0,234
Sardegna 0,167 0,43 0,242