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Capitolo 3: L’Italia e l’Agenda 2030

3.1 Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile

L’Italia, quale paese membro delle Nazioni Unite, ha ratificato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e si è conseguentemente impegnata a fare il possibile per raggiungere i diciassette obiettivi che la compongono.

Il 3 febbraio 2016, su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata” è stata fondata l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS) con lo scopo di diffondere la consapevolezza e favorire la mobilitazione per la

realizzazione degli SDG.214 L’ASVIS definisce così la propria missione:

Favorire lo sviluppo di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientando a tale scopo i modelli di produzione e di consumo; analizzare le implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda per lo sviluppo sostenibile; contribuire alla definizione di una strategia italiana per il conseguimento degli SDGs […] e alla realizzazione di un sistema di monitoraggio dei progressi dell’Italia verso gli

SDGs.215

L’Alleanza vanta la partecipazione di tantissime reti e istituzioni, nonché di importanti partnership internazionali; ogni anno pubblica un report sulla situazione italiana nell’avanzamento verso gli obiettivi per il 2030 e proprio alla versione più recente di questo report, presentata il 4 ottobre 2019 alla Camera dei Deputati, farà riferimento un’ampia parte dei dati menzionati in questo capitolo.

Il 27 febbraio 2019 l’ASVIS ha organizzato un incontro pubblico, seguito da una

tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti delle principali forze politiche, intitolato “La politica italiana e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. A che punto siamo?”, durante il quale il portavoce dell’Alleanza Enrico Giovannini ha presentato il documento “La Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile”, allo scopo di verificare la coerenza della Legge di Bilancio con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Sono intervenuti anche l’allora Presidente della Camera Roberto Fico, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Presidente dell’Assemblea dell’Alleanza Pierluigi

214 Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, “ASviS” http://asvis.it/l-asvis/, consultato 04/03/2019 215 Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, “La missione dell’Alleanza” http://asvis.it/la-missione-dell-

Stefanini, l’Amministratore Delegato dell’Enel Francesco Starace e il direttore di

Avvenire Marco Tarquinio in qualità di mediatore della tavola rotonda. Dagli

interventi è emersa una situazione di ritardo e insufficienza dell’Italia nei progressi verso gli SDG. In particolare, come espresso da Stefanini, in Italia:

[…] siamo di fronte a un doppio divario. Innanzitutto da una parte ci sono intenzioni concrete e condivisibili, ma dall’altra manca la capacità di intervento reale, concreto, misurabile, che ci metta nelle condizioni di promuovere una prospettiva diversa. Al tempo stesso, mentre c’è una diffusa capacità di progettazione e iniziativa da parte di tanti soggetti della società civile, delle imprese, dei sindacati, delle organizzazioni del terzo settore, delle fondazioni culturali, purtroppo mancano le risposte delle istituzioni e della politica.216

Quasi tutti gli interventi, infatti (con l’eccezione di quello di Alberto Bagnai, Lega, il quale dichiara «quando si dice che su certe cose non si può che essere d’accordo io automaticamente non sono d’accordo»217), esprimono la volontà di aumentare gli sforzi per accelerare i progressi in materia di sviluppo sostenibile, ma l’analisi della Legge di Bilancio 2019 in luce degli SDG fornita da Giovannini dimostra importanti

lacune: tra le politiche intraprese per ognuno dei diciassette obiettivi, nessuna viene esentata da critiche, seppure ve ne siano alcune molto più apprezzate di altre.218

A seguito del cambio di governo avvenuto a inizio settembre 2019, l’ASVIS ha poi

pubblicato un’analisi del nuovo programma di governo, nella quale ogni punto che lo compone viene affiancato agli obiettivi cui fa riferimento. L’immagine che ne risulta sembra essere abbastanza positiva, in quanto tutti i punti sono collegati ad almeno un

SDG, e anche nel breve articolo che accompagna la pubblicazione di tale analisi l’ASVIS

definisce «ampio» il riferimento che il testo fa all’Agenda 2030 e ai diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile.219 Nel relativo comunicato stampa, l’introduzione recita:

216 Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, “Ampio consenso delle forze politiche sulle proposte

dell’Alleanza”, 27 febbraio 2019 http://asvis.it/notizie-e-documenti-dell-alleanza/755-3851/ampio-consenso- delle-forze-politiche-sulle-proposte-dellalleanza- consultato 06/03/2019

217 Ivi

218 Enrico GIOVANNINI, “La Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile”, slides 31-36

http://asvis.it/public/asvis/files/ASviS_LeggeBilancio2019FINALpdf.pdf

219 Andrea BONICATTI, “Il programma del Conte due e l’Agenda 2030: l’analisi dell’Asvis”, www.asvis.it, 5

settembre 2019 https://asvis.it/home/46-4485/il-programma-del-conte-due-e-lagenda-2030-lanalisi- dellasvis#.Xd3Oeq9UvV8, consultato il 27/11/2019

Sostenibilità: ASviS, segnali incoraggianti, ma serve una legge annuale per lo sviluppo sostenibile, politiche integrate e azioni concrete, a partire dalla prossima Legge di Bilancio. L’ASviS propone che il Presidente Conte impegni i ministri ad attuare l’Agenda 2030 per i rispettivi ambiti di competenza.220

Se da un lato è evidente un progresso tra la valutazione della precedente legge di bilancio e quella dell’attuale programma di governo, dall’altro si può constatare che i frequenti cambi politici che caratterizzano l’Italia non possono che provocare rallentamenti nel tentativo di raggiungere tutti gli obiettivi entro il 2030, in quanto le misure messe in atto dalle forze politiche – indipendentemente da giudizi qualitativi sulla loro efficacia– sono soggette a modifiche o interruzioni ogni qualvolta cambino gli equilibri all’interno del governo. Sarà dunque ancora più interessante comparare la situazione italiana con quella giapponese, che al contrario è caratterizzata da cambi di governo molto meno frequenti e, in particolare, né la maggioranza di governo, né il Primo Ministro in carica sono mai cambiati dall’entrata in vigore dell’Agenda 2030.