Capitolo 2: il Giappone e l’Agenda 2030
2.1 SDGs Promotion Headquarters
Il 20 maggio 2016, il Primo Ministro Abe ha annunciato l’intenzione di creare un “Quartier generale” per la promozione dei recentemente adottati obiettivi di sviluppo sostenibile, da lui presieduto e con la partecipazione di tutti i ministri, chiamato “Jizoku kanōna kaihatsu mokuhyō (SDGs) suishin honbu”, in italiano traducibile in “Commissione per la promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile”. Nel discorso della presentazione di questa iniziativa, Abe si è anche impegnato a invitare all’azione gli altri capi di governo del G7 in occasione del summit di Iseshima
(26-27 maggio 2016)65. Il 22 dicembre 2016 il Quartier generale ha pubblicato il documento “The SDGs Implementation Guiding Principles”, che si apre con la
descrizione della loro visione:
Set out a vision for Japan to be the champion of sustainable development and resilient society in which “no one is left behind.” Japan intends to be a leader in creating a better future, in which the three dimensions of sustainable development, namely, economic, social and environmental are improved in an integrated manner.66
Nel documento vengono anche definiti i cinque principi di implementazione – universalità, inclusività, approccio partecipativo, approccio integrato, trasparenza e responsabilità – e si afferma che entro il 2019 sarà condotto un primo follow-up,67 promessa poi mantenuta. Viene inoltre fornita un’analisi della situazione al momento della pubblicazione, in cui sono elencati vari provvedimenti presi dal governo giapponese già precedentemente alla sottoscrizione dell’Agenda 2030; vengono sottolineati alcuni buoni risultati, ma non manca il riferimento ai bassi punteggi ottenuti nello studio del Sustainable Development Solutions Network nei goal 1, 5, 7, 13, 14, 15 e 17, seguito però da un elenco di politiche che il Giappone ha già iniziato a
65 “Jizoku kanōna kaihatsu mokuhyō (SDGs) suishin honbu” (Il quartier generale per la promozione degli obiettivi
di sviluppo sostenibile, SDGs),「持続可能な開発⽬標(SDGS)推進本部」, 2016, http://www.kantei.go.jp/jp/97_abe/actions/201605/20sdgs.html consultato 30/04/2019
66 Ministry of Foreign Affairs, “The SDGs Implementation Guiding Principles”, 22 dicembre 2016, p. 1
https://www.mofa.go.jp/files/000252819.pdf
implementare per far fronte a questi ritardi.68 Segue dunque una spiegazione più dettagliata dei cinque principi di implementazione, la descrizione del framework di implementazione che si intende adottare in collaborazione con i diversi stakeholder e l’impegno del governo a monitorare in modo appropriato i progressi, rivedere i principi in una maniera trasparente e responsabile e alla presentazione di una Voluntary National Review in occasione del High Level Political Forum del 2017.69 Infine, viene fornita una tabella dettagliata che schematizza le misure specifiche da intraprendere per il raggiungimento degli SDG: gli obiettivi sono presi in
considerazione per gruppi – salvo alcuni casi di obiettivi considerati singolarmente – e per ciascun gruppo vengono descritte le misure che si intendono implementare, il target a cui esse si riferiscono, gli indicatori che verranno usati e l’agenzia governativa responsabile.70
La revisione dei Principi Guida, avvenuta come previsto nel 2019, e più in particolare il 20 dicembre, è stata preceduta da un periodo di raccolta di opinioni e suggerimenti da parte della popolazione, la quale dall’11 al 25 novembre 2019 poteva rispondere a un sondaggio online, via mail o tramite fax.71 Sulla base di queste opinioni e del lavoro della Commissione per la promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, è stato stilato un documento di 14 pagine suddiviso in punti. Inizialmente viene valutata la situazione attuale del Giappone, definita positiva per alcuni aspetti, ma in ritardo su altri, come affermato anche durante l’ultimo summit per l’Agenda 2030: il Giappone, infatti, rimane indietro su temi come l’uguaglianza di genere, la biodiversità, le misure contro il cambiamento climatico e altri, pur trovandosi molto avanti in campi quali l’istruzione e le infrastrutture – giudizi in linea con lo studio del Sustainable Development Solutions Network, che è infatti esplicitamente menzionato nel documento in questione. Risulta poi che solo una persona su quattro, in Giappone, conosca gli SDG. In seguito, viene definita la visione del Giappone, che ancora una volta
afferma la volontà di creare un “modello Giappone per gli SDG” da esportare anche
68 Ibidem, p. 2 69 Ibidem, pp. 5-8 70 Ibidem, pp. 9-39
71 Segreteria del Gabinetto, Ministero degli Affari Esteri, “’Jizoku kanōna kaihatsu mokuhyō (SDGs) jisshi shishin
(kaiteiban) no kosshi nitsuite no iken boshū’ no torimatome kekka nitsuite” (Risultati della raccolta di opinioni sui punti principali della revisione dei Principi Guida per l’implementazione degli obiettivi di sviluppo
sostenibile), 20 dicembre 2019, in www.mofa.go.jp, https://search.e-
gov.go.jp/servlet/PcmFileDownload?seqNo=0000195997 consultato il 30/12/2019
『「持続可能な開発⽬標(SDGs)実施指針(改定版)の⾻⼦についての意⾒募集」 の取り纏め結果につ いて』、 内閣官房、外務省、 2019年12⽉20⽇
all’estero, e vengono ripetuti gli otto punti prioritari da affrontare a livello nazionale,72 sempre basandosi sui cinque principi di implementazione già elencati. Viene ribadita l’importanza della diffusione della consapevolezza dell’Agenda 2030 e del ruolo degli
stakeholder, e infine viene ripetuto l’impegno a effettuare un’altra Voluntary National
Review, nonché ulteriori revisioni dei Principi Guida almeno ogni quattro anni.73 Fino a oggi la commissione si è riunita otto volte, con una frequenza di circa due incontri l’anno, e ha prodotto cinque piani d’azione per gli SDG, di cui l’ultimo riguarda
appunto l’anno 202074 e riprende in modo schematico gli otto punti prioritari menzionati nella revisione dei Principi Guida.