1- Come è entrata Vogogna a far parte delle aree oggetto di strategia? Quali sono state le procedure?
«Ai tempi era sindaco Enrico Borghi, che era anche presidente UNCEM e tra lui e l’Unio-ne Montana si è deciso di fare un lavoro sulla valle per cercare di arrivare ad ottel’Unio-nere questi fondi.
Effettivamente la nostra valle è disagiata...negli anni c’è stato un calo demografico e la-vorativo. Enrico Borghi seguiva già le Aree Interne anche per lavoro, e quindi siamo stati avvantaggiati anche per questo motivo.
Inizialmente si pensava dovesse essere tutta la Val d’Ossola, però alcuni Comuni, come ad esempio quello di Domodossola, sono usciti dall’Unione Montana e quindi ci si è concentrati su quelle che sono le Valli più disagiate come le Valli Anzasca e Antrona.
Altri Paesi del fondovalle, che sono i paesi più piccoli e limitrofi, dovrebbero avere neces-sità di un incentivo. È stato fatto uno studio tramite l’organizzazione dell’Unione Montana per trovare i progetti da presentare, che fossero sostenibili e coerenti.»
2- Quali sono secondo lei gli aspetti negativi che si possono dire sul Comune di Vogogna?
«Un aspetto negativo è un centro storico molto bello e molto ben mantenuto, ma che è vuoto. Negli anni Sessanta e Settanta nel centro storico erano rimaste a vivere solo le famiglie meno abbienti perché le case non avevano né impianti né riscaldamento e quin-di chi poteva si spostava... adesso buona parte delle case sono vuote e quello che era l’economia, le attività e le botteghe che c’erano nel centro storico si sono spostate verso la strada principale. Oggi quindi è tutto chiuso, noi vorremmo riuscire a riportare un po’
di vitalità nel centro storico perché altrimenti è solo bello dal punto di vista architettonico ma è vuoto.
Se uno passa a Vogogna quando non c’è un evento rimane deluso...
Negli ultimi vent’anni abbiamo lavorato per far conoscere il borgo e il paese in tutte le sue peculiarità, quindi quando vengono fatti degli eventi ci sono dei riscontri positivi.
Quest’anno dopo il Covid -19 la fiera autunnale è stata uno dei primi eventi e quindi c’è stata la voglia di fare e la partecipazione.»
3- Come siete riusciti ad incentivare e pubblicizzare il Comune di Vogogna?
«Intanto sono stati fatti degli interventi sul castello che è l’edificio più importante, negli anni Novanta sono stati fatti per riuscire a poterlo riutilizzare, perché prima era in condi-zioni di rudere...e poi è stata fatta una politica per far conoscere il borgo tramite il club dei “Borghi più belli d’Italia”. Vogogna ha partecipato grazie alla Regione che ha dato la disponibilità per la bandiera arancione, e siamo riusciti a passare la selezione grazie
ALLEGATO 1
INTERVISTA 1 - COMUNE di VOGOGNA Laura Paola Filippa - vicesindaco di Vogogna
sfruttate tutte.
Davamo anche molta opportunità a chi aveva interesse nel fare degli eventi nei nostri edifici e noi siamo andati incontro dando le strutture gratuitamente, proprio per venire incontro alla gente.
Abbiamo sempre lavorato con le associazioni del paese, c’è molto volontariato ma sia-mo sempre gli stessi. Non ci siasia-mo mai affidati alle associazioni esterne in quanto vole-vamo una nostra politica e lavorare sulle nostre potenzialità e sul far lavorare i giovani.
La gestione del castello, per esempio, è affidata a un’associazione del paese. Non è stato facile capire a chi affidare il castello, ma alla fine siamo riusciti a convincerli e devo dire che hanno lavorato bene. Infatti in questi ultimi anni il castello ha avuto uno sviluppo dal punto di vista turistico.»
4- Queste associazioni di cui lei mi parla, sono gestite da ragazzi o da gente più anziana?
«Il problema è proprio questo, allora, ci sono delle associazioni, soprattutto sportive, che hanno dei capisaldi e che comunque vengono integrate dai giovani perché essendo attività giovanili si riescono a integrare facilmente i ragazzi.
E poi ci sono un paio di associazioni, una ad esempio si occupa, sempre una ambito sportivo, di pallavolo e corse campestri...ha fatto, dal 1962, un po’ la parte della Pro loco comunale che a Vogogna non esiste, e quindi le varie attività utili a portare avanti le tradizioni. L’associazione è stata portata avanti da questa “Unione Sportiva Vogognese”
che era stata creata dalla parrocchia e altri volontari.
Oggi ci sono due o tre figure importanti sempre lì da anni e c’è poco ricambio, renden-do difficile organizzare nuove attività.
Poi c’è l’”Associazione Culturale Ossola Inferiore”, che è quella che gestisce il castello che ha dentro dei personaggi storici, gente acculturata che riesce a coinvolgere i giovani interessati, che però sono pochi...
Noi adesso stiamo cercando, con la speranza di poter lavorare un po’ per il futuro, di costituire il Consiglio Comunale Ragazzi e stiamo cercando di costruire una consulta giovanile in modo da avere un polmone di ragazzi da poter coinvolgere nei vari eventi affinché ci sia un ricambio generazionale.»
5- Quali sono secondo lei gli aspetti positivi che si possono dire sul Comune di Vogogna?
«È un piccolo borgo, a misura d’uomo.
Abbiamo la scuola che ha tutti i gradi, dalla materna fino alle scuole medie, è una scuola unica: l’Istituto Comprensivo Valtoce.»
6- Il sistema infrastrutturale è buono?
«Il sistema infrastrutturale con le valli vicine è abbastanza buono, abbiamo sia la ferrovia sia il servizio dei pullman e c’è la superstrada che esce con lo svincolo a Piedimulera.
Diciamo che potrebbe essere buono, però ci sono diverse problematiche tra cui il fatto
Domodossola o Verbania e solo qualcuno ferma a Vogogna.
La stazione non è presidiata ed è un po’ abbandonata a se stessa, per quanto riguarda i servizi dei pullman ci sono diverse linee a servire qui. Diciamo che se uno vuole affidarsi soltanto ai mezzi pubblici non va molto lontano, infatti la maggior parte dei cittadini vo-gognesi possiede un auto propria.
Il problema maggiore è per noi che ci viviamo, perché da fuori anche se si vuole rag-giungere una destinazione la si raggiunge anche con i mezzi pubblici.»
7- La rete dei servizi pubblici è buona? C’è bisogno di ampliarla?
«Sicuramente noi abbiamo provato a migliorare la stazione, l’abbiamo dato in como-dato d’uso però erano assolutamente più i doveri che non quello che ci potevamo fare, adesso non fa niente nessuno, quando ce l’aveva il comune dovevamo andare a salare i marciapiedi o andare a spalare la neve...cose che, però, se non sono in comodato d’uso del comune, le ferrovie non fanno. Bisognerebbe andarsi incontro e trovare un punto in comune.
Alla fine abbiamo ho dovuto abbandonare, perché avevamo solo due operai comunali e se dovevamo dedicarli alla manutenzione della ferrovia non potevano più fare nient’al-tro. Sicuramente sarebbe il caso di fare una manutenzione delle stazioni e poi, più che aumentare le linee di bus, bisognerebbe in qualche modo aumentare il servizio di tra-sporto, non so in che modo, ma sarebbe l’ideale! I treni per i ragazzi che vanno a scuola ci sono e sono calibrati secondo gli orari della scuola, però solo per andare a Verbania o Domodossola, se devi già fermarti in un posto intermedio non sono più così comodi.»
8- Ci sarebbe bisogno di qualche innovazione specifica?
«Una cosa semplice e necessaria da fare sarebbe un bancomat! La banca ha chiuso un paio di anni fa e fino all’anno scorso c’è stato il Bancomat ma adesso hanno chiuso anche quello. Quindi fino a una decina d’anni fa avevamo due banche e adesso siamo rimasti senza.»
9- Quanti sono i residenti rispetto ai turisti?
«Noi calcoliamo gli ingressi nel Castello, una parte di questi è dedicato ai residenti che sono gli unici a non pagare l’ingresso. Noi negli anni, in questi ultimi 15 anni da quando io sono in amministrazione, abbiamo visto che è aumentato il numero dei residenti che vanno a visitare il castello, però in proporzione ai turisti è sempre una piccolissima parte.
Secondo me, ad oggi, ci sono tanti vogognesi che non sono mai saliti sul castello. L’anno scorso abbiamo contato circa 12.000 ingressi al Castello, quindi, per la nostra storia, è già un numero elevato. Questo è dato anche da ciò che è successo per la pandemia, perché la gente non andava via e cercava cose da fare nel circondario, e quindi ha fatto un po’ il nostro gioco.
Di eventi ne creiamo abbastanza, ci sono quelli tradizionali quindi, il carnevale, che è più riservato ai residenti del comune, e si svolge di Domenica quando ci sono già altri Carnevali importanti, ma rimane comunque solo per i nostri residenti e per i nostri bam-bini. Poi ci sono due eventi di carattere religioso che sono stati portati avanti per anni e
i mestieri, e poi si sarà il castello dove c’è la capanna del Bambin Gesù.
Poi c’è la Via Crucis vivente, che da parecchi anni che viene fatta, un anno sì e uno no, si svolge tra le mura del centro storico ed è particolarmente suggestiva.
Di solito vengono un centinaia di attori che recitando attraggono un po’ di persone.
E poi abbiamo fatto una serie di eventi legati alle Bandiere Arancioni e ai Borghi più belli d’Italia. In autunno di solito c’era la “ autunno arancione “ che richiamava due o tre eventi...insomma delle attività che sono sicuramente legate alla realtà del comune.
Per un anno abbiamo fatto la rievocazione storica ma è particolarmente impegnativa, abbiamo però un’associazione che si chiama “ capitano bergamino” nella quale alcune persone si vestono con i costumi del 1300, e poi abbiamo gli sforzeschi del Borgo di Vogogna che sono travestiti con gli abiti del tardo medioevo e fanno balli medievali.
Sicuramente li inseriamo in molti eventi che si possono fare nel castello, ultimamente c’è un’associazione che gestisce il castello e fa tanti eventi dedicati ai bambini, a tema Harry Potter o giochi di ruolo dal vivo che si svolgono all’interno del Castello.»
10- Com’è la situazione delle strutture abbandonate nel comune che è possibi-le riqualificare?
«C’è un edificio che è di proprietà del comune, la Casa Teatro. Ha subito il crollo del tetto un paio di anni fa e ci sono stato delle difficoltà a metterci mano adesso, dopo il crollo del tetto stiamo cercando dei fondi per rimetterlo a posto.
Poi c’è, particolarmente importante che è attualmente in stato di abbandono, la Rocca.
Presso La Rocca vorremmo fare degli interventi di messa in sicurezza che però sono impe-gnativi. Se magari avanzano dei fondi che non si sa come spendere vorremmo investirli per la Rocca.»
11- Cosa si può dire a riguardo della frazione di Genestredo?
«Lì c’è un’associazione chiamata Comitato di San Martino, lo scopo dell’associazione è quello di fare delle attività, come ad esempio la sagra di San Martino che adesso è da un paio d’anni che non viene più fatta per il Covid.. con questa sagra vengono raccolti dei fondi da destinare a lavori di manutenzione e miglioramento, per la valorizzazione della Borgata. Un edificio in particolare, che una volta era una casa, è stato acquistato dal Comune, poi una volta abbattuta, è stata ricostruita dal comitato di San Martino.
In questo edificio hanno fatto la loro sede dell’associazione e hanno creato uno spazio coperto con area ristoro.
Sempre lì, a Genestredo, abbiamo acquistata un vecchio forno, che è stato ristrutturato grazie alle spese del Comune e grazie a un piccolo contributo del Parco della Val Gran-de. Il comitato, invece, ha messo a posto un torchio di proprietà privata che attualmente è visitabile.
La frazione è molto attrattiva!»
12- Che tipo di analisi è stata fatta per collocare la funzione di Polo Universita-rio propUniversita-rio nel Comune di Vogogna e propUniversita-rio nell’ex bulloneria Morino? A che
punto è il progetto?
So che esistevano dei contatti con l’Università del Piemonte Orientale, e quindi si è evi-denziata la possibilità di fare questa attività legata all’istruzione.
Noi abbiamo collaborato molto con ars.uni.vco e stiamo collaborando ancora anche con l’università di Milano con la sede di Edolo per le attività legate alla montagna.
Per 15 anni è stato fatto il festival della montagna e i dintorni, un festival dedicato alla montagna che si svolgeva nel periodo di metà ottobre, dal giovedì alla domenica suc-cessiva, e in questo festival ci si trovava e si vedevano i film del Festival di Trento e si facevano conferenze sui temi della montagna e altre attività che potessero attrarre un po’ di gente.»
13- A che punto è il progetto per l’e bulloneria?
«C’è un progetto che chiaramente non riguarda tutta l’area, ma riguarda una parte che è quella di interesse del polo universitario.
Che io sappia c’è già un progetto definitivo al quale però io non ho mai partecipato. Io mi occupavo più di organizzare gli eventi!»
14- La funzione di polo universitario potrebbe davvero essere utile secon lei o potrebbero esserci proposte migliori per sfruttare quello, o altri spazi?
«A livello di funzioni, per quanto riguarda l’edificio storico della bulloneria, non lo so, ma nel Comune ci piacerebbe riuscire a creare un albergo diffuso nel centro storico.
Potrebbe essere una funzione interessante per l’occupazione nel centro storico, se poi ci fosse qualcosa anche legato alla bulloneria sarebbe buono.
Perché noi abbiamo un buon bacino di turisti, in questo momento stiamo verificando che c’è molta richiesta.
Quest’estate abbiamo avuto tutte le piccole situazioni del Bed&Breakfast che erano già sold out, quindi potrebbe essere una buona fonte di occupazione. In più ci sono molte case che non sono abitate adesso, con il fatto che Vogogna sta diventando maggiormen-te conosciuta negli ultimi anni e sta anche cominciando ad attrarre turisti, alcune delle più belle case abbandonate sono state comprate.
Una ad esempio è già a buon punto di ristrutturazione, altre dovranno essere sicuramen-te ristrutturasicuramen-te.
Ce ne sono molte piccole, costituite da tre o quattro locali uno sopra l’altro, queste sono più difficili da vendere, ma se ci fossero dei fondi per ristrutturarle e rimetterle a posto si potrebbero ristrutturare come albergo diffuso.»
15- Come siete organizzati dal punto di vista di connessione internet? Avete la Fibra ottica? Se si proietta un progetto di polo universitario sarebe utle o
maga-ri già è stato messo in programma?
«La parte di Vogogna che insiste sulla strada principale è servita direttamente dalla Fibra che è arrivata pochi mesi fa, venendo invece verso l’interno del Comune c’è la Fibra mista, costituita da parti in rame, ed è meno veloce...ma funziona.
Noi che siamo nel centro storico siamo i più sfortunati perché non c’è modo di arrivare con la Fibra.
16- Potrebbe essere utile sfruttare i mezzi digitali per pubblicizzare e far cono-scere il borgo?
«Si, potrebbe essere una cosa utile, noi quest’anno siamo riusciti finalmente a fare un sito decente del castello, prima avevamo il sito istituzionale e adesso, grazie anche alla collaborazione dell’associazione, abbiamo fatto un sito interamente dedicato al castello.
Però stiamo valutando anche, come ha fatto il Comune di Baceno, un programma che c’è già stato presentato e al quale siamo interessati. Questo programma prevede la digi-talizzazione di alcuni edifici ma ci dobbiamo ancora lavorare un po’ sopra!
Vogogna è un paese della Val Grande ed è stato fatto un progetto chiamato “ Comuni Terre” che riunisce 10 paesi del parco della Val Grande, i quali possiedono dei paesi abi-tati sono situati all’altezza tra i 300 e i 500 m, Vogogna rientra in questi Comuni grazie al Borgo di Genestredo.
Con questo progetto abbiamo fatto una mappatura dei paesi e dei punti di interesse, considerando i beni materiali e immateriali e li abbiamo tutti mappati con i QR Code, quindi se uno gira per il paese ha la possibilità di leggere i QR Code e si collega diret-tamente al sito di Comuni Terre in cui viene descritto il bene.»
17- Il borgo vecchio è abbastanza conosciuto?
«È una bella domanda, allora fino a pochi anni fa chi passava da Vogogna sì guardavo il castello ma senza sapere che ci fosse un borgo, e anche per noi, soprattutto negli anni in cui ero piccola io, era una zona abbastanza disabitata e ci abitavano i più disagiati.
Adesso, noi proviamo a farlo conoscere...non so quanta gente del circondario sia mai venuta, ma a volte con gli eventi, le fiere e i mercatini è capitato che venisse gente anche da Comuni vicini a esporre. Molti di quelli che venivano non sapevano neanche della presenza del Borgo.»
18- I prodotti locali più rinomati quali sono?
«Nella zona si producono salumi e formaggi, ma purtroppo sul nostro territorio sono poche le attività.
Fino all’anno scorso c’era un ragazzo che faceva il formaggio e adesso non più. Ci sono altri ragazzi che producono il miele e poi è stata aperta una pasticceria da circa una quindicina d’anni e il proprietario si è inventato le “Offelle di Vogogna”, non sono un biscotto tradizionale ma che lo sta diventando!»
19- Potenziare la gastronomia locale potrebbe essere interessante?
«Diciamo che potrebbe essere, ma chiaramente ci devono essere i produttori! Adesso per esempio, grazie al progetto Comuni Terre, si cerca di far conoscere questi paesi, noi siamo più avvantaggiati rispetto ad altri Comuni sconosciuti del Parco che sono all’im-bocco della Val grande.
Abbiamo organizzato quello che si chiama il comuning tour, i primi anni lo abbiamo fatto tra di noi, nel senso che ogni paese andava a visitare gli altri in modo tale da conoscere
C’è un ragazzo che produce le creme e i cosmetici con il latte d’asina, ci sono i punti vendita anche dei prodotti delle api e, insomma sono eventi che attirano abbastanza la gente!»
20- Manca lavoro nel vostro Comune?
«Manca imprenditorialità! Perché le condizioni non sono facilissime, ma comunque si spera che l’esempio di alcuni possa condurre altra gente a scegliere questa strada.
Si potrebbero sicuramente anche inserire nuove funzioni per incentivare il turismo ma sarebbero cose non più legate alla tradizione.»
21- Per quanto riguarda la rivalorizzazione della zona del Verbano-Cusio-Os-sola cosa sarebbe opportuno tenere in considerazione?
«Beh, sicuramente il lago Maggiore è conosciuto, quindi la vicinanza con il lago può aiutare!
Comunque la speranza in Val d’Ossola è sempre quella di riuscire a fare rete con i Co-muni vicini però non è facile perché siamo un po’ testardi e un po’ montagnini, con i Comuni limitrofi non abbiamo molte affinità.
Noi ci speriamo sempre, ad esempio con il Comune di Premosello, che si trova più a Sud, stiamo cercando di mettere insieme nei consigli comunale dei ragazzi, anche per-ché il plesso scolastico è in comune ed è qui a Vogogna.
Ma l’amministrazione precedente del Comune di Premosello aveva fatto un regolamen-to del consiglio comunale diverso rispetregolamen-to al nostro, quindi non ci si riusciva a mettere d’accordo.
Se si riuscisse a fare rete sarebbe un grosso aiuto, renderebbe tutto più semplice, noi ci abbiamo sempre provato, anzi ci proviamo da anni...ma è complicato.
Per quanto riguarda un’altra criticità che mi viene in mente, è quella anche relativa alla collaborazione da parte degli esercenti. Sono anni che facciamo una politica turistica per attirare gente nel borgo e poi ci troviamo la domenica pomeriggio con i bar chiusi e non riusciamo a fargli capire che forse, se ci diamo una mano a vicenda facciamo meno figure e portiamo avanti un discorso economico che vale per tutto il paese! Soprattutto per far crescere il Comune! Invece sembra che alcuni vogliano fare un salto di qualità e altri ci mettono i bastoni tra le ruote.
Adesso c’è la possibilità di lavorare anche con il Comune di Ornavasso, perché noi ave-vamo una mostra del lupo che pensiamo di dare a loro, e in cambio loro ci danno dei reperti celtici per il castello. Insomma stiamo attivando queste reti di collaborazione per far trarre benefici da parte di entrambi!
La mostra del lupo potrebbe essere più valorizzata perché prima stava al castello, ma in spazi ristretti, oggi una parte della mostra è stata già accantonata per essere prestata al Comune di Ornavasso e anche per liberare dello spazio, altrimenti non ci stavano delle cose che interessavano all’associazione culturale!
Magari così si riesce a rendere più presentabile la mostra del lupo e allo stesso tempo mettere al castello qualcosa che in questo momento non è visibile, come i reperti celtici di Ornavasso.»