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In questo paragrafo si forniranno categorie di lettura che permetteranno di vedere nelle immagini l’emergere di una discussione postcoloniale,

attraverso l’analisi di alcuni scatti presenti nella raccolta.

241 Movimento culturale e politico che si batte per il riconoscimento e la tutela pubblica delle identità delle etnie amerindie

Altre Americhe, come si discuterà anche più in basso, si caratterizza per l’assenza di testo a fronte delle immagini: analizzarle da un punto di vista politico è stato reso possibile soprattutto dalla ripresa di varie di esse nelle altre opere presenti nella tesi, il che ne ha reso possibile una più facile interpretazione in un contesto più ampio e connotato.

Apriremo la nostra analisi con un ritratto ambientato, scattato in Messico nel 1980243: si tratta di un uomo che, in solitudine, occupa il primo piano della fotografia, i cui piani posteriori (in cui si scorgono un cane solitario, alcuni alberi gracili e privi di fogliame ed una chiesa) si perdono nella nebbia, su un terreno brullo e fangoso. L’uomo indossa abiti tradizionali; posa allargando le braccia ed accompagnando il gesto con un’espressione tristemente rassegnata – a cosa si rassegna? Forse alla misera condizione in cui pare destinato, inevitabilmente, a trascorrere il resto dei suoi giorni? La luce è diffusa ma spettrale, il contrasto tra la nebbia e la figura umana che ne emerge sembra aggiungere solitudine alla solitudine; nonostante la presenza del cane che cammina sullo sfondo, non vi è dinamicità alcuna e regna, anzi, un’atmosfera statica.

La stessa stasi si percepisce anche nella fotografia di gruppo del bizzarro matrimonio immortalato in Brasile nel 1981244: nonostante il lieto evento

(almeno in teoria), gli invitati posano con espressione grave e, in alcuni casi, quasi torva: al centro della composizione, colpisce lo sguardo vitreo e assente di una donna anziana, probabilmente parente degli sposi, che pare partecipare alla scena solo fisicamente. La tavolata, che occupa la parte centrale del fotogramma, è stranamente apparecchiata – le posate gettate alla rinfusa, i piatti vuoti e capovolti - per un banchetto che, pare, potrebbe non arrivare mai. L’osservatore potrà chiedersi se un banchetto così imbandito si possa ricondurre a qualche tradizione, o magari a misure igieniche: il

messaggio dell’immagine, però, pare essere in realtà quello di una miseria lunga una vita, di una pesantezza d’animo tale che nemmeno la gioia di un matrimonio possa risollevarla. La leggerezza non è presente né in eventi festosi, né nell’animo dei bambini ritratti nella raccolta. Nella famiglia

243 S. Salgado, Altre Americhe, Contrasto, México 1980, 18-19. 244 Ivi, Brasil 1981, 68-69

ecuadoregna ritratta da Salgado nel 1982245, in posa tra le sterpaglie

sull’uscio di una porta che non sembra condurre in nessun luogo, le due bambine rimangono immobili accanto alla donna al centro dell’inquadratura, avvolte in pesanti scialli. La porta è sovrastata da una struttura in legno che richiama la croce cristiana, che pare in realtà poggiare sulle spalle dei soggetti ritratti.

L’iconografia cristiana è spesso presente in Altre Americhe: si veda, ad esempio, anche il ritratto246 di un giovane padre del Sertão che regge il figlio, sporco e nudo, in una stanza sulla cui parete svetta un Cristo che pare posare lo sguardo sui due soggetti. La religione è presente non solo in simboli e icone sacre, ma anche nella presenza di membri del clero: in una scena ritratta in Ecuador nel 1982247, il primo piano è occupato da una suora affiancata da un indio nella lettura di un testo sacro. La coppia emerge dall’ombra grazie ad un uso pittorico della luce che non può non ricordare Caravaggio, mentre alle loro spalle, nel buio, si intravede un uomo seduto, probabilmente immerso nella meditazione. La presenza della religione cristiana nelle opere di Salgado (la si ritroverà in Terra) ambientate in America Latina non è casuale: nel capitolo 1 se ne è vista l’importanza e la peculiarità nella Teologia della Liberazione248; è in questo contesto che un

simbolismo apparentemente fine a se stesso può acquisire un significato, soprattutto essere vettore in un messaggio politico che, se non è affatto esplicito in Altre Americhe, apparirà chiaro ed inequivocabile in Terra. Accanto a quella del cristianesimo, la presenza più ricorrente nell’opera è forse quella della morte, che si ritrova già nella prima fotografia della raccolta. Vi sono ritratti di bambini morti in fasce, veglie funebri e ritratti di gruppo ambientati in cimiteri; la morte veglia persino sui giochi dei bambini del Sertão, i cui “Lego” sono in realtà ossa di piccoli animali (forse pecore?). Se la presenza quasi ossessiva della morte, letta nel contesto scarno e privo di didascalie di Altre Americhe, può risultare tetra e inquietante, essa è

245 Ivi, Ecuador 1982, 110-111 246 Ivi, Brasil 1983, 32 - 33 247 Ivi, Ecuador 1982, 76-77

248Movimento nato nell’America Latina dei tardi anni ’60, dopo il Concilio Vaticano II e la Conferenza Episcopale Latinoamericana del 1968, la Teologia della Liberazione coniugava agli scopi religiose dell’evangelizzazione una decisa azione sociale, che mirava appunto alla liberazione del popolo (soprattutto dei poveri) dalle strutture politiche, economiche e sociali oppressive (cfr. Zanatta, op.cit., 160)

diventata in quei luoghi qualcosa di totalmente accettato come parte del quotidiano. In Terra, infatti, Salgado scriverà a proposito dello stesso contesto spazio-temporale: “il commercio delle cose che riguardano la morte, in genere avvolto in una specie di tabù, diventa qualcosa di estremamente popolare e si mischia con il commercio delle cose che riguardano la vita”249, specifica grazie alla quale si possono interpretare le

allusioni alla morte come effetto di particolari condizioni di vita, collocate in un’area geografica ed in un’epoca storica ben precisi.

Altra tematica fondamentale è la povertà, cui si è già fatto accenno. Essa è in realtà una nota di bordone nel progredire dell’opera: la si trova nelle abitazioni, nell’abbigliamento, nei giochi dei bambini, nell’essenzialità anche degli eventi più fastosi, nella trascuratezza fisica dei soggetti ritratti. Uno scatto250 ritrae invece tre piedi dalle calzature quasi inesistenti, sovrastati da pantaloni logori e strappati, su un terreno di mattoni fangosi. La pelle e le unghie danno prova di aver sopportato condizioni provanti; nello scatto, l’elemento “antiestetico” è però bilanciato da una composizione perfettamente simmetrica e da una luce studiata. I temi fondamentali

dell’opera sono sempre contrapposti ad un’estetica particolarmente presente, sia nella luce che nella composizione degli scatti: e sia i contenuti, sia la forma di Altre Americhe sono stati oggetto di critica, di cui si dirà nel prossimo paragrafo.