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Punti di debolezza

4.5 Altre opzioni tecnologiche

Come detto nell’Introduzione, in questo capitolo si è scelto di presentare le tec- nologie a supporto della partecipazione in un modo fortemente orientato dall'analisi effettuata sul campo e che si propone di mettere al centro dell'attenzione non tanto le ICT in quanto tali, ma i processi partecipativi che esse abilitano. Tuttavia, è importante, in chiusura, aprire la strada all'innovazione, e sottolineare che molte sono le applicazio- ni utilizzabili a supporto della partecipazione. Anzi, in linea di principio, le soluzioni innovative possono facilitare il compito degli attori coinvolti: l'importante è non farsi prendere la mano dalla tecnologia e ricordare che, specialmente in progetti di partecipa- zione, fattibilità e successo dipendono dalla solidità e consistenza del sistema socio-tec- nico che si mette in essere nel suo insieme.

Qui di seguito presentiamo schematicamente alcune aree tecnologiche che può essere interessante considerare nella progettazione di interventi di e-democracy.

4.5.1 Content Management Systems

Se per WCM (Web Content Management) si intende l’insieme delle metodologie e degli strumenti per la progettazione, la gestione e la diffusione dei contenuti di un sito web, coerente con la strategia comunicativa del sito stesso, i CMS (Content Management Systems) comprendono tutti gli strumenti che guidano la pubblicazione di contenuti (testuali, grafici, interattivi e multimediali), svincolandola dai dettagli (cioè dai linguaggi) informatici e che, proprio per questo, rendono possibile a persone non esperte di HTML, XML, etc. di inserire contenuti nei siti e vederli immediatamente pub- blicati in modo graficamente soddisfacente. I weblog presentati nel § 4.3.4 sono un esempio di CMS.

E' importante qui sottolineare l'importanza di questi ambienti di CM per la PAL: infatti, in assenza di tali strumenti, la pubblicazione di un qualunque documento su Web richiederebbe il passaggio di contenuti dal funzionario competente alla struttura tecni- co-informatica in grado di procedere alla pubblicazione, richiedendo tempo ed in molti casi condannando i siti Web ad essere aggiornati in ritardo. Questa situazione, che già si produce nel caso di contenuti informativi aventi origine secondo procedure consolidate all'interno della PAL, rischia di diventare cronica nel contesto di processi di partecipa- zione che, per loro natura, sono meno strutturati e possono includere come fonti infor- mative anche soggetti esterni alla PAL.

Va anche notato come un CMS non è un singolo strumento, ma un insieme di strumenti che possono implementare molte delle funzionalità descritte in questo capito- lo (forum, weblog, mailing list, etc.), integrate in un ambiente di facile gestione. All'interno di progetti di e-democracy, questa integrazione e semplicità d’uso può costi- tuire un fattore chiave di successo in tali iniziative.

E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel panorama italiano

4.5.2 Knowledge Management Systems

Mentre i CMS si occupano di facilitare/velocizzare l’immissione di informazioni, i Knowledge Management Systems (KMS) sono strumenti volti a facilitare la raccolta, il reperimento e la condivisione delle conoscenze. I KMS sono in grado di creare, raccoglie- re e classificare informazioni provenienti da varie fonti di dati in modo organizzato e strutturato. Queste informazioni vengono successivamente distribuite agli utenti sulla base di interessi ed esigenze di ognuno, attraverso un'interfaccia intuitiva e di semplice utilizzo. In breve, i KMS raccolgono, organizzano e distribuiscono le conoscenze a chi ne ha bisogno, nel momento e nel contesto in cui servono.

I KMS sono particolarmente utili laddove la raccolta di conoscenza avviene in forma di dialogo tra soggetti che condividono interessi ed esperienze. Si parla in questo caso di comunità virtuali o, più precisamente, di comunità di pratica che possono crear- si intorno a mailing list e forum di discussione. L'insieme di messaggi inviati alla ML o al forum costituisce, infatti, un patrimonio di “saperi” che può però essere di difficile repe- rimento. Dover prima trovare e poi leggere tutti i messaggi su un certo argomento, maga- ri intervallati da considerazioni del tutto contingenti, nasconde e allontana la conoscen- za che contengono. Gli strumenti di KM servono appunto a facilitarne la fruizione.

4.5.3 Terminali mobili e tecnologie multimediali

La realizzazione di interfacce utenti alla portata di tutti - o quanto meno di una più ampia porzione di cittadini - costituisce un aspetto fondamentale della progettazione di soluzioni tecnologiche a supporto della partecipazione. Esse possono facilitare la parte- cipazione di portatori di handicap e di persone che non hanno confidenza con la comuni- cazione scritta e, più in generale, migliorare per tutti la qualità della partecipazione.

A questo fine, possono essere considerate sia soluzioni che ricadono nell’ambi- to dell’ubiquitous computing59, sia ambienti grafici multimediali:

- uso di SMS e MMS in luogo dei messaggi di posta elettronica;

- interfacce audio, magari insieme a strumenti di più largo consumo - come i telefoni cellula- ri - e a soluzioni di traduzione automatica da audio a scritto (ed eventualmente viceversa); - mappe e grafica bi o tri-dimensionale, che possono fornire un’interfaccia di naviga-

zione efficace più vicina alla realtà (nel caso delle mappe delle città o dei luoghi fisi- ci), o più di tipo simbolico-metaforico (quali la Città dei Bambini, la Fonte del Sapere, il Palazzo di vetro, etc.);

- videostreaming su Web e sistemi di videoconferenza, che possono facilitare la parteci-

pazione da remoto a eventi pubblici, quali le sedute di un Consiglio Comunale; web- cam domestiche o ambienti sperimentati in ambito di applicazioni di e-learning.

Va tuttavia sottolineato come l'utilizzo di soluzioni multimediali potrebbe avere l'effetto opposto a quello desiderato, nel caso in cui l’infrastruttura tecnologica esisten- te, in particolare quella di rete, garantisca solo a pochi soggetti, connessioni tali da con- sentire un efficiente utilizzo di questi software.

59 Si parla di ubiquitous computing quando si vuole indicare la possibilità di utilizzo di computer anche in ambienti “non chiusi” e in situazioni di mobilità dell'utente.

Esempi

- Molti siti hanno già soluzioni basate su mappe per accedere alle informazioni; - visualizzazioni in 2D o 3D sono state ampiamente sperimentate per le città digitali (si

veda ad esempio [II00]);

- vari Comuni e Province hanno già sperimentato videostreaming delle sedute dei propri organi elettivi, anche se con attitudine unicamente broadcasting [si veda, per esem- pio, www.comune.milano.it/consiglio_online/index.html];

- un piccolo borgo della Gran Bretagna (Fareham) ha deciso di avvalersi dei servizi di un sistema telefonico di messaggistica multimediale, come canale di e-government in ambito locale (www.fareham.gov.uk/general/texting.asp): i cittadini possono ora rife- rire istantaneamente all’Ente locale tutti i tipi di problemi del centro abitato o scat- tando una foto di un particolare accadimento – se dotati di cellulare con macchina fotografica digitale - e inviandola all’URP, o mandando un semplice SMS.

4.5.4 Internet-based Complex Decision Support

Un orizzonte ambizioso per l'e-democracy riguarda la possibilità di utilizzare software di partecipative decision making, cioè ambienti che aiutino gli attori in gioco a considerare i molteplici aspetti di un problema, a dialogare tra loro e ad arrivare ad una decisione condivisa. L’evoluzione delle tecniche che erano alla base dei Decision Support Systems, può costituire un supporto prezioso per guidare e far convergere verso una deci- sione una molteplicità di attori che interagiscono e dialogano via Web.

4.5.5 Trattamento del linguaggio naturale

Mentre le applicazioni informatiche spesso richiedono all'utente di interagire secondo standard predefiniti in cui si devono rispettare regole date e generalmente carat- terizzate da una flessibilità molto limitata (ad esempio, le ricerche devono essere fatte sulla base di un insieme predefinito di parole chiave, o compilando un modulo contenente campi predefiniti; la data deve rispettare il formato gg/mm/aa; etc.) e, quindi, sostanzialmente attraverso l'impiego di linguaggi in tutto o in parte formali, le tecniche di trattamento del linguaggio naturale consentono di interagire con un'applicazione informatica usando il lin- guaggio corrente, senza vincoli particolarmente restrittivi. Proprio in quanto elimina dei vincoli, si tratta di una tecnica che può avvicinare all'uso di applicazioni informatiche anche persone che hanno difficoltà a seguire prescrizioni più o meno complesse.

L'utilizzo di tecniche di trattamento del linguaggio naturale è, dunque, un'altra possibilità - non alternativa, ma complementare all'impiego di strumenti multimediali - per realizzare interfacce utenti alla portata di una più ampia porzione di cittadini, faci- litandone così la partecipazione. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di effettuare ricer- che in linguaggio naturale in vasti repository di documentazione (atti, delibere, etc.).

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