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Il patto territoriale è uno degli strumenti della programmazione negoziata con il quale ci si propone di promuovere sviluppo e occupazione nelle aree di crisi del paese. Il patto territoriale, costituisce una strategia innovativa, adottata anche su scala euro- pea, per coinvolgere attori locali, pubblici ed economici, nella definizione di un piano di sviluppo locale condiviso, definendo contestualmente specifici impegni di carattere finanziario e formativo, sia da parte delle istituzioni pubbliche che da parte delle impre- se, nuove e preesistenti, delle rappresentanze degli interessi ed eventuali altri soggetti (università e centri di ricerca, banche, associazioni, ecc.). Alla base del nuovo strumen- to vi è un approccio centrato sulla dimensione locale dello sviluppo, sulla ricognizione delle risorse di ciascun territorio, in termini di culture produttive, di capitale sociale (reti di relazioni fra attori pubblici e privati) e di dotazioni infrastrutturali (materiali ed imma- teriali). In estrema sintesi, il processo di patto prevede: una fase di concertazione per l'individuazione di una strategia di sviluppo locale e di definizione degli accordi fra le parti, una fase di selezione di adeguate iniziative private e pubbliche, di definizione dei contenuti specifici del patto e la successiva attuazione.

Una recente ed estesa ricerca sui risultati delle prime tornate dei patti territo- riali (Trigilia et alii 2003) ha evidenziato significativi risultati, soprattutto sul fronte del mutamento cognitivo avvenuto presso gli attori locali, pubblici e privati, nelle esperien- ze d'eccellenza. Si è, infatti, assistito ad un mutamento qualitativo delle relazioni nella direzione della crescita di una cultura del confronto, del dialogo, della responsabilizza- zione reciproca, rispetto agli impegni assunti. Sul versante dei limiti delle esperienze in questione sono confermate la necessità: a) di rafforzare la circolazione dell'informazione per favorire la più ampia partecipazione al processo di definizione della visione comune sullo sviluppo di ciascun'area; b) di rafforzare le funzioni d'assistenza e accompagna- mento, monitoraggio delle iniziative nella fase d'attuazione; c) di favorire le relazioni intersettoriali fra uffici e livelli di governo differenti degli enti pubblici coinvolti; d) più in generale, di accrescere la trasparenza dell'intero processo (Freschi, 1999, 2001).

In particolare, la mancanza di standard quali-quantitativi sui livelli di informa- zione garantiti nel caso di una politica di questo tipo, basata sulla ricerca di un esteso consenso presso la comunità locale, la espone a rischi oggettivi e dubbi sul grado di inclusività dei soggetti coinvolti e quindi sulla valenza del disegno di sviluppo indivi- duato (restando legittime sia l'opzione per una consultazione selettiva, sia quella di con-

sultazione "comunitaria", più coerente con la filosofia originaria del patto).

La ricognizione che è stata effettuata ha rivelato un basso utilizzo del web da parte dei patti territoriali, nella fase preparatoria, in quella d'attuazione e sul versante dell'informazione verso il pubblico generico nonchè sul versante interno ai "tavoli di con- certazione" del patto e più in generale del "lavoro sul patto" (preparazione, implementa- zione, ecc.). L'uso del web riguarda circa il 20% dei casi considerati. Per quanto riguarda i servizi interattivi, il panorama appare complessivamente modesto, come emerge dalle tavole seguenti.

Questo elemento viene collegato al carattere concertativo dei patti, che limita la partecipazione alle rappresentanze (in prevalenza parti sociali), alle sedi istituzionali ufficiali, alle imprese di maggior rilevanza sociale per ciascuna area. Tuttavia, la varietà dell’esperienza patrizia è piuttosto ampia: alcune esperienze sembrano infatti essere state caratterizzate da un maggior coinvolgimento del tessuto associativo minore e del terzo settore, così come di esperienze imprenditoriali emergenti (nuove imprese). Questa aper- tura si collega all’adozione del modello di patto europeo: sia perché prevede una fase di animazione territoriale molto più ampia e sistematica, sia perchè include nelle scelte ter- ritoriali di sviluppo uno spazio importante per il settore dei servizi alle persone e del sociale più in generale. Resta quindi da verificare l’ipotesi che i patti territoriali, in cui si è affermata una concezione più aperta della concertazione dello sviluppo, siano stati maggiormente attivi sul versante della comunicazione pubblica on web.

Nell’appendice 3 è inclusa un’estesa sezione di schede dedicate alla comunica- zione web dei patti territoriali.

Tabella riassuntiva sui servizi web dei patti territoriali esaminati

(comprende solo i Patti con siti Web significativi rispetto agli indicatori utilizzati)

Patti territoriali Servizi informativi generici (informazione in generale) Servizi informativi specifici (presenza di calendari e/o di documenti intermedi o finali) Servizi interattivi b a s e p e r l a partecipazione (posta elettronica)

Servizi interattivi avanzati per la partecipazione (forum, mailing list, n e w s l e t t e r , p i a z z e telematiche) Presenza delle associazioni attraverso un semplice elenco Presenza delle associazioni attraverso links, portali, notizie utiliÉ Sangro Aventino * * * *

Area sud Basilicata * *

Appennino Centrale * * * * Valdichiana * * * Alto tirreno cosentino * * Agro nocerino sarnese * * * * Miglio d’oro * * * Sele tanagro Rieti * * * Matese * * Bari * *

Nord barese ofantino * * *

Sistema murgiano * * * * * Oristano * * * Gallura * * Alto belice corleonese * * Venezia orientale * *

Area boschiva delle serre calabre

*

Macerata * * *

Corsetteria *

E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel panorama italiano

Uso del Web nei patti territoriali considerati*

Patti territoriali esaminati

120

Siti web

100

Servizi informativi generici

80

Servizi interattivi base per la partecipazione (posta elettronica)

40 60

Servizi informativi specifici (pres enza di calendari e/o docum enti finali o intermedi)

20 Servizi interattivi avanzati per la

partecipazione (forum, new sletter..)

0 Presenza delle as sociazioni attraverso

1 se mplice elenco

Presenza delle as sociazioni attraverso links, portali..)

*I patti attualmente identificati sono 230 (Cipe, dicembre 2002). Nella ricerca sono stati presi in considerazione i 51 patti di prima e seconda gene- razione, altri 51 patti generalisti (escludendo quindi i patti verdi per l’agricoltura) e i 10 patti comunitari51.

Per la ricerca dei siti dei patti territoriali abbiamo utilizzato il motore di ricerca Google, da cui è emerso che solo 21 dei patti considerati hanno un sito web. Utilizzando questo motore non sono stati rintracciati i siti web dei seguenti patti territoriali: Comunità montana Peligna, Teramo, Basilicata nord occidentale, Matera, Livorno, Maremma grossetana, Massa Carrara, Piombino Val di Cornia, Pisa, Catanzaro, Cosentino, Lamentino, Locride, Vibo Valentia, Avellino, Baronia, Benevento, Caserta, Napoli nord est, Busseneto vallo di diano, Area del golfo di Castellammare, Ferrara, Appennino mode- nese, Appennino parmense, Bassa friulana, Frosinone, Pomezia, Area nord pontina, Area sud pontina, Tigullio Fontanabuona, Ascoli Piceno, Ascoli – Candela – S.Agata, Del Fortore, Alessandria, Sangone, Area Torino Sud, Zona ovest Torino, Alta langa e Valle del bormide, Canadese, Cuneo, Alpi del mare, Area metropolitana Bari spec.turismo, Brindisi, Castellaneta Martina franca, Conca barese, Foggia, Lecce, Sud est barese polis, Taranto, Nuoro, Area vasta Cagliari, Calatino sud simeto, Caltanissetta, Catania sud, Enna, Madonne, Messina, Palermo, Simeto Etna, Siracusa, Basso veronese del colo- gnese, Rovigo, Bassa padovana, Cadore centrale, Chioggia Cavarzere e Cona, Polis Trulli grotte mare spec. Turismo, Prospettiva sub appennino, Genova e Valli del genovesato, Lucca, Imperiose, Feltrino, Magazzolo Platani, Savona, Empedocle, Costa Amalfi cava dei titterni, Marsica, Guspinese Arburese Villacidrese, Terre sicane, Comprensorio trigno sinello, Sarra bus gerrei, Pantelleria e Isole del mediterraneo, Valle del torto e dei feudi, Vibo valentia spec. Turismo, Sicilia centro meridionale, Trapani sud, Marmilla Trexenta Medio campidano, Trapani nord e Ragusa.

51 Per maggiori

dettagli si veda Cipe (dicembre 2002), Patti territoriali alcuni elementi appresi dal monitoraggio e dalle esperienze di valutazione.

partecipazione on line in