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Verso le linee guida per le iniziative local

attraverso la partecipazione

5.1 Verso le linee guida per le iniziative local

L’approccio specifico che ha orientato questa ricerca sulle opportunità offerte dalle tecnologie ICT alle istituzioni locali per rafforzare la partecipazione dei cittadini, si è caratterizzato per l’accento posto:

- sul continuum off-line/on line e sulla natura non sostitutiva dell’uso delle ICT rispetto alle pratiche sociali correnti;

- sul carattere necessariamente intersettoriale che le politiche per la partecipazione si trovano ad assumere, mettendo in relazione settori della pubblica amministrazione diversi per consolidamento, saperi specialistici depositati, routine di lavoro, dimesti- chezza con i nuovi media e consuetudine a dialogare con la società locale;

- sulla necessità di intervenire sui vincoli organizzativi e culturali che non solo indebo- liscono la cooperazione intersettoriale, la capacità di ascolto verso le proposte dei cit- tadini e i nuovi soggetti associativi, l’uso competente dei nuovi media, ma sminui- scono anche il valore e i vantaggi di una cittadinanza attiva nel governo locale; - infine, e soprattutto, sulla natura processuale della partecipazione, posta in relazione

con le politiche, e vista, quindi, come un processo costante di coinvolgimento dei cit- tadini nella definizione ed attuazione delle azioni governative.

L’affermazione di questa prospettiva, sempre più accreditata nella riflessione teorica e politica internazionale su questi temi, ma ancora frammentaria quanto a realiz- zazioni empiriche, potrebbe avere effetti molto rilevanti nel rapporto fra istituzioni, società civile, soggetti sociali ed identità emergenti nella società dell'informazione e della conoscenza.

La ricerca svolta sul campo ha confermato molte delle ipotesi già emerse nel- l’analisi degli studi sulle esperienze internazionali in quest’ambito, con particolare riferi- mento al ruolo chiave della leadership locale, alle difficoltà degli enti ad integrare le nuove competenze tecniche e metodologiche, alla necessità di adeguati interventi di pro- mozione e d’integrazione nell’uso delle nuove tecnologie nelle pratiche più tradizionali, fondate sull’interazione diretta.

E’ emersa una certa dispersione delle iniziative per la partecipazione, che anche quando vanno ad insistere sulla stessa realtà locale, tendono a procedere seguendo le tra- dizionali linee settoriali, senza trovare un punto di incontro e di sinergia. In particolare, il rapporto fra gestione delle reti civiche e altre iniziative per la partecipazione sul territorio è apparso molto debole. Parallelamente, si organizzano reti trans-locali di scambio di espe- rienze settoriali (bilanci partecipativi, Agende 21, Città dei bambini, laboratori di proget- tazione partecipata). E’ emerso il ruolo di nuovi operatori, anche organizzati (in prevalen- za società di ricerca-intervento, ma anche gruppi di lavoro promossi da istituzioni pubbli- che di ricerca), che svolgono una funzione significativa come mediatori, facilitatori, pro- motori dell’emersione della progettualità locale, a volte piuttosto come interpreti.

Il quadro delineato mette a disposizione gli elementi di base per definire alcu- ne linee guida per la progettazione di iniziative da parte degli Enti locali, a sostegno della partecipazione dei cittadini attraverso le NTIC.

Un punto di partenza essenziale sembra dover essere costituito da un’analisi del contesto, che permetta di prendere coscienza dei vincoli e delle risorse per la par-

tecipazione presenti in ciascuna realtà locale. Tale analisi dovrebbe comprendere, oltre ad elementi sulla diffusione dell'uso delle ICT nei territori interessati dall'iniziativa e ad un profilo socio-demografico sintetico, un quadro delle azioni pregresse o parallele pro- mosse sul versante della promozione dell'uso delle nuove tecnologie e della partecipa- zione dei cittadini; quindi, la descrizione delle risorse organizzative dell'Ente/i coin- volto/i (inclusi gli interventi formativi e di riorganizzazione rilevanti ai fini del pro- getto); infine, ma non meno importante, una ricognizione degli attori istituzionali e sociali locali attivi e/o potenzialmente interessati dal processo decisionale oggetto del- l'iniziativa proposta.

L’analisi delle esperienze di partecipazione attive sul territorio, delle forme di dialogo esistenti, dovrebbe avere l’obiettivo di mettere a fuoco elementi di forza e di debolezza, opportunità e vincoli emersi, individuando attori (associazioni, gruppi infor- mali, singoli cittadini, organi consultivi specifici: ad esempio, consulte locali, osservato- ri, forum delle associazioni e del terzo settore, tavoli di lavoro, etc.), tematiche, proces- si decisionali e strumenti delle politiche locali, per i quali è già prevista ed attiva la par- tecipazione dei cittadini. Tra queste esperienze di dialogo e partecipazione, vanno com- prese anche quelle di uso delle NTIC promosse a livello locale: è, infatti, importante par- tire dall’esame dei temi, delle modalità, dei risultati, delle opportunità e dei vincoli emer- si in questo specifico ambito.

Per dare concretezza alle nuove iniziative – quindi anche per permetterne un’adeguata valutazione da parte di amministratori e cittadini - è molto importante che ogni esperienza faccia riferimento a processi decisionali specifici.

La scelta dell'ambito d'intervento dovrebbe, comunque, attenersi a tre requisiti formali di base, condizioni minime per motivare i cittadini alla partecipazione: a) la cen- tralità del tema per la comunità locale; b) la competenza decisionale e la responsabilità politica degli attori istituzionali coinvolti rispetto al processo decisionale individuato; c) la tempestività del coinvolgimento dei cittadini rispetto all’iter del processo decisionale. Inoltre, è cruciale che, una volta individuato il processo decisionale, al fine di garantire esiti concreti e trasparenti alla partecipazione dei cittadini, venga svolta un'a- nalisi del processo politico, dell’iter tecnico-istituzionale, delle sue specificità e dei suoi punti critici, in modo da prevedere ed esplicitare le modalità di raccordo fra percorso par- tecipativo ed iter decisionale.

Su qualunque fase del ciclo decisionale (definizione del problema, individuazio- ne delle soluzioni, selezione, attuazione, implementazione, valutazione) s’intenda con- centrare l’attenzione, è necessario che l’esperienza abbia uno sviluppo temporale suffi- ciente a garantire un’ampia campagna informativa, la piena pubblicità delle attività delle istituzioni e dei gruppi di cittadini attivatisi, una discussione pubblica. Questo approc- cio esclude, tanto più si è prossimi alla fase della scelta dell’opzione preferita, interven- ti “spot”, isolati nel tempo, non adeguatamente inseriti in un quadro di iniziative di informazione e discussione con i cittadini. E’ invece cruciale promuovere una concezione nuova e più estesa della partecipazione dei cittadini, nella sua dimensione specifica di processo di coinvolgimento attivo nel corso del decision making, piuttosto che limitata alla fase finale dei processi decisionali.

Guardando ai soggetti cui si rivolge principalmente l’Avviso nazionale per la pro- mozione della cittadinanza digitale, gli enti locali hanno ovviamente un ruolo chiave nel- l’aprire i processi decisionali ai cittadini.

E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel panorama italiano

Un elemento decisivo per le iniziative pubbliche in questo campo è, infatti, la presenza di un orientamento favorevole, da parte pubblica, verso la sperimentazione di nuove forme di dialogo e cooperazione con i cittadini. Un buon indice di questo orienta- mento è che, già dalla fase di definizione del progetto, venga aperto un dialogo con i cit- tadini e le loro forme organizzate.

E’comunque importante sottolineare che la domanda crescente di partecipazio- ne espressa dai cittadini costituisce uno stimolo importante, a volte decisivo, perché le istituzioni avviino sperimentazioni di processi partecipativi.

Sempre più numerosi processi decisionali coinvolgono enti locali posti a diversi livelli territoriali o contigui; altri processi possono trovare utili sinergie di scala nella coope- razione fra più enti, incoraggiando anche iniziative di partnership fra più amministrazioni.

Sul versante dei cittadini – nelle loro vesti di soggetti sociali, culturali e pro- duttivi, in forma individuale e associata, formalizzata o informale - è importante pro- muovere la partecipazione di tutti, valorizzando i bacini di competenze ed esperienze significative, rafforzando la partecipazione dei soggetti tendenzialmente esclusi, favo- rendo la varietà e la più ampia estensione del numero dei soggetti coinvolti.

L’attenzione centrale delle iniziative dovrebbe essere sulla qualità del processo partecipativo, che sembra essere tanto più elevata quanto più riesce a valorizzare il con- tributo attivo dei cittadini, a far emergere quindi la progettualità locale, oltre che a for- nire risposte adeguate agli interrogativi dei cittadini.

In ciascuna fase del ciclo di vita di un processo decisionale, non basta infatti promuovere la partecipazione attraverso adeguati servizi di informazione, ma è necessa- rio adottare forme consultive di iniziativa pubblica (utilizzando metodologie qualitative e/o quantitative), aprendo anche canali per l'iniziativa diretta dei cittadini. E’ a questo livello che, nel predisporre gli strumenti per la partecipazione dei cittadini, consideran- do questa un processo continuo, vengono sviluppate pienamente anche le dimensioni dis- corsiva (l’ascolto e il dialogo), progettuale ed inclusiva della partecipazione.

Tra i principali ostacoli di questo percorso innovativo, ci sono alcuni aspetti culturali-organizzativi interni, relativi alla difficoltà di integrazione fra settori differenti degli enti coinvolti e all’attivazione di processi di apprendimento cooperativo interni, inter-istituzionali e verso l’esterno. In questa direzione, è anche importante un’azione di diffusione degli skills digitali e metodologici, con particolare attenzione alle metodologie di ascolto dei cittadini, del decision making cooperativo, della mediazione.

Un ulteriore problema è la necessità di superare una sorta di dualismo fra off line e on line, in gran parte dipendente dalla diffusione limitata di una cultura digitale. Questa separazione crea difficoltà di dialogo fra soggetti con background differenti e porta ad una progettazione che non riesce a integrare le competenze in maniera effica- ce. Per promuovere realmente processi di innovazione, è necessario passare da un approc- cio “guidato dalla tecnologia” ad un approccio più autenticamente “intersettoriale”; per esempio, avvicinando all'ICT gli attori politici e i cittadini protagonisti di sperimentazio- ni di collaborazione e confronto sulla definizione delle politiche, valorizzando la loro competenza specifica sul processo decisionale e sulla tematica oggetto di intervento.

Per essere credibile, il percorso partecipativo deve, fin dalla progettazione, esplicitare e motivare le sue regole, definendo obiettivi, soggetti abilitati a partecipare, modalità tecniche della partecipazione/comunicazione e standard di comportamento garantiti dai decisori pubblici. Quest’ultimo punto è cruciale ed ha effetti notevoli sulla

qualità complessiva dell’esperienza di partecipazione, in particolare per quanto riguarda la dimensione del dialogo on line.

La policy di trattamento dei dati personali deve sempre essere esplicitata in modo dettagliato. Inoltre, le procedure di registrazione con identificazione dei cittadini dovrebbero essere utilizzate con la massima parsimonia, cioè secondo un principio di rile- vanza effettiva rispetto alle attività svolte on line e tenendo conto del dislivello di pote- re tra gli attori in comunicazione.

Infine, se le attività di promozione, monitoraggio e valutazione delle politiche sono sempre importanti per la loro efficacia, questo sembra ancora più vero nel caso di politiche innovative come quelle della partecipazione dei cittadini. Un’ampia diffusione dell'informa- zione sulle iniziative partecipative, una strategia comunicativa che non trascuri il territorio e si preoccupi anche di promuovere l'accesso ai nuovi servizi on line, uno sforzo costante di comunicazione nel tempo, il coinvolgimento dei cittadini nella valutazione delle esperienze condotte, sono tutti elementi necessari per allargare la platea dei soggetti partecipanti.