Capitolo Quarto
AMARONE DELLA VALPOLICELLA "DELLE GUAITE"
La vendemmia delle uve corvina e rondinella si effettua a fine ottobre e le uve vengono messe ad appassire nel nostro granaio.
Vengono pigiate nel mese di febbraio seguente la vendemmia. Si spreme un mosto dolce e corposo che viene messo a fermentare, parte in barrique di legno francese, parte in botti grandi, fino a quando diventa secco e amaro . Si tratta di una tecnica di vinificazione storica ed esclusiva della Valpolicella.
Azienda Nicolis
Amarone analizzato: Amarone Classico Ambrosan. Anno 1998
Descrizione organolettica
E' la punta di diamante della produzione Nicolis: un vino principesco, di corpo, elegante e vigoroso.
Il colore è di un intenso rosso granato, il sapore secco e generoso, potente e delicato. Il profumo complesso rimanda a note floreali e di frutta matura, con importanti sfumature di sottobosco e cuoio.
Vigneti
Dal vigneto di proprietà «Ambrosan», posto a San Pietro in Cariano con terreno leggermente digradante in posizione sud-est.
Vinificazione
Dopo un'accurata selezione e la raccolta delle uve provenienti da un vigneto situato in una zona particolarmente vocata, l'uva viene posta in cassette e quindi messa a riposo in locali ben arieggiati e asciutti, così da favorire la concentrazione di zuccheri e di altri componenti fondamentali quali estratto, aromi e glicerina.
Dopo 3 mesi, ad inverno inoltrato, le uve vengono sottoposte ad
mosto così ottenuto inizia una lunga e lenta fermentazione.
Anche la macerazione sulle bucce si protrae per molti giorni, più di un mese.
L'affinamento avviene parte in botti di rovere di Slavonia di medie dimensioni e parte in barrique.
La produzione è limitata.
Azienda Quintarelli Giuseppe
Amaroni analizzati: Amarone Cà Paletta. Anni: 1995 e 1998
Non ci sono indicazioni per arrivare all’azienda agricola di Giuseppe Quintarelli. Cerè è una piccola frazione di Negrar.
Dopo aver attraversato il cancello dell’azienda, si percorre un lungo viale fiancheggiato da ulivi e cipressi. “Io sono nato e cresciuto qui, la mia famiglia si è trasferita a Cerè nel 1924. Agli inizi del 1900 mio padre coltivava a mezzadria i vigneti di località Figari, a Marano. Già allora il vino veniva esportato negli Stati Uniti in barili da 50 litri e fra poco festeggeremo
cento anni di esportazione.”
Giuseppe è un uomo schivo e tranquillo e pur essendo considerato un punto di riferimento, non solo per i produttori della Valpolicella, non ama parlare di sé. Ha sempre coltivato la vigna e lavorato in cantina. “So fare solo questo e lo faccio ancora esattamente come me l’ha insegnato mio padre. Una volta però, quando il Recioto fermentava consumando gli
zuccheri e perdendo quindi il “dolce” fino a diventare secco (“amaro”), era una vera e propria vergogna per tutta la famiglia.”
Per Giuseppe il Recioto è il vino più prezioso e difficile, una magnifica medicina, a condizione che sia fatto come una volta e
“lasciato a riposare” per lungo tempo nelle botti di rovere di Slavonia. La barrique viene utilizzata solo per l’affinamento dell’Alzero, un vino particolare, che esprime meravigliosamente quello che viene spesso definito come lo “stile Quintarelli”.
Nasce da uve cabernet franc e cabernet sauvignon, con una minima parte di merlot, appassite per 5-6 mesi.
“Non bisogna abbandonare le tradizioni e dimenticare così i nostri sapori. Ma soprattutto non dobbiamo mai forzare la natura. Ci vuole calma, metodo e tanta passione”. Ve lo dice mostrando l’uva messa ad appassire rigorosamente in cassette di legno e su vecchi graticci oppure versandovi lentamente il vino, avendo cura poi di pulire minuziosamente la bottiglia, etichettata ancora a mano con il pennello e la colla.
Azienda Tedeschi
Amaroni analizzati: -Amarone classico Capitel Monte Olmi. Anno 2000 - Amarone La Frabisiera. Anno 1998
Amarone la fabriseria doc
Questo vino nasce da una selezione di uve effettuata in tre vigneti, posti in tre valli diverse della Valpolicella. La Corvina è stata raccolta nella valle di Marano, la Rondinella in quella di Negrar e il Corvinone in quella di Fumane. Abbiamo cercato le migliori esposizioni tra i migliori terreni (da cui provengono le nostre uve), ai quali si adattassero meglio le nostre diverse varietà. Questo Amarone nasce dalla passione di Renzo Tedeschi per il buon vino e dalla sua attitudine a cercare sempre il meglio. Non sempre la natura è stata generosa in tutte le tre valli: è questo il motivo per cui fino ad oggi sono state prodotte solo le annate 1983, 1988, 1995, 1997 e 1998.
Note viticole
Suolo Argilloso e calcareo ricco in scheletro Densità di impianto 2500 piante/ettaro
Età del vigneto 20 anni
Allevamento vite Pergoletta trentina Potatura 10-14 gemme/pianta Produzione 6000 kg/ettaro
Varietà 34% Corvina - 33% Corvinone
Tecnica di produzione
La raccolta delle uve è fatta a mano a fine settembre/inizio ottobre, selezionando i grappoli più esposti.
Le uve vengono quindi poste in plateaux di legno e/o plastica e vengono ad appassire per circa 4 mesi in fruttaio a temperatura ed umidità controllata. Durante questo periodo si svolgono periodici controlli delle uve, accentuati nel primo mese, durante il quale le stesse uve potrebbero essere soggette ad attacchi fungini. La possibilità di poter controllare l'umidità dell'ambiente riduce notevolmente questo rischio. Durante l'appassimento le uve si concentrano del 40%.
A Gennaio le uve vengono quindi pigiate con pigiatrice a rulli ed il pigiato viene fatto fermentare in acciaio inox per circa 40 giorni a cappello sommerso (non si eseguono follatura o rimontaggio): la temperatura di processo è di 15° C. La fermentazione malolattica non si svolge a causa del ridotto contenuto in acido malico delle uve a fine appassimento e all'elevato contenuto alcolico che può avere azione inibente nei confronti dei batteri lattici. Il vino matura in barrique per circa 2 anni: durante questo periodo si formano nuovi aromi e si stabilizza il colore. Infine, viene imbottigliato e lasciato maturare in bottiglia per minimo un anno prima di essere immesso sul mercato.
Descrizione del vino
Colore Rubino intenso con leggera unghia ambrata.Limpido e trasparente
Olfatto Aromi di invecchiamento quali torrefazione, vaniglia e tabacco accanto a frutta rossa come ribes rosso, lampone e ciliege sotto spirito. Miele e note alcoliche lo rendono molto particolare e allo stesso tempo un Amarone tipico.
Gusto Elegante e robusta struttura, con buona acidità, conserva le caratteristiche fruttate di vino
ancora giovane. La retro-olfazione conferma le note al naso. E' un vino eccellentemente lungo e persistente
Capitel monte olmi - amarone della valpolicella doc
Monte Olmi è il nome del vigneto situato a Pedemonte di Valpolicella, nel cuore della Valpolicella Classica. Ha una estensione di 2,5 ettari con esposizione sud ovest. Il vigneto è ottenuto su terrazze: la grande pendenza assicura la perdita di acqua in caso di piovosità abbondante, mentre la profondità e la struttura prevalentemente argillosa permettono di trattenere l'acqua nei periodi di siccità.
Note viticole
Suolo Argilloso rosso e calcareo (30% di cui 5% attivo) di origine morenica Densità di impianto 2500 piante/ettaro
Età del vigneto 20 anni
Allevamento vite Pergola trentina
Potatura 10-14 gemme/pianta. In caso di sovrapproduzione si effettua la vendemmia verde
Produzione 6000 kg/ettaro (3200 bottiglie/ettaro)
Varietà 30% Corvina - 30% Corvinone - 30% Rondinella - 10% Molinara, Rossignola, Oseleta, Negrara, Dindarella, Croatina e Forselina
Tecnica di produzione
Le uve vengono raccolte a mano a fine settembre/primi giorni di ottobre e sistemate in unico strato in plateaux di plastica o legno. Questi vengono quindi sistemati in fruttaio (a temperatura e umidità controllate) e si lascia appassire l'uva per circa 4 mesi, fino ad una perdita del 30-40
% del peso iniziale dell'uva. La pigiatura si svolge senza diraspatura nel mese di Gennaio: la presenza dei raspi in fase di fermentazione/macerazione permette di avere un cappello più soffice e permeabile ed evita fenomeni di ossidazione. La macerazione dura circa 2 mesi ed avviene a freddo (15° C), così come la fermentazione. Il vino viene posto successivamente a maturare in barriques di Allier per due anni. Il vino durante questo periodo sosta sulla feccia pulita di lieviti, assicurando complessità alla struttura e mantenendo fresco e fruttato l'aroma del vino. Inoltre la microssigenazione attraverso le doghe di legno contribuisce a rendere più stabile il colore nel tempo.
Questo vino non svolge la fermentazione malolattica, a causa sia della scarsa presenza di acido malico a fine fermentazione sia della presenza di alte concentrazioni di alcol che inibiscono in parte l'attività dei batteri lattici. Al termine della maturazione in legno, il vino viene imbottigliato e lasciato quindi riposare in questo ambiente riducente per 5-6 mesi prima di essere posto in vendita, al fine di raggiungere un equilibrio dell'aroma e del sapore.
Descrizione del vino
Colore Rubino intenso con leggera unghia ambrata Limpido e trasparente
Olfatto Note di ciliegia, lampone e ribes rosso amalgamate a note di legno di slavonia Gusto Elegante e robusta struttura, con buona acidità
La retro-olfazione conferma le note al naso E' un vino lungo e persistente
Azienda Tenuta Sant’Antonio
Amarone analizzato: Amarone Campo dei Gigli. Anno 1998
Il vino e il suo stile
Un grande omaggio al più celebre e rappresentativo dei vini della Valpolicella, alla sua lunga storia e alla capacità di riproporsi, oggi, proprio come un classico dell’arte o della letteratura, attuale e modernissimo, pur nel rispetto delle migliori tradizioni.
Il vigneto e le uve
Il Campo dei Gigli si ottiene da uve Corvinone e Corvina gentile (70%), Rondinella (20%), Croatina e Oseleta (10%), provenienti da un unico vigneto a 300 m d’altitudine, nei pressi di San Briccio. I terreni presentano in media un’inclinazione del 15% e sono di natura calcarea con qualche traccia di argilla vulcanica. Per
l’allevamento si è adottato il sistema guyot con una densità di 6.000 ceppi ad ettaro. Vengono praticati l’inerbimento totale e
l’irrigazione di soccorso a goccia. Si effettua la potatura verde, nonché il diradamento dei grappoli, operati a più riprese durante la fase vegetativa.
La vinificazione e l'affinamento
La vendemmia, a mano con raccolta in piccole casse, si svolge tra la terza decade di settembre e la prima decade di ottobre, in due o tre passate, a seconda dell’andamento climatico stagionale. Le uve vengono messe a riposo in appassimento per circa 3 mesi in ampi locali ventilati. La vinificazione avviene a fine gennaio, quindi la fermentazione, attentamente controllata, si protrae per trenta giorni.
L’affinamento ha luogo per un periodo di 3 anni in botti di rovere nuove di Slavonia da 350 litri, a cui segue poi una permanenza di circa 1 anno delle bottiglie in cantina, prima della
commercializzazione.
Il vino
Vino dal colore rosso rubino profondo con riflessi granati. Al naso sentori di frutta rossa matura, prugna, liquirizia, pepe nero, tabacco e spezie. In bocca grande concentrazione e struttura. Di tannini dolci, morbido, armonico ed equilibrato.
Azienda Viviani
Amarone analizzati: - Amarone della Casa dei Bepi. Anno 1998 - Amarone Classico Tuliano Nero. Anno1997
Descrizione: Vino rosso di grande importanza, corposo, intenso ed elegante. Conserva i sentori tipici delle uve raccolte a quota elevata; si possono riconoscere profumi di erbe aromatiche e di fiori selvatici; asciutto e sostenuto da una bella potenza.
Vitigni: Corvina Veronese: 75%
Rondinella: 20%
Molinara: 5%
Conduzione
delle uve: selezione continua delle uve dal periodo di invaiatura sino alla raccolta.
Epoca di raccolta:
seconda settimana di Ottobre, uve appassite nei nostri granai a 450 m. sul livello del mare per circa 150 giorni.
Grado alcoolico:
15,5%
Conclusioni
L’analisi precedente ha evidenziato alcuni fattori fondamentali che caratterizzano il prodotto vino Amarone e lo sviluppo del suo territorio.
In particolare mi sono soffermato su alcuni aspetti, che sono definiti intrinseci del prodotto, quali l’etichetta, la marca, la storia dell’azienda, il territorio dove si sviluppa la cantina ed infine il prezzo ed il suo rapporto con la qualità.
Tutti questi elementi formano insieme un mix di successo tra competizione costruita sulla base delle capacità imprenditoriali locali e cooperazione , che sarà ancora più stimolante con l’introduzione in futuro della denominazione di origine controllata e garantita (D.O.C.G.).
Esso può essere considerato il risultato definitivo dei fattori prima esposti e va proiettato sul futuro in un’ottica dinamica per comprendere se possa rappresentare un’innovazione e coordinamento con tutte le entità locali.
Il progetto che si sta elaborando con l’istituzione della Docg, si colloca alla base del coordinamento e della cooperazione esistenti tra gli imprenditori, elemento che potrà essere particolarmente rilevante nelle prime fasi dello sviluppo del prodotto, per ridurre i livelli di incertezza presenti nel comportamento degli attori economici e per rafforzare la fiducia esistente tra le imprese.
Nell’industria del vino, le denominazioni di origine hanno permesso di controllare in parte le qualità delle produzioni immesse nel mercato, consentendo così di presentare un prodotto con caratteristiche medie adeguate ad una domanda di alto livello in espansione.
Tuttavia, oggi si può analizzare una standardizzazione anche se verso l’alto, permessa dalle istituzioni che porta ad un abbassamento dei costi ed a una diminuzione della varietà di
Ciò può non essere penalizzante in un mercato nuovo e in crescita, come quello dei vini di Alta Gamma negli anni recenti, ma rischia di condurre alla stagnazione in uno di maggiore qualità.
Un altro lato negativo che potrebbe scaturire sul controllo istituzionale del prodotto di alta qualità, è quello di tendere a segnalare una qualità media inferiore a quella delle bottiglie vendute, alcuni marchi o alcuni singoli crus potrebbero essere penalizzati dall’utilizzazione della DOCG, che di fatto potrebbero segnalare al consumatore una qualità di prodotto inferiore
Ambedue i problemi descritti, purtroppo possono incentivare singoli imprenditori verso un’uscita dalle denominazioni di origine, aprendo la strada ad un nuovo tipo di mercato.
La situazione odierna del territorio dell’Amarone è legata a questa nuova strada, la ricerca dell’alta qualità, legata anche all’aiuto dalle istituzioni. L’incertezza comunque si osserva in una cattiva coordinazione da parte del consorzio di tutela della Valpolicella. In questo caso si possono vedere produttori di Amarone che rinunciano alla cooperazione diciamo tutelata dall’esterno, ma che non esclude una relazione parallela.
Sicuramente dalla mia analisi fatta sul campo, è risultato un punto di forza comune, una missione che coinvolge tutte le aziende vinicole da me intervistate, quello del raggiungimento di un alto livello di qualità, per poter determinare un vino di Alta Gamma, anche senza l’aiuto dei regolamenti istituzionali.
Questo percorso altamente strutturato, porta ad un risultato di prodotto di alta qualità, un vino Amarone contrassegnato da un mix di valori intriseci, unici ed imparagonabili con altri vini del suo stesso livello. Questo prodotto di alta classe ormai principe del mercato, si presenta sempre ai suoi consumatori, rispettando un giusto rapporto qualità/prezzo.
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