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Caratteristiche tecniche dei vini Amaroni e descrizione delle aziende analizzate. ( Appendice)

Capitolo Quarto

3) Quali sono i fattori che rendono la sua azienda più competitiva?

4.3 Caratteristiche tecniche dei vini Amaroni e descrizione delle aziende analizzate. ( Appendice)

Azienda Allegrini

Amarone analizzato: Amarone Classico. Anno: 1999.

Amarone 1998

Vino rosso di grande importanza, corposo intenso ed elegante. La dicitura Amarone risale al secolo decimo-ottavo quando si dovette identificare un vino prodotto da uve passite, come il Recioto, ma con specificità organolettiche del tutto differenti

VITIGNI Corvina Veronese 75%, Rondinella 20%, Molinara 5%

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

E CARATTERISTICHE DEL VIGNETO Situati nella Valpolicella Classica, zona collinare Altimetria: da 180 a 280 mt s.l.m.

Esposizione prevalente: Sud-est

Tipologia del terreno: molto vario, per lo più cretaceo, calcareo, ricco di scheletro

SISTEMA DI ALLEVAMENTO

E DENSITÀ IMPIANTO Pergola trentina, circa 3.000 viti per ettaro Età media delle viti in produzione: 27 anni Carico di gemme: 14/15 (è da tener presente che generalmente le prime 3 gemme non sono capi a frutto)

EPOCA E CONDUZIONE

ALLA VENDEMMIA Seconda quindicina di Settembre, raccolta manuale Surmaturazione naturale in fruttaio con calo ponderale delle uve del 42% (media storica di circa 100 giorni)

INTERVENTI SULLE UVE

VINIFICAZIONE Prima quindicina di Gennaio Pigiatura e diraspatura delle uve

Temperatura di fermentazione tra i 12°-24°C Durata della macerazione: 27 giorni

Rimontaggi giornalieri periodici Trasferimento in legno: Marzo 99 Elevazione in legno per 19 mesi 6 mesi massa

Affinamento in bottiglia per 14 mesi

DATI ANALITICI DEL

PRODOTTO IMBOTTIGLIATO Acidità totale: 5,70 g/l pH 3,75

Estratto secco totale: 38,90 g/l Grado alcolico complessivo: 15,45%

Zuccheri riduttori: 4,5 g/l SO2 totale 90 mg/l SO2 libera 21 mg/l

Azienda Begali Lorenzo

Amarone analizzato: Amarone Cà Bianca. Anno 1998

La versione dell’Amarone Cà Bianca è una selezione che fa una maturazione in barrique, donando una maggiore vitalità alla vista e all’olfatto: non ha ridondanze da legno e l’essere pungente dell’alcol non supera mai la soglia della piacevolezza, lasciando alla corrispondenza gusto-olfattiva la possibilità di mettersi in mostra.

L’azienda di Lorenzo Begali è una piccola azienda a conduzione familiare. I vigneti si estendono per circa sette ettari nella zona pedemontana di Cengia, un borgo che prende nome dalle rocce che punteggiano la collina sotto Castelrotto, nel comune di San Pietro in Cariano. Il vigneto più importante, da cui provengono le uve per l’Amarone cru, è quello di Monte Ca’ Bianca, situato su una magnifica terrazza naturale da cui si può ammirare l’originale configurazione delle tre vallate che formano la Valpolicella.

L’azienda nasce verso la fine della Seconda Guerra Mondiale con Giordano Begali, il padre di Lorenzo, ma le prime bottiglie vengono vendute nel 1986.

Lorenzo è una persona autentica e tenace, ancora molto legata alle tradizioni contadine e alla terra. Ha saputo trasmettere alla famiglia la sua determinazione e portare a frutto la sua conoscenza raggiungendo degli ottimi risultati.

Fondamentale nello sviluppo e nella crescita dell’azienda è la dedizione della moglie Adriana, ma soprattutto il grande coinvolgimento ed entusiasmo dei figli, Tiliana e Giordano.

Tiliana si occupa abilmente dei rapporti commerciali e dell’accoglienza. Segue però anche il controllo della qualità ed aiuta volentieri il fratello Giordano, a cui piace lavorare insieme al padre nel vigneto ed in cantina.

Azienda Bussola Tommaso

Amaroni analizzati: Amarone Vigneto Alto. Anno 1999 Amarone Classico. Anno 1997

Amarone della Valpolicella Classico D.O.C. 1999 "TB"

Vigneto Alto

Uvaggio:

Corvina, Corvinone - 75%

Rondinella - 20%

Cabernet Franc, Dindarella, Croatina, Molinara e altre varietà 5%

Vinificazione

L’estate faceva prevedere una annata eccezionale, ai primi di settembre incomiciava a piovere. Al momento della raccolta l’uva era molto ingrossata pertanto abbiamo effettuato una selezione molto meticolosa. Abbiamo prodotto solo un terzo di amarone rispetto ad altre annate precedenti.

La temperatura invernale è stata favorevole per un buon appassimento.

La pigiatura avveniva a metà gennaio. le fermentazioni venivano innescate subito con fermenti selezionati e queste procedevano a basse temperature; svinato dopo 60 giorni con un residuo zuccherino di 45 g/l., travasato dalla feccia grossa dopo 10 gg., è andato in tonneaux (da 500 l.) di allier, tutto legno nuovo.

Dopo 30 mesi di permanenza viene assemblato e messo in bottiglia nel dicembre del 2002 e lasciato ad affinare per 4 mesi prima dell’immissione del prodotto sul mercato.

Di questo vino sono state prodotte circa 6.000 bottiglie.

Caratteristiche eno-gastronomiche Colore granato, con unghia aranciata.

Al naso è un continuo succedersi di speziature profonde e massa fruttata, con note di cacao, vaniglia, marasca, caffè tostato, fichi secchi a fare da sfondo.

Bevuto molto lentamente, dà ad ogni assaggio una sensazione diversa, che cambia ogni volta. Vino molto longevo, da gustare da solo o da abbinare a carni molto succolente.

Amarone della Valpolicella Classico D.O.C. "BG" 2001

Vino ottenuto da uve:

Corvina, Corvinone - 55%

Rondinella - 40%

Molinara e altre varietà 5%

Vinificazione

L'uva venne pigiata verso la metà di gennaio e le fermentazioni furono innescate subito con lieviti selezionati. Fermentato a basse temperature venne svinato dopo 60 giorni con un residuo zuccherino di 30 g/l. fu quindi travasato dalla feccia grossa dopo 10 gg.

Posto ina botti di rovere di Slavonia nuove con capacità da 7 a 25hl - dopo 24 mesi di permanenza in legno venne assemblato e fatta una leggera chiarifica con albumina d'uovo.

Messo in bottiglia nell'agosto del 2003 e lasciato ad affinare per 3 mesi prima dell'immissione del prodotto sul mercato.

Di questo vino sono state prodotte circa 10.600 bottiglie.

Caratteristiche eno-gastronomiche

Asciutto caldo robusto, pieno, armonico, vellutato con amaro gradevolissimo, colore rosso granato. E' il vino per eccellenza che si accompagna ai piatti di selvaggina e cacciagione, e che non ha rivali col formaggio a pasta dura.

Ma la sua utilizzazione migliore la troviamo al di fuori del pranzo; assaporato nei momenti di intimità, sorseggiato tra i lieti conversanti di fine pranzo, si trova sempre a suo agio.

Aperto almeno un paio d'ore prima della mescita, consumato a temperatura ambiente, è il classico vino della vecchia e sana amicizia

Ci sono percorsi che si snodano senza incertezze, lungo sentieri precisi ed inequivocabili.

La storia di Tommaso Bussola nasce e si sviluppa nel territorio – armonioso, bellissimo e di antica tradizione - della Valpolicella;

l’anno d’esordio è il 1977, quando Tommaso inizia a lavorare nella piccola azienda vinicola dello zio Giuseppe.

I tratti della sua personalità, che diverranno poi vero e proprio

“marchio di fabbrica” della produzione, sono evidenti fin d’allora, e non lasciano dubbi di sorta.

Parliamo di passione e di positiva caparbietà, di “entusiasmo genetico” e di quell’energia inesauribile che si ricarica di volta in volta, nello sguardo soddisfatto di un degustatore, con l’apprezzamento positivo del pubblico, grazie al riconoscimento sapiente di chi sa cogliere in un sorso tutta la dedizione investita.

Nei primi anni di attività, Tommaso ricalca fedelmente le orme della tradizione, rispettando i brevi e stabiliti tempi di permanenza dei vini nelle botti; botti che, poi, vengono riutilizzate per più annate.

I vini così ottenuti portano il marchio “BG”, ovvero le iniziali dello zio, Bussola Giuseppe.

Ma è nel 1983 che Tommaso, con la sua prima vinificazione, sceglie di intraprendere una nuova sfida: migliorare costantemente la qualità del prodotto. In questa direzione, comincia a curare particolarmente e personalmente la selezione delle uve destinate alla produzione dell’Amarone e del Recioto.

La prova che la strada intrapresa è quella giusta, arriva dagli ottimi riconoscimenti ottenuti fin dai primi concorsi enologici.

Forte dei primi successi, l’avventura di Tommaso non si ferma, e la costruzione della nuova cantina, negli anni 1992/1993, coincide con l’introduzione delle prime barriques, dove i vini possono ultimare le loro fermentazioni, in un processo qualitativo in costante miglioramento.

I nuovi vini così ottenuti vengono battezzati con la nuova etichetta

“TB” (Tommaso Bussola); lo stile innovativo si affianca così al fascino tradizionale dello storico marchio “BG”.

Può una vocazione essere contagiosa? Pare proprio di sì, perché nel 1995 anche la moglie Daniela si lancia nell’avventura, con l’ingresso definitivo nell’azienda.

Azienda Cesari Gerardo

Amarone analizzato: Amarone Bosan. Anno 1997

Frutto di ricerca e di lavoro agronomico decennale. L’Amarone Bosan nasce nella zona più elevata della Val d’Illasi nella Valpolicella da uve Corvina 80% e Rondinella 20%. La qualità di questo vino ha le sue basi nella profonda cura con cui è gestito il vigneto, l’intensità di impianto, una potatura accurata, il diradamento e la scelta solo dei grappoli migliori, forniscono un’uva che, dopo un attento appassimento di quattro mesi, ci dona questo grande vino, completato dall’affinamento in botte di rovere grande, in barrique e dal lungo riposo in bottiglia.

Come ogni vero iniziatore anche Gerardo Cesari nel fondare, nel lontano 1936, l’Azienda Vinicola che porta il suo nome ne è stato il creatore dell’anima che, fatta di attenta cura nella tradizione, i suoi successori mantengono ed alimentano, quale valore di riferimento e carattere, con la stessa passione. E sono i vigneti delle dolci colline della provincia di Verona a fornire le uve che l’azienda da sempre utilizza; come a San Pietro in Cariano dove si produce il vino Amarone. Anche l’apertura verso l’estero, dapprima rivolta verso Inghilterra e Germania, si consolida, negli anni successivi, verso mercati internazionali sempre più ampi e prestigiosi. Alla gamma dei classici: Amarone, Valpolicella, Bardolino e Soave, si

aggiungono, nel tempo, altri vitigni di fama internazionale quali:

Pinot Grigio, Chardonnay, Merlot e Cabernet; tutti provenienti dalla gestione di 100 ettari di vigneti, parte di proprietà e parte di altri viticoltori che operano sotto l’attento controllo degli agronomi della Cesari. La continuità aziendale è rappresentata, nella realtà odierna, dalla nuova cantina di Cavaion Veronese. È in questa sede che i vini classici sono prodotti, affinati in legno e messi in bottiglia con procedure di assoluto rispetto, della loro natura più schietta. Dove si avverte quell’”anima”, garanzia di coerenza che diventa virtù. Da ciò deriva che la qualità ed il servizio offerti dalla Cesari, rinvigoriti dalla vitale intraprendenza anche di nuovi collaboratori, non possono che favorire, negli estimatori del “buon bere”, quei sentimenti di condivisione, amicizia e allegria che sono l’essenza stessa dei vini eccellenti.

Azienda Corte Sant’Alda

Amarone analizzato: Amarone Mithas. Anno 1999

Azienda Dal forno Romano

Amarone analizzato: Amarone Vigneto Monte Lodoletta. Anno 1998

Ogni nuova annata ha in sé caratteristiche di grande personalità, ma soprattutto lascia trasparire perfettamente la mano del produttore, ora saggia ed esperta, consapevole e rispettosa, matura e profonda.

L'Amarone '96, ultima annata prodotta, ha un estratto che non ha confronti con nessun altro vino in circolazione (circa 45 g/l) ed una potenza alcolica di oltre 17,5 gradi. Con queste misure ci si aspetterebbe un vino esagerato, stancante, troppo mastodontico, ed invece stupisce per la perfetta fusione di ogni suo elemento, al punto da nasconderne la pungenza alcolica al naso. E' un vino giovanissimo eppure già godibilissimo, con una possibilità evolutiva incredibile, forse come pochi altri grandi rossi italiani. La qualità dei vini di Dal Forno costringe a ridimensionare le valutazioni che solitamente si è abituati ad attribuire agli altri vini, per evitare di andare fuori scala. Il prezzo è ovviamente molto elevato, ma giustificatissimo; basti pensare che da 100 chili d'uva si ottengono 15 litri di Amarone. Ma dei vini di Dal Forno non si può parlare, non ci sono parole sufficienti a rendergli giustizia. Quello che possiamo dire è che raramente ci è capitato di provare emozioni così incontenibili nel degustare un vino, come quelle che ci ha dato l'Amarone di Dal Forno. Oggi vi suggeriamo di provare (se lo riuscite a trovare e avete voglia di spendere ben oltre le 200.000 lire) l'Amarone '94 (16.5°), annata meno opulenta ma di straordinario equilibrio, che vi catturerà con i suoi profumi di frutta secca (fico, dattero), di goudron e liquirizia. Una volta deglutito,

scoprirete cos'è una persistenza infinita, sentirete perfettamente ripassare nella retro-olfattiva il frutto grasso, quasi zuccherino e i toni di catrame, e coglierete proprio nel finale, quando l'alcol e la dolcezza tenderanno a scemare, quelle note sapide e minerali che sono caratteristica dei grandi vini e di quei luoghi, come la Valle d'Illasi, dove il terreno è ricco di fossili, argilla, sabbia, tracce evidenti lasciate dal mare in tempi preistorici.

Azienda Le Ragose

Amarone analizzato: Amarone Classico Ragnos. Anno 1997

“Le Ragose” godono di una delle più belle viste della Valpolicella.

L’azienda è nel comune di Negrar, poco al di sopra di località Montericco, a circa 300 metri s.l.m.

Rax, raghòs, in greco vuol dire acino, chicco d’uva. Alcuni dicono però che il nome si riferisca a delle donne dalla voce rauca che abitavano questo luogo. Infatti il colle vicino viene detto “delle anguane”, mitiche sacerdotesse “urlatrici”. Ma raguso è anche il nome che viene dato al secondo taglio del fieno. Questa è infatti una zona che sopporta molto bene la siccità. Il terreno formato da uno strato argilloso semipermeabile permette allo strato sottostante, di tipo calcareo, di assorbire l’acqua come una spugna e mantenere quindi l’umidità.

Sicuramente ad Arnaldo Galli, enotecnico, e alla moglie Marta, una delle fondatrici dell’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino”, va riconosciuto il grande merito di aver intuito la vocazione per la coltura della vite di questi terreni incolti da anni e di aver iniziato con coraggio l’attività di vignaioli. Accanto al vigneto “Le

Sassine”, che prende il nome dai ruderi di un sito archeologico della media età del bronzo, una stele scolpita testimonia con un simbolo propiziatorio la fertilità del luogo.

L’azienda nasce nel 1969, ma l’edificio originale, di cui rimane una piccola cantina di tufo con soffitto a volto, risale al 1600. Arnaldo,

oltre ad essere un appassionato collezionista di preziose opere d’arte, ha anche raccolto un’interessante collezione di antichi e rari attrezzi di cantina.

e costanza nel miglioramento. Attualmente si sta completando la nuova struttura, dedicata alla vinificazione e all’appassimento. I figli, Marco e Paolo, che conducono in modo intraprendente l’azienda, sono stati i primi nel 1994 a credere e a voler sperimentare, con ottimi risultati, un moderno impianto di deumidificazione per l’appassimento. La famiglia Galli si distingue sicuramente per il grande rispetto nei confronti della tradizione e per una particolare lungimiranza.

Azienda Masi e Seregho Alighieri

Amaroni Analizzati: - Amarone Campo Longo di Torbe. Anno 1998 - Amarone Classico Mazzano. Anno 1997 - Amarone Amarone Classico Vajo Amaron

Tipologia Amarone della Valpolicella Classico DOC

Origine Vigneto Campolongo di Torbe, comune di Negrar.

Esposizione sudovest, orientamento filari nord-sud. Altitudine 375\400 m s.l.m. Terreno collinare rosso su calcari marnosi e toari basaltici di età eocenica, profondo, sciolto, ricco di scheletro e di composizione chimicomineralogica ottimale. Buona ventilazione ed esposizione sud/ovest.

Larghe terrazze sostenute da argini naturali e muri a secco (marogne).

Vitigni 70% Corvina, 25% Rondinella, 5% Molinara

Vinificazione L' Amarone é frutto dell'antico metodo dell'"appassimento" delle uve. A fine settembre-primi di ottobre i migliori grappoli sono stati riposti sui graticci di bambù (arele) nei rustici del vigneto, dotati di finestre per una naturale ventilazione. A metà febbraio il calo di peso aveva raggiunto il 35-40%. L’attacco

Dopo una delicata pigiatura con rulli di gomma, le uve parzialmente diraspate fermentano per 45 giorni in grandi botti di rovere di Slavonia, a temperatura naturale (la stagione è molto fredda); segue lunga fermentazione di completamento e malolattica.

Affinamento 3 anni 60% in botti di rovere di Slavonia da 30-40 hl,