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4. CAPITOLO IV: ANALISI SWOT

4.2 Analisi SWOT

4.2.1 L’ambiente interno

- Inefficienza della “rete” di collegamento degli enti locali che gestiscono le questioni di sviluppo. Sappiamo che, nell’ambito di un’economia aperta, lo sviluppo di un’unità geografica è collegato sia direttamente che indirettamente con le altre unità dell’area più vasta nella quale essa appartiene. Nell’area di studio, però, la presenza di un ente di sviluppo quasi in ogni unità amministrativa crea dei conflitti tra i vari Comuni e ha come risultato l’inefficienza alla gestione e rivalutazione delle risorse. Quindi, si ha il bisogno di un’organizzazione integrata dello sviluppo a livello Provinciale, la quale con efficienza ed indipendenza economica, pianificherà/designerà il programma/piano che porterà al conseguimento degli obiettivi dell’area più vasta/della Provincia e sosterrà dal punto di vista organizzativo ed economico, l’applicazione di questo programma a livello locale.

- Mancanza di sintonia nella gestione delle risorse economiche disponibili. Le risorse economiche destinate a finanziare dei programmi di sviluppo provengono da varie fonti: comunali, regionali nazionali e comunitarie. Nella Provincia vengono applicati diversi programmi, da parte di vari enti, indipendenti tra di loro, caratterizzati dalla mancanza di una sintonia e una valutazione integrata dei loro obiettivi e della complementarità che essi presentano. Quindi, per poter ottenere una gestione delle risorse economiche disponibili efficiente per lo sviluppo dell’area, occorre che ci sia una gestione integrata di queste risorse, con delle destinazioni prestabilite della loro utilizzazione.

- Mancanza di sostegno tecnico, soprattutto nel campo dell’agricoltura. L’inesistenza di un servizio che riguardi il sostegno tecnico, soprattutto per coloro che operano nel settore primario, e più precisamente nellagricoltura e nell’allevamento di animali. La forte presenza di operatori del settore in una fascia di età medio-alta e di basso livello di istruzione, non permette l’introduzione e l’utilizzo di nuove tecnologie per la produzione di prodotti e

servizi di qualità. Per far in modo che abbiano successo gli obiettivi di sviluppo, bisogna che questi si colleghino a un sistema di passaggio di conoscenze, continuo ed efficace, applicabile a livello locale e un sistema di comunicazione e sensibilizzazione della società locale.

- Mancanza di un piano regolatore del territorio.Le risorse naturali di cui dispone quest’area, e più precisamente i suoi ecosistemi, presentano dei sintomi di degrado col passare del tempo, a causa soprattutto delle attività umane e della non delimitazione degli usi del territorio e della mancanza di progetti più specifici di rivalutazione delle aree nelle quali questi ecosistemi si trovano. Le superfici di colture e di pascolo non sono ancora state delimitate e le risorse culturali e i giacimenti archeologici non registrati. Poiché quest’area possiede una grande eredità, sia agricola che culturale, e una ancora più grande ricchezza naturale e siccome deve assicurare la sostenibilità di queste risorse per il loro godimento da parte delle generazioni future, risulta necessario un tentativo generale di protezione e promozione della capacità produttiva di esse e una rivalutazione di esse attraverso un piano che definisca gli usi del territorio e delle zone di “uso speciale”.

- Mancanza di un ridimensionamento mirato al settore primario. Il sistema produttivo dell’area si basa principalmente sul settore primario, il quale però possiede una struttura tradizionale con uno scarso livello tecnologico e una produttività bassa, nonostante le risorse naturali che utilizza, come il terreno agricolo, quello di pascolo, quello delle lagune, dei laghi e le coste, dove vengono sviluppati gli stabilimenti degli allevamenti di pesce, abbiano un potenziale produttivo più alto. La trasformazione dei prodotti del settore primario non comprende dei servizi aggiuntivi che potrebbero portare a una produzione di prodotti differenziati di grande valore aggiunto e di alti standard di qualità ed igiene. Quindi, per far in modo che il settore primario si rivaluti, comprendendo anche l’attività di trasformazione, diventa indispensabile una stima dei prezzi delle variabili che lo possano influenzare, come per esempio il rinnovo del personale, la superficie della terra coltivabile sfruttata,

caratterizzati da alti standard di qualità e d’igiene, il miglioramento del sistema d’irrigazione per evitare sprechi di risorse idriche, il rinnovamento delle attrezzature in modo da introdurre le nuove tecnologie e lo sviluppo nelle relazioni tra i membri del sistema produttivo, sotto condizioni di efficienza, trasparenza, fiducia e solidarietà.

- Mancanza di una politica sulla promozione del turismo. La promozione delle abbondanti risorse turistiche è elementare ed occasionale. Non sono state delimitate delle zone turistiche, nemmeno delle aree per lo sviluppo di forme speciali di turismo, adattate alla potenziale rivalutazione delle risorse turistiche e culturali. La necessità di protezione della sostenibilità delle risorse impone la promozione del potenziale turistico, che sia però rispettoso ambientalmente e socialmente solidale.

Possibilità

1. La ricchezza delle risorse naturali e culturali dell’area e più precisamente: - Le risorse idriche, le quali nell’ambito di un prestabilito regime di protezione e sfruttamento, possono diventare le basi dello sviluppo.

- La relazione tra la superficie di terra coltivabile e della popolazione (5,45 str./ab.), in confronto al livello nazionale (3,8 str./ab.) e il fatto che la superficie agricola viene irrigata al 60% (38,5% a livello nazionale) rendono evidente che nell’area ci sono i presupposti per un aumento della produttività e del reddito. - Le risorse ittiche lagunari sono abbondanti. È però necessario definire delle norme che regolino il loro sfruttamento per evitarne il degrado.

2. La differenziazione del sistema produttivo, attraverso la produzione di prodotti e servizi che possono avere degli sbocchi sicuri nel mercato, come:

- Lo sfruttamento della ricchezza dei minerali (sale, ceramica, marmo, gesso), della produzione boschiva (legno, carbone) e di quella ittica.

- La promozione dell’artigianato, per la creazione di entrate complementari e occupazionali.

- La promozione della produzione di prodotti biologici agricoli come legumi, olio, olive, ortaggi e anche da allevamento, come la carne di pecora e capra, il latte di mucca, i formaggi e lo yogurt. La produzione di tali prodotti potrebbe già essere considerata biologica, mancano solo le conoscenze per una loro certificazione.

- La produzione di prodotti ittici con standard elevati di qualità è realizzabile se si definiscono parametri e procedure nelle varie fasi, dall’alimentazione dei pesci alla trasformazione, dal confezionamento, all’etichettatura e distribuzione. - L’articolazione delle colture nelle zone con un’agricoltura intensiva con un orientamento verso la sostituzione del tabacco, l’introduzione della coltivazione di ortaggi di stagione e fuori stagione nelle serre, in modo da produrre prodotti di qualità controllata e relativamente di basso costo, la graduale sostituzione di cotone col mais di elevato rendimento, per coprire i fabbisogni degli allevamenti di animali della zona, l’aumento della superficie dedicata alla produzione dei legumi, la promozione ed l’estensione di prodotti speciali come gli asparagi, le fragole, i kiwi.

- Le potenzialità per lo sviluppo di un turismo multiforme e l’esigenza di interventi di protezione delle risorse naturali e culturali.

3. L’organizzazione di un ente efficiente di gestione integrata dello sviluppo. Sarebbe necessario un maggiore coordinamento dei vari enti territoriali, Comuni e Provincia, magari nella forma di un ente che gestisca in modo integrato le varie problematiche.

4.2.2 L’ambiente esterno

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