CAPITOLO 4. LA TUTELA DEL DIRITTO AL CIBO NELLE ORGANIZZAZION
2. Americhe
2.1. Le carte regionali che riconoscono il diritto al cibo
Il sistema interamericano di tutela dei diritti dell'uomo, organizzato all'interno
dell'Organizzazione degli stati americani
427, è dotato di quattro strumenti che riconoscono
direttamente o indirettamente il diritto al cibo:
1) La Carta dell'Organizzazione degli stati americani del 27 febbraio 1967, nella quale già
si menziona la parola “alimentazione”
428.
2) La Dichiarazione dei diritti dell'uomo nel continente americano, adottata il 2 maggio
1948, qualche giorno prima della Dichiarazione universale dei diritti umani: questo atto tutela in
modo indiretto il diritto al cibo, inteso come parte di altri diritti fondamentali, nelle seguenti
426 Un’esemplificazione di come questa diversa concezione si rifletta anche sul diritto al cibo è data dall’art. 29 della
CADUP che individua il dovere dell’individuo di preservare lo sviluppo armonioso della famiglia e di rispettare i propri genitori, nutrirli e assisterli in caso di necessità (su questo cfr. infra par. 2.2 e par. 3).
427
L'Organizzazione degli Stati Americani (OSA) è una organizzazione regionale panamericana istituita nel 1948 con l'adozione della Carta dell'OSA (entrata in vigore nel 1951) a Bogotà, in Colombia. L'OSA è il risultato di un processo di integrazione panamericana L'Organizzazione degli Stati Americani comprende i 35 stati indipendenti delle Americhe. Organi dell'OSA sono i seguenti: l'Assemblea Generale, la Conferenza di consultazione dei ministri degli affari esteri; i Consigli (il consiglio permanente e il consiglio interamericano per lo sviluppo integrato), il Comitato giuridico interamericano, la commissione interamericana dei diritti dell'uomo, il segretariato generale, le conferenze specializzate e gli organismi specializzati.
428 Art. 34: «Les Etats membres conviennent que l'égalité des chances, l'élimination de la pauvreté absolue et la
répartition équitable des richesses et des revenus, ainsi que la participation totale de leurs peuples à la prise des décisions relatives à leur propre développement sont, entre autres, des objectifs essentiels du développement intégral. A ces fins, ils conviennent également de déployer tous les efforts possibles pour atteindre les objectifs essentiels suivants: j. Alimentation équilibrée, grâce surtout à l'intensification des efforts nationaux en vue d'augmenter la production et les disponibilités alimentaires» in www.oas.org.
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disposizioni: (art. XI)
429, (art. VII)
430; art. XIV e art. XVI
431; art. XXIII
432; art. XVIII
433, art.
XXX
434.
3) La Convenzione americana dei diritti dell'uomo
435, chiamata anche Patto di San José, è
un trattato internazionale del sistema interamericano di protezione dei diritti dell'uomo che consacra
essenzialmente diritti civili e politici. Essa tutela indirettamente il diritto al cibo attraverso
l'impegno assunto dagli Stati a sviluppare la tutela dei diritti umani (art. 26)
436e dei diritti
interdipendenti dal diritto al cibo come il diritto alla vita (art. 4), il diritto alla dignità (art. 11), il
diritto alla proprietà e alla sua funzione sociale (art. 21), il diritto al lavoro (art. 45), il diritto
all'educazione (art. 49).
4) Il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione, detto anche Protocollo di San Salvador
437è il
documento che riconosce il diritto al cibo in modo diretto ed esplicito al suo art. 12
438. Una
protezione particolare è assicurata ai bambini (art. 15)
439e agli anziani (art. 17)
440. Il
riconoscimento del diritto al cibo è completato dalla tutela del diritto al lavoro (art. 7a) e alla
protezione sociale (art. 9.1) Tali norme vanno lette alla luce dei primi tre articoli del protocollo, nei
429 Art. XI. «Toute personne a droit à ce que sa santé soit préservée par des mesures sanitaires et sociales, en ce qui
concerne l'alimentation, l'habillement, le logement et les soins médicaux, qui seront établies proportionnellement aux ressources publiques et à celles de la communauté» in www.cidh.oas.org.
430 Art. VII. «Toute femme enceinte ou nourrissant un enfant et tout enfant ont droit à la protection, à des soins et à une
aide spéciale».
431
Art. XIV. «Toute personne a droit au travail dans des conditions dignes et celui de suivre librement sa vocation, lorsque les conditions d'emploi le permettent. Toute personne qui travaille a le droit de recevoir une rémunération en rapport avec sa capacité ou son habilité et lui assurant un niveau de vie convenable, à elle et à sa famille».
Art. XVI. «Toute personne a droit à l'assurance sociale qui la protège contre les conséquences du chômage, de la vieillesse et de l'incapacité resultant d'une cause quelconque indépendante de sa volonté, la rendant physiquement ou mentalement incapable de subvenir à ses moyens d'existence».
432 Art. XXIII. «Toute personne a droit à la propriété privée pour satis-faire aux nécessités essentielles d'une vie
décente, qui contribue à maintenir sa dignité et celle de son foyer».
433
Art. XVIII. «Toute personne peut recourir aux tribunaux pour faire valoir ses droits. De même, il doit exister une procédure simple et rapide qui permette à la justice de la protéger contre les actes de l'autorité violant, à son pré-judice, certains droits fondamentaux reconnus par la constitution».
434
Art. XXX. «Toute personne a le devoir d'aider, de nourrir, d'éduquer et de protéger ses enfants mineurs, et les enfants ont le devoir de respecter à tout moment leurs parents et de les aider, de les nourrir et de les protéger en cas de nécessité».
435 Adottata il 22 novembre 1969 è entrata in vigore il 18 luglio 1978. Stati Parti al 1° aprile 2013: 25. Cfr. Convention americaine relative aux droits de l'homme in www.cidh.oas.org (in italiano in unipd-centrodirittiumani.it
436
Art. 26. Développement progressif. «Les Etats parties s'engagent, tant sur le plan intérieur que par la coopération internationale ‑ notamment économique et technique à prendre des mesures visant à assurer progressivement la pleine
jouissance des droits qui découlent des normes économiques et sociales et de celles relatives à l'éducation, la science et la culture, énoncées dans la Charte de l'Organisation des Etats Américains, réformée par le Protocole de Buenos Aires, ce, dans le cadre des ressources disponibles, et par l'adoption de dispositions législatives ou par tous autres moyens appropriés».
437 Il protocollo è stato adottato il 17 novembre 1988 ed è entrato in vigore il 16 novembre 1999. Cfr. il documento in
www.oas.org oppure, in italiano, in unipd-centrodirittiumani.it
438 Art. 12. Diritto al cibo. «1. Ognuno ha il diritto ad un nutrimento adeguato che garantisca la possibilità di godere del
più alto livello di sviluppo fisico, emotivo e intellettuale. 2. Al fine di promuovere l'esercizio di tale diritto e sradicare
la malnutrizione, gli Stati Parti si impegno a migliorare i metodi di produzione, fornitura e distribuzione del cibo e, a tal
fine, concordano di promuovere una maggiore cooperazione internazionale a sostegno delle politiche nazionali in materia» in unipd-centrodirittiumani.it
439Art. 15.3. «Gli Stati Parti si impegnano in questa sede ad accordare un’adeguata tutela all’unità famigliare e in
particolare: a) a fornire speciale cura e assistenza alle madri per un periodo ragionevole prima e dopo la nascita dei figli; b) a garantire un’alimentazione adeguata ai bambini nello svezzamento e durante gli anni della scuola».
440 Articolo 17. Protezione degli anziani: «Ognuno ha diritto ad una speciale protezione in età anziana. A questo scopo
gli Stati Parti sono concordi nel prendere progressivamente misure necessarie per realizzare tale diritto, e in particolare a: a) fornire appropriate strutture, nonché cibo e cure mediche specializzate, per le persone anziane che ne sono prive e non sono autosufficienti».
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quali gli Stati si impegnano a rendere effettivi i diritti riconosciuti nel medesimo secondo le risorse
disponibili, tenendo conto del loro grado di sviluppo
441.
La Convenzione e il Protocollo aggiuntivo sono stati ratificati da quasi tutti gli stati aderenti
all'OAS, con l'eccezione degli Stati Uniti e del Canada.
Va infine menzionato l’art. 18 della Carta sociale delle Americhe, adottata nel 2012
442.
2.2. Il sistema della tutela e giustiziabilità del diritto al cibo: la Commissione e la Corte
Gli organismi responsabili della applicazione delle carte di tutela dei diritti umani sono la
Commissione interamericana dei diritti dell'uomo e la Corte interamericana dei diritti dell'uomo.
1) La Commissione Interamericana dei diritti dell’uomo. IACHR
La Commissione Interamericana dei diritti dell’uomo (IACHR) è uno dei due organi
(autonomi), con funzioni semi-giurisdizionali, creato nel 1959 dall’Organizzazione degli Stati
Americani (OSA), per la promozione e protezione dei diritti umani
443. Può ricevere petizioni da tutti
gli individui o gruppi di persone o organismi non governativi legalmente riconosciuti in uno o più
Stati-membri dell'organizzazione che denunciano violazioni sulle norme tutelate dai trattati.
Occorre sottolineare che una delle particolarità del sistema interamericano è che soltanto la
Commissione o gli Stati possono rivolgersi alla Corte mentre i singoli richiedenti possono rivolgersi
solo alla Commissione. Adottando il Protocollo di San Salvador, è stato stabilito che oltre i diritti
civili e politici previsti dalla Carta, sono egualmente invocabili dinanzi alla Commissione anche il
diritto all'educazione e quello di organizzarsi in sindacati. Il diritto al cibo, così come configurato
dal Patto di San José, non sarebbe pertanto invocabile nè davanti alla Commissione nè davanti alla
Corte. Esso, tuttavia, è stato oggetto di esame attraverso il diritto alla vita e alla proprietà consacrati
dalla Convenzione e dall'art. XI della Dichiarazione. La maggior parte di questi casi vertono sui
diritti dei popoli indigeni
444. Uno dei lead case è il Caso Yanomani contro Brasile del 1985, nel
quale la Commissione ha riconosciuto la violazione del diritto al cibo della comunità degli
Yanomani da parte del governo del Brasile. Gli Yanomani, a seguito della realizzazione
dell'autostrada trans-amazzonica e delle estrazioni delle compagnie minerarie sui loro territori,
erano dovuti fuggire dalla loro terra e molti erano morti di diverse malattie e per le condizioni di
vita precarie. I progetti di sviluppo agricolo promossi dal governo per permettere un accesso al cibo
della popolazione trasferita non avevano prodotto gli effetti attesi. Così la Commissione,
riconoscendo la violazione da parte del Brasile dell'art. XI della Dichiarazione, ha raccomandato al
governo di concretizzare le misure programmate ad attuare i programmi di assistenza sociale e
441 Art. 1. Obligation to Adopt Measures: «The States Parties to this Additional Protocol to the American Convention on
Human Rights undertake to adopt the necessary measures, both domestically and through international cooperation, especially economic and technical, to the extent allowed by their available resources, and taking into account their degree of development, for the purpose of achieving progressively and pursuant to their internal legislations, the full observance of the rights recognized in this Protocol». Art. 2. Obligation to Enact Domestic Legislation: «If the exercise of the rights set forth in this Protocol is not already guaranteed by legislative or other provisions, the States Parties undertake to adopt, in accordance with their constitutional processes and the provisions of this Protocol, such legislative or other measures as may be necessary for making those rights a reality». Art. 3. Obligation of nondiscrimination: «The State Parties to this Protocol undertake to guarantee the exercise of the rights set forth herein without discrimination of any kind for reasons related to race, color, sex, language, religion, political or other opinions, national or social origin, economic status, birth or any other social condition».
442
Art. 18: «Everyone is entitled to adequate food without discrimination. Member states commit to making every effort needed to eradicate hunger and malnutrition. Member states commit to taking the steps needed to achieve full access to adequate, safe, and nutritious food, including steps to foster the conditions required for everyone to be free from hunger».
443
La Commissione ha il mandato di promuovere il rispetto e la difesa dei diritti dell'uomo ed è competente a sindacare le violazioni della Convenzione e della Dichiarazione commesse dagli Stati membri dell'Organizzazione Interamericana, anche da quelli che non abbiano ratificato la Convenzione. La Commissione interamericana pronuncia un centinaio di sentenze ogni anno, prevalentemente su diritti civili e politici.
444
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medica. Nel 1992 la Commissione ha potuto verificare che il territorio della comunità è stato
demarcato e il diritto al cibo rispettato e protetto.
Altrettanto significativo è il caso Enxet-Lamenxay e Kayleyphapopyet (Riachito) contro
Paraguay, nel quale la Commissione ha riconosciuto la violazione del diritto al cibo da parte del
Paraguay, perché le terre ancestrali della comunità indigena, che viveva di pesca e agricoltura,
erano state vendute dallo Stato a stranieri. In via amichevole lo Stato si è impegnato a riscattare le
terre e a ridistribuirle gratuitamente alla comunità. Nel 1999, quando la Commissione aveva
intrapreso una visita in Paraguay, le terre erano state riscattate ma non erano stati ancora
riconosciuti i titoli di proprietà alla comunità.
2) Corte Interamericana dei diritti dell’uomo
L’altro organo di cui è dotato il sistema interamericano di tutela dei diritti umani è la Corte
Interamericana dei diritti dell’uomo. La Corte interamericana ha il compito di interpretare e
applicare le disposizioni contenute nella Convenzione Interamericana dei diritti dell’uomo
445.
Nonostante la convenzione interamericana tuteli diritti civili e politici e la circostanza che
non abbia mai riconosciuto l'effettività dell'art. 26, che prevede un generale impegno degli stati a
progredire nel riconoscimento dei diritti sociali, economici e culturali nei limiti delle risorse
disponibili, la Corte ha affrontato la questione del diritto al cibo attraverso la tutela del diritto alla
vita e alla proprietà privata, con particolare attenzione alla tutela delle persone più vulnerabili.
Uno dei primi casi su cui la Corte è intervenuta è stato nel c.d. «casos de los «ninos de la
calle» (Villagràn-Morales y otros vs Guatemala) che ha deciso sul decesso di tre bambini di strada
affermando che il diritto fondamentale alla vita comprende anche il diritto a che non sia impedito
l'accesso a condizioni di vita che garantiscono un’esistenza degna: in questo caso la Corte ha
riconosciuto che il Guatemala aveva violato il diritto alla vita non solo perché degli agenti di polizia
avevano brutalizzato e ucciso questi bambini ma anche perché lo Stato non aveva preso misure
necessarie per prevenire le condizioni di vita miserabile nelle quali essi versavano
446.
In altra sentenza (emanata il 2/9/2004 nel caso Instituto de Reeducaciòn del Menor vs
Paraguay), la Corte, interpretando la Convenzione interamericana alla luce della Dichiarazione sui
diritti dei bambini, ha concluso che il Paraguay aveva violato il diritto alla vita e i diritti dei bambini
consacrati nella Convenzione, perché dei bambini in condizione di detenzione non avevano avuto
accesso a un'alimentazione adeguata.
Molti altri casi riguardano i diritti delle popolazioni indigene come nel caso (Caso
Sawhoyamaxa Indigenous Community v. Paraguay del 29/3/2006) della protezione del diritto
445 La Corte interamericana ha il compito di interpretare e applicare le disposizioni contenute nella Convenzione
Interamericana dei diritti dell’uomo. La sede della Corte, composta da 7 giudici eletti per 6 anni, è a San Josè (Costa Rica). Nonostante lo Statuto della Corte sia stato ratificato nel 1979, solo nel 1995 si è avuta l’approvazione delle Regole di procedura. Le sue sentenze sono definitive e inappellabili. Nel caso di non esecuzione di tali pronunce è prevedibile una procedura di natura politica (Art. 65: «In occasione delle sessioni dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione degli Stati Americani, la Corte sottopone alla considerazione dell'Assemblea un rapporto sul lavoro svolto nell'anno precedente. In esso vengono precisati, in particolare, i casi in cui uno Stato non ha dato esecuzione alle sentenze della Corte, avanzando in materia le opportune raccomandazioni»). La Corte non può essere interpellata che dalla Commissione e dagli Stati che abbiano ratificato la Convenzione e abbiano accettato la sua giurisdizione mediante una convenzione speciale che lo preveda. Nei casi di estrema gravità può ordinare misure cautelari; può ordinare misure conservative anche nei casi di cui non è stata ancora investita, su richiesta della Commissione. Nel caso in cui riconosca la sussistenza della violazione di un diritto tutelato dalla Convenzione, la Corte può ordinare che sia riparata la violazione e che sia corrisposta alla vittima un equo indennizzo (Art. 63: «1. Se la Corte ritiene che vi sia stata una violazione di uno dei diritti o libertà protette dalla presente Convenzione, essa dispone che alla parte offesa sia assicurato il godimento del diritto o libertà violato. Se del caso la Corte dispone la riparazione delle conseguenze del provvedimento o della situazione costituente violazione di tale diritto o libertà e che alla parte offesa sia corrisposto un equo indennizzo. 2. In casi di estrema gravità e urgenza, quando necessario per evitare un danno irreparabile alle persone, la Corte adotta, nelle questioni che sta esaminando, le misure provvisorie che ritiene pertinenti. Per i casi non ancora sottoposti alla Corte, quest'ultima potrà prendere tali misure su richiesta della Commissione»).
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